Decreto Legislativo n. 133/2005 Relazione annuale sul funzionamento e la sorveglianza dell impianto Periodo: 1/1/ /12/2013 Milano, giugno 2014

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1 IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE RIFIUTI "SILLA 2" Decreto Legislativo n. 133/2005 Relazione annuale sul funzionamento e la sorveglianza dell impianto Periodo: 1/1/ /12/2013 Milano, giugno 2014 Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/2013 1/36

2 INTRODUZIONE DESCRIZIONE DELL IMPIANTO Finalità Caratteristiche tecniche Il ciclo produttivo Il sistema di recupero calore per teleriscaldamento Sistemi di presidio ambientale Sistema di aspirazione e trattamento dell aria proveniente dalle fosse Sezione di depurazione fumi Sistema di raccolta e trattamento delle acque reflue Sistemi di controllo e monitoraggio Sistema di controllo della combustione Sistema di controllo delle emissioni in atmosfera Monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera Campionamento in continuo delle diossine Monitoraggio discontinuo delle emissioni in atmosfera Emergenze Sistema di monitoraggio delle emissioni nell ambiente idrico DATI DI FUNZIONAMENTO RELATIVI ALL ANNO COMMENTO AI DATI RELATIVI ALL ANNO Rifiuti in ingresso Produzione e consumo di energia Emissioni in atmosfera Sistema di trattamento e controllo dei fumi di combustione Le prestazioni di Silla 2 rispetto ai limiti di legge Le prestazioni di Silla2 in termini di flussi di massa complessivi Andamento delle emissioni in atmosfera Generazione di rifiuti Scarichi idrici Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/2013 2/36

3 INTRODUZIONE OGGETTO DELLA RELAZIONE Oggetto della presente Relazione è quello di informare in merito al funzionamento e alla sorveglianza dell impianto di Termovalorizzazione Silla2, ai sensi dell art. 15, comma 3, del Decreto Legislativo 11 maggio 205 n La Relazione è stata redatta conformemente allo schema approvato con delibera della Regione Lombardia D.g.r. 15 febbraio 2012 n. IX/3019. Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/2013 3/36

4 1 DESCRIZIONE DELL IMPIANTO 1.1 FINALITÀ L impianto di termovalorizzazione Silla2 ha la finalità di smaltire rifiuti ed ottenerne la migliore valorizzazione energetica dalla combustione, cogenerando energia elettrica e calore per il teleriscaldamento delle abitazioni. Per garantire il minor impatto ambientale sono state adottate le tecnologie più innovative per il contenimento delle emissioni in atmosfera, del rumore, degli scarichi liquidi, dei residui solidi e del traffico veicolare indotto. 1.2 CARATTERISTICHE TECNICHE La tecnologia realizzativa è basata su: letto di combustione a griglia mobile orizzontale; sistema di recupero calore ad alta efficienza; sistema di depurazione fumi che garantisce emissioni decisamente inferiori ai limiti previsti dalle normative europee e nazionali. Dati dimensionali dell impianto Numero di linee 3 Portata massima autorizzata di rifiuti t/h 72,51 PCI nominale kj/kg Potenza termica massima MW 203,1 Produzione vapore totale t/h 225 Pressione vapore bar 52 Temperatura vapore C 425 Potenza elettrica del generatore MW 59 L energia termica generata dalla combustione dei rifiuti viene utilizzata per produrre energia elettrica, ceduta alla rete nazionale, e calore, ceduto alla rete di teleriscaldamento, in un rapporto variabile in funzione delle richieste della rete. 1.3 IL CICLO PRODUTTIVO L impianto di termovalorizzazione produce energia e calore utilizzando quale fonte energetica i RIFIUTI di cui circa il 91% di origine urbana residuale della raccolta differenziata. I rifiuti arrivano dalla raccolta urbana di Milano e da alcuni comuni dell hinterland. Le principali fasi del processo di termovalorizzazione sono di seguito descritte. Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/2013 4/36

5 1 Accettazione: I veicoli in ingresso passano attraverso un portale di controllo allo scopo di rilevare e isolare alcune tipologie di rifiuti non conformi. In particolare viene rilevata la presenza di eventuali rifiuti radioattivi. E attiva una specifica procedura per la gestione di sorgenti orfane eventualmente rilevate. In seguito gli automezzi transitano attraverso la zona di ricezione e pesatura, costituita da due pese, per le operazioni di identificazione e quantificazione dei rifiuti in ingresso e in uscita dall impianto. I veicoli sono avviati al piazzale di scarico attraverso una rampa di accesso a doppio senso di percorrenza. Nel caso di presenza di ingombranti a bordo degli automezzi, tali rifiuti sono depositati all interno di cassoni dedicati e trasbordati nell adiacente dipartimento Silla. I rifiuti sono scaricati in due fosse adiacenti tenute in depressione al fine di impedire l uscita di polveri e odori; l aria aspirata viene inviata alle tre linee di combustione. In caso di impianto fermo l aria aspirata viene inviata al sistema di filtrazione e deodorizzazione. 2 Caricamento: i rifiuti prelevati dalle fosse sono avviati al trattamento di termovalorizzazione. 3 Combustione: L impianto è dotato di tre linee di combustione indipendenti e ogni linea è costituita da una griglia, dove avviene la combustione vera e propria e da una caldaia. A valle della griglia si trova il sistema di estrazione e spegnimento delle scorie residue della combustione. 4 Scambio termico: i fumi caldi generati dalla combustione attraversano la caldaia, cedendo il proprio calore e producendo vapore surriscaldato. 5 Recupero energetico: Il vapore è utilizzato per produrre energia elettrica, immessa nella rete nazionale; calore per il teleriscaldamento, ceduto al gestore della rete esterna. In caso di non funzionamento dell impianto, entra in funzione una caldaia da 50 MW alimentata a gas naturale, per assicurare l erogazione del servizio calore. 6 Trattamento fumi: su ciascuna linea è installato un sistema dosaggio ed iniezione in camera di combustione di un reagente neutralizzante in polvere a base di idrossido di calce e magnesio che, operando in aggiunta agli altri sistemi di trattamento fumi esistenti, contribuisce all abbattimento dei composti acidi; successivamente viene effettuato un primo trattamento di depolverazione tramite precipitatore elettrostatico a valle del quale è installato un sistema di trattamento a secco finalizzato all abbattimento dei microinquinanti (metalli pesanti, diossine e furani) nonché di composti acidi (acido cloridrico, acido fluoridrico e ossidi di zolfo) presenti nei fumi; esso è composto essenzialmente da un reattore dove avviene l immissione dei reagenti (carboni attivi e bicarbonato di sodio) e da un filtro a maniche. Inoltre, su ogni linea viene effettuato un trattamento di denitrificazione (per l abbattimento degli ossidi di azoto). Il sistema è di tipo catalitico e posto in coda al sistema di trattamento, dopo i filtri a maniche, con iniezione di ammoniaca gassosa prodotta per idrolisi di urea. Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/2013 5/36

6 7 Emissione fumi trattati in atmosfera: all uscita del sistema di denitrificazione i gas vengono aspirati da un ventilatore e inviati al camino, alto 120 metri e contenente tre canne distinte per l evacuazione dei fumi. L impianto è dotato di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni (SME) su ciascuna linea. 8 Stoccaggio ed allontanamento rifiuti (sottoprodotti della combustione): i rifiuti solidi prodotti comprendono: scorie, ceneri leggere (residui da caldaia ed elettrofiltro) e polveri trattenute dai filtri a manica (PSR). I rifiuti sono stoccati in silos o aree autorizzate e quindi avviati a recupero o smaltimento finale in impianti di trattamento autorizzati. Schema di funzionamento dell'impianto Silla2 Il personale regola a distanza, dalla sala controllo, tutti i parametri di esercizio che occorre gestire nella conduzione di un impianto a tecnologia complessa come Silla2. Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/2013 6/36

7 1.3.1 Il sistema di recupero calore per teleriscaldamento Il sistema fornisce calore alla stazione di teleriscaldamento situata all interno dello stabilimento, alimentandola con vapore proveniente dal ciclo termico dell impianto di termovalorizzazione. Il sistema di scambio termico e alimentato da vapore spillato dalla turbina a media e a bassa pressione. Per garantire la fornitura di calore anche nel caso in cui l impianto di termovalorizzazione Silla 2 non sia in esercizio o non sia in grado di coprire interamente la richiesta, è presente una caldaia alimentata a gas naturale. Nel caso in cui l impianto d incenerimento Silla 2 abbia una o più linee in fermata per manutenzione ordinaria o straordinaria e, conseguentemente, non sia grado di coprire interamente la richiesta di calore delle rete, la caldaia del sistema d integrazione provvede a fornire la necessaria portata di vapore. 1.4 SISTEMI DI PRESIDIO AMBIENTALE Sistema di aspirazione e trattamento dell aria proveniente dalle fosse Il sistema di deodorizzazione ha la funzione di evitare il propagarsi all esterno degli edifici di sostanze maleodoranti, mantenendo in depressione il bunker dei rifiuti tramite l aspirazione di aria dall edificio attraverso griglie e canalizzazioni in lamiera collegate al sistema. L aria aspirata prima di essere espulsa in atmosfera viene depolverata e depurata. Il sistema di deodorizzazione viene messo in funzione durante i periodi di fermata programmata di 2 oppure di 3 linee. Quando il numero delle linee in funzione è pari a 2 o 3, il sistema di deodorizzazione è inattivo, poiché l aria primaria di combustione è sufficiente a mantenere la depressione nell edificio bunker dei rifiuti Sezione di depurazione fumi Il trattamento dei fumi di combustione avviene completamente a secco. Per ciascuna linea, la configurazione dei sistemi di depurazione è la seguente: pretrattamento in camera di combustione con idrossido di calcio e magnesio precipitatore elettrostatico reattore a secco con addizione di bicarbonato di sodio e carboni attivi filtro a maniche sistema di riduzione catalitica degli ossidi di azoto Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/2013 7/36

8 La portata fumi al camino nelle condizioni di massimo carico continuo risulta, per ogni linea, di circa Nm 3 /h Pretrattamento in camera di combustione con dosaggio di idrossido di calcio e magnesio Il sistema installato prevede, tramite apposita linea pneumatica, l iniezione in camera di combustione di un reagente neutralizzante in polvere a base di idrossido di calcio e magnesio ( Ca(OH) 2 + MgO ) con l obiettivo principale di iniziare la neutralizzazione dei composti acidi presenti nei fumi ed in particolare dell acido cloridrico Precipitatore elettrostatico Il precipitatore elettrostatico è stato progettato per la massima portata di fumi a valle del generatore di vapore, cioè senza ricircolo fumi in funzione. Ogni precipitatore è formato da due stadi di trattamento posti in serie ed elettricamente indipendenti. Nel caso di fuori servizio di uno stadio di trattamento è possibile mantenere il precipitatore in funzione senza necessità di riduzione del carico Sistema di assorbimento a secco con bicarbonato di sodio e carboni attivi I fumi in uscita dal precipitatore elettrostatico entrano in un economizzatore, dove la temperatura dei fumi viene abbassata sino ad un valore minimo di 190 C, mediante regolazione con valvola a tre vie; entrano quindi nel ventilatore booster e successivamente nel reattore a venturi dove avviene la miscelazione con i reagenti, costituiti da bicarbonato di sodio e carbone attivo. I fumi permangono nel reattore per circa 3 secondi prima di passare nel filtro a maniche. Le principali reazioni chimiche che intervengono durante il processo di assorbimento sono le seguenti: 2 NaHCO 3 Na 2 CO 3 + CO 2 + H 2 O Na 2 CO HCl 2 NaCl + H 2 O + CO 2 Na 2 CO 3 + SO 2 + ½ O 2 Na 2 SO 4 + CO 2 Na 2 CO HF 2 NaF + CO 2 + H 2 O Il bicarbonato di sodio, ad una temperatura superiore a 130 C e con un sufficiente tempo di permanenza, si decompone in carbonato di sodio rilasciando anidride carbonica e, grazie a tale reazione ( Reazione di attivazione ), aumenta notevolmente la superficie specifica di reazione consentendo un alta efficienza di assorbimento con un basso eccesso stechiometrico del reagente. Tali reazioni iniziano nel Reattore e proseguono nel Filtro a Maniche. Il reattore è dotato di sezione venturi, camera di espansione ed inversione del flusso allo scopo di favorire l intima miscelazione tra fumi e reagenti ed il necessario tempo di contatto. I gas uscenti dal reattore a secco entrano nel filtro a maniche dove proseguono le reazioni sopra descritte. Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/2013 8/36

9 Filtro a Maniche Il filtro a maniche è del tipo a funzionamento in depressione, con pulizia in controcorrente con impulsi di aria compressa a bassa pressione. Il filtro è a corpo unico ed è suddiviso in 6 compartimenti completamente escludibili disposti su 2 file di 3 compartimenti ciascuna. I plenum di ingresso ed uscita fumi sono posizionati centralmente tra le due file di comparti. I 6 compartimenti sono singolarmente intercettabili a monte/valle/scarico polveri con serrande a tenuta in modo da rendere possibile l ispezione e la manutenzione alle maniche con l impianto in esercizio Sistema di riduzione degli ossidi di azoto di tipo catalitico In uscita dal filtro a maniche i fumi vengono inviati ad un sistema di denitrificazione di tipo catalitico, seguito da due scambiatori di recupero termico, e quindi al ventilatore indotto per l evacuazione a camino. Processo L abbattimento degli ossidi di azoto NO x (NO ed NO 2 ) è realizzato con un sistema SCR (Selective Catalytic Reduction Riduzione Catalitica Selettiva). Si tratta di un processo di trattamento gas a secco mediante il dosaggio di urea, successivamente convertita in ammoniaca (NH 3 ) a sua volta iniettata come agente riducente. Le principali reazioni catalitiche sono le seguenti: 4 NO + 4 NH 3 + O 2 4 N H 2 O 6 NO NH 3 7 N H 2 O NO + NO NH 3 2 N H 2 O L ammoniaca (NH 3 ) è aggiunta ai gas di combustione a monte del catalizzatore e reagisce con gli NO x sul catalizzatore producendo azoto (N 2 ) e acqua (H 2 O). Il sistema SCR consiste di un sistema di dosaggio dell urea, un sistema di conversione dell urea in ammoniaca mediante idrolisi, un sistema di iniezione dell ammoniaca nei fumi, un reattore catalitico, una linea di by-pass per le fasi di avviamento e messa fuori servizio e altri accessori. Il reagente di partenza utilizzato è una soluzione acquosa al 40% di urea. Flusso dei fumi I fumi uscenti dal sistema di trattamento a bicarbonato entrano in un condotto che li conduce al reattore catalitico. A monte del sistema, viene posizionata la griglia di diffusione per l iniezione del reagente (miscela gas e ammoniaca in fase vapore) nella corrente dei fumi. A valle dell iniezione è previsto un miscelatore statico per distribuire uniformemente l ammoniaca nella corrente di gas. Il miscelatore statico è composto da elementi di forma opportuna realizzati in Corten. Il reattore catalitico è in Corten e contiene i catalizzatori ceramici a nido d ape. Essi sono prodotti per estrusione da una massa ceramica omogenea di biossido di titanio, ossido di vanadio e altri ossidi metallici. Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/2013 9/36

10 Sistema di pulizia È stato previsto, in via del tutto cautelativa, un sistema di pulizia del catalizzatore a onde sonore. Tale sistema ha la funzione di rimuovere la polvere che dovesse depositarsi nel caso di un eventuale rottura di maniche del filtro posto a monte. Rigenerazione periodica Il funzionamento dei catalizzatori DeNOx a bassa temperatura può essere disturbato dalla possibile formazione del bisolfato d ammonio, che può avvenire secondo la reazione: NH 3 + SO 3 + H 2 O NH 4 HSO 4 Tale fenomeno è sostanzialmente legato alla temperatura e al contenuto nei fumi di SO 3 e di SO 2, che si può parzialmente convertire a SO 3 sul catalizzatore. Il deposito del bisolfato d ammonio sui siti attivi del catalizzatore può provocare una parziale disattivazione (reversibile) del letto catalitico. Per ovviare a tale eventualità è stata prevista, in forma cautelativa, una rigenerazione del catalizzatore ogni 8000 ore di funzionamento. Si tratta in sostanza di un lavaggio con acqua dei moduli del catalizzatore, ovviamente eseguibile con il sistema di denitrificazione fuori servizio. Avendo a disposizione un bruciatore ausiliario, installato a monte del catalizzatore, è anche possibile effettuare una rigenerazione parziale in linea Sistema estrazione fumi Ventilatore Per ogni linea di fumi è previsto, a valle del denitrificatore SCR, un ventilatore centrifugo di estrazione del tipo a velocità variabile con azionamento a frequenza variabile. Esso convoglia i fumi depurati al camino cui è collegato tramite raccordo. Il ventilatore è direttamente accoppiato a due motori elettrici: il motore principale per il normale funzionamento ed il secondo, più piccolo, alimentato da generatore diesel, per le situazioni di emergenza. Il gruppo ventilatore-motore è insonorizzato. Camino I fumi estratti vengono convogliati ai tre camini posti in coda a ciascuna delle tre linee. Essi sono alti 120 m e sono raggruppati con configurazione ravvicinata a trifoglio. I tre camini, che hanno ciascuno un diametro interno di 2,14 m con restringimento finale, sono racchiusi all interno di un guscio cilindrico in cemento armato di circa 10 m di diametro e alto 120 m, che contiene, sostiene e guida nelle dilatazioni termiche le tre canne metalliche all interno. La cabina ove sono alloggiati gli analizzatori di fumi, raggiungibile con ascensore o scala di sicurezza, si trova adiacente al camino a quota + 25 m. Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

11 1.4.3 Sistema di raccolta e trattamento delle acque reflue Il sistema di raccolta delle acque reflue è preposto al riutilizzo degli scarichi liquidi provenienti dai vari sottosistemi dell impianto di preselezione e combustione al fine di ridurre il consumo di acqua per i servizi e limitare gli scarichi provenienti dall impianto. Tutti gli scarichi sono debitamente autorizzati secondo le vigenti norme. Con riferimento alla destinazione finale degli scarichi le acque reflue prodotte dall impianto sono costituite principalmente dalle seguenti tipologie. Acque reflue che vengono riutilizzate all interno dell impianto a) Acque di lavaggio e drenaggi oleosi, che vengono inviate alla Vasca raccolta acque spegnimento scorie e da qui agli estrattori a catena ed agli scaricatori scorie sotto la griglia per lo spegnimento delle scorie prodotte nell impianto. b) Spurghi continui di caldaia che sono inviati alla Vasca recupero spurghi, e da qui al bacino di raccolta delle torri di raffreddamento per essere reimpiegate nel ciclo di raffreddamento. Acque reflue inviate in fognatura (collettore consortile del depuratore AMIACQUE ex S.I.NO.M.I.) quali: c) Acque meteoriche di prima pioggia; d) Acque provenienti da servizi igienici dell insediamento; e) Spurgo torri di raffreddamento se non idonee allo scarico in acque superficiali (occasionalmente); f) Acque di lavaggio e drenaggi oleosi dopo disoleatura quando in esubero per lo spegnimento scorie (occasionalmente, in concomitanza ad eventi meteorici prolungati o intensi, e nei periodi di fermo per manutenzione delle linee di combustione) Acque reflue inviate in corso d acqua superficiale (Cavo Parea): g) Acque di spurgo torri di raffreddamento Per tali reflui è previsto lo scarico nel Cavo Parea previa declorazione con verifica in continuo. L impianto di declorazione funziona per filtrazione (letto di sabbia) ed adsorbimento utilizzando carbone attivo. L'analizzatore in continuo del cloro residuo provvede automaticamente a deviare il flusso d acqua nel collettore fognario (AMIACQUE) quando la presenza di cloro è superiore al limite di 0,07 mg/l (a fronte di un limite di legge pari a 0,20 mg/l) e lo ridevia al Cavo Parea quando il cloro misurato torna al valore di 0,02 mg/l. Un idoneo sistema provvede alla registrazione in continuo del cloro residuo misurato nell acqua Acque reflue recapitate sul suolo (ex fontanile Piccaluga): h) Acque meteoriche di seconda pioggia Le diverse tipologie di acque sono raccolte in vasche prima del recupero o smaltimento. Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

12 Schema del sistema di raccolta e scarico dell acqua di Silla SISTEMI DI CONTROLLO E MONITORAGGIO Sistema di controllo della combustione Combustione Il primo passo per contenere gli inquinanti prodotti nella combustione è realizzato cercando di ottenere una combustione il più possibile completa. Una combustione stabile ed uniforme rappresenta una precondizione indispensabile al rispetto dei valori limite, per l incidenza che ha sulla formazione dei diversi inquinanti da contenere. Il sistema ACC (Advanced Combustion Control) consente al personale di conduzione di ottenere e mantenere un elevato grado di stabilità ed uniformità del processo di combustione grazie una efficace automatizzazione che acquisisce, elabora e gestisce i molteplici parametri che entrano in gioco nella combustione di un combustibile come i rifiuti caratterizzati da una elevata eterogeneità. Il sistema ACC è in grado di rispondere ai continui cambiamenti della qualità dei rifiuti mettendo in relazione l umidità misurata nei fumi ed il potere calorifico calcolato con metodo indiretto utilizzando l entalpia dell acqua di alimento caldaia, l entalpia del vapore prodotto, il rendimento della caldaia e la portata di rifiuti inceneriti. Al variare della qualità il sistema agisce automaticamente su tutti gli apparati coinvolti nel processo di combustione raggruppabili schematicamente in quattro blocchi di regolazione: - caricamento rifiuti Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

13 - potenza della combustione; - fase finale della combustione ed evacuazione scorie esauste; - portata d aria. Post combustione Le camere di combustione sono state progettate e attrezzate per essere gestite in modo tale che i gas prodotti dall'incenerimento dei rifiuti siano portati, dopo l'ultima immissione di aria di combustione, in modo controllato ed omogeneo e anche nelle condizioni più sfavorevoli previste, ad una temperatura di almeno 850 C e perché sia garantita la loro permanenza in camera di combustione per almeno due secondi come prescritto dalla normativa vigente. Inoltre la presenza di bruciatori ausiliari che entrano in funzione automaticamente quando la temperatura dei gas di combustione scende al di sotto della temperatura minima stabilita è garanzia del mantenimento della temperatura di 850 C. La temperatura di riferimento è quella misurata per mezzo di tre termocoppie, alla fine della camera di combustione sul tetto del primo canale ascendente. In camera di combustione, viene inoltre effettuata la misurazione dell ossigeno Sistema di controllo delle emissioni in atmosfera Trattamento a secco per l abbattimento dei composti acidi, mercurio, diossine e furani In camera di combustione avviane un pretrattamento con dosaggio di idrossido di calcio e magnesio direttamente in camera di combustione, per l abbattimento dei composti acidi. Dopo un periodo sperimentale si è individuato un dosaggio di reagente ottimale che viene mantenuto costante. Successivamente, a valle del precipitatore elettrostatico, si procede al trattamento, a secco, finalizzato all abbattimento di composti acidi (HCl, HF ed SO 2 ), del mercurio, delle diossine e dei furani presenti nei fumi. Il sistema di trattamento è composto essenzialmente da: - sistema di distribuzione reagenti (bicarbonato di sodio e carboni attivi); - reattore; - filtro a maniche. Il dosaggio del bicarbonato di sodio è regolato in automatico dal DCS in maniera tale che la concentrazione di acido cloridrico (HCl) nei gas, a valle del sistema, rimanga sempre entro i limiti di emissione richiesti. Il controllo di portata del reagente è basato sul rapporto stechiometrico tra bicarbonato di sodio ed HCl. Un segnale relativo alla concentrazione di HCl nei gas in uscita dalla caldaia (derivato da uno specifico sistema di misura) viene utilizzato, insieme a quello della portata del vapore, per determinare la portata massica dell HCl. Al fine di contenere le emissioni entro i limiti richiesti, una correzione del segnale primario è ottenuta utilizzando il segnale della concentrazione di HCl misurato dal Sistema Monitoraggio Emissioni a camino, creando così un loop di regolazione fine per il sistema di dosaggio del reagente. Il carbone attivo è dosato con un valore fisso. Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

14 Denitrificazione Il contenimento degli ossidi di azoto, come già detto, avviene tramite un trattamento di tipo catalitico (SCR) con iniezione di ammoniaca, generata da urea per idrolisi. Il controllo di portata del reagente è basato sul rapporto stechiometrico tra NH 3 ed NO x. Un segnale relativo alla concentrazione di NO x nei gas in uscita dalla caldaia (derivato da uno specifico sistema di misura) viene utilizzato, insieme a quello della portata vapore, per determinare la portata massica degli NO x. Il prodotto tra il segnale di portata degli NO x e il fattore stechiometrico NH 3 /NO x fornisce un segnale che regola la valvola di controllo di portata di gas ammoniacale. Al fine di contenere le emissioni entro i limiti richiesti, una correzione del segnale primario è ottenuta utilizzando il segnale della concentrazione di NO x misurato dallo Sistema Monitoraggio Emissioni a camino, creando così un loop di regolazione fine per la valvola di controllo del reagente Monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera Ogni linea è dotata di un sistema di monitoraggio in continuo dei parametri di emissione al camino. Ogni sistema è composto da: - uno FTIR per il rilevamento di HCl, NH 3, CO, NO, NO 2, SO 2, N 2 O; - uno strumento di tipo paramagnetico per il rilevamento dell O 2 ; - uno strumento basato sul principio della ionizzazione di fiamma per la misura degli idrocarburi totali; - una sonda elettrodinamica per la misura delle polveri. Il sistema provvede anche al rilevamento continuo di umidità, temperatura, pressione e portata fumi. Per garantire il controllo continuo delle emissioni, per ciascuna linea tutti gli strumenti di misura sono stati ridondati. Inoltre, anche il sistema di acquisizione, elaborazione e archiviazione dati è stato completamente ridondato. I valori medi giornalieri di emissione del giorno precedente sono esposti sul display elettronico installato presso l ingresso del termovalorizzatore. Inoltre, settimanalmente, i valori di emissione sono pubblicati sul sito internet di A2A ( Campionamento in continuo delle diossine Su ciascuna linea di combustione è a regime un sistema per il campionamento automatico in continuo delle emissioni in atmosfera finalizzato alla misura delle diossine e dei furani. Questo in accordo con quanto stabilito dall Autorizzazione Integrata Ambientale (Decreto Regione Lombardia n del 24/10/2007). Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

15 In ottemperanza al suddetto Decreto, su ciascuna linea in funzione vengono effettuati campionamenti mensili della durata di 15 giorni continuativi Monitoraggio discontinuo delle emissioni in atmosfera Periodicamente, secondo le frequenze previste dall Autorizzazione Integrata Ambientale, sono effettuate analisi discontinue delle emissioni in atmosfera, a cura di un laboratorio esterno certificato Emergenze Le emergenze che possono comportare non conformità dei valori di emissione in atmosfera al camino sono gestite secondo un apposita Istruzione operativa. L eventuale superamento dei limiti di legge viene tempestivamente comunicato agli Enti di controllo, unitamente alla descrizione degli interventi adottati dall Amsa al fine di ripristinare rapidamente il corretto funzionamento dell impianto Sistema di monitoraggio delle emissioni nell ambiente idrico Sulle acque di scarico dalle torri di raffreddamento al cavo Parea sono effettuate misurazioni continue del ph, della temperatura, della portata e del cloro attivo libero. Inoltre, sul suddetto scarico, secondo le frequenze previste dall Autorizzazione Integrata Ambientale, sono effettuate analisi discontinue a cura di un laboratorio esterno certificato. Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

16 2 DATI DI FUNZIONAMENTO RELATIVI ALL ANNO 2013 Di seguito si riportano le tabelle con i dati relativi all anno 2013, redatte secondo lo schema approvato con delibera della Regione Lombardia D.g.r. 15 febbraio 2012 n. IX/3019. Tabella 1 - anagrafica dell impianto Società: A2A Ambiente S.p.A. Sede legale: Via Lamarmora n Brescia Sede impianto: Via L.C. Silla n Milano Recapiti telefonici: Contatti: Emilio Pizzimenti emilio.pizzimenti@a2a.eu Estremi AIA vigente Decreto Regione Lombardia n del 24/10/2007 aggiornato con decreto n del 20/3/2009 Tabella 2 caratteristiche impianto Impianto Linee (numero) 3 Tipo di forno Griglia X Letto fluido Altro specificare Impianto totale linea note Capacità nominale autorizzata 184,6 Potenza termica di picco pari a 203,1 MW [MJ/h] Ore annue di funzionamento a rifiuti [h] PCI rifiuti da AIA Min Max 3820 Pci medio annuo dei rifiuti trattati [kcal/kg] 2395 Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

17 Tabella 3a Quantitativi e tipologie rifiuti inceneriti Rifiuti Quantità note Rifiuti inceneriti [t/a] Rifiuti solidi urbani [t/a] , ,4 Dato misurato dalle celle di carico sui carriponte Rifiuti solidi urbani % sul totale 90, Rifiuti speciali [t/a] 49615,871 Rifiuti speciali % sul totale 9, Rifiuti ospedalieri [t/a] 0 L'impianto non tratta rifiuti ospedalieri Rifiuti ospedalieri % sul totale 0 Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

18 Tabella 3b Quantitativi e tipologie rifiuti inceneriti - elenco per singolo codice dei rifiuti. C.E.R. quantità totale [t/anno] , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,46 DPR 309 0,435 Nota Le quantità sopra riportate, si riferiscono ai rifiuti conferiti all impianto e scaricati nella fossa rifiuti, misurati dalle pese a ponte in ingresso al sito. Tali quantitativi differiscono leggermente dal quantitativo totale di rifiuti inceneriti riportati in tabella 3a. Le cause di tali differenze dipendono: - dalle perdite di processo - dalle giacenze in fossa rifiuti prima e dopo il periodo di riferimento. Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

19 Tabella 4a) Rendimento ed efficienza energetica Parametro Valori note Energia elettrica prodotta [MWh] ,1 Energia elettrica prelevata dalla rete [MWh] 205,504 Energia elettrica ceduta [MWh] ,48 Energia termica ceduta all esterno in forma di calore [MWh] Ep [GJ/a] Ef [GJ/a] Ei [GJ/a] 739 Ew [GJ/a] Valore relativo al coefficiente di efficienza energetica calcolato secondo la direttiva quadro europea sui rifiuti* [0-1] 0,857 * (Direttiva 2008/98/CE) secondo la seguente formula: Eff. Energ. = [Ep - (Ef + Ei)] / [0,97 x (Ew + Ef)] N.B. per il combustibile ausiliario deve essere conteggiato solo quello utilizzato per il mantenimento della combustione Tabella 4b) Reagenti e combustibili Tabella materiali utilizzati per abbattimento fumi (riferiti ai valori relativi al consumo specifico di reagenti e/o combustibili utilizzati su unità di rifiuto trattata es. bicarbonato, carboni attivi, ammoniaca, urea, ecc.) Reagenti e/o Combustibile Quantità note Bicarbonato di sodio [kg/t rif inc. ] 10,69 Carboni attivi [kg/t rif inc. ] 0,36 Urea [kg/t rif inc. ] 2,59 Ossido di magnesio e calce [kg/t rif inc. ] 3,67 Gas naturale (metano) [Sm 3 /t rif inc. ] 2,60 Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

20 5 Emissioni in atmosfera Tabella 5a Medie giornaliere I valori riportati nella tabella si intendono espressi come mg/nm 3 (temperatura 273 K, pressione 101,3 kpa, gas secco) e riferiti ad un tenore di ossigeno dell 11%. VALORI DI EMISSIONE MEDI GIORNALIERI (ALL. 1, Parte A, punto 1 del D.Lgs 133/05) VALORI LIMITE [mg/nm 3 ] EMISSIONE E1 EMISSIONE E2 (se presente) EMISSIONE E3 (se presente) Parametri D.lgs 133/05 AIA MEDIA N. e/o % GIORNALIERA (2) SUPERAMENTI (3) MEDIA GIORNALIERA (2) N. e/o % SUPERAMENTI (3) MEDIA N. e/o % GIORNALIERA (2) SUPERAMENTI (3) Polveri tot ,11 0 0,13 0 0,24 0 CO ,35 0 5,29 0 6,13 0 TOC ,42 0 0,35 0 0,41 0 HCl ,08 0 2,21 0 2,21 0 HF (1) 1 1 non misurato non misurato non misurato SO ,51 0 1,25 0 0,18 0 NO , , ,11 0 NH 3 (4) 10 0,85 0 0,9 0 0,7 0 NOTA BENE: (1) se previsto il monitoraggio in continuo ai sensi di quanto riportato all art.11 comma 2; (2) calcolata sulla base delle medie giornaliere dell intero anno; (3) nel caso non si siano verificati superi, inserire il valore zero; Per quanto riguarda l HF, come previsto dal D.Lgs. 133/2005, art. 11, comma 2, e ribadito dal decreto AIA, la misurazione in continuo è stata sostituita da misurazioni periodiche in quanto l impianto adotta sistemi di trattamento dell HCl nell effluente gassoso che garantiscono il rispetto del valore limite di emissione relativo a tale sostanza. Per ogni eventuale superamento dovrà essere fornita una nota esplicativa, utilizzando la tabella di seguito proposta, e dovrà comunque essere fornita una spiegazione all interno della relazione. Per definizione di superamento si deve fare riferimento a quanto previsto dall Allegato 1 punto C. del d.lgs. 133/05 Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

21 NOTA SUPERAMENTI PUNTO DI EMISSIONE N. DATA CONCENTRAZIONE MISURATA E CAUSA AZIONI e RIPRISTINO Tabella 5b Medie semiorarie I valori riportati nella tabella si intendono espressi come mg/nm 3 (temperatura 273 K, pressione 101,3 kpa, gas secco) e riferiti ad un tenore di ossigeno dell 11%. PARAMETRI VALORI DI EMISSIONE MEDI SU 30 MINUTI (ALL. 1, Parte A, punto 2 del D.Lgs 133/05) Valori Limite [mg/nm 3 ] 100% (A) 97% (B) EMISSIONE E1 N medie semiorarie valide N. medie semiorarie di superamento della Colonna A % medie semiorarie con rispetto dei valori della Colonna B (1) Avvenuto superamento (2) Polveri totali TOC HCl HF 4 2 non misurato non misurato non misurato non misurato SO NO NH Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

22 PARAMETRI Valori Limite 100% (A) 97% (B) EMISSIONE E2 N medie semiorarie valide N. medie semiorarie di superamento della Colonna A % medie semiorarie con rispetto dei valori della Colonna B (1) Avvenuto superamento (2) Polveri totali TOC HCl HF 4 2 non misurato non misurato non misurato non misurato SO NO NH 3 (5) Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

23 PARAMETRI Valori Limite 100% (A) 97% (B) EMISSIONE E3 N medie semiorarie valide N. medie semiorarie di superamento della Colonna A % medie semiorarie con rispetto dei valori della Colonna B (1) Avvenuto superamento (2) Polveri totali TOC HCl HF 4 2 non misurato non misurato non misurato non misurato SO NO NH 3 (5) NOTE: (1) il dato va inserito solo nel caso in cui vi siano stati supermanenti dei valori sui 30 minuti di cui alla Colonna A; (2) nel caso non si siano verificati superi, inserire il valore zero; (3) i valori di emissione si intendono rispettati se nessuno dei valori medi su 30 minuti supera uno qualsiasi dei valori limite di emissione di cui alla colonna A, oppure, in caso di non totale rispetto di tale limite per il parametro in esame, almeno il 97% dei valori medi su 30 minuti nel corso dell anno non supera il relativo valore limite di emissione di cui alla Colonna B (rif All.1 parte C del D.Lgs 133/05); Per ogni eventuale superamento dovrà essere fornita una nota esplicativa, utilizzando la tabella di seguito proposta, e dovrà comunque essere fornita una spiegazione all interno della relazione. Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

24 Per definizione di superamento si deve fare riferimento a quanto previsto dall Allegato 1 punto C del D.Lgs. 133/05. NOTA SUPERAMENTI EMISSIONE N. DATA CONCENTRAZIONE MISURATA E CAUSA AZIONI E RIPRISTINO Tabella 5c ) Emissioni medie puntuali I valori riportati nella tabella si intendono espressi come mg/nm 3 (temperatura 273 K, pressione 101,3 kpa, gas secco) e riferiti ad un tenore di ossigeno dell 11%. VALORI DI EMISSIONE PUNTUALI (ALL. 1, Parte A, punti 3 e 4 del D.Lgs 133/05) Emissione E1 Parametro Valore limite [mg/nm 3 ] Valore limite AIA Analisi n.1 Analisi n.2 Analisi n.3 n. superamenti (2) Cd + Tl 0,05 0,05 < 0,0011 0,0014 0, Hg 0,05 0,05 0,004 < 0,001 < 0,001 0 Metalli (Sb, As, Pb, Cr, Co, Cu, Mn, Ni, V) + Sn 0,5 0,5 0,014 0,051 0,032 0 Zn 0,5 0,5 0,002 0,005 0,003 0 (PCDD + PCDF) (1) 0,1 [ng/m 3 ] 0,1 [ng/m 3 ] 0, ,00083 < 0, IPA 0,01 0,01 < 0, < 0, < 0, Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

25 Emissione E2 Parametro Valore limite [mg/nm 3 ] Valore limite AIA Analisi n.1 Analisi n.2 Analisi n.3 n. superamenti (2) Cd + Tl 0,05 0,05 < 0,0011 0,002 0, Hg 0,05 0,05 0,002 < 0,001 < 0,001 0 Metalli (Sb, As, Pb, Cr, Co, Cu, Mn, Ni, V) 0,5 0,5 0,096 0,029 0, Sn Zn 0,5 0,5 0,001 0,002 0,003 0 (PCDD + PCDF) (1) 0,1 [ng/m 3 ] 0,1 [ng/m 3 ] 0, ,0055 0, IPA 0,01 0,01 < 0, < 0, < 0, Valore limite [mg/nm 3 ] Emissione E3 Valore limite AIA Analisi n.1 Analisi n.2 Analisi n.3 n. superamenti (2) Parametro Cd + Tl 0,05 0,05 < 0,0011 0,0012 0, Hg 0,05 0,05 0,002 < 0,001 < 0,001 0 Metalli (Sb, As, Pb, Cr, Co, Cu, Mn, Ni, V) 0,5 0,5 0,042 0,028 0, Sn Zn 0,5 0,5 0,002 < 0,001 0,003 0 (PCDD + PCDF) (1) 0,1 [ng/m 3 ] 0,1 [ng/m 3 ] 0,0013 < 0, , IPA 0,01 0,01 < 0, < 0, < 0, NOTE (1) riportare oltre (o in sostituzione) al risultato delle analisi da campionamento puntuale, anche il risultato delle analisi da campionamento in continuo, specificando: CC = campionatore in continuo LF = linea ferma (2) per ogni eventuale superamento dovrà essere fornita un nota esplicativa, utilizzando la tabella di seguito proposta, e dovrà comunque essere fornita una spiegazione all interno della relazione Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

26 Valori mensili registrati per PCDD e PCDF Emiss. n. U.M. Genn Febb Marz Apr Magg Giu Lug Ago Sett Ott Nov Dic MEDIA E1 [ng/m 3 ] 0, , , , , , , , , , , , , E2 [ng/m 3 ] 0, , , , , , , , , , , , , E3 [ng/m 3 ] 0, , , , , , , , , , , , , Per definizione di superamento si deve fare riferimento a quanto previsto dall Allegato 1 punto C del D.Lgs. 133/05. NOTA SUPERAMENTI EMISSIONE N. DATA CONCENTRAZIONE MISURATA E CAUSA AZIONI E RIPRISTINO Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

27 Tabella 5d ) Emissioni di CO CONFRONTO CON I VALORI DI EMISSIONE PER IL CO [mg/nm 3 ] (ALL. 1, Parte A, punto 5 del D.Lgs 133/05) MEDIA SEMIORARIA MEDIA SU 10 MIN. Parametro Valore limite semiorario Linea 1 CO 100 n. superamenti medie semiorarie nelle 24 h n. 1 il 02/12/2013 n. 1 il 15/12/2013 Valore limite su 10 min. Linea 2 CO % superamenti valori medi sui 10 min 0,7% il 02/12/2013 1,6% il 15/12/2013 Avvenuto superamento (1) NO NO NOTE 02/12/2013 ore 09:00 15/12/2013 ore 20:00 Linea 3 CO (1) i valori di emissione si intendono rispettati se nessuno dei valori medi su 30 minuti in un periodo di 24 ore supera il valore di 100 mg/nm 3, oppure se, in caso di non totale rispetto di tale limite, il 95% dei valori medi su 10 minuti non supera il valore di 150 mg/nm 3 ; (2) per ogni eventuale superamento dovrà essere fornita un nota esplicativa, utilizzando la tabella di seguito proposta, e dovrà comunque essere fornita una spiegazione all interno della relazione Per definizione di superamento si deve fare riferimento a quanto previsto dall Allegato 1 punto C del D.Lgs. 133/05. NOTA SUPERAMENTI PUNTO DI EMISSIONE N. DATA CONCENTRAZIONE MISURATA E CAUSA AZIONI E RIPRISTINO Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

28 Tabella 5e) Flussi di massa Nella Tabella sono riportati il flusso di massa (espressi in t/anno o kg/anno o g/anno) degli inquinanti emessi e i fattori di emissione espressi come rapporto tra massa dell inquinante emesso (in mg o ng) e massa di rifiuti inceneriti (t) Linea 1 Linea 2 Linea 3 Inquinante Flusso di massa Fattore di emissione Flusso di massa Fattore di emissione Flusso di massa Fattore di emissione Polveri totali 0, t/a 656, mg INQ /t RIF 0, t/a 773,76778 mg INQ /t RIF 0, t/a 1440,6514 mg INQ /t RIF TOC 0, t/a 2564, mg INQ /t RIF 0, t/a 2142,35799 mg INQ /t RIF 0, t/a 2434,46841 mg INQ /t RIF HCl 2, t/a 12754,4185 mg INQ /t RIF 2, t/a 13509,0485 mg INQ /t RIF 2, t/a 13156,631 mg INQ /t RIF HF 0, t/a 1531, mg INQ /t RIF 0, t/a 1530,28095 mg INQ /t RIF 0, t/a 1485,02232 mg INQ /t RIF SO 2 0, t/a 3128, mg INQ /t RIF 1, t/a 7652,85963 mg INQ /t RIF 0, t/a 1096,59046 mg INQ /t RIF NO 2 45, t/a ,258 mg INQ /t RIF 41, t/a ,694 mg INQ /t RIF 42, t/a ,887 mg INQ /t RIF CO 7, t/a 38889,64536 mg INQ /t RIF 5, t/a 32392,5038 mg INQ /t RIF 6, t/a 36438,6974 mg INQ /t RIF NH 3 (dgr 3473/06) 0, t/a 5213, mg INQ /t RIF 0, t/a 5516,76598 mg INQ /t RIF 0, t/a 4167,45344 mg INQ /t RIF Cd + Tl 1,0377 kg/a 5, mg INQ /t RIF 1,0782 kg/a 6, mg INQ /t RIF 0,8363 kg/a 4, mg INQ /t RIF Hg 1,8641 kg/a 10, mg INQ /t RIF 1,024 kg/a 5, mg INQ /t RIF 1,1947 kg/a 6, mg INQ /t RIF Metalli (Sb, As, Pb, Cr, Co, Cu, Mn, Ni, V) + Sn (dgr 3473/06) 35,5424 kg/a 194, mg INQ /t RIF 52,525 kg/a 296, mg INQ /t RIF 36,7968 kg/a 203, mg INQ /t RIF Zn (dgr 3473/06) 3,3554 kg/a 18, mg INQ /t RIF 2,1082 kg/a 11, mg INQ /t RIF 2,0907 kg/a 11, mg INQ /t RIF (PCDD + PCDF) 0, g/a 1, ng INQ /t RIF 0, g/a 3, ng INQ /t RIF 0, g/a 1, ng INQ /t RIF IPA 14,5401 g/a 79639,83761 ng INQ /t RIF 15,5407 g/a 87736,3737 ng INQ /t RIF 13,978 g/a 77221,1011 ng INQ /t RIF Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

29 Totale Inquinante Flusso di massa Fattore di emissione Polveri totali 0, t/a 957, mg INQ /t RIF TOC 1, t/a 2382, mg INQ /t RIF HCl 7, t/a 13136,26965 mg INQ /t RIF HF 0, t/a 1515, mg INQ /t RIF SO 2 2, t/a 3930, mg INQ /t RIF NO 2 128, t/a ,5919 mg INQ /t RIF CO 19, t/a 35940,79621 mg INQ /t RIF NH 3 (dgr 3473/06) 2, t/a 4962, mg INQ /t RIF Cd + Tl 2,9522 kg/a 5, mg INQ /t RIF Hg 4,0828 kg/a 7, mg INQ /t RIF Metalli (Sb, As, Pb, Cr, Co, Cu, Mn, Ni, V) + Sn (dgr 3473/06) 124,8642 kg/a 230, mg INQ /t RIF Zn (dgr 3473/06) 7,5543 kg/a 13, mg INQ /t RIF (PCDD + PCDF) 0, g/a 2, ng INQ /t RIF IPA 44,0588 g/a 81482,42125 ng INQ /t RIF Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

30 Tabella 6 - Acque di scarico dall impianto di abbattimento ad umido dell inceneritore Acqua Limiti 133/05 Limiti AIA Valori medi annui N superamenti (1) Solidi sospesi Mercurio (Hg) Cadmio (Cd) Tallio (Tl) Arsenico (As) Piombo (Pb) Cromo (Cr) Rame (Cu) Nichel (Ni) Zinco (Zn) (PCDD + PCDF) IPA 95% su 30 mg/l 100% su 45 mg/l 0,03 mg/l 0,05 mg/l 0,05 mg/l 0,15 mg/l 0,2 mg/l 0,5 mg/l 0,5 mg/l 0,5 mg/l 1,5 mg/l 0,3 ng/l 0,0002 mg/l (1) per ogni eventuale superamento dovrà essere fornita un nota esplicativa, utilizzando la tabella di seguito proposta, e dovrà comunque essere fornita una spiegazione all interno della relazione Per definizione di superamento si deve fare riferimento a quanto previsto dall Allegato 1 punto C del D.Lgs. 133/05. PUNTO DI EMISSIONE N. DATA NOTA SUPERAMENTI CONCENTRAZIONE MISURATA E CAUSA AZIONI E RIPRISTINO Questa tabella non è stata compilata in quanto il trattamento dei fumi di combustione avviene completamente a secco. Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

31 Tabella 7 Rifiuti prodotti dalla termodistruzione Tipologie rifiuto Quantità Note scorie [t/t rif inc ] 0, % a smaltimento 0 % a recupero 100 polveri [t/t rif inc ] 0, % a smaltimento 11, % a recupero 88, ceneri [t/t rif inc ] 0, % a smaltimento 100 % a recupero 0 materiali ferrosi [t/t rif inc ] 0, altri rifiuti [t/t rif inc ] 0, Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

32 3 COMMENTO AI DATI RELATIVI ALL ANNO 2013 Nel presente capitolo, si commentano i dati di funzionamento riportati nel capitolo RIFIUTI IN INGRESSO Milano giornalmente produce circa tonnellate di rifiuti. Di queste circa il 43% è raccolto in modo differenziato ed il rimanente è caratterizzato da una composizione che varia in funzione della stagione e delle zone urbane. I rifiuti in ingresso all impianto sono costituiti per il 91% dalla frazione residuale della raccolta differenziata (il cosiddetto sacco nero nel quale i cittadini buttano tutto ciò che rimane dopo aver separato rifiuti umidi organici, carta, vetro, contenitori metallici, contenitori di plastica, pile, farmaci scaduti e rifiuti pericolosi in genere) dei rifiuti generati nel Comune di Milano e nell hinterland, nonché dalla frazione secca da rifiuti urbani selezionata in altri impianti del gruppo o proveniente dal trattamento delle raccolte differenziate della città di Milano. Il rimanente 9% circa dei rifiuti trattati è costituito da rifiuti speciali prodotti da attività commerciali e industriali presenti sul territorio provinciale e trasportati da soggetti autorizzati. 3.2 PRODUZIONE E CONSUMO DI ENERGIA Il rifiuto conferito all impianto rappresenta un importante fonte di energia. Con il calore derivante dalla combustione dei rifiuti, l impianto genera infatti vapore che alimenta una turbina da 59 MW di potenza che riesce a recuperare da 800 a 900 kwh per ogni tonnellata di rifiuto termovalorizzato in funzione delle caratteristiche del rifiuto e della quantità di calore ceduta alla rete di teleriscaldamento. L impianto annualmente produce energia elettrica sufficiente a soddisfare tutti i fabbisogni interni e ad immettere nelle rete elettrica nazionale una quantità di energia elettrica equivalente al totale dei consumi di circa famiglie. Durante la stagione invernale parte del calore è inoltre recuperata per alimentare la rete di teleriscaldamento. A pieno regime, l impianto è in grado di produrre calore sufficiente per circa famiglie. Oltre ai rifiuti, l impianto utilizza, quale combustibile ausiliario e in misura decisamente inferiore, anche gas naturale (metano). Il metano, prelevato dalla rete, è utilizzato sostanzialmente nelle fasi di avviamento delle linee di combustione e, in misura minore, nelle fasi di arresto. Inoltre, saltuariamente, viene utilizzato in fase di esercizio per evitare che la temperatura in camera di combustione scenda al di sotto di 850 C. L apporto energetico dato dal combustibile ausiliario (metano) è assolutamente trascurabile rispetto a quello apportato dal combustibile principale (i rifiuti). Nel 2013 il contributo energetico derivato dal metano è stato pari a circa l 1% rispetto al totale immesso nell impianto. Come già detto, inoltre, è presente una caldaia da 50 MW di integrazione ed emergenza alla rete di teleriscaldamento. Nel 2013 la caldaia non ha mai funzionato se non per Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

33 brevissimi periodi di tempo e a regime ridotto. E stata però sempre tenuta in stand-by caldo per essere pronta ad intervenire in caso di necessità. La Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19/11/2008 ha stabilito che un impianto di rifiuti solidi urbani rientra tra le operazioni di recupero solo se la sua efficienza energetica è uguale o superiore rispettivamente a 0,60 per gli impianti esistenti o 0,65 per gli impianti di nuova costruzione. Da questo punto di vista l impianto Silla2 deve essere considerato un impianto di recupero in quanto la sua efficienza energetica è pari a 0,857 come indicato nella tabella 4a) del capitolo EMISSIONI IN ATMOSFERA In condizioni di marcia dell impianto, i principali inquinanti emessi in atmosfera dai tre camini delle linee di termovalorizzazione sono costituiti da ossidi di azoto, acido cloridrico, ammoniaca, ossido di carbonio, COT, ossidi di zolfo e polveri. In caso di fermata del processo di termovalorizzazione, le emissioni si riducono essenzialmente a quelle della caldaia di emergenza ed integrazione per il servizio di teleriscaldamento alimentata a metano. Le fosse di ricezione rifiuti sono tenute in depressione dall aspirazione dei ventilatori dell aria comburente delle tre linee. In caso di fermata completa dell impianto, l aria viene trattata da uno speciale impianto di depolverazione (con filtri a maniche) e deodorizzazione (a carboni attivi) prima di venire rilasciata in atmosfera Sistema di trattamento e controllo dei fumi di combustione Il sistema di trattamento dei fumi installato nell impianto di Silla2 permette di rispettare le più restrittive normative nazionali ed europee garantendo ottimali livelli di abbattimento, così come verificato in continuo dal sistema di monitoraggio. In particolare l efficienza di rimozione di inquinanti quali ad esempio l acido cloridrico, le polveri e gli ossidi di zolfo, è in assoluto molto elevata Le prestazioni di Silla 2 rispetto ai limiti di legge La legislazione nazionale ed europea, recepita nei decreti autorizzativi dell impianto Silla2, definisce limiti di concentrazione semioraria e giornaliera per le diverse tipologie di inquinanti contenuti nei fumi emessi dalla combustione dei rifiuti. In particolare, i valori medi annui di emissione di tutti gli inquinanti risultano ampiamente inferiori rispetto ai limiti autorizzati. Il buon funzionamento dell impianto è dimostrato anche dal fatto che nel corso del 2013, rispetto a oltre rilevazioni (calcolate su base semioraria) relative a tutti gli inquinanti monitorati in continuo, non si sono registrati eventi di supero dei limiti di legge né su base semioraria né su base giornaliera. L impianto, inoltre, rispetta i VALORI GUIDA (già in vigore) ed i VALORI OBIETTIVO (che entreranno in vigore a partire dal 1/1/2018), definiti con la delibera della Regione Lombardia D.g.r. 15/2/2012 n. IX/3019. Silla2 Relazione annuale D.Lgs 133/2005 Periodo 1/1/ /12/ /36

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