COLLEGIO DI MILANO. Membro designato dalla Banca d'italia. (MI) SPENNACCHIO Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari

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1 COLLEGIO DI MILANO composto dai signori: (MI) GAMBARO (MI) LUCCHINI GUASTALLA (MI) ORLANDI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (MI) SPENNACCHIO Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (MI) PERICU Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore (MI) LUCCHINI GUASTALLA EMANUELE Nella seduta del 15/05/2014 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO La Ricorrente in relazione alla vendita, senza autorizzazione, sul mercato OTC delle corone islandesi di propria spettanza detenute dalla banca convenuta chiede la differenza tra l ammontare in euro realizzato al tasso di cambio di 255 corone per euro e quello pubblicizzato dalla Banca d Italia alla data dell operazione di vendita 158,318 corone per euro. Più precisamente, l Interessata ha dichiarato di aver intrattenuto presso la filiale di riferimento dal un rapporto di deposito in valuta di ,00 corone islandesi più altre ,00 corone pari al 10% d interesse maturato nell anno. Al riguardo, ha richiamato la comunicazione della Convenuta del con la quale le era stato specificato che la Banca avrebbero tenuto la somma in deposito fino a nuova negoziazione ufficiale. In data la Resistente le ha, invece, comunicato che non era più disponibile a mantenere tale deposito e che era necessario aprire un c/c in valuta; l apertura di tale conto veniva presentata come esente da spese. In data riceveva dalla Convenuta sia un sia un telegramma con i quali le veniva intimato di decidere se aprire il conto in valuta ovvero ottenere l accredito sul c/c ordinario del controvalore in euro di quanto depositato. Pag. 2/7

2 Il successivo 14 luglio inviava un per evidenziare che era in attesa della conferma che il conto in valuta sarebbe stato come concordato senza spese; chiedeva, inoltre, il perché della mancata informativa relativamente alle Aste del 30 Aprile e del 12 Giugno ; faceva, infine, presente che, in alternativa all apertura del conto in valuta, le andava bene sia la consegna a mani delle corone islandesi sia un accredito in c/c ad un tasso di cambio che non si discostasse di oltre il 5% rispetto al cambio basato sulla statistica della Banca d Italia che ha valore di ufficialità. A fronte di tali richieste il funzionario preposto le consigliava di presentare un reclamo. In data la Banca procedeva unilateralmente ad accreditare il controvalore in euro delle corone islandesi sul suo c/c ordinario, adottando un tasso di cambio pari a 255,00 corone per euro. L Interessata ha dichiarato di non aver mai dato l ordine per la conversione in euro delle corone islandesi depositate. Ha evidenziato che, a tale data, il tasso di cambio basato sulla statistica della Banca d Italia era 158,318. Ha rilevato, infine, che il c è stata una nuova asta di cambio di corone islandesi contro euro. Con ricorso protocollato il 19/09/2013, la Ricorrente ha chiesto all ABF che le sia accreditato con valuta dal l importo di 3.385,69 ( 3.113, ,41); la somma è data dalla differenza tra quanto spettante a un tasso di cambio di 158,318 e quanto già accreditato dalla Banca, applicando un tasso di cambio pari a 255,00 ( 8.211, ,04 = 3.113,28; 718,49 446,08 = 272,41). La Banca ha prodotto le controdeduzioni in data 25/11/2013, affermando quanto segue. In data la Ricorrente acquistava obbligazioni KFW BANK 10% in corone islandesi per un valore nominale di ISK; al il controvalore di tali titoli era pari a ,02. A seguito delle intervenute criticità dell economia islandese, con comunicazione del la clientela veniva resa edotta del fatto che la banca non era in grado di poter riconoscere il controvalore in euro dell ammontare delle corone islandesi di titoli scaduti o di cedole maturate, anche se gli emittenti i titoli avevano già provveduto a rimborsarne l ammontare in divisa; tale ammontare veniva pertanto depositato presso la banca, in modo tale che, al momento in cui il mercato avesse ripreso le negoziazione Euro/Corona, si potesse provvedere a convertire le corone islandesi di spettanza della clientela in euro con conseguente accredito in c/c. I titoli acquistati dalla ricorrente sono venuti a scadenza in data , con maturazione della relativa cedola annuale, pari a 113,750 ISK e, in conseguenza della perdurante assenza di contrattazioni ufficiali su tale divisa, le corone riferibili [all Interessata] venivano complessivamente alloccate, sin dall 8/4/09, su una posizione contabile transitoria (conto attesa) presso la filiale di riferimento e non su un deposito in valuta intestato alla ricorrente, come dalla medesima sostenuto nel ricorso. Fin da tale data alla Ricorrente è stata prospettata - per le vie brevi - la necessità di scegliere tra l apertura di un conto corrente in valuta su cui versare le corone ovvero la conversione in euro di queste ultime ricorrendo al mercato Over The Counter. Tale necessità è stata poi formalizzata in data con un nella quale - tra l altro - si chiedeva alla Ricorrente di produrre copia della comunicazione con cui le era stato asseritamente proposto di aprire un conto valutario a costo zero. Visto che l Interessata non si risolveva a prendere alcuna decisione al riguardo, in data le veniva rappresentato (via e a mezzo telegramma) che non era più possibile mantenere le corone sulla posizione contabile transitoria e che - nel caso di perdurante inerzia la prossima settimana ci invieranno gli euro in filiale da accreditare sul suo cc, se invece non vuole avere gli euro ma mantenere gli isk, dobbiamo aprire un conto in divisa. Pag. 3/7

3 In data l Interessata inviava un con la quale chiedeva l apertura di un conto in divisa senza spese (possibilità già esclusa dal responsabile della filiale) ovvero una conversione in euro applicando uno scarto massimo del 5% sul valore ufficiale della Banca d Italia. Sulla base di quanto comunicato in data , il successivo 30 luglio sono state vendute sul mercato OTC le corone islandesi di pertinenza della Ricorrente al cambio 1euro/255corone con conseguente accredito di 5.544,12 sul suo conto corrente ordinario ed estinzione del conto attesa. La Banca ha, preliminarmente, rilevato che, nonostante la sospensione della negoziazione della corona islandese, aveva comunque l obbligo di consegnare alla cliente corone rinvenienti dai titoli scaduti e delle relative cedole maturate, allocate su una partita contabile interna a carattere transitorio sin dall 8/4/09 o il relativo controvalore in Euro. L adempimento di tale obbligo però non poteva avvenire mediante la consegna materiale delle corone in quanto la sospensione delle negoziazioni sul mercato ufficiale determinava la sostanziale impossibilità di approvvigionarsi di tale valuta, fatta salva la possibilità di ricorrere al mercato OTC ; tale ultima modalità operativa, però, non rientrava tra quelle adottate per le operazioni in divisa estera. Pertanto, l adempimento dell obbligazione avrebbe necessitato della collaborazione della cliente a cui è stato chiesto, infatti, di aprire un conto in valuta. In generale, per venire incontro alle esigenze della clientela che avesse voluto convertire in euro le corone islandesi di propria spettanza, da aprile 2009, pur non incentivando tale pratica, è stata introdotta la possibilità di negoziare la valuta islandese sul mercato OTC. Nel caso di specie, il comportamento tenuto dalla Ricorrente ha ostacolato l adempimento dell obbligazione di restituzione del controvalore dei titoli e delle cedole venuti a scadenza; l Interessata, infatti, in risposta alla comunicazione del proponeva una rigida alternativa tra la conversione dell importo in euro sulla base del cambio rilevato dalla Banca d Italia la consegna materiale delle somme appostate sul conto attesa o l apertura di un conto valutario a costo zero. Nessuna delle alternative proposte dall Interessata era percorribile: non era infatti possibile consegnare materialmente le corone; non c erano i presupposti per poter concedere alla cliente l apertura di un conto valutario a costo zero; il tasso di cambio pubblicato dalla Banca d Italia ha valore meramente indicativo. Con riferimento alla vendita sul mercato OTC (cambio 1euro/255corone) delle corone islandesi della Ricorrente la Convenuta ha riconosciuto di aver proceduto senza espressa autorizzazione della cliente e in pendenza di reclamo; pertanto, per ovviare a tale circostanza ha proposto alla ricorrente il ripristino della situazione precedente, impegnandosi a riacquistare le corone vendute, ovviamente contro rimborso di quanto accreditato il 30/07/13. Tale soluzione è stata rifiutata dall Interessata, che ha preferito avviare la procedura avanti all ABF. La domanda avanzata all ABF presuppone pertanto acquiescenza sull operazione di vendita della valuta in precedenza perfezionatasi. In ultimo, la Resistente ha rilevato che, qualora il Collegio dovesse interpretare la domanda come richiesta risarcitoria, la quotazione di riferimento (OTC) delle corone islandesi dovrebbe essere quella relativa al momento della scadenza dei titoli ( ), cioè 1euro/305corone, più sfavorevole rispetto al tasso di cambio applicato al In data la Ricorrente ha fatto tenere via posta elettronica ordinaria delle osservazioni alle controdeduzioni. La Convenuta ha chiesto all ABF di dichiarare inaccoglibile in quanto infondata la richiesta avanzata. Pag. 4/7

4 Nella replica alle controdeduzioni fatta tenere in data la Ricorrente ha dichiarato di non aver mai ricevuto la comunicazione alla clientela (aprile 2009) allegata da parte resistente, peraltro, redatta su carta non intestata, senza mittente, senza il nome del destinatario, senza oggetto, senza data e senza firma. Con riferimento, poi, alla quotazione delle corone islandesi prodotta dalla banca, l Interessata ha rilevato che essa fa riferimento alla data del , mentre la data dell operazione oggetto del ricorso è il 30/07/2013, data in cui il cambio di riferimento della Banca d Italia era 158,318. DIRITTO Prima di esaminare nel merito la controversia sembra opportuno riportare alcuni aspetti essenziali ai fini della decisione. È pacifico che la vendita delle corone islandesi di spettanza della Ricorrente sul mercato OTC abbia avuto luogo a seguito di una decisione unilaterale della Resistente; la stessa Banca, nelle controdeduzioni, dichiara di aver proceduto senza espressa autorizzazione ed in pendenza di reclamo, tanto da proporre all Interessata il ripristino della situazione precedente. A seguito della crisi economica islandese - nel novembre parte resistente, impossibilitata a riconoscere alla clientela il controvalore in euro dell ammontare di corone islandesi di titoli scaduti o cedole maturate, decideva di appostarne (depositare) gli importi in divisa estera su conti transitori. Nella stessa comunicazione la Banca si impegnava - alla ripresa delle negoziazioni della corona islandese - a convertire in euro e ad accreditare i c/c, evidenziando, nel contempo, il rischio di cambio di tale futura operazione. I titoli in corone islandesi acquistati in data dalla Ricorrente (KFW BANK 10%) sono scaduti in data e sono stati allocati su una posizione contabile transitoria dall Sulla base del contenuto di tale comunicazione l Interessata è convinta che la Banca le abbia aperto/offerto un conto corrente in valuta, senza spese; parte resistente, invece, afferma di aver attivato un conto transitorio, in attesa della definizione della posizione dell Interessata; dichiara, inoltre, di aver più volte intrattenuto per le vie brevi la Ricorrente sulla necessità di definire la situazione, aprendo un conto corrente in valuta ovvero vendendo le corone sul mercato OTC. Tale necessità è stata formalizzata, da prima, con l del e successivamente con l e il telegramma di pari contenuto del (a più di 4 anni di distanza dall appostazione sulla posizione contabile transitoria). Al riguardo, si evidenzia che: a) la comunicazione dei si esprime in termini di deposito della divisa estera; b) la Convenuta - asserendo di averla inviata nell aprile produce una comunicazione alla clientela nella quale viene proposta l alternativa tra vendita delle corone sul mercato OTC e apertura del conto in valuta, ma tale documento è privo di qualsiasi elemento che possa in qualche modo ricondurlo alla Banca (non è redatto su carta intestata, manca la data, il luogo, la firma e il destinatario); c) dalla documentazione versata in atti la prima formalizzazione della suddetta alternativa da parte della Convenuta è del , poi ribadita il successivo (il le corone islandesi sono state vendute sul mercato OTC, con accredito sul c/c ordinario; d) in data parte attrice propone alla Convenuta tre alternative, diverse rispetto a quelle proposte da quest ultima: 1) corone islandesi; 2) vendita delle corone con un controvalore in euro con uno scarto massimo del 5% sul valore ufficiale della Banca d Italia ; 3) conto corrente in valuta senza spese; Pag. 5/7

5 e) di seguito, il cambio indicato sul sito Banca d Italia per la corona islandese alla data del , a cui la Ricorrente fa riferimento; CAMBI GIORNALIERI Quotazione in Euro Data Valuta Quotazione Convenzione di cambio Nota 30/07/2013 Corona Islanda Quantità di valuta per 1 Euro 73 Le quotazioni riportate hanno valore puramente indicativo. Esse derivano da fonti istituzionali o comunque ritenute affidabili e rappresentative dei mercati. Ad ogni modo la Banca d'italia declina ogni responsabilità in merito ad eventuali e per qualsiasi ragione causati errori o inesattezze. Si rileva, infine, che l operazione di vendita della corone islandesi sul mercato OTC con conseguente accredito del controvalore in euro ( 5.544,12) sul c/c ordinario è già stata perfezionata dalla Resistente; la domanda all ABF, pertanto, pare debba essere qualificata in termini risarcitori, per aver la Banca effettuato la vendita della divisa estera senza autorizzazione. La Ricorrente chiede la differenza determinata dall applicazione di un tasso di cambio /ISK maggiore (255) rispetto a quello indicato dalla Banca d Italia (158,318) alla data della vendita delle corone. Ciò chiarito e venendo all esame del merito della controversia, deve anzitutto rilevarsi che la convenuta ha sì provveduto alla vendita delle corone islandesi senza una specifica autorizzazione/richiesta della ricorrente, ma è altrettanto vero che di ciò la ricorrente era stata informata con comunicazione personale da parte del personale della filiale presso la quale intratteneva il rapporto bancario. A ciò si aggiunga che l intermediario convenuto ha offerto di riaccreditare alla ricorrente la somma nella valuta straniera islandese, ma questa soluzione è stata rifiutata dalla ricorrente. Ora come già in altre occasioni si è avuto modo di rilevare (cfr., ad esempio, la pronuncia n. 1271/13), non può condividersi la tesi secondo la quale il tasso di cambio Euro/ISK di riferimento debba essere quello riportato sul sito della Banca d Italia alla data di compimento dell operazione di conversione. Infatti, se, da un lato, la competenza in materia di rilevazione dei tassi di cambio dell euro non appartiene alla Banca d Italia (rientrando tra i compiti della Banca Centrale Europea) dall altro lato non si può non osservare che, ancora oggi, se si consulta il sito della BCE relativamente alla rilevazione dei tassi di cambio, si legge che the last rate was published on 3 Dec 2008, senza ulteriori indicazioni sulla exchange reference rate, attuale. È vero, dunque, quanto afferma la resistente, ovvero che il cambio della corona islandese è, di fatto, sospeso e le transazioni che possono essere effettuate in OTC con gli operatori che accettano di eseguirle. In altre occasioni il Collegio ha rilevato come in simili difficili congiunture sia essenziale che la banca si comporti in modo trasparente, indicando con precisione quale sia il tasso di cambio praticato, ma che il rischio del cambio non può che rimane a carico del cliente che sceglie di operare in valuta. Nel caso di specie la banca ha indicato con chiarezza quale sia stato il tasso di conversione tra la valuta islandese e l euro e, conseguentemente, questo Collegio ritiene Pag. 6/7

6 che il comportamento della medesima, che ha venduto le corone islandesi al tasso di cambio O.T.C., non sia censurabile. PER QUESTI MOTIVI Il Collegio non accoglie il ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 7/7