FON DA ZIO STR UT TU RE LA TE RI ZI ARR EDO URB ANO FOTO VOL TAI CO TU RE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "FON DA ZIO STR UT TU RE LA TE RI ZI ARR EDO URB ANO FOTO VOL TAI CO TU RE"

Transcript

1 FON DA ZIO NI STR UT TU RE LA TE RI ZI FI NI TU RE ARR EDO URB ANO FOTO VOL TAI CO

2 + IL MURO DOPPIA LASTRA DEL GRUPPO VELA + IL MURO DOPPIA LASTRA DEL GRUPPO VELA VANTAGGI 03 SICUREZZA DESTINAZIONE D USO La destinazione d uso del muro a doppia lastra premuro è la realizzazione di murature in cemento armato, in particolare per la costruzione di muri portanti e perimetrali, di boxes interrati, cantinati, corselli, divisori, intercapedini, spalle di scivolo d accesso, interrati multipiano, muri di contenimento, vasche e recinzioni. Il sistema costruttivo doppia lastra per strutture verticali è composto da due lastre in calcestruzzo vibrato (con spessore da 5 a 8 cm) collegate tra loro mediante tralicci elettrosaldati incorporati nel getto e da ripartitori Ø 5-8/20 ancorati ai tralicci o mediante staffe. Si forma così un cassero le cui superfici risultano essere a vista (finitura fondo cassero industriale). Gli elementi sono modulari ed hanno altezze variabili sino a circa mt e con larghezze di cm 120/240/250 (base elemento doppia lastra premuro) con possibilità di sottomoduli (minimo cm. 30) che consentono la formazione di angoli e la realizzazione dell opera con misure come da disegno. BOX 01 - SEZIONI Gli spessori standard dei muri doppia lastra sono: cm 20/25/30/35/40/50 realizzati con tralicci elettrosaldati e ripartitori. Gli spessori maggiori di cm 50 vengono realizzati con gabbie staffate. Per questi spessori particolari consultare comunque il nostro ufficio tecnico. L armatura minima di confezionamento varia in funzione dello stabilimento di produzione. L armatura verticale minima garantita per entrambe le lastre si può integrare, come da calcolo statico, inserendola in fase di produzione sfruttando così tutto lo spessore del muro. Ai fini strutturali la doppia lastra premuro può essere collaborante alla statica finale in funzione dello schema di calcolo adottato dal progettista. La superficie è di gradevole finitura liscia fondo cassero metallico da lasciare a vista o da dipingere (standard medio di produzione industriale). Viene prodotto su disegno con le caratteristiche produttive adeguate alle esigenze di cantiere. Ogni opera è seguita dallo schema di montaggio dove sono riportate le indicazioni relative al passo delle chiamate consigliato, (generalmente 24 cm), alla posa dell elemento, al getto e al disarmo. SEZIONE Rapidità di esecuzione con notevole recupero nei tempi e nei costi di realizzazione Risparmio dell attrezzatura impiegata (legname soprattutto) Maggiori e migliori finiture estetiche rispetto ai sistemi tradizionali con eliminazione dell intonaco Ottima versatilità dimensionale e strutturale Possibilità di forometrie per l impiantistica Possibilità di eliminare la sponda per il contenimento del getto del solaio superiore. Buona idrorepellenza Sicurezza d impiego Buona durabilità in ambienti interni ed esterni (è possibile richiedere classi di esposizione in relazione alle condizioni ambientali) UNI 9858 Sulla base delle disposizioni in materia di sicurezza di cui al D.Lgs n.81 del 9 Aprile 2008 nell ambito della fornitura di elementi prefabbricati, VELA rende in accompagnamento alle singole forniture specifiche istruzioni sulla movimentazione, lo stoccaggio e la posa in opera dei prodotti forniti. Tali informazioni sono state appositamente studiate al fine di indicare agli utenti finali quali sono le procedure da applicare per utilizzare in sicurezza i prodotti prefabbricati VELA. Tali prescrizioni sono comunque disponibili a tutti in quanto oltre a promulgare una cultura per la sicurezza, della quale VELA si fa promotrice, offrono una descrizione delle diverse modalità di utilizzo sicuro dei prodotti stessi. Gli elementi prefabbricati VELA vengono forniti con resa franco stabilimento oppure direttamente franco cantiere. In relazione alla redazione del POS (Piano Operativo di Sicurezza, art. 89 del D.Lgs. 81/2008), definendo impresa esecutrice l impresa che esegue un opera o parte di essa impegnando proprie risorse umane e materiale, ne consegue che per le sole fasi di trasporto non sussiste la necessità di emettere tale documento. Con Circolare n.4/2007 il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale ribadisce poi che l obbligo del POS e documenti correlati, è posto in capo alle sole imprese che eseguono i lavori e non può essere esteso anche a quelle che effettuano attività di mera fornitura a piè d opera di materiali o attrezzature. CORDOLO DI CORONAMENTO GANCIO DI SOLLEVAMENTO CORRENTI SUP. TRALICCI SOLAIO RETE DI CONFEZIONE 5 VAR. 5 VAR. 120 RIPARTITORI TRASVERSALI RETE DI CONFEZIONE CORRENTI INF. TRALICCI H. ESTERNA H. INTERNA PART. CONSIGLIATO PER LA POSA CHIAMATE ARMATURA AL PIEDE (CHIAMATE) VAR 5 VAR VAR Progressive per posa chiamate

3 + IL MURO DOPPIA LASTRA DEL GRUPPO VELA + IL MURO DOPPIA LASTRA DEL GRUPPO VELA 04 STABILIMENTI DI PRODUZIONE Il Gruppo VELA dispone di grandi unità operative distribuite nel nord Italia nelle regioni di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. La produzione del viene effettuata negli stabilimenti di Brescia e Mantova che, grazie all efficienza raggiunta, soddisfano le aspettative di cantieri anche di grandi dimensioni. Gli elementi prefabbricati vengono prodotti in impianti ad alto contenuto tecnologico, costituiti da più stazioni di lavoro. Il livello di automazione raggiunto dal Gruppo VELA nello sviluppo di questi impianti consente la gestione automatica delle diverse lavorazioni; dalla tracciatura delle sagome dei manufatti realizzata attraverso plotter-robotizzati alla posa delle armature per mezzo di pinze ad azionamento automatico. Questi impianti sono provvisti di centrali di betonaggio automatiche e munite di sistemi di controllo dei componenti. La maturazione del calcestruzzo avviene poi in regime controllato in apposite celle a temperatura ed umidità controllate. Unità operativa di Casei Gerola (Pavia) Certificato ICQM FPC CE relativo all unità di produzione di Casei Gerola UNI EN 14992: CERTIFICAZIONI Nell ambito dei processi di controllo ed organizzazione dei processi di progettazione e produzione ed in generale della gestione delle attività aziendali, VELA PREFABBRICATI ha implementato e mantiene costantemente aggiornati specifici sistemi di gestione per la qualità e per il controllo di produzione in fabbrica. Questo tipo di attività rientra nelle disposizioni di cui al DM e nell ambito di applicazione della Direttiva 89/106 CEE per la marcatura CE dei prodotti da costruzione. Specificatamente tutte le attività di VELA PREFABBRICATI sono regolate da un sistema qualità integrato strutturato e certificato in accordo alla norma UNI EN ISO 9001:2008. Inoltre, secondo le disposizioni europee, ogni prodotto commercializzato da VELA PREFABBRICATI e rientrante nell ambito di applicazione della Direttiva 89/106 CCE, ovvero per il quale esiste ad oggi una norma armonizzata, è sottoposto ad un sistema di controllo di produzione di fabbrica (FPC) attraverso il quale ne viene garantita la conformità e per i quali viene emessa dichiarazione di conformità CE. Per i prodotti per i quali ad oggi non è disponibile una norma di prodotto armonizzata, VELA PREFABBRICATI ha ottenuto il l attestato di qualificazione della produzione rilasciato del Servizio Tecnico Centrale del Ministero delle Infrastrutture. La linea di produzione è sottoposta alle procedure di controllo del ns sistema di gestione per la qualità UNI EN ISO 9001:2008 ed è un prodotto marcato CE in conformità alla UNI EN 14992: DOCUMENTI DI ACCOMPAGNAMENTO Alla consegna, ogni fornitura è accompagnata dalla seguente documentazione: Istruzioni di montaggio, movimentazione e stoccaggio provvisorio; se la fornitura è su commessa, le istruzioni sono completate dal piano di montaggio (ns disegni esecutivi); ogni documento di trasporto che accompagna la fornitura di materiali sottoposti a marcatura CE secondo la Direttiva 89/106 e DPR 246/93 riporta gli estremi della certificazione di cui alla marcatura stessa con la norma di prodotto relativa 1305 CPD - UNI EN 14992:2007. Il nostro ufficio predispone: copie firmate dal DL degli esecutivi; se di pertinenza, le indicazioni in relazione alla resistenza al fuoco, le eventuali dichiarazioni di conformità agli elaborati progettuali (in caso di struttura precalcolata), le dichiarazioni di conformità CE. Certificato ICQM FPC CE relativo all unità di produzione di Borgonato UNI EN 14992:2007 Unità operativa di Borgonato di Corte Franca (Brescia) Certificato ICQM FPC CE relativo all unità di produzione di Serravalle UNI EN 14992:2007 Unità operativa di Serravalle a Po (Mantova) 04 05

4 + IL MURO DOPPIA LASTRA DEL GRUPPO VELA + IL MURO DOPPIA LASTRA DEL GRUPPO VELA 07 TRASPORTO E SCARICO Il trasporto viene generalmente eseguito con autotreni, bilici o motrici; pertanto è necessario garantire un adeguato accesso al cantiere e prevedere gli spazi di manovra necessari. I manufatti sono organizzati in cataste disposte direttamente sul pianale del mezzo di trasporto in posizione orizzontale, appoggiate su appositi distanziali. Generalmente la sequenza di accatastamento degli elementi rispetta l ordine di posa di elementi successivi. DISPOSITIVI DI AGGANCIO Utilizzare catene o funi adeguate alla massima sollecitazione prevista (peso del manufatto maggiorato dagli effetti dinamici), e dotate di ganci con dispositivi di sicurezza di chiusura dell imbocco, in modo da impedirne lo sganciamento; ogni componente (fune o catena, grilli, ecc.) dovrà essere conforme alle normative vigenti. SCARICO DALL AUTOMEZZO E SOLLEVAMENTO Lo scarico del prodotto in cantiere può avvenire con due modalità: Scarico con utilizzo della forca e appoggio a terra; Scarico con aggancio diretto e messa in opera o stoccaggio a terra. Lo scarico con la forca presuppone l inserimento dei denti del macchinario all interno delle due facce componenti il premuro. Nel caso di elementi di dimensioni e peso superiori, e comunque per la movimentazione per la messa in opera valgono le seguenti regole generali: Il Premuro deve essere sollevato tramite i ganci annegati nel getto. Nel caso in cui il gancio risulti completamente integrato nella sagoma del Premuro, inserire opportuni distanziatori in legno che impediscano, durante la fase di bascula, il contatto tra la fune ed il calcestruzzo della lastra superiore. Qualora il manufatto presenti una geometria complessa e/o asimmetrica, esso è provvisto di due ganci di sollevamento posizionati in modo da bilanciare la distribuzione delle masse; BOX 02 - DISPOSITIVI AGGANCIO Per poter essere scaricato il manufatto va agganciato alla gru di cantiere per mezzo del gancio di sollevamento incorporato nell elemento fune della gru 30/40 cm utilizzare pertanto due funi o catene al fine di da assicurare l effettiva ripartizione dei carichi. Il sollevamento dei Premuri deve essere eseguito lentamente, senza imprimere strappi e/o accelerazioni che ne possano pregiudicare l integrità o comprometterne la sicurezza e mantenendo sempre in verticale il tiro di fune della macchina per il sollevamento. E buona norma dopo aver iniziato le operazioni controllare visivamente l integrità del manufatto quando è sollevato di 30/40 cm e qualora si notassero crepe nel calcestruzzo o problemi al gancio sospendere le manovre e contattare l ufficio tecnico Vela. Il Gruppo Vela declina ogni responsabilità per sinistri a persone o cose derivanti dall utilizzo di attrezzature per la movimentazione non idonee e/o non marcate CE. Utilizzare sempre ganci di sicurezza e funi integre con sezione adeguata al peso da movimentare. 08 STOCCAGGIO Se necessario è possibile stoccare provvisoriamente le doppie lastre prima del montaggio. Effettuare lo stoccaggio su un area pianeggiante, livellata (anche su letto di sabbia), e delimitata che ne consenta l appoggio in sicurezza e la manovra dei mezzi di movimentazione e di sollevamento. Accertarsi che il piano di stoccaggio abbia portata adeguata e che non si trovi in zona di transito. Realizzare un piano d appoggio con stocchi in legno 8x10x120/240/250 posti perpendicolarmente all andamento dei tralicci ad un interasse massimo di cm.130 avendo cura che lo sbalzo massimo della catasta non superi i 50 cm. Gli elementi doppia lastra devono essere stoccati in orizzontale sovrapponendo al massimo 5 elementi e comunque senza superare i 200 cm. di altezza. Gli elementi devono essere accatastati con lunghezze decrescenti dal basso verso l alto, mantenedoli centrati. Se nella fase iniziale del sollevamento si manifestassero cedimenti dei dispositivi di ancoraggio (ganci) o crepe nel calcestruzzo che li avvolge, interrompere immediatamente la movimentazione, depositare subito il manufatto e contattare l ufficio tecnico di competenza. BOX 04 - MESSA A TERRA fune della gru Per questo motivo la larghezza dei suddetti denti dovrà essere di 10 max 12 cm per evitare di piegare le staffe dei tralicci in caso di interferenza. Questa modalità di scarico normalmente è possibile con moduli da cm 120 e peso inferiore a dan (il forchino in genere porta dan, controllare sempre i dati nominali della targhetta CE). Vela correda tutti i prodotti di un cartellino su cui è riportato il peso del manufatto. Il peso del Premuro al metro quadrato dipende dallo spessore delle due facce in calcestruzzo e normalmente varia tra i 250 kn/mq e i 350 kn/mq. Durante lo scarico fare in modo che il peso del manufatto in movimento sia ben bilanciato, evitando di infilare la forca in posizione asimmetrica rispetto al baricentro del prefabbricato, se necessario registrare l anello superiore per ripartire il carico. BOX 03 - SGANCIO letto di sabbia 06 07

5 + IL MURO DOPPIA LASTRA DEL GRUPPO VELA + IL MURO DOPPIA LASTRA DEL GRUPPO VELA 09 POSA IN OPERA OPERAZIONI PRELIMINARI: Prima di poter procedere al montaggio delle doppie lastre è necessario aver completato il getto della platea o fondazione con tolleranze di quota e di planarità della superficie orizzontale di appoggio dell ordine di ± 1.0 cm. Le armature di chiamata fuoriuscenti dalle fondazioni devono essere allineate e poste ad una distanza di circa 2 cm. dal filo interno della doppia lastra. Prestare particolare attenzione nel posizionamento dei ferri di collegamento (chiamate) tra la fondazione e il muro doppia lastra per evitare interferenze tra le chiamate e i ferri di confezionamento (tralicci o staffe) garantendo così una posa rapida. In funzione dello spessore del muro e del modulo adottato, il nostro elaborato dei cementi armati indicherà sulle tavole esecutive un passo di posa delle chiamate consigliato. MOVIMENTAZIONE E POSA Procedere con il sollevamento completo facendo rispettare a tutto il personale le distanze di sicurezza dal carico sospeso. Qualora il manufatto presenti una geometria complessa e/o asimmetrica, esso è provvisto di 2 ganci di sollevamento posizionati in modo da bilanciare la distribuzione delle masse; utilizzare pertanto due funi o catene al fine di assicurare l effettiva ripartizione dei carichi. In tal caso determinare la lunghezza delle funi o catene imponendo un inclinazione di almeno 60 gradi rispetto all orizzontale. Il sollevamento delle doppie lastre deve essere eseguito lentamente, senza imprimere strappi e/o accelerazioni che ne possano pregiudicare l integrità o comprometterne la sicurezza e mantenendo sempre in verticale il tiro di fune della macchina per il sollevamento. Si procede affiancando gli elementi doppia lastra uno all altro, sostenendoli con puntellazione provvisoria, meglio se realizzata con puntelli registrabili per rendere più veloci le fasi di posa e piombatura; si posa il ferro di ripartizione e si completa, gettando in più fasi, l anima tra le due lastre. NOTE AGGIUNTIVE SUI SISTEMI DI ANCORAGGIO Ogni elemento doppia lastra è munito di uno o piu dispositivi di ancoraggio (ganci di sollevamento) necesssari per consentirne la movimentazione in cantiere (scarico e montaggio). Tali dispositivi sono realizzati con acciaio di diametro 10/12 mm annegati all interno dello spessore di calcestruzzo di ogni lastra, in modo da assicurare la corretta trasmissione degli sforzi tra i dispositivi metallici ed il manufatto. Il dispositivo metallico è in grado di sopportare, con adeguato coefficiente di sicurezza, il peso del manufatto, l incremento di tiro dovuto all inclinazione dei dispositivi di sollevamento (funi o catene) e l incremento di tiro per le azioni dinamiche così come previsto ai punti e del d.m. 03/12/1987. La configurazione dei dispositivi di sollevamento (lunghezza e inclinazione delle funi o catene) deve garantire la ripartizione del carico in parti uguali; l inclinazione degli stessi rispetto all asse orizzontale deve essere almeno di 60 gradi. Ogni elemento doppia lastra è dotato di cartellino di identificazione, sul quale l operatore gru puo verificare il peso di ogni manufatto. Se nella fase iniziale del sollevamento si manifestassero cedimenti dei dispositivi di ancoraggio (ganci) o crepe nel calcestruzzo che li avvolge, interrompere immediatamente la movimentazione, depositare subito il manufatto e contattare l ufficio tecnico di competenza. PUNTELLAZIONE Durante le fasi di puntellazione, le funi o catene di sollevamento devono rimanere fissate alla doppia lastra; essa potrà essere sganciata solo a puntellazione avvenuta. Per puntellazione si intende l insieme delle operazioni di messa a piombo, bloccaggio e controventatura provvisoria degli elementi; la puntellazione è parte integrante della fase di posa. Realizzare il bloccaggio con morsetti tipo tempo in corrispondenza del giunto tra due elementi consecutivi ad un altezza pari a 2/3 dell altezza della parete; utilizzare stocchi in legno 8x10x30 forati e tiranti da mm.8 (lunghezza l=s+40, dove s è lo spessore della doppia lastra). Registrare il piombo dell ultimo elemento posato agendo sulla ghiera di regolazione dei puntelli e fissando alla base della doppia lastra due cunei per lato. Per la controventatura utilizzare puntelli tipo tira e spingi fissarli alla parete in corrispondenza dei morsetti tipo tempo. Fissare i puntelli a circa 2/3 dell altezza della parete. Fissare l estremità di base dei puntelli alla fondazione a mezzo di appositi tasselli; in alternativa, predisporre delle tavole/travi in legno o idonei blocchi di ancoraggio. La definizione dell interasse dei puntelli è a cura del calcolatore delle opere strutturali o della direzione lavori. Salvo diversa indicazione della d.l., seguire le prescrizioni operative riportate nel paragrafo posa in opera ; IL GRUPPO VELA declina ogni responsabilità derivante dalle modalità adottate per la realizzazione della puntellazione provvisoria. OPERAZIONE DI COMPLETAMENTO PRIMA DEL GETTO Prima del getto di completamento è necessario inserire le armature di ripartizione trasversali previste dal progettista delle opere strutturali secondo le prescrizioni fornite dallo stesso. Eseguire la posa delle armature di ripartizione trasversali quando sono accostati non più di 3 o 4 elementi doppia lastra al fine di facilitare l inserimento delle armature negli spazi liberi tra le staffe dei tralicci. L armatura verticale inserita nell elemento è conforme alle prescrizioni indicate sulle tavole del progettista delle opere strutturali; qualora l area di ferro richiesta sia superiore all armatura standard di confezionamento, quest ultima viene integrata in stabilimento con l armatura aggiuntiva necessaria corrispondente. OPERAZIONE DI GETTO Il calcestruzzo da utilizzare per i getti di completamento dovrà rispondere (salvo diversa indicazione della direzione lavori) alle caratteristiche riportate negli elaborati grafici (schemi di montaggio) che accompagnano la fornitura. Il getto dovra essere eseguito in piu strati: il primo non dovra superare i 120 cm. di spessore; gli strati successivi non dovranno superare i 100 cm. di spessore. Il getto di ogni strato dovra essere eseguito previa verifica che lo strato sottostante abbia raggiunto una resistenza minima pari a 80 dan/cmq. L altezza massima di caduta del calcestruzzo dovrà essere compatibile con il tipo di conglomerato utilizzato per il getto di completamento in opera, così da evitare la segregazione degli inerti. Ogni strato di calcestruzzo dovra essere convenientemente vibrato mediante l utilizzo di aghi ad immersione. abbia fatto presa. Limitare l altezza di caduta del calcestruzzo cosi da evitare la segregazione degli inerti; eseguire adeguata vibrazione con aghi ad immersione. DISARMO Sarà cura e responsabilità del direttore dei lavori valutare il periodo minimo di maturazione del calcestruzzo di completamento. Il disarmo dei puntelli non deve avvenire prima che la resistenza del calcestruzzo di completamento abbia raggiunto il valore minimo necessario in relazione all impiego della struttura all atto del disarmo. Il disarmo deve avvenire per gradi ed in modo da evitare azioni dinamiche: rimuovere dapprima i puntelli e successivamente i morsetti. Sarà cura e responsabilità del direttore dei lavori indicare tempi e modi per l esecuzione delle operazioni di riporto terra e del sistema drenante contro terra. La durabilità dei muri doppia lastra ipotizza un perfetto sistema drenante contro terra. IMPERMEABILIZZAZIONE Il premuro viene impermeabilizzato normalmente come un muro eseguito tradizionalmente in opera. 10 VOCE DI CAPITOLATO Fornitura e posa in opera di Doppie Lastre tipo costituite da due lastre in c.a.v. con finitura fondo cassero metallico, di larghezza modulare B..e spessore di cm 5. Destinate alla realizzazione di muri in cemento armato di spessore cm.. da completare in opera mediante getto integrativo classe Rck Armatura di confezione composta da gabbie elettrosaldate triangolari e/o rettangolari, integrata (non integrata) con armature in acciaio B450C secondo le quantità previste dai calcoli statici. Nel Premuro vanno compresi idonei ganci per il sollevamento e la movimentazione. Il manufatto deve essere marcato CE e va consegnato completo di dichiarazione di conformità alla UNI EN 14992:2007. NOTE PER L ESECUZIONE DEL GETTO DI COMPLETAMENTO Le caratteristiche del calcestruzzo utilizzato dovranno rispettare (salvo diverse indicazioni d.l.) le prescrizioni riportate nelle caratteristiche materiali adottati calcestruzzo in opera. Evitare getti indirizzati direttamente contro le lastre; eseguire il getto in piu fasi verificando che la fase precedente 08 09

6 SCHEDA TECNICA 1 SCHEDA TECNICA 1 DISEGNO TIPO DOPPIA LASTRA L elemento prefabbricato visibile in sezione assolve a tre funzioni operative: 1) casseratura per il getto in opera 2) muro in cemento armato a maturazione del getto integrativo avvenuta 3) casseratura di contenimento per il getto del solaio soprastante grazie alla veletta SEZIONE I moduli sono predisposti secondo la pianta architettonica secondo un ordine di montaggio codificato con siglatura di ogni manufatto. Utilizzo del Premuro per strutture murarie tradizionali: esempio esplicativo di esecuzione di muratura perimetrale di box interrato. CORDOLO DI CORONAMENTO GANCIO DI SOLLEVAMENTO CORRENTI SUP. TRALICCI SOLAIO RETE DI CONFEZIONE 5 VAR. 5 VAR. 120 RIPARTITORI TRASVERSALI RETE DI CONFEZIONE CORRENTI INF. TRALICCI H. ESTERNA H. INTERNA PART. CONSIGLIATO PER LA POSA CHIAMATE Modalità di puntellazione ARMATURA AL PIEDE (CHIAMATE) VAR 5 VAR 5 9 VAR Progressive per posa chiamate Puntello tipo TIRA SPINGI 120 Il collegamento tra il cassero ed il getto integrativo è monolitico grazie alla sovrabbondante presenza di armature trasversali (staffe tralicci), risulta inoltre agevole la realizzazione del giunto con la fondazione (unione con chiamate) grazie allo spazio vuoto tra le lastre di calcestruzzo al passo regolare dei tralicci. RESISTENZA AL FUOCO DEL Il Premuro finito realizza una sezione del tutto analoga ad un muro in cemento armato. La resistenza al fuoco può essere riferita ad appositi domini di rottura (M/N) calcolati a caldo. A titolo di esempio un dominio costruito per una sezione da 20 cm armata con (3+3) φ 10 oltre alle armature di confezione. Oppure si può attribuire una prestazione al fuoco su base tabellare ai sensi del D.M. 16/02/2007. La tabella seguente riporta i valori minimi (mm) dello spessore s e della distanza a dall asse delle armature alla superficie esposta sufficienti a garantire il requisito REI per le classi indicate di PARETI PORTANTI esposte su uno o due lati che rispettano le seguenti limitazioni: Dominio di Rottura N/Mx - Minuti: 120 LIMITAZIONI Altezza effettiva della parete (da nodo a nodo) 6 m (per pareti di piani intermedi) ovvero 4,5 m (per pareti dell ultimo piano) NOTA BENE Per ricoprimenti di calcestruzzo superiori a 50 mm prevedere una armatura diffusa aggiuntiva che assicuri la stabilità del ricoprimento

7 + IL MURO DOPPIA LASTRA DEL GRUPPO VELA + IL MURO DOPPIA LASTRA DEL GRUPPO VELA 10 MONOLASTRA DESTINAZIONE D USO Rivestimenti di paratie, berlinesi e pareti in roccia, muri in cemento armato in degrado. Il materiale è lo stesso del premuro e quindi le caratteristiche sono le medesime presentate nei capitoli precedenti. BOX 05 - SEZIONE MONOLASTRA L elemento è costituito da un unica suola tralicciata in calcestruzzo ed eventualmente armata per sostenere la spinta dinamica del calcestruzzo di riempimento in prima fase. VANTAGGI Rapidità di posa ed esecuzione con risparmio significativo di calcestruzzo di riempimento. DISPOSITIVI DI AGGANCIO Utilizzare catene o funi adeguate alla massima sollecitazione prevista (peso del manufatto maggiorato degli effetti dinamici e dell incremento dovuto all inclinazione delle funi) e dotate di ganci con dispositivi di sicurezza di chiusura dell imbocco, in modo da impedirne lo sganciamento; elementi di lunghezza superiore a 5.00 mt, dovranno essere basculati. Ogni componente (funi o catene, grilli, bilancini, profili metallici, ecc.) dovrà essere conforme alle normative vigenti. Lo scarico, la movimentazione e la posa deve avvenire con mezzi idonei in funzione della lunghezza dell elemento prefabbricato. SCARICO DALL AUTOMEZZO I dispositivi di aggancio vanno fissati in corrispondenza dei nodi tra corrente superiore del traliccio e staffe inclinate. Scaricare sempre e solo un manufatto per volta. Tutte le operazioni devono essere eseguite a velocità adeguate ai mezzi utilizzati senza imprimere strappi e/o accelerazioni che ne possano pregiudicare l integrità o comprometterne la sicurezza. In particolare se nella fase iniziale del sollevamento si manifestassero cedimenti del traliccio o crepe nel calcestruzzo che avvolge i correnti inferiori del traliccio stesso, interrompere immediatamente lo scarico, depositare subito il manufatto e contattare VELA Prefabbricati S.r.l.. Moduli lastra cm.120 con lunghezza fino a 5.00 mt: effetturare il sollevamento con 4 funi o catene; determinare la lunghezza delle funi imponendo un inclinazione di almeno 75 gradi rispetto all orizzontale; i punti di aggancio devono interessare sempre i 2 tralicci più esterni e, sulla lunghezza del manufatto, gli sbalzi indotti non devono superare il 25% ciascuno della lunghezza totale. Moduli lastra cm.120 con lunghezza superiore a 5.00 mt: munirsi di bilancino ripartitore del carico che consenta 8 punti di aggancio per 8 funi o catene con angolo di inclinazione di almeno 75 gradi rispetto all orizzontale; i punti di aggancio devono interessare sempre i tralicci più esterni. Sulla lunghezza del manufatto, l interasse tra un punto di aggancio e il successivo non deve superare il 30% della lunghezza e gli sbalzi indotti non devono superare il 10% ciascuno della lunghezza totale. Moduli lastra cm.240/250 con lunghezza fino a 5.00 mt: effetturare il sollevamento con 4 funi o catene; determinare BOX 06 - SCHEMA DI SCARICO la lunghezza delle funi imponendo un inclinazione di almeno 75 gradi rispetto all orizzontale; i punti di aggancio devono interessare sempre 4 tralicci partendo dai più esterni e, sulla lunghezza del manufatto, gli sbalzi indotti non devono superare il 25% ciascuno della lunghezza totale. Moduli lastra cm.240/250 con lunghezza superiore a 5.00 mt: munirsi di bilancino ripartitore del carico che consenta 8 punti di aggancio per 8 funi o catene con angolo di inclinazione di almeno 75 gradi rispetto all orizzontale; i punti di aggancio devono interessare sempre 4 tralicci partendo dai più esterni. Sulla lunghezza del manufatto, l interasse tra un punto di aggancio e il successivo non deve superare il 30% della lunghezza e gli sbalzi indotti non devono superare il 10% ciascuno della lunghezza totale. Peso proprio lastra spessore 4 cm. 100 kn/mq, Peso proprio lastra spessore 5 cm. 125 kn/mq,peso proprio lastra spessore 6 cm. 150 kn/mq NB: il peso di ogni singolo manufatto è riportato sul cartellino applicato ad ogni elemento prefabbricato. Qualora il manufatto presenti una geometria complessa e/o asimmetrica, individuare i punti di aggancio in modo da assicurare una ripartizione dei carichi omogenea. Dopo aver verificato la correttezza dell innesto dei dispositivi di aggancio (chiusura grilli) sui nodi del traliccio, sollevare dolcemente la lastra senza strattoni per circa cm; effettuare una brevissima sosta per consentire un controllo visivo dell integrità del manufatto e del traliccio nei punti di aggancio; procedere con il sollevamento completo facendo rispettare a tutto il personale, le distanze di sicurezza dal carico sospeso. Tutte le operazioni devono essere eseguite a velocità adeguate ai mezzi utilizzati senza imprimere strappi e/o accelerazioni che ne possano pregiudicare l integrità o comprometterne la sicurezza

8 + IL MURO DOPPIA LASTRA DEL GRUPPO VELA + IL MURO DOPPIA LASTRA DEL GRUPPO VELA STOCCAGGIO Se necessario è possibile stoccare provvisoriamente le lastre prima del montaggio. Effettuare lo stoccaggio su un area pianeggiante e livellata che ne consenta l appoggio in sicurezza e la manovra dei mezzi di movimentazione e di sollevamento. Accertarsi che il piano di stoccaggio abbia portata adeguata e che non si trovi in zona di transito. Realizzare un piano d appoggio con stocchi in legno 8x10x120/240/250 posti perpendicolarmente all andamento dei tralicci, ad un interasse massimo di cm.100 avendo cura che lo sbalzo massimo della catasta non superi i 50 cm.. Le lastre devono essere stoccate in orizzontale; nel caso di moduli lastra cm.120 affiancare sulla lunghezza due pile di lastre. In tutti i casi (modulo lastra cm.120/240/250) sovrapporre al massimo 8 elementi per un altezza massima di accatastamento non superiore a 200 cm. Gli elementi devono essere accatastati con lunghezze decrescenti dal basso verso l alto. Su ogni lastra posizionare listelli (5x2.5x115/235/245) trasversali ogni 3 nodi superiori del traliccio; allineare i listelli con gli appoggi di base (stocchi); i listelli di estremità (cioè in corrispondenza degli sbalzi) non devono mai essere posizionati sul primo nodo del traliccio, ma al più sul secondo. Ogni 4 piani: 4 fodere (8x2.5x240) trasversali; 2 allineate con gli stocchi di base + 2 esterne a max cm. 100 dalle precedenti e comunque interne all ingombro delle lastre sovrastanti e posizionate sui nodi del traliccio. POSA IN OPERA SISTEMA DI SOLLEVAMENTO Prevedere un opportuno cumulo di sabbia per poter facilitare le operazioni di sollevamento e rotazione fino alla posizione verticale dell elemento da posare. Dallo stoccaggio provvisorio o dallo scarico dell automezzo, nel rispetto delle indicazioni di cui al paragrafo Scarico dall automezzo, posizionare il singolo elemento sul cumulo di sabbia predisposto e procedere al sollevamento per la posa in opera secondo le seguenti prescrizioni: Per elementi di lunghezza minore o uguale a mt. 5.00: Inserire un profilo metallico, dimensionato a cura D.L. (L cm. 120/240/250), munito di anelli di sicurezza intermedi, in corrispondenza della quarta staffa dei tralicci; utilizzare funi o catene, in due punti interni rispetto ai tralicci di estremità, da agganciare agli anelli sopra citati. Per elementi di lunghezza superiore a mt. 5.00: il sollevamento deve avvenire basculando l elemento, quindi occorre inserire due profili metallici, dimensionati a cura D.L. (L cm. 120/240/250), muniti di anelli di sicurezza intermedi, rispettivamente in corrispondenza della quarta staffa dei tralicci e a 2/3 della lunghezza dell elemento; utilizzare funi o catene, in due punti interni rispetto ai tralicci di estremità, da agganciare agli anelli sopra citati. Dopo aver verificato la correttezza dell innesto (penetrazione profilo e chiusura grilli) tra i dispositivi di aggancio e il sistema di sollevamento, sollevare dolcemente la mono-lastra senza strattoni per circa cm; effettuare una brevissima sosta per consentire un controllo visivo dell integrità del manufatto nell intorno del dispositivo di sollevamento; procedere con il sollevamento completo facendo rispettare a tutto il personale, le distanze di sicurezza dal carico sospeso. Il sollevamento e la rotazione delle mono-lastra deve essere eseguito lentamente, senza imprimere strappi e/o accelerazioni che ne possano pregiudicare l integrità o comprometterne la sicurezza. OPERAZIONI PRELIMINARI: PUNTELLAZIONE E BANCHINAGGIO Movimentazione: Nel rispetto delle indicazioni di cui ai paragrafi precedenti, gli elementi prefabbricati devono essere sollevati e movimentati lentamente, evitando trascinamenti orizzontali e/o movimenti bruschi. Portato l elemento in posizione (curando il centraggio delle armature di ripresa), procedere con la lenta discesa fino al raggiungimento della quota di appoggio. Procedere alla puntellazione tenendo l elemento appoggiato al piano di posa ma comunque sotto tiro di gru. Puntellazione: Durante le fasi di puntellazione, le funi o catene di sollevamento devono rimanere fissate alla mono-lastra; essa potrà essere sganciata solo a puntellazione avvenuta. Per puntellazione si intende l insieme delle operazioni di messa a piombo, bloccaggio e controventatura provvisoria degli elementi mono-lastra; la puntellazione è parte integrante della fase di posa. Le modalità di puntellazione sono a carico della Direzione Lavori; VELA Prefabbricati S.r.l. declina ogni responsabilità derivante dalle modalità di realizzazione della puntellazione. OPERAZIONI DI COMPLETAMENTO PRIMA DEL GETTO La definizione delle operazioni di completamento sono a carico della Direzione Lavori secondo le prescrizioni definite dal Progettista delle opere strutturali. OPERAZIONI DI GETTO Il calcestruzzo da utilizzare per i getti di completamento dovrà rispondere alle caratteristiche riportate negli elaborati grafici del progettista strutturale. Il getto dovrà essere eseguito in più strati secondo le indicazioni della Direzione Lavori. L altezza massima di caduta del calcestruzzo dovrà essere compatibile con il tipo di conglomerato utilizzato per il getto di completamento in opera, cosi da evitare la segregazione degli inerti. Ogni strato di calcestruzzo dovrà essere convenientemente vibrato mediante l utilizzo di aghi ad immersione. DISARMO Sarà cura e responsabilità del direttore dei lavori valutare il periodo minimo di maturazione del calcestruzzo di completamento. Il disarmo dei puntelli non deve avvenire prima che la resistenza del calcestruzzo di completamento abbia raggiunto il valore minimo necessario in relazione all impiego della struttura all atto del disarmo. Il disarmo deve avvenire per gradi ed in modo da evitare azioni dinamiche

9 + IL MURO DOPPIA LASTRA DEL GRUPPO VELA 11b esempi di realizzazione premuro doppia lasta con rivestimento in pietra 11 DOPPIA LASTRA CON RIVESTIMENTO IN PIETRA DESTINAZIONE D USO Muri di contenimento a piombo o in randa, vasche fuori terra, spalle fluviali, recinzioni. Identiche a quelle del Premuro, ma con superficie rivestita in pietra in una o in entrambe le facciate. Nei muri di contenimento si possono inserire tubi in pvc per il drenaggio dell acqua. La fuga intorno alla pietra potrà essere incassata (miglior finitura estetica) oppure rasata (consigliata per muri da utilizzare in contesti fluviali o in presenza di acqua o neve). VANTAGGI Ai vantaggi tecnologici del Premuro si aggiunge una indubbia gradevolezza estetica. POSA IN OPERA Identica a quella presentata per il Premuro nelle pagine precedenti. VOCE DI CAPITOLATO DOPPIA LASTRA CON UNA FACCIA RIVESTITA Fornitura e posa in opera di Doppie Lastre tipo costituite da due lastre in c.a.v di larghezza modulare B.. di cui una di spessore 5 cm e finitura fondo cassero metallico, l altra di spessore 7/8 cm rivestita con pietra posata opus incertum annegata nel calcestruzzo. Destinate alla realizzazione di muri in cemento armato di spessore cm.. da completare in opera mediante getto integrativo classe Rck Armatura di confezione composta da gabbie elettrosaldate triangolari e/o rettangolari, integrata (non integrata) con armature in acciaio B450C secondo le quantità previste dai calcoli statici. Nel Premuro vanno compresi idonei ganci per il sollevamento e la movimentazione. Il manufatto deve essere marcato CE e va consegnato completo di dichiarazione di conformità alla UNI EN 14992:2007. DOPPIA LASTRA CON DUE FACCE RIVESTITE Fornitura e posa in opera di Doppie Lastre tipo costituite da due lastre in c.a.v. di larghezza modulare B... e spessore 7/8 cm rivestite con pietra posata opus incertum annegata nel calcestruzzo. Destinate alla realizzazione di muri in cemento armato di spessore cm.. da completare in opera mediante getto integrativo classe Rck Armatura di confezione composta da gabbie elettrosaldate triangolari e/o rettangolari, integrata (non integrata) con armature in acciaio B450C secondo le quantità previste dai calcoli statici. Nel Premuro vanno compresi idonei ganci per il sollevamento e la movimentazione. Il manufatto deve essere marcato CE e va consegnato completo di dichiarazione di conformità alla UNI EN 14992:2007. A lato un esempio esplicativo di come viene eseguita la nicchia che fa da sede, nel giunto tra un pannello e l altro, per accogliere la pietra che sarà posata ed incollata dopo che il getto dell anima di calcestruzzo interna si sarà consolidato. Dettaglio nicchia Esempio di realizzazione di Premuro con l inserimento di tubi in pvc (altezza da terra a cura del Direttore Lavori) per il drenaggio dell acqua. Muri in pietra di Bedonia Pietra di Prun posata ad opus incertum 16 Particolare di angolo di muro realizzato con pietra di Bedonia posata ad opus incertum e sua copertina Pietra di Bedonia posata a corsi regolari 17

10 + IL MURO DOPPIA LASTRA DEL GRUPPO VELA 11 MONOLASTRA CON RIVESTIMENTO IN PIETRA DESTINAZIONE D USO Rivestimenti di paratie, berlinesi e pareti in roccia, muri in cemento armato in degrado. Identiche a quelle del Premuro monolastra, ma con superficie rivestita in pietra. VANTAGGI Ai vantaggi tecnologici del Premuro si aggiunge una indubbia gradevolezza estetica. Esempio di inizio lavorazione di riempimento nicchie per nascondere il giunto tra un pannello e l altro Esempio di utilizzo di Premuro monolastra con rivestimento in pietra per strutture murarie particolari 18 19

11 + IL MURO DOPPIA LASTRA DEL GRUPPO VELA + IL MURO DOPPIA LASTRA DEL GRUPPO VELA 12b esempi di realizzazione premuro fuori standard 12 FUORI STANDARD DESTINAZIONE D USO Vengono utilizzati in tutti quei casi in cui la produzione standard non riesca a soddisfare determinati requisiti, come ad esempio muri di contenimento terra, gallerie artificiali, spalle di accesso tunnel, pareti strutturali di capannone, vasche interrate, strutture multipiano. Questi prodotti presentano caratteristiche identiche a quelle del Premuro (presentate nei paragrafi precedenti), ma sono progettati per misure e finiture extra standard. Vengono realizzati studiando dei casseri appositi. In questa pagina presentiamo alcune immagini di realizzazioni con Premuro fuori standard. A lato, posa di vasche interrate. Realizzazione di cabine ENEL Interrati per capannoni Muri di contenimento Recinzioni Pareti strutturali in capannoni 20 21

12 SCHEDA TECNICA 2 SCHEDA TECNICA 2 ESEMPI DI UTILIZZO DI SPECIALI Quando si rende necessario un prodotto idoneo a realizzare strutture di grandi dimensioni, il Premuro può diventare un pezzo speciale, costruito con tutta la cura e le garanzie che un prefabbricato offre agli utilizzatori pur essendo un elemento fuori standard. ES IN RANDA Tra le applicazioni speciali più particolari del Premuro rientrano le strutture con sviluppo in altezza a spessore variabile, i cosiddetti muri in randa. Le esperienze di Vela Prefabbricati in questo campo sono molteplici e prevalentemente rivolte alla realizzazione di muri di sostegno per la viabilità. ES GALLERIA ARTIFICIALE AUTOSTRADA A1 Dalla sezione si notano i dettagli costruttivi particolari adottati per lo specifico impiego, ovvero le travature di collegamento trasversale piane per aumentare lo spazio necessario al gran numero di chiamate e la presenza di un robusto collegamento tra due moduli accostati. Muro di sostegno per S.S. 42 del Tonale e della Mendola ES SPALLE ENTRATA/USCITA GALLERIE Dalla sezione si notano i dettagli costruttivi particolari adottati per lo specifico impiego, ovvero le travature di collegamento trasversale piane controventate e il diverso spessore delle lastre in calcestruzzo. In applicazioni di questo tipo è necessario un attento studio preliminare per adeguare le armature del progetto esecutivo strutturale al passo ed ai moduli prefabbricati

13 + LE COPERTINE DEL GRUPPO VELA COPERTINE + LE VELETTE DEL GRUPPO VELA VELETTE 13 COPERTINE PREFABBRICATE PER IN PIETRA DESTINAZIONE D USO Le copertine prefabbricate sono realizzate per proteggere la sommità dei muri. Sono elementi in calcestruzzo aventi generalmente una suola di 6 cm ed eseguiti con geometria ad L o ad U rovesciata, con una armatura interna costituita da una maglia di rete. All interno, in fase di produzione, vengono inserite delle boccole filettate che permettono il sollevamento e la posa con l avvitamento al loro interno di viti golfari generalmente di diametro 16 cm. 14 VELETTE VELETTE PER IMPALCATI DA PONTE DESTINAZIONE D USO Le velette vengono generalmente utilizzate come elemento di sponda per la casseratura del getto dei solai dei ponti e dei viadotti. Elementi in calcestruzzo di spessore variabile, liscio fondo cassero metallico con maglia di rete come armatura interna. VELETTE PARAPETTO DESTINAZIONE D USO Le velette parapetto vengono generalmente utilizzate in strutture monopiano e multipiano in elevazione fuori terra come fasciatura anticaduta. Elementi in calcestruzzo di spessore variabile, liscio fondo cassero metallico con maglia di rete come armatura interna

14 + LE VELETTE DEL GRUPPO VELA VELETTE + LE VELETTE DEL GRUPPO VELA DISPOSITIVI DI AGGANCIO Utilizzare catene o funi adeguate alla massima sollecitazione prevista (peso del manufatto maggiorato degli effetti dinamici e dell incremento dovuto all inclinazione delle funi) e dotate di ganci con dispositivi di sicurezza di chiusura dell imbocco, in modo da impedirne lo sganciamento. Ogni componente (funi o catene, grilli, bilancini, ecc.) dovrà essere conforme alle normative vigenti. Lo scarico, la movimentazione e la posa deve avvenire con mezzi idonei in funzione della lunghezza dell elemento prefabbricato. SCARICO DALL AUTOMEZZO, SOLLEVAMENTO I dispositivi di aggancio vanno fissati in corrispondenza delle due staffe di registro (lato superiore-alto) presenti su ogni veletta. Scaricare sempre e solo un manufatto per volta. Tutte le operazioni devono essere eseguite a velocità adeguate ai mezzi utilizzati senza imprimere strappi e/o accelerazioni che ne possano pregiudicare l integrità o comprometterne la sicurezza. In particolare se nella fase iniziale del sollevamento si manifestassero cedimenti delle staffe o crepe nel calcestruzzo che le avvolge, interrompere immediatamente lo scarico, depositare subito il manufatto e contattare VELA Prefabbricati S.r.l.. Effettuare il sollevamento con 2 funi o catene; determinare la lunghezza delle funi imponendo un inclinazione di almeno 75 gradi rispetto all orizzontale; i punti di aggancio devono essere sempre e solo le staffe di registro sul lato alto della veletta. Effettuare il sollevamento dopo aver verificato la correttezza dell innesto dei dispositivi di aggancio (chiusura grilli) sulle staffe di registro. Durante il sollevamento del manufatto, per la distribuzione delle masse, questo ruotando si porterà in posizione quasi verticale lungo la sua lunghezza. Sollevare dolcemente la veletta senza strattoni per circa cm. Effettuare una brevissima sosta per consentire un controllo visivo dell integrità del manufatto e delle staffe nei punti di aggancio; procedere con il sollevamento completo facendo rispettare a tutto il personale, le distanze di sicurezza dal carico sospeso. Tutte le operazioni devono essere eseguite a velocità adeguate ai mezzi utilizzati senza imprimere strappi e/o accelerazioni che ne possano pregiudicare l integrità o comprometterne la sicurezza. STOCCAGGIO Se necessario è possibile stoccare provvisoriamente le velette prima del montaggio. Effettuare lo stoccaggio su un area pianeggiante e livellata che ne consenta l appoggio in sicurezza e la manovra dei mezzi di movimentazione e di sollevamento. Accertarsi che il piano di stoccaggio abbia portata adeguata e che non si trovi in zona di transito. Realizzare un piano d appoggio con stocchi in legno 8x10x120/240/250 posti perpendicolarmente all andamento dei tralicci, ad un interasse massimo di cm.100 avendo cura che lo sbalzo massimo della catasta non superi i 50 cm.. Le velette devono essere stoccate in orizzontale; è consentito affiancare sulla lunghezza due pile di velette; per garantire maggior stabilità alle cataste, in corrispondenza della quarta fila posizionare 3 o 4 fodere (8x2.5x240) trasversali, allineate con gli stocchi di base, in posizioni simmetriche rispetto alla mezzeria delle velette, e comunque interne all ingombro delle velette sovrastanti. In tutti i casi sovrapporre al massimo 8 elementi per un altezza massima di accatastamento non superiore a 200 cm.. Gli elementi devono essere accatastati con lunghezze decrescenti dal basso verso l alto. Su ogni veletta vanno posizionati listelli (5x2.5x115) trasversali ogni 3 nodi superiori del traliccio; allineare i listelli con gli appoggi di base (stocchi); i listelli di estremità (cioè in corrispondenza degli sbalzi) non devono mai essere posizionati sul primo nodo del traliccio, ma al più sul secondo. Ogni 4 piani: 4 fodere (8x2.5x/120/240) trasversali; 2 allineate con gli stocchi di base + 2 esterne a max cm. 100 dalle precedenti e comunque interne all ingombro delle velette sovrastanti e posizionate sui nodi del traliccio. MOVIMENTAZIONE Nel rispetto delle indicazioni di cui ai paragrafi precedenti, gli elementi prefabbricati devono essere sollevati e movimentati lentamente, evitando trascinamenti orizzontali e/o movimenti bruschi. POSA IN OPERA L elemento veletta, quando sollevato si auto-stabilizza in posizione pseudo-verticale che consente un avvicinamento al punto di posa partendo dal piede della veletta. Portato l elemento in posizione, procedere con la lenta discesa fino al raggiungimento della quota di appoggio sullo spigolo del manufatto da confinare. Solo dopo aver verificato il corretto appoggio delle staffe di registro, procedere sotto tiro di gru al posizionamento verticale della veletta. La definizione dei metodi di realizzazione delle opere provvisionali di puntellazione e banchinaggio, le modalità di messa in sicurezza dell elemento, la definizione della fase in BOX 08 - AVVICINAMENTO E POSA cui è consentito lo sgancio del manufatto sono a cura e responsabilità della Direzione Lavori. OPERAZIONI DI COMPLETAMENTO PRIMA DEL GETTO La definizione delle operazioni di completamento sono a carico della Direzione Lavori secondo le prescrizioni definite dal Progettista delle opere strutturali. OPERAZIONI DI GETTO Il calcestruzzo da utilizzare per i getti di completamento dovrà rispondere alle caratteristiche riportate negli elaborati grafici del progettista strutturale. Il getto dovrà essere eseguito in più strati secondo le indicazioni della Direzione Lavori. L altezza massima di caduta del calcestruzzo dovrà essere compatibile con il tipo di conglomerato utilizzato per il getto di completamento in opera, cosi da evitare la segregazione degli inerti. Ogni strato di calcestruzzo dovrà essere convenientemente vibrato mediante l utilizzo di aghi ad immersione. DISARMO Sarà cura e responsabilità del direttore dei lavori valutare il periodo minimo di maturazione del calcestruzzo di completamento. Il disarmo dei puntelli non deve avvenire prima che la resistenza del calcestruzzo di completamento abbia raggiunto il valore minimo necessario in relazione all impiego della struttura all atto del disarmo. Il disarmo deve avvenire per gradi ed in modo da evitare azioni dinamiche. BOX 07 - SCARICO VELETTE 26 27

15 + LE BOCCHE DI LUPO DEL GRUPPO VELA BOCCHE DI LUPO + LE BOCCHE DI LUPO DEL GRUPPO VELA 15 BOCCHE DI LUPO DESTINAZIONE D USO Le bocche di lupo prefabbricate vengono utilizzate per la protezione di forometrie nelle murature perimetrali, atte ad apportare aerazione ed illuminazione negli interrati in genere. Elementi modulari a C in CLS aventi all interno un anima come maglia di rete ed uno spessore medio di cm 6 di CLS. MOVIMENTAZIONE IN CANTIERE Il prefabbricatore completa la fornitura con l arrivo dell automezzo in cantiere: tutte le manovre di movimentazione saranno effettuate sotto la responsabilità dell impresa. I dispositivi per il sollevamento dei manufatti devono essere conformi alle normative vigenti e muniti di targhetta (o marchio) identificatrice. Le bocche di lupo devono essere movimentate attenendosi alle prescrizioni seguenti. Ogni bocca di lupo è munita di cartellino di identificazione recante il modello, le dimensioni, il peso e la data di produzione; prima di eseguire le operazioni di movimentazione, controllare che ogni singolo manufatto sia munito del cartellino sopra citato. SCARICO DALL AUTOMEZZO Lo scarico dei manufatti dall automezzo a terra, deve essere eseguito mediante l utilizzo di quattro dispositivi di sollevamento (funi o catene indipendenti, munite di grilli o ganci di sicurezza), agganciate ai quattro dispositivi di ancoraggio (ganci di sollevamento annegati sul dorso del manufatto). Per lo scarico delle Bocche di Lupo H150, H180 e H210, con base cm. 120, utilizzare dispositivi di sollevamento aventi portata non inferiore rispettivamente a dan 700, dan 850 e dan 1000; utilizzare quattro funi o catene di lunghezza non inferiore a mt Verificare che la portata di ogni grillo o gancio di sicurezza sia superiore alla portata delle singole funi. Durante le operazioni di scarico dell automezzo sarà responsabilità dell impresa adottare tutte le misure di comportamento in materia di sicurezza, in conformità alla normativa vigente. STOCCAGGIO IN CANTIERE Lo stoccaggio delle bocche di lupo deve essere eseguito su una superficie livellata e orizzontale posando il primo manufatto su assali (min.15x10x150/180/210) in asse alle ali del manufatto; sovrapporre al massimo tre elementi. Per l accatastamento dei manufatti successivi, disporre sui profili laterali del dorso della bocca di lupo almeno due foderette (min. 2.5x10x30) per lato; durante le operazioni di stoccaggio curare l allineamento dei manufatti in modo da non schiacciare i ganci di sollevamento annegati sul dorso del manufatto. Verificare sempre l allineamento verticale dei punti d appoggio e accertarsi che il piano di stoccaggio abbia portata adeguata; non stoccare i manufatti nelle zone di transito. MOVIMENTAZIONE DA TERRA AL PUNTO DI POSA La movimentazione dei manufatti da terra al punto di posa deve essere eseguita utilizzando i due fori (diam. mm. 60) posizionati, simmetricamente, sulle due ali del manufatto a cm. 15 per le bocche di lupo base 120, ed a cm. 30 per le bocche d lupo base 250, dalla testata superiore come punti di aggancio. La posizione di questi fori è stata studiata per consentire l autobilanciamento del manufatto in posizione sospesa verticale. Per agganciarsi, infilare un asola (fune o catena con doppio anello lunghezza min. cm 120 per ognuno dei due fori), chiudendola per mezzo di grilli o ganci di sicurezza; in alternativa utilizzare una fascia in canapa passante chiusa a cappio. Per agganciarsi alla macchina per il sollevamento, utilizzare due funi o catene a tiro semplice (lunghezza minima cm. 180 per bocca di lupo base 120, cm. 250 per bocca di lupo base 250), agganciate ai grilli o ganci di sicurezza (o alla canapa chiusa a cappio), sopra citati. Per la movimentazione delle Bocche di Lupo base 120 con H150, H180, H210, utilizzare dispositivi di sollevamento aventi portata non inferiore rispettivamente a dan 700, dan 850 e dan 1000; per le bocche di lupo base 250 con H150, H180, ed H210 utilizzare dispositivi di sollevamento aventi portata non inferiore rispettivamente a dan 1000, dan 1200, dan 1400; utilzzare due funi o catene di lunghezza non inferiore a mt. 250,collegate alle asole sopra descritte aventi pari portata. Verificare che la portata di ogni grillo o gancio di sicurezza sia superiore alla portata delle singole funi. Durante le operazioni di movimentazione da terra al punto di posa, sarà responsabilità dell impresa adottare tutte le misure di comportamento in materia di sicurezza in conformità alla normativa vigente; in particolare una volta sollevato da terra il manufatto, attendere che lo stesso si autostabilizzi in posizione verticale evitando ulteriori oscillazioni. Avvicinandosi poi al punto di posa movimentare il manufatto in modo da limitare gli effetti di oscillazione. POSA IN OPERA Una volta posizionato il manufatto, porre lo stesso in sicurezza per mezzo di puntellazione provvisoria in almeno tre punti; successivamente forare il muro in c.a. retrostante in corrispondenza dei fori sulle piastre di bordo; mettere in opera e serrare i tasselli attenendosi alle prescrizioni riportate sulle schede tecniche di VELA Prefabbricati. Solo e soltanto dopo aver serrato tutti i tasselli previsti in corrispondenza dei relativi fori, rimuovere la puntellazione provvisoria e sganciare il manufatto. La movimentazione e la posa in opera sono a carico del responsabile della sicurezza del cantiere secondo le prescrizioni della normativa vigente

16 SCHEDA TECNICA 3 SCHEDA TECNICA 4 DISEGNO GEOMETRIE BOCCA DI LUPO DISEGNO GEOMETRIE BOCCA DI LUPO PEDONABILE 30 31

17

SOLAIO A TRAVETTI TRALICCIATI PREFABBRICATI

SOLAIO A TRAVETTI TRALICCIATI PREFABBRICATI SOLAIO A TRAVETTI TRALICCIATI PREFABBRICATI Il solaio a travetti tralicciati, noto anche come solaio bausta, è costituito da travetti tralicciati e da elementi di alleggerimento in laterizio. I travetti

Dettagli

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON La muratura armata rappresenta un sistema costruttivo relativamente nuovo ed ancora non molto conosciuto e le richieste di chiarimenti sulle modalità di

Dettagli

Sistema Evolution Modì: vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane

Sistema Evolution Modì: vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane Sistema Evolution Modì: vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane Il Sistema Evolution Modì è la nuova soluzione per la realizzazione di vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane,

Dettagli

CATALOGO. Cabine Secondarie BASIC - MAXI

CATALOGO. Cabine Secondarie BASIC - MAXI CATALOGO Cabine Secondarie BASIC - MAXI Zanette Prefabbricati Srl 33074 Vigonovo di Fontanfredda (PN) - Via Brigata Osoppo, 190 Tel +39.0434.565026 - Fax +39.0434.565350 - E-mail: info@zanette.com Pagina

Dettagli

Fondazioni a platea e su cordolo

Fondazioni a platea e su cordolo Fondazioni a platea e su cordolo Fondazione a platea massiccia Una volta normalmente impiegata per svariate tipologie di edifici, oggi la fondazione a platea massiccia viene quasi esclusivamente adottata

Dettagli

SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI.

SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI. SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI. 1. RETE ANTICADUTA CERTIFICATA EN 1263-1, PER APPLICAZIONI

Dettagli

LAVORI SPECIALI. (Articolo 148 D.Lgs 81/08)

LAVORI SPECIALI. (Articolo 148 D.Lgs 81/08) 146 LAVORI SPECIALI (Articolo 148 D.Lgs 81/08) Prima di procedere alla esecuzione di lavori su lucernari, tetti, coperture e simili, fermo restando l obbligo di predisporre misure di protezione collettiva,

Dettagli

Mezzo utilizzato: autogrù

Mezzo utilizzato: autogrù Procedure per la movimentazione delle billette nelle fasi di scarico dai mezzi di trasporto e per l alimentazione delle linee di forgiatura/stampaggio. La lavorazione riferita alla movimentazione dei fasci

Dettagli

SOLAI SOLAI RIFERIMENTO NORMATIVA D.M. 14.02.1992 CAPITOLO 7 Art.7.0 CLASSIFICAZIONE SOLAI PIENI IN C.A. o C.A.P. PER QUESTO TIPO DI STRUTTURE VALGONO TOTALMENTE LE INDICAZIONI STRUTTURALI E DI CALCOLO

Dettagli

ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE INTERRATA DEI SERBATOI IN POLIETILENE

ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE INTERRATA DEI SERBATOI IN POLIETILENE ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE INTERRATA DEI SERBATOI IN POLIETILENE (rev. 20140217) 1. Prima dell installazione deve essere verificata l idoneità tecnica del suolo dal punto di vista strutturale, eventuali

Dettagli

Il programma. I lavori in quota

Il programma. I lavori in quota Il programma I lavori in quota Definizioni Obblighi del datore di lavoro Scale a pioli Scale fisse a gradini Scale fisse a pioli Scale semplici portatili Definizione D.Lgs. 9 Aprile 2008 n.81 Titolo IV,

Dettagli

LAVORO SULLE COPERTURE

LAVORO SULLE COPERTURE 1 LAVORO SULLE COPERTURE UNI EN 8088 2 Lavori inerenti le coperture dei fabbricati (definizioni) [UNI 8088] Tipi di coperture [UNI 8088] MANTO DI COPERTURA Per manto di copertura si intende l insieme degli

Dettagli

S.F.S. Scuola per la Formazione e Sicurezza in Edilizia della provincia di Massa Carrara - Ing. Antonio Giorgini

S.F.S. Scuola per la Formazione e Sicurezza in Edilizia della provincia di Massa Carrara - Ing. Antonio Giorgini CADUTE DALL ALTO CADUTE DALL ALTO DA STRUTTURE EDILI CADUTE DALL ALTO DA OPERE PROVVISIONALI CADUTE DALL ALTO PER APERTURE NEL VUOTO CADUTE DALL ALTO PER CEDIMENTI O CROLLI DEL TAVOLATO CADUTE DALL ALTO

Dettagli

OPERE PROVVISIONALI: IL PONTEGGIO

OPERE PROVVISIONALI: IL PONTEGGIO OPERE PROVVISIONALI: IL PONTEGGIO PONTEGGI NON A NORMA Ponteggio su tettoia 2 Totale assenza di parapetti e impalcati incompleti Ponteggio su tettoia 3 Basi di appoggio instabili Rischio di crollo dell

Dettagli

il collaudato sistema per la realizzazione di vespai areati

il collaudato sistema per la realizzazione di vespai areati GRANCHIO il collaudato sistema per la realizzazione di vespai areati GRANCHIO è un cassero a perdere in polipropilene riciclato adatto, in alternativa ai sistemi tradizionali, alla realizzazione di vespai

Dettagli

SOLAI - STRUTTURE IN FERRO - T.M.R. Trave Metallica Reticolare

SOLAI - STRUTTURE IN FERRO - T.M.R. Trave Metallica Reticolare Azienda certificata secondo la UNI EN ISO 3834-2:2006 per saldature di travi reticolari in ferro con e senza piatto Certificato n 799114016792 Azienda con ATTESTATO DI DENUNCIA DELL ATTIVITA DI CENTRO

Dettagli

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse LE RETI ANTICADUTA DALLE NORME UNI EN 1263-1 1 e 2 ALLE NUOVE LINEE GUIDA AIPAA VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010 Relatore: Ing. Carlo Calisse INTRODUZIONE ALLE NORME UNI EN 1263-1:

Dettagli

Sistema innovativo per la gestione e la raccolta delle acque meteoriche. www.geoplast.it

Sistema innovativo per la gestione e la raccolta delle acque meteoriche. www.geoplast.it Sistema innovativo per la gestione e la raccolta delle acque meteoriche www.geoplast.it NUOVO ELEVETOR TANK USO E CARATTERISTICHE Base Elevetor / Vantaggi e caratteristiche Cassero Elevetor / Vantaggi

Dettagli

MANUFATTI IN CEMENTO Produciamo manufatti su misura in cemento per i lavori pubblici e per l edilizia. I nostri manufatti comprendono muretti per

MANUFATTI IN CEMENTO Produciamo manufatti su misura in cemento per i lavori pubblici e per l edilizia. I nostri manufatti comprendono muretti per MANUFATTI IN CEMENTO Produciamo manufatti su misura in cemento per i lavori pubblici e per l edilizia. I nostri manufatti comprendono muretti per recinzioni e per il contenimento terra, parapetti, velette,

Dettagli

C O M U N E D I C E R V I A

C O M U N E D I C E R V I A C O M U N E D I C E R V I A ERS VIA PINARELLA PRIME INDICAZIONI E INDICAZIONI PER LA STESURA DEL PSC PREMESSA Il presente documento, in quanto parte integrante del progetto definitivo, intende fornire

Dettagli

PAL-ON SCHEDA TECNICA ROOF INDICE. 1. Anagrafica. 2. Caratteristiche Tecniche. 3. Certificazioni. 4. Utilizzo. 5. Posa in Opera. 6.

PAL-ON SCHEDA TECNICA ROOF INDICE. 1. Anagrafica. 2. Caratteristiche Tecniche. 3. Certificazioni. 4. Utilizzo. 5. Posa in Opera. 6. INDICE 1. Anagrafica 2. Caratteristiche Tecniche 3. Certificazioni 4. Utilizzo 5. Posa in Opera 6. Dati tecnici 7. Voce di capitolato 1/5 1. ANAGRAFICA CODICE PRODOTTO: GRUPPO: FAMIGLIA: NOME: LUC51-1075

Dettagli

VETROMATTONE ONDULATO CHIARO TERMINALE CURVO

VETROMATTONE ONDULATO CHIARO TERMINALE CURVO INDICE 1. Anagrafica 2. Caratteristiche Tecniche 3. Certificazioni 4. Utilizzo 5. Posa in Opera 5.A. Fase preliminare 5.B. Fase di installazione 5.C. Fase di finitura 6. Disegni 7. Voce di capitolato 1/5

Dettagli

Elementi di giudizio. Cadute dall alto. Lavoratori esposti al rischio di caduta da una altezza superiore a circa tre. Estesa carenza di protezioni

Elementi di giudizio. Cadute dall alto. Lavoratori esposti al rischio di caduta da una altezza superiore a circa tre. Estesa carenza di protezioni SPISAL Asl 20 Asl 21 Asl 22 Direzione Provinciale del Lavoro Comitato Paritetico Territoriale Polizia Municipale Campagna Cantieri Sicuri 2007 Elementi di giudizio Cantieri sotto il Minimo Etico Cadute

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

MAMMUT. Muri di sostegno prefabbricati

MAMMUT. Muri di sostegno prefabbricati MAMMUT Muri di sostegno prefabbricati La gamma Mammut a sostegno della tua impresa mammut M Faccia vista mammut ME Cemerba mammut MP PIETRA mammut MK PIETRERBA mammut MT TOP Mammut Mammut è l ultima creazione

Dettagli

- Manuale d uso, contenente le indicazioni per il corretto uso e la conservazione del bene in oggetto;

- Manuale d uso, contenente le indicazioni per il corretto uso e la conservazione del bene in oggetto; piano di manutenzione Committente: COMUNE DI CASALE MONFERRATO (AL) Oggetto: LAVORI DI AMPLIAMENTO DEL PALAZZETTO DELLO SPORT (adeguamento alle norme vigenti in materia di sicurezza ed igiene ai fini dell

Dettagli

NOVITÀ PER LE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO AMMESSO L USO DELL ACCIAIO B450A

NOVITÀ PER LE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO AMMESSO L USO DELL ACCIAIO B450A NOVITÀ PER LE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO AMMESSO L USO DELL ACCIAIO B450A PRIMO VANTAGGIO: MIGLIORA LA QUALITÀ DEL DETTAGLIO ESECUTIVO Il Decreto Interministeriale del 15/11/2011

Dettagli

Requisiti fondamentali

Requisiti fondamentali Requisiti fondamentali Resistenza meccanica Modesta deformabilità Minimo spessore Peso ridotto Buone proprietà isolanti, termiche e acustiche Superficie d intradosso piana Resistenza al fuoco Rapida realizzazione

Dettagli

ANALISI DEI PREZZI. Nei prezzi relativi ai lavori da compensarsi a misura o a corpo sono sempre

ANALISI DEI PREZZI. Nei prezzi relativi ai lavori da compensarsi a misura o a corpo sono sempre ANALISI DEI PREZZI Nei prezzi relativi ai lavori da compensarsi a misura o a corpo sono sempre comprese tutte le spese per la fornitura, carico, trasporto, scarico manipolazione e posa in opera dei vari

Dettagli

Marca Articolo Note Manfredini S.a.s. Plinto prefabb. 100x100x100 Scheda tecnica prodotto Manfredini S.a.s. Plinto prefabb. 100x100x100 Disegno

Marca Articolo Note Manfredini S.a.s. Plinto prefabb. 100x100x100 Scheda tecnica prodotto Manfredini S.a.s. Plinto prefabb. 100x100x100 Disegno VIABILITA PUBBLICA - SCHEDE TECNICHE PLINTI PREFABBRICATI Marca Articolo Note Manfredini S.a.s. Plinto prefabb. 100x100x100 Scheda tecnica prodotto Manfredini S.a.s. Plinto prefabb. 100x100x100 Disegno

Dettagli

COMUNE DI SERDIANA PROVINCIA DI CAGLIARI

COMUNE DI SERDIANA PROVINCIA DI CAGLIARI COMUNE DI SERDIANA PROVINCIA DI CAGLIARI Relazione tecnica Oggetto: Progetto per la costruzione di una cabina Enel di trasformazione a 15KV/400V in elementi prefabbricati da realizzarsi nel terreno sito

Dettagli

Relazione ed elaborati di progetto per il solaio

Relazione ed elaborati di progetto per il solaio LABORATORIO DI COSTRUZIONE DELL ARCHITETTURA 2A prof. Renato Giannini Relazione ed elaborati di progetto per il solaio (arch. Lorena Sguerri) Relazione di calcolo Predimensionamento e analisi dei carichi

Dettagli

ISTRUZIONE OPERATIVA:

ISTRUZIONE OPERATIVA: Pagina 1 di 5 da Acciai da \INDICE: 1) Scopo 2) Campo di applicazione 3) Norma di riferimento 4) Definizioni e simboli 5) Responsabilità 6) Apparecchiature 7) Modalità esecutive 8) Esposizione dei risultati

Dettagli

SCALE. SCALE (Allegato XX del D.Lgs 81/08)

SCALE. SCALE (Allegato XX del D.Lgs 81/08) SCALE SCALE (Allegato XX del D.Lgs 81/08) E riconosciuta la conformità delle scale portatili, alle seguenti condizioni: a) le scale portatili siano costruite conformemente alla norma tecnica UNI EN 131

Dettagli

SISTEMI DI SOLLEVAMENTO KK

SISTEMI DI SOLLEVAMENTO KK SISTEMI DI SOLLEVAMENTO KK 9/2006 SISTEMI DI SOLLEVAMENTO KK Vantaggi dei sistemi di sollevamento kk Sistemi a sganciamento rapido Soluzioni economiche Per supporto tecnico, contattare l indirizzo e-mail:

Dettagli

b. Discontinue o isolate zattere

b. Discontinue o isolate zattere Ordinarie o continue a.continue travi rovesce platee FONDAZIONI DIRETTE SUPERFICIALI plinti b. Discontinue o isolate zattere a.1 CONTINUE Quando il carico da trasmettere al terreno non è elevato e la struttura

Dettagli

SOLAIO A LASTRE TRALICCIATE

SOLAIO A LASTRE TRALICCIATE SOLAIO A LASTRE TRALICCIATE Il solaio a lastre tralicciate predalles, rappresenta per la D.M.P. DALLA MORA PREF. S.R.L., il fiore all occhiello della propria produzione, non solo per la continua crescita

Dettagli

CARPENTIERI / FERRAIOLI

CARPENTIERI / FERRAIOLI POSA DEL FERRO: MOVIMENTAZIONE E STOCCAGGIO Per quanto possibile, si dovrà ridurre la movimentazione manuale dei carichi ricorrendo all utilizzo di apparecchi di sollevamento. Le norme vigenti danno specifiche

Dettagli

PONTE SU RUOTE A TORRE (trabattelli)

PONTE SU RUOTE A TORRE (trabattelli) SCHEDA TECNICA N 25 PONTE SU RUOTE A TORRE (trabattelli) SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE V I A M A S S A R E N T I, 9-4 0 1 3 8 B O L O G N A 0 5 1. 6 3. 6 1 4. 5 8 5 - FA X 0 5 1. 6 3. 6 4. 5 8 7 E-mail:

Dettagli

barriera stradale di sicurezza in acciaio PAB H2 TE classe H2 - bordo laterale ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE SU RILEVATO

barriera stradale di sicurezza in acciaio PAB H2 TE classe H2 - bordo laterale ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE SU RILEVATO barriera stradale di sicurezza in acciaio PAB H2 TE classe H2 - bordo laterale ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE SU RILEVATO A) Operazioni preliminari 1. Lo scarico degli elementi della barriera stradale

Dettagli

MANUALE SCALE ELICOIDALI

MANUALE SCALE ELICOIDALI MANUALE SCALE ELICOIDALI INTRODUZIONE MANUALE SCALE ELICOIDALI Caratteristiche della scala ELICOIDALE in Cemento Armato BREVETTO DEPOSITATO Si tratta di una scala elicoidale autoportante, formata dalla

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO

POLITECNICO DI TORINO STRUTTURA DI ISOLAMENTO SISMICO DI EDIFICI ESISTENTI L idea che si propone come base dell invenzione è la realizzazione di una piattaforma isolata sotto al piano delle fondazioni di un singolo edificio

Dettagli

IDENTIFICAZIONE E SCOPO PRODOTTO

IDENTIFICAZIONE E SCOPO PRODOTTO CFTF 250 E un cala feretri manuale per tombe di famiglia pensato per operatori professionali ed addetti alla tumulazione. Consente la tumulazione di feretri fino a 250 Kg di peso nelle tombe di famiglia

Dettagli

AMBIENTE. Istruzioni di posa per professionisti

AMBIENTE. Istruzioni di posa per professionisti AMBIENTE Istruzioni di posa per professionisti Indice Travetti 4 Scelta del materiale Posa dei travetti Posa di travetti per terrazzoa senza profilo di finitura (Sit. A) Preparazione dei travetti Preparazione

Dettagli

SCS Eurotetti. Di Sara Lanzoni. Azienda specializzata nei sistemi anticaduta

SCS Eurotetti. Di Sara Lanzoni. Azienda specializzata nei sistemi anticaduta SCS Eurotetti Di Sara Lanzoni Azienda specializzata nei sistemi anticaduta Linee vita, parapetti, binari, passerelle, scale di sicurezza e dispositivi di protezione individuale Per una completa sicurezza.

Dettagli

POLISTUDIO. Anno 2010 Gru a ponte e a bandiera v.03 1

POLISTUDIO. Anno 2010 Gru a ponte e a bandiera v.03 1 Anno 2010 Gru a ponte e a bandiera v.03 1 Gru a ponte e gru a bandiera: indice Riferimenti normativi Elementi dell apparecchio Dispositivi di sicurezza Installazione Segnaletica Utilizzo dell apparecchio

Dettagli

Il seguente documento, predisposto dalla Commissione strutture dell Ordine degli

Il seguente documento, predisposto dalla Commissione strutture dell Ordine degli Il seguente documento, predisposto dalla Commissione strutture dell Ordine degli ingegneri della Provincia Autonoma di Trento nell anno 2012, si propone quale traccia per la stesura del Certificato di

Dettagli

BARRIERA DI SICUREZZA DOPPIA SU TERRA H2-B-W4 (3n30401)

BARRIERA DI SICUREZZA DOPPIA SU TERRA H2-B-W4 (3n30401) BARRIERA DI SICUREZZA DOPPIA SU TERRA H2-B-W4 (3n30401) Livello di contenimento Risultati H2 Indice di severità accelerazione ASI Larghezza di lavoro Posizione laterale estrema del veicolo B W4 (1,3 m)

Dettagli

LINEA MURI DI CONTENIMENTO

LINEA MURI DI CONTENIMENTO LINEA MURI DI CONTENIMENTO Costruisce il futuro Sistemi di contenimento dei pendii - Tipologie: I muri ottenuti tramite la posa in opera dei blocchi di contenimento della MA.CE.VI. in condizioni di : -

Dettagli

STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO

STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO STRUTTURE METALLICHE IN ACCIAIO La marcatura CE UNI EN 1090-1. Il primo passo è il conseguimento dell Attestato di Denuncia Attività da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e l iscrizione

Dettagli

Lavori in quota. Lavori in quota. frareg.com 1/22

Lavori in quota. Lavori in quota. frareg.com 1/22 Lavori in quota 1/22 D.Lgs 81/08 e s.m.i., art. 111 1. Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche

Dettagli

BARRIERA DI SICUREZZA SINGOLA SU TERRA H4b-A-W5 (3n31679)

BARRIERA DI SICUREZZA SINGOLA SU TERRA H4b-A-W5 (3n31679) BARRIERA DI SICUREZZA SINGOLA SU TERRA Hb-A-W (n679) Prestazioni Livello di contenimento Indice di severità accelerazione ASI Larghezza di lavoro Intrusione del veicolo Deflessione dinamica Hb A W (.70

Dettagli

LE STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO: Progetto dei pilastri

LE STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO: Progetto dei pilastri prof. Renato Giannini LE STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO: Progetto dei pilastri (arch. Lorena Sguerri) Prescrizioni di normativa per le armature dei pilastri La normativa (D.M. 09/01/96, par.5.3.4) fornisce

Dettagli

OPERE PROVVISIONALI CADUTE DALL ALTO

OPERE PROVVISIONALI CADUTE DALL ALTO CORSO DI INFORMAZIONE PER STUDENTI PREVENZIONE E SICUREZZA NEI CANTIERI EDILI OPERE PROVVISIONALI CADUTE DALL ALTO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICA Servizio Prevenzione Ambienti Lavoro RISCHI DI CADUTA

Dettagli

SCHEDA di RILEVAZIONE per il RISCHIO di CADUTA DALL ALTO

SCHEDA di RILEVAZIONE per il RISCHIO di CADUTA DALL ALTO SCHEDA di RILEVAZIONE per il RISCHIO di CADUTA DALL ALTO La scheda di rilevazione dei rischi di caduta dall alto è stata pensata come strumento di analisi sia per gli addetti del settore che per i funzionari

Dettagli

PRODOTTI. SOSTEGNI GENERICI... pag. 4. PALI TELESCOPICI... pag. 5. PALI CON PIASTRA GIREVOLE CLASSE A1... pag. 5. PIASTRA A PARETE... pag.

PRODOTTI. SOSTEGNI GENERICI... pag. 4. PALI TELESCOPICI... pag. 5. PALI CON PIASTRA GIREVOLE CLASSE A1... pag. 5. PIASTRA A PARETE... pag. PRODOTTI SOSTEGNI GENERICI... pag. 4 PALI TELESCOPICI... pag. 5 PALI CON PIASTRA GIREVOLE CLASSE A1... pag. 5 PIASTRA A PARETE... pag. 5 DOPPIA PIASTRA REGOLABILE... pag. 8 GANCIO ANTIPENDOLO E ANCORAGGIO...

Dettagli

CHRYSO Flexò la tecnologia avanzata per pannelli a taglio termico

CHRYSO Flexò la tecnologia avanzata per pannelli a taglio termico la tecnologia avanzata per pannelli a taglio termico CHRYSO Flexò: la tecnologia avanzata per pannelli a taglio termico IL SISTEMA, COPERTO DA BREVETTO INTERNAZIONALE, PER OTTIMIZZARE LA PRESTAZIONE TERMICA

Dettagli

Il PANNELLO A TAGLIO TERMICO

Il PANNELLO A TAGLIO TERMICO Il PANNELLO A TAGLIO TERMICO Le normative sul risparmio energetico prevedono, tra l altro, che gli elementi di tamponamento esterni degli edifici siano dotati di prefissate caratteristiche di isolamento

Dettagli

Linetec Antisisma. Sistema antisismico per controsoffitti modulari

Linetec Antisisma. Sistema antisismico per controsoffitti modulari Linetec Antisisma Sistema antisismico per controsoffitti modulari Introduzione Introduzione Le attuali Norme tecniche per le costruzioni (D.M. 14/01/2008, paragrafo 7.2.3) impongono che anche gli elementi

Dettagli

LAVORI DI ADEGUAMENTO NORMATIVO E DI EFFICIENZA ENERGETICA PROGETTO ESECUTIVO. Sez III Art. 33 DPR 5 Ottobre 2010 N. 207 e s.m.i.

LAVORI DI ADEGUAMENTO NORMATIVO E DI EFFICIENZA ENERGETICA PROGETTO ESECUTIVO. Sez III Art. 33 DPR 5 Ottobre 2010 N. 207 e s.m.i. Ingegnere BIAGIO D AMATO E03b Via I.Lodato, 9 84025 Eboli (SA) tel 339.2183301 fax 0828.330614 biagiodamato@tiscali.it LAVORI DI ADEGUAMENTO NORMATIVO E DI EFFICIENZA ENERGETICA Liceo Scientifico Statale

Dettagli

DESCRIZIONE GENERALE DELLE OPERAZIONI DA ESEGUIRE IN CASO DI CONSOLIDAMENTO STATICO DEL SOLAIO.

DESCRIZIONE GENERALE DELLE OPERAZIONI DA ESEGUIRE IN CASO DI CONSOLIDAMENTO STATICO DEL SOLAIO. DESCRIZIONE GENERALE DELLE OPERAZIONI DA ESEGUIRE IN CASO DI CONSOLIDAMENTO STATICO DEL SOLAIO. Verifica statica della struttura esistente, al fine di determinare la portata del solaio esistente; redazione

Dettagli

Ing. Stefano Di Sangro REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO SOLARE FOTOVOLTAICO CONNESSO ALLA RETE

Ing. Stefano Di Sangro REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO SOLARE FOTOVOLTAICO CONNESSO ALLA RETE Studio di Ingegneria Stefano Di Sangro CITTA DI ROSETO DEGLI ABRUZZI Provincia di Teramo PIANO REGIONALE TRIENNALE TUTELA E RISANAMENTO AMBIENTALE 2006/2008 ART. 225 L.R. N. 15 DEL 26.04.04 INSTALLAZIONE

Dettagli

LA MARCATURA CE DEGLI AGGREGATI RICICLATI LA MARCATURA CE DEGLI AGGREGATI RICICLATI

LA MARCATURA CE DEGLI AGGREGATI RICICLATI LA MARCATURA CE DEGLI AGGREGATI RICICLATI LA MARCATURA CE DEGLI Ing. Antonio Bianco Direttore ABICert D.M. 14.01.2008 Capitolo 11 Contesto normativo nazionale I materiali e prodotti per uso strutturale devono essere: identificati univocamente

Dettagli

PESA A PONTE IN CEMENTO PRECOMPRESSO

PESA A PONTE IN CEMENTO PRECOMPRESSO PESA A PONTE IN CEMENTO PRECOMPRESSO SLIMCAP - CWB MODULARITA E COMPONIBILITA ROBUSTEZZA STRUTTURALE FLESSIBILITA ED ELASTICITA RESISTENZA AGLI AGENTI AGGRESSIVI TRASPORTI CONVENZIONALI PROFONDITA BUCA

Dettagli

SISTEMI ANTICADUTA. Assistenza alla posa in opera

SISTEMI ANTICADUTA. Assistenza alla posa in opera SISTEMI ANTICADUTA Progettazione e realizzazione di pali, piastre, ganci in acciaio a catalogo e/o specifici Assistenza alla posa in opera Dimensionamento e verifica dei fissaggi Progettazione dello schema

Dettagli

CONSOLIDAMENTO PONTE E DIFESA SPONDA DESTRA TORRENTE STANAVAZZO. NORMATIVA UTILIZZATA: D.M. 14/01/2008 Norme Tecniche per le costruzioni

CONSOLIDAMENTO PONTE E DIFESA SPONDA DESTRA TORRENTE STANAVAZZO. NORMATIVA UTILIZZATA: D.M. 14/01/2008 Norme Tecniche per le costruzioni GENERALITA COMUNE DI PREDOSA Provincia di Alessandria CONSOLIDAMENTO PONTE E DIFESA SPONDA DESTRA TORRENTE STANAVAZZO ZONA SISMICA: Zona 3 ai sensi dell OPCM 3274/2003 NORMATIVA UTILIZZATA: D.M. 14/01/2008

Dettagli

PROMEMORIA PER I DIRETTORI LAVORI

PROMEMORIA PER I DIRETTORI LAVORI PROMEMORIA PER I DIRETTORI LAVORI Il D.M. del 14/01/08 Nuove Norme Tecniche per le costruzioni e la C.M. applicativa n. 617 del 02/02/09 entrati in vigore il 01/07/09 hanno introdotto profonde innovazioni

Dettagli

Dispositivi iti NON rmanenti PROVVISORI

Dispositivi iti NON rmanenti PROVVISORI Dispositivi NON permanenti PROVVISORI PIATTAFORME AEREE: dispositivo per il lavoro in quota efficace e di immediato impiego, non richiede attività preparatoria a terra o sulla facciata (a parte la delimitazione

Dettagli

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei profilati cavi di acciai non legati e a grano fine per impieghi strutturali di cui alle norme UNI

Dettagli

UNI EN 795: Protezione contro le cadute dall alto. Requisiti e prove dei dispositivi di ancoraggio

UNI EN 795: Protezione contro le cadute dall alto. Requisiti e prove dei dispositivi di ancoraggio UNI EN 795: Protezione contro le cadute dall alto. Requisiti e prove dei dispositivi di ancoraggio Ing. Salvatore LEANZA 22 Giugno 2012 - Fondazione Ordine degli Ingegneri - Catania UNI EN 795:2002 TITOLO

Dettagli

art.4580/2 porta calcio in lega leggera con reggirete posteriori in alluminio, incassati nel terreno, misure 7.32x2.44m. prodotto certificato

art.4580/2 porta calcio in lega leggera con reggirete posteriori in alluminio, incassati nel terreno, misure 7.32x2.44m. prodotto certificato La porta in oggetto, rientra nella normativa europea EN 748, documento elaborato dal CEN/TC 136; tale documento, contempla i requisiti di funzionalità di 4 tipi e due dimensioni di porte da calcio ed è

Dettagli

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva

Dettagli

PRODOTTI DA COSTRUZIONE CON L OBBLIGO DI DOP E MARCATURA CE (elenco aggiornato al 31 luglio 2014) ACCIAI e altri PRODOTTI DA COSTRUZIONE

PRODOTTI DA COSTRUZIONE CON L OBBLIGO DI DOP E MARCATURA CE (elenco aggiornato al 31 luglio 2014) ACCIAI e altri PRODOTTI DA COSTRUZIONE CON L OBBLIGO DI DOP E MARCATURA CE (elenco aggiornato al 31 luglio 2014) ACCIAI e altri Acciai per la realizzazione di strutture metalliche e di strutture composte (laminati, tubi senza saldatura, tubi

Dettagli

Antonio Laurìa. Modalità di posa

Antonio Laurìa. Modalità di posa Antonio Laurìa Tecnologia Modalità di posa L articolo descrive le principali istruzioni per la posa a secco di un manto di copertura in laterizio distinguendo tra quelle relative ad un manto in tegole

Dettagli

PROGRAMMA LINEE VITA

PROGRAMMA LINEE VITA PROGRAMMA LINEE VITA Cosa sono le linee vita Pighi I DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO CHE SALVANO LA VITA Cosa sono i dispositivi di sicurezza Un dispositivo di ancoraggio permette a qualunque operatore di operare

Dettagli

APPOGGI NEOARM APPOGGI NEOARM B04

APPOGGI NEOARM APPOGGI NEOARM B04 APPOGGI NEOARM APPOGGI NEOARM B04 DESCRIZIONE PRODOTTO La serie Neoarm è una linea di apparecchi d appoggio strutturali in elastomero armato, costituiti cioè da un blocco in elastomero nel quale sono inseriti

Dettagli

Riferimenti NORMATIVI

Riferimenti NORMATIVI REALIZZAZIONE DI SCALE FISSE CON PROTEZIONE NORMA UNI EN ISO 14122-4 : 2010 DISTANZA TRA LA SCALA E OSTRUZIONI PERMANENTI: La distanza tra la scala e le ostruzioni permanenti deve essere: - Di fronte alla

Dettagli

Manuale ANCORAGGIO STRUTTURALE PALO INCLINATO Ø80 ZINCATO/INOX ART. 68050/68051

Manuale ANCORAGGIO STRUTTURALE PALO INCLINATO Ø80 ZINCATO/INOX ART. 68050/68051 Manuale ANCORAGGIO STRUTTURALE PALO INCLINATO Ø80 ZINCATO/INOX ART. 68050/68051 2 EDIZIONE GIUGNO 2012 Indice SOMMARIO ELEMENTO DI ANCORAGGIO STRUTTURALE Descrizione del prodotto Modalità d uso e limite

Dettagli

SCHEDA TECNICA MODULO H40 CASSAFORMA IN POLIPROPILENE RIGENERATO PER LA REALIZZAZIONE DI VESPAI VENTILATI

SCHEDA TECNICA MODULO H40 CASSAFORMA IN POLIPROPILENE RIGENERATO PER LA REALIZZAZIONE DI VESPAI VENTILATI SCHEDA TECNICA MODULO H40 CASSAFORMA IN POLIPROPILENE RIGENERATO PER LA REALIZZAZIONE DI VESPAI VENTILATI 3 2 - Consumo di Cls a raso sommità modulo m 0,056 x m - Passaggio tubazioni n 1 max 29 cm - Passaggio

Dettagli

PIATTAFORMA DI LAVORO MOBILE ELEVABILE (piattaforma elevabile) e PONTE MOBILE SVILUPPABILE SU CARRO AD AZIONAMENTO MOTORIZZATO (cestello)

PIATTAFORMA DI LAVORO MOBILE ELEVABILE (piattaforma elevabile) e PONTE MOBILE SVILUPPABILE SU CARRO AD AZIONAMENTO MOTORIZZATO (cestello) PERCORSI VERTICALI Scheda: P005 Rev: 06/06/2009 10.48.00 Pagina 1/5 PIATTAFORMA DI LAVORO MOBILE ELEVABILE (piattaforma elevabile) e PONTE MOBILE SVILUPPABILE SU CARRO AD AZIONAMENTO MOTORIZZATO (cestello)

Dettagli

PARETE MONO E DOPPIO VETRO DNAX

PARETE MONO E DOPPIO VETRO DNAX SCHEDE TECNICHE PARETE MONO E DOPPIO VETRO DNAX DnaX si caratterizza per la massima pulizia del linguaggio architettonico e dalla estrema flessibilità di impiego e versatilità nell utilizzo di diverse

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA STRUTTURALE PROVE SPERIMENTALI SU PIGNATTE IN PSE RELAZIONE Il Responsabile Scientifico Dott. Ing. Fausto Mistretta Il

Dettagli

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994

2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4 Distanze di sicurezza UNI EN ISO 13857:2008, UNI EN 349:1994 2.2.4.1 Descrizione L uso delle distanze di sicurezza rappresenta un modo per garantire l integrità fisica dei lavoratori in presenza

Dettagli

BARRIERA DI SICUREZZA SINGOLA SU TERRA H4b-B-W5 (3n31862)

BARRIERA DI SICUREZZA SINGOLA SU TERRA H4b-B-W5 (3n31862) BARRIERA DI SICUREZZA SINGOLA SU TERRA Hb-B-W (n86) Prestazioni Livello di contenimento Indice di severità accelerazione ASI Larghezza di lavoro Intrusione del veicolo Deflessione dinamica Hb B W (,0 m),0

Dettagli

EASY HOME. Da tre esperienze consolidate, una realtà davvero innovativa.

EASY HOME. Da tre esperienze consolidate, una realtà davvero innovativa. EASY HOME BY Da tre esperienze consolidate, una realtà davvero innovativa. Innovazione qualità tecnologia Finalmente un nuovo concetto di edilizia: un metodo innovativo e tecnologicamente competitivo dagli

Dettagli

[Come riconoscere una porta tagliafuoco]

[Come riconoscere una porta tagliafuoco] Come riconoscere una porta tagliafuoco Il problema è : come avere una prova che il serramento sia stato,al tempo della sua produzione e messa in opera, attestato per il requisito di resistenza al fuoco,

Dettagli

Indice GUIDA ALLA PROGETTAZIONE Scopo della ''Guida Alla Progettazione...2 Organizzazione della Guida...2 Campo di Applicazione della Guida...3 Riferimenti Legislativi...3 Elenco Schede Tecniche...4 Sezione

Dettagli

Parapetti / Balaustre in vetro stratificato. Le regole ed indicazioni da rispettare nella progettazione

Parapetti / Balaustre in vetro stratificato. Le regole ed indicazioni da rispettare nella progettazione Parapetti / Balaustre in vetro stratificato Le regole ed indicazioni da rispettare nella progettazione SICUREZZA I parapetti sono elementi con funzione di protezione anticaduta e sono preposti quindi alla

Dettagli

CHIUSURE VER VER ICALI PORTATE

CHIUSURE VER VER ICALI PORTATE CHIUSURE VERTICALI PORTATE CHIUSURE VERTICALI PORTATE Hanno funzione portante t secondaria cioè non garantiscono la sicurezza statica complessiva dell edificio ma devono assicurare la protezione e l incolumità

Dettagli

Rischio idrogeologico Uso delle barriere mobili durante le esondazioni.

Rischio idrogeologico Uso delle barriere mobili durante le esondazioni. Rischio idrogeologico Uso delle barriere mobili durante le esondazioni. Premessa Purtroppo, durante gli eventi calamitosi che si verificano durante le emergenze idrogeologiche, succede spesso che le barriere

Dettagli

Principali parti di un fabbricato

Principali parti di un fabbricato Principali parti di un fabbricato Un fabbricato industriale risulta essenzialmente costituito dalle seguenti parti: Fondazioni (del fabbricato e dei macchinari) Struttura portante; Copertura e pareti (complete

Dettagli

Come cambiano gli obblighi per le strutture metalliche a partire dal 1 luglio 2014

Come cambiano gli obblighi per le strutture metalliche a partire dal 1 luglio 2014 Regolamento (UE) n.305/11 e norme del gruppo EN1090 La Marcatura CE delle strutture metalliche alla luce delle Norme tecniche per le Costruzioni Firenze, 30/10/2014 Come cambiano gli obblighi per le strutture

Dettagli

COMPUTO METRICO EDIFICIO TIPO A UN PIANO

COMPUTO METRICO EDIFICIO TIPO A UN PIANO COMPUTO METRICO EDIFICIO TIPO A UN PIANO Designazione dei lavori parti uguali lung. largh. H/peso quantità unit. totale 1 Scavo di sbancamento eseguito con mezzi meccanici, in terreni di media consistenza

Dettagli

Aelle-S 190 STH Capitolato

Aelle-S 190 STH Capitolato 77 136 190 1/5 AELLE-S 190 STH Descrizione del sistema I serramenti dovranno essere realizzati con il sistema METRA AELLE-S190STH. I profilati saranno in lega di alluminio UNI EN AW 6060 (UNI EN 573-3

Dettagli

Comune di BRESCIA PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DI UN FABBRICATO ESISTENTE

Comune di BRESCIA PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DI UN FABBRICATO ESISTENTE Comune di BRESCIA PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DI UN FABBRICATO ESISTENTE RELAZIONE DI CALCOLO OPERE IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO NORMALE, IN MURATURA PORTANTE ED IN FERRO (ai sensi dell'art. 4 della

Dettagli

Edilizia. Vasche per liquami, serbatoi per biogas, bacini idrici e capannoni agricoli e industriali in cemento armato

Edilizia. Vasche per liquami, serbatoi per biogas, bacini idrici e capannoni agricoli e industriali in cemento armato Edilizia Vasche per liquami, serbatoi per biogas, bacini idrici e capannoni agricoli e industriali in cemento armato CHI SIAMO Da oltre 40 anni la Corradi & Ghisolfi opera nel campo dell edilizia agricola

Dettagli

Indice. Organizzazione dei lavori. Realizzazione delle murature perimetrali dell ampliamento. Realizzazione delle murature divisorie dell ampliamento

Indice. Organizzazione dei lavori. Realizzazione delle murature perimetrali dell ampliamento. Realizzazione delle murature divisorie dell ampliamento Indice Organizzazione dei lavori Realizzazione delle murature perimetrali dell ampliamento Realizzazione delle murature divisorie dell ampliamento Realizzazione delle rampe esterne di accesso al Centro

Dettagli

ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI NEI LAVORI IN ALTEZZA INDIVIDUAZIONE DELLE PROCEDURE GENERALI PER LAVORARE IN SICUREZZA IN TALI ATTIVITA

ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI NEI LAVORI IN ALTEZZA INDIVIDUAZIONE DELLE PROCEDURE GENERALI PER LAVORARE IN SICUREZZA IN TALI ATTIVITA ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI NEGLI INTERVENTI DI: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI NEI LAVORI IN ALTEZZA RISCHI CADUTE DALL ALTO NEI LAVORI DI COSTRUZIONE, MANUTENZIONE, MODIFICA STRUTTURE TRADIZIONALI

Dettagli

CATALOGO TECNICO ASCENSORI ELETTRICI MRL GEARLESS VIMA ASCENSORI WWW.ASCENSORIVIMA.IT

CATALOGO TECNICO ASCENSORI ELETTRICI MRL GEARLESS VIMA ASCENSORI WWW.ASCENSORIVIMA.IT CATALOGO TECNICO ASCENSORI ELETTRICI MRL GEARLESS VIMA ASCENSORI WWW.ASCENSORIVIMA.IT INDICE Caratteristiche principali pag. 3 Riferimenti normativi abbattimento delle barriere architettoniche pag. 4 Riferimenti

Dettagli

QUALITÀ ED AFFIDABILITÀ

QUALITÀ ED AFFIDABILITÀ QUALITÀ ED AFFIDABILITÀ Ogni prodotto BREBE viene realizzato in conformità alle normative vigenti in materia di prevenzione dalle cadute dall alto rispettando in oltre tutti i più alti standard di qualità.

Dettagli