Linee Guida per la stesura della tesi

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1 Linee Guida per la stesura della tesi (vademecum per i laureandi) 1. Istruzioni di carattere generale Si raccomanda di consegnare sempre il lavoro su supporto cartaceo e di far precedere tale invio da una copia in formato elettronico, spedita per . Si consiglia di allegare sempre, nella consegna del lavoro di tesi via via sviluppato: a) una copertina provvisoria simile a quella definitiva, con indicazione del titolo (provvisorio) della tesi, del nome del candidato, del corso di laurea in cui si chiede la tesi; b) un indice (provvisorio), nella sua ultima versione aggiornata; c) la bibliografia, nella sua ultima versione aggiornata. Si consiglia di utilizzare, nella formattazione della pagina: a) rientro di ogni paragrafo di 1 cm.; b) 3 cm. di spessore per ciascun margine (sinistro, destro, superiore, inferiore); c) 1 cm. di spessore per la rilegatura, sul margine sinistro del foglio; d) numerazione delle pagine. Si raccomanda di evitare l uso del sottolineato e di intere parole in maiuscolo. Si consiglia di evitare anche di lasciare righe vuote tra una frase ed un altra all interno dello stesso paragrafo Si raccomanda di utilizzare il corsivo per i seguenti casi: a) parole in lingua straniera; b) parole in lingua latina. Si consiglia, in caso di elenchi, di utilizzare le lettere o i numeri per contrassegnare le singole voci elencate (evitare pallini, linee, trattini, etc.) Si raccomanda di evitare di riportare testi in maniera troppo schematica. Le pagine di una tesi non sono slides di una presentazione in power point. Si consiglia pertanto di scrivere ogni parte della tesi in maniera fluida e discorsiva, come se riproducesse il discorso orale del candidato in sede di discussione. 1

2 Si raccomanda di numerare sempre i capitoli, i paragrafi e gli eventuali sottoparagrafi della tesi. Per il ricevimento degli studenti e per controllare eventuali variazioni, si prega di controllare sempre la pagina «Avvisi» del sito web docenti sul portale di ateneo, all indirizzo seguente: (raggiungibile anche tramite la Rubrica presente sulla homepage del sito 2. Citazioni e indicazione delle fonti Le fonti bibliografiche e di altra natura utilizzate per la redazione della tesi devono essere di volta in volta citate all interno di apposite note a piè di pagina. Le stesse fonti devono essere poi riorganizzate e riportate nella bibliografia conclusiva del lavoro, eliminando i dati ridondanti o superflui. Ove una fonte o una citazione viene utilizzata più volte nel lavoro di tesi, riportare sempre in nota a piè di pagina, nota alla fine di ogni periodo in cui è stata utilizzata la predetta fonte o citazione. Tale criterio va rispettato anche se l uso della fonte è ricorrente ed anche se la medesima citazione ricorre in periodi consecutivi o in molti periodi all interno dello stesso paragrafo. La nota va riportata, per quanto possibile, sempre alla fine del periodo, prima del punto o di altro eventuale segno di interpunzione. Si consiglia di lasciare uno spazio tra l ultima parola del periodo e il richiamo di nota. Es.: fine del periodo 1. Si consiglia di evitare di inserire il richiamo di nota dopo il punto. Es. da non replicare: fine del periodo I criteri per le citazioni a piè di pagina sono i seguenti: a) se ci si trova di fronte ad una monografia scritta da un solo autore e ci si riferisce all intera opera: N. Cognome, Titolo della monografia, Editore, Luogo, Anno. A. Balloni, Criminologia in prospettiva, Clueb, Bologna,

3 Se ci si riferisce ad una pagina dell opera usare il seguente standard: N. Cognome, Titolo della monografia, Editore, Luogo, Anno, p.. A. Balloni, Criminologia in prospettiva, Clueb, Bologna, 1984, p. 3. Se ci si riferisce a più pagine dell opera usare il seguente standard: N. Cognome, Titolo della monografia, Editore, Luogo, Anno, pp. e ss. A. Balloni, Criminologia in prospettiva, Clueb, Bologna, 1984, pp. 12 e ss. b) se ci si riferisce ad una monografia scritta da due o più autori, senza contributi di altri autori: N. Cognome1-N. Cognome2, Titolo della monografia, Editore, Luogo, Anno. L. Berzano-F. Prina, Sociologia della devianza, Carocci, Roma, Se ci si riferisce ad una o più pagine, aggiungere rispettivamente «, p..» oppure «, pp. e ss.». Es.: L. Berzano-F. Prina, Sociologia della devianza, Carocci, Roma, 2003, p. 56. L. Berzano-F. Prina, Sociologia della devianza, Carocci, Roma, 2003, pp. 23 e ss. c) se ci si riferisce ad un opera scritta da molti autori (es. più di tre), ma senza un coordinatore: AA.VV., Titolo della monografia, Editore, Luogo, Anno. AA.VV., Criminologia. Il contributo della ricerca alla conoscenza del crimine e della reazione sociale, Giuffrè, Milano, 2004, vol. 2. d) se ci si riferisce ad una intera opera scritta con i contributi di più autori, diretti da uno o più coordinatori: N. Cognome del Curatore/i (a cura di), Titolo della monografia, Editore, Luogo, Anno. 3

4 R. Bisi (a cura di), Vittimologia. Dinamiche relazionali tra vittimizzazione e mediazione, Franco Angeli, Milano, R. Bisi-P. Faccioli (a cura di), Con gli occhi della vittima. Approccio interdisciplinare alla vittimologia, Franco Angeli, Milano, e) se ci si riferisce al contributo di un autore scritto all interno di un opera collettanea diretta da uno o più curatori: N. Cognome dell Autore del contributo, Titolo del contributo, in N. Cognome del curatore e dei curatori (a cura di), Titolo dell intera opera, Editore, Luogo, Anno. R. Bisi, Tifosi, polizia e carabinieri si interrogano, in A. Balloni-R. Bisi (a cura di), Sportivi, tifosi, violenti, Clueb, Bologna, 1993, pp. 65 e ss. f) se ci si riferisce ad un articolo all interno di una rivista: N. Cognome dell autore, Titolo dell articolo, in Titolo della rivista, Anno, numero del fascicolo, pp. e ss. F. Bravo, Vittime del fuoco, tutela preventiva di cui al D.Lgs. 231/01 e tutela risarcitoria, in Rivista di criminologia, vittimologia e sicurezza, 2008, n. 1, pp. 91 e ss. g) se ci si riferisce ad un documento prelevato su Internet: N. Cognome dell autore, Titolo del documento, reperito su Internet all URL (documento consultato da ultimo in data ). Es. AA.VV., Minori nella rete. Terzo rapporto di Stop-it sulla pedopornografia online, reperito su Internet all URL Stop-It/stop-it_2005.pdf (consultato dal ultimo in data 13 ottobre 2008) h) se ci si riferisce ad un dattiloscritto o altro documento non edito, consegnato dall autore: N. Cognome dell autore, Titolo del documento, dattiloscritto, Anno, pp. e ss., avuto per gentile concessione dell Autore. 4

5 2.2. Se l opera è stata già citata: In tutti i casi in cui l opera è stata già citata, si consiglia di ricorrere alle seguenti abbreviazione: N. Cognome, Titolo, cit., pp. e ss. N. Cognome, Titolo, cit., p.. Es. A. Balloni, Criminologia in prospettiva, cit., pp. 67 e ss. A. Balloni, Criminologia in prospettiva, cit., p. 32. Se si vuole citare un nuovo saggio all interno di un opera collettanea già citata, usare il seguente standard: N. Cognome dell autore del saggio, Titolo del saggio, in N. Cognome del curatore o dei curatori (a cura di), Titolo dell intera opera collettanea, cit., pp. e ss. Es.: A. Balloni, Prefazione, in A. Balloni-R. Bisi (a cura di), Sportivi, tifosi, violenti, cit., pp. 11 e ss. 3. Per la redazione della bibliografia a fine tesi: Si raccomanda di: a) riportare sempre prima il cognome e poi l iniziale del nome; b) ordinare le opere citate in ordine alfabetico, ordinandole prima in base al cognome e iniziale del nome e, in caso di opere dello stesso autore, in base al titolo dell opera; c) riportare sempre per esteso la citazione dell opera, evitando abbreviazioni (es. cit. ); d) eliminare i riferimenti ai numeri di pagina nel caso di riferimento ad intere opere (monografie o intere opere collettanee); 5

6 e) per gli articoli o per i saggi in opere collettanee, riportare sempre i riferimenti alla pagina, avendo cura di indicare la prima pagina dell articolo o del saggio, seguita dall espressione e ss. f) eliminare le citazioni ripetute; g) terminare ogni riferimento singolo bibliografico con il punto e virgola («;»), tranne l ultimo riferimento, che si conclude con il punto («.»). 6

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