DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA

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1 DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA COMPLETAMENTO E ADEGUAMENTO DELL'IMPIANTO DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE DI LIMIDO COMASCO (CO). Committente: Consorzio idrico e di tutela delle acque dei Comuni di Appiano Gentile, Cirimido, Fenegrò, Limido Comasco, Lurago Marinone e Veniano. VERIFICA AI SENSI DELL'ART. 1 COMMA 6 E DELL'ART. 10 DEL D.P.R IL DIRIGENTE DELL'UNITA' ORGANIZZATIVA PRESO ATTO del decreto n del 24 maggio 2000 a firma del Presidente della Giunta Regionale, con il quale sono state attribuite le competenze dell'assessore al Territorio e urbanistica; della deliberazione della Giunta Regionale n. VII/4 del 24 maggio 2000 con la quale sono state costituite le Direzioni Generali e nominati i Direttori; del decreto del direttore Generale della direzione Territorio e urbanistica n del 7 luglio 2000 con il quale il Dirigente dell'unita' Organizzativa Sviluppo sostenibile del territorio è stato delegato a firmare gli atti e i provvedimenti rientranti nelle specifiche competenze attribuite con la d.g.r. n. 156 del 28 giugno 2000 "Nuovo assetto organizzativo della Giunta Regionale e conseguente conferimento di incarichi"; VISTO il d.p.r. 12 aprile 1996 "Atto di indirizzo e coordinamento per l'attuazione dall'art. 40 comma 1, della legge n. 146/1994, concernente disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale", nel seguito richiamato semplicemente come "atto di indirizzo"; VISTE le deliberazioni della Giunta regionale: - 2 novembre 1998 n. VI/39305, avente ad oggetto "Approvazione documento circa la ricognizione delle procedure amministrative previste dal d.p.r. 12 aprile 1996 e dalla Direttiva del Consiglio del 27 giugno 1985 n. 337/85/CEE"; - 27 novembre 1998 n. VI/39975 relativa, tra l'altro, alle modalità di attuazione della procedura di verifica di cui al citato atto di indirizzo e coordinamento; - 5 febbraio 1999 n. VI/41269, recante modifiche alla citata d.g.r. n. VI/39975, nonché integrazioni alla d.g.r. del 3 dicembre 1998 n. VI/40137 concernente gli atti spettanti alla dirigenza della direzione Generale Urbanistica; PRESO ATTO: a) che in data 24 luglio 2000 è pervenuta alla Struttura Valutazione impatto ambientale dell'unità Organizzativa Sviluppo sostenibile del territorio della Direzione Generale Territorio e urbanistica - da parte del Consorzio idrico e di tutela delle acque dei Comuni di Appiano Gentile, Cirimido, Fenegrò, Limido Comasco, Lurago Marinone e Veniano, con sede in Appiano Gentile - la richiesta di verifica, ai sensi dell'art. 1 comma 6 dell'atto di indirizzo, della assoggettabilità alla procedura di valutazione dell'impatto ambientale del progetto dei "lavori completamento e adeguamento dell'impianto di depurazione" esistente nel Comune di Limido Comasco in Provincia di Como; b) che tale tipologia progettuale è prevista alla lett. v) "impianti di depurazione delle acque con potenzialità superiore a abitanti equivalenti" del punto 7 dell'allegato "B" all'atto di indirizzo; c) che il progetto in esame non è localizzato in area protetta come definita ai sensi della l. 394/1991; ricade tuttavia nel Parco regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate; d) che pertanto il progetto stesso è soggetto alla procedura di verifica di cui all'art. 1 comma 6 ed all'art. 10 dell'atto di indirizzo; VISTO il rapporto sugli effetti ambientali prodotto dal Committente e costituito da

2 - studio di compatibilità ambientale: relazione tecnica ed elaborati grafici; - relazione tecnica al progetto preliminare e relative tavole grafiche; RILEVATO che - l'intervento si colloca nel comune di Limido Comasco, meno di 1 Km a sud dell'abitato principale, presso la località Cascina Castiglioni, in sponda sinistra del torrente Antiga (affluente del Bozzente nel bacino del Lambro) che è il recapito dell'effluente; i Comuni serviti dall'impianto si allineano da N a S sulla direttrice stradale che va dal confine svizzero (Bizzarrone) alla statale "Varesina" SS 233); si tratta dell'area di alta pianura asciutta al limitare dei primi rilievi morenici, in particolare a ridosso della Pineta di Appiano G. e Tradate (Parco regionale); la densità media di popolazione è intorno a 600 ab/km², in un tessuto edificato "minuto e misto nelle funzioni" (residenziale, produttivo), con superfici agricole significative e nettamente distinte da quelle boscate e poste a est della direttrice evidenziata; - il sito del depuratore ( m²) è posto ai margini della Pineta, appena all'interno del Parco regionale, e confina col bosco, aree agricole e una piccola area industriale / artigianale con qualche residenza; - dal punto di vista pianificatorio, la destinazione urbanistica dell'area è in parte a "zona boschiva", in parte a "zona per attrezzature tecnologiche" del PRG di Limido Comasco; ricade nella zona F del piano territoriale di coordinamento del Parco regionale (recentemente approvato con d.g.r. n. 427 del ), comprendente zone speciali in cui sono presenti attività con finalità diverse da quelle specifiche del Parco, cosicché si richiede una specifica progettazione da sottoporre al parere dell'ente gestore; l'area ricade inoltre nel vincolo paesistico ai sensi dell'art. 146, lett. c (fasce fluviali) del d.lgs- 490/1999 (T.U. in materia di beni culturali e ambientali); non sono presenti al contorno elementi o siti vincolati per motivi storici o archeologici; PRESO ATTO che l'impianto esistente ha una potenzialità di ab.eq., con portata nominale di m³; è alimentato da reflui di tipo misto, con prevalenza della componente domestica; la componente industriale deriva principalmente dal settore tessile (serico e stamperia), e in misura minore dal comparto agroalimentare; l'impianto comprende * per la linea liquami: - pretrattamenti: sollevamento, grigliatura grossolana manuale, grigliatura fine meccanica, dissabbiatura e misura della portata; - trattamento biologico: ossidazione a fanghi attivi con sistema di aerazione a bolle fini; - sedimentazione finale in bacino a pianta circolare con dispositivo raschiatore dei fanghi; - disinfezione con cloro; * per la linea fanghi: - digestione aerobica in vasca aerata con sistema di diffusori a bolle fini; - ispessimento in vasca circolare con raschiatore meccanizzato; - condizionamento con polielettrolita, disidratazione meccanica mediante nastropressa, deposito e messa in riserva per riutilizzo a fini agronomici; la capacità di depurazione risulta inferiore al carico ammesso al trattamento, e le caratteristiche dell'effluente non sono costantemente conformi alle caratteristiche di cui al d.lgs. 152/1999 (in particolare per le concentrazioni di azoto); che la configurazione dell'impianto secondo il progetto di ampliamento prevede i seguenti carichi e potenzialità, sulla base delle previsioni di sviluppo del bacino servito e sui tre orizzonti temporali corrispondenti alle fasi di realizzazione:

3 primo intervento potenzialità ab.eq di origine civile di origine industriale portata media m³/gg portata media nera m³/h portata di punta nera m³/h portata massima m³/h portata di calcolo m³/h portata massima al biologico m³/h carico totale di BOD5 Kg/gg COD Kg/gg SS Kg/gg TKN Kg/gg P Kg/gg mentre le scelte progettuali hanno l'obiettivo di garantire il rispetto dei limiti allo scarico di cui alla tab. 3 del d.lgs. 152/1999 nel primo intervento, e con il completamento degli interventi di raggiungere gli obiettivi fissati dal piano regionale di risanamento delle acque (PRRA) per il torrente Bozzente; a questo scopo gli elementi principali sono dati dall'introduzione della nitrificazione - denitrificazione senza sedimentazione primaria e con digestione aerobica separata dei fanghi (impianti di tipologia 6 nella classificazione del PRRA), cui si aggiungono la defosfatazione chimica e la filtrazione finale (integrazioni A, D, E del PRRA); che il progetto in esame prevede pertanto i seguenti interventi: * per la linea liquami: - pretrattamenti: grigliatura grossolana, come adeguamento dell'esistente griglia fine; sollevamento con sistema di sfioro a gravità; stacciatura fine con luce di 2 mm; dissabbiatura / disoleatura aerata; subito a valle si ha lo scolmo, con paratoia meccanizzata, della portata eccedente quella da inviare al biologico; - trattamento biologico: pre-denitrificazione del liquame grezzo e della miscela aerata in riciclo; nitrificazione-ossidazione con sistema di aerazione a bolle fini; - defosfatazione mediante co-precipitazione chimica con cloruro ferrico; - sedimentazione finale in bacini a flusso ascensionale e radiale a pianta circolare, dotati di carro ponte rotante con dispositivo raschiatore dei fanghi; - filtrazione finale con filtri chiusi in pressione con letto misto di sabbia e carbone attivo, per il controllo di COD, fosforo e colore, oltre ad affinamento di BOD5 e solidi sospesi; - disinfezione (in caso di emergenza) con ipoclorito di sodio, in vasca di contatto e miscelazione; * per la linea fanghi: - digestione aerobica del fango di supero, delle schiume e dei fanghi galleggianti sul sedimentatore, in vasca aerata con sistema di diffusori a bolle fini; - post-ispessimento a gravità con unità meccanizzata; - condizionamento con polielettrolita e disidratazione meccanica mediante nastropressa nel breve periodo, in seguito con centrifuga; le caratteristiche degli impianti e dei processi relativi alle linee liquami e fanghi, le strutture complementari e di servizio sono descritti in specifica parte del rapporto sugli effetti ambientali e, dettagliatamente, nella relazione tecnica di progetto;

4 * per il contenimento di odori e aerosol: - il confinamento della stacciatura in edificio chiuso e sottoposto ad aspirazione, insieme allo stoccaggio del grigliato e delle sabbie; - la copertura dei bacini di stabilizzazione aerobica e ispessimento dei fanghi; - la copertura della vasca di disinfezione in cui viene utilizzato acido peracetico, dell'ispessitore dei fanghi e del relativo accumulo a monte della disidratazione; - la deodorizzazione dell'aria estratta dalle coperture e dagli edifici, mediante processo di filtrazione su strato di zeoliti; - l'adozione di sistemi di aerazione a bolle fini nelle sezioni di ossidazione biologica del liquame e dei fanghi per ridurre la formazione di aerosol; * per il contenimento dei rumori: le principali fonti di disturbo sono rappresentate dai compressori d'aria e dai soffiatori per le sezioni biologiche, dai compressori per l'estrazione delle sabbie, dai ventilatori dei sistemi di aspirazione e dai macchinari impiegati nella fase di disidratazione meccanica; si prevede: - il contenimento delle macchine più rumorose (soffiatori di potenziamento della portata d'aria per il biologico), funzionanti sulle 24 ore, in cabine insonorizzate; - l'alloggiamento della centrale di compressione in edificio con porte e prese d'aria di tipo insonorizzato; - la formazione di barriera vegetale al contorno dell'impianto; a partire dalla misurazione degli attuali livelli di rumore nell'impianto e considerando le nuove sorgenti (con le rispettive coperture), l'applicazione delle relazioni che calcolano gli effetti di attenuazione alla propagazione (supposta, per cautela, la situazione di campo libero) porta alla previsione dei livelli di pressione sonora su una serie di punti al perimetro dell'impianto; tali livelli risultano compresi fra 31,3 40,7 db(a), compatibile con la classificazione acustica del Comune di Limido Comasco; CONSIDERATO che dalle informazioni prodotte si rileva quanto segue: relativamente alle caratteristiche del progetto: - l'utilizzazione delle risorse naturali consiste sostanzialmente nella occupazione permanente delle aree edificate; la disposizione planimetrica adottata consente peraltro di limitarne l'aumento ad 1/3 dell'attuale; nel complesso, sulla superficie disponibile (di proprietà del Committente) di m², rientra nella prevista recinzione una quota di m² comprendente l'intero impianto nella configurazione finale e una parte delle sistemazioni a verde; la superficie residua di m², esterna alla recinzione, è destinata ad estendere l'esistente bosco che circonda il corpo idrico recettore; - le fonti di inquinamento e disturbo ambientale sono legate al rumore, agli odori e alla produzione di aerosol, dei quali si è trattato sopra; inoltre si evidenziano gli aspetti legati al traffico generato per il conferimento dei prodotti d'uso e l'allontanamento dei residui, e i disturbi in fase di costruzione; - l'emissione di gas di scarico delle macchine operatrici, i rumori e l'emissione di polveri in fase di costruzione risultano di modesta entità e - data la situazione dei luoghi - tali da non generare effetti significativi sull'ambiente, a condizione che ogni operazione sia eseguita a regola d'arte; anche i volumi di traffico stimato, tanto in fase di cantiere che di esercizio, non risultano dare incrementi significativi sulla rete locale; - riguardo al rischio di incidenti in fase di costruzione, esso può essere ricondotto ai livelli di un cantiere diligentemente condotto e dotato di piano di sicurezza; in fase di esercizio si rimanda al rispetto delle norme e delle precauzioni che regolano la conduzione degli impianti, specialmente nei confronti degli addetti; i rischi nei confronti della sicurezza esterna all'impianto (incendio su motori e quadri elettrici; sversamento di liquidi o fanghi per rotture o fessurazioni delle strutture) risultano

5 ragionevolmente molto bassi - per la tipologia degli impianti stessi e per la casistica consolidata - se le opere sono eseguite e condotte a regola d'arte; - riguardo alla protezione della falda acquifera, la massima profondità degli scavi è prevista in 8 m, a fronte del livello freatico posto oltre i 15 m; non sono presenti pozzi d'acqua potabile nel raggio di 200 dall'area del depuratore; - i rifiuti prodotti in fase di esercizio consistono nei residui delle operazioni di depurazione: grigliati, sabbie, oli, grassi, fango digerito e disidratato; l'adozione di specifici accorgimenti si pone l'obiettivo di minimizzare tali rifiuti; produzione e smaltimento sono così previsti: anno 2004 anno 2016 smaltimento fanghi disidratati t/anno utilizzo agronomico su terreni in Comuni limitrofi (Cirimido, Fenegrò, Guanzate) grigliati e sabbie t/anno oli e grassi t/anno stabilizzazione e invio a discarica circa l'ubicazione del progetto: * la capacità di rigenerazione delle risorse può essere ricondotta - alla maggiore salvaguardia della qualità delle acque, di cui si dirà nel seguito; - alla accuratezza delle operazioni di sistemazione delle aree in vario modo interessate dal progetto e alla puntuale esecuzione dei rimboschimenti previsti all'intorno, in modo da tendere al passaggio meno drastico possibile tra l'area dell'impianto, il coltivo e il bosco all'intorno; * non sono previsti interventi sulla vegetazione arborea né, in modo significativo, su quella arbustiva all'interno dell'area di proprietà; la vegetazione presente costituisce invece il nucleo del progetto di inserimento ambientale delle opere; in questo contesto, i criteri di intervento puntano a limitare i movimenti di terre, definire un assetto vegetazionale coerente con la situazione locale, evitare elementi troppo geometricamente definiti, minimizzare la necessità di manutenzione; in tal modo l'intervento in esame non appare introdurre elementi di disturbo nel quadro paesistico locale; * non si rilevano elementi significativi di interferenza del progetto con la dinamica fluviale e con l'assetto idrogeologico generale dell'area; circa la qualità del corpo idrico ricettore dell'effluente: - le informazioni (peraltro scarse) disponibili sul regime idrologico dei torrenti Bozzente e Antiga (suo tributario, in cui versa l'impianto) mostrano portate di magra rispettivamente intorno a 0,55 e 0,20 m³/s; tali portate sono dello stesso ordine di grandezza di quella del depuratore: 0,11 m³/s la media prevista al 2016; - i dati di qualità disponibili riguardano sezioni a monte (Olgiate Comasco) e molto a valle (Lainate) del depuratore; la qualità risulta complessivamente assai bassa, e per il Bozzente eccede la classe D, risultando cioè peggiore del livello più basso previsto dal PRRA, a causa degli scarichi - non completamente trattati - provenienti da diversi Comuni; - per valutare gli effetti previsti con l'intervento in esame, viene proposto il confronto tra le caratteristiche dell'effluente attuale (non sempre rispettose delle normative), i limiti stabiliti dal PRRA e dal d.lgs. 152/1999 e il valore medio atteso di progetto, come riassunto - limitatamente ai parametri principali - nella tabella che segue: parametri limiti d.lgs. 152/1999 limiti PRRA (anno 2016) media effluente attuale media effluente di progetto (2016) BOD5 mg/l ,2 8

6 COD mg/l ,5 40 NH4+ mg/l 15 12,4 2 TKN mg/l Ntot mg/l ,2 10 N-NO3+N-NO2 mg/l 20,6 5 4,8 4,5 Ptot mg/l 10 0,5 2,4 0,5 SS mg/l ,3 8 - nel complesso, l'impianto risultata dimensionato e progettato in conformità ai dettami del PRRA e in modo da consentire il raggiungimento dei livelli depurativi stabiliti dal d.lgs 152/1999 per lo scarico in aree sensibili; CONSIDERATO che sulla base di quanto sopra riportato è possibile giungere alla conclusione che il rapporto sugli effetti ambientali descrive il progetto nel contesto programmatico a ambientale in cui esso si inserisce; le informazioni prodotte dal Committente e la loro esposizione consentono nel complesso una adeguata comprensione delle caratteristiche del progetto stesso e l'individuazione e valutazione dei principali effetti che esso può avere sull'ambiente, in coerenza con la prescrizione di cui all'art dell'atto di indirizzo; RITENUTO pertanto che non sussistano elementi, legati alla realizzazione del progetto di completamento e adeguamento del depuratore consortile di limido Comasco, che possano causare effetti sull'ambiente di importanza tale da richiedere lo svolgimento della procedura di valutazione dell'impatto ambientale prevista dall'art. 5 dell'atto di indirizzo; DECRETA 1) Di esprimere, ai sensi dell'art. 10 del d.p.r , determinazione di esclusione dalla procedura di valutazione d'impatto ambientale del progetto dei "lavori completamento e adeguamento dell'impianto di depurazione" esistente nel Comune di Limido Comasco, secondo la soluzione progettuale indicata negli elaborati prodotti dal Committente, con le seguenti condizioni e prescrizioni: - siano puntualmente attuate tutte le misure di prevenzione, mitigazione e compensazione descritte negli elaborati che costituiscono il rapporto sugli effetti ambientali, e in particolare tutti gli accorgimenti finalizzati alla protezione del sottosuolo e della falda superficiale, sia in fase di costruzione che di esercizio; - sia valutata in sede esecutiva l'idoneità del sistema di disinfezione proposto, in relazione alla tossicità dei sottoprodotti ed alle problematiche di gestione; - sia previsto il monitoraggio costante dei principali parametri di qualità dello scarico (BOD5, COD, azoto totale e fosforo) e delle acque del ricettore a monte e valle dell'impianto e nelle condizioni idrologiche più critiche; e con la raccomandazione che il Committente stesso, il Comune interessato e l'ente gestore del Parco regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate verifichino, per le rispettive competenze, la conduzione a regola d'arte di ogni operazione e la rigorosa sistemazione finale dei luoghi. 2) Di provvedere alla trasmissione di copia del presente decreto: - al Consorzio idrico e di tutela delle acque con sede in Appiano Gentile, Committente; - al Comune di Limido Comasco; - alla Provincia di Como; - alla Struttura Programmazione infrastrutture idriche della Direzione Generale Risorse idriche e servizi di pubblica utilità della Giunta Regionale.

7 3) Di provvedere altresì all'inserimento del presente decreto nell'apposito registro e nell'elenco da pubblicarsi periodicamente sul B.U.R.L., ai sensi dell'art. 1 comma 9 e dell'art. 10 comma 3 del d.p.r U. O. Sviluppo Sostenibile del Territorio Antonio Corradi

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