PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA DIRETTIVA 24 marzo 2004 Rilevazione della qualità percepita dai cittadini.
|
|
- Filippo Santini
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Gazzetta Ufficiale N. 80 del 5 Aprile 2004 PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA DIRETTIVA 24 marzo 2004 Rilevazione della qualità percepita dai cittadini. IL MINISTRO PER LA FUNZIONE PUBBLICA A tutti i Ministeri Uffici di gabinetto Uffici per la relazione con il pubblico Alle aziende ed amministrazioni autonome dello Stato A tutti gli enti pubblici non economici Al Consiglio di Stato - Segretariato generale Alla Corte dei conti - Segretariato generale All'Avvocatura generale dello Stato - Segretariato generale Agli organismi di valutazione di cui al decreto legislativo n. 286/1999 Agli uffici centrali del bilancio Alla Scuola superiore della pubblica amministrazione Al Formez All'A.R.A.N. e, per conoscenza: A tutte le regioni A tutte le province A tutti i comuni Alla Presidenza della Repubblica - Segretariato generale Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Segretariato generale All'A.N.C.I. All'U.P.I. All'U.N.C.E.M. Alla Conferenza dei rettori delle Universita' italiane Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri»; Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante «Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche»; Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 gennaio 1994, recante «Principi sull'erogazione dei servizi pubblici»; Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, recante «Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e di valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati
2 delle attività svolte dalle amministrazioni pubbliche a norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59»; Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 ottobre 1994, recante «Direttiva sui principi per l'istituzione e il funzionamento degli Uffici per le relazioni con il pubblico»; Vista la legge 7 giugno 2000, n. 150, recante «Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni»; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 31 ottobre 2001, recante «Struttura di missione per la comunicazione e informazione ai cittadini»; Vista la direttiva del Ministro per la funzione pubblica 13 dicembre 2001, recante «Formazione e valorizzazione del personale delle pubbliche amministrazioni»; Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 novembre 2001, recante «Indirizzi per la predisposizione della direttiva generale dei Ministri sull'attività amministrativa e sulla gestione per l'anno 2002»; Vista la direttiva del Ministro della funzione pubblica 7 febbraio 2002, recante «Direttiva sulle attivita' di comunicazione delle pubbliche amministrazioni»; Vista la direttiva del Ministro per l'innovazione e le tecnologie 20 dicembre 2002, recante «Linee guida in materia di digitalizzazione dell'amministrazione»; Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 novembre 2002, recante «Indirizzi per la programmazione strategica e la predisposizione delle direttive generali dei Ministri per l'attivita' amministrativa e la gestione per l'anno 2003»; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 novembre 2002, recante «Delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di funzione pubblica al Ministro senza portafoglio avv. Luigi Mazzella»; 1. Premessa. E m a n a la presente direttiva: Il processo di trasformazione e modernizzazione delle amministrazioni pubbliche avviato nei primi anni novanta e' stato guidato soprattutto dalla necessita' di migliorare la soddisfazione dei cittadini e delle imprese per i servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche. In tale processo, hanno assunto particolare importanza il tema della qualità dei servizi pubblici e il ruolo centrale del cittadino, non solo nella veste di destinatario dei servizi ma anche quale risorsa strategica per valutare la rispondenza dei servizi erogati ai bisogni reali, cosi' come percepiti dai soggetti fruitori. Gia' il decreto legislativo n. 29 del 1993 nell'art. 12, cosi' come la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 gennaio 1994, individuavano la partecipazione e l'ascolto dei cittadini quali strumenti utili e costruttivi per verificare la qualità e l'efficacia dei servizi prestati. Nonostante tale esigenza sia oggi largamente riconosciuta, e nonostante le numerose iniziative attivate dalle amministrazioni, permangono ancora incertezze nell'individuazione delle soluzioni più appropriate. Uno degli strumenti più utilizzati e' la misurazione del grado di soddisfazione degli utenti o, in altri termini, del grado della qualità percepita da parte dei cittadini e delle imprese, comunemente denominata indagine di customer satisfaction. Le indagini sul grado di soddisfazione degli utenti dei servizi pubblici servono ad ascoltare e comprendere a fondo i bisogni che il cittadino-cliente esprime, porre attenzione costante al suo giudizio, sviluppare e migliorare la capacità di dialogo e di relazione tra chi eroga il servizio e chi lo riceve. Rilevare la customer satisfaction consente alle amministrazioni di uscire dalla propria autoreferenzialita', aiutandole a relazionarsi con i cittadini, a conoscere e comprendere sempre meglio i bisogni dei destinatari ultimi delle proprie attivita' e a riprogettare, di conseguenza, sia le politiche pubbliche che il sistema di erogazione dei servizi. Occorre quindi che le amministrazioni diventino maggiormente capaci di dare valore al punto di vista del cittadino e
3 occorre che l'ascolto diventi una funzione permanente, pianificata, organizzata e governata dei servizi pubblici. 2. Gli obiettivi della direttiva. In linea con la volontà del Governo di attuare un radicale processo di cambiamento e ammodernamento della pubblica amministrazione, scopo di questa direttiva e' di promuovere, diffondere e sviluppare l'introduzione nelle amministrazioni pubbliche di metodi di rilevazione sistematica della qualità percepita dai cittadini, basati sull'ascolto e sulla partecipazione, finalizzati a progettare sistemi di erogazione dei servizi tarati sui bisogni effettivi dei cittadini, utilizzando al meglio le risorse disponibili. Le indagini sulla qualità percepita contribuiscono infatti a: definire nuove modalita' di erogazione dei servizi o interventi di miglioramento di quelle esistenti, dimensionandone le caratteristiche tecniche alle effettive esigenze dei cittadini e delle imprese; favorire il coinvolgimento e la partecipazione dell'utente nelle fasi di accesso, di fruizione e di valutazione del servizio, in modo da rafforzare il rapporto di fiducia tra amministrazione e cittadino. 3. Gli impegni richiesti alle amministrazioni pubbliche. Per il raggiungimento degli obiettivi di questa direttiva le amministrazioni pubbliche sono tenute ad assumere alcuni precisi impegni. Il primo impegno riguarda la progettazione e lo svolgimento di periodiche rilevazioni della qualità dei servizi pubblici percepita dai cittadini, approntando metodologie e strumenti adeguati. Il secondo impegno riguarda la diffusione con mezzi idonei dei risultati della rilevazione e la definizione, in correlazione con gli esiti delle analisi effettuate, delle strategie di intervento e dei programmi di miglioramento, in modo da adeguare progressivamente i servizi ai bisogni dei cittadini, soprattutto in termini di accesso e di fruibilità. Il terzo impegno consiste nel favorire all'interno delle amministrazioni lo sviluppo della cultura della misurazione e del miglioramento continuo della qualità, coinvolgendo i diversi livelli decisionali nonche' tutti gli operatori dei servizi. Il quarto impegno consiste nella creazione delle specifiche competenze professionali necessarie a progettare e gestire le indagini sulla qualità percepita. 4. Le indicazioni da seguire per la realizzazione e l'utilizzo delle rilevazioni sulla qualità percepita. I. Significato e utilizzazione delle rilevazioni sulla qualità percepita. La qualità di un servizio puo' essere definita come la globalita' degli aspetti e delle caratteristiche di un servizio da cui dipendono le sue capacità di soddisfare completamente un dato bisogno. In tal senso, il monitoraggio della qualità percepita assume lo specifico significato di strumento utile al miglioramento continuo della qualità del servizio. Conoscere le aspettative e i bisogni del destinatario del servizio e' una condizione indispensabile per costruire indicatori di misurazione e verifica della qualità, come rapporto tra prestazioni erogate e bisogni soddisfatti. Il valore della customer satisfaction nelle amministrazioni pubbliche consiste nell'individuare il potenziale di miglioramento dell'amministrazione, nonche' dei fattori su cui si registra lo scarto maggiore tra cio' che l'amministrazione e' stata in grado di realizzare e cio' di cui gli utenti hanno effettivamente bisogno o che si aspettano di ricevere dalla stessa amministrazione. Rilevare la customer satisfaction serve a costruire un modello di relazione amministrazione-cittadini basato sulla fiducia e a dare nuova legittimazione all'azione pubblica fondata sulla capacità di dare risposte tempestive e corrispondenti ai reali bisogni dei cittadini e delle imprese. Si tratta, quindi, di verificare rispetto a specifici servizi offerti dalle amministrazioni:
4 1. lo scostamento tra i bisogni del cittadino ed il punto di vista dell'amministrazione tenuto conto delle circostanze che i bisogni e le attese non sono sempre ben compresi dall'amministrazione e che amministrazione e cittadini possono attribuire un ordine di priorita' diverso ai bisogni; 2. lo scostamento tra le attese del cittadino e i livelli di servizio definiti, in considerazione del fatto che spesso l'insoddisfazione del cittadino dipende dal disallineamento tra le proprie attese e i livelli di prestazione previsti dall'amministrazione; 3. lo scostamento tra i livelli di servizio definiti (e promessi) e le prestazioni effettivamente fornite, ascrivibile a disservizi nei processi di produzione e di erogazione dei servizi; 4. lo scostamento tra le prestazioni effettivamente erogate e la percezione del cittadino, il cui grado di soddisfazione dipende anche da aspetti soggettivi e relativi alla propria personale esperienza di 5. fruizione del servizio. Va tenuto inoltre presente che, con i necessari adattamenti, la rilevazione della customer satisfaction puo' essere effettuata anche da quelle amministrazioni che non erogano direttamente servizi al cittadino, ma svolgono in prevalenza funzioni di programmazione e di regolazione (come e' il caso, ad esempio, di molte amministrazioni centrali, di interi settori di attivita' di regioni e province, etc.). Cio' e' particolarmente utile per rilevare la soddisfazione del cliente interno, sia esso un'altra unita' organizzativa interna della stessa amministrazione oppure un'altra amministrazione pubblica. Per favorire il corretto ed efficace utilizzo di questo strumento, e' utile precisare che cosa non e' un'indagine di customer satisfaction: non e' un sondaggio d'opinione e cioe' uno strumento finalizzato a misurare il consenso della cittadinanza nei confronti del livello politico o il grado di notorieta' dell'amministrazione; non e' la semplice distribuzione di un questionario di gradimento distribuito senza aver definito le relative modalita' di predisposizione, somministrazione, elaborazione ed utilizzo; non e' un dato statistico fine a se' stesso, dal momento che i dati rilevati assumono il valore di informazioni significative solo se correlati a possibili azioni e interventi di miglioramento; non e' una misura dell'adeguatezza del personale e dei servizi a diretto contatto con il l'utente, in quanto misura la capacità di tutta l'organizzazione di generare valore per il cittadino e riguarda tutti gli aspetti del servizio (tecnici, relazionali, ambientali, di immagine, economici, organizzativi). La rilevazione della customer satisfaction e' particolarmente utile nei casi in cui: si definiscono le politiche di intervento nelle fasi della pianificazione e dell'individuazione delle scelte e delle priorita'; si intende valutare l'impatto degli interventi di miglioramento dei servizi, per verificarne il riconoscimento da parte del cittadino; si impostano gli strumenti di controllo e valutazione interni (controllo di gestione, valutazione dei dirigenti, controllo strategico etc.). E' sconsigliato l'utilizzo di rilevazioni della qualità percepita nei contesti dove i servizi non hanno raggiunto un minimo livello di strutturazione organizzativa, in quanto le condizioni di un percorso di miglioramento sono collegate ad una realta' definita e ad una relazione con il cittadino consolidata. II. Fasi del processo di rilevazione. Il processo di rilevazione della qualità percepita consiste in quattro distinte fasi che devono essere puntualmente rispettate per il successo dell'iniziativa. a. La preparazione della rilevazione. Nella fase preparatoria della rilevazione viene definito l'ambito e l'obiettivo dell'indagine. Viene deciso se realizzare la ricerca con risorse interne oppure se ricorrere a professionalita' esterne e
5 viene scelto il modello di rilevazione più adeguato all'obiettivo. Durante questa fase e' utile effettuare una pre-indagine esplorativa per verificare: - l'eventuale esistenza di dati gia' disponibili presso l'amministrazione o fornitori esterni (ISTAT, associazioni di categoria, etc,), da utilizzare quale base per la ricerca; - la qualità dei dati esistenti in termini di completezza, aggiornamento, grado di dettaglio, neutralita', etc; - le modalita' di svolgimento del servizio anche mediante momenti di osservazione diretta. b. La raccolta dei dati. Questa fase e' costituita dalle seguenti attivita' principali: - la raccolta di informazioni (attraverso interviste, focus group, etc.) per definire meglio i fattori di soddisfazione da prendere in considerazione ai fini dell'indagine e i bisogni/attese da verificare; - la progettazione degli strumenti di rilevazione, delle modalita' di somministrazione, e la scelta dell'ampiezza dell'eventuale campione; - la somministrazione degli strumenti predisposti (intervista personale, intervista telefonica, questionari da compilare a cura dell'utente, etc.) con modalita' che favoriscano la partecipazione - del cittadino, nonche' la comprensione delle domande e che garantiscano l'obiettivita' dell'inchiesta. c. L'elaborazione e l'interpretazione dei dati. In questa fase vengono elaborati ed interpretati i dati raccolti per valutare la soddisfazione dei cittadini, evidenziando la distribuzione degli utenti tra i diversi livelli di soddisfazione, la graduazione per importanza dei bisogni rilevati, le soglie minime e le soglie massime di attesa per la soddisfazione di ciascun bisogno, le soglie di tolleranza, le ragioni della presenza di forti aree di insoddisfazione o di gradimento, i punti di forza del servizio e le aree di debolezza su cui intervenire con azioni di miglioramento. d. La presentazione e l'utilizzazione dei risultati. E' questa la fase conclusiva, nella quale si procede alla presentazione dei risultati all'interno e all'esterno dell'amministrazione in funzione della loro utilizzazione, per definire piani di miglioramento operativi, allocare specifiche responsabilita' di miglioramento, controllare l'andamento dei risultati ottenuti, attuare tutte le azioni correttive e preventive, attivare l'orientamento all'utente dell'intera organizzazione in una logica di servizio, soddisfare pienamente le esigenze dei destinatari anticipando le loro aspettative. III. Suggerimenti per garantire la buona riuscita dell'indagine. Per garantire la buona riuscita dell'indagine occorre adottare alcuni accorgimenti operativi che non assumono valore prescrittivo ma che vengono qui indicati quali linee-guida e consigli pratici per le amministrazioni. a. Seguire un percorso corretto. E' importante definire puntualmente le fasi e gli elementi del percorso, pur con tutta la flessibilita' e disponibilita' alle modifiche che potrebbero rendersi necessarie nel tempo. Le azioni da compiere sono le seguenti:
6 - definire l'ambito, gli obiettivi e i vincoli dell'indagine (di risorse, di tempo, di estensione etc.); - definire il programma di lavoro, individuando il responsabile del progetto, le fasi operative, il personale da coinvolgere, i tempi di attuazione, i costi ed i benefici. b. Definire il ruolo degli attori coinvolti. I principali ruoli-chiave nelle indagini di customer satisfaction sono i seguenti: - il vertice decisionale dell'amministrazione, sia esso il livello politico o il livello diigenziale, di cui sono essenziali il coinvolgimento, l'impegno, nella qualità di primo destinatario dei risultati sulla efficacia delle prestazioni e di primo responsabile della defmizione degli obiettivi di miglioramento dei servizi e dell'allocazione delle risorse; - le unita' organizzative deputate a promuovere e diffondere, all'interno dell'amministrazione, la cultura della qualità dei servizi, anche attraverso iniziative di formazione; - l'ufficio relazioni con il pubblico il cui compito precipuo, come prevede l'art. 8, comma 2, della legge 7 giugno 2000, n. 150, e' quello di attuare, mediante l'ascolto dei cittadini e la comunicazione interna, i processi di verifica della qualità dei servizi e di gradimento degli stessi da parte degli utenti; - gli operatori a stretto contatto con i fruitori dei servizi, che sono la naturale interfaccia con i bisogni e le aspettative dei cittadini, e in generale tutti gli operatori dei servizi valutati, per favorire la loro partecipazione attiva all'indagine e soprattutto la condivisione dei risultati e dei possibili percorsi di - miglioramento; - gli utenti, anche attraverso le loro organizzazioni rappresentative, in quanto destinatari dei servizi, sia nella fase di preparazione dell'indagine per contribuire all'individuazione dei parametri e degli indicatori di soddisfazione, sia nella fase di raccolta dei dati nella quale svolgono il ruolo di soggetti attivi, sia nelle fasi di interpretazione, presentazione e di utilizzo dei risultati, anche in funzione della definizione e della realizzazione dei programmi di miglioramento. c. Curare la comunicazione interna ed esterna. Negli interventi di rilevazione della qualità percepita, la comunicazione interna riveste un ruolo di grande importanza per: - il coinvolgimento e la motivazione delle persone, la promozione di atteggiamenti positivi e costruttivi e l'attenuazione delle resistenze al cambiamento; - la costruzione della cultura della customer satisfaction in termini di rafforzamento del valore della centralita' del cittadino, di accettazione di nuovi paradigmi organizzativi, di superamento delle routine e di ricerca del miglioramento; - il mantenimento nel tempo dell'adesione ai programmi di customer satisfaction; Anche la comunicazione esterna svolge un ruolo di grande rilievo in quanto: - favorisce la partecipazione attiva dei cittadini all'intervento; - rafforza la credibilita' dell'amministrazione, conferendo trasparenza ai dati raccolti, rendendo visibile l'organizzazione dei servizi e mostrando come le azioni correttive abbiano inciso sulla loro qualità. E' di primaria importanza che le azioni di comunicazione siano programmate fin dall'inizio, quali parti integranti e non marginali dell'iniziativa, con la partecipazione dei vertici dell'amministrazione. Puo' risultare anche utile, a fronte dei risultati ottenuti, utilizzare la comunicazione come strumento per rafforzare e divulgare il buon esito delle iniziative.
7 d. Gestire al meglio l'eventuale ricorso a consulenti esterni. Per realizzare i propri programmi di rilevazione della customer satisfaction l'amministrazione puo' utilizzare risorse interne o ricorrere a professionalita' esterne. La titolarita' e la responsabilita' dell'intervento e' comunque dell'amministrazione. La consulenza puo' essere utilizzata in alcune fasi e con specifici ruoli: scelta del modello, dell'ampiezza e delle modalita' dell'intervento e valutazione dei costi e dei benefici; rafforzamento della consapevolezza dell'importanza strategica della customer satisfaction sia negli amministratori che negli operatori dei servizi; effettuazione delle rilevazioni tenuto conto che il consulente puo' agire in modo più neutrale, cogliendo dal cittadino maggiori spunti ed indicazioni; trasferimento della metodologia e degli strumenti al personale interno perche' diventino patrimonio dell'amministrazione. e. Raccordare le rilevazioni ai processi decisionali e ai sistemi gestionali. Le valutazioni della qualità percepita per poter influire efficacemente sul sistema organizzativo delle amministrazioni devono essere raccordate con i principali sistemi gestionali delle stesse amministrazioni e cioe' con: il sistema di programmazione e di controllo, per mettere il vertice dall'amministrazione in grado di assumere le proprie decisioni sulla base di valutazioni che riguardano anche la capacità dell'amministrazione di soddisfare i bisogni dei cittadini; il sistema premiante, da orientare anche al miglioramento della qualità sulla base dei giudizi espressi dai destinatari dei servizi; i modelli gestionali per la qualità (quali le norme ISO), che individuano, unitamente alla gestione per processi, al miglioramento continuo, al ruolo della direzione ed alla verifica dei risultati, la customer satisfaction quale leva strategica per il miglioramento e lo sviluppo dell'organizzazione. f. Prevedere la continuita' delle rilevazioni. Le rilevazioni di customer satisfaction non possono costituire fatti meramente episodici. E' la continuita' nel tempo, infatti, che consente di capire l'evoluzione dei bisogni e delle attese dei cittadini e di monitorare la capacità dell'amministrazione di adeguarsi ai cambiamenti e di adeguare i propri standard di attivita'. La continuita' di rilevazione fornisce all'amministrazione anche la possibilita' di capire in quale misura le azioni correttive adottate si sono tradotte in risultati effettivi e percepiti positivamente dai cittadini. Si suggerisce che le rilevazioni di base sui bisogni e sulle attese dei cittadini, sulle scale di priorita' e sulle soglie di tolleranza vengano ripetute ogni quattro o cinque anni e in occasione di grandi cambiamenti normativi, organizzativi o tecnologici. Le indagini del livello di soddisfazione dei cittadini, più agili e meno costose, dovrebbero essere invece effettuate con frequenza maggiore, preferibilmente annuale. 5. Gli strumenti per l'attuazione della direttiva. Per aiutare operativamente le amministrazioni a pianificare, condurre ed utilizzare efficacemente le rilevazioni di customer satisfaction, in attuazione di questa direttiva il Dipartimento della funzione pubblica, nell'ambito del Programma cantieri, ha realizzato il manuale operativo La customer satisfaction nelle amministrazioni pubbliche: Valutare la qualità percepita dai cittadini (collana Analisi e strumenti per l'innovazione del Dipartimento della funzione pubblica). Il Manuale puo'
8 essere acquisito dalle amministrazioni interessate secondo le modalita' indicate sul sito Roma, 24 marzo 2004 Il Ministro: Mazzella Il testo di questo provvedimento non riveste carattere di ufficialità e non è sostitutivo in alcun modo della pubblicazione ufficiale cartacea. La consultazione e' gratuita. Fonte: Istituto poligrafico e Zecca dello Stato
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA DIRETTIVA DEL MINISTRO DELLA FUNZIONE PUBBLICA SULLA RILEVAZIONE DELLA QUALITA PERCEPITA DAI CITTADINI A tutti i Ministeri - Uffici
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Dipartimento della Funzione Pubblica DIRETTIVA 24 marzo 2004
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Dipartimento della Funzione Pubblica DIRETTIVA 24 marzo 2004 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 80 del 5 aprile 2004) MISURE FINALIZZATE AL MIGLIORAMENTO DEL
DIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 novembre 2002 Indirizzi per la programmazione strategica e la predisposizione delle direttive generali dei Ministri per l'attivita' amministrativa
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Area Comune Processo Gestione del processo produttivo, qualità, funzioni tecniche e logistica interna
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 AREA COMUNE SERVIZI PER LE IMPRESE Sequenza di processo Area di Attività Qualificazione regionale
MAPPATURA DEI PROCESSI
Progettazione/ pianificazione Gestione uscita allievi Gestione attività extracurricolari Istituto Istruzione Secondaria Superiore Gestione uscite sul territorio e visite guidate MAPPATURA DEI PROCESSI
L integrazione della Customer Satisfaction nel ciclo delle performance
L integrazione della Customer Satisfaction nel ciclo delle performance Metodologia e strumenti per il Customer Satisfaction Management Cos è il CSM È un modello di rilevazione della soddisfazione dei cittadini
RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE CURE INTERMEDIE
PROTOCOLLO: Sistema per la valutazione degli obiettivi, delle attività e dei risultati del programma annuale 1. Elenco emissioni/approvazioni/revisioni Data prima emissione Elaborata da Approvata dai Coordinatori
Comune di Modena DIREZIONE GENERALE Ufficio organizzazione, qualità e ricerche. Piano della qualità. Anno 2015 MARZO
Comune di Modena DIREZIONE GENERALE Ufficio organizzazione, qualità e ricerche Piano della qualità Anno 2015 MARZO 2015 1 Premessa Il "Piano annuale della qualità" relativo all anno 2015 contiene la pianificazione
La qualità: le iniziative per svilupparla. Marco Beltrami IBM Business Consulting Services
La qualità: le iniziative per svilupparla Marco Beltrami IBM Business Consulting Services L attenzione al cliente nell Agenzia delle Entrate Il nostro obiettivo è la piena soddisfazione dei clienti! Slogan
Kit Documentale Qualità UNI EN ISO 9001:2015. Templates modificabili di Manuale, Procedure e Modulistica. Nuova versione 3.
Premessa Il sistema di gestione per la qualità conforme alla norma internazionale UNI EN ISO 9001:2015 dovrebbe essere implementato nell ordine di seguito indicato, che riporta le clausole della norma
Vantaggi e criticità dei processi partecipativi
Vantaggi e criticità dei processi partecipativi Questo materiale didattico è stato realizzato da Formez PA nel Progetto PerformancePA, Ambito A Linea 1, in convenzione con il Dipartimento della Funzione
IL MODELLO CAF GENERALITA E STRUTTURA
1 IL MODELLO CAF GENERALITA E STRUTTURA Il Modello CAF - Struttura 2 2 Il Modello CAF Lo sviluppo negli elementi di dettaglio 3 Le nove caselle rappresentano i criteri in base ai quali valutare il percorso
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI di MESSINA SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Rev. 2016
SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Insieme al fattore sono indicati, a titolo di esempio, elementi che possono contribuire alla valutazione dello stesso. Capacità di pianificazione
LA QUALITA CONTINUA IN SANITA E LA CUSTOMER SATISFACTION OLBIA OTTOBRE 2013
LA QUALITA CONTINUA IN SANITA E LA CUSTOMER SATISFACTION OLBIA 17-18 OTTOBRE 2013 Obiettivi Fornire le conoscenze delle logiche, dei principi, delle motivazioni alla qualità - Approfondire le conoscenze
Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000
Comune Fabriano Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Formazione per auditor interni 25 maggio 2009 1 SOMMARIO Il significato
La UNI EN ISO 9001:2015 e il Risk Based Thinking
LA GESTIONE DEL RISCHIO NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI COME STRUMENTO PER TEMPI E COSTI CERTI La UNI EN ISO 9001:2015 e il Risk Based Thinking Arch. Nicola Gigante Roma, 3 marzo 2016 1 Il percorso verso
Programmare e valutare la formazione
Programmare e valutare la formazione Il Laboratorio del Dipartimento della Funzione Pubblica Ezio Lattanzio La qualità della formazione per la pubblica amministrazione. Verso standard condivisi tra pubblico
IL PROCESSO DI FORMAZIONE IN AZIENDA: DALL ANALISI DEL FABBISOGNO ALLA VALUTAZIONE DELLA RICADUTA FORMATIVA
IL PROCESSO DI FORMAZIONE IN AZIENDA: DALL ANALISI DEL FABBISOGNO ALLA VALUTAZIONE DELLA RICADUTA FORMATIVA 4 febbraio 2011 Paola Vandelli Servizio Formazione e Aggiornamento AOU di Modena La formazione
BILANCIO PARTECIPATO NEL COMUNE DI ISNELLO. C a p o I Disposizioni generali. Art. 1 - Definizione e finalità
R E G O L A MEN TO P E R L ' A T T U A Z I O N E DE L BILANCIO PARTECIPATO NEL COMUNE DI ISNELLO C a p o I Disposizioni generali Art. 1 - Definizione e finalità 1. Il Bilancio partecipato è un processo
CAP. 1 -IL SISTEMA DI VALUTAZIONE E MONITORAGGIO
CAP. 1 -IL SISTEMA DI VALUTAZIONE E MONITORAGGIO 1.1 - IL MODELLO TEORICO DI VALUTAZIONE E MONITORAGGIO DEI SERVIZI ED INTERVENTI SOCIALI DI AMBITO L EAS per attuare il controllo esterno sull azione si
Customer satisfaction e servizi comunali Indagine sul gradimento dei servizi comunali del Comune di Firenze
Customer satisfaction e servizi comunali Indagine sul gradimento dei servizi comunali del Comune di Firenze Laura Grassini Dipartimento di Statistica Giuseppe Parenti Università degli Studi di Firenze
MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA E INDIVIDUALE
MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA E INDIVIDUALE CAPITOLO 1 _ FINALITÀ E DEFINIZIONI 1) Finalità La performance è misurata e valutata con riferimento all Azienda nel suo complesso,
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA
REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA Processo Sequenza di processo Area di Attività Qualificazione regionale SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Area Comune Organizzazione,
Progetto La dimensione territoriale del miglioramento: una sfida solidale GRIGLIA DI ANALISI II FASE. I PARTE: Analisi della Sezione 5 del RAV
GRIGLIA DI ANALISI II FASE Codice meccanografico della scuola: I PARTE: Analisi della Sezione 5 del RAV La I parte della Griglia presenta alcuni indicatori per valutare la coerenza tra priorità, traguardi
PROPOSTA DI LEGGE n. 285/9^ di iniziativa dei consiglieri regionali nucera, chiappetta, salerno, recante:
PROPOSTA DI LEGGE n. 285/9^ di iniziativa dei consiglieri regionali nucera, chiappetta, salerno, recante: attuazione del comma 4 dell articolo 118 della costituzione sulla sussidiarietà orizzontale Il
PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE L ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI ITALIANI (ANCI) PER
PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE E L ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI ITALIANI (ANCI) PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO E DELLA PRODUTTIVITA DEL LAVORO PUBBLICO
COMUNE DI MESSINA DIPARTIMENTO STATISTICA
COMUNE DI MESSINA DIPARTIMENTO STATISTICA Customer Satisfaction Comune di Messina Anno 2013 Premessa Le indagini di customer satisfaction consenton di misurare il grado di qualità percepito da parte dei
Provincia di AREZZO. Progetto di rilevazione della Qualità
Comune di SANSEPOLCRO Provincia di AREZZO Progetto di rilevazione della Qualità Approvato con Delibera di Giunta n 210 del 11 novembre 2016 INTRODUZIONE PREMESSA I concetti di soddisfazione dei cittadini
Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.)
Lido di Riva del Garda Immobiliare S.p.A Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.) 2015 2017 Predisposto dal responsabile per la trasparenza AGGIORNAMENTO Adottato in data 13.01.2016
La customersatisfactionnella Pubblica Amministrazione (tematiche, esempi e strumenti)
La customersatisfactionnella Pubblica Amministrazione (tematiche, esempi e strumenti) Corso di STATISTICA PER LA VALUTAZIONE DEI SERVIZI dott. Cosma Sonego Ottobre 2014 Rilevare la customersatisfactionnelle
Il Presidente del Consiglio dei Ministri
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 maggio 2011 n.131 Regolamento recante attuazione della previsione dell'articolo 74, comma 3, del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, in relazione
Il benessere organizzativo. Incontri con i dirigenti maggio-giugno 2016
Il benessere organizzativo Incontri con i dirigenti maggio-giugno 2016 Argomenti 1. Il percorso di Regione Lombardia 2. Le azioni per il miglioramento del benessere 3. Il ruolo dei dirigenti e le modalità
GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI DOCUMENTO PROGRAMMATICO
GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI DOCUMENTO PROGRAMMATICO 2017-2019 L art. 2, comma 1, lett. d), del Regolamento n. 1/2000 attribuisce al Garante il compito di definire gli obiettivi e i programmi
Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)
PROTOCOLLO D'INTESA tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) La Scuola Internazionale e (di seguito denominato ALMA) di Cucina Italiana "Rafforzare il
GECO CONSULTING SRL Società di Ingegneria e Consulenza Aziendale Progettazione - Sicurezza - Ambiente - Qualità
POLITICA PER LA QUALITA 02/01/2015 La Geco Consulting S.r.l. continua un percorso, iniziato come Geco srl, che la vede concretamente impegnata in un miglioramento continuo volto ad incontrare una sempre
Il Ministro della Pubblica Istruzione
E M A N A La seguente direttiva n. 26 del 19.2.2008, registrata alla Corte dei Conti il 15.2.2008, reg.1 fg.156 CONFERIMENTO DEGLI INCARICHI DIRIGENZIALI visti gli articoli 4 e 14 del decreto legislativo
COMUNICAZIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO REDATTO A SEGUITO DEL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF
COMUNICAZIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO REDATTO A SEGUITO DEL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE CAF A cura del GAV 1 CHI COMUNICA DS COSA COMUNICARE Risultati del processo, principali elementi emersi, aree
Indicazioni della Commissione consultiva per la valutazione dello stress
Indicazioni della Commissione consultiva per la valutazione dello stress lavoro-correlato (articoli 6, comma 8, lettera m-quater, e 28, comma 1-bis, d.lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni e integrazioni)
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PER GLI ANNI 2014-2016 (P.T.T.I.)
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PER GLI ANNI 2014-2016 (P.T.T.I.) DELLA SOCIETA ACSEL S.p.A. Predisposto dal Responsabile per la Trasparenza Adottato dal Consiglio di Amministrazione
Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)
MIUR.AOODGOSV.REGISTRO UFFICIALE(U).0002553.07-03-2016 PROTOCOLLO D'INTESA tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) e Federazione delle Associazioni Italiane
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 18 settembre 2012 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 18 settembre 2012 IL PRESIDENTE Definizione delle linee guida generali per l'individuazione dei criteri e delle metodologie per la costruzione di un sistema
Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Direttiva n. 75 Roma, lì 15 settembre 2008 VISTA la legge 28 marzo 2003 n. 53 ed in particolare l'articolo 3 che prevede la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione ed il riordino
Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)
PROTOCOLLO D'INTESA tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) e Federazione Italiana (di seguito denominata FIPE) Pubblici Esercizi "Rafforzare il rapporto
QUESTIONARIO 2: PIANIFICAZIONE DEL MIGLIORAMENTO
QUESTIONARIO 2: PIANIFICAZIONE DEL MIGLIORAMENTO Step 7 Elaborare un piano di miglioramento, basato sull autovalutazione report Attività 1 2 3 4 5 7.1. Raccogliere tutte le proposte relative alle azioni
Allegato 1 - al PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA
Allegato 1 - al PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2016-2018 Principi ispiratori del Programma Il Programma Triennale
Prevenzione basata sulle evidenze
Prevenzione basata sulle evidenze epidemiologia qualità degli interventi e Servizi Veterinari Pubblici Fabio Ostanello Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Patologia Animale Università di Bologna
tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)
PROTOCOLLO D'INTESA tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) e Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro - S.U. (di seguito denominato ANCL ) "Rafforzare
Procedura per la progettazione di interventi formativi
di interventi formativi Livello di revisione: 7 N. pagina: 1/6 Ministero dell'economia e delle Finanze Dipartimento del Tesoro Servizio Dipartimentale per gli Affari Generali, il Personale e la qualità
Manuale di valutazione delle prestazioni del personale Apicale (Direttori/Posizioni Organizzative)
Manuale di valutazione delle prestazioni del personale Apicale (Direttori/Posizioni Organizzative) Finalità della valutazione Il sistema di valutazione della prestazione degli Apicali (Direttori non dirigenti/posizioni
Parliamo di Rendicontazione sociale
Parliamo di Rendicontazione sociale Giuseppe Sansone Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Accountability cos é? L accountability può essere definita come l esigenza di rendere conto da parte di
Customer satisfaction 2014 SINTESI DEI RISULTATI
Customer satisfaction 2014 SINTESI DEI RISULTATI 1.Introduzione A partire dal 2010 il delle corruzione è stato incaricato dalla Direzione Generale di svolgere rilevazioni di Customer Satisfaction per alcuni
Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento
DECRETO 23 settembre 2011 Organizzazione interna del Dipartimento per i rapporti con il Parlamento (Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 293 del 17 dicembre 2011) Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento
GESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE
GESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE DESCRIZIONE SINTETICA GESTORE DEL SISTEMA QUALITA AZIENDALE Il gestore del è in grado di sviluppare ed implementare un funzionale all attuazione degli obiettivi strategici
MANUALE DELLA QUALITA' Rif. norma UNI EN ISO 9004:2009 TAVOLO DI BENCHMARKING
MANUALE DELLA QUALITA' Rif. norma UNI EN ISO 9004:2009 TAVOLO DI BENCHMARKING ISTITUTO COMPRENSIVO Emanuele Falcetti Apice (Benevento) a. s. 2009/2010 MANUALE DELLA QUALITA' Rif. norma UNI EN ISO 9004:2009
tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) WWF Italia
MIUR.AOODGOSV.REGISTRO UFFICIALE(U).0008922.03-08-2016 PROTOCOLLO D'INTESA' tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) e WWF Italia "Rafforzare il rapporto
PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE
PIANO TRIENNALE ANTICORRUZIONE 2017-2019 1. PREMESSA La legge del 6 novembre 2012, n. 190 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione
INRCA Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico
AVVISO DI SELEZIONE PER ATTRIBUZIONE DI INCARICO DI DOCENZA E indetto avviso di selezione per il conferimento di incarichi di docenza per n. due corsi dal titolo: 1. UNI EN ISO 9001:2015: aggiornamento
ORGANIZZAZIONE Un modello organizzativo per l efficacia e l efficienza dello Studio
ORGANIZZAZIONE Un modello organizzativo per l efficacia e l efficienza dello Studio Alessandra Damiani Managing Partner Barbieri & Associati Dottori Commercialisti Consulente per l Organizzazione degli
Direzione Generale SISTEMA DI MISURAZIONE E DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE
Direzione Generale SISTEMA DI MISURAZIONE E DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE VALUTAZIONE DEI RISULTATI DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI ANNO 2011 LINEE GUIDA DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI CONSEGUITI
Gli strumenti per l ascolto, l partecipazione e la rilevazione del gradimento
Gli strumenti per l ascolto, l la partecipazione e la rilevazione del gradimento Gli strumenti previsti dai requisiti dell accreditamento definitivo Barbara Schiavon Servizio dell integrazione socio-sanitaria
PROTOCOLLO D'INTESA TRA
PROTOCOLLO D'INTESA TRA Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con sede legale a Roma, via Ulpiano, 11-00184 Roma, qui di seguito denominato "Dipartimento", nella
Sistema di valutazione delle prestazioni dei dipendenti
Sistema di valutazione delle prestazioni dei dipendenti Vengono presentati di seguito alcune schede sintetiche sulla metodologia di valutazione delle prestazioni dei dipendenti: Caratteristiche generali
Legge Regionale Toscana 28 dicembre 2005, n. 73
Legge Regionale Toscana 28 dicembre 2005, n. 73 Norme per la promozione e lo sviluppo del sistema cooperativo della Toscana 04/01/2006 Bollettino Ufficiale della Regione Toscana - N. 1 Art. 1 (Principi
Scheda di valutazione Responsabili in posizione Organizzativa(PO)
Scheda di valutazione Responsabili in posizione Organizzativa(PO) Anno di valutazione Nominativo del valutato Posizione di lavoro ricoperta Area di appartenenza Nominativo del valutatore Legenda: indice
Progetto di analisi di clima e benessere organizzativo. Ing. Giuseppe Galvan
Progetto di analisi di clima e benessere organizzativo Ing. Giuseppe Galvan Rischio Lavorativo R = M x P Probabilità Bassa Media Alta Magnitudo Lieve 1 2 3 Grave 2 4 6 Gravissima 3 6 9 Il Clima Organizzativo
Indagine conoscitiva sul livello di. BENESSERE ORGANIZZATIVO Della CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA Edizione 2016
Indagine conoscitiva sul livello di BENESSERE ORGANIZZATIVO Della CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA Edizione 2016 a cura dello Staff Sistema Qualità e del Servizio Studi della CCIAA di Verona Indice Introduzione.
Strumenti per la misurazione della qualità dei servizi web
Strumenti per la misurazione della qualità dei servizi web Questo materiale didattico è stato realizzato da Formez PA nel Progetto PerformancePA, Ambito A Linea 1, in convenzione con il Dipartimento della
PROTOCOLLO D INTESA. Roma, 9 febbraio 2009 IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE LA CORTE DEI CONTI TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE E LA CORTE DEI CONTI Roma, 9 febbraio 2009 IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE E LA CORTE DEI
CARTA DEI VALORI E DEGLI IMPEGNI A SM N ARCISPEDALE SANTA MARIA NUOVA AZIENDA OSPEDALIERA REGGIO EMILIA. Regione Emilia-Romagna
CARTA DEI VALORI E DEGLI IMPEGNI A SM N ARCISPEDALE SANTA MARIA NUOVA AZIENDA OSPEDALIERA REGGIO EMILIA Regione Emilia-Romagna CARTA DEI VALORI E DEGLI IMPEGNI Innovazione e Sviluppo all ASMN Arcispedale
La valutazione dei PNP e PRP: principi e metodi. Alberto Perra e Stefania Salmaso, CNESPS Roma, Febbraio 2013
La valutazione dei PNP e PRP: principi e metodi Alberto Perra e Stefania Salmaso, CNESPS Roma, Febbraio 2013 Il processo per il quale decidiamo il merito o il valore di qualcosa. Tale processo implica
FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER RESPONSABILE DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) - Modulo C
FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER RESPONSABILE DEI SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) - Settore ISFOL: SubSettore ISFOL: Modulo C 19 - LAVORI D'UFFICIO 1911 - Sicurezza aziendale Codice Profilo: 1911007
Il management della Qualità e la Carta dei servizi
Giornata di studio Il management della Qualità e la Carta dei servizi Modena 16 febbraio 2010 Materiale didattico a cura di Giuseppe Negro MAGGIOLI FORMAZIONE E CONSULENZA Viale Dandolo, 18/20 47900 Rimini
RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE E TRASPARENZA
Ente pubblico non economico Sede Legale: Via Polvani, 2 23829 Varenna (LC) RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE E TRASPARENZA - ANNO 2013/2015-1 PREMESSA Questa relaziona
TQM. La Qualità Totale. Ambito Cliente. Esigenze esplicite. Quality. Assurance. Ambito Mercato. Esigenze implicite
La Qualità Totale Il TQM come sintesi di Quality Assurance e Quality Management, per la traduzione di requisiti ed esigenze (esplicite ed implicite) da Cliente, Mercato, ambito Aziendale e Sociale Ambito
GESTIONE DEGLI AUDIT INTERNI
Pagina 1 di 6 INDICE: 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RESPONSABILITÁ 4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÁ 4.1 Pianificazione degli Audit 4.2 Preparazione degli Audit 4.3 Esecuzione degli Audit 4.4 Documentazione
PROGETTAZIONE / PROGRAMMAZIONE DIDATTICA INDICE. Revisioni
Pagina 1 di 8 INDICE 1.1 OBIETTIVO 1.2 APPLICAZIONE 1.3 RESPONSABILITÀ 1.4 FLOW ATTIVITÀ 1.5 PIANIFICAZIONE 1.6 VERIFICHE E PIANI DI RECUPERO 1.7 VALIDAZIONE E MODIFICHE AL PROGETTO 1.8 MODULISTICA Revisioni
P R O P O S T A PIANO TRIENNALE AZIONI POSITIVE
COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LA PARI OPPORTUNITA LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI ******** **** ******** P R O P O S T A PIANO TRIENNALE AZIONI POSITIVE 2016-2018
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO PER LE RIFORME ISTITUZIONALI
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO PER LE RIFORME ISTITUZIONALI DECRETO 21 settembre 2015 Organizzazione del Dipartimento per le riforme istituzionali della Presidenza del Consiglio dei
Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Cioccolateria (di seguito denominata
MIUR.AOODGOSV.REGISTRO UFFICIALE(U).0006783.20-06-2016 PROTOCOLLO D'INTESA tra Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Federazione Internazionale e Cioccolateria
La Comunicazione Pubblica tra l e-government e la Governance
La Comunicazione Pubblica tra l e-government e la Governance di Gianluca Passaro Innovazione Organizzazione Comunicazione Vincoli ed Opportunità L evoluzione normativa propone obblighi, ma li propone come
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE LINEE GUIDA E PROGRAMMAZIONE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA RIPARTIZIONE RISORSE UMANE UFFICIO FORMAZIONE E RAPPORTI SINDACALI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE LINEE GUIDA E PROGRAMMAZIONE Potenza, Novembre 2005 PREMESSA
Sistemi di controllo nelle PA
Sistemi di controllo nelle PA Tipologia Soggetti/organismi Controlli interni Dirigenti OIV (Nucleo di Valutazione) Revisori dei Conti Controlli esterni Servizi Ispettivi (MEF, MIUR, Dipartimento della
Prof. Federico Butera Professore Ordinario, Università di Milano Bicocca
Facoltà di Sociologia Cattedra di Sociologia dell Organizzazione Corso base di analisi e progettazione organizzativa Prof. Federico Butera Professore Ordinario, Università di Milano Bicocca Lezione 3 I
Gazzetta Ufficiale N. 294 del 19 Dicembre 2005
CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO... http://gazzette.comune.jesi.an.it/2005/294/12.htm 1 di 2 30/09/2009 12.33 Home Mappa E-mail facile Ricerca Gazzette - Leggi e Normative > Gazzetta Ufficiale
Valutazione Ambientale VAS PEAR. Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico. Milano, 19 gennaio 2015
Valutazione Ambientale VAS PEAR Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico Milano, 19 gennaio 2015 Autorità competente per la VAS Struttura Fondamenti, Strategie per il governo del territorio e
In altri termini cos è
Qualità Qualità?... Treviso, 20 ottobre 2012 Scuola di formazione delle AVIS del Triveneto Slide n. 2 Qualità è.. In altri termini cos è L insieme delle caratteristiche di un prodotto / servizio che lo
Le Verifiche Ispettive
Le Verifiche Ispettive QUALITA? Romano MARMIGI ENEA - Roma VERIFICHE ISPETTIVE DEFINIZIONE (ISO 9004.1 5.4 e 9001 4.17) Esame sistematico ed indipendente per verificare: se le attività svolte ed i risultati
I REQUISITI INNOVATIVI DELLA ISO Alessandra Peverini Perugia 23 ottobre 2015
I REQUISITI INNOVATIVI DELLA ISO 9001 Alessandra Peverini Perugia 23 ottobre 2015 Le principali novità 1. Le relazioni fra l Organizzazione ed il contesto interno ed esterno 2. Le aspettative delle parti
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI VISTI gli articoli 33, 34, 95 e 117 della Costituzione; VISTO l articolo 15 della Carta di Nizza come recepito dal Trattato di Lisbona firmato il 13 dicembre 2007;
DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE N. 28/2008
DOCUMENTO DI CONSULTAZIONE N. 28/2008 SCHEMA DI REGOLAMENTO SULL APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DI CUI ALL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE 28 DICEMBRE 2005, N. 262, IN MATERIA DI PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI
Allegato alla deliberazione di G.C. n. 384 del 22/12/2010 IL SINDACO IL SEGRETARIO GENERALE F.to Giorgio Gentilin F.to Stefania Di Cindio
Allegato alla deliberazione di G.C. n. 384 del 22/12/2010 IL SINDACO IL SEGRETARIO GENERALE F.to Giorgio Gentilin F.to Stefania Di Cindio COMUNE DI ARZIGNANO PROVINCIA DI VICENZA REGOLAMENTO SUL CICLO
Protocollo d intesa tra Regione Puglia
Protocollo d intesa tra Regione Puglia e Oirganizzazioni Sindacali CGIL, CISL, UIL per il sostegno all economia, all occupazione ed alla qualità della vita dei cittadini pugliesi Il giorno 9 febbraio 2010,
PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA
PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 1 INDICE PREMESSA... 3 1. LE PRINCIPALI NOVITA... 4 2. PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE DEL PROGRAMMA... 6 3. INIZIATIVE DI COMUNICAZIONE DELLA TRASPARENZA...
VISITA LA NOSTRA AREA TRASPARENZA: trasparenza
VISITA LA NOSTRA AREA TRASPARENZA: http://www.icp.mi.it/operazione trasparenza ASL di Milano e gli enti pubblici del Sistema Sanitario lombardo ti invitano a visitare i loro siti web per tutte le informazioni
Seminario regionale Senigallia 15 aprile 2015
Progettare per sviluppare competenze trasversali. Quale processo valutativo attivare? RENDERE OPERATIVO IL PROTOCOLLO D INTESA: verso le scuole che promuovono salute. Seminario regionale Senigallia 15
Guida alla rilevazione degli stakeholder. Requisiti di uno Stakeholder Engagement.
Guida alla rilevazione degli stakeholder. Requisiti di uno Stakeholder Engagement. Nell ambito delle attività previste dagli adempimenti di legge relativi agli obiettivi di performance (Dlgs 150/09) ed
Check list per la valutazione degli standard di qualità Ultima modifica 08/02/2013
Evento numero: Denominazione evento: Provider: Erogatore di prestazioni sanitarie? SI/No Data di svolgimento: Sede dell evento: Crediti assegnati: Numero dei partecipanti: Durata in ore dell evento formativo:
METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI DIRIGENZIALI
Allegato G del Regolamento sull ordinamento degli uffici e dei servizi: testo modificato dalla deliberazione n.156 del 21.5.2009 Allegato G Linee Guida per la valutazione delle prestazioni dirigenziali
Lo sviluppo nel servizio sociale territoriale. Qualità e innovazione organizzativa
Lo sviluppo nel servizio sociale territoriale. Qualità e innovazione organizzativa Bologna, 3 febbraio 2010 Massimo Lazzarotto Il percorso proposto Evoluzione del sistema di welfare La qualità del welfare