Lombardia. Figura 1. Popolazione residente in Lombardia. (livelli e quote, periodo ) (saldi su popolazione, periodo )

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1 11 luglio 2012 Lombardia Le dinamiche demografiche La popolazione residente in Lombardia, in crescita nell ultimo decennio, ha raggiunto 9,9 milioni di abitanti nel 2011 (16,4 per cento della popolazione italiana; 25 per cento di quella del Centro- Nord). L aumento della popolazione è da ricondurre principalmente alla dinamica migratoria, in particolare quella estera a partire dal Il saldo naturale, negativo negli anni novanta, mostra un recupero dovuto soprattutto alle nascite degli stranieri (Figura 1). Nel 2011, il tasso di natalità e di mortalità sono pari, rispettivamente, a 9,7 e 9,0 per mille, rispetto a una media nazionale di 9,1 e 9,7 per mille. Il tasso migratorio interno è positivo e pari all 1,5 per mille, superiore alla media nazionale (0,1 per mille) e settentrionale (1,3 per mille). Il tasso migratorio estero, 6,6 per mille, è anch esso superiore alla media italiana (5,3 per mille) e in linea con quello del Nord. Gli stranieri residenti nella regione, secondo i dati del Censimento, sono triplicati dal 2001 al 2011, da circa 319 mila unità a oltre un milione di unità; la quota sulla popolazione lombarda è pari al 10,7 per cento (era il 3,5 per cento nel 2001). Figura 1. Popolazione residente in Lombardia Popolazione residente Contributi dei saldi demografici (livelli e quote, periodo ) (saldi su popolazione, periodo ) popolazione (in migliaia) ,5 16,3 16,1 15,9 15,7 15,5 15,3 quota su Italia 16,00 14,00 12,00 10,00 8,00 6,00 4,00 2,00 0,00-2, livello quota su Italia tasso naturale tasso migratorio interno tasso migratorio estero Fonte: Elaborazioni DPS su dati Istat. Popolazione residente a metà anno e Bilanci annuali. 1

2 La piramide delle età nel 2011 presenta un forte rigonfiamento nelle classi centrali, rispetto alla struttura del La quota di uomini è leggermente superiore a quella delle donne solo fino ai 49 anni. Figura 2. Piramide delle età anni 1992 e 2011 per classi di popolazione residente in Lombardia* (popolazione al 1 gennaio in migliaia per classi di età, livelli e quote sul totale) 95 e oltre classi di età 3,6 3,12,7 3,7 3,3 4,4 3,83,5 4,1 3,6 2,2 2,6 2,2 2,1 0,0 0,1 1,3 1,10,60, ,0 0,2 0,7 1,4 2,0 1,9 2,9 3,1 3,3 3,4 3,7 3,5 3,7 3,7 3,9 4,2 3,4 2,0 2,12, popolazione in migliaia 95 e oltre classi di età 0,0 0,5 0,1 1,0 1,7 3,0 2,6 2,4 3,0 3,3 4,0 4,5 4,4 3,6 2,8 2,4 2,3 2,6 2,4 2, ,2 0,4 1,2 1,9 2,4 2,9 2,8 3,1 3,2 3,4 3,9 4,1 4,3 3,5 2,22,7 2,1 2,2 2,3 2, popolazione in migliaia FEMMINE MASCHI Nota:* le etichette rappresentano le quote sul totale della popolazione regionale FEMMINE MASCHI Le dinamiche economiche: PIL per abitante e valore aggiunto L andamento del PIL pro capite rispetto alla media italiana evidenzia la forte flessione negli anni , che si è estesa fino alla prima metà degli anni ottanta (Figura 3). Figura 3. Andamento del PIL pro capite a prezzi correnti, (numero indice, Italia = 100) Fonte: Elaborazioni DPS su dati Svimez e Istat - Nord e Sud a 150 anni dall Unità d Italia, Quaderni Svimez,

3 Il PIL pro capite a prezzi correnti della Lombardia era pari nel 2009 al 127,7 per cento della media italiana e al 109,7 per cento di quella del Centro-Nord (Figura 4). Secondo gli ultimi dati Eurostat, nel 2009 il PIL pro capite in standard di potere d acquisto della regione era pari al 133,4 per cento della media dell UE-27 (133,8 per cento nel periodo ). Figura 4. PIL pro capite, (valori a prezzi correnti) 34000,0 (livelli) 32000, , , , , , , , , Lombardia Centro-Nord Italia, Conti economici territoriali Nel 2009 la distribuzione del valore aggiunto a livello settoriale segnala l elevato contributo del settore dei servizi (68,8 per cento, inferiore tuttavia alla media del 72 per cento nel Centro-Nord e del 73,2 per cento in Italia), seguito dall industria in senso stretto (24,5 per cento, ben superiore alla quota media del 20,3 nel Centro-Nord e del 18,5 per cento dell Italia), dalle costruzioni (5,8 per cento, rispetto a 6,2 del Centro-Nord e 6,4 per cento dell Italia) e dall agricoltura (1 per cento, contro 1,5 del Centro-Nord e 1,9 per cento dell Italia). L industria manifatturiera in Lombardia ha un incidenza elevata sul totale delle attività economiche (21,7 per cento, rispetto al 17,8 per cento del Centro-Nord) (Tavola 1). Tavola 1. Valore aggiunto ai prezzi di base, 2009 (valori correnti; milioni di euro) Italia Centro-nord Lombardia Agricoltura Industria in senso stretto di cui: Industria manufatturiera su totale attività economiche (%) 15,7% 17,8% 21,7% Costruzioni Servizi di cui: commercio, trasporto e magazzinaggio, servizi di alloggio e ristorazione su tot. attività (%) 20,3% 20,5% 19,8% Totale attività economiche , Conti economici territoriali 3

4 Per quanto riguarda l industria manifatturiera, la ripartizione del valore aggiunto nel 2009 evidenzia il contributo significativo dei comparti relativi a Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, fabbricazione di apparecchiature elettriche, fabbricazione di macchinari e apparecchiature, seguono le Attività metallurgiche, fabbricazione di prodotti in metallo ; fabbricazione di prodotti chimici e farmaceutici (Tavola 2). Tavola 2. Valore aggiunto dell industria manifatturiera, 2009 (valori correnti, milioni di euro; percentuali) Italia Centro-nord Lombardia Industria manifatturiera (milioni di euro) di cui (%): Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 12,1 11,1 8,0 Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, fabbricazione di prodotti chimici e farmaceutici 7,7 7,9 11,8 Industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e simili 11,1 11,1 8,6 Industria del legno, della carta, editoria 6,8 6,8 5,7 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche e altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi Fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, fabbricazione di apparecchiature elettriche, fabbricazione di macchinari e apparecchiature n.c.a Attività metallurgiche; fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 8,8 8,5 7,0 20,8 22,0 24,6 16,0 16,2 20,8 Fabbricazione di mezzi di trasporto 6,6 6,2 5,0 Fabbricazione di mobili; altre industrie manifatturiere; riparazione e installazione di macchine e apparecchiature, Conti economici territoriali 10,1 10,2 8,5 La distribuzione settoriale del valore aggiunto a livello provinciale evidenzia una maggiore incidenza dei servizi a Milano (che supera la media italiana); dell industria a Lecco e Bergamo; dell agricoltura nelle province di Cremona e Mantova (Figura 5). Figura 5. Valore aggiunto per settore di attività economica e per province, 2009 (valori percentuali) Agricoltura Industria Servizi Fonte: elaborazioni DPS su dati Fondazione Istituto Guglielmo Tagliacarne Unioncamere 4

5 Secondo le stime di crescita di Prometeia, il prodotto interno lordo della Lombardia è aumentato dello 0,5 per cento nel 2011, dopo una ripresa del 2,4 per cento nel 2010, ancora insufficienti a recuperare i livelli pre-crisi. Il valore aggiunto dell industria in senso stretto è cresciuto dell 8 per cento nel 2010 e dell 1,4 per cento nel Gli indicatori congiunturali (fonte Unioncamere, Confindustria Lombardia, Regione Lombardia) rilevano una riduzione dell attività produttiva nel secondo trimestre del 2011, proseguita nel primo trimestre del Secondo l indagine della Banca d Italia su un campione di oltre 310 imprese industriali con almeno 20 addetti, l accumulazione non è ripartita nel corso del 2011; l andamento è coerente con il permanere di capacità produttiva inutilizzata e con l aumentata incertezza sull evoluzione del quadro congiunturale. Le dinamiche del sistema imprenditoriale Tavola 3. Numero imprese attive per settori di attività economiche in Lombardia e in Italia (valori assoluti, anni ; classificazione Ateco 2007) Settori di attività economica quota Lombardia Italia Lombardia Var% Peso % Var% Peso % 2011 Agricoltura, silvicoltura pesca di cui: ,0 6, ,6 15,7 6,2 Attività manifatturiere di cui: ,9 12, ,7 10,2 19,7 Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari) ,6 3, ,9 2,0 24,5 Fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca ,1 1, ,3 0,6 28,2 Confezione di articoli di abbigliamento; confezione di articoli in pelle ,1 1, ,6 1,0 16,8 Altre industrie manifatturiere ,0 0, ,9 0,8 17,6 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero ,1 0, ,7 0,8 14,4 Fabbricazione di mobili ,2 0, ,9 0,5 21,8 Industrie alimentari ,9 0, ,2 1,1 10,1 Industrie tessili ,3 0, ,3 0,3 25,4 Fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico non elettriche ,0 0, ,6 0,3 29,5 Stampa e riproduzione di supporti registrati ,9 0, ,8 0,4 20,9 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche ,0 0, ,3 0,2 32,7 Costruzioni ,6 17, ,1 15,7 17,9 Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli di cui: ,9 23, ,4 27,0 13,8 Commercio all'ingrosso (escluso quello di autoveicoli e d ,5 10, ,2 2,8 54,7 Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e d ,8 11, ,7 8,7 20,2 Attivita' immobiliari ,3 8, ,7 2,1 64,4 Attività dei servizi alloggio e ristorazione ,9 6, ,9 6,6 14,5 Attività professionali, scientifiche e tecniche ,4 5, ,1 3,3 25,0 Altre attività di servizi di cui: ,2 4, ,6 4,2 17,0 Altre attività di servizi per la persona ,3 3, ,5 3,4 16,9 Trasporto e magazzinaggio ,7 3, ,9 3,1 17,7 Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle im ,7 3, ,9 2,7 18,8 Servizi di informazione e comunicazione di cui: ,1 2, ,7 2,1 21,5 Produzione di software, consulenza informatica e attività ,9 1, ,2 0,7 24,1 Attività dei servizi d'informazione e altri servizi infor ,1 0, ,8 0,7 19,7 TOTALE , , ,7 Fonte: elaborazioni DPS su dati Infocamere-Movimprese. 5

6 La composizione settoriale delle imprese lombarde nel 2011 mostra, rispetto alla media nazionale, una maggiore incidenza delle imprese nel settore manifatturiero (12,9 per cento rispetto al 10,2 nazionale), nel settore delle costruzioni (17,9 per cento a fronte del 15,7 per cento nazionale) e in molti comparti del terziario avanzato. Tra il 2009 e il 2011, la Lombardia registra un incremento del numero delle imprese attive pari allo 0,3 per cento (a fronte del -0,2 per cento registrato a livello nazionale), con un aumento delle aziende nei settori delle costruzioni (0,6 per cento), delle attività commerciali (0,9 per cento), dei servizi di supporto alle imprese (7,7 per cento) e dei servizi di informazione e comunicazione (3,1 per cento). Diminuisce invece, il numero di imprese attive operanti nei settori dell agricoltura (-3,0 per cento, contro -4,6 nazionale), delle attività manifatturiere (-2,9 per cento rispetto -2,7 dell Italia) e dei trasporti (-2,7 per cento contro -2,9 nazionale). Secondo l Archivio ASIA-Imprese (Istat) nel 2009 vi erano 83,7 imprese per 1000 abitanti; una densità imprenditoriale superiore sia alla media del Centro-Nord (82) sia a quella italiana (74). Per quanto riguarda la dimensione media delle Unità Locali, nel 2009 risultava pari a 4,1 addetti, superiore alla media del Centro-Nord (3,8) e a quella italiana (3,6). Mercato del lavoro La Regione Lombardia, dopo il biennio di flessione (con una perdita complessiva di circa lavoratori), registra nel 2011 una sostanziale stabilità dell occupazione, a fronte di un incremento dello 0,4 per cento a livello nazionale (Figura 6). L occupazione aumenta nell industria in senso stretto (2,0 per cento), ristagna nei servizi (-0,2 per cento) e diminuisce nelle costruzioni (- 3,2 per cento) e nell agricoltura (-11,3 per cento). Figura 6. Occupati - serie (numero indice, 1995=100) Centro-Nord Lombardia Italia 117,0 115,0 113,0 111,0 109,0 107,0 105,0 103,0 101,0 99,

7 REGIONE E P ROVINCE Tavola 4. Tassi di attività, occupazione e disoccupazione, 2011 (valori percentuali) M aschi Femmine M aschi e femmine M aschi Femmine M aschi e femmine LOM B A R D IA ,1 55,2 64,7 Varese Como Sondrio M ilano Bergamo Brescia Pavia Cremona M antova Lecco Lodi Occupati (migliaia) T asso di o ccupazio ne (15-64 anni) ,8 56,1 64, ,5 55,8 65, ,2 51,9 63, ,1 58,9 66, ,7 51,2 63, ,0 47,4 61, ,7 56,1 64, ,7 55,4 63, ,9 54,8 65, ,1 53,9 64, ,5 48,6 60,8 IT A LIA ,5 46,5 56,9 REGIONE E P ROVINCE M aschi Femmine M aschi e femmine M aschi Femmine M aschi e femmine LOM B A R D IA ,1 6,7 5,8 Varese Como Sondrio M ilano Bergamo Brescia Pavia Cremona M antova Lecco Lodi P erso ne in cerca di o ccupazio ne T asso di diso ccupazio ne ,4 9,4 7, ,4 5,3 5, ,4 10,2 7, ,5 6,3 5, ,6 5,0 4, ,4 8,1 5, ,0 5,2 5, ,8 6,1 5, ,5 6,8 6, ,0 7,7 5, ,6 6,8 6,1 IT A LIA ,6 9,6 8,4 REGIONE E P ROVINCE F o rze di lavo ro T asso di attività (15-64 anni) M aschi Femmine schi e femmine M aschi Femmine schi e femmine LOM B A R D IA ,1 59,2 68,7 Varese ,6 62,0 69,4 Como ,9 58,9 69,5 Sondrio ,5 57,9 68,3 M ilano ,5 62,9 70,7 Bergamo ,5 53,9 66,0 Brescia ,5 51,6 65,4 Pavia ,6 59,2 68,0 Cremona ,4 59,0 67,4 M antova ,4 58,9 69,8 Lecco ,3 58,4 68,5 Lodi ,9 52,2 64,8 IT A LIA ,1 51,5 62,2 7

8 Il tasso di occupazione della popolazione in età anni, in leggera diminuzione negli ultimi anni, è pari al 64,7 per cento nel 2011, un valore superiore alla media nazionale (56,9 per cento), con punte più elevate a Milano, Como e Mantova (Tavola 4). La crisi ha colpito soprattutto i lavoratori più giovani: tra il 2008 e il 2011 il tasso di occupazione maschile e femminile in età anni si riduce, rispettivamente, di 7,6 e di 7,8 punti percentuali. Il tasso di disoccupazione regionale (5,8 per cento), seppure in crescita dal 2009, risulta nel 2011 nettamente inferiore alla media italiana (8,4 per cento), grazie soprattutto alla performance delle province di Bergamo, Pavia, Como e Cremona (Tavola 4 e Figura 7). 12,0 11,0 10,0 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 Figura 7. Tasso di disoccupazione, serie Centro-Nord Lombardia Italia Il tasso di attività, anche esso elevato, ha raggiunto nel 2011 quota 68,7 per cento (rispetto a una media Italia del 62,2 per cento); quello femminile è pari al 59,2 per cento e presenta i valori più alti a Milano e Varese (Tavola 4). Aumenta il tasso di disoccupazione giovanile anni che raggiunge nel 2011 il 20,7 per cento contro il 27,1 della media italiana. La dinamica degli occupati nelle 11 province lombarde (Tavola 5. a-b-c) mostra un andamento alquanto differenziato nel 2011, con una forte crescita dell occupazione nella provincia di Como (trainata dal settore dei servizi), un aumento moderato a Milano (industria in senso stretto), Varese (servizi) e Mantova (servizi) e una sostanziale stabilità a Pavia e Cremona, a fronte di una forte flessione a Lodi e, a seguire, Brescia, Sondrio, Lecco e Bergamo. I settori che nel 2011 registrano una parziale ripresa sono l industria in senso stretto per Sondrio, Milano, Bergamo (per questa provincia anche le costruzioni), Brescia, Lecco e Lodi. L agricoltura cresce a Cremona (dopo le forti riduzioni registrate negli anni precedenti) e a Sondrio. I servizi registrano un ottima performance a Varese, Como, Mantova e Cremona (Tavola 5. a-b-c). 8

9 Tavola 5a. Situazione occupazionale nelle province OCCUPATI PER SETTORE DI ATTIVITA' E PROVINCIA (migliaia) Anno Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Varese Sondrio , ,309 32, , ,093 3,144 18,024 8,301 48,925 78, , ,029 27, , ,143 2,358 19,738 8,226 50,401 80, , ,268 30, , ,479 1,599 15,559 10,242 51,019 78, , ,200 29, , ,567 1,684 17,394 9,604 48,685 77,367 Como Milano ,341 85,212 18, , ,631 6, , , , , ,359 77,425 23, , ,064 7, , , , , ,122 77,621 23, , ,111 7, , , , , ,688 77,375 19, , ,909 6, , , , ,386 OCCUPATI PER SETTORE DI ATTIVITA' E PROVINCIA (variazioni % sull'anno precedente) Anno Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Varese Sondrio ,3-1,9-14,2-2,0-3,7-25,0 9,5-0,9 3,0 3, ,8 9,6 9,6-2,6 2,0-32,2-21,2 24,5 1,2-2, ,1-11,0-2,1 7,8 0,3 5,3 11,8-6,2-4,6-1,3 Como Milano ,9-9,1 26,4-1,8-2,5 5,7-2,7-4,6-2,0-2, ,1 0,3-2,9 3,9 2,4-1,8-4,9-1,0 0,4-0, ,5-0,3-15,5 5,2 1,5-14,5 4,1-3,9 0,6 0,9 OCCUPATI PER SETTORE DI ATTIVITA' E PROVINCIA (composizione %) Anno Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Varese Sondrio ,2 31,3 8,5 59, ,0 23,0 10,6 62, ,5 31,9 7,6 60, ,9 24,5 10,2 62, ,3 34,3 8,1 57, ,0 19,8 13,1 65, ,1 30,4 8,0 61, ,2 22,5 12,4 62,9 100 Como Milano ,9 32,9 7,3 58, ,4 20,6 6,5 72, ,5 30,7 9,4 59, ,4 20,6 6,4 72, ,8 30,1 8,9 60, ,4 19,7 6,4 73, ,6 29,5 7,4 62, ,4 20,3 6,1 73,

10 Tavola 5b. Situazione occupazionale nelle province OCCUPATI PER SETTORE DI ATTIVITA' E PROVINCIA (migliaia) Anno Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Bergamo Pavia , ,145 58, , ,133 7,497 53,619 17, , , , ,737 59, , ,020 7,616 53,149 19, , , , ,989 47, , ,223 6,179 54,044 17, , , , ,805 52, , ,299 5,081 55,318 17, , ,112 Brescia Cremona , ,543 48, , ,422 11,374 46,860 9,813 90, , , ,947 51, , ,715 6,736 47,654 9,322 91, , , ,258 50, , ,190 6,426 44,634 9,755 91, , , ,098 47, , ,914 8,206 42,543 9,173 93, ,940 OCCUPATI PER SETTORE DI ATTIVITA' E PROVINCIA (variazioni % sull'anno precedente) Anno Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Bergamo Pavia ,5-3,4 1,2 1,5 0,0 1,6-0,9 11,4 3,6 3, ,2 4,7-20,5 0,7-0,2-18,9 1,7-5,7-1,3-1, ,6 6,1 12,6-5,9-0,2-17,8 2,4-1,9 0,3 0,1 Brescia Cremona ,5-3,0 5,2 2,4 0,4-40,8 1,7-5,0 1,5-1, ,6-14,6-2,4 8,7-1,2-4,6-6,3 4,6 0,5-1, ,4 3,1-5,2-4,6-2,5 27,7-4,7-6,0 1,2 0,1 OCCUPATI PER SETTORE DI ATTIVITA' E PROVINCIA (composizione %) Anno Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Bergamo Pavia ,2 33,7 12,5 52, ,3 23,5 7,5 65, ,4 32,6 12,6 53, ,2 22,6 8,1 66, ,8 34,2 10,0 53, ,7 23,3 7,8 66, ,5 36,3 11,3 50, ,2 23,8 7,6 66,4 100 Brescia Cremona ,7 35,3 9,1 51, ,2 29,6 6,2 57, ,4 34,1 9,6 52, ,3 30,7 6,0 58, ,9 29,5 9,4 58, ,2 29,2 6,4 60, ,7 31,2 9,2 56, ,4 27,8 6,0 60,

11 Tavola 5c. Situazione occupazionale nelle province OCCUPATI PER SETTORE DI ATTIVITA' E PROVINCIA (migliaia) Anno Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Mantova Lodi ,883 61,028 15,883 95, ,073 2,321 26,453 7,501 63,603 99, ,780 64,745 15,634 92, ,022 2,746 27,536 11,637 59, , ,622 57,842 15,040 95, ,566 2,145 23,553 11,724 60,760 98, ,899 56,918 14,629 98, ,194 1,156 29,236 7,827 54,967 93,186 Lecco Totale Lombardia ,435 55,952 11,160 82, ,771 76, , , , , ,260 53,145 10,975 83, ,301 68, , , , , ,530 51,066 11,222 83, ,726 64, , , , , ,440 53,766 11,355 79, ,125 57, , , , ,999 OCCUPATI PER SETTORE DI ATTIVITA' E PROVINCIA (variazioni % sull'anno precedente) Anno Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Mantova Lodi ,9 6,1-1,6-2,5 0,5 18,3 4,1 55,1-5,8 2, ,1-10,7-3,8 2,4-2,4-21,9-14,5 0,7 1,4-3, ,7-1,6-2,7 3,9 0,3-46,1 24,1-33,2-9,5-5,1 Lecco Totale Lombardia ,2-5,0-1,7 2,1-1,0-11,4-2,3 0,9-0,7-1, ,4-3,9 2,3 0,0-1,1-4,8-3,9-3,3 1,2-0, ,9 5,3 1,2-5,2-1,1-11,3 2,0-3,2-0,2 0,0 OCCUPATI PER SETTORE DI ATTIVITA' E PROVINCIA (composizione %) Anno Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Agricolt. Industr. s.s. Costruz. Servizi Totale Mantova Lodi ,5 33,2 8,6 51, ,3 26,5 7,5 63, ,4 35,0 8,4 50, ,7 27,0 11,4 58, ,0 32,0 8,3 52, ,2 24,0 11,9 61, ,0 31,4 8,1 54, ,2 31,4 8,4 59,0 100 Lecco Totale Lombardia ,0 37,1 7,4 54, ,8 27,3 8,0 63, ,8 35,6 7,4 56, ,6 27,0 8,1 63, ,0 34,6 7,6 56, ,5 26,1 7,9 64, ,0 36,8 7,8 54, ,3 26,6 7,7 64,

12 Gli occupati nei sistemi locali del lavoro (SLL) erano maggiormente presenti nel 2010 nelle aree di Milano e in quelle a sud di Como, Lecco, Bergamo e Brescia (Figura 8 e Tavola 6). Figura 8. Occupati nei sistemi locali del lavoro, anno

13 Tavola 6. Dinamiche nei sistemi locali del lavoro COD SLL Denominazione Tasso di occupazione (*) Tasso di disoccupazione Var.Occ / BUSTO ARSIZIO 51,9 49,7 3,7 6,3-1,3 42 LUINO 51,1 49,2 3,6 5,7-1,4 43 SESTO CALENDE 51,3 50,0 3,6 5,2-0,4 44 VARESE 50,6 49,8 3,6 4,4-0,4 45 BELLAGIO 49,2 48,6 4,2 5,7 0,1 46 COMO 52,5 51,5 4,3 4,8 0,1 47 DONGO 49,0 47,3 4,2 6,5-1,5 48 MENAGGIO 49,7 49,0 4,3 5,6-0,5 49 SAN FEDELE INTELVI 51,0 50,4 4,1 5,3 0,0 50 BORMIO 54,6 53,5 4,7 7,3-0,1 51 CHIAVENNA 51,4 50,4 4,5 6,8-0,6 52 CHIESA IN VALMALENCO 50,8 49,9 4,5 7,1-1,6 53 MORBEGNO 51,1 51,3 4,0 6,7 1,2 54 SONDALO 48,7 48,4 4,4 6,4-0,6 55 SONDRIO 49,7 49,1 4,4 5,7-0,3 56 TIRANO 48,8 48,4 4,3 6,3 0,1 57 MILANO 54,0 51,7 3,9 5,9-1,6 58 SEREGNO 53,7 51,4 3,4 5,9-1,1 59 ALBINO 50,6 49,5 3,2 3,8-0,7 60 BERGAMO 53,0 51,9 3,0 3,8 0,3 61 CLUSONE 50,3 49,7 3,4 3,4-0,1 62 COSTA VOLPINO 50,9 49,0 3,4 4,3-0,7 63 PIAZZA BREMBANA 46,4 45,0 3,4 4,3-1,6 64 VILMINORE DI SCALVE 49,7 47,8 3,4 4,4-1,9 65 ZOGNO 50,4 48,9 3,3 4,0-1,6 66 BRESCIA 51,7 49,4 2,9 6,3-1,3 67 CALVISANO 52,3 51,0 3,4 6,0-0,2 68 CHIARI 53,7 51,1 3,2 4,0-1,0 69 DARFO BOARIO TERME 51,3 50,6 3,4 5,8 0,0 70 EDOLO 48,1 47,8 3,7 6,6-0,4 71 LIMONE SUL GARDA 50,1 50,0 3,2 5,6 0,5 72 LUMEZZANE 51,5 50,6 3,3 6,1-0,4 73 MANERBIO 51,9 51,6 3,2 5,4 0,8 74 ORZINUOVI 54,1 52,8 3,6 6,1 0,1 75 SALO' 52,2 51,4 3,2 5,6 1,0 76 TOSCOLANO-MADERNO 46,1 45,8 3,1 5,4 0,4 77 VESTONE 51,0 50,4 3,1 5,4 0,0 78 PAVIA 51,1 51,3 4,8 4,9 1,9 79 ROBBIO 47,5 47,0 4,9 6,1-0,6 80 SANNAZZARO DE' BURGONDI 47,5 46,9 5,0 6,5-0,9 81 STRADELLA 46,9 46,3 4,8 6,1-0,4 82 VARZI 38,9 39,2 4,5 5,1-0,7 83 VIGEVANO 51,0 49,5 4,8 6,1-0,3 84 VOGHERA 46,7 46,0 5,0 6,2-0,2 85 CASTELLEONE 50,6 48,3 4,1 6,1-1,8 86 CREMA 53,8 50,4 4,0 7,3-2,2 87 CREMONA 49,9 48,4 3,9 5,9-1,1 88 ASOLA 51,2 49,3 4,2 6,7-1,8 89 CASTEL GOFFREDO 55,8 53,6 4,0 6,3-0,7 90 CASTIGLIONE DELLE STIVIERE 54,0 52,9 3,5 6,6 0,4 91 MANTOVA 51,8 50,8 4,2 6,0-0,1 92 POGGIO RUSCO 48,7 46,7 4,1 7,3-2,1 93 SUZZARA 52,6 50,5 3,9 7,3-1,4 94 VIADANA 52,1 49,5 3,9 6,6-1,6 95 LECCO 53,7 51,6 3,1 5,1-1,1 96 PREMANA 53,0 51,6 3,6 5,2-0,4 97 CODOGNO 52,0 48,9 3,6 6,0-2,2 98 LODI 53,5 51,7 3,8 5,5-0,2 ITALIA 45,9 44,4 6,7 8,4-1,1 (*) sulla popolazione di 15 anni e oltre 13

14 Nel 2011 il numero delle ore di Cassa integrazione guadagni (CIG) autorizzate in Lombardia si è ridotto rispetto all anno precedente del -29,2 per cento, pur rimanendo su livelli storicamente elevati. La riduzione riguarda tutte le componenti, in particolare quella ordinaria (-41,4 per cento). Il 39 per cento del totale delle ore autorizzate di CIG nel 2011 si è concentrato nel comparto meccanico; un altro 25 per cento ha interessato complessivamente la metallurgia, il tessile e il chimico. Gli ultimi dati disponibili relativi al primo trimestre del 2012 mostrano un aumento degli interventi autorizzati del 2,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011: in particolare, sono cresciuti del 37,6 per cento gli interventi ordinari e dell 11,1 quelli in deroga, mentre sono diminuiti del 24,8 per cento quelli straordinari. Apertura verso l estero La Lombardia è la regione italiana con la maggiore apertura internazionale, destinando all estero, nel 2011, beni per un ammontare pari a circa 104,2 miliardi di euro, a fronte dei 376 miliardi esportati dall Italia. I dati disponibili a partire dal 1970 mostrano il peso delle esportazioni sull economia regionale: attualmente la regione contribuisce per il 27,7 per cento all export nazionale ma agli inizi degli anni settanta la quota era addirittura superiore (34,4 per cento). Figura 9. Propensione alle esportazioni e grado di apertura commerciale, (valori correnti, percentuali) 40,0 35,0 30,0 propensione all'export 100,0 80,0 grado di apertura commerciale 25,0 20,0 15,0 60,0 40,0 10,0 5,0 20,0 0,0 0, Lombardia Centro-Nord ITALIA Lombardia Centro-Nord ITALIA Nota: La propensione all export è il rapporto tra esportazioni e valore aggiunto (valori correnti). Il grado di apertura commerciale è calcolato come rapporto tra (esportazioni + importazioni) su valore aggiunto. Fonte: Svimez Dopo il brusco calo delle vendite all estero nel 2009 (-21 per cento), la ripresa è leggermente inferiore a quella media nazionale: nel 2011 l export complessivo della Lombardia a valori correnti aumenta del 10,8 per cento, rispetto all 11,4 nazionale e all 11,5 del Centro Nord (Figura 10). 14

15 Figura 10. Andamento delle esportazioni della regione: ,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0-20,0-25,0 variazioni percentuali rispetto all'anno precedente 400,0 350,0 300,0 250,0 200,0 150,0 100,0 50,0 0,0 numero indice 1991=100 Lombardia Centro-Nord Italia Lombardia Centro-Nord Italia Nel 2011 registrano andamenti più sostenuti, rispetto al risultato complessivo della regione, le provincie di Brescia (17,2 per cento), Lecco (13,4 per cento) e Como (11,5 per cento). La performance migliore spetta invece alla provincia di Lodi, che nel 2011 registra un incremento dell export del 59 per cento e per la quale si osserva un andamento molto sostenuto rispetto alle altre province a partire dal 2001 (Figura 11). Nonostante la dinamica delle esportazioni sia particolarmente vivace, il peso di questa provincia rimane comunque modesto rispetto alle altre province (2,1 per cento dell export della regione). Figura 11. Andamento delle esportazioni delle province lombarde: Il contributo maggiore all export della regione proviene dalla provincia di Milano (35,7 per cento delle esportazioni della Lombardia nel 2011). A seguire, Brescia (13 per cento), Bergamo (11,9 per cento) e Varese (8,9 per cento). La provincia con l apertura minore ai mercati esteri è Sondrio. Il principale comparto di specializzazione della regione sui mercati esteri è quello dei macchinari, che nel 2011 rappresenta circa il 20 per cento del totale delle esportazioni della Lombardia, con 15

16 un aumento delle vendite all estero nel 2011 dell 11,1 per cento rispetto all anno precedente (Tavola 7 e Figura 12). Seguono i metalli di base e i prodotti in metallo (18 per cento del totale export regionale), con un incremento delle esportazioni del 18,9 per cento sul 2010 (trainate dai metalli preziosi e non ferrosi, che registrano forti aumenti dei prezzi); i prodotti tessili e dell abbigliamento (con un peso del 10 per cento e un aumento del 12,1 per cento nel 2011); i prodotti chimici (peso del 9,8 per cento e una crescita export nel 2011 del 10,1 per cento). Tavola 7. Esportazioni di merci della Lombardia per settore (milioni di euro) var % peso % var. % peso % 2011 A-Prodotti dell'agricoltura 136,6 135,1-1,1 0,4 334,8 328,4-1,9 0,3 B-Prodotti dell'estrazione di minerali 34,7 42,9 23,5 0,1 414,2 248,1-40,1 0,2 CA-Prodotti alimentari, bevande e tabacco 850, ,6 21,6 2, , ,2 6,4 4,3 CB-Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori CC-Legno e prodotti in legno; carta e stampa 5.477, ,8 7,6 16, , ,6 12,1 10,0 588,9 643,3 9,2 1, , ,4 8,8 1,8 CD-Coke e prodotti petroliferi raffinati 244,2 226,4-7,3 0,6 569,8 651,6 14,3 0,6 CE-Sostanze e prodotti chimici 2.699, ,3 11,6 8, , ,0 10,1 9,8 CF-Articoli farmaceutici, chimicomedicinali e botanici CG-Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi CH-Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti CI-Computer, apparecchi elettronici e ottici 773, ,3 30,7 2, , ,1 3,4 3, , ,5 8,0 6, , ,5 7,5 5, , ,5 4,9 11, , ,5 18,9 18, , ,2-15,2 7, , ,3 17,9 6,2 CJ-Apparecchi elettrici 2.334, ,5 5,6 7, , ,3 1,7 6,5 CK-Macchinari ed apparecchi n.c.a , ,7 15,2 20, , ,9 11,1 20,2 CL-Mezzi di trasporto 2.377, ,0-2,2 6, , ,2 4,1 6,4 CM-Prodotti delle altre attività manifatturiere C-PRODOTTI DELLE ATTIVITA' MANIFATTURIERE 1.762, ,2 4,9 5, , ,6 4,8 4, , ,2 6,7 98, , ,2 10,6 97,4 Altre merci 335,1 364,7 8,8 1, , ,0 35,1 2,1 TOTALE , ,9 6,8 100, , ,8 10,8 100,0 16

17 Tra i principali settori di specializzazione della regione, l unico ad aver perso importanti quote sui mercati esteri rispetto al 1992 è quello dei prodotti tessili e dell abbigliamento (Figura 12). Figura 12. Esportazioni di merci della Lombardia per settore (peso percentuale sul totale export della regione) CK-Macchinari ed apparecchi n.c.a. CH-Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti CB-Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori CE-Sostanze e prodotti chimici ,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 A livello provinciale, il contributo maggiore all export per i quattro settori di specializzazione proviene dalla provincia di Milano, a seguire Bergamo e Brescia. La provincia di Monza-Brianza 1, divenuta operativa nel 2009, contribuisce all export regionale per una quota pari al 7,7 per cento, in particolare per il comparto dei macchinari. Figura 13. Contributo delle singole province alle esportazioni della regione per settori di specializzazione, 2011 (quote percentuali delle province sulla quota settoriale) CK-Macchinari ed apparecchi n.c.a. CH-Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti CE-Sostanze e prodotti chimici CB-Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori Varese Como Sondrio Milano Bergamo Brescia Pavia Cremona Mantova Lecco Lodi 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 Monza-Brianza 1 Nel giugno 2009, con l'elezione del primo consiglio provinciale, è divenuta operativa la nuova provincia di Monza e della Brianza, con 55 comuni della Provincia di Milano. 17

18 Nel settore dei computer, apparecchi elettronici e ottici (6,2 per cento dell export regionale) spiccano la provincia di Milano (45 per cento dell export della regione), la provincia di Monza- Brianza (21,2 per cento) e la provincia di Lodi (14,5 per cento). Nel comparto degli apparecchi elettrici (6,5 per cento dell export regionale), la provincia di Milano (44,5 per cento dell export della regione), le provincia di Bergamo (13 per cento) e di Brescia (10 per cento). Il settore del tessile e dell abbigliamento, che nei primi anni novanta rappresentava il secondo comparto per le esportazioni, rimane comunque un settore importante per le esportazioni lombarde, in particolare nella provincia di Milano (42 per cento dell export regionale), nelle provincie di Como (13,5 per cento) di Bergamo (9,7 per cento) e di Mantova (8.9 per cento). Nel comparto dei mezzi di trasporto (6,4 per cento dell export regionale), la provincia di Varese contribuisce con il 24,3 per cento delle esportazioni della Lombardia, seguono le provincie di Brescia (22,7 per cento), Bergamo (16,5 per cento) e Milano (14,3 per cento). Il principale mercato di destinazione delle merci della Lombardia rimane l Unione europea (55 per cento dell export della regione nel 2011), ma con un peso in riduzione negli ultimi anni (Figura 14). Nel 2009 la flessione delle vendite ha interessato in particolar modo gli scambi verso gli Stati membri dell Unione. Nella seconda metà del 2011, si osserva un nuovo rallentamento dei flussi diretti verso i paesi dell UE. Figura 14. Esportazioni per destinazione, (composizioni percentuali e variazioni percentuali rispetto all anno precedente) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 30,0 20,0 10,0 0,0-10,0-20,0-30, UE27 extra UE27 UE27 extra UE27 I principali paesi di destinazione dell export nell UE sono la Germania (14 per cento dell export della regione) e la Francia (11 per cento); seguite da Regno Unito e Spagna. Nel 2011 le esportazioni crescono del 15,5 per cento in Germania (metallurgia) e del 9,4 per cento in Francia. Tra i paesi esterni all Unione, aumentano notevolmente le esportazioni verso la Svizzera (25,8 per cento di variazione nel 2011, trainate in misura preponderante dai metalli preziosi e non ferrosi e, tra questi ultimi, dall oro non monetario). Il partner commerciale più importante, tra i paesi extra europei, sono gli Stati Uniti dove la Lombardia esporta circa il 5,3 per cento delle merci; rispetto al 2000, tuttavia, gli scambi si sono ridotti di circa tre punti percentuali. La quota delle esportazioni verso Russia, Cina, Brasile e India è pari all 8,1 per cento, invariata rispetto al Negli ultimi dieci anni si registra un aumento significativo dell export della 18

19 regione verso la Russia, dall 1 per cento delle vendite complessive della regione nel 2000 al 2,5 per cento nel 2011, per un valore di 2,7 miliardi di euro. Anche l export verso la Cina è in aumento dal 2000; questo paese risulta nel 2011 il settimo partner commerciale della Lombardia. Gli scambi con il Brasile e l India sono invece più contenuti (con quote, rispettivamente del 1,5 e 1,2 per cento del totale export della regione). Turismo Nel periodo la Lombardia registra una crescita media annua delle presenze turistiche del 3,1 per cento, molto superiore alla media del Centro-Nord e a quella nazionale (1 per cento). Nel 2010, l aumento delle presenze turistiche rispetto all anno precedente è del 5,7 per cento (rispetto a una media nazionale del 1,3 per cento). L indagine della Banca d Italia sul turismo internazionale stima per il 2011 una crescita sia del numero dei viaggiatori stranieri (10,3 per cento), sia della loro spesa (6,4 per cento). Nel complesso, la Lombardia si conferma al sesto posto nella graduatoria regionale, con oltre 31 milioni di turisti e una quota di presenze pari all 8,3 per cento del totale nazionale. La capacità ricettiva degli esercizi, pari a un totale di oltre 342 mila posti letto, se misurata in rapporto al numero di abitanti (34,7 per mille) è tuttavia molto inferiore alla media del Centro-Nord (88,6) e dell Italia (77,7). Indicatori del contesto sociale, obiettivi di servizio, target Europa 2020 La percentuale di popolazione lombarda che vive in famiglie al di sotto della soglia di povertà è pari nel 2010 al 4,7 per cento, significativamente inferiore alla media del Centro-Nord (6,7 per cento) e alla media italiana (13,8 per cento). I giovani che abbandonano prematuramente gli studi sono, nel 2010, il 18,4 per cento, percentuale elevata rispetto alla media del Centro-Nord (16,2 per cento) ma in linea con la media italiana (18,8 per cento). Gli adulti che partecipano all'apprendimento permanente (percentuale della popolazione anni che frequenta un corso di studio o di formazione professionale) sono il 6,2 per cento nel 2010, rispetto al 6,5 per cento nel Centro-Nord e al 6,2 per cento in Italia. La percentuale di bambini in età 0-3 anni che hanno usufruito del servizio di asilo nido è nel 2009 pari al 18,7 per cento, superiore alla media del Centro-Nord (17,9 per cento) e alla media nazionale (13,5 per cento). La percentuale di anziani (65 anni e oltre) trattati in assistenza domiciliare integrata (ADI) è nel 2010 pari al 4,3 per cento, inferiore al 4,9 del Centro-Nord e sostanzialmente in linea con la media del 4,1 per cento dell Italia. 19

20 Nel settore ambiente, la percentuale di rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata è nel 2009 pari al 47,8 per cento, significativamente superiore sia alla media del Centro-Nord, sia a quella italiana (rispettivamente 40,4 e 33,6 per cento). Per i servizi idrici, la percentuale di acqua erogata sul totale dell'acqua immessa nelle reti di distribuzione comunale era pari nel 2008 al 78,9 per cento, contro il 71,9 del Centro-Nord e il 67,9 dell Italia. Situazioni di disagio emergono in relazione alla sicurezza, in quanto la percentuale delle famiglie che segnalano la presenza di rischio di criminalità nella zona in cui vivono è nel 2011 pari al 32,2 per cento, ben superiore sia alla media Centro-Nord (26,5 per cento) sia alla media italiana (26,6 per cento). Tavola 8. Posizione della Lombardia rispetto ai benchmark di Europa 2020 Indicatore 2003* Ultimo valore disponibile Lombardia Centro-Nord Italia UE(27) Lombardia Centro-Nord Italia UE(27) Obiettivi NAZIONALI "UE2020" Obiettivi UE2020 Giovani che lasciano prematuramente la scuola** (2004*, 2010) Laureati tra anni*** (2004, 2010) 21,8 19,3 22,9 16,1 18,4 16,2 18,8 14, ,0 17,1 15,6 27,9 22,8 22,1 19,8 33, Tasso di occupazione in età anni (2010) 68,9 67,3 61, ,4 68,2 61,1 68, Spesa pubblica per R&S (2010) 1,2 1,2 1,11 1,86 1,2 1,3 1,27 2,00 1,53 3 Popolazione a rischio povertà (2005,2009)****, migliaia 1.453, , *Per tutti gli indicatori è indicato tra parentesi l anno iniziale, quando diverso dal 2003, e l ultimo anno disponibile. ** In ambito comunitario corrisponde all indicatore Early leavers from education and training. *** In ambito comunitario corrisponde all indicatore Population aged having completed tertiary education ****Dati Eurostat, i valori assoluti sono stati ottenuti dai dati percentuali e dalla popolazione. Fonte: Istat e Eurostat riduzione di riduzione 20 milioni 20

21 Istruzione e formazione Tavola 9. Alcuni indicatori di contesto della Lombardia Indicatore (Anno inizio serie; ultimo anno disponibile) Lombardia Centro-Nord Italia Lombardia Centro-Nord Italia Anno: inizio serie Anno: ultimo disponibile - Percentuale della popolazione anni, con al più la licenza media, che abbandona prematuramente gli studi (2004; 2010) 1 21,8 19,3 22,9 18,4 16,2 18,8 - Laureati in matematica, scienze e tecnologia (per abitanti) (2000; 2009) 7,0 6,9 5,7 14,3 14,9 12,2 - Percentuale della popolazione anni che frequenta un corso di studio o di formazione professionale (2000; 2010) Ricerca e innovazione 5,3 5,9 5,5 6,2 6,5 6,2 - Capacità innovativa: percentuale di spesa pubblica e privata in R&S sul Pil (2000; 2009) 2 1,1 1,1 1,0 1,3 1,4 1,3 - Addetti alla R&S (per abitanti) (2002; 2009) 3,4 3,6 2,9 4,7 4,7 3,8 - Percentuale di imprese (con più di dieci addetti) dei settori industria e servizi che dispongono di collegamento a banda larga (2003; 2010) 3 38,0 32,5 31,2 86,5 84,3 83,1 - Percentuale di addetti delle imprese (con più di 10 addetti) dei settori industria e servizi che utilizzano computer connessi a Internet (2003; 2010) 3 30,2 25,5 24,2 36,8 35,2 33,2 Ambiente ed energia - Percentuale di famiglie che denunciano irregolarità nell'erogazione dell'acqua (2000; 2010) 8,7 8,3 15,0 6,3 7,1 10,8 - Lunghezza delle coste non balneabili per inquinamento sulla lunghezza totale delle coste (percentuale) (2000; 2009)... 4,0 5,5... 4,7 5,9 - Popolazione dei comuni con il servizio di rete fognaria con depurazione completa dei reflui convogliati sul totale della popolazione residente (percentuale) (1999; 2008) 49,5 46,8 47,3 67,4 49,3 49,8 - Percentuale di rifiuti solidi urbani oggetto di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti solidi urbani (2000; 2009) 1 32,0 20,3 14,4 47,8 40,4 33,6 - Frequenza delle interruzioni accidentali lunghe del servizio elettrico (numero medio per utente) (2000; 2010) 1,7 2,8 3,6 1,1 1,6 2,2 - Energia prodotta da fonti rinnovabili (eolica, fotovoltaica, geotermoelettrica) su produzione totale (percentuale) (2000; 2009) 27,4 24,9 19,1 25,9 29,9 24,2 Condizioni sociali - Percentuale di famiglie che avvertono molto o abbastanza disagio al rischio di criminalità 34,8 31,5 30,6 32,2 26,5 26,6 nella zona in cui vivono (2000; 2011) - Percentuale di popolazione che vive in famiglie al di sotto della soglia di povertà (2002; 3,9 6,1 12,4 4,7 6,7 13,8 2010) - Percentuale di bambini tra 0-3 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia (2004; 2009) 1 15,5 15,5 11,2 18,7 17,9 13,5 - Percentuale di anziani (65 anni e oltre) trattati in assistenza domiciliare integrata (ADI) (2001; 2010) 1 2,4 2,4 1,9 4,3 4,9 4,1 Risorse culturali e turismo - Numero di visitatori di istituti statali di antichità e d'arte per istituto (valori in migliaia) (2000; 2010) 101,0 81,4 76,6 58,1 107,6 88,3 - Biglietti venduti per attività teatrali e musicali (per 100 abitanti) (2000;2010) 59,3 63,5 50,9 68,2 67,9 56,3 - Giornate di presenza (italiani e stranieri) nel complesso degli esercizi ricettivi per abitante (2000; 2010) Trasporti e mobilità - Percentuale di utenti di mezzi pubblici sul totale delle persone che si sono spostate per motivi di lavoro e hanno usato mezzi di trasporto (2000; 2010) 2,5 7,5 6,0 3,2 7,6 6,2 22,0 19,3 19,7 21,0 19,7 19,4 - Tonnellate di merci in ingresso ed in uscita per ferrovia sul totale delle modalità (2000; 2010) 1,8 2,4 2,3 1,0 1,1 1,0 - Tonnellate di merci in ingresso ed in uscita per ferrovia per 100 abitanti (2000; 2010) 53,4 67,5 51,0 31,9 36,5 27,4 - Tonnellate di merci in ingresso ed in uscita su strada per abitante (2000; 2010) 28,6 26,7 20,6 30,3 30,8 24,6 - Passeggeri sbarcati e imbarcati per via aerea (per 100 abitanti) (2000; 2010) 309,4 198,0 158,0 352,7 268,5 229,6 Sistemi produttivi - Tasso netto di turnover delle imprese (differenza tra il tasso di natalità e di mortalità delle imprese) (2000; 2009) 4 0,7 0,7 0,8-0,1-0,3-0,4 - Percentuale di unità di lavoro irregolari sul totale delle unità di lavoro (2001; 2009) 9,4 10,9 13,8 9,2 9,7 12,1 - Indice di intensità creditizia: impieghi bancari (consistenza media annua) in percentuale del Pil (a prezzi correnti) (2000; 2009) Sistemi urbani - Linee urbane di trasporto pubblico locale nei comuni capoluogo di provincia per 100 Kmq di superficie comunale (2000; 2009) - Emigrazione ospedaliera in altra regione per ricoveri ordinari acuti sul totale delle persone ospedalizzate residenti nella regione (2000; 2010) Apertura internazionale 54,7 48,4 43,2 85,7 70,1 62,0 172,5 128,3 112,6 207,7 137,9 120,3 3,7 5,0 6,9 3,3 4,9 6,5 - Investimenti diretti netti dall'estero in Italia sul Pil (2000; 2006) 1,6 1,1 1,2 1,1 1,6 1,7 - Capacità di esportare (valore delle esportazioni di merci in percentuale del Pil) (2000; 2009) 29,7 25,6 21,9 26,5 22,1 19,2 1 L'indicatore è un obiettivo di servizio. 2 L'indicatore è un target della Strategia Europa I dati 2010 non sono confrontabili con quelli del 2003 perché la classificazione ATECO di riferimento è diversa. 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