Elaborazione flash. IMU: sui capannoni delle imprese aumenta dell 8,3% Con Tares aumento prelievo per rifiuti del 17,6%

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1 Elaborazione flash Ufficio Studi Confartigianato 04/09/2013 IMU: sui capannoni delle imprese aumenta dell 8,3% Con Tares aumento prelievo per rifiuti del 17,6% Durante il dibattito sull eliminazione dell IMU prima casa sale di 491,2 milioni il prelievo dell Imposta municipale sui capannoni delle imprese, nonostante scenda del 5,9% il fatturato. L'aumento permanente di reddito legato all'abolizione dell'imu sulla abitazione principale consentirebbe di ridurre di un terzo (33,1%) il calo dei consumi in corso. Con applicazione della Tares aumento della tassazione sui rifiuti per 28 euro per abitante, con un aumento per famiglie e imprese del 17,6%. I rischi di aumento - per imprese a maggiore producibilità di rifiuti in piccoli comuni oggi a Tarsu fino al 301%. In comuni medio-grandi per imprese con minore producibilità si registrano diminuzioni tra 8 e 9%. In parallelo al dibattito sull eliminazione dell IMU sulla prima casa del 2013 e che ha portato alla sospensione del pagamento dell imposta, il previsto innalzamento da 60 a 65 del coefficiente moltiplicatore relativo alle categorie D (escluso D5), prevalentemente composte da capannoni di imprese artigianali e industriali, ha determinato un aumento dell 8,3% del prelievo a carico di questa tipologia di immobili produttivi. Tenuto conto del valore imponibile e dell aliquota media sugli immobili produttivi si tratta di un incremento di 491,2 milioni di euro. L inappropriatezza dell inasprimento della pressione fiscale sugli immobili delle imprese di produzione viene evidenziato dal contemporaneo calo del fatturato delle imprese manifatturiere che, nei primi cinque mesi del 2013 e considerati gli effetti di calendario, scende del 5,9%. L introduzione dell IMU, Imposta Municipale sugli Immobili, fatta con la manovra di Natale di fine 2011, anche a seguito dell'inclusione nell'imponibile della prima casa, determina un maggior prelievo fiscale sugli immobili di famiglie e imprese rispetto alla precedente ICI di 14,5 miliardi di euro. Ad aliquota base del 4 per mille su abitazione principali e del 7,6 per mille per seconde abitazioni e immobili produttivi il gettito IMU si sarebbe potuto limitare a 19,8 miliardi; il gettito effettivo, invece, ammonta a 23,7 miliardi, il 19,7% in più rispetto al prelievo potenziale ad aliquota base ed equivalente ad un extragettito di 3,9 miliardi di euro. Gettito tra ICI I, MU ad aliquote base e IMU effettiva Anni 2011 e 2012-valori in miliardi di euro-imu teorica basato su acconto 25 23, , ,2 5 0 ICI 2011 IMU teorica ad aliquota base IMU effettiva Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF - Tel enrico.quintavalle@confartigianato.it

2 Le manovre dei Comuni che hanno portato all aumento dell aliquota base è fortemente sbilanciato sugli altri immobili che comprendono gli immobili produttivi: un comune su due (50,6%) ha aumentato l aliquota base sugli immobili produttivi, mentre un quarto (25,3%) ha aumentato l aliquota base sulla abitazione principale. Comuni per variazione aliquote medie abitazione principale e altri immobili % sul totale dei comuni 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 68,3 47,9 50,6 25,3 6,4 1,6 sotto aliquota base aliquota base (4,0 e 7,6) sopra aliquota base abitazione principale altri immobili Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati IFEL Le aliquote IMU, crescono al crescere della dimensione del comune, con un trend più accentuato per gli immobili produttivi (2,40 per mille in più tra i comuni più grandi e quelli più piccoli) rispetto a quello della abitazioni (0,59 per mille). Aliquote medie abitazione principale e altri immobili per classe dimensionale per numero di abitanti Valori per mille - Medie ponderate con le rispettive basi imponibili 12,00 10,60 10,00 8,20 8,34 8,78 9,15 9,65 9,33 8,00 6,00 4,17 4,22 4,32 4,32 4,41 4,76 4,44 4,00 2,00 0,00 Fino a Da a Da a Da a Da a Oltre TOTALE ITALIA altri immobili abitazione principale Elaborazione Ufficio Studi Confartigianatosu dati IFEL 2

3 L aliquota media 2012 rilevata da IFEL (2013) per l abitazione principale è del 4,44 mentre l aliquota media per altri immobili è del 9,33, di 1,73 punti superiore all aliquota base del 7,6 e di 1,27 punti inferiore al massimo del 10,6. Il livello è quasi due volte e mezzo la possibile, ma irrealizzata, aliquota minima del 3,8 data dalla quota comunque riservata allo Stato dal decreto 'salva Italia'. Il valore è in linea con le rilevazioni svolte dagli Uffici fiscali e raccolte da Uffici Studi e Osservatori del 'sistema' Confartigianato 1 - e in particolare Confartigianato Ancona, Emilia Romagna, Lombardia, Modena, Ravenna, Veneto e Vicenza - hanno portato all'analisi delle delibere sulle aliquote dell imposta municipale propria IMU di 722 comuni appartenenti alla Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Marche in cui sono concentrate imprese, il 23,2% delle imprese del Centro-Nord che hanno stimato una aliquota media sugli immobili produttivi è del 9,4. Se prendiamo a riferimento per le attività produttive l aliquota media 2012 del IFEL del 9,33 sulle attività produttive che includono le categorie catastali D (escluso D5), C3,C4,C5,C1 e A10, si risconta che il 39,1% del gettito IMU, pari a 9,3 miliardi di euro, arriva dalle attività produttive. Stima del gettito IMU 2012 gettito calcolato su unità immobiliari censite al Attività produttive categorie catastali incluse: tutti i D (escluso D5), C3,C4,C5,C1 e A10 Gettito IMU 2012 % sul totale Abitazione principale* ,0 Immobili produttivi** ,1 Altri immobili ,9 Totale* ,0 * *per le abitazioni principali e il Totale si considera l ammontare dei versamenti aggiornati alle deleghe del 5 febbraio 2013 dati MEF ** Il gettito IMU per le attività produttive è stato stimato applicando l aliquota media 2012 calcolata da IFEL del 9,33 NB: per la categoria catastale D (al netto del D) è stato utilizzato il moltiplicatore ai fini IMU (60) vigente nel 2012, tale moltiplicatore è pari a 65 a decorrere del 1 gennaio 2013 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati MEF-dati forniti al Parlamento dal Ministero dell Economia Sul fronte fiscale vi sono ancora incertezze legate all'imu. Con il DL del 21 maggio 2013 n. 54 il versamento dell'acconto relativo all'abitazione principale è stato sospeso. Va ricordato che gli effetti di una riduzione delle imposte si apprezzano sui consumi se tali riduzioni sono percepite come permanenti; di conseguenza le incertezze sulla manovra da effettuare per sterilizzare l'aumento dell'iva e abolire l'imu sulla prima casa non consente al potenziale minore gettito dell'imu per circa 4,0 miliardi di alimentare i consumi con effetto anticiclico certamente apprezzabile. Tenendo conto, infatti, che nel 2012 la propensione al consumo - data dalla spesa delle famiglie in rapporto al reddito disponibile - è del 91,8%, il maggiore reddito reso disponibile da una riduzione di imposta giudicata come permanente avrebbe potuto generare consumi per milioni. Se teniamo conto che la diminuzione della spesa delle famiglie, sulla base del tasso di variazione tendenziale del I trimestre del 2013 del 1,2%, vale su base annua milioni, la maggiore spesa dall'aumento permanente di reddito legato all'abolizione dell'imu sulla abitazione principale consentirebbe di ridurre di un terzo (33,1%) il calo dei consumi in corso. 1 cfr. Confartigianato (2012) per gli aspetti metodologici relativi alle stime effettuate 3

4 Potenziale effetto sui consumi dell'abolizione dell'imu sulla prima casa Valori in milioni di euro correnti - spesa famiglie destagionalizzata e corretta per calendario Valori Spesa famiglie residenti Var. % tendenziale al I trimestre ,2 Variazione spesa consumi su base annua Propensione al consumo 2012 =Spesa famiglie/reddito lordo disponibile x ,8 Gettito IMU abitazione principale Maggiore spesa da riduzione imposte percepita come permanente Incidenza su riduzione consumi (%) -33,1 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat e MEF Con la manovra di Natale di fine 2011 è intervenuta anche sulla tassazione municipale sui rifiuti introducendo il tributo sui rifiuti e servizi (). Il nuovo tributo prevede l'integrale copertura dei costi sostenuti dai comuni per l'igiene urbana e introduce una componente servizi di 0,30 euro a metro quadro. La dinamica del gettito che consegue all'introduzione della peggiora il trend di crescita delle tariffe rifiuti sia di breve che di lungo periodo, determinando un'ulteriore crescita della pressione fiscale sui bilanci di famiglie ed imprese. In particolare si osserva che, tra le due recessioni, l'onere della crescita delle tariffe rifiuti ha spiazzato la spesa per consumi delle famiglie: nell'arco del quinquennio che va dal IV trimestre 2007 al IV trimestre 2012 le tariffe rifiuti sono salite del 21,9% mentre la spesa nominale delle famiglie è salita solo del 3,3%. Dinamica tariffe rifiuti e spesa per consumi delle famiglie tra due recessioni Spesa a prezzi correnti destag. Indice prezzi al mese centrale del trimestre. Indice 2007= , ,3 97 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T Tariffe rifiuti Spesa per consumi finali delle famiglie Elaborazione dati Ufficio Studi Confartigianato dati Eurostat e Istat 4

5 Va peraltro ricordato che nel corso degli ultimi dodici anni la spesa delle famiglie, a valori correnti, è salita del 34,6%, mentre la tariffa rifiuti è salita a ritmo doppio: 76,3%. Dinamica inflazione e tariffe rifiuti in Italia ed Eurozona var. % cumulata Inflazione Tariffa rifiuti Differenza tariffa rifiuti-inflazione Eurozona Italia Diff. Italia-Uem Eurozona Italia Diff. Italia-Uem Eurozona Italia Ultimo anno: marzo 2012-marzo ,7 1,8 0,0 2,0 4,9 2,9 0,3 3,1 Tra due recessioni: marzo 2008-marzo ,6 11,4 1,8 11,5 22,1 10,5 2,0 10,7 Dieci anni: marzo 2003-marzo ,8 25,8 3,1 32,2 56,6 24,4 9,4 30,8 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat 125,0 120,0 115,0 110,0 105,0 100,0 100,0 Lo spread della tariffa rifiuti Italia-Germania tra due recessioni ( ) IV trimestre 2007-I trimestre Dato al mese centrale del trimestre. Indice 2007= ,9 99,8 95, I trim I trim I trim I trim I trim I trim Italia Germania Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat Nel confronto con la Germania, e sempre esaminando dati trimestrali, si osserva che il costo della tariffa sulla raccolta rifiuti tra il IV trimestre 2007 e il I trimestre 2013 in Italia ha registrato una crescita del 22,9% a fronte di sostanziale stabilità tedesca (-0,2%): lo spread della tariffa rifiuti tra Italia e Germania è pari a 23 punti percentuali. In relazione ai conti della finanza pubblica locale, si osserva che le entrate per smaltimento dei rifiuti solidi urbani rappresentano la seconda voce delle entrate tributarie dei Comuni dopo la tassazione Immobiliare (IMU, ex ICI): secondo il quadro delle entrate delle Amministrazioni comunali desunto dai certificati del rendiconto di bilancio relativo all esercizio 2010, il gettito della tassazione rifiuti - comprensiva di tassa e tariffa - ammonta a milioni e rappresenta più di un quarto (27,2%) delle entrate tributarie comunali. Se consideriamo il totale dei proventi per asporto rifiuto che comprendono la tariffa incassata dalla Aziende si servizio pubblico a controllo/partecipazione comunale nel 2011 si stima che, a fronte di un ricavo per abitante di 147,43 euro il prelievo per il servizio di Igiene urbana in Italia sia pari a milioni di euro. Il regime del prelievo comunale sui rifiuti fino al 2012 prevedeva l'applicazione della Tarsu o della Tia. Secondo gli ultimi dati disponibili al 2011 l'applicazione prevalente è quella della Tarsu che interessa circa i due terzi della popolazione residente; sono i comuni che applicano la Tariffa, pari al 16,6% del totale. La popolazione residente nei comuni a Tariffa è pari a abitanti, equivalente al 32,1% del totale. 5

6 La manovra di dicembre 2011 ha determinato maggiori entrate per tributo comunale rifiuti e servizi per 1 miliardo nel 2013 e nel 2014; per il 2013 equivale ad un incremento di 16,56 euro per abitante. Il tributo comunale sui rifiuti e servizi dovrà, inoltre, assicurare la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio: secondo gli ultimi dati disponibili dell'ispra relativi al 2011, i costi annui pro capite per la gestione del servizio di igiene urbana ammontano a 156,57 euro a fronte di proventi da tassa e/o tariffa di 147,43 euro, con entrate che coprono il 94,2% dei costi. Ne consegue un maggiore costo finalizzato alla copertura integrale dei costi di 9,14 euro per abitante con un maggiore gettito di 543 milioni di euro a cui si sommano i milioni previsti per la maggiorazione di 30 centesimi a mq per la componente servizi del tributo. Nel complesso si tratta di un aumento di 26 euro per abitante. Per le imprese il prelievo della nuovo tributo si differenzia in funzione di alcune variabili e precisamente: i) il regime adottato nel 2012 dal comune; ii) il settore di attività e la relativa producibilità di rifiuti e iii) le deliberazioni del singolo comune sulla distribuzione dei costi tra famiglie e imprese e su specifiche detassazioni. Stima dell'incremento del prelievo pro capite con nuova Tares per regione Anno 2011 incremento di 0,30 euro/mq, in media pari a 16,8 euro/abitante costi valore pro capite in euro/abitante ricavi % copertura costi diff costi ricavi (a) quota servizi (b) incremento Tares (a+b) precedente gettito in milioni di euro Abruzzo 148,93 134,58 90,4 14,35 16,8 31, ,2 Basilicata 112,05 93,43 83,4 18,62 16,8 35, ,9 Calabria 115,84 102,07 88,1 13,77 16,8 30, ,0 Campania 169,9 167,02 98,3 2,88 16,8 19, ,8 Emilia-Romagna 158,19 149,61 94,6 8,58 16,8 25, ,0 Friuli-Venezia Giulia 126,86 120,94 95,3 5,92 16,8 22, ,8 Lazio 204,36 196,71 96,3 7,65 16,8 24, ,4 Liguria 190,55 183,6 96,4 6,95 16,8 23, ,0 Lombardia 132,98 121,56 91,4 11,42 16,8 28, ,2 Marche 131,42 125,74 95,7 5,68 16,8 22, ,9 Molise 95,41 85,35 89,5 10,06 16,8 26, ,5 Piemonte 151,24 148,63 98,3 2,61 16,8 19, ,1 Puglia 145,16 132,48 91,3 12,68 16,8 29, ,3 Sardegna 176,29 152,4 86,4 23,89 16,8 40, ,7 Sicilia 163,11 145,31 89,1 17,80 16,8 34, ,8 Toscana 195,33 188,99 96,8 6,34 16,8 23, ,3 Trentino Alto Adige 132, ,4 8,74 16,8 25, ,6 Umbria 154,35 148,09 95,9 6,26 16,8 23, ,6 Valle d'aosta 132,02 121,03 91,7 10,99 16,8 27, ,0 Veneto 142,94 138,94 97,2 4,00 16,8 20, ,0 ITALIA 156,57 147,43 94,2 9,14 16,8 26, ,6 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ispra e Istat con Tares var. var. % 6

7 Le nostre stime preliminari sull'impatto della per alcune tipologie di imprese artigiane evidenziano che l'incremento dato dal nuovo prelievo sarà più alto per la Pizza al taglio e per le Pasticcerie allocate in piccoli comuni attualmente sotto regime di TARSU. Nel primo caso, infatti, si registrano aumenti della tassazione sui rifiuti del 301,1%, e nel secondo del 181,7%. Nei comuni attualmente sotto regime TIA, invece, il passaggio alla comporterà incrementi medi meno accentuati: gli aumenti oscillano tra l'1,1% e il 3,5%. In caso di attività di produzione di Pane e pasta, nei comuni di maggiore dimensione attualmente sotto TARSU il prelievo in media registra una diminuzione attorno all'8-9%. Per attività a maggiore coefficiente di producibilità di rifiuti si registrano aumenti rilevanti anche in comuni medio grandi: tra 30 e 40% per Pasticcerie e attorno al 60% per Pizze al taglio. Impatto della Tares: da Tarsu e Tia alla nuova tariffa Anno 2010-variazioni % spesa all inclusive a metro quadro Pane e pasta Pasticceria Pizza al taglio Classi da Tarsu a da TIA a da Tarsu a da TIA a da Tarsu a da TIA a abitanti 93,6 3,5 181,7 2,2 301,1 1, abitanti 20,6 2,9 46,6 2,1 71,8 1, abitanti -8,8 2,9 39,8 1,8 58,8 1,3 > abitanti -8,4 2,5 30,2 1,7 61,5 1,1 Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Indis-Unioncamere e REF 7

8 Riferimenti 04/09/2013 CONFARTIGIANATO (2013), La selva oscura CONFARTIGIANATO (2013), I dati per perimetrare gli effetti economici della, maggio CONFARTIGIANATO (2013), Dal dire al decreto «del fare». Le piccole imprese nella morsa degli adempimenti fiscali e degli incrementi di tassazione statale e locale, presentazione di Andrea Trevisani al convegno di Confartigianato Como 'La fredda estate 2013 CONFARTIGIANATO (2012), Monitoraggio IMU del sistema Confartigianato -aliquota al 9,4 per mille, dicembre CONFARTIGIANATO ANCONA (2012), Aliquota IMU sugli immobili produttivi della provincia di Ancona al 9,4 per mille pari ad un gettito di 86 milioni di euro, dell'ufficio Studi, dicembre CONFARTIGIANATO LOMBARDIA (2013), Focus su costruzioni in Italia e Lombardia, Presentazione di Licia Redolfi al convegno di Confartigianato Como 'La fredda estate 2013 CONFARTIGIANATO LOMBARDIA (2012), Analisi IMU imprese in 477 comuni lombardi con oltre due terzi (69,4%), delle imprese: l aliquota media è del 9,6 per mille. Elaborazione flash dell'osservatorio MPI, dicembre CONFARTIGIANATO VENETO (2012), Per 100 mila imprese nei 7 comuni capoluogo del Veneto l'aliquota IMU sugli immobili produttivi al 9,6 per mille, Elaborazione flash dell'osservatorio MPI, 17 novembre CONFARTIGIANATO VICENZA (2012), Aliquota IMU sugli immobili produttivi al 8,4 per mille per le circa 85 mila imprese vicentine, dell'ufficio Studi, dicembre IFEL (2012), Le aliquote applicate e l impatto dell IMU 2012 (primi risultati), dicembre 8

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