COMUNE DI BARBERINO DI MUGELLO PROVINCIA DI FIRENZE. PAVIMENTAL S.p.A. STUDIO AMBIENTALE PRELIMINARE Assoggettabilità a V.I.A.

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1 STUDIO ASSOCIATO DI TECNOLOGIE AMBIENTALI Piazza Cavour, Barberino di Mugello Tel Fax COMUNE DI BARBERINO DI MUGELLO PROVINCIA DI FIRENZE PAVIMENTAL S.p.A. STUDIO AMBIENTALE PRELIMINARE Assoggettabilità a V.I.A. Sezione 1 - Caratteristiche dei Progetti dello Studio di Impatto Ambientale Preliminare Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di cui all art. 208 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di lavorazioni inerti ubicato in Via di Frassineta, Loc. Bovecchio - Barberino di Mugello (FI) Committenza: PAVIMENTAL S.p.A. Sede legale: Via Giuseppe Donati, Roma Sede insediamento: Via di Frassineta Località Bovecchio Barberino di Mugello (FI). Relazione Tecnica redatta da: dott. chim. Alessandro TREDICI dott. ing. Stefano PASQUETTI Barberino di Mugello, 24 Gennaio 2015

2 Verifica di assoggettabilità alla procedura di VIA relativamente alle operazioni di gestione rifiuti speciali non pericolosi di cui all art. 208 del D. Lgs. 152/2006, in un impianto di lavorazioni inerti ubicato in Via di Frassineta, Loc. Bovecchio - Barberino di Mugello (FI) INDICE 1.1 INTRODUZIONE DIMENSIONI DEL PROGETTO DESCRIZIONE DELLE ATTREZZATURE ED IMPIANTI RISORSE UMANE VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA SALUTE DEGLI ADDETTI CICLO PRODUTTIVO ATTIVITÀ DI RECUPERO TIPOLOGIA LINEA LAPIDEI Descrizione delle caratteristiche delle MPS ottenute dal recupero della Linea Lapidei CICLO PRODUTTIVO ATTIVITÀ DI RECUPERO TIPOLOGIA LINEA CONGLOMERATI Descrizione delle caratteristiche delle MPS ottenute dal recupero della Linea Conglomerati CICLO PRODUTTIVO ATTIVITÀ DI RECUPERO TIPOLOGIA LINEA RIFIUTI MISTI Descrizione delle caratteristiche delle MPS ottenute dal recupero della Linea Rifiuti Misti CICLO PRODUTTIVO ATTIVITÀ DI RECUPERO TIPOLOGIA LINEA TERRE CICLO PRODUTTIVO ATTIVITÀ DI RECUPERO TIPOLOGIA LINEA MESSA IN RISERVA MOTIVAZIONI DEL PROGETTO UTILIZZAZIONE DI RISORSE NATURALI PRODUZIONE DI RIFIUTI INQUINAMENTO E DISTURBI AMBIENTALI IMPATTO SULLA MATRICE ATMOSFERICA Emissioni Diffuse Valutazione delle emissioni in termini di PM10 dovute all attività discontinua di produzione di materiali da costruzione Emissioni Prodotta IMPATTO SULL AMBIENTE IDRICO IMPATTO SUL SUOLO E SOTTOSUOLO IMPATTO ACUSTICO Dati acustici dei macchinari e orario di lavoro Posizionamento dei ricettori Caratterizzazione acustica dell area Determinazione di impatto acustico Confronto con i limiti riportati nel DPCM 14/11/ IMPATTO SULLA SALUTE PUBBLICA RISCHI CHIMICI ESPOSIZIONE A RUMORE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI CONDIZIONI MICROCLIMATICHE RISCHIO DI INCIDENTI PER QUANTO RIGUARDA IN PARTICOLARE LE SOSTANZE E TECNOLOGIE UTILIZZATE ALLEGATI - PLANIMETRIA pag.2

3 1.1 Introduzione Il presente documento costituisce la Sezione 1 - Caratteristiche dei Progetti dello Studio di Impatto Ambientale Preliminare e viene articolato secondo quanto stabilito dall Allegato V alla Parte II del D.Lgs 152/2006 e s.m.i. e dalla L.R. 10/2010, affrontando i seguenti capitoli: 1) Dimensioni del Progetto; 2) Cumulabilità con altri progetti; 3) Utilizzazione di risorse naturali; 4) Produzione di rifiuti; 5) Inquinamento e disturbi ambientali; 6) Rischio di incidenti per quanto riguarda le sostanze chimiche e le tecnologie utilizzate La presente procedura di assoggettabilità a V.I.A. viene avviata in quanto è intenzione della ditta Pavimental S.p.a., già utilizzatore dell area, presentare istanza di autorizzazione al recupero rifiuti ai sensi dell art. 208 del D.Lgs. 152/06, che costituisce autorizzazione unica e sostituisce ad ogni effetto visti, pareri, autorizzazioni e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali, costituisce, ove occorra, variante allo strumento urbanistico e comporta la dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori. Il recupero di rifiuti speciali non pericolosi ed inerti viene effettuato per le seguenti attività: operazioni di sterratura, frantumazione e vagliatura e miscelazione con inerti per la produzione di materiali per costruzioni nelle forme usualmente commercializzate; Le operazioni che si intendono effettuare ricadono nell Allegato C Operazioni di recupero alla Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 e più precisamente vengono definite come R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12, R12 Ricondizionamento/vagliatura e R5 Riciclaggio/recupero di altre sostanze inorganiche. Le operazioni da effettuarsi saranno esclusivamente finalizzate al recupero dei rifiuti identificati nello specchietto riepilogativo ed esplicitato in seguito. 3

4 1.2 Dimensioni del Progetto L operazione di recupero dei rifiuti non pericolosi oggetto di intervento verrà svolta all interno del Comune di Barberino di Mugello presso la località denominata Bovecchio e più precisamente in Via di Frassineta. Di seguito si riporta l ubicazione dell impianto su stralcio di tavola CTR 1: Figura 1: Ubicazione C.T.R. 1: (non in scala) L area è catastalmente così definita: Comune di Barberino di Mugello Foglio n Particella n. 196 In Allegato n. 1 si riporta stralcio di mappa catastale tratta dalle tavole ricavate dal Sistema Informativo Territoriale della Regione Toscana. 4

5 Figura 2: Estratto dell individuazione catastale. Di seguito si riporta un immagine area dell intorno del sito su cui si intende installare l impianto di recupero rifiuti. Figura 3: Panoramica dell area di intervento. I recettori più prossimi all area di intervento sono distanti almeno 215 metri in direzione Nord-Ovest e ubicati a quote più alte rispetto all impianto di circa 25 m. Altri ricettori in direzione Est/Nord-Est sono distanti circa 500 metri. 5

6 500 m 215 m Figura 4: Principali ricettori. L area è posizionata nella zona Sud di Barberino e nelle estreme vicinanze dell omonimo svincolo autostradale tratta A1 Milano-Napoli. La posizione risulta strategica ai fini della gestione dei rifiuti speciali non pericolosi ed inerti prodotti o detenuti all interno dei cantieri nell ambito della realizzazione della Terza corsia Barberino-Firenze, Firenze sud-incisa e l ampliamento dell Autostrada A11. Il percorso dall uscita del nuovo casello autostradale al futuro impianto gestito dalla Pavimental S.p.a. si limita quindi ad un tragitto estremamente breve. In adiacenza al sito di recupero sono presenti altre attività produttive quali: Cantieri per la realizzazione della Variante di Valico Lotto 13. L attività un tempo svolta nell unità locale di Via Frassineta - Loc. Bovecchio Barberino di Mugello (FI)., riguardava la produzione di conglomerato bituminoso a caldo con possibilità di recuperare all interno di tale processo il materiale di risulta della scarifica a freddo del manto stradale (fresato di conglomerato bituminoso). Per tale attività la Ditta risultava iscritta al n 278 del Registro Provinciale di cui all art. 216 del D.Lgs. 152/2006. L impianto per la produzione di conglomerato bituminoso un tempo utilizzato (ad oggi dismesso) era un impianto di discontinuo; che utilizzava come materiali in ingresso: materie prime come inerti e bitume conglomerato bituminoso individuato dal CER (ad una percentuale massima del 30% dei materiali in ingresso) 6

7 che opportunamente essiccati e riscaldati venivano miscelati per confezionare una miscela bituminosa pronta per essere stesa per la realizzazione di pavimentazioni stradali. A seguito dello smantellamento dell impianto di produzione del conglomerato bituminoso a caldo, è stata volontà della committenza utilizzare il sito in oggetto, per la sola attività di messa in riserva e quindi per lo stoccaggio del conglomerato bituminoso (fresato) in attesa del conferimento a terzi autorizzati al recupero del CER in attività R5. A tal proposito in data 16 Giugno 2014 è stata depositata comunicazione di inizio attività delle operazioni di messa in riserva R13, ai sensi del comma 5 dell art. 216 del D.Lgs. 152/2006 nell ambito di una più ampia procedura di cui al D.P.R. 59/2013 Autorizzazione Unica Ambientale, comprendente infatti anche il rinnovo dello scarico delle acque meteoriche dilavanti l area di piazzale. La presente relazione tecnica viene presentata in quanto è intenzione della Ditta Pavimental S.p.a., già utilizzatore, presentare istanza di autorizzazione al recupero rifiuti ai sensi dell art. 208 del D.Lgs. 152/06, per l attività di recupero, individuata nell allegato C del D.Lgs. 152/06 con la sigla R13 (messa in riserva), R12 (ricondizionamento/vagliatura) ed R5 (produzione di materiali per costruzione nelle forme usualmente commercializzate). Di seguito in tabella è riportato lo scenario futuro che la ditta intende attuare. OPERAZION E DI RECUPERO TIPO DI RIFIUTO RECUPERATO ATTIVITÀ SVOLTA E QUANTITATIVI MASSIMI ALL C PARTE IV DEL D.LGS. 152/06 DESCRIZIONE CER MESSA IN RISERVA STOCC. ISTANTANEO STOCC. ANNUO RECUPERO R12 R5 MC T T/A T/A T/A R13/R12 Terre e rocce, diverse da quelle di cui alla voce Terre e rocce R13/ R5 Semilavorati Minerali (ad esempio sabbia, rocce) da recuperare nella Linea Rifiuri Misti Conglomerati R13/R5 Miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce R13/R5 Mattoni Rifiuti misti R13/R5 Cemento R13/R5 Rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , E *

8 R13/R5 Materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce R13/R5 Mattonelle e ceramiche R13/R5 Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce R13/R5 Rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui alle voci e R13/R5 Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce Provenienza: R12 Linea Rifiuti Misti Lapidei R13/R5 Rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce R13 Vetro Sola messa in riserva R13 Plastica R13 Legno R13 Metalli misti R13 Ferro e acciaio TOTALE Tabella n. 1 Schema tipologia e quantitativi rifiuti trattati. * L operazione di ricondizionamento/vagliatura (R12), per quanto riguarda la macrotipologia Rifiuti Misti, verrà effettuata solo sui rifiuti codice CER , ovvero rifiuti misti dalle attività di costruzione e demolizione, che provenendo anche da attività di scavo, possono contenere al loro interno una frazione terrigena importante e quindi da separare al fine di migliorare le qualità prestazionali dei riciclati finali. La capacità massima di rifiuti non pericolosi avviati al recupero R5, è di tons/anno, mentre la capacità massima dei rifiuti oggetto di ricondizionamento/vagliatura è di tons/anno. 8

9 L attività di sola messa in riserva R13 prevede uno stoccaggio dei rifiuti (elencati nella parte finale della tabella), nello spazio del piazzale ad essi dedicato, per un massimo di 390 tons all interno di container contrassegnanti con le relative denominazioni CER. La messa in riserva anticipa il loro recupero in impianti esterni autorizzati. I flussi del trattamento rifiuti possono essere sostanzialmente così riassunti: Linea Terre Il trattamento prevede operazioni di sterratura per la separazione della frazione lapidea dal materiale fine. La frazione lapidea sarà inviata nel flusso della Linea Rifiuti Misti al fine di procedere con l effettivo recupero attraverso operazioni di frantumazione vagliatura. La frazione terrosa fine sarà messa in riserva e successivamente recuperata in impianti esterni; Linea Rifiuti Misti Il trattamento prevede operazioni di eventuale sterratura e frantumazione/vagliatura su materiali inerti derivanti da operazioni di attività di demolizione, frantumazione e costruzione per la produzione di materiali edili nelle forme usualmente commercializzate; Linea Conglomerati - Il trattamento prevede operazioni frantumazione vagliatura su rifiuto costituito da conglomerato bituminoso per l ottenimento di materiali per costruzioni nelle forme usualmente commercializzate per costruzioni stradali e piazzali industriali; Linea Lapidei - Il trattamento prevede operazioni frantumazione vagliatura. I prodotti ottenuti saranno materiali lapidei ed edili nelle forme usualmente commercializzate; Linea Messa in Riserva Il trattamento prevede la messa in riserva di rifiuti provenienti da attività di costruzione e demolizione composti da materiali ferrosi, vetrosi, plastici e legnosi il cui recupero finale avverrà in impianti esterni regolarmente autorizzati. Il sito sarà caratterizzato dai seguenti elementi: L area di cantiere è di circa mq.; L ingresso all area di cantiere sarà protetto all entrata da cancello e tutto il sito risulterà recintato al fine di impedire l accesso a terzi non autorizzati; Locale adibito a magazzino; Locale adibito a uffici, servizi e mensa; Laboratorio; Area parcheggi; Sistema di raccolta, trattamento ed eventuale riutilizzo delle acque meteoriche. L area di messa in riserva dei rifiuti (per un totale di circa mq) sarà posizionata sul perimetro esterno di circa 3/5 dell impianto. 9

10 POZZETTO DI ISPEZIONE DISOLEATORE L area del cantiere di lavorazione è totalmente pavimentata in asfalto e risulterà, in funzione della destinazione d uso, adibita a: Area deposito di rifiuti (R13) per circa m 2 ; Area deposito materie prime seconde per circa m 2 ; Area di lavorazione pari a circa m 2 ; Area di transito pari a circa m 2 ; Conglomerati R13 Rifiuti misti R13 Lapidei R13 confine protetto con recinzione MPS Tubatura allacciamento idrico Terre e Rocce R13 Tab 1/a Vaglio R13 Sterratore MPS Rifiuti prodotti Tab 1/b Frantoio Terre Tab 1/b R13 Semilavorati confine protetto con recinzione Terre Tab 1/a R13 Figura 5: Perimetro dell area suddiviso per aree omogenee In Allegato si riporta planimetria di dettaglio dell impianto di recupero rifiuti Descrizione delle attrezzature ed impianti Per quanto riguarda i mezzi d opera e gli impianti utilizzati nell ambito della gestione dei rifiuti si riporta un elenco delle attrezzature che saranno presenti in cantiere, Il complesso sarà dotato dei seguenti impianti per la gestione e recupero degli inerti: N 1 Impianto per la triturazione degli inerti N 1 Impianto per la vagliatura degli inerti, il macchinario sarà caratterizzato da due piani vaglianti per l ottenimento di tre diverse pezzature; 10

11 N 1 Impianto di sterratura. L impianto è caratterizzato da un vaglio stellare che consente al materiale più grossolano di essere separato dalla frazione fine La movimentazione verrà effettuata con: N. 2 pale gommate; N. 2 escavatori. L impianto è inoltre dotato dei seguenti impianti: Impianto di illuminazione; Reti fognarie per il convogliamento delle acque meteoriche; Pesa; Impianto di irrigazione costituito da micro nebulizzatori e splinker; Risorse umane L attività di recupero rifiuti viene svolta esclusivamente all interno del perimetro dell area di cantiere opportunamente recintata. Il personale addetto sarà costituito da: responsabile del processo produttivo; addetto al ricevimento di rifiuti con pesatura e selezione per accettazione; addetti alla gestione diretta dei macchinari e movimentazione dei materiali. Avvalendosi dello specifico personale addetto (1 responsabile del processo + 1 responsabile pesatura e selezione qualità in ingresso) verranno controllate quantità e qualità dei materiali trattati. Sarà curato il corretto funzionamento delle macchine per la movimentazione del materiale per consentire di mantenere nel tempo le caratteristiche di efficienza e compatibilità ambientale, tale controllo sarà affidato direttamente all operatore addetto al funzionamento in modo da far intervenire, ove necessario, il servizio di manutenzione esterno all azienda Valutazione dei rischi per la salute degli addetti All interno dell impianto possono essere presenti fattori di rischio per la salute degli addetti, costituiti essenzialmente da esposizione polveri inerti e dal rumore. All interno dell impianto possono essere presenti rischi di infortunio connessi alla presenza delle macchine operatrici ed alla movimentazione dei materiali con camion e pale gommate. Tutto il personale addetto alla movimentazione ed allo stoccaggio dei rifiuti non pericolosi, durante tutte le fasi lavorative utilizzerà specifici DPI (guanti, inserti auricolari, indumenti di lavoro protettivo per lavori 11

12 all aperto e calzature antinfortunistiche), in modo da poter ridurre e mitigare l impatto sulla salute dovuto al trattamento meccanico dei rifiuti inerti, alle emissioni sonore dei macchinari e alla presenza di automezzi di trasporto. Gli addetti opereranno normalmente all interno delle cabine di pilotaggio delle macchine opportunamente schermate sia per le polveri che per i rumori. L abbattimento di polveri viene invece effettuato durante le lavorazioni attraverso dispostivi di nebulizzazione attraverso campagne di umidificazione dei materiali polverulenti. Tutto il personale verrà periodicamente formato, informato e addestrato sulle corrette modalità operative in modo da lavorare nel rispetto delle norme di sicurezza e ambientali e sulle modalità di pronto intervento in caso di emergenza (incendio, pronto soccorso, sversamenti accidentali di fluido contaminate da serbatoi automezzi, emissioni anomale). Le macchine quali frantoio, vaglio e strerratore sono azionate da terra tramite telecomando. Il carico avviene invece attraverso pale o escavatori. Inoltre, in fase progettuale saranno adottati dispositivi e accorgimenti tali da garantire adeguate condizioni di sicurezza e salute dei lavoratori, quali ad esempio: all interno del cantiere e prevista la limitazione di velocità per tutti gli automezzi a 10 Km/h le corsie di transito degli automezzi saranno delimitate con segnaletica verticale le aree di stoccaggio saranno ben delineate e separate rispetto alle corsie di manovra in cui operano i lavoratori in prossimità dei sistemi attivi di pronto intervento (estintori) è vietato il deposito dei materiali e il parcheggio delle autovetture in tutto l impianto sarà posizionata la cartellonistica di sicurezza Ciclo produttivo attività di recupero Tipologia Linea Lapidei Il materiale inerte (CER ) verrà stoccato in u area all interno del cantiere completamente pavimentata in asfalto di dimensione complessiva di circa 540 mq. Il recupero dei rifiuti costituiti da materiali lapidei, verrà effettuato seguendo il seguente schema a blocchi: 12

13 Controllo di accettazione Il personale all ingresso dell impianto effettua un controllo visivo al fine di verificare la tipologia del rifiuto ed il controllo amministrativo del formulario di trasporto dei rifiuti. Stoccaggio in cumuli R13) La formazione dei cumuli avviene per ribaltamento del cassone di trasporto su un area di circa 540 mq completamente asfaltata. La movimentazione successiva prevede l utilizzo di una pala meccanica presente nel deposito per alimentare la tramoggia degli impianto di frantumazione e vagliatura o semplicemente per selezionare il materiale di pezzatura idonea alla realizzazione di materiale lapideo od edile usualmente commercializzato. Recupero in sito (R5) Produzione di materiale lapideo e edilizio nelle forme usualmente comemrcializzate Tipologia: rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce [010413] Provenienza: attività di lavorazione dei materiali lapidei Caratteristiche del rifiuto: materiale inerte in pezzatura e forma varia, comprese le polveri Attività di recupero: ove necessario frantumazione; macinazione, vagliatura; eventuale omogeneizzazione e integrazione con materia prima inerte, anche nell'industria lapidea [R5] Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti attenuti: materiale lapideo e edilizio nelle forme usualmente commercializzate Descrizione delle caratteristiche delle MPS ottenute dal recupero della Linea Lapidei La Pavimental S.p.a. adotterà un sistema di controllo per la produzione di materiale lapideo o edile in generale, soddisfacendo i requisiti delle specifiche norme Europee armonizzate, la sua applicazione autorizza la dichiarazione di conformità dei prodotti alle specifiche di norma e la marcatura CE secondo la Direttiva EEC/89/106. Nello specifico le materie prime seconde ottenute dal recupero previsto dalla Linea Lapidei, saranno conformi alla norma UNI EN (Aggregati per l impiego in opere di ingegneria civile e costruzione di strade), UNI EN (aggregati per calcestruzzo), UNI EN (aggregati per conglomerati bituminosi), Circolare 15 Luglio 2005 n punto A.6 (aggregati riciclati per il confezionamento di calcestruzzi), allegato C1 Corpo dei rilevati, C2 sottofondi stradali, C4 recuperi ambientali, riempimenti e colmate. 13

14 1.2.4 Ciclo produttivo attività di recupero Tipologia Linea Conglomerati Il materiale inerte (codice CER ) verrà stoccato in cumuli all interno del cantiere in area completamente asfaltata di circa 440 mq. Il recupero dei rifiuti costituiti da conglomerati bituminosi verrà effettuato seguendo il seguente schema a blocchi: Controllo di accettazione Il personale all ingresso dell impianto effettua un controllo visivo al fine di verificare la tipologia del rifiuto ed il controllo amministrativo del formulario di trasporto dei rifiuti. Stoccaggio in cumuli (R13) La formazione dei cumuli avviene per ribaltamento del cassone di trasporto su di un area di 440 mq completamente asfaltata. La movimentazione successiva prevede l utilizzo di una pala meccanica o di un escavatore presenti nel deposito per alimentare la tramoggia dell impianto di frantumazione e vagliatura. Recupero in sito (R5) Produzione di materiali per l edilizia. Tipologia: Conglomerato bituminoso [170302] Provenienza: attività di scarifica del manto stradale mediante fresatura a freddo; campi di tiro al volo. Caratteristiche del rifiuto: rifiuto solido costituito da bitume ed inerti. Attività di recupero: produzione di materiale per costruzioni stradali e piazzali industriali mediante selezione preventiva (macinazione, vagliatura, separazione delle frazioni indesiderate, eventualmente miscelazione con materia inerte vergine) con eluato conforme al test di cessione secondo il metodo il allegato 3 al D.M. 5 Febbraio 98. Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti attenuti: materiale da costruzioni nelle forme usualmente commercializzate Il prodotto in uscita dall impianto per la produzione di materiale da costruzione nelle forme usualmente commercializzate (frantumato e vagliato) verrà movimentato con le stesse macchine per lo stoccaggio in cumuli diversi in base alla pezzatura ottenuta. Descrizione delle caratteristiche delle MPS ottenute dal recupero della Linea Conglomerati Le materie prime seconde ottenute dal recupero previsto dalla Linea Conglomerati, attraverso operazioni di frantumazione e vagliatura, saranno conformi alla norma UNI EN 13242:2008 (Aggregati per materiali non legati e legati con leganti idraulici per l impiego in opere di ingegneria civile e nella costruzione di strade). 14

15 Il prodotto dovrà essere inoltre sottoposto al Test di Cessione di cui all Allegato 3 del DM 5 Febbraio Ciclo produttivo attività di recupero Tipologia Linea Rifiuti Misti Il materiale inerte che verrà gestito nella Linea Rifiuti Misti sarà caratterizzato da rifiuti provenienti da attività di costruzione e demolizione e verrà stoccato in cumuli all interno del cantiere in area completamente asfaltata di circa 790 mq. Il recupero dei rifiuti costituiti da inerti verrà effettuato attraverso il seguente schema a blocchi e le caratteristiche dei materiali ottenuti saranno conformi a quanto disposto dal punto del D.M. 5 Febbraio 98: Controllo di accettazione Stoccaggio in cumuli (R13) Il personale all ingresso dell impianto effettua un controllo visivo al fine di verificare la tipologia del rifiuto ed il controllo amministrativo del formulario di trasporto dei rifiuti. La formazione dei cumuli avviene per ribaltamento del cassone di trasporto su di un area di 790 mq completamente asfaltata. La movimentazione successiva prevede l utilizzo di una pala meccanica o escavatore presenti nel deposito per alimentare la tramoggia dell impianto di frantumazione e vagliatura. Solo per CER se necessario, operazione di ricondizionamento/sterratura (R12) Sottovaglio costituito da terre e granulometria fine verrà stoccato nelle aree dedicate denominate Terre tab 1/a o Terre Tab 1/b Recupero in sito (R5) attraverso operazioni di frantumazione e vagliatura materie prime secondarie per l'edilizia con caratteristiche conformi all'allegato C della circolare del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio 15 luglio 2005, n. UL/2005/5205 Tipologia: rifiuti costituiti da laterizi, intonaci e conglomerati di cemento armato e non, comprese le traverse e traversoni ferroviari e i pali in calcestruzzo armato provenienti da linee ferroviarie, telematiche ed elettriche e frammenti di rivestimenti stradali, purché privi di amianto [101311] [170101] [170102] [170103] [170802] [170107] [170904]; [191212]; [191209]. Provenienza: attività di demolizione, frantumazione e costruzione; manutenzione reti; attività di produzione di lastre e manufatti in fibrocemento. Caratteristiche del rifiuto: materiale inerte, laterizio e ceramica cotta anche con presenza di frazioni metalliche, legno, plastica, carta e isolanti escluso amianto. Attività di recupero: messa in riserva di rifiuti inerti [R13] per la produzione di materie prime secondarie per l'edilizia, mediante fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse di macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate per l'ottenimento di frazioni inerti di natura lapidea a granulometria idonea e selezionata, con eluato del test di cessione conforme a quanto previsto in allegato 3 al presente decreto [R5]; 15

16 Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti attenuti: Punto del DM 5 Febbraio 98 materie prime secondarie per l'edilizia con caratteristiche conformi all'allegato C della circolare del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio 15 luglio 2005, n. UL/2005/5205 Il prodotto in uscita dall impianto per la produzione di materiale da costruzione nelle forme usualmente commercializzate (frantumato e vagliato) verrà movimentato con le stesse macchine per lo stoccaggio in cumuli diversi in base alla pezzatura ottenuta. Descrizione delle caratteristiche delle MPS ottenute dal recupero della Linea Rifiuti Misti Le materie prime seconde ottenute dal recupero previsto dalla Linea Lapidei, saranno conformi alla norma UNI EN (Aggregati per l impiego in opere di ingegneria civile e costruzione di strade), UNI EN (aggregati per calcestruzzo), UNI EN (aggregati per conglomerati bituminosi), Circolare 15 Luglio 2005 n. 5205, allegato C1 Corpo dei rilevati, C2 sottofondi stradali, C3 Strati di fondazione, C4 recuperi ambientali, riempimenti e colmate, C5 Strati accessori aventi funzioni antigelo, anticapillare, drenante, etc. Il prodotto dovrà essere inoltre sottoposto al Test di Cessione di cui all Allegato 3 del DM 5 Febbraio Ciclo produttivo attività di recupero Tipologia Linea Terre Il materiale inerte (codice CER ), costituito da terre e rocce, verrà stoccato in cumuli all interno del cantiere in area completamente asfaltata di circa 970 mq, denominata Terre e Rocce. Le terre e rocce verranno messe in riserva differenziando quelle che rispettano i limiti di cui alla Tabella 1/a dell Allegato 5 al Titolo V alla parte quarta del D.Lgs. 152/06 per i siti a destinazione d uso verde pubblico/residenziale e quelle che rispettano la Tabella 1/b per i siti a destinazione d uso commerciale/industriale. Il materiale verrà sottoposto ad operazione di ricondizionamento/vagliatura (R12), tramite sterratore, al fine di separare la frazione fine (terrigena) da quella più grossolana (pietre e rocce). Il materiale lapideo, identificato ai fini contabili come CER , verrà inserito all interno della Linea Rifiuti Misti per essere sottoposto ad operazioni di triturazione e vagliatura. Il materiale fine verrà messo in riserva nelle apposite aree denominate Terre 1/a e Terre 1/b (di dimensione complessiva pari a mq) per essere poi allontanato come rifiuto codice CER

17 Controllo di accettazione Il personale all ingresso dell impianto effettua un controllo visivo al fine di verificare la tipologia del rifiuto ed il controllo amministrativo del formulario di trasporto dei rifiuti. Stoccaggio in cumuli (R13) Area Terre La formazione dei cumuli avviene per ribaltamento del cassone di trasporto su di un area di 970 mq completamente asfaltata. La movimentazione successiva prevede l utilizzo di una pala meccanica o escavatore presenti nel deposito per alimentare la tramoggia dell impianto di sterratura. Ricondizionamento/vagliatura (R12) Separazione della frazione fine terrigena da quella lapidea più grossolana. Frazione fine Messa in riserva R13 Area Terre 1/a e Terre 1/b Frazione lapidea Area Semilavorati Recupero finale in siti esterni Recupero all interno della Linea Rifiuti Misti Tipologia: Terre e rocce [170504] Provenienza: attività di scavo, e demolizione di rilevati e cumuli preesistenti. Caratteristiche del rifiuto: materiale inerte vario costituito da terra con presenza di ciotoli, sabbia, ghiaia, trovanti, anche di origine antropica. Attività di recupero: Ricondizionamento attraverso operazioni di vagliatura per la separazione della frazione lapidea più grossolana da quella terrigena più fine [R12] Ciclo produttivo attività di recupero Tipologia Linea Messa in Riserva Il rifiuti costituiti da vetro, plastica, legno e metalli verranno stoccati in cassoni scarrabili all interno del cantiere in area completamente pavimentata. 17

18 Controllo di accettazione Il personale all ingresso dell impianto effettua un controllo visivo al fine di verificare la tipologia del rifiuto ed il controllo amministrativo del formulario di trasporto dei rifiuti. Stoccaggio in cumuli (R13) Il materiale viene caricato tramite pala o escavatore all interno dei cassoni scarrabili presenti nel sito. Recupero extra sito (R5) Tipologia: rifiuti costituiti da legno, vetro, plastica e metalli Provenienza: attività di demolizione, frantumazione e costruzione; Attività di recupero: messa in riserva di rifiuti inerti [R13] per il successivo recupero finale in siti esterni autorizzati 1.3. Motivazioni del progetto In uno scenario evolutivo in cui si assiste all incremento della sensibilità ecologica anche nel settore dell attività edilizia civile e delle infrastrutture in genere, la Società PAVIMENTAL SPA vuole rispondere positivamente a due obiettivi: Tattico inteso a dare risposta immediata a necessità di conferimento e valorizzazione di materiali di scarto. Le terre e rocce nonché i materiali lapidei ed inerti in generale che si prevede di recuperare risponderà ad elevati parametri tecnico-ambientali, in ottemperanza alla Normativa vigente. Il materiale inserito nel ciclo produttivo dell impianto darà un effettiva risposta ad un fabbisogno reale senza implementare la pressione ambientale propria dell attività di produzione di materiale edile da materie prime vergini. Strategico inteso a promuovere, consolidare e preservare, anche sul lungo termine, una rete operativa che consenta il recupero del rifiuto non pericolo ed inerte producendo materiale edile di alta qualità generando consenso per l attività in generale finalizzato anche all'acquisto in impianto del prodotto da parte di operatori professionali. 18

19 Stante i contratti di manutenzione della viabilità autostradale nel tratto di interesse sviluppati tra Pavimental S.p.a. e Autostrade per l Italia S.p.a., nonché i contratti per la realizzazione delle infrastrutture ancora da eseguire, Pavimental S.p.a. intende procedere con la realizzazione di un impianto recupero rifiuti speciali non pericolosi ed inerti per la produzione di materie prime seconde per l edilizia. Tale impianto utilizzerà prevalentemente i rifiuti prodotti nell ambito della realizzazione e manutenzione dei tratti autostradali nel raggio d interesse Utilizzazione di risorse naturali L attività di recupero rifiuti non pericolosi proposta consiste nell utilizzo di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da terre e rocce, lapidei e rifiuti misti dalle attività di costruzione e demolizione nonché da conglomerato bituminoso fresato per la produzione dei materiali per costruzioni nelle forme usualmente commercializzate; l attività di recupero rifiuti non pericolosi proposta consiste in operazioni di sterratura, frantumazione e vagliatura per lo svolgimento delle quali le uniche risorse energetiche necessarie sono il gasolio (utilizzato per l alimentazione dei gruppi semoventi di trattamento). La prosecuzione dell attività proposta da PAVIMENTAL S.p.A. non prevede nessuna variante edilizia e dunque la risorsa spazio/paesaggio non subirà alcuna modifica rispetto alla situazione attualmente in essere. L attività di recupero rifiuti non pericolosi proposta consiste nell utilizzo dei rifiuti speciali non pericolosi ed inerti per la produzione di materiali edili e lapidei normalmente commercializzati. Considerata la ridotta estensione dell impianto, le limitate potenzialità dello stesso (intese come quantitativi di rifiuti trattabili) è possibile affermare che l intervento proposto non prevede lo sfruttamento diretto e indiretto di risorse naturali. Nell ipotesi di trattare i quantitativi elencati nello specchietto riassuntivo illustrato in precedenza si ipotizza la necessità delle seguenti risorse: Energia elettrica per l alimentazione della pesa, e delle attività svolte negli uffici; Gasolio per l alimentazione dei mezzi meccanici; Il quantitativo di gasolio utilizzato è stimabile in litri all anno. Il quantitativo di energia utilizzata viene stimato in circa 20 Kwh x 8 ore/giorno x 300 giorni lavorativi. 19

20 1.5. Produzione di rifiuti L intervento proposto è da riferire ad un attività di recupero rifiuti non pericolosi e di inerti dunque finalizzata alla produzione di materiali per costruzione nelle forme usualmente commercializzate utilizzando per lo più rifiuti provenienti da attività di scavo, costruzione e demolizione. Da questo punto di vista dunque l intervento presenta aspetti ambientali positivi in quanto è indirizzato alla riduzione dei rifiuti avviati a smaltimento, favorendone invece il recupero. Quanto detto dimostra inoltre che l attività in esame si inserisce completamente all interno degli obiettivi e dei principi generali del D.Lgs n. 152/2006 secondo i quali: a) Il recupero dei rifiuti è prioritario rispetto allo smaltimento; b) Il recupero di materia dai rifiuti è prioritario rispetto al recupero energetico. Non è peraltro prevista la produzione di rifiuti dal processo di recupero Inquinamento e disturbi ambientali Da un punto di vista di bilanciamento di materiale abbiamo: IMPUT Rifiuti in entrata ton/anno Densità materiale media 1.8 tons/mc OUTPUT MPS in uscita ton/anno Rifiuti in uscita ton/anno TOTALE USCITA ton/anno PRODUZIONE MPS e RICONDIZIONAMENTO Potenzialità 300 ton/h Lavoro diurno 8 h Ore lavorate 850 ore Giorni lavorati 106 giorni Giorni apertura impianto 250 giorni TRAFFICO Input impianto Materiale in ingresso ton/anno Peso medio trasportato da automezzo 30 tons/automezzo Numero viaggi giorno 34 Passaggi automezzi 68 20

21 Nello specifico è stato considerato che: Totale passaggi ora In/Out 14 Tabella n. 2 Flussi. Circa il 40% dei camion in ingresso che scaricano il materiale usciranno dall impianto con un nuovo carico. Occorre precisare che la ditta Pavimental S.p.a. in questa fase del procedimento non ha ancora individuato gli esatti modelli di impianto mobile (sterratore, vaglio e frantoio) da utilizzare. Al fine quindi di poter arrivare ad una stima degli impatti prodotti dalla lavorazione sono stati scelti tipologie di impianti normalmente diffusi in commercio. Per ciascun impianto sono state definite le caratteristiche individuando per ciascuna voce un valore identificativo dai dati maggiormente rappresentativi riscontrati in macchinari simili. Sterratore (Vaglio stellare) Potenzialità 300 tons/h Livello di pressione sonora 112 db(a) Potenza gruppo elettrogeno 150 kw Vaglio Potenzialità tons/h Livello di pressione sonora 112 db(a) Potenza gruppo elettrogeno 150 kw Frantoio Potenzialità 300 tons/h Livello di pressione sonora 118 db(a) Potenza gruppo elettrogeno 150 kw Si riporta di seguito la descrizione degli impatti legati al ciclo di lavoro: Impatto sulla matrice atmosferica Emissioni Diffuse Valutazione delle emissioni in termini di PM10 dovute all attività discontinua di produzione di materiali da costruzione 21

22 L impianto della ditta Pavimental S.p.a. risulterà caratterizzato dalla presenza di pavimentazione in asfalto lungo tutto il tratto percorribile dai mezzi di trasporto, nonché sull area su cui appoggeranno i cumuli. Visto quanto sopra i tratti di viabilità percorsi dai camion, essendo relativi solo ad aree asfaltate, escludendo di fatto un trasporto di particelle fini. All interno del presente Capitolo, sulla base di quanto riportato nelle linee guida redatte da ARPAT e dalla Provincia di Firenze, Linee guida per la valutazione delle emissioni provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico o stoccaggio di materiali polverulenti, verranno valutate le emissioni in termini di particolato fine PM10 dovute alle attività previste all interno del cantiere relative al recupero rifiuti mediante frantoio a martelli e vaglio. In particolare abbiamo le seguenti sorgenti emissive: Le attività di scarico camion (nei cumuli per i rifiuti in ingresso all impianto) e di carico in tramoggia del frantoio sono state associate al SCC Truck unloading relativo al Stone Quarrying Processing, pari a 8x10-6 kg/mg. Relativamente alle operazioni di frantumazione e vagliatura i fattori di emissione sono stati ricavati dal parametro Crushed stone processing and pulverized mineral processing dell AP-42 (US-EPA). In particolare il fattore SCC per la frantumazione e vagliatura ed il fattore (SCC ) per il trasferimento del materiale nel nastro trasportatore mitigati dalla bagnatura del materiale. L operazione di sterratura essendo realizzata con un vaglio stellare è comunque assimilabile ai fattori di emissione sopra indicati. Un attività suscettibile di produrre l emissione di polveri è l operazione di formazione e stoccaggio del materiale in cumuli. Il modello proposto nel paragrafo Aggregate Handling and Storage Piles dell AP-42 calcola l emissione di polveri per quantità di materiale lavorato in base al fattore di emissione: 22

23 U E = k Dove: E: quantità di particolato PM10 emesso espresso in Kg per ogni tonnellata di materiale movimentato K: costante legata alle dimensioni del particolato che nel caso di PM10 corrisponde a 0,35 U: velocità del vento in m/s (range di velocità condizionata all applicazione dell equazione 0,6 6,7 m/s) M: umidità del materiale espressa come % (range di % condizionata all applicazione dell equazione 0,25 4,8 ) 1.3 M Il documento Linee guida per la valutazione delle emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico o stoccaggio di materiali polvirulenti, precedentemente citato, riporta che, nel caso non siano disponibili i dati anemometrici del sito oggetto della valutazione, è possibile impiegare i dati di velocità del vento della stazione di Empoli-Riottoli; lo stesso documento propone la relazione che esprime il fattore di emissione, che nel periodo diurno, è la seguente: E = k M 1. 4 ( ) Per le operazioni relative al carico camion del materiale di produzione, non è disponibile un fattore di emissione specifico, in questo caso si è utilizzato per le operazioni relative al carico camion il fattore di emissione corrispondente al SCC Bulk Loading Construction sand and Gravel cui corrisponde un fattore di emissione pari a 1,20 x10-3 kg/mg. Al fine di definire la quantità oraria di materiale caricata è stato considerato il quantitativo annuo di materiale in uscita dall impianto e pari a tonnellate, i giorni di apertura pari a 250 e l orario lavorativo di 8 ore giornaliere. Attraverso questi parametri è possibile stimare un attività di carico pari a 127 tons/h. Verrà tenuto conto del contributo emissivo legato all erosione del vento dei singoli cumuli di inerte depositato in cantiere seguendo quanto indicato nelle linee guida al paragrafo 1.4. Il rateo emissivo orario verrà calcolato con la seguente espressione: E PM10 (Kg/h) = EF PM10 * a * movh Dove: EFpm10(Kg/mq) è il fattore di emissione areale pari a 7,6E-06 Kg/mq per i cumuli alti con H/D >0.2 (Tabella 7 delle Linee Guida); a è la superficie dell area movimentata in mq (500 mq); movh è il numero di movimentazioni/ora ipotizzato in 5 movim/h. 23

24 Il posizionamento dei cumuli di inerti è riportato nella planimetria in figura n. 5. Emissioni Prodotta Di seguito vengono riportate le varie stime del quantitativo di polvere che viene emessa all interno dell area di lavorazione. Considerato che: 1. L impianto della ditta Pavimental S.p.a. risulterà caratterizzato dalla presenza di pavimentazione in asfalto. Visto quanto sopra i tratti di viabilità percorsi dai camion sono relativi solo ad aree asfaltate, escludendo di fatto un trasporto di particelle fini. 2. l impianto sarà comunque dotato di un sistema di bagnatura dei piazzali di movimentazione mezzi e di nebulizzazione dei cumuli id inerte di pezzatura più fine. 3. il conglomerato risulta fortemente coeso (per la presenza del bitume che anche allo stato fisico di solito rende alto il coefficiente di attrito fra i vari granuli) e di densità tale da non determinare emissioni diffuse anche durante l attività di messa in riserva quando viene stoccato in cumuli; 4. la formazione di eventuali polveri può essere legata solo alla lavorazione degli impianti mobili quali sterratore, frantoio e vaglio. Tali relazioni che collegano fasi di movimentazione e lavorazione materiali con le equazioni e parametri EPA all interno della presente documentazione sono state elaborate con i seguenti dati fissi: Rifiuti in entrata sottoposti a operazioni di strerratura, triturazione e vagliatura tons/anno Produzione/h 300 tons/h Si fa presente inoltre che la sommatoria dei dati emissivi tiene conto che le campagne di trattamento non prevedono la contemporaneità del funzionamento di tutti e tre gli impianti mobili (sterratore, frantoio e vaglio), ma solo di due dei tre elencati. In questo caso trattando esclusivamente il rifiuto che viene sottoposto a frantumazione e/o vagliatura abbiamo: Sorgenti di emissione polveri senza abbattimento kg/h g/h Scarico camion SCC ,00E-06 kg/tons 0,0014 1,44 Carico in tramoggia frantoio SCC ,00E-06 kg/tons 0,0014 1,44 Sterratura SCC ,0043 kg/tons 0,0024 2,40 Frantumazione SCC ,0043 kg/tons 0,0024 2,40 Vagliatura SCC ,0043 kg/tons 1, ,00 Nastri trasportatori sterratore SCC ,50E-04 kg/tons 1, ,00 Nastri trasportatori frantoio SCC ,50E-04 kg/tons 1, ,00 Nastri trasportatori vaglio SCC ,50E-04 kg/tons 0,17 165,00 24

25 Formazione e stoccaggio cumuli AP-42 13,2,4 0,0008 kg/tons 0,17 165,00 Carico camion SCC ,20E-03 kg/tons 0,17 165,00 Erosione del vento dai cumuli AP ,6E-06 Kg/mq 0,02 19,75 AP-42 13,2,4 Variabile Descrizione variabile Valore K 1 Costante Empirica 0,35 Costante legata al vento diurno 0,0058 m Umidità materiale 2 Tabella n. 3 Emissione prodotta in assenza di bagnatura. TOT 3, ,32 Nell ipotesi di effettuare l umidificazione del rifiuto (così come avverrà nel reale ciclo di lavoro) durante le operazioni di sterratura, frantumazione e vagliatura, il fattore di emissione subisce un abbattimento che determina il nuovo quadro valutativo dell impatto atmosferico (vedi riferimenti tabelle ARPAT): Sorgenti di emissione polveri con abbattimento kg/h g/h Scarico camion SCC ,00E-06 kg/tons 0,0024 2,40 Carico in tramoggia frantoio SCC ,00E-06 kg/tons 0,0024 2,40 Frantumazione SCC ,70E-04 kg/tons 0, ,00 Vagliatura SCC ,70E-04 kg/tons 0, ,00 Nastri trasportatori sterratore SCC ,750E-04 kg/tons 0, ,00 Nastri trasportatori frantoio SCC ,750E-04 kg/tons 0,08 82,50 Nastri trasportatori vaglio SCC ,750E-04 kg/tons 0,08 82,50 Formazione e stoccaggio cumuli AP-42 13,2,4 0,0002 kg/tons 0,08 82,50 Carico camion SCC ,20E-03 kg/tons 0,15 153,00 Erosione del vento dai cumuli AP ,6E-06 Kg/mq 0,01 19,75 AP-42 13,2,4 Variabile Descrizione variabile Valore K 1 Costante Empirica 0,35 Costante legata al vento diurno 0,0058 m Umidità materiale 4,8 Tabella n. 4 Emissione prodotta con presenza di bagnatura. TOT 0,57 572,23 L emissione complessiva delle attività dell area del cantiere è pari, con le opportune mitigazioni previste, a 572,23 gr/h, fermo restando come già sottolineato, l attività contemporanea di due dei tre impianti mobili. Per valutare se tale emissione oraria è compatibile con i limiti di qualità dell aria si fa riferimento a quanto riportato nel Capitolo 2 Valori di soglia di emissione per il PM10 delle linee guida redatte da ARPAT e dalla Provincia di Firenze. Considerando che: il contributo alle emissioni diffuse è direttamente proporzionale alla produttività degli impianti mobili, tuttavia una maggiore produttività riduce notevolmente i giorni in cui l attività è presente. 25

26 Nel caso in esame ammettendo di utilizzare gli impianti al massimo delle loro capacità si stimano 106 giorni di attività di frantumazione/sterratura/vagliatura. Il contributo legato al carico dei mezzi e dell erosione del vento dai cumuli, essendo distribuito su tutto l arco di apertura dell impianto, viene distribuito sui 250 giorni disponibili in un anno. L emissione complessiva calcolata nella precedente tabella è riferita alla contemporaneità degli effetti legati a due macchinari mobili, al carico e scarico camion nonché all erosione del vento dai cumuli. Sotto queste ipotesi il dato espresso in Tabella n. 4 non può che essere riferito a 106 giorni di attività, ovvero ai giorni di contemporaneità delle citate attività il ricettore più vicino risulta essere posto ad una distanza di circa 215 metri dall area di lavorazione È possibile facendo riferimento alla tab. 18 delle linee guida effettuare la valutazione dell impatto atmosferico. La scelta di detta tabella è stata effettuata in via del tutto cautelativa in quanto è riferita ad impianti che operano in un intervallo compreso tra 100 e 150 giorni all anno. La valutazione dell impatto atmosferico risulta pertanto senza criticità prevedendo come interventi di mitigazione la sola umidificazione del materiale durante le fasi di sterratura, frantumazione e vagliatura. La valutazione dell impatto atmosferico legato alle emissioni diffuse risulta pertanto senza criticità. Resta comunque facoltà della ditta mettere in atto ulteriori azioni di mitigazione consistenti ad esempio nella bagnatura dei cumuli di inerti non rifiuti stoccati in cantiere e dei tratti di strada percorsi. La bagnatura potrà avvenire attraverso l utilizzo di splinker che nebulizzeranno l acqua raccolta attraverso la regimazione delle acque meteoriche ricadenti sull area e opportunamente trattata. 26

27 1.6.2 Impatto sull ambiente idrico Le acque reflue che si origineranno dall insediamento saranno rappresentate esclusivamente dalle due seguenti tipologie, in quanto l attività svolta non richiede utilizzo di acqua industriale: Acque reflue domestiche Acque meteoriche dilavanti contaminate Acque reflue domestiche Gli scarichi idrici provenienti dai servizi igienici sono convogliati tramite condotta verso due impianti di trattamento acque nere completi costituiti da fossa primaria IMHOFF e successivo pozzo di decantazione realizzati entrambi con elementi anulari prefabbricati armati e posizionati in opera e sigillati adeguatamente per garantire la perfetta tenuta. L'estrazione e l allontanamento del fango avviene periodicamente mediante autospurgo. Acque reflue meteoriche Le acque meteoriche ricadenti nell aree agricole adiacenti al piazzale di lavorazione (lato Est e lato Ovest), per effetto della pendenza naturale che queste hanno verso il Fosso della Gora confluiscono direttamente in tale corpo idrico; l acqua che ricade sul versante a monte (lato Sud) del piazzale di lavorazione viene regimata dal rilevato di Via Frassineta confluendo per via naturale ed esterna al piazzale di lavorazione nel Fosso Della Gora. La pavimentazione è realizzata in asfalto impermeabile. La gestione delle acque meteoriche dilavanti contaminate prevede la loro raccolta per effetto della pendenza naturale del piazzale che le convoglia nella canaletta di cemento adeguatamente posizionata a valle e il successivo deflusso verso l impianto di trattamento che ha la funzione, come previsto dal DPGRT 46/R/2008, di separare i primi 5 mm dell evento meteorico accumulandoli in una vasca di raccolta; le acque verranno conferite nelle successive 48 ore all impianto di trattamento costituito da una fase di sedimentazione per la rimozione dei solidi sospesi e da una successiva fase di disoleatura. Le acque di seconda pioggia verranno avviate direttamente al corpo ricettore. I fanghi raccolti nelle vasche ed i materiali in sospensione saranno smaltiti da ditta autorizzata ai sensi del Titolo IV del D.Lgs. 152/2006. Le acque depurate e le acque di seconda pioggia deviate, saranno conferite nel Fosso della Gora; tale corso d acqua si identifica come corpo idrico non significativo, presente nella C.T.R. 1:

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