REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI ALLE ATTIVITA DI PIANIFICAZIONE
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1 Comune di Modena Direzione Generale REGOLAMENTO PER LA RIPARTIZIONE DEGLI INCENTIVI ALLE ATTIVITA DI PIANIFICAZIONE (ex art.18 della Legge quadro sui LL.PP. n.109/1994 e sue successive modificazioni) Periodo: dal 23/05/1999 1
2 INDICE: ART.1 ART 2 ART 3 OGGETTO DEL REGOLAMENTO E DEFINIZIONI GENERALI LIMITI ECONOMICI ATTI DI PIANIFICAZIONE ART 4 CALCOLO DEGLI INCENTIVI DESTINATI ALLE ATTIVITA DI PIANIFICAZIONE. FATTORI DI COMPLESSITA E CRITERI APPLICATIVI ART.5 ART.6 ART.7 ART.8 ART.9 DIRIGENTE RESPONSABILE DI PIANIFICAZIONE RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO (RUP) NUCLEO DI PROGETTAZIONE CERTIFICAZIONE, APPROVAZIONE E LIQUIDAZIONE DEI COMPENSI COEFFICIENTI DI RIPARTIZIONE 2
3 Art. 1 - Oggetto del Regolamento e definizioni generali Il presente Regolamento disciplina, a far tempo dal 23 Maggio 1999, la ripartizione degli incentivi alle attività di pianificazione stabiliti dalla normativa vigente nella misura massima del 30% della Tariffa professionale; per effetto della legge 144/99, che ha modificato l art. 18 della legge 109/94, la percentuale di cui sopra (30%) si applica altresì agli strumenti di pianificazione la cui approvazione sia avvenuta in data posteriore al 23 Maggio Sono fatti salvi i conteggi e le liquidazioni effettuati in data precedente ancorchè regolati da diversa normativa applicativa. Il presente Regolamento è quindi finalizzato a dare applicazione a detta normativa, ripartendo gli incentivi tra il personale dell ufficio tecnico che ha redatto i piani. Nell ambito della struttura organizzativa del Comune di Modena per "uffici tecnici" si intendono le seguenti Unità organizzative: Settore Ambiente; Settore Pianificazione Territoriale, Trasporti e Mobilità; Settore Trasformazione Urbana e Qualità Edilizia; Settore Lavori Pubblici; Servizio Patrimonio. Fino alla data del 30/09/2004 devono intendersi per Ufficio Tecnico anche l Unità di Progetto Politiche Abitative e il Settore Mobilità Urbana, ora soppressi. Il presente Regolamento continuerà a dispiegare i suoi effetti anche oltre il 31 Dicembre 2004, fermo restando la necessità di una verifica da eseguirsi nel corso del 1 semestre del Art. 2 Limiti economici Il presente Regolamento si intende applicabile, per ciascun partecipante alle attività di cui all art. 1, a partire dal 23 Maggio 1999, alle seguenti condizioni: 3 1. per il periodo 23/05/ /12/2002: l importo massimo dell incentivazione non potrà superare il 45% dello stipendio annuo lordo dell anno di riferimento; lo stipendio si intende al lordo delle trattenute previdenziali e fiscali a carico del dipendente; 2. per l anno 2003: l importo massimo dell incentivazione non potrà superare il 40% dello stipendio annuo lordo come sopra specificato; 3. per tutto il periodo 23/05/ /12/2003 l importo massimo dell incentivazione è fissato previo scorporo della quota di contributi da versarsi per conto dell Ente; 4. dal 1/01/2004 in poi: l importo massimo dell incentivazione non potrà superare in ciascun biennio retribuito il 30% dello stipendio annuo lordo come sopra specificato, costituito da stipendio tabellare, indennità integrativa speciale, progressione orizzontale e indennità di Comparto. Nel caso di cessazione dal servizio all interno di ogni biennio, l incentivo assegnato dal Responsabile Unico del Procedimento sarà comunque assoggettato al tetto del 30% applicandosi i due seguenti casi: a. cessazione dal servizio all interno del primo anno: il tetto del 30% verrà stabilito sullo stipendio teorico annuale; b. cessazione del servizio all interno del secondo anno: il tetto del 30% verrà stabilito sullo stipendio teorico biennale.
4 Per Dirigenti ed incaricati di Posizione Organizzativa lo stipendio annuo lordo di riferimento è pure comprensivo, oltre alle voci succitate, della retribuzione di posizione. Si farà riferimento allo stipendio annuo lordo, come specificato, nel momento in cui verrà effettuata la liquidazione dell incentivo, senza successivi ricalcoli per qualsiasi motivazione. Art. 3 Atti di pianificazione Per atti di pianificazione di cui al presente Regolamento, si intendono gli atti destinati alla disciplina e uso del territorio attraverso strumenti generali, particolareggiati o esecutivi definiti da norme di legge o regolamenti nazionali, regionali o locali o programmati dall Amministrazione comunale. Si elencano di seguito, i principali atti di pianificazione:: Piani regolatori generali Piani per l edilizia economica e popolare Piani delle aree da destinare agli insediamenti produttivi Piani particolareggiati di iniziativa pubblica Piani di recupero di iniziativa pubblica Piani per le attività estrattive Programmi di recupero urbano Programmi integrati di intervento Programmi di riqualificazione urbana Piani di Settore: Piani urbani del traffico Piani particolareggiati del Piano Urbano del traffico Piani di risanamento acustico Piani di risanamento ambientale Piano della sosta Piano della Telefonia Accordi di Pianificazione Contratti di Quartiere ecc 4
5 Varianti agli atti sopraindicati Art. 4 Calcolo degli incentivi destinati alle attività di pianificazione. Fattori di complessità e criteri applicativi. Il calcolo della Tariffa professionale di riferimento viene effettuato sulla scorta dell effettivo dimensionamento dell attività di pianificazione, secondo quanto stabilito dalle Circolari M.LL.PP. n 6679 del ½/69 e n 22 del 10/2/76,opportunamente rivalutato sulla scorta degli adeguamenti Istat intervenuti negli anni a cui si fa riferimento. Nel calcolo sono escluse le spese di cui agli artt.10 e 11 della Circolare 6679/69. Per gli atti di pianificazione non direttamente individuati dalle suddette Circolari o da altro specifico provvedimento legislativo, la tariffa a base di calcolo del fondo verrà determinata per analogia ed eventualmente sarà interpellato per parere il competente Ordine Professionale. Il fondo incentivante da attribuire è fissato nella percentuale massima del 30% della Tariffa professionale relativa ai piani di cui all art. 3. Tale percentuale si raggiunge solo se sono state eseguite all interno dell ufficio tecnico tutte le prestazioni previste dalle Tariffe professionali e se il piano contiene il massimo dei fattori di complessità valutati come segue: a. 20% massimo per la pianificazione integrale e/o multidisciplinare. (piano ex novo, senza schemi di riferimento, completo e dettagliato in tutte le sue parti. La variante sostanziale o quella di specificazione, quella non sostanziale o di modesta entità e la variante di variante saranno valutate, rispettivamente al 15%, al 10% e al 5% b. 2% presenza di vincoli rilevanti per la progettazione c. 3% contenuti di pianificazione particolarmente innovativa d. 2% complessità progettuale e. 2% Iter partecipativo specifico f. 1% Osservazioni FATTORI DI COMPLESSITA a. Multidisciplinarietà del progetto: progetto elaborato in forma completa e dettagliata in tutte le sue parti, che richiede assenza di schemi di riferimento. b. Vincoli culturali ed archeologici, architettonici o derivanti da particolarità specificate nell incarico, ambientali e paesaggistici ( es. fasce di tutela Piano Territoriale Coordinamento Provinciale per le quali sia richiesta una specifica progettazione). Di norma non sono compresi i vincoli di Piano Regolatore Generale. c. Soluzioni tecnico progettuali di particolare impegno o innovazione: elementi di innovazione sia riferiti ai Piani generali o settoriali che ai Piani attuativi 5
6 d. Complessità progettuale: desumibile dalla qualità e contenuti degli elaborati progettuali; non rientrano nella complessità progettuale la collaborazione ed il coinvolgimento di Enti/soggetti esterni laddove queste forme di integrazione siano previste per legge o siano acquisite per prassi consolidata e. Iter partecipativo specifico: non previsto per legge ossia tavoli di confronto con cittadini e Associazioni, giornate seminariali, Assemblee pubbliche. f. Osservazioni: presenza o meno di osservazioni in sede di approvazione dello strumento di pianificazione urbanistica Nel caso di piani redatti con l apporto di Settori diversi, il contributo dei singoli Settori viene richiesto e valutato dal Responsabile del Settore titolare del piano, di concerto con gli altri Responsabili di Settore; per il pregresso i Responsabili sono da intendersi quelli presenti al momento dell approvazione degli strumenti di pianificazione. Se nella redazione dei piani si è fatto ricorso a consulenze, progettazioni o altre attività esterne all Amministrazione, la tariffa sulla quale calcolare l incentivo sarà decurtata dei compensi riconosciuti ai professionisti incaricati. Per le attività di controllo, coordinamento e gestione dei procedimenti per la redazione di piani affidata interamente a professionisti esterni, viene stabilito un incentivo massimo pari al 6% della Tariffa professionale, graduabile in relazione alla presenza dei criteri b. c. d. e. sopra descritti, con l attribuzione a ciascun criterio di un punto percentuale. Art. 5 Dirigente responsabile di Pianificazione. Il Dirigente responsabile di Atti di Pianificazione, ai fini del presente Regolamento: 1. nomina i Responsabili Unici del Procedimento di pianificazione e ne coordina l attività; tale atto di nomina deve essere formalizzato prima dell avvio dell attività progettuale; 2. contestualmente alla nomina dei RUP, comunica alla Direzione Generale l importo presunto degli incentivi da accantonare. 3. attesta che i piani proposti per il compenso incentivante corrispondano ai requisiti di cui al precedente art. 3; 4. assicura omogeneità nei criteri di valutazione dei progetti e nell applicazione dei coefficienti di ripartizione e sottoscrive il prospetto dell attribuzione individuale degli incentivi e lo propone alla Direzione Generale; 5. redige e sottoscrive, di concerto con i RUP, la tabella di ripartizione dell incentivo per ogni singolo piano. Il ruolo di Responsabile di Pianificazione, che coincide di norma con il ruolo di Responsabile del Settore, non preclude lo svolgimento di altri ruoli previsti dal presente Regolamento, secondo i medesimi criteri previsti dall art. 28 del Regolamento di Organizzazione dell Ente. 6
7 Art. 6 Responsabile Unico del Procedimento (RUP) Per ogni singolo piano, il RUP propone al Responsabile di Pianificazione la ripartizione del fondo tra i componenti del Nucleo di Progettazione, previo confronto con i componenti stessi; a tal fine le schede di ripartizione sono depositate presso le segreterie dei rispettivi Settori per un periodo di dieci giorni. Il ruolo del Responsabile Unico del procedimento, che coincide di norma con il ruolo di Responsabile di Servizio, non preclude lo svolgimento di altri ruoli previsti dal succcessivo art. 7 Art. 7 Nucleo di Progettazione Il Nucleo di Progettazione è costituito dalle figure professionali ed operative che hanno contribuito, con attività intellettuali e materiali alla redazione dei piani. Ad esso va riconosciuto la quota dell incentivo di cui al art.9 Qualora sia necessario un Nucleo di progettazione comprendente figure professionali appartenenti a più di un Settore, la composizione dei relativi Nuclei dovrà essere concordata dai rispettivi Dirigenti di Settore. Art. 8 Certificazione dei risultati, approvazione e liquidazione dei compensi Allo scopo di consentire le operazioni di verifica, approvazione e di liquidazione degli incentivi il Responsabile di Settore, contestualmente all adozione dello strumento di Pianificazione, comunica al Settore Personale e alla Direzione Generale l ammontare dell incentivo, corredato dalla documentazione di seguito indicata. Per quanto attiene l erogazione degli incentivi il Responsabile di Settore propone al Direttore Generale i seguenti elaborati: 1. una tabella di ripartizione contenente per ogni singolo piano: 7 la denominazione del piano; la delibera di adozione e/o di approvazione; l importo calcolato della Tariffa professionale; l entità del fondo da ripartire, nel limite massimo del 30% della Tariffa professionale, calcolato secondo i criteri di complessità definiti all art.4. la misura percentuale dell eventuale apporto di altri settori all attività di pianificazione; l effettiva entità dell incentivo suddiviso nel 70% all adozione ed il 30%all approvazione. la suddivisione nominativa dell incentivo, siglata per conoscenza dai diretti interessati
8 2. una tabella riassuntiva per anno e per servizio contenente il riepilogo dei piani e la somma degli incentivi suddiviso per dipendente. Il Dirigente incaricato dalla Direzione Generale dopo aver accertato la corretta applicazione dei criteri stabiliti dal Regolamento e aver verificato che le proposte pervenute: - sono conformi al Regolamento e, per quanto riguarda i calcoli dell incentivo, rispecchiano fedelmente i contenuti dell art.4 - sono state redatte di concerto con i vari attori interessati alla ripartizione degli incentivi, trasmette alla Direzione Generale le proposte per procedere alla successiva liquidazione. Il Direttore Generale sottoscrive la proposta e procede alla liquidazione degli incentivi. La liquidazione dell incentivo avverrà, di norma, alla data 1 Febbraio e del 1 Settembre e riguarderà le proposte che, presentate rispettivamente entro il mese di Novembre e il mese di Maggio, non hanno dato luogo a rilievi o a contestazioni. Art. 9 - Coefficienti di ripartizione La ripartizione della somma incentivante calcolata per ogni singolo progetto avviene applicando i coefficienti indicati nella seguente tabella : RUOLO % Dirigente di atti di pianificazione 4 Responsabile di procedimento 9 Nucleo di progettazione 80 Collaboratori amministrativi 7 8
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