Il termovalorizzatore di Torino
|
|
- Pio Fortunato
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Il termovalorizzatore di Torino Funzionamento Andamento febbraio 2016
2 La Società TRM S.p.A - Trattamento Rifiuti Metropolitani èlasocietà che ha progettato, costruito e, attualmente, gestisce il termovalorizzatore dei rifiuti della Città Metropolitana di Torino. Assetto societario 20% SOCI PUBBLICI (Comune di Torino e altri comuni della Città Metropolitana) 80% SOCIO PRIVATO TRM V (IREN S.p.A) 2
3 L IMPIANTO
4 Planimetria generale Magazzino & Officina Portale controllo radioattivo Pese Torri di raffreddamento Ingresso mezzi Palazzina staff tecnico Area ricevimento e stoccaggio rifiuti Area demi ed antincendio Area turbina Area caldaie e trattamento fumi Edificio (futuro) teleriscaldamento Sottostazione elettrica Camino Prolungamento via Gorini Palazzina direzionale Tecnici & visitatori Portineria Area stoccaggio ceneri e reagenti Area stoccaggio scorie Spogliatoio Stazione gas metano
5 Controllo rifiuti Per conferire i propri rifiuti in impianto, tutti i camion devono passare in primo luogo attraverso un portale di controllo radioattività. Successivamente i mezzi giungono al locale pesa per la verifica dei documenti e la pesatura. PORTALE CONTROLLO RADIAZIONI PESA
6 Conferimento rifiuti Superati tali controlli, i mezzi entrano in avanfossa e - dopo essersi posizionati in corrispondenza di una delle 10 bocche di lupo disponibili - scaricano i rifiuti in fossa. La fossa ha una capacità utile pari a m 3 ed è dimensionata per accumulare rifiuti per circa 5 giorni ad impianto spento. AVANFOSSA DI SCARICO RIFIUTI FOSSA RIFIUTI CABINA GRUISTI BOCCHE DI LUPO SCIVOLI RIFIUTI
7 Stoccaggio e caricamento I gruisti, utilizzando ciascuno una delle 2 benne a polipo, miscelano, prelevano e depositano i rifiuti in una delle 3 tramogge di ingresso alle griglie dei forni di incenerimento. 7
8 La combustione TRAMOGGIA DI CARICO La combustione dei rifiuti avviene a circa 1000 C su 3 griglie mobili. I rifiuti bruciano per autocombustione; si utilizza il metano solo quando viene avviata la combustione o nel caso in cui la temperatura scenda sotto un certo limite (850 C). 8
9 Il sistema griglia/caldaia Al di sopra di ciascuna griglia, è collocata una caldaia. Il fumo sale dalla griglia verso l alto ed entra in caldaia dove riscalda l acqua che circola nei tubi; l acqua riscaldandosi si trasforma in vapore acqueo. I fumi - generati dalla combustione - cedono il loro calore all acqua che attraversa i tubi della caldaia; in tal modo si raffreddano e passano da 1000 C a 200 C.
10 IL RECUPERO ENERGETICO
11 Il recupero energetico Il vapore viene poi convogliato nell area di recupero energetico per diventare energia elettrica/termica. L impianto può lavorare in assetto solo elettrico o in cogenerazione (produzione contemporanea di energia termica ed elettrica) In assetto elettrico il vapore viene inviato alla turbina che trasforma l energia termica del vapore in energia elettrica attraverso un generatore. In assetto cogenerativo, una parte del vapore prodotto in caldaia viene spillato a metà della turbina e cede il proprio calore ad uno scambiatore per produrre acqua calda da inviare alla rete di teleriscaldamento.
12 I dati del recupero energetico 12
13 DEPURAZIONE FUMI E CONTROLLO EMISSIONI
14 Trattamento fumi ( vista 3D ) Fumi da caldaie Filtro a maniche Reattore catalitico Elettrofiltro Reattore a secco Sili bicarbonato di sodio Silo carbone attivo Sili ceneri Sili prodotti sodici residui Ventilatore estrazione fumi
15 Il sistema trattamento fumi (1 stadio di depurazione) ELETTROFILTRO Nell elettrofiltro le particelle, trasportate dai fumi di combustione, vengono sottoposte ad un campo elettrostatico che permette di attirare le ceneri su piastre di metallo (piatti di raccolta) interne al filtro. Le ceneri trattenute vengono raccolte nelle tramogge sottostanti attraverso un martellamento meccanico delle piastre. 15
16 Il sistema trattamento fumi (2 stadio di depurazione) REATTORE A SECCO Nel reattore a secco avviene l iniezione di carbone attivo e bicarbonato di sodio. Si generano così delle reazioni meccaniche e chimiche in grado di catturare gli inquinanti gassosi ancora presenti nei fumi. Il carbone attivo, altamente poroso, assorbe i microinquinanti: inorganici metalli pesanti quali Pb, Zn, Cd, HG organici diossine (PCDD), furani (PCDF), composti clorurati e idrocarburi policiclici aromatici (IPA) Il bicarbonato di sodio, reagendo chimicamente con i macroinquinanti gassosi ossidi di zolfo acidi (cloridrico, fluoridrico) fa sì che vengano prodotti altri composti gassosi espulsi dal camino sotto forma di anidride carbonica (CO 2 ) e vapor d acqua (H 2 O). 16
17 Il sistema trattamento fumi (3 stadio di depurazione) FILTRO A MANICHE I residui solidi sono quasi totalmente trattenuti dal filtro a maniche, in particolare i sali sodici, prodotti dalle reazioni di abbattimento ( NaCl, NaF, Na 2 SO 4, Na 2 CO 3 genericamente indicati come PSR). L ampia superficie di contatto tra i fumi e le maniche del filtro (circa 4200 m 2 ), realizzate in materiale filtrante microporoso PTFE (Gore- Tex), consente la massima efficienza di rimozione delle polveri, incluso il PM 2,5. La pulizia delle maniche avviene periodicamente tramite impulsi d aria compressa che, scuotendo le maniche, fanno cadere le polveri depositate sulla loro superficie esterna nelle sottostanti tramogge. Si generano quindi i cosiddetti PSR (Prodotti Sodici Residui) che vengono raccolti in silos.
18 Il sistema trattamento fumi (4 stadio di depurazione) REATTORE CATALITICO Ingresso vapori ammoniacali Setti a nido d ape Nel reattore catalitico, attualmente il sistema più efficace per ottenere bassi livelli di emissione in atmosfera, vengono rimossi più del 95% degli ossidi di azoto (NO X ). Si tratta di un reattore catalitico suddiviso in due parti: una zona di miscelazione incuii fumi, provenienti dal filtro a maniche, sono additivati con iniezione di gas contenenti ammoniaca ( NH 3 ) Ingresso fumi Uscita fumi Catalizzatori una zona di trattamento, dove l ammoniaca abbatte gli NO X dei fumi, reagendo con essi grazie a delle sostanze catalizzatrici (WO 3, V 2 O 5 su TiO 2 ) 18
19 PRODUZIONE E GESTIONE RESIDUI
20 I residui del termovalorizzatore I residui solidi derivanti dal processo di combustione e depurazione dei fumi sono di 4 tipi: Scorie (ceneri pesanti) e ferrosi Da combustione Sotto la griglia 23% in peso Ceneri leggere Da combustione Sotto caldaia ed elettrofiltro 2% in peso Prodotti Sodici Residui Da depurazione fumi Sotto filtro a maniche 1,5% in peso
21 EMISSIONI E CONTROLLO
22 Il Sistema di monitoraggio a camino Prima di essere espulsi in atmosfera, i fumi sono analizzati dal Sistema di monitoraggio delle emissioni (SME), dove vengono misurati i valori delle sostanze residue per verificare il rispetto dei limiti emissivi. L ARPA è l ente di controllo che ha il compito di monitorare le emissioni dell impianto grazie al collegamento costante allo SME tramite modem A camino sono installati - per ciascuna linea: strumenti che misurano la temperatura, la portata e la pressione dei fumi 2 analizzatori per la misura dei parametri in continuo Diossine, Furani, IPA e metalli pesanti sono invece misurati con prelievi periodici quadrimestrali, come imposto dalla normativa nazionale. La Città Metropolitana, cautelativamente, ha richiesto in aggiunta - un controllo in continuo, con prelievi periodici, di diossine, furani e IPA, cheaccumulati in fiale vengono poi inviati a laboratori specializzati per le analisi.
23 Limiti emissivi autorizzati Parametri misurati in continuo Parametri misurati con prelievi periodici PARAMETRO Unità di misura Limite di Legge (D.Lgs. 133/2005) Valori autorizzati dall Autorizzazione integrata Ambientale Polveri mg/nm Acido Cloridrico (HCl) mg/nm Acido Fluoridrico (HF) mg/nm Ossidi di Zolfo (SO 2 ) mg/nm Ossidi di Azoto (NO x ) mg/nm Carbonio Organico Totale (TOC) mg/nm Monossido di Carbonio mg/nm Ammoniaca (NH 3 ) mg/nm 3-5 Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) mg/nm Diossine e Furani (PCDD + PCDF) ngteq/nm Cadmio e Tallio (Cd+Tl) mg/nm Mercurio (Hg) mg/nm Zinco (Zn) mg/nm Metalli pesanti (Sb+As+Pb+Cr+Co+Cu+Mn+Ni+V+Sn) mg/nm NOTA: La Normativa nazionale di settore attualmente vigente (D. Lgs 133/05) non impone la misurazione dei parametri NH 3 (Ammoniaca), Zn (Zinco) e Sn (Stagno); l autorizzazione concessa a TRM ne prevede cautelativamente la misurazione.
24 ANDAMENTO IMPIANTO 2015
25 Rifiuti conferiti e allontanati Anno 2015 Rifiuti conferiti RSU + RSA di cui RSU di cui RSA tonnellate tonnellate tonnellate Residui allontanati Scorie e ferrosi Ceneri leggere PSR tonnellate tonnellate tonnellate
26 Rifiuti extra regione Si riportano le quantità di rifiuti arrivate dalla Liguria a seguito di un accordo interregionale. Le quantità indicate sono comprese nei totali dei rifiuti trattati indicati nelle slide precedenti Rifiuti dalla Liguria anno 2015 Conferimenti tonnellate
27 Parametri misurati in continuo Media delle medie giornaliere e confronto con i limiti autorizzati Parametro Valori limite autorizzati per i primi due anni di esercizio (mg/nm 3 ) Valori limite autorizzati dopo i primi due anni di esercizio (mg/nm 3 ) Media delle medie giornaliere Linea 1 Linea 2 Linea 3 Acido Cloridrico (HCl) ,36 2,24 2,25 Monossido di Carbonio (CO) ,75 4,45 4,74 Ossidi di Azoto (NO X ) ,24 37,94 40,53 Ossidi di Zolfo (SO 2 ) ,04 0,05 0,16 Carbonio Organico totale (COT) ,36 0,35 0,27 Polveri totali ,65 0,54 0,25 Acido Fluoridrico (HF) 1 0,5 0,01 0,01 0,03 Ammoniaca (NH 3 ) 5 5 0,75 0,87 0,69 I valori limite sono variati nel corso dell anno per adeguarsi a quanto prescritto in Autorizzazione Integrata Ambientale. In particolare, i nuovi limiti (evidenziati in verde) sono in vigore: per la Linea 1 dal per la Linea 2 dal per la Linea 3 dal
28 Parametri misurati in continuo Nella tabella sottostante si indica il numero di ore di superamento dei limiti emissivi autorizzati: Linea N ore di supero N ore autorizzate* 1 21, *Autorizzazione Integrata Ambientale 28
29 Parametri misurati con prelievi periodici Valori medi e confronto con i limiti autorizzati Parametro Valori limite** Linea 1 Linea 2 Linea 3 Cadmio + Tallio (Cd + Tl) Mercurio (Hg) Sommatoria metalli (Sb+As+Pb+Cr+Co+Cu+Mn+Ni+V +Sn) Zinco (Zn) Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) Diossine e Furani (PCDD+PCDF) Limite 1: 0,05 mg/nm 3 Limite 2: 0,03 mg/nm 3 0,002 0,002 0,002 Limite 1: 0,05 mg/nm 3 Limite 2: 0,05 mg/nm 3 0,004 0,008 0,005 Limite 1: 0,5 mg/nm 3 Limite 2: 0,3 mg/nm 3 0,036 0,033 0,024 Limite 1: 0,5 mg/nm 3 Limite 2: 0,5 mg/nm 3 0,012 0,020 0,007 Limite 1: 0,01 mg/nm 3 Limite 2: 0,005 mg/nm 3 0, , , Limite 1: 0,1 ngteq/nm 3 Limite 2: 0,05 ngteq/nm 3 0,0027 0,0038 0,0025 ** I valori limite sono variati nel corso dell anno per adeguarsi a quanto prescritto in Autorizzazione Integrata Ambientale. Nella colonna verde della tabella è indicato sia il valore del limite originario (Limite 1) che il nuovo limite (Limite 2). La data di inizio validità del limite 2 per ciascuna Linea è indicata nel box sottostante: Linea 1: Limite 2 valido dal Linea 2: Limite 2 valido dal Linea 3: Limite 2 valido dal
30 Recupero energetico Nella tabella sottostante si evidenziano i dati riferiti al recupero energetico (produzione di energia elettrica): 2015 Energia elettrica prodotta di cui immessa in rete MWh MWh
L impianto di termovalorizzazione di Torino. Ing. Riccardo Statini TM.E. S.p.A. Termomeccanica Ecologia
L impianto di termovalorizzazione di Torino Ing. Riccardo Statini TM.E. S.p.A. Termomeccanica Ecologia Soggetto aggiudicatario Costituenda Associazione Temporanea di Imprese tra TM.E. S.p.A. termomeccanica
DettagliParametro Valore Unità misura
Parametro Valore Unità di misura Dimensione lotto 268.660 m 2 Potenza elettrica lorda 16,8 MWe Potenza elettrica netta 14,0 MWe Producibilità media lorda annua 126 GWh/anno Tensione di rete 150 kv Potenza
DettagliIntervento di Revamping Impianto di termovalorizzazione Sito in Busto Arsizio
Intervento di Revamping Impianto di termovalorizzazione Sito in Busto Arsizio Schema di riferimento generale Raccolta rifiuti Controllo radioattività / allarme Ricevimento / Fossa di stoccaggio Sistema
DettagliEmissioni inquinanti. Derivati della combustione e del raffreddamento dei fumi
Depurazione fumi Emissioni inquinanti Derivati della combustione e del raffreddamento dei fumi Macroinquinanti (g m -3 o mg m -3 ) Microinquinanti (µg m -3 o ng m -3 ) rganici (es. PCDD/F) Inorganici Es.
DettagliIl Termovalorizzatore di Torino
Presentazione a cura : Ing. V. M. Fasone Dirigente Ingegneria & Manutenzione Il Termovalorizzatore di Torino 1 La società TRM S.p.A - Trattamento Rifiuti Metropolitani è la società che ha progettato, fatto
DettagliLA PRODUZIONE DEL CDR E IL SUO UTILIZZO IN CO-COMBUSTIONE Isola di San Servolo, Venezia. Il Termovalorizzatore di Padova 13 Maggio 2011
LA PRODUZIONE DEL CDR E IL SUO UTILIZZO IN CO-COMBUSTIONE Isola di San Servolo, Venezia Il Termovalorizzatore di Padova 13 ENERGIA GAS ACQUA AMBIENTE E SERVIZI Cristiano Piccinin Responsabile Operativo
DettagliCentro studi MatER Materia & Energia da Rifiuti Impianto di termovalorizzazione della Città Metropolitana di Torino
Centro studi MatER Materia & Energia da Rifiuti Impianto di termovalorizzazione della Città Metropolitana di Torino Relazione della presentazione e della visita tecnica Torino 14 luglio 2015 Il termovalorizzatore
DettagliRisultati della caratterizzazione dei fumi
Progetto Produzione di energia e sostanza organica dai sottoprodotti del vigneto Risultati della caratterizzazione dei fumi Paolo Giandon ARPAV Dipartimento Provinciale di Treviso Biella, 24 settembre
DettagliIl termovalorizzatore del territorio di Forlì
Il termovalorizzatore del territorio di Forlì Il termovalorizzatore del territorio di Forlì Cos è la termovalorizzazione Come funziona la termovalorizzazione Realizzato nel 2008 secondo le più moderne
DettagliImpianto di termovalorizzazione I cipressi (FI) Fasi di funzionamento dell'impianto: Prima fase. Schema. Sezione
Impianto di termovalorizzazione I cipressi (FI) Fasi di funzionamento dell'impianto: Prima fase Schema Sezione 1 La seconda fase, quella più "calda", dove i rifiuti vengono bruciati e, col calore ottenuto,
DettagliIl trattamento delle emissioni in atmosfera prodotte dai termovalorizzatori
Università degli Studi di Palermo Il trattamento delle emissioni in atmosfera prodotte dai termovalorizzatori Prof. Ing. Giorgio Micale, Dott. Ing. Onofrio Scialdone Dipartimento di Ingegneria Chimica
DettagliLa realizzazione del Termovalorizzatore dei rifiuti di Torino Le tappe fondamentali
Il Termovalorizzatore del Gerbido La realizzazione del Termovalorizzatore dei rifiuti di Torino Le tappe fondamentali Piacenza, 15 maggio 2013 Bruno Torresin - Presidente TRM S.p.A. Il TERMOVALORIZZATORE
DettagliTermovalorizzatore di Acerra
Termovalorizzatore di Acerra Il termovalorizzatore di Acerra è uno dei più grandi impianti d Europa, con una capacità di smaltimento pari a 600.000 t/anno di RSU pretrattato; esso produce 600 milioni di
Dettagli6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione
DettagliVALUTAZIONE SINTETICA DELLE MITIGAZIONI AMBIENTALI POSSIBILI CON LA REALIZZAZIONE DI UNA RETE DI TELERISCALDAMENTO.
Allegato 2b VALUTAZIONE SINTETICA DELLE MITIGAZIONI AMBIENTALI POSSIBILI CON LA REALIZZAZIONE DI UNA RETE DI TELERISCALDAMENTO. In questa memoria si analizzano le risultanze dello Studio di Impatto Ambientale
DettagliCome funziona una centrale a ciclo combinato? Aggiungere l immagine sotto e fare un mix dei due testi di spiegazione del funzionamento
LA TECNOLOGIA DEL CICLO COMBINATO A GAS NATURALE La maggiore quantità di energia elettrica generata da Edison è prodotta da 28 centrali termoelettriche. Edison sviluppa, progetta e costruisce interamente,
DettagliConfronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 447 Confronto attuale-futuro (con termovalorizzatore a Case Passerini) sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo
Dettagli15. INVESTIMENTO PROGETTO DEFINITIVO. Page : 1/6. Via Giacomo Puccini, 8/10. Numero del documento
Page : 1/6 15. INVESTIMENTO Page : 2/6 15.1 Descrizione del prezzo di investimento Il prezzo di investimento comprende gli elementi seguenti : - L ingegneria e project managemenent - Le forniture elettromeccaniche
DettagliLINEA DI TRATTAMENTO. Rifiuti solidi. Impianto di selezione per la produzione di Cdr e Cnc
LINEA DI TRATTAMENTO Rifiuti solidi Impianto di selezione per la produzione di Cdr e Cnc Impianto di recupero energetico mediante forno a letto fluido Produzione di CdR e/o CnC SCHEMA A BLOCCHI IMPIANTO
DettagliLo Stabilimento di Ferrera Erbognone
Lo Stabilimento di Ferrera Erbognone LO STABILIMENTO Lo stabilimento, ubicato nel Comune di Ferrera Erbognone (Pavia) nelle adiacenze della Raffineria Eni Divisione R&M di Sannazzaro de Burgondi, è il
DettagliIL PUNTO DI UN GESTORE IPPC: CRITICITA NELL APPLICAZIONE DEL PMC
IL PUNTO DI UN GESTORE IPPC: CRITICITA NELL APPLICAZIONE DEL PMC Seminario Tecnico Stabilimenti IPPC: Piano di Monitoraggio e Controllo (PMC) e Sistemi di Monitoraggio delle emissioni (SME) Provincia di
DettagliTERMOUTILIZZATORE DI BRESCIA
TERMOUTILIZZATORE DI BRESCIA SINTESI DEI DATI RELATIVI ALLE EMISSIONI IN ATMOSFERA - ANNO 2012 1 ANALISI DELLA TIPOLOGIA, QUANTITÀ E PROVENIENZA GEOGRAFICA DEI RIFIUTI TRATTATI NELL IMPIANTO Analisi della
DettagliRelazione annuale per l anno 2013 ai sensi del D.Lgs. 133/05 art. 15 comma 3 e del Decreto n. 5149 del 17/05/2010.
ACCAM S.P.A. Strada Comunale di Arconate 21052 Busto Arsizio Tel 0331-351560 Fax 0331-351780 COD FISC PIVA 00234060127 Relazione annuale art. 15 D.Lgs. 133/05 Pagina 1 di 17 Data: 18.06.2014 Relazione
DettagliTecnologie e Metodologie per la Conversione Termochimica dei Rifiuti Solidi Urbani
Tecnologie e Metodologie per la Conversione Termochimica dei Rifiuti Solidi Urbani Francesco Pepe Dipartimento di Ingegneria Università del Sannio, Benevento LA GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI La gestione
DettagliLA CENTRALE TORINO NORD
LA CENTRALE TORINO NORD Iren Energia è la società del Gruppo Iren che opera nei settori della produzione e distribuzione di energia elettrica, nella produzione e distribuzione di energia termica per teleriscaldamento
DettagliAudizione IV e VI ccp Città di Torino presso il termovalorizzatore
Torino, 24 luglio 2013 Il Termovalorizzatore del Gerbido Audizione IV e VI ccp Città di Torino presso il termovalorizzatore Fase di Esercizio Provvisorio In data 01.05.2013 l Appaltatore ha comunicato
DettagliNUOVO IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE RIFIUTI DI MODENA ANALISI DELLE SCELTE TECNOLOGICHE ADOTTATE
NUOVO IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE RIFIUTI DI MODENA ANALISI DELLE SCELTE TECNOLOGICHE ADOTTATE Modena, 19 Settembre CONTENUTI DELLA PRESENTAZIONE Descrizione delle migliori tecnologie disponibili (DM
DettagliE.T.A. Energie Tecnologie Ambiente - Fuelco Uno. sistema integrato di produzione di energia elettrica rinnovabile. Cutro - Crotone MARCEGAGLIA.
E.T.A. Energie Tecnologie Ambiente - Fuelco Uno sistema integrato di produzione di energia elettrica rinnovabile. Cutro - Crotone MARCEGAGLIA energy La nostra missione: Produrre energia rinnovabile Ridurre
Dettagli12. GARANZIE PROGETTO DEFINITIVO. Page : 1/8. Via Giacomo Puccini, 8/10. Numéro du document
Page : 1/8 12. GARANZIE Page : 2/8 SOMMARIO 12.1 Basi di definizione delle garanzie... 3 12.2 Garanzie di prestazioni... 3 12.2.1 Potenzialità di trattamento... 3 12.2.2 Caratteristiche e portate vapore
DettagliWORKSHOP. I controlli di ARPA agli impianti di incenerimento dei rifiuti in Emilia - Romagna Stato attuale e prospettive RIMINI.
WORKSHOP I controlli di ARPA agli impianti di incenerimento dei rifiuti in Emilia - Romagna Stato attuale e prospettive RIMINI 31 Maggio 2005 Centro Congressi SGR Via Chiabrera 34/B Produzione e recupero
DettagliTali fluidi, utilizzati in prossimità del punto di produzione, o trasportati a distanza, possono essere utilizzati per diversi impieghi:
LA COGENERAZIONE TERMICA ED ELETTRICA 1. Introduzione 2. Turbine a Gas 3. Turbine a vapore a ciclo combinato 4. Motori alternativi 5. Confronto tra le diverse soluzioni 6. Benefici ambientali 7. Vantaggi
DettagliCENTRALI TERMOELETTRICHE
CENTRALI TERMOELETTRICHE Le centrali termoelettriche sono impianti che utilizzano l energia chimica dei combustibili per trasformarla in energia elettrica. Nelle centrali termoelettriche la produzione
DettagliIl termovalorizzatore del territorio di Bologna
Il termovalorizzatore del territorio di Bologna Il termovalorizzatore del territorio di Bologna Cos è la termovalorizzazione Come funziona la termovalorizzazione Realizzato nel 2005 secondo le più moderne
DettagliLABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca
LABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca Bologna, 15 maggio 2006 Hera Bologna s.r.l. 1 COGEN OSPEDALE MAGGIORE RIVA CALZONI BARCA BECCACCINO 2 La rete 3 Le condotte Posa tubazioni
DettagliFANGHI DI DEPURAZIONE: L ESPERIENZA SMAT
ESPERIENZE INNOVATIVE IN ITALIA SUGLI ASPETTI DEPURATIVI: UN FOCUS SUI FANGHI Bologna, 22 ottobre 2014 FANGHI DI DEPURAZIONE: L ESPERIENZA SMAT Ing. Marco ACRI Direttore Generale SOCIETÀ METROPOLITANA
DettagliSistemi di controllo catalitico dell inquinamento atmosferico per la rimozione di sostanze organiche volatili (VOCs)
Sistemi di controllo catalitico dell inquinamento atmosferico per la rimozione di sostanze organiche volatili (VOCs) Bietigheim-, 02.08.2010 I metodi catalitici per trattare gli inquinanti atmosferici
DettagliCOGENERAZIONE A BIOGAS
COGENERAZIONE A BIOGAS Aspetti ambientali L evoluzione del biogas per un agricoltura più sostenibile BOLOGNA, 6 Luglio 2011 INTERGEN Divisione energia di IML Impianti s.r.l. - via garcía lorca 25-23871
DettagliTecnologie di valorizzazione energetica di biomasse e termotrattamento di RSU non preselezionati/preselezionati
Tecnologie di valorizzazione energetica di biomasse e termotrattamento di RSU non preselezionati/preselezionati Incenerimento a griglia * raffreddati ad aria o ad acqua; * a griglia fissa o mobile Combustione
DettagliPRODUZIONE DI ENERGIA DA BIOMASSE FRA PROBLEMA DELLA QUALITA DELL ARIA ED EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA
Produzione energetica da biomasse: aspetti tecnici, elementi gestionali, sostenibilità ambientale Cooperazione Trentina PRODUZIONE DI ENERGIA DA BIOMASSE FRA PROBLEMA DELLA QUALITA DELL ARIA ED EMISSIONI
DettagliBIOMASSA: Sistemi di filtrazione: filtro a maniche e ciclone separatore. Gabriele Pezzini. Ingegnere Ambientale di Tama S.p.A.
BIOMASSA: OPPORTUNITA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE? VENERDI 5 GIUGNO 2015 TAIO (TN), SALA CONVEGNI C.O.CE.A. Sistemi di filtrazione: filtro a maniche e ciclone separatore Gabriele Pezzini Ingegnere Ambientale
DettagliLavoro d anno Corso di Energetica Industriale Professore: Antonio Ficarella
Lavoro d anno Corso di Energetica Industriale Professore: Antonio Ficarella Nuova tecnologia per migliorare un impianto di riscaldamento ad uso domestico Sasha Luciana Catalini matricola: 10041516 a.a.
DettagliRiduzione degli NOx tramite applicazione di membrane catalitiche su filtri a maniche del Termovalorizzatore. Cristiano PICCININ WTE Padova
Riduzione degli NOx tramite applicazione di membrane catalitiche su filtri a maniche del Termovalorizzatore Cristiano PICCININ WTE Padova INTRODUZIONE Nel 2007 venne deliberato il rifacimento delle linee
DettagliApprofondimento 1: Catalizzatori per l abbattimento degli NO x
Approfondimento 1: Catalizzatori per l abbattimento degli NO x Il gas fuoriuscente da un motore Diesel viene convogliato nel primo stadio del convertitore catalitico, dove si ha l ossidazione del monossido
DettagliREGOLAZIONE DELLA POTENZA IN UNA RETE ELETTRICA IN PRESENZA DI GENERAZIONE DISTRIBUITA: LA COGENERAZIONE. Giuseppe Dell Olio GRTN SpA, Direzione Rete
Torna al programma REGOLAZIONE DELLA POTENZA IN UNA RETE ELETTRICA IN PRESENZA DI GENERAZIONE DISTRIBUITA: LA COGENERAZIONE Giuseppe Dell Olio GRTN SpA, Direzione Rete Pagina 1 Cogenerazione: principali
DettagliGli impianti di termodistruzione nel loro complesso, possono essere distinti in quattro sezioni fondamentali (Fig. 17):
4. LE SEZIONI DI UN IMPIANTO DI TEMODISTRUZIONE Gli impianti di termodistruzione nel loro complesso, possono essere distinti in quattro sezioni fondamentali (Fig. 17): Fig.17: sezioni fondamentali di un
DettagliEDIZIONE 2015/2016 AGRICOLTURA, ALIMENTAZIONE E SOSTENIBILITA' Il dispacciamento dell energia Andrea Ponta IREN SpA. Documento di livello: A
EDIZIONE 2015/2016 AGRICOLTURA, ALIMENTAZIONE E SOSTENIBILITA' Il dispacciamento dell energia Andrea Ponta IREN SpA Documento di livello: A Teleriscaldamento: calore e benessere per la città PREMESSA:
DettagliDecreto Legislativo n. 133/2005 Relazione annuale sul funzionamento e la sorveglianza dell impianto Periodo: 1/1/2013 31/12/2013 Milano, giugno 2014
IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE RIFIUTI "SILLA 2" Decreto Legislativo n. 133/2005 Relazione annuale sul funzionamento e la sorveglianza dell impianto Periodo: 1/1/2013 31/12/2013 Milano, giugno 2014 Silla2
DettagliInceneritore di Torino - Gerbido. Impatti Ambientali ed Economici
Inceneritore di Torino - Gerbido Impatti Ambientali ed Economici Inceneritore di Torino-Gerbido Da wikipedia: secondo le più moderne teorie sulla corretta gestione dei rifiuti gli unici modi per "valorizzare"
Dettaglipierluigi.villa@univaq.it a cura di Pierluigi Villa Antonella Nardini
COMBUSTIONE CATALITICA COME COMPLEMENTO DEL PROCESSO DI GASSIFICAZIONE INNOVATIVO DICOTOM PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI DA BIOMASSA E NON, CON PRODUZIONE DI ENERGIA a cura di Pierluigi Villa Antonella Nardini
DettagliRelazione Tecnica SALUZZO NUOVA CENTRALE DI COGENERAZIONE DENOMINATA CHP4 SITA A SALUZZO. Allegato n 3. Autorizzazione Integrata Ambientale
Relazione Tecnica Allegato n 3 Autorizzazione Integrata Ambientale Impianto IPPC SEDAMYL S.p.A. (AIA n.1018 del 12/10/2007) Comune SALUZZO NUOVA CENTRALE DI COGENERAZIONE DENOMINATA CHP4 SITA A SALUZZO.
DettagliViene riportato il ciclo produttivo dello stabilimento di Busca aggiornato sulla situazione produttiva dello stabilimento per l anno 2011.
Parte seconda: Cicli produttivi 2. CICLI PRODUTTIVI E ATTIVITA PRODUTTIVE Viene riportato il ciclo produttivo dello stabilimento di Busca aggiornato sulla situazione produttiva dello stabilimento per l
DettagliGli scenari di sviluppo del termovalorizzatore. (o impianto di trasformazione e produzione?) Gianni Bidini
Gli scenari di sviluppo del termovalorizzatore (o impianto di trasformazione e produzione?) Gianni Bidini Dipartimento di Ingegneria Università degli Studi di Perugia 1 2 3 PRINCIPALI IMPIANTI DI TRATTAMENTO
DettagliEsperienze Hera nella progettazione di soluzioni per la termovalorizzazione dei rifiuti
Esperienze Hera nella progettazione di soluzioni per la termovalorizzazione dei rifiuti Direzione Ingegneria Davide Corrente Indice 1 - Gruppo HERA 2 - Impianti progettati, costruiti e messi in marcia
DettagliSOMMARIO 1 INTRODUZIONE... 9 2 DESCRIZIONE GENERALE... 10 2.1 CONFIGURAZIONE DELL IMPIANTO... 10
Rev. Descrizione della revisione Simbolo A Emissione del 31/07/2012 B B Revisione del 01/07/2014 per prescrizioni VIA Revisione del 16/12/2014 per integrazioni AU e AIA SOMMARIO 1 INTRODUZIONE... 9 2 DESCRIZIONE
DettagliSTABILIMENTO DI TARANTO. Febbraio 2007. Allegato D10
STABILIMENTO DI TARANTO Febbraio 2007 Analisi energetica dello Stabilimento Siderurgico ILVA di Taranto Lo stabilimento siderurgico di Taranto consuma, nel suo assetto attuale, c.a. 181.000 Tj/anno in
DettagliIncenerimento di rifiuti Recupero di energia e materia. SAIE 2008 Risparmio energetico e sostenibilità ambientale nelle aree industriali
Incenerimento di rifiuti Recupero di energia e materia SAIE 2008 Risparmio energetico e sostenibilità ambientale nelle aree industriali Bologna, 18.10.2008 CONTENUTI DELLA PRESENTAZIONE Il gruppo HERA
DettagliRAB IMOLA. Relazione sulla visita svolta presso la centrale di cogenerazione Nuovo polo energetico di Enìa a Reggio Emilia
RAB IMOLA Relazione sulla visita svolta presso la centrale di cogenerazione Nuovo polo energetico di Enìa a Reggio Emilia In data 10/10/2008 si è svolta la visita presso la centrale di cogenerazione di
DettagliRelazione Tecnica annuale - Anno 2014 Relativa al funzionamento ed alla sorveglianza dell impianto
Relazione Tecnica annuale - Anno 2014 Relativa al funzionamento ed alla sorveglianza dell impianto In ottemperanza alla Det. della Provincia di Torino n.27-956/2012 Azienda Sede stabilimento: Via Paolo
DettagliALCUNI MODELLI SULLA GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI A LIVELLO EUROPEO: CASE HISTORIES
ALCUNI MODELLI SULLA GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI A LIVELLO EUROPEO: CASE HISTORIES Fausto Talenti Presidente AMSA SpA Milano dall emergenza all autosufficienza: autosufficienza: una sfida percorribile
Dettagli6 SINTESI REGIONALE DEI RISULTATI
6 SINTESI REGIONALE DEI RISULTATI 6.1 Ossidi di zolfo Per quanto riguarda gli ossidi di zolfo le emissioni sono dovute per il 93% ad Altre sorgenti/assorbenti in natura (con oltre 1.225.400 tonnellate)
DettagliCENTRALE DI COGENERAZIONE DI RAVENNA
CENTRALE DI IN SOSTITUZIONE DELL ESISTENTE B 400 SEZIONE A PREMESSA REV.0 SETTEMBRE 2013 Pagina 1 di 13 REV.0 INDICE A.1 PREMESSA... 3 1 Stato di fatto... 3 1.1 Generalità... 3 2 Motivazioni dell intervento...
DettagliIMPIANTO DI COGENERAZIONE ALIMENTATO A BIOMASSE VEGETALI SOLIDE
IMPIANTO DI COGENERAZIONE ALIMENTATO A BIOMASSE VEGETALI SOLIDE S. Agata di Puglia (FG) PROPONENTE/PROMOTER IL PRESIDENTE VIA ZUCCHERIFICIO, 10-48213 - MEZZANO (RA) DOCUMENTAZIONE TECNICA AI FINI AUTORIZZATIVI
DettagliIL MONITORAGGIO AMBIENTALE NEL PROCESSO AUTORIZZATIVO AGLI IMPIANTI DI INCENERIMENTO
IL MONITORAGGIO AMBIENTALE NEL PROCESSO AUTORIZZATIVO AGLI IMPIANTI DI INCENERIMENTO Eugenio Lanzi Regione Emilia Romagna Alfredo Pini APAT Gianna Sallese Arpa Emilia Romagna Rimini 30 giugno 2006 Schema
DettagliFILTRO A TESSUTO. Punto di emissione n. Temperatura emissione (K) Altezza geometrica di emissione (m)
FILTRO A TESSUTO Punto di emissione n. Temperatura emissione (K) Altezza geometrica di emissione (m) Portata massima di progetto (mc/s) Sezione del camino (mq) Percentuale di materiale particolato con
Dettagli6.1. Risultati simulazioni termovalorizzatore Osmannoro2000
pag. 217 6. Risultati Di seguito si riportano i risultati relativi alle diverse simulazioni di diffusione atmosferica degli inquinanti effettuate. In particolare sono riportati i risultati sotto forma
DettagliGassificazione di legna vergine per la produzione di syngas. Dott. Massimiliano Livi
Gassificazione di legna vergine per la produzione di syngas Dott. Massimiliano Livi Bioenergie: Perché l uso delle biomasse legnose? Negli ultimi 50 anni la superficie boschiva è raddoppiata, raggiungendo
DettagliEssiccatori ad adsorbimento rigenerati a caldo
Essiccatori ad adsorbimento rigenerati a caldo Soluzioni di sistemi innovativi Perché l aria compressa pulita e asciutta è importante In quasi tutti i settori dell industria l aria compressa è uno strumento
DettagliProve di combustione
Giornata Dimostrativa del Progetto BioTec Analisi delle tecniche di combustione e ricerca sui processi di produzione di biocombustibili da biomasse agro-forestali Prove di combustione Andrea Cristoforetti
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA. 1. Complementi sui sistemi termici. Roberto Lensi
Roberto Lensi 1. Complementi sui sistemi termici Pag. 1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA FACOLTÀ DI INGEGNERIA 1. Complementi sui sistemi termici Roberto Lensi DIPARTIMENTO DI ENERGETICA Anno Accademico
DettagliOGGETTO: BRANCA INFORMA N. 01/2015 SCARICO A PARETE PER CALDAIE DOMESTICHE.
OGGETTO: BRANCA INFORMA N. 01/2015 SCARICO A PARETE PER CALDAIE DOMESTICHE. *************************************************************************************** ITER SCARICO A PARETE per caldaie domestiche.
DettagliSISTEMI DI TRATTAMENTO DEI FUMI
SISTEMI DI TRATTAMENTO DEI FUMI La sezione di trattamento dei fumi di un impianto di incenerimento ha lo scopo contenere entro i limiti di emissione previsti dalla normativa le concentrazioni di inquinanti
DettagliI processi produttivi sono i seguenti: Trasporto, stoccaggio, trattamento recupero metalli preziosi da rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi
SINTESI NON TECNICA L impianto per la quale si richiede l Autorizzazione Integrata Ambientale è di proprietà della ditta FAGGI ENRICO spa, ubicata in Via E. Majorana 101/103 a Sesto Fiorentino (FI). L
DettagliSCHEDA TECNICA PUNTO DI EMISSIONE N. Dati caratteristici dell emissione
Dati caratteristici dell emissione Portata normalizzata umida.................................................................. Nm3/h... Portata normalizzata secca...................................................................
DettagliLe principali tipologie di biomassa utilizzabili per la produzione di energia sono:
PascaleCave e Costruzioni S.r.l. Biomassa -Biogas Biomassa La Biomassa utilizzabile ai fini energetici consiste in tutti quei materiali organici che possono essere utilizzati direttamente come combustibili
DettagliBilancio CO 2. Hera Ferrara S.r.l.
Bilancio CO 2 Hera Ferrara S.r.l. 2004 Emissioni CO 2 dal camino L anidride carbonica rappresenta uno dei principali gas serra. E il prodotto di ogni combustione, dove il carbonio presente nel combustibile
DettagliARPA Valle d Aosta Sezione ARIA ed ENERGIA Ing. Giordano Pession Ing. Ivan Tombolato. RIGENERGIA12, Aosta 26 maggio 2012 ARPA VdA
ARPA Valle d Aosta Sezione ARIA ed ENERGIA Ing. Giordano Pession Ing. Ivan Tombolato Uniformare gli strumenti e i sistemi di monitoraggio della qualità dell aria. Potenziare le misure di tutela (es. Piani
Dettagliair protection technology Regenerative Thermal Oxidizer for alogenated compound
RTO per SOV alogenate Regenerative Thermal Oxidizer for alogenated compound Sede Legale e Unità Operativa: p.zza Vittorio Veneto 8 20013 MAGENTA (MI) ITALY tel. 02 9790466 02 9790364 fax 02 97297483 E-mail:
DettagliIMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE
IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE parti 3 4 1 IMPIANTO TERMICO In generale si può pensare articolato nelle seguenti parti: Generatore uno o più apparati che forniscono energia termica ad un mezzo di trasporto
DettagliImpianto di combustione rifiuti di stabilimento. Opuscolo informativo. Fabbrica Italiana Sintetici Stabilimento di Montecchio Maggiore (VI)
Impianto di combustione rifiuti di stabilimento Opuscolo informativo Fabbrica Italiana Sintetici Stabilimento di Montecchio Maggiore (VI) Impianto di combustione rifiuti stabilimento Introduzione F.I.S.
DettagliLezione IX - 19/03/2003 ora 8:30-10:30 - Ciclo di Carnot, Otto, Diesel - Originale di Spinosa Alessandro.
Lezione IX - 9/03/003 ora 8:30-0:30 - Ciclo di Carnot, Otto, Diesel - Originale di Spinosa Alessandro. Ciclo di Carnot Si consideri una macchina termica semplice che compie trasformazioni reversibili,
DettagliIl controllo dei gas di combustione degli impianti termici
AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIRO L Landesagentur für Umwelt PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE Agenzia provinciale per l ambiente Il controllo dei gas di combustione degli impianti termici Nel
DettagliIl progetto H 2 ydrogem: verso un futuro a zero emissioni. Ancona, 27 settembre 2013
Il progetto H 2 ydrogem: verso un futuro a zero emissioni Ancona, 27 settembre 2013 GiacominiS.p.A. : La storia Giacomini S.p.A., fondata nel 1951, è leader nella produzione di componenti per riscaldamento
DettagliRelazione Tecnica. Allegato n 1. Valutazione Impatto Ambientale CENTRALE DI COGENERAZIONE. IMPIANTO DI POST COMBUSTIONE DEL CHP3 (Camino n 3)
Relazione Tecnica Allegato n 1 Valutazione Impatto Ambientale Impianto IPPC SEDAMYL S.p.A. AIA n.1018 del 12/10/2007 in fase di rinnovo Comune SALUZZO CENTRALE DI COGENERAZIONE IMPIANTO DI POST COMBUSTIONE
DettagliTrasformazioni materia
REAZIONI CHIMICHE Trasformazioni materia Trasformazioni fisiche (reversibili) Trasformazioni chimiche (irreversibili) È una trasformazione che non produce nuove sostanze È una trasformazione che produce
DettagliValutazioni e analisi di microinquinanti
Valutazioni e analisi di microinquinanti LA RETE DI MONITORAGGIO CON STAZIONI FISSE SUL TERRITORIO REGIONALE 25 STAZIONI FISSE suddivise in 14 URBANE 9 INDUSTRIALI 2 RURALI ~ 150 parametri misurati Superamenti
DettagliFocus Valutazione degli impatti in atmosfera
Focus Valutazione degli impatti in atmosfera VALUTAZIONE di IMPATTO AMBIENTALE ai sensi del D. Lgs 152/2006 e smi e Legge Regionale 9/99 di un Impianto per la valorizzazione energetica di sottoprodotti
DettagliDETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA
DETERMINAZIONE DEL DIRETTORE AREA RISORSE IDRICHE E QUALITÀ DELL ARIA N. 23-353840/2007 OGGETTO: Aggiornamento dell Autorizzazione Integrata Ambientale D.D. n. 49-549082/2006 ex D.Lgs.18 febbraio 2005,
DettagliTERMOVALORIZZATORE DI TORINO PRESS KIT
TERMOVALORIZZATORE DI TORINO PRESS KIT 1. Il termovalorizzatore di Torino: dati di sintesi 2. La gestione dei rifiuti solidi urbani a. Il panorama europeo b. Il panorama italiano c. Il panorama della Città
DettagliLe attività di monitoraggio: il caso dell acciaieria Valbruna di Vicenza
Le attività di monitoraggio: il caso dell acciaieria Valbruna di Vicenza Dipartimento Provinciale di Vicenza Servizio Stato dell Ambiente dr chim. Ugo Pretto, p.i. Francesca Mello Il sito produttivo Acciaierie
DettagliImpianto di cogenerazione realizzato presso una azienda del settore ceramico della provincia di Modena (Emilia-Romagna, Italia)
OPET SEED (Italia) Impianto di realizzato presso una azienda del settore ceramico della provincia di Modena (Emilia-Romagna, Italia) ENERGIE Introduzione L impianto di in esame è installato presso un azienda
DettagliAncora qualche giorno e il PAI (Polo Ambientale Integrato) di Ugozzolo, nella. Il Polo Ambientale
RIFIUTI E RICICLAGGIO Il Polo Ambientale Integrato di Parma Il termovalorizzatore produrrà energia elettrica, pari al fabbisogno di circa 75.000 cittadini, ed energia termica per l allaccio al teleriscaldamento
DettagliTERMOVALORIZZATORE DI TORINO PRESS KIT
TERMOVALORIZZATORE DI TORINO PRESS KIT 1. Il termovalorizzatore di Torino 2. La gestione dei rifiuti solidi urbani: un sistema integrato a. Strategie e politiche di gestione virtuosa dei rifiuti (Europa,
DettagliManuale d uso dello strumento di calcolo per il computo emissivo. Stima emissioni dell impianto
Manuale d uso dello strumento di calcolo per il computo emissivo In adempimento alla delibera dell Assemblea legislativa regionale n. 51 del 26 luglio 2011 è stato predisposto un servizio on-line per il
DettagliAutorizzazioni Settoriali Emissioni in atmosfera DPR n 203/88 s.m.i.
31/05/2006 1 Efrem Coltelli Autorizzazioni Settoriali Emissioni in atmosfera DPR n 203/88 s.m.i. Decreto di Autorizzazione Ministero dell Industria del Commercio e dell Artigianato n 006/98 del 03/02/1998
DettagliAmministrazioni comunali di Rezzato e Mazzano
C.F. n CRRRRT48B06D117X; Partita IVA n 0073846016 1 Amministrazioni comunali di Rezzato e Mazzano Adeguamento tecnologico della cementeria Italcementi di Rezzato-Mazzano Obiettivi di riduzione delle emissioni
DettagliINCENERIMENTO DI RIFIUTI NEI CEMENTIFICI MITI E FATTI
Centro per la Salute Giulio A. Maccacaro via Roma 2-21053 Castellanza (VA) fax 0331/501792 - email : medicinademocratica@libero.it INCENERIMENTO DI RIFIUTI NEI CEMENTIFICI MITI E FATTI Mito 1. I CEMENTIFICI,
DettagliAzienda Cantonale dei Rifiuti. Rapporto Gestionale e Ambientale ICTR 2013. Impianto Cantonale di Termovalorizzazione dei Rifiuti
Azienda Cantonale dei Rifiuti Rapporto Gestionale e Ambientale ICTR 2013 Impianto Cantonale di Termovalorizzazione dei Rifiuti Riassunto L Impianto Cantonale di Termovalorizzazione dei Rifiuti (ICTR) ha
DettagliCORSO DI TECNOLOGIA INS. MARIO DI PRINZIO INS. DI SOSTEGNO SABRINA DI CELMA
ISITITUTO COMPRENSIVO G. DE PETRA CASOLI (CH) DIR. SCOLASTICO : DOTT. SSA ANNA DI MARINO ANNO SCOLASTICO 2011\2012 CORSO DI TECNOLOGIA INS. MARIO DI PRINZIO INS. DI SOSTEGNO SABRINA DI CELMA CLASSI TERZE
Dettagli30-lug-15. RENDINA Ambiente Srl STRADA VICINALE MONTELUNGO - ZONA INDUSTRIALE SAN NICOLA di MELFI (PZ)
Rapporto di prova n Descrizione Accettazione Data Inizio prove Impianto: Emissioni gassose 150599 18-giu-15 Data fine prove 30-lug-15 Pagina 1\7 Spettabile: AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE DELL'AMBIENTE
DettagliEnergia. RSA Provincia di Milano. Energia
RSA Provincia di Milano Energia Fig. 1: consumi elettrici per ciascun settore La produzione e il consumo di energia hanno impatto dal punto di vista ambientale, soprattutto per ciò che riguarda il consumo
Dettagli