XVI L OPPOSIZIONE ALL ESECUZIONE

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1 XVI L OPPOSIZIONE ALL ESECUZIONE Abbiamo detto e ripetuto che il debitore soggiace all iniziativa del creditore procedente. Egli può partecipare in modo attivo alla procedura e condizionarla in vario modo (pagamento, riduzione del pignoramento, conversione, contestazione in fase distributiva ecc.) sempre però operando all interno dell esecuzione stessa. Più radicalmente, però, egli può ribellarsi alla sua stessa soggezione esecutiva contestando il diritto della parte istante a procedere ad esecuzione forzata (art. 615 c. 1). Questa contestazione assume le modalità della opposizione all esecuzione: essa cioè non si esprime attraverso un incidente interno al processo esecutivo, bensì attraverso un apposito processo di cognizione nel quale il debitore opponente assume la parte dell attore e, simmetricamente, il creditore istante assume la parte del convenuto. Nel processo di opposizione pertanto le posizioni formali delle parti si rovesciano: è il creditore a venir chiamato in giudizio dal debitore Oltre al debitore (inteso come il soggetto al quale il creditore ha notificato titolo esecutivo e precetto), la legittimazione a proporre opposizione all esecuzione spetta anche : al creditore del debitore esecutato, che agisce in via surrogatoria in caso di inerzia del primo (art c.c.); al terzo assoggettato all esecuzione contro il terzo proprietario (che non è il soggetto passivo del debito ma l esecuzione, come si è visto, si svolge direttamente contro di esso e questo giustifica la sua reazione con il mezzo dell art. 615): parte necessaria in tal caso è anche il debitore; [ 1 ] nell esecuzione in forma specifica a colui che di fatto subisce gli effetti dell esecuzione [ 2 ]. 1 Cass. 5 giugno 2007, n , secondo cui il processo esecutivo promosso sulla base di pignoramento presso terzi non si svolge nei confronti del terzo e, quindi, quest ultimo non è coinvolto dalla situazione determinata dal precedente giudizio di esecuzione, che è condotto a carico di soggetti diversi da lui; il terzo, quindi, non è soggetto passivo della sanzione esecutiva; discende da ciò, per un verso, che gli unici soggetti legittimati a proporre opposizione all esecuzione sono il debitore esecutato e il creditore; e, per l altro, che il terzo, non essendo legittimato a proporre opposizione all esecuzione, non è litisconsorte necessario nel relativo giudizio. 2 È il caso in cui, per es., titolo e precetto per rilascio di un immobile sono stati notificati ad un soggetto, ma poi ad essere costretto materialmente al rilascio è stato il diverso soggetto fisicamente dimorante nell immobile: quest ultimo può concretamente opporsi perché egli subisce materialmente l esecuzione e, nella sostanza, può considerarsi il vero esecutato 1

2 La legittimazione passiva spetta ovviamente al creditore procedente, ma si ritiene che la domanda debba essere estesa ai creditori intervenuti muniti di titolo esecutivo siano litisconsorti del procedente, dal momento che l accoglimento della domanda nei soli confronti del procedente lascerebbe intatta l esecuzione (la sentenza che accogliesse l opposizione nei soli confronti del creditore procedente non bloccherebbe infatti l esecuzione che resterebbe in piedi grazie all iniziativa degli altri creditori titolati) [ 3 ]. Contestare il diritto della parte istante a procedere ad esecuzione forzata può implicare più cose perché il diritto di procedere può fare difetto per varie ragioni : I. perché manca il titolo esecutivo, e questo può accadere perché a. un titolo non c è mai stato, ovvero perché b. il titolo, valido all origine, è in seguito venuto meno e non è più attuale; II. perché, nonostante la presenza di un titolo esecutivo formalmente valido, manca però il diritto sostanziale sottostante al titolo, e questo può accadere perché a. il diritto non c è mai stato, ovvero b. il diritto si è in seguito estinto o modificato. Quanto alle ipotesi sub I., il debitore esecutato può opporsi se : il titolo concretamente utilizzato manca dei caratteri del titolo esecutivo (per es., la sentenza è una condanna generica) [ 4 ]. Potrà parimenti opporsi asserendo che il titolo esecutivo non c è più (e sappiamo che non basta che il titolo sia presente all inizio, essendo necessaria la sua permanenza per tutto il corso dell esecuzione). Per es. la sentenza di condanna di primo grado che aveva validamente giustificato l esecuzione è stata successivamente riformata in appello [ 5 ]. 3 Non si richiede invece la presenza degli interventori privi di titolo che, come abbiamo visto, non hanno poteri di impulso ma solo un diritto ad essere considerati in sede di riparto; naturalmente nulla esclude un loro intervento volontario, un intervento in qualche modo riconducibile all intervento adesivo dipendente di cui all art. 105 c In tal caso si contesta la natura esecutiva del titolo, si prospetta cioè l inidoneità della sentenza a fungere da titolo esecutivo per assenza di contenuto condannatorio. 5 In tal caso si avrà una declaratoria di illegittimità dell esecuzione forzata con effetto ex tunc. 2

3 Le ipotesi (sub II.) relative alla mancanza del diritto di procedere ad esecuzione malgrado la presenza e la validità del titolo esecutivo impongono alcune precisazioni preliminari. Quando si tratta di titolo esecutivo stragiudiziale, l opponente può liberamente far valere tanto l inesistenza del fatto costitutivo del diritto sottostante al titolo, quanto l esistenza o il sopravvenire di fatti estintivi, impeditivi o modificativi. E così, ad es., di fronte alla scrittura privata autenticata recante obbligazione di pagare una data somma (art. 474 c. 2 n. 2), l opponente potrà sostenere che la somma non è dovuta in quanto la pattuizione era simulata, ovvero che l obbligazione in seguito era stata novata, ovvero che il dovuto era stato già pagato. In tal modo egli contesta la sua qualità di debitore che risulta dal titolo ma non corrisponde alla realtà. Quando il titolo esecutivo è invece un titolo giudiziale, occorre verificare se l allegazione del debitore opponente configuri una contestazione o una eccezione che doveva spendersi nel processo di formazione del titolo, cioè se la sua cognizione era riservata al giudice che ha pronunciato il provvedimento. In tal caso essa non potrà farsi valere con l opposizione all esecuzione. Questo accade quando : a) a motivo dell opposizione sta una allegazione non più spendibile perché il provvedimento titolo esecutivo è ormai definitivo, ovvero quando b) a motivo dell opposizione sta una allegazione spendibile esclusivamente con i mezzi e i modi del processo di cognizione. Nel caso a) l opposizione è impedita dal passaggio in giudicato del provvedimento (che, come sappiamo, copre non solo quanto già dedotto dalle parti in corso di causa ma impedisce anche che il risultato finale sia rimesso in discussione con quanto, a suo tempo deducibile, non fu dedotto); e così il debitore non potrebbe dedurre in opposizione l inesistenza originaria del diritto consacrato nella sentenza definitiva perché la cognizione di ciò spettava al giudice della sentenza e le relative questioni o furono decise esplicitamente o si debbono considerare comunque precluse. Nel caso b) le contestazioni dell esistenza del diritto di credito contenuto, per es., in una sentenza di condanna di primo grado, non potrebbero essere proposte con l opposizione per l elementare ragione che esse possono essere fatte valere solo in via di appello contro la sentenza. Ovviamente questa limitazione vale per i fatti anteriori alla formazione del titolo mentre non può valere per i fatti successivi. Il debitore non potrà pertanto 3

4 opporsi assumendo di avere adempiuto prima della condanna ma potrà ben opporsi assumendo che l esecuzione forzata è stata instaurata malgrado egli avesse già spontaneamente adempiuto alla condanna. L opposizione all esecuzione dà quindi vita ad un procedimento di cognizione il cui oggetto è l accertamento del diritto del creditore di procedere ad esecuzione. L art. 615 distingue una opposizione proposta quando l esecuzione è annunciata ma non è ancora iniziata da una opposizione proposta quando dopo l inizio dell esecuzione. Sappiamo che atti iniziale dell espropriazione è il pignoramento (l art. 491 stabilisce espressamente che, salva l ipotesi prevista nell art. 502, l esecuzione forzata inizia con il pignoramento). Quanto al momento iniziale delle esecuzioni in forma specifica, nel silenzio del codice, quello dell esecuzione per consegna viene riportato all accesso dell ufficiale giudiziario ai sensi dell art. 606, e quello dell esecuzione per rilascio di immobile all avviso di cui all art. 608; nelle esecuzioni per obblighi di fare, si suole riportare l inizio al momento in cui è stato pronunciato il provvedimento che, su ricorso del creditore, fissa l udienza per determinare le modalità dell esecuzione ai sensi dell art La parte che contesta il diritto di procedere ad esecuzione forzata prima dell inizio dell esecuzione deve proporre opposizione al precetto nella forma della citazione [ 6 ] davanti al giudice competente per materia o valore e per territorio a norma dell art. 27 (art. 615 c. 1) [ 7 ]. Quando invece è già iniziata l esecuzione e si vuol contestare il diritto di procedere ovvero la pignorabilità dei beni pignorati, l opposizione si propone con ricorso al giudice dell esecuzione. Questi fissa con decreto l udienza di comparizione delle parti davanti a sé e il termine perentorio per la notificazione del ricorso e del decreto (art. 615 c. 2). L opposizione all esecuzione regolata dal comma 2 dell art. 615 può anche avere ad oggetto l impignorabilità dei beni pignorati. In questo caso non si nega il diritto del creditore all esecuzione, bensì la sua illegittima attuazione su cespiti del debitore che non potevano essere pignorati (per es., si assume che è stato 6 Ovvero nella forma del ricorso quando l opposizione riguardi esecuzioni portate in virtù di un titolo esecutivo riguardante rapporti di lavoro e controversie previdenziali e assistenziali: art. 618-bis. 7 Per l ipotesi che l esecuzione non sia ancora cominciata, l art. 27 c. 1 rinvia all art. 480 il cui comma 3 prevede che il precetto deve contenere la dichiarazione di residenza o l elezione di domicilio della parte istante nel comune in cui ha sede il giudice competente per l esecuzione. Tale dichiarazione o elezione potrebbe però mancare; in tal caso le opposizioni al precetto si propongono davanti al giudice del luogo in cui è stato notificato (e le notificazioni alla parte istante si fanno presso la cancelleria del giudice stesso). 4

5 pignorato uno dei crediti dell art. 545 oltre i limiti di pignorabilità fissati dall articolo). Si contesta quindi l eccedenza del diritto di eseguire dai limiti della garanzia patrimoniale del debitore. Come si vede, nel primo caso il procedimento segue le regole generali dei procedimenti ordinari iniziati da citazione [ 8 ] e, mancando ancora un giudice dell esecuzione, l opponente-attore dovrà ricercare e individuare il giudice competente secondo i criteri dell art. 27. Nel secondo la domanda (in forma di ricorso) va proposta (già designato) giudice dell esecuzione. L udienza di comparizione si svolge (art. 185 disp. att.) secondo il procedimento camerale degli articoli 737 ss. In essa il giudice dell esecuzione investito dell opposizione deve innanzitutto provvedere sulle richieste urgenti assumendo i provvedimenti relativi alla eventuale richiesta di sospensione dell esecuzione, e indi valutare se competente sul merito della causa è l ufficio giudiziario a cui esso appartiene ovvero un altro tribunale. Nel caso di competenza dello stesso ufficio, esso fissa un termine perentorio per l introduzione del giudizio di merito secondo le modalità previste in ragione della materia e del rito, previa iscrizione a ruolo, a cura della parte interessata (art. 616). [ 9 ] L atto introduttivo assume quindi la forma del rito applicabile alla causa di merito: citazione (con i termini minimi a comparire previsti dall art. 163-bis) o ricorso, a seconda del rito applicabile al merito (se ordinario o speciale). Quando invece sul giudizio di opposizione non sia competente il tribunale di appartenenza del giudice dell esecuzione, questi rimette la causa al tribunale competente assegnando un termine perentorio per la riassunzione della causa (art. 616 c. 2). Si assiste così alla scissione tra una fase introduttiva (udienza di comparizione, regolata secondo il rito camerale e volta a valutare l opportunità di concedere la sospensione dell esecuzione) e la fase di trattazione del merito successiva alla riassunzione, fase in cui le parti potranno compiere tutte le loro attività senza risentire di preclusioni già avveratesi (esse potranno quindi proporre altre domande rispetto alla 8 O da ricorso, nelle materie assoggettate al rito lavoro: art. 618-bis. 9 La cognizione dell opposizione non è quindi riservata al magistrato designato quale giudice dell esecuzione: questi esaurisce le sue funzioni con la pronuncia di natura cautelare sulla sospensione dell esecuzione mentre, a seguito dell iscrizione a ruolo della causa di merito, il presidente del tribunale nominerà un magistrato appartenente all ufficio non necessariamente coincidente con il magistrato che funge da giudice dell esecuzione. 5

6 domanda svolta con l atto di opposizione e svolgere tutte le eccezioni richieste dalla controversia). Peraltro tale seconda fase si presenta come eventuale, ben potendo le parti non rispettare il termine (perentorio) per l introduzione del giudizio di merito di fronte allo stesso giudice o per la riassunzione della causa davanti al giudice indicato come competente. All accoglimento dell opposizione all esecuzione corrisponde l accertamento della insussistenza del diritto di procedere ad esecuzione. Naturalmente l ambito del giudicato che copre tale accertamento non si può determinare apriori, poiché esso varia in relazione allo specifico motivo di opposizione che viene accolto. Mentre infatti un opposizione basata sull estinzione del debito, se accolta travolge definitivamente l azione esecutiva e il credito sottostante, l accoglimento dell opposizione basata sulla inidoneità del titolo esecutivo a giustificare l esecuzione intrapresa, non toccherà l esistenza del credito (che potrebbe ben sussistere indipendentemente dal titolo); ancora, se l opposizione riguarda la pignorabilità del bene pignorato, essa non coinvolge né il titolo né il credito sottostante poiché il suo oggetto è limitato ad una contestazione relativa all ambito di responsabilità patrimoniale del debitore. 6