Alpi e innovazione. Aree protette del Trentino in rete. Claudio Ferrari P.A.T. ID Valorizzazione Rete aree protette. Tesero, 21 luglio 2012

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1 Alpi e innovazione Aree protette del Trentino in rete Claudio Ferrari P.A.T. ID Valorizzazione Rete aree protette Tesero, 21 luglio 2012

2 SOMMARIO 1. Il sistema delle aree protette del Trentino e la nuova cultura della conservazione della biodiversità 2. Le reti di riserve: cosa sono, come nascono, cosa comportano 3. La nuova strategia per la gestione di Natura 2000 in Trentino a. L integrazione con l economia b. La rete ecologica provinciale: il Progetto LIFE+ T.E.N.: Trentino Ecological Network

3 1. Il sistema delle aree protette del Trentino e la nuova cultura della conservazione della biodiversità

4 Le Natura aree protette 2000 in Trentino del Trentino Le aree protette del Trentino Le aree protette del Trentino Estensione ha 29,7% Numero di aa.pp.: RL 148 tra ZSC, ZPS, RN, fiumi Comuni coinvolti 173/217

5 Il sistema delle aree protette del Trentino Parchi a parte: Sistema molto esteso e polverizzato Poco conosciuto e valorizzato Gestito centralmente dal Servizio Conservazione della PAT che fatica ad attuare la politica di tutela attiva individuata dalle misure di conservazione generali approvate di recente per tutti i SIC/ZPS Area protetta (NATURA 2000!) = ostacolo Poco consenso poche risorse poca tutela

6 Aree protette per lo sviluppo sostenibile Sistema di assoluto valore Un vantaggio competitivo per uscire dalla crisi Aree protette: Carte da giocare negli scenari di sviluppo sostenibile Elementi forti del sistema-trentino

7 Natura 2000 Le aree protette del Trentino

8 Natura 2000: Le aree protette del Trentino un nuovo approccio alla conservazione 1. Non basta proteggere i singoli siti E necessario dotarsi di una rete ecologica coesa di aree protette 2. La tutela degli habitat è messa sullo stesso piano della tutela delle Le aree protette del Trentino specie. Riconoscimento del valore ecologico degli habitat seminaturali Non solo wilderness > tutela attiva 3. L uomo è parte integrante della natura e la sinergia tra uomo e natura è vitale: le misure di conservazione devono tener conto delle esigenze economiche, sociali e culturali

9 Il difficile equilibrio Lo scopo principale è il mantenimento della biodiversità, tenendo conto delle esigenze economiche, sociali e culturali ( ). La conservazione di tale biodiversità può richiedere il mantenimento, persino la promozione, di attività umane (Direttiva Habitat, 3. considerando) Aree protette: presidi sicuri di conservazione attiva della natura e strumenti di valorizzazione sostenibile del territorio e delle sue risorse

10 La parola chiave: integrazione Conservare la biodiversità non è un lusso o un ambizione degli ambientalisti, ma al contrario è un esigenza imprescindibile per garantirci il futuro (1) I fattori che incidono sul funzionamento degli ecosistemi sono tali da rendere insufficiente un puro approccio conservazionistico alla biodiversità: per promuovere la conservazione della Biodiversità ed assicurare alle future generazioni i servizi ecosistemici che da essa derivano occorre prendere in considerazione anche i fattori sociali, culturali ed economici. (1) (1) da: Strategia nazionale per la biodiversità

11 Strategia Nazionale per la biodiversità Obiettivo strategico n. 3 (1) Entro il 2020 integrare la conservazione della Biodiversità nelle politiche economiche e di settore, anche quale opportunità di nuova occupazione e sviluppo sociale, rafforzando la comprensione dei servizi ecosistemici da essa derivanti e la consapevolezza dei costi della loro perdita. (1) I primi due riguardano: servizi ecosistemici e cambiamenti climatici

12 La L.P. 11/07 La L.P. 11/07 legge provinciale sulle foreste e sulla protezione della natura cerca di superare questa situazione tramite le Reti di Riserve che traducono in termini istituzionali il concetto di rete ecologica e di coerenza di cui parla la direttiva Habitat e mirano a integrare le politiche di tutela attiva con quello di uno sviluppo socio economico sostenibile.

13 2. Le Reti di Riserve

14 Il sistema delle aree protette Art. 34 Sistema delle aree protette provinciali La rete delle aree protette provinciali è costituita da: a) Natura 2000 ( ), b) i parchi naturali provinciali ( ); c) le riserve naturali provinciali ( ); d) le riserve naturali locali ( ); e) le aree di protezione fluviale individuate e disciplinate dal piano urbanistico provinciale; f) la rete di riserve, costituita dalle aree presenti fuori parco previste dalle lettere a), c), d) o e), nel caso in cui rappresentino sistemi territoriali che, per valori naturali, scientifici, storico-culturali e paesaggistici di particolare interesse, o per le interconnessioni funzionali tra essi, si prestano a una gestione unitaria con preminente riguardo alle esigenze di valorizzazione e di riqualificazione degli ambienti naturali e seminaturali e delle loro risorse, nonché allo sviluppo delle attività umane ed economiche compatibili con le esigenze di conservazione

15 Come si costituiscono le reti di riserve Art. 35, co. 6 La rete di riserve è attivata su base volontaria attraverso accordi di programma tra i comuni interessati e la Provincia. Art. 47, co. 1 L'accordo di programma previsto dall'articolo 35 per l'attivazione di una rete di riserve individua nei comuni ( ) il soggetto responsabile per la conservazione delle riserve in essa comprese e per la predisposizione di un piano di gestione partecipato (che comprende le misure di conservazione previste per i siti facenti parte della rete "Natura 2000 e di sviluppo sostenibile)

16 Le Quello aree protette che la RR del non Trentino è La Rete di Riserve non è una nuova area protetta, ma un modo diverso di gestire aree protette già esistenti (in rete e attraverso la delega alle amministrazioni locali), oggi gestite singolarmente e dal centro, sulla base di un Accordo di programma di durata limitata in base al principio della sussidiarietà responsabile

17 Le Quello aree protette che la RR del non Trentino è Attenzione: La rete di riserve non è nemmeno un modo per aggirare le misure di conservazione dei siti di Natura 2000 piegandole agli interessi locali e particolari E nemmeno deve essere vista come una nuova fonte da cui attingere a facili risorse (anche se offre certamente nuove opportunità)

18 Le aree RR e protette Responsabilità del Trentino E una sfida culturale e un opportunità di crescita che fa leva sulla responsabilizzazione delle comunità locali. Attraverso la programmazione partecipata e l integrazione delle politiche si possono avviare percorsi di riqualificazione territoriale capaci di perseguire il cosiddetto equilibrio delle 3 E: ecologia, equità, economia

19 2012: Reti di riserve 7 parchi RR istituite 4b In corso di attuazione In progetto 5 1

20 Reti di riserve b parchi RR istituite 4b 14 In corso di attuazione 4 2 8b 8 In progetto

21 Un nuovo approccio alla I cardini del sistema gestione del sistema Gestione Valorizzazione Cabina di regia Indirizzo Controllo Responsabilità verso UE Comitato scientifico PAT. Coordinam aa.pp.

22 3. La nuova strategia di gestione di Natura 2000: a. L integrazione con l economia

23 Agricoltura e aree protette L'agricoltura tradizionale e la zootecnica di montagna sono ormai riconosciuti come fattori fondamentali per l'equilibrio paesaggistico, e per la conservazione della biodiversità. E le aree protette possono essere le migliori alleate per l'agricoltura rurale. Questo e' un fatto certificato anche dal PSR ormai assunto dall UE come strumento di finanziamento anche per Natura 2000, proprio nella logica dell'integrazione. (PSR !)

24 Aree protette e turismo sostenibile Sviluppo sostenibile e turismo sostenibile: Le aree protette del Trentino una necessità * * Dalle Linee guida per la politica turistica provinciale

25 Progetto Turismo-Natura Linee guida politica turistica Linee guida forestali Indirizzi ai parchi Le aree protette del Trentino Progetto Turismo Natura (PAT + TM + parchi + apt) Creare un prodotto turistico sostenibile di sistema, basato sui Parchi e le Reti di Riserve

26 Report turisti nei parchi del Trentino (giugno 2012) Indagine effettuata nell estate 2012 presso i visitatori nel PNS, PNAB e PPPSM turisti hanno scelto la località di vacanza per il Parco Indotto economico dei parchi stimato in 70 milioni di

27 3. La nuova strategia di gestione di Natura 2000: a. L integrazione con l economia b. La rete ecologica

28 La rete ecologica nel PUP Il sistema ambientale è concepito dal PUP come rete ecologica, per rappresentare l interconnessione di spazi ed elementi naturali Le aree sia protette all interno del Trentino che all esterno, nei rapporti con i territori circostanti in modo da assicurare la funzionalità ecosistemica e in particolare i movimenti di migrazione e dispersione necessari alla conservazione della biodiversità e degli habitat (dalla relazione al PUP)

29 Le Reti ecologiche nel PUP Aree a elevata naturalità (sistema delle aree protette e NATURA 2000) Alla pianificazione della Comunità di Valle è affidato il compito di approfondire le indicazioni del PUP sulle reti ecologiche Le aree protette del Trentino e ambientali attivando ad esempio le reti di riserve. I piani territoriali delle comunità approfondiscono le indicazioni del PUP per le reti ecologiche e ambientali. Art. 19 NdA: In conformità alle disposizioni provinciali in materia di aree protette, sulla base di accordi di programma, può essere attivata la rete di riserve per la valorizzazione e la riqualificazione degli ambienti naturali e seminaturali e delle loro risorse, nonché per lo sviluppo delle attività umane ed economiche compatibili con le esigenze di conservazione.

30 La rete delle reti: la rete ecologica provinciale

31 La rete ecologica interregionale

32 Life + TEN: Trentino Ecological Network 1,8 mln Approccio innovativo a scala regionale: P.A.F. prioritized action framework, uno dei primi esempi a livello europeo per definire: 1. Priorità di tutela, per indirizzare gli sforzi nella gestione e nel monitoraggio; 2. Connettività ecologica, per analizzare la permeabilità degli agroecosistemi e dei fondovalle e sulla frammentazione, per avviare un dialogo con la pianificazione infrastrutturale; 3. Programmazione della tutela attiva a livello provinciale, basata sulle reti di riserve (e tenendo conto anche delle connessioni con le zone Natura 2000 limitrofe alla Provincia); 4. Quantificazione dei costi e individuazione strumenti finanziari per il cofinanziamento; 5. Azioni dimostrative di pianificazione partecipata e integrata (approccio multisettore e multilivello).

33 Filiera gestionale di Natura 2000: + lunga (e + larga )! Filiera gestionale di NATURA 2000 Unione europea Stato membro Regione Enti locali Residenti locali: vero terminale dei benefici di Natura 2000

34 Per concludere Nessun parco è abbastanza grande da garantire da solo il successo di misure di protezione che si sviluppino esclusivamente al loro interno Per questo, dobbiamo gestire Le aree le aree protette protette del Trentino sforzandoci di guardare più fuori che dentro i confini dei parchi, per contaminare e condizionare la gestione dell intorno, per includere più che escludere, per integrare più che separare in una rete non solo ecologica ma anche sociale ed economica. (1) Documento congressuale Federparchi, giu 2012

35 Buon lavoro, Giusy

36

37 Crinale Pichea-Rocchetta Lago d Ampola Monti di Tremalzo e Tombea Bocca di Caset Alpe di Storo e Bondone

38 4. Talpina Brentonico (ha 241) Lago di Loppio (ha 113) 6. Manzano (ha 99) 4 1. M.Baldo di Brentonico (ha 2120) 1 2. B.ca d Ardole-C.no della Paura (ha 178) 2 3. M.Baldo-Ciima Valdritta (ha 456) 3 Monte Baldo ovest (VR) Monte Baldo est (VR) 7. Palù di Borghetto (ha 8) 8. Monti Lessini Ovest (ha 1025)

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