Psicoterapia Residenziale e Integrazione Territoriale: etica ed efficacia dei percorsi extraospedalieri in psichiatria

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1 Psicoterapia Residenziale e Integrazione Territoriale: etica ed efficacia dei percorsi extraospedalieri in psichiatria Aress Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari Torino 18/03/2010 Oscar Bertetto Ente strumentale Regione Piemonte L.R. n. 10 del

2 Salute Mentale: aree progettuali dell AReSS

3 Psicologia Piano di Attività e Spesa 2009 Definizione dei primi P.D.T.A. relativi ad aree assistenziali ritenute prioritarie in ambito psicologico, con l obiettivo di orientare uno sviluppo omogeneo delle attività di psicologia clinica a livello aziendale: P.D.T.A. in Psicologia Ospedaliera P.D.T.A. in Psicologia dell Età Evolutiva

4 Psicologia Ospedaliera... L ospedale rappresenta, nell immaginario comune, il luogo di maggiore riparazione del danno organico e, in tale contesto, la psicologia trova la sua collocazione consentendo una visione più completa e complessa... (L. Matteucci) Il disagio che comporta la condizione di ricovero si aggiunge alla risonanza emotiva suscitata dalla reazione a ciascuna specifica patologia, infatti, l esperienza di patologia organica rappresenta sempre, sul piano soggettivo, un interruzione significativa, a volte determinante, del ciclo vitale e investe, di conseguenza, la sfera psicologica.

5 Psicologia Ospedaliera Gli ambiti di intervento nei quali si declina e si sviluppa il lavoro psicologico in ospedale sono sostanzialmente: La Clinica (psicodiagnosticoica e psicoterapia nei vari livelli di applicazione) La Prevenzione (dei danni psicologici a distanza per paziente e famiglia, del burn-out del personale ) Formazione, Didattica, Tutoring, Ricerca

6 Psicologia Ospedaliera PDTA in Psicologia Oncologica Nell ambito del tema generale della Psicologia Ospedaliera, tra le aree prioritarie dell assistenza psicologica è stata identificata la Psicologia Oncologica. La finalità è di offrire, a tutti gli operatori interessati nel processo di care, linee d indirizzo semplici e contestualizzabili nelle realtà locali di tutto il territorio regionale per la costruzione di un percorso di cura che garantisca livelli essenziali ed uniformi d intervento psicologico ai soggetti affetti da patologia oncologica.

7 Psicologia dell Et Età Evolutiva PDTA Minori a Rischio Psico-evolutivo Valutazione dei rischi per il minore in un ottica preventiva Tutela e promozione del benessere della famiglia e del tessuto sociale Uniformità,, integrazione e ottimizzazione delle risorse

8 Definizione di PDTA in Psicologia dell età evolutiva Psicologia Clinica Ospedaliera

9 Piano di Attività e Spesa 2010 I Progetti dell Area Salute Mentale Definizione di modelli clinico-organizzativi per la psicologia ospedaliera relativi a: Pazienti con gravi traumi e/o ustioni Pazienti con patologie ad alto carico emotivo, quali malattie cardiologiche, cronico- degenerative e trapianti

10 Piano di Attività e Spesa 2010 I Progetti dell Area Salute Mentale Definizione di modelli clinico-organizzativi per l assistenza psicologica di pazienti in età pediatrica affetti da depressione

11 Neuropsichiatria Infantile Piano di Attività e Spesa 2009 PROGETTO Percorsi assistenziali nell autismo e nei disturbi pervasivi dello sviluppo: dalla diagnosi precoce alla continuitàdella presa in carico tra etàevolutiva ed etàadulta.

12 Occorre diffondere la consapevolezza che l autismo è un problema che riguarda l intero ciclo della vita. Piùdi una ricerca condotta in vari territori regionali segnala il crollo numerico delle diagnosi di autismo dopo i 18 anni. Ministero della Salute TAVOLO NAZIONALE DI LAVORO SULL AUTISMO RELAZIONE FINALE, 2008

13 Vi èquindi l esigenza di una presa in carico che si muova per tutto l arco della vita delle persone con autismo, dall infanzia all età adulta e anziana. Ministero della Salute TAVOLO NAZIONALE DI LAVORO SULL AUTISMO RELAZIONE FINALE, 2008

14 Alcuni quesiti di partenza Quante sono le persone adulte con disturbi dello spettro autistico? 2. Come mai il dato epidemiologico degli adulti con disturbi dello spettro autistico è molto differente da quello dei minori? 3. In che modo si differenziano, se si differenziano, le risposte dei servizi in base al grado di ritardo mentale? 4. Quanto è garantito il diritto delle persone con autismo ad avere un occupazione secondo le proprie possibilità?

15 Alcune risposte dal progetto I dati epidemiologici evidenziano un aumento, rispetto a quanto ritenuto in passato, degli adulti con diagnosi di Autismo/DPS 2. Utilizzo al momento della diagnosi, nel caso dei soggetti oggi adulti, di categorie diagnostiche non codificatesecondo classificazioni internazionali; scomparsae cambiamentodella diagnosi o riduzione della diagnosi a quella di ritardo mentale

16 Alcune risposte dal progetto Il sistema dei servizi orienta diversamente le risorse a seconda del grado di ritardo mentale associato, ma non sembra esserci alcuna prassi esplicita, condivisa nei diversi territori. Per i soggetti con diagnosi di Autismo ad Alto Funzionamento o Sindrome di Asperger la risposta dei servizi appare ancor piùlimitata che per quelli con RM associato. 4. Sono scarse le opportunità occupazionali.

17 Conclusioni La continuitàtra etàevolutiva ed etàadulta non èoggi garantita da percorsi assistenziali specifici PERSONA CON AUTISMO (DOPO I 18 ANNI) Assenza di un riferimento assistenziale preciso Disorientamento della famiglia Regressione Rischio di Istituzionalizzazione Si evidenzia il bisogno di individuare in modo più chiaro e condiviso specifici PDTA per gli adulti con autismo

18 Piano di Attività e Spesa 2010 I Progetti dell Area Salute Mentale Proseguimento del progetto sui disturbi autistici nell adulto ed estensione dello stesso negli adulti con ritardo mentale. Proseguimento del progetto autismo: la diagnosi precoce. Il ruolo dei PLS e degli educatori degli asili nido.

19 Psichiatria Piano di Attività e Spesa 2009 Miglioramento dell appropriatezza clinica, organizzativa ed economica nel trattamento dei disturbi psichiatrici dovuti alla schizofrenia e alla depressione maggiore.

20 Da dove siamo partiti... Il Centro Studi e Ricerche in Psichiatria ha a disposizione, come risultato di un precedente Progetto di Ricerca Finalizzata (ex art. 12), un insieme di strumenti valutativi e gestionali che permettono di perseguire, con un approccio incrementale, una crescita tendenziale del grado di appropriatezza iniziale

21 Da dove siamo partiti... La quantificazione del livello di appropriatezza che ne deriva può essere interpretata solo in funzione dei suoi possibili determinanti: l'efficienza gestionale, i fattori ambientali, le caratteristiche specifiche dell'utenza e della struttura erogatrice (compreso il suo personale) e le risorse economiche disponibili.

22 Sintesi delle azioni Raccolta e analisi dei dati relativi all appropriatezza clinica, economica ed organizzativa dei CSM facenti parte di una campione randomizzatorappresentativo della totalità dei CSM italiani e stesura del Report finale. A tutti i CSM coinvolti verràofferta la possibilitàdi una rivalutazione dei propri pazienti, circa un anno dopo la prima valutazione. In caso di risposta positiva, verràriproposta la metodologia giàutilizzata nella prima fase dell indagine.

23 Sintesi delle azioni Realizzazione della raccolta dei dati sull appropriatezza clinica, organizzativa ed economica riguardanti tutti i Servizi dei DSM coinvolti. Questa fase verrà preceduta da eventi formativi locali, destinati a tutto il personale dei DSM coinvolti. I dati emersi verranno utilizzati per identificare i fattori che influenzano negativamente il grado di appropriatezza raggiunto in ciascun DSM e definire una specifica scelta (organizzativa, economica, formativa) atta a produrre un miglioramento dell appropriatezza.

24 Piano di Attività e Spesa 2010 I Progetti dell Area Salute Mentale Valutazione del Report finale dello studio ETAS su appropriatezza clinica, economica e organizzativa dei centri di salute mentale, con un esame dettagliato dei centri piemontesi coinvolti nello studio. Valutazione del Report relativo ai Dipartimenti di Salute Mentale piemontesi esaminati.

25 Piano di Attività e Spesa 2010 I Progetti dell Area Salute Mentale Analisi dei dati della ricerca valutativa avviata dal Consiglio Regionale sull impatto della Legge 180/1978 con particolare attenzione ai fattori che promuovono i diritti di cittadinanza dei pazienti psichiatrici (contesto sociale, abitativo, lavorativo, scolastico e politiche per la famiglia).

26 MISSIONE VALUTATIVA CONCERNENTE L ATTUAZIONE DELLE POLITICHE PROMOSSE DALLE LEGGI REGIONALI INERENTI LA TUTELA DELLA SALUTE MENTALE L ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale ha ritenuto opportuno valutare l attuazione delle politichepromossedalleleggiregionaliinerentila tutela della salute mentale in Piemonte UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TORINO Fonte: F. Bogetto, F.M. Furlan, R. L. Picci, P.Rocca

27 Valutare l esistenza di discrepanze negli assetti organizzativi tra i vari DSM, di disomogeneità di casi assimilabili e di integrazione tra i servizi di salute mentale e gli altri servizi PROPOSTE MIGLIORATIVE PER L EVENTUALE L REVISIONE DELLA NORMATIVA ESISTENTE A TRENT ANNI DALLA 180/833 Fonte: F. Bogetto, F.M. Furlan, R. L. Picci, P.Rocca

28 L analisi dei dati progressivamente emersi nelle varie fasi dello studio suggerisce alcune considerazioni di carattere generale utili a prospettare eventuali proposte migliorative. Si dovrebbe arrivare a 1. La redazione di un glossario condiviso e funzionale all evoluzione dei modelli assistenziali 2. La revisione del nomenclatore per una maggiore definizione e valorizzazione della complessità delle prestazioni effettuate in Psichiatria 3. La predisposizione di un sistema informativo comune a tutti i DSM che insistono sulla regione 4. La redazione di linee di indirizzo regionali per la gestione dei pazienti autori di reato 5. L istituzione di un osservatorio permanente o di una commissione tecnico-scientifica per la salute mentale 6. La revisione della normativa regionale per favorire l integrazione tra la psichiatria e gli altri servizi nell ambito della salute mentale Fonte: F. Bogetto, F.M. Furlan, R. L. Picci, P.Rocca

29 LE POLITICHE DI PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA DEI PAZIENTI PSICHIATRICI IN PIEMONTE L OGGETTO DI STUDIO Politiche non sanitarie di promozione della cittadinanza dei pazienti psichiatrici, attivate negli ultimi dieci anni Casa Lavoro Attivate da tre agenzie Dipartimenti di salute mentale Assessorati / Consorzi per i servizi sociali Centri Per l Impiego Fonte: M. Cardano e al.

30 LE POLITICHE DI PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA DEI PAZIENTI PSICHIATRICI IN PIEMONTE EPILOGO CENTRALITÀ DEI DSM necessità di una mediazione sanitaria per l esercizio dei diritti di cittadinanza ETEROGENEITÀ DELLE PRATICHE imputabili a: disomogenea disponibilità di risorse specificità del contesto territoriale filosofia d intervento ma in molti casi anche a fattori del tutto contingenti CARATTERE COMPOSITO DEL PROFILO DEI DESTINATARI DELLE POLITICHE pazienti perlopiù severi in carico presso i DSM e dai CPI area grigia persone abitate da una qualche forma di disagio psichico non ricondotto (o riconducibile) a una specifica voce nosologica del DSM IV Fonte: M. Cardano e al.

31 LE POLITICHE DI PROMOZIONE DELLA CITTADINANZA DEI PAZIENTI PSICHIATRICI IN PIEMONTE Laddove l integrazione l si realizza, pur non configurandosi come una pratica contra legem,, finisce per coincidere con un piccolo miracolo istituzionale, che si realizza in un contesto ostile o, quantomeno, non facilitante. ante. Questa eterogeneità configura, di fatto, uno scenario nel quale vengono avviati in parallelo un consistente numero di «esperimenti naturali», nei quali vengono, per l appunto, sperimentate specifiche forme di sostegno della cittadinanza delle persone abitate dal male mentale, tessuti legami fra le diverse agenzie che di ciò si occupano sul nostro territorio. MODESTA VALORIZZAZIONE DEI RISULTATI POSITIVI DI QUESTI ESPERIMENTI Comunicazione Cultura della valutazione Fonte: M. Cardano e al.

32 Il filo conduttore che lega tra loro i progetti del PAS è l integrazione. In letteratura è indicato che l approccio a situazioni complesse, come quelle che accedono ai Servizi Sanitari e Socio-sanitari, deve essere necessariamente globale ed integrato. Questo non può che mettere in risalto il ruolo dei professionisti impegnati nell area della Salute Mentale come agenti di integrazione, ruolo che è funzionale alla costruzione di risposte che privilegiano la logica del percorso quale processo che sostiene l integrazione e la continuità.

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