CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA COMMISSIONE CONSILIARE SPECIALE 'ANTIMAFIA

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1 CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA X LEGISLATURA COMMISSIONE CONSILIARE SPECIALE 'ANTIMAFIA Seduta del 15 gennaio 2014 Processo verbale n. 1 Il giorno 15 gennaio 2014, alle ore 17.00, è convocata, presso la sede del Consiglio regionale, ai sensi dell art. 31 del Regolamento generale del Consiglio regionale, la Commissione Speciale Antimafia per la trattazione degli argomenti di cui all ordine del giorno allegato. Presiede la seduta il Presidente della Commissione Speciale Antimafia Gian Antonio GIRELLI. Assistono alla seduta la responsabile della posizione organizzativa, Elisa RESTELLI ed il funzionario verbalizzante, Antonio MASCHIO. Alle ore il Presidente GIRELLI apre la seduta. 1

2 Argomento n. 1 dell o.d.g: Comunicazioni del Presidente. Il Presidente informa che sono pervenute alla Commissione alcune note il cui elenco viene distribuito. Comunica che mercoledì prossimo è prevista una audizione con il Comitato regionale per la trasparenza degli appalti e sulla sicurezza dei cantieri della Giunta regionale. Argomento 2 dell o.d.g: Approvazione del processo verbale n.10 del 18 dicembre. Ai sensi dell art. 33 del regolamento generale si intende approvato il processo verbale di cui sopra. Argomenti 3, 4 e 5 dell o.d.g.: Nomina Relatori. DOC N. 3 PROGRAMMA DI LAVORO DELLA COMMISSIONE EUROPEA ANNO Consigliere BARONI PLP N. 10 TUTELA DELLA SALUTE DEGLI INDIVIDUI TRAMITE IL RIORDINO DELLE NORME VIGENTI IN MATERIA DI GIOCHI CON VINCITE IN DENARO - GIOCHI D'AZZARDO. Consigliere FORONI REF N. 21 REFERENDUM ABROGATIVO "PARZIALE ABOLIZIONE LEGGE MERLIN". Consigliere FORONI Argomento n. 6 dell o.d.g.: Piano triennale di prevenzione della corruzione del Consiglio regionale della Lombardia Il Presidente GIRELLI riferisce che sono pervenute, entro i termini previsti, solo le osservazioni del M5S. Ritiene che questi suggerimenti riguardino due aspetti: una parte politica, che difficilmente può essere recepita nel piano ma che potrebbe essere oggetto di un documento di indirizzo politico come punto di riferimento dell azione politica e amministrativa regionale. Gli altri aspetti di carattere tecnico, in parte sono già inseriti nel piano; mentre alcuni punti potrebbero essere inseriti nel piano triennale, anche se difficilmente potranno essere recepiti in azioni concrete in breve tempo. Infine cede la parola alla dott.ssa Gargatagli dello staff del Responsabile dell anticorruzione del Consiglio regionale per una risposta tecnica alle osservazioni pervenute. La dott.ssa GARGATAGLI rammenta che il piano è stato approvato in via preliminare dall Ufficio di Presidenza il 9 dicembre 2013 e che lo stesso è un programma di azioni da attuarsi nei prossimi tre anni e soggetto a revisione annuale. Ritiene che alcune precisazioni potrebbero esser inserite nel piano, come quella relativa alla rilevazione dei conflitti di interesse rispetto all attività svolta mediante la somministrazione di questionari, peraltro da progettare nei prossimi sei mesi e successivamente da rendere operativi. Per quanto concerne il punto 1) delle osservazione del M5S - Piano triennale dell attività legislativa di indirizzo politico - ritiene che il Consiglio regionale nella sua autonomia possa trovare degli strumenti aggiuntivi per raggiungere tale finalità, ma sarebbe 2

3 preferibile tenere distinti i due piani ossia quello amministrativo disciplinato dalla L.190 da quello politico proposto dal M5S. La Consigliera CARCANO chiarisce che non intendono fermare l approvazione del piano amministrativo ma che chiedono di intraprendere un percorso che porti alla elaborazione di un piano triennale di prevenzione della corruzione per l attività legislativa, per l indirizzo politico e di sindacato ispettivo. Il dott. QUAGLINI, Responsabile dell anticorruzione del Consiglio regionale, chiarisce che l ambito del piano del Consiglio è molto ristretto e sottolinea che la Camera ed il Senato non hanno predisposto un piano anticorruzione. Il Presidente GIRELLI suggerisce un percorso: chiedere al Presidente del Consiglio di programmare una seduta consiliare tematica in materia di legalità, contrasto alle mafie e alla corruzione, anche ai fini della predisposizione di un documento di indirizzo generale di natura politica teso a rafforzare l azione regionale in questo ambito di materie. Il Consigliere MACCABIANI chiede che la Commissione si esprima già oggi sulla loro proposta di un piano triennale di indirizzo politico. Concorda poi sulla proposta di organizzare una seduta consiliare tematica in materia di legalità, contrasto alle mafie e alla corruzione. Il Consigliere BORGHETTI è favorevole alla proposta del Presidente. Il Consigliere FORONI, a nome della maggioranza, esprime un parere favorevole sul piano anticorruzione amministrativo e anche sulla proposta del Presidente. Mentre per quanto concerne la richiesta di esprimersi su un piano anticorruzione di tipo politico sottolinea che non è all ordine del giorno. Precisa infine che si tratta del piano anticorruzione del Consiglio e non di quello della Giunta regionale. Il Consigliere BARBONI propone di approvare il piano tecnico con qualche modifica accoglibile e successivamente approfondire la proposta del M5S di un piano anticorruzione politico. La Consigliere CARCANO riferisce che le osservazioni da loro proposte comprendono 10 proposte che devono essere ancora affrontate. Il Presidente GIRELLI ribadisce che le osservazioni del M5S riguardano due aspetti: una parte prettamente politica e una parte tecnica in cui alcuni punti sono accoglibili ma non subito attuabili, in quanto sono da programmare e successivamente potranno esser attuati. Il Consigliere FORONI riferisce che non concorda con le osservazioni proposte dal M5S, ma che si possono sicuramente discutere in altra sede e ribadisce la sua posizione precedente. Il Consigliere BUSI concorda con la proposta del Presidente di una giornata tematica in Consiglio regionale. Il Consigliere TIZZONI concorda con la posizione del collega Foroni. La Consigliera CARCANO riferisce che il M5S ha presentato una serie di osservazioni entro i tempi stabiliti e chiede di discutere anche le altre nove proposte. 3

4 Il Presidente GIRELLI ribadisce che oggi verrà espresso un parere sul piano illustrato nella seduta del 18 dicembre 2013 e non sulla parte politica del documento del M5S e cede la parola alla dott.ssa Gargatagli. La dott.ssa GARGATAGLI per quanto concerne il punto 2), tutela del dipendente che denuncia l illecito, riferisce che ci si è attenuti a quanto previsto dalla legge e illustra brevemente quanto previsto dal piano. Per quanto riguarda il punto 3), conflitto di interessi, riferisce che questo rischio in Consiglio regionale è molto basso, circa 5 su un range di 0-25 e che è accoglibile la proposta di somministrazione dei questionari ai dipendenti sul conflitto di interessi. Il punto 4), mancanza di poteri del responsabile anticorruzione, ritiene che spetti alla Commissione verificare se integrare il piano secondo questa richiesta. Per quanto riguarda il punto 5), adeguate risorse umane, strumentali e finanziarie, riferisce che l Ufficio di Presidenza ha previsto una posizione organizzativa che collabori con il responsabile, la formazione del personale in tale ambito ed anche una pagina sulla intranet per uno scambio di informazioni. Sul punto 6), indagine conoscitiva sul pregresso, ritiene che esuli dalla competenze del piano e sottolinea che è stata comunque effettuata una indagine sui casi di cattiva amministrazione. Il punto 7), maggior coinvolgimento della Commissione Antimafia,è accoglibile. Sul punto 8), rotazione dei dipendenti, si dovrebbe parlare in realtà di rotazione di dirigenti al termine degli incarichi dirigenziali e pertanto il Consiglio, a seguito della recente riorganizzazione, dovrebbe esser a posto fino al Il punto 9), piano della comunicazione 2014, è accoglibile e segnala che è prevista una giornata della trasparenza entro la fine dell anno. Sul punto 10), raccordo tra banche dati della PA, segnala che è un obbligo solo per gli enti statistici. Il Presidente GIRELLI propone il parere favorevole sul piano e di raccomandare all Ufficio di Presidenza l inserimento di una parte dei punti 2) e 7) e i punti 3), 4), 9) nel piano triennale; rammenta inoltre la sua proposta iniziale in merito alla seduta tematica in Consiglio con la stesura di un documento politico di indirizzi. Il Consigliere FORONI rammenta le sue perplessità esposte precedentemente e ribadisce che dove è stato dato un parere tecnico di accoglimento non ha difficoltà ad esprimere un voto favorevole. La Commissione concorda con la proposta del Presidente. La Consigliera CARCANO chiede di acquisire il piano triennale di prevenzione della corruzione della Giunta regionale. Argomento n. 7 dell o.d.g.: Approfondimento sul tema Beni confiscati. Il Presidente GIRELLI cede la parola alla Consigliere Baroni. La Consigliera BARONI riferisce che la sua relazione (che si allega), è già stata distribuita dagli uffici. Sottolinea i confini assai ristretti entro i quali il legislatore regionale può muoversi in una materia di competenza esclusiva dello Stato, viste le sentenze della Corte Costituzionale e una segnalazione della Corte dei conti in merito all agenzia del Lazio. Riferisce infatti che l istituzione di un Agenzia regionale ed i compiti ad essa conferiti contrasterebbero con la disciplina statale e si collocherebbe nel solco delle materie, riservate allo Stato, inerenti all ordine pubblico e sicurezza, all organizzazione amministrativa; il rischio è, nel caso di impugnativa della legge istitutiva, di una 4

5 sentenza di incostituzionalità della stessa. Infine segnala che in Italia la situazione dei beni confiscati al 7 gennaio 2013 è la seguente: immobili n , aziende n : totale beni n In Lombardia gli immobili (in gestione, destinati, consegnati, destinati non consegnati ed usciti dalla gestione) sono n. 963; le aziende in Lombardia sono n Propone di incontrare il Prefetto, dott. Caruso, direttore dell Agenzia nazionale per l amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e di sollecitare la Giunta regionale per sottoscrivere dei Protocolli d intesa con l Agenzia nazionale Antimafia per migliorare la gestione e la valorizzazione dei beni, soprattutto per quanto concerne le aziende sequestrate ed infine per accelerare i tempi di assegnazione dei beni stessi. Il Presidente GIRELLI riferisce che si dovranno valutare attentamente le criticità costituzionali sollevate dalla relatrice e rammenta che l obiettivo comune è quello di far rimanere in Lombardia i beni e le aziende confiscati nel nostro territorio. Il Consigliere BARBONI chiede chiarimenti in merito ai tempi di assegnazione dei beni confiscati e sequestrati e se i beni entrino poi a far parte del patrimonio dei beni del comune o se rimangano dello Stato; chiede infine se i comuni possono farne ciò che ritengono più utile o se i beni sono destinati ad un uso specifico già determinato. Il Consigliere BORGHETTI rammenta l iter delle leggi regionali n. 2/2011 (Azioni orientate verso l educazione alla legalità) e n. 9/2011 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto della criminalità) approvate dalla II Commissione nella scorsa legislatura. Sottolinea che l obiettivo più importante è dare ai comuni le risorse necessarie per poter utilizzare in tempi brevi i beni confiscati. La Consigliera BARONI riferisce che la tempistica di assegnazione dei beni dipende anche dalla durata del processo e ribadisce che sarebbe opportuno incontrare l Agenzia nazionale per conoscere i tempi, le risorse e le procedure della loro attività. Infine dà lettura dell art 5 della lr.9/2011 relativo al finanziamento degli interventi per il recupero sociale dei beni confiscati ed in particolare del comma 3: La Regione, al fine di sostenere i progetti che prevedono il riutilizzo dei beni confiscati, promuove la sottoscrizione di protocolli d'intesa e convenzioni con l Agenzia nazionale per l amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata... La Consigliera CARCANO è favorevole ad incontrare il Prefetto Caruso. Comunica che hanno inoltrato all Assessore Bordonali una richiesta di accesso agli atti in merito all utilizzo del fondo di cui all art. 5, comma 3, della lr.9/2011 e che la metterà, a breve, a disposizione. Il Consigliere SAGGESE auspica che sia possibile organizzare un audizione con il Prefetto Caruso e rammenta che l art. 48 (Destinazione dei beni e delle somme) del Codice Antimafia (Decreto Legislativo 6 settembre 2011 n. 159 Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010 n. 136 ) al comma 3 prevede che I beni immobili sono: a) mantenuti al patrimonio dello Stato per finalità di giustizia, di ordine pubblico e di protezione civile e, ove idonei, anche per altri usi governativi o pubblici connessi allo svolgimento delle attività istituzionali di amministrazioni statali, agenzie fiscali, università statali, enti pubblici e istituzioni culturali di rilevante interesse, salvo che si debba procedere alla vendita degli stessi finalizzata al risarcimento delle vittime dei reati di tipo mafioso; b) mantenuti al patrimonio dello Stato e, previa autorizzazione del Ministro dell interno, utilizzati dall Agenzia per finalità economiche; c) trasferiti per finalità istituzionali o sociali, in via prioritaria, al patrimonio del comune ove l immobile è sito, ovvero al patrimonio della provincia o della regione. Gli enti territoriali provvedono a formare un 5

6 apposito elenco dei beni confiscati ad essi trasferiti, che viene periodicamente aggiornato. L elenco, reso pubblico con adeguate forme e in modo permanente, deve contenere i dati concernenti la consistenza, la destinazione e l utilizzazione dei beni nonché, in caso di assegnazione a terzi, i dati identificativi del concessionario e gli estremi, l oggetto e la durata dell atto di concessione. Gli enti territoriali, anche consorziandosi o attraverso associazioni, possono amministrare direttamente il bene o, sulla base di apposita convenzione, assegnarlo in concessione, a titolo gratuito e nel rispetto dei principi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento, a comunità, anche giovanili, ad enti, ad associazioni maggiormente rappresentative degli enti locali, ad organizzazioni di volontariato di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266, a cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381, o a comunità terapeutiche e centri di recupero e cura di tossicodipendenti di cui al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, nonché alle associazioni di protezione ambientale riconosciute ai sensi dell articolo 13 della legge 8 luglio 1986, n. 349, e successive modificazioni. La convenzione disciplina la durata, l uso del bene, le modalità di controllo sulla sua utilizzazione, le cause di risoluzione del rapporto e le modalità del rinnovo. I beni non assegnati possono essere utilizzati dagli enti territoriali per finalità di lucro e i relativi proventi devono essere reimpiegati esclusivamente per finalità sociali. Se entro un anno l ente territoriale non ha provveduto alla destinazione del bene, l Agenzia dispone la revoca del trasferimento ovvero la nomina di un commissario con poteri sostitutivi. Alla scadenza di sei mesi il sindaco invia al Direttore dell Agenzia una relazione sullo stato della procedura; d) trasferiti al patrimonio del comune ove l immobile è sito, se confiscati per il reato di cui all articolo 74 del citato testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n Il comune può amministrare direttamente il bene oppure, preferibilmente, assegnarlo in concessione, anche a titolo gratuito, secondo i criteri di cui all articolo 129 del medesimo testo unico, ad associazioni, comunità o enti per il recupero di tossicodipendenti operanti nel territorio ove è sito l immobile. Se entro un anno l ente territoriale non ha provveduto alla destinazione del bene, l Agenzia dispone la revoca del trasferimento ovvero la nomina di un commissario con poteri sostitutivi.. La Consigliera BARONI riferisce che allegata alla relazione c è anche una proposta di legge di istituzione dell Agenzia regionale lombarda che per ora non è stata sottoposta al vaglio del Servizio legislativo e pertanto se la Commissione lo ritiene opportuno si potrà richiedere un parere legale. Il Consigliere SAGGESE ritiene che sulla base della relazione svolta dalla Consigliera Baroni è molto probabile l incostituzionalità di una agenzia regionale: comunque propone che la Commissione valuti se richiedere il parere legale del Servizio legislativo. La seduta termina alle ore

7 Hanno partecipato ai lavori della seduta i seguenti Consiglieri: Voti rappresentati Presidente Gian Antonio GIRELLI (Partito democratico della Lombardia) (5) Vice Presidente Pietro FORONI (Lega Lombarda Lega Nord Padania) (8) Cons Segrataria Anna Lisa BARONI (Forza Italia PDL Berlusconi Presidente) (10) Mario BARBONI (Partito democratico della Lombardia) (4) Carlo BORGHETTI (Partito democratico della Lombardia) (4) Michele BUSI (Con Ambrosoli Presidente - Patto civico (5) Silvana CARCANO (Movimento 5 stelle) (3) Massimo D AVOLIO (Partito democratico della Lombardia) (4) Gianpietro MACCABIANI (Movimento 5 Stelle) (3) Fabio ROLFI (Lega Lombarda Lega Nord Padania) (7) Antonio SAGGESE (Maroni Presidente) (6) Marco TIZZONI (Maroni Presidente) (6) Partecipano altresì: QUAGLINI Mario, Dirigente responsabile dell anticorruzione del Consiglio regionale; GARGATAGLI Mara, del Servizio Legislativo del Consiglio regionale e Staff del responsabile dell anticorruzione. Risultano assenti alla seduta i seguenti Consiglieri componenti la Commissione: Riccardo DE CORATO (Fratelli d Italia Centrodestra nazionale) Gianmarco CORBETTA (Movimento 5 stelle) IL PRESIDENTE (GIRELLI Gian Antonio) IL CONSIGLIERE SEGRETARIO (Anna Lisa BARONI) LA RESPONSABILE DELLA POSIZIONE ORGANIZZATIVA (Elisa RESTELLI) IL FUNZIONARIO VERBALIZZANTE (Antonio MASCHIO) 7

8 RELAZIONE IN MERITO Al TEMA DEI BENI CONFISCATI (Consigliera Anna Lisa Baroni) Prima di presentare un breve compendio delle strettoie normative laddove si discuta di temi legati alla gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata credo sia opportuno sollecitare una serie di audizioni che consentano di mettere a fuoco eventuali criticità nella complesso iter di gestione del processo decisionale avviato dal bene confiscato. Questo focus consentirebbe di mettere a punto progetti ed iniziative che stimolino riforme delle normative statali. Audizioni che dovrebbero interessare funzionari dell Agenzia Nazionale (distaccamento di Milano), eventualmente rappresentanti delle istituzioni (sindaci, assessori, ecc.) interessate ed esponenti delle associazioni maggiormente titolate. La Regione Lombardia disciplina il Finanziamento degli interventi per il recupero sociale dei beni confiscati attraverso la Legge Regionale 3 maggio 2011, n.9: l art.5, comma 1, istituisce un Fondo per la destinazione, il recupero e l utilizzo a fini sociali o istituzionali dei beni confiscati alla criminalità incentivando comuni e province lombardi ed è la Giunta regionale che con un proprio provvedimento stabilisce le modalità di erogazione di cui al comma 1. La Regione, al fine di sostenere progetti che prevedono il riutilizzo dei beni confiscati, promuove la sottoscrizione di protocolli di intesa con l Agenzia nazionale (ANBSC) ai sensi del decreto legge 4 febbraio 2010, n.4, istitutivo della medesima Agenzia. Nelle considerazioni a venire, traendo spunto dalle pronunce della Corte costituzionale, si vogliono rimarcare i confini entro i quali il Legislatore regionale può muoversi in ambiti assai ristretti di competenza esclusiva dello Stato. A forte rischio, immaginando l istituzione di una Agenzia regionale, è che i compiti che le si attribuirebbero si possano sovrapporre alla disciplina statale ed a quella concernente l Agenzia nazionale per l amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Disciplina che si collocherebbe nel solco delle materie, riservate allo Stato, inerenti all ordine pubblico e alla sicurezza, all organizzazione amministrativa, alla giurisdizione, alle norme processuali e all ordinamento penale (art. 117, secondo comma, lettere g, h e l, Cost). Le ipotesi costitutive di una Agenzia regionale interverrebbero infatti sulla disciplina delle modalità di amministrazione e utilizzazione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali recando previsioni incompatibili con quelle contenute nella legislazione statale in materia, legge 31 maggio 1965, n. 575 (Disposizioni contro le organizzazioni criminali di tipo mafioso, anche straniere) e decreto-legge 4 febbraio 2010, n. 4 (Istituzione dell Agenzia nazionale per l amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata), convertito con modificazioni dalla legge 31 maggio 2010, n. 50. Ricordiamo che le disposizioni statali pocanzi evocate sono confluite nel decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n Più nel dettaglio, nel prevedere che l Agenzia regionale possa sottoporre le indicazioni per il riutilizzo dei beni confiscati all Agenzia nazionale, richiedendone in ipotesi l assegnazione, si pone in contrasto con 8

9 quanto stabilito dalla legge 31 maggio 1965, n Tale legge prevede, infatti, che i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata all esito dei procedimenti di prevenzione vengano trasferiti per finalità istituzionali o sociali, in via prioritaria al patrimonio del comune ove l immobile è sito, ovvero al patrimonio della provincia o della regione, escludendo, così, la possibilità di una loro assegnazione ad altre entità. Allo stesso modo si andrebbe in contrasto con la norma statale citata qualora si ipotizzasse che l Agenzia regionale amministri i beni eventualmente assegnati alla Regione Lombardia assicurandone il riutilizzo per fini di utilità pubblica e sociale anche attraverso appositi bandi o concorsi di idee. La legge n. 575 del 1965 infatti stabilisce che i beni immobili confiscati in esito ai procedimenti di prevenzione possono essere in alternativa amministrati in via diretta dagli enti territoriali, ovvero assegnati in concessione a titolo gratuito, sulla base di apposita convenzione, ai soggetti ivi indicati (comunità, anche giovanili, enti, associazioni maggiormente rappresentative degli enti locali, associazioni di volontariato e via dicendo); con la precisazione che, in caso di assegnazione, gli enti territoriali debbono rispettare i «principi di trasparenza, adeguata pubblicità e parità di trattamento» e prevedere, nell apposita convenzione, «la durata, l uso del bene, le modalità di controllo sulla sua utilizzazione, le cause di risoluzione del rapporto e le modalità del rinnovo». Nel demandare all Agenzia regionale la vigilanza sul corretto utilizzo dei beni confiscati da parte degli assegnatari e sull effettiva corrispondenza tra la destinazione dei beni ed il loro utilizzo confliggerebbe a sua volta, con l art. 3, comma 4, lettere f) e g), del decreto-legge 4 febbraio 2010, n. 4 che assegna i predetti compiti di vigilanza all Agenzia nazionale. Infine, nello stabilire in ipotesi che l Agenzia regionale collabori con gli appositi organismi istituzionali per prevenire il deterioramento dei beni tra la fase di sequestro e quella di confisca, colliderebbe con l art. 1, comma 3, del citato decreto-legge n. 4 del 2010, che individua, del pari, nella sola Agenzia nazionale il soggetto deputato a collaborare con l autorità giudiziaria nella gestione dei beni sequestrati, fino alla confisca. Quindi, in sintesi, all Agenzia nazionale è conferito un ruolo non statico, sola assegnazione o destinazione, ma, per così dire, dinamico ed investe anche le necessarie funzioni di controllo della congruità delle destinazioni, del corretto riutilizzo, giungendo alla possibilità di revoca di quelle stesse destinazioni. Da qui l idea dei Nuclei di Supporto presso le Prefetture (a Brescia costituito in data 15/09/2011) per ascoltare le singole amministrazioni che hanno ricevuto i beni in assegnazione e verificare, nel necessario ed indispensabile contradditorio tra enti,associazioni, istituzioni chiamati al tavolo il puntuale soddisfacimento delle prospettive segnate dalla legge e realizzate (o meno) da quella assegnazione (sintesi art. 112 d.lgvo 159/2011). Aggiungo una ulteriore considerazione: a novembre 2013 la Corte dei Conti ha duramente contestato la Regione Lazio per la galassia di Enti ed Agenzie, prima tra tutte Abecol (Agenzia regionale Lazio confisca dei beni),oggi inutile a causa del sopravvenuto mutamento del quadro normativo ossia l istituzione della Agenzia nazionale. In Italia, la situazione dei beni confiscati al 7 gennaio 2013 è la seguente: immobili n , aziende n. 1708: totale beni n In Lombardia gli immobili (in gestione, destinati consegnati, destinati non consegnati ed usciti dalla gestione) sono n Le aziende in Lombardia n

10 Commissione speciale antimafia Mercoledì 15 gennaio 2014 ore ore Ufficio di Presidenza Seduta di Commissione O.D.G. DELLA SEDUTA DI MERCOLEDÌ 15 GENNAIO 2014 TRATTAZIONE RELATORE 1 Comunicazioni del Presidente 2 Approvazione del processo verbale n. 10 del 18 dicembre DOC N. 3 PROGRAMMA DI LAVORO DELLA COMMISSIONE EUROPEA ANNO 2014 Atto di iniziativa commissioni Assegnazione: 20/11/ PLP N. 10 TUTELA DELLA SALUTE DEGLI INDIVIDUI TRAMITE IL RIORDINO DELLE NORME VIGENTI IN MATERIA DI GIOCHI CON VINCITE IN DENARO - GIOCHI D'AZZARDO Atto di iniziativa consiliare Assegnazione: 23/12/2013 CONSULTIVA Nomina relatore CONSULTIVA Nomina relatore REF N. 21 REFERENDUM ABROGATIVO "PARZIALE ABOLIZIONE LEGGE MERLIN" Atto di iniziativa consiliare Assegnazione: 11/12/2013 PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA APPROFONDIMENTO SUL TEMA BENI CONFISCATI CONSULTIVA Nomina relatore 10

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