ICRAM Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica Applicata al Mare

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1 MONITORAGGIO DELLE MUCILLAGINI NEL MARE ADRIATICO CENTRO-SETTENTRIONALE 4 BOLLETTINO 2004 Il presente bollettino fornisce le informazioni preliminari ottenute nel corso delle osservazioni e dei rilievi svolti tra il 23 agosto ed il 3 settembre 2004 nel mare Adriatico centro-settentrionale lungo i transetti evidenziati nella figura sottostante. Le stazioni nel testo sono identificate dalla sigla del transetto seguita dalla cifra corrispondente alla distanza in chilometri dalla costa: i transetti ERL e MAL constano di 10 stazioni e si estendono fino a circa 56 km al largo, i transetti FVG, VE e ER sono composti da 7 stazioni fino a 35 km dalla costa, il transetto MA è definito da 7 stazioni fino a 20 km. Situazione generale Complessivamente si è avuto un limitato sviluppo della biomassa fitoplanctonica accompagnato da un elevata trasparenza delle acque e da buone condizioni di ossigenazione, anche in prossimità del fondo. I venti meridionali hanno favorito il rimescolamento degli strati superficiali e l ingressione di acque oligotrofiche meridionali. Gli aggregati presenti nella colonna d acqua erano di piccole dimensioni: filamenti e, soprattutto, fiocchi e macrofiocchi. Tali aggregati erano più abbondanti a FVG Nord del delta del Po. Non sono state evidenziate deposizioni di aggregati sul fondo né segnali di sofferenza degli organismi VE bentonici. 45 Latitudine N ER ERL 44 MAL MA UBICAZIONE DEI TRANSETTI FVG = Friuli Venezia Giulia, Miramare (TS), 35 km VE = Veneto, Chioggia (VE), 35 km ER = Emilia Romagna, Cesenatico (FC), 35 km ERL = Emilia Romagna Lungo, Cesenatico (FC), 56 km MAL = Marche Lungo, Senigallia (AN), 56 km MA = Marche, Ancona, 20 km Longitudine E 1

2 3 settembre 2004 Friuli Venezia Giulia, località: Miramare (TS) Unità Operativa: Laboratorio di Biologia Marina La quarta crociera di monitoraggio, è stata caratterizzata da buone condizioni meteomarine: il cielo si presentava leggermente velato da cirri, il vento è stato assente e il mare è rimasto calmo. Nel periodo precedente le condizioni meteorologiche sono state condizionate dal passaggio di una perturbazione che ha innescato forti venti dal II e III quadrante (giorni: 30 e 31 agosto) e del I quadrante (giorni: 1 e 2 settembre). Inoltre una abbondante plume del fiume Isonzo ha interessato il golfo nei primi due giorni di settembre. Tali condizioni hanno fortemente influenzato l idrologia del bacino. In particolare, la parte più interna del golfo di Trieste (entro 20 km dalla costa) presenta una colonna d acqua caratterizzata da temperature superficiali di 24 C, salinità di 36,8, ossigeno disciolto in saturazione e clorofilla da fluorescenza indotta pari a 0,5 µg/l. Queste caratteristiche idrologiche permangono fino alla quota di circa m dove si osserva un termoclino di 3 C in 2 m di profondità, un aloclino di unità di salinità ed un forte decremento dell ossigeno che raggiunge tenori del 70 %. Nella massa d acqua a profondità maggiore il tenore di ossigeno decresce ulteriormente ma con un gradiente minore (valore minimo 63%), mentre la clorofilla raggiunge concentrazioni di 1,6 µg/l. In prossimità del fondo, in particolare nella stazione FVG10 con batimetria di 23,5 m, è presente uno strato d acqua a maggior tenore alino (37,7) e concentrazioni di ossigeno pari al 70%. La distribuzione verticale dei parametri potrebbe indicare una advezione di acque provenienti dalla parte orientale del bacino, indotta dalle condizioni meteorologiche precedentemente descritte. L area più esterna del golfo presenta delle caratteristiche idrologiche diverse da quelle osservate nella parte più interna. La colonna d acqua è costituita da tre masse: superficiale (0-13 m) con temperatura e salinità omogenee rispettivamente di 24,6 C- 24,8 C e 36,7, ossigeno disciolto in leggera sovrasaturazione e clorofilla da fluorescenza indotta pari a 0,5 µg/l; intermedia (13-16 m) caratterizzata dai gradienti positivi di salinità e clorofilla e negativi di temperatura ed ossigeno, quest ultimo presenta un decremento meno marcato rispetto a quello osservato nella parte più interna del bacino; di fondo (16 m fondo) nella quale i parametri rilevati assumono nuovamente delle caratteristiche di omogeneità con temperatura di 20,5 C, salinità di 37,8, concentrazione di ossigeno disciolto pari a 94% e clorofilla di 1,2 µg/l. Tali caratteristiche idrologiche evidenziano l influenza di acque meridionali. La zona di transizione tra le masse d acqua costituenti l area più interna del golfo e quelle relative all area più esterna si colloca ad una distanza dalla costa di circa 20 km. E importante, inoltre, evidenziare una lente d acqua superficiale, a tenore alino relativamente basso, posizionata in prossimità delle stazioni FVG15 e FVG20 di probabile origine fluviale (Isonzo) e lagunare che tende ad uscire dal bacino. Dalle osservazioni effettuate mediante la telecamera subacquea la colonna d acqua lungo tutto il transetto appare caratterizzata dalla presenza di fiocchi e da filamenti. E da notare che in tutte le stazioni, tranne la FVG25 e FVG35, la visibilità in prossimità del fondo era scarsa per un aumento della torbidità, comunque gli organismi bentonici non presentavano segni di sofferenza. Dall indagine svolta durante la IV crociera, la distribuzione degli aggregati non presuppone un evoluzione che porti alla formazione di tipologie superiori alle classi determinate. 2

3 23 agosto 2004 Veneto, Località Chioggia (VE) Unità Operativa: ARPAV - CNR-ISMAR Venezia Le condizioni meteomarine erano buone: mare quasi calmo, vento debole da sud-est. I profili verticali da CTD hanno rilevato ancora condizioni di forte stabilità verticale nella stazione più al largo (VE37), determinati soprattutto dall ampio campo di variazione termico: valore di temperatura superficiale di 25,5 C e gradiente decrescente con minimo di 16,6 C nei pressi del fondo (-27 m). I valori di densità (γt) hanno messo in rilievo un picnoclino piuttosto netto attorno ai 15 m. Procedendo verso la costa l intervallo di variazione della temperatura è diminuito progressivamente: da 25,5 a 17,1 C nella stazione VE25, da 25,8 a 19,5 C nella VE20, da 26,0 a 20,1 C nella VE15, da 26,2 a 21,2 C nella VE10, fino a valori pressoché costanti lungo la colonna nella stazione costiera VE1 (26,3-26,1 C). I valori minimi di salinità sono stati misurati nelle acque superficiali delle stazioni più costiere VE1 e VE3 (intorno ai 34,5 PSU), in un area di probabile ricircolazione della plume dei fiumi Adige e Brenta. Le condizioni di ossigenazione dell intera colonna hanno mostrato valori leggermente sovrassaturi in tutto il transetto, con misure al di sopra del 120 % nelle acque diluite delle stazioni costiere. Nelle acque di fondo i livelli di saturazione erano più bassi con un minimo di 84 % in prossimità del fondo (-20 m) nella stazione VE10. Per quanto riguarda i valori di fluorescenza, espressi in unità arbitrarie, questi sono apparsi generalmente piuttosto esigui (< 1) lungo tutto il transetto. Anche i valori di torbidità sono stati piuttosto bassi, date le condizioni di buona trasparenza delle acque. I valori più alti sono stati misurati in prossimità del fondo a seguito di fenomeni di risospensione e generalmente nelle acque superficiali delle stazioni costiere. Non sono stati avvistati aggregati mucillaginosi superficiali lungo il transetto. Le osservazioni da telecamera subacquea hanno indicato lungo l intera colonna la presenza di fiocchi, anche abbondanti, di macrofiocchi molto radi e di rari filamenti (ca. 5 cm). La maggiore densità degli aggregati è stata segnalata sulle prime tre stazioni del transetto, VE1, VE3 e VE10. Il fondo di tutte le stazioni è risultato privo di aggregati mucillaginosi e non si è osservato alcun segno di sofferenza degli organismi bentonici. 3 settembre 2004 Veneto, Località Chioggia (VE) Unità Operativa: ARPAV - CNR-ISMAR Venezia I profili verticali da CTD hanno rilevato ancora condizioni di forte stabilità verticale nella stazione al largo (VE37), determinati soprattutto dall ampio campo di variazione termico: valore di temperatura superficiale di 24,7 e gradiente decrescente con minimo di 14,8 C nei pressi del fondo (27 m). I valori di densità (γ t ) hanno messo in rilievo un picnoclino piuttosto netto attorno ai 15 m esclusivamente nelle stazioni più al largo VE25 e VE37. Procedendo verso la costa l intervallo di variazione della temperatura è diminuito progressivamente: da 25,5 a 17,1 C nella stazione VE25, da 24,4 a 19,9 C nella VE20, da 24 a 22 C nella VE15, da 24,2 a 23,8 C nella VE10, fino a valori pressoché costanti lungo la colonna nella stazione costiera VE1 (24,1-23,8 C). I minimi di salinità sono stati misurati nelle acque superficiali 3

4 della stazione VE1 e VE3 (intorno a 35,2 PSU), in un area di probabile ricircolazione della plume dei fiumi Adige e Brenta. Le condizioni di ossigenazione dell intera colonna hanno mostrato valori leggermente sottosaturi in tutto il transetto, mentre nelle acque di fondo i livelli di saturazione sono scesi ad un minimo di 66% in prossimità del fondo (29 m) nella stazione VE37. Per quanto riguarda i valori di fluorescenza, espressi in unità arbitrarie, questi sono apparsi piuttosto esigui (< 1) nell intera colonna. I valori di torbidità sono stati piuttosto bassi, date le condizioni di buona trasparenza delle acque: in alcune zone sono presenti fenomeni di risospensione evidenziati da valori più elevati verso il fondo (es. VE3 a 15 m: 4,1 FTU). Non sono stati avvistati aggregati mucillaginosi superficiali lungo il transetto. Le osservazioni da telecamera subacquea hanno indicato la presenza di fiocchi, anche abbondanti, lungo l intera colonna e di macrofiocchi in prossimità del fondo nelle stazioni più al largo. Non si sono osservati stati di aggregazione importanti. La maggiore densità degli aggregati è stata segnalata generalmente in prossimità del fondo. Il fondo di tutte le stazioni è risultato privo di aggregati mucillaginosi. Non si è osservato alcun segno di sofferenza degli organismi bentonici. 31 agosto 2004 Emilia Romagna, località: Cesenatico (FC) Unità Operativa: ARPAER-Daphne Le condizioni meteomarine durante la crociera sono state caratterizzate da mare mosso solo nelle stazioni al largo e vento da SE di 6-10 m/s. Il quadro meteo-marino e la dinamica generale delle acque nell area è rimasta pressoché invariata rispetto lo scorso monitoraggio, caratterizzato, nei giorni precedenti dall azione dei venti spiranti dai quadranti S-SE che hanno favorito l'ingressione verso costa di acque oligotrofiche provenienti dalle zone off-shore. Con riferimento alla temperatura le rilevazioni effettuate con sonda multiparametrica evidenziano una omogeneità del parametro dalla superficie fino a circa m di profondità che corrispondono alle acque di fondo delle stazioni ERc1, ERc3, ERc10 ERc15. In confronto al precedente monitoraggio il termoclino si è abbassato di 6 metri. Nelle stazioni predette la colonna d'acqua è instabile ed i valori di temperatura variano da 25,60 C in superficie nel punto ERc1 a 23,87 C sul fondo nella stazione ERc15. Nelle stazioni verso il largo, che si estendono da 15 km fino a 35 km dalla costa si osserva ancora un evidente termoclino che interessa uno strato intermedio da 18 m a 25 m di profondità. In questo strato la temperatura degrada passando da 24,30 a 17,74 C. Lo strato di fondo mostra, nelle stazioni ERc25 e ERc35 ad una quota batimetrica da 28 a 38 m, una ulteriore riduzione della temperatura variabile da 17,46 a 14,84 C. In definitiva per quanto concerne la distribuzione della temperatura a partire da 20 km dalla costa si distinguono ancora nettamente tre masse d'acqua che evidenziano la stabilità della colonna d'acqua nelle zone predette mentre lo strato che si estende dalla superficie a -18 m presenta una omogeneità. I valori medi di salinità mostrano in generale una condizione di salinità elevata nelle stazioni controllate, in aumento rispetto la scorsa settimana e superiori di 2-3 psu rispetto la climatologia delle stazioni stesse in superficie. Questa situazione è conseguente alla circolazione delle masse d'acqua ed al ricambio delle stesse avvenute a seguito dei venti provenienti dal secondo e terzo quadrante. Mentre nella stazione ERc1 la salinità è 36,98 psu, già a partire dalla stazione ERc3 verso il largo in superficie, la salinità varia da 37,68 a 37,89 psu. Il valore minimo riscontrato è stato il 36,98 nella stazione a 1 km dalla costa, mentre il massimo è stato rilevato 38 m di profondità nella stazione più offshore del transetto con 38,68 psu. 4

5 In accordo con la distribuzione della salinità e temperatura, l'andamento della densità lungo la sezione evidenzia un picnoclino più marcato compreso tra il 17 e 28 m di profondità con una variazione da 25,47 kg/m 3 e 27,76 kg/m 3. Lo strato di fondo che si estende da -28 m fino a -38 m mostra variazioni limitate di densità che passa da 28,12 a 29,15 kg/m 3. La trasparenza risulta elevata a partire dalla stazione ERc10 con valori di trasmittanza che si approssimano, nella colonna d'acqua, al limite superiore alla scala strumentale variando da 50 a 80 %. Nelle stazioni off-shore a partire da 10 km verso il largo, negli ultimi due tre metri si osserva una consistente riduzione della trasparenza che si riduce di circa la metà rispetto al valore rilevato nella colonna d acqua. Le concentrazioni dell ossigeno disciolto si attestano attorno alla saturazione variando da 70,6 % verso il fondo nella stazione ERc15 a 109,4 a -22 m nella stazione ERc35. Nella stazione ERc15 la concentrazione dell ossigeno disciolto lungo la colonna d acqua si mostra diversa rispetto alle altre stazioni del transetto, presentando sia in superficie che sul fondo, valori più bassi dell ossigeno che variano rispettivamente da 87,6 % a 70,6 %. I dati di fluorescenza indotta mostrano negli strati profondi valori superiori a quelli di superficie identificando un'attività fotosintetica che motiva l'incremento della concentrazione di ossigeno riscontrato nella zona intermedia della colonna d acqua. In particolare nelle stazioni ERc1 Erc3 ERc10 e ERc15 più off-shore nelle zone profonde si registrano valori che variano da 2,1 a 5,4 µg/l. In generale nella sezione lungo il transetto i livelli di biomassa microalgale sono molto bassi risultando inferiori a 1,0 µg/l nella colonna d acqua a partire dalla stazione Erc20 verso il largo. Le osservazioni con telecamera filoguidata non hanno evidenziato la presenza di alcun tipo di aggregati lungo la colonna d'acqua nelle stazioni ERc1, ERc3, ERc10, ER20, Erc25 e Erc35. Mentre nella stazione ERc15 sono presenti radi filamenti alla quota dei -8 e -10 m. In generale i fondali sono liberi da deposizioni. Non si segnala alcuna presenza di aggregati negli strati superficiali delle zone monitorate, e nessuno stato di evidente sofferenza degli organismi bentonici agosto 2004 Emilia Romagna, località: Cesenatico (FC) Marche, località: Senigallia (AN) Unità Operativa: CNR-ISMAR Ancona La sezione verticale della temperatura del transetto di Senigallia mostra una colonna d acqua stratificata con la presenza di un netto termoclino a -20 m; con valore massimo di temperatura di 25,35 C in superficie presso le stazioni più esterne (MAL45 e MAL56) e valore minimo di 13,05 C sul fondo della stazione MAL35. La sezione di Cesenatico mostra anch essa la presenza di un netto termoclino a -20 m, con valore massimo superficiale di 25,00 C nella stazione ERL56 e valore minimo di 14,22 C sul fondo della stazione ERL35. Le misure di salinità nel transetto di Senigallia mostrano la presenza di una massa d acqua superficiale a bassa salinità (37,5 psu) nelle stazioni più esterne del transetto mentre nel transetto di Cesenatico la massa d acqua a più bassa salinità (36,9 psu) è presente nelle prime stazioni sotto costa. Questo è probabilmente dovuto alla presenza di un movimento anticiclonico che trasporta acqua meno salata dall Adriatico nord orientale. Sotto i 20 m di profondità in entrambi i transetti la colonna d acqua risulta abbastanza omogenea con valori di salinità intorno a 38,0 38,5 psu. Nel transetto di Senigallia la colonna d acqua risulta ben ossigenata, i valori massimi ( %) si hanno a circa 20 m mentre il valore minimo registrato (91%) si ha sul fondo della stazione MAL25. Nel transetto di Cesenatico i valori sono prossimi alla saturazione, i valori più alti si 5

6 riscontrano nella fascia dei -20 m ( %) mentre valori di saturazione intorno a 80% sono stati misurati sul fondo delle stazioni ERL6 e ERL10. Lungo entrambi i transetti la torbidità presenta valori più elevati sul fondo e, in particolar modo, nelle prime 4 stazioni costiere. Rispetto alla campagna precedente si osserva un aumento della torbidità soprattutto nelle prime stazioni del transetto di Cesenatico. Anche i valori di clorofilla a, misurata come fluorescenza indotta, sono più elevati sul fondo di entrambi i transetti. In particolare lungo il transetto di Senigallia il valore più alto è 8,56 µg/l nella stazione MAL20 (come nella precedente campagna) mentre lungo il transetto di Cesenatico i valori più alti (picchi di 10 µg/l) sono stati registrati lungo tutta la colonna d acqua delle stazioni più vicino a costa ERL1, ERL3 ed ERL6. Le osservazioni effettuate mediante telecamera subacquea non hanno messo in evidenza la presenza di aggregati mucillaginosi consistenti. Lungo il transetto di Senigallia si è riscontrata la presenza di aggregati (fiocchi e macrofiocchi) di elevata densità (da fitti a molto fitti) negli ultimi metri della colonna d acqua delle stazioni più al largo. Nel transetto di Cesenatico invece la presenza di fiocchi e macrofiocchi è stata osservata già nelle prime stazioni vicino a costa e lungo tutta la colonna d acqua. 23 agosto 2004 Marche, Località: Ancona Unità Operativa: ARPAM Ancona La campagna di monitoraggio è stata effettuata con vento moderato da scirocco e mare forza 2. I giorni precedenti la campagna sono stati invece caratterizzati da una forte mareggiata da nord che ha prodotto un rimescolamento della colonna d acqua. Le temperature degli strati superficiali hanno subito un netto abbassamento, mostrando valori massimi di 24,89 C contro i 26,60 C della campagna precedente. Le temperature al di sotto dell isobata dei -10 m non hanno mostrato differenze così rilevanti, anche se si è notato un leggero aumento di temperatura negli strati più profondi. Marcati termoclini tra -14 e -20 m sono sempre presenti a partire da 10 km dalla costa. La diminuzione di temperatura con la profondità al di sotto del termoclino prosegue linearmente fino a raggiungere un minimo di 14,45 C in corrispondenza del fondo della stazione MA20. Considerando i dati superficiali, la tendenza che mostrava valori più bassi sotto costa e più alti al largo si è invertita ma senza la formazione di gradienti significativi (il valore superficiale più elevato di 37,89 psu è stato registrato a 1 km dalla costa). La salinità e l anomalia di densità hanno mostrato, presso le stazioni costiere (MA01 ed MA03), valori omogenei nella colonna, mentre nelle stazioni più al largo entrambi i parametri aumentano linearmente con la profondità. I valori di saturazione dell ossigeno si sono mostrati in diminuzione rispetto alla campagna precedente. Lungo la colonna d acqua di tutte le stazioni, l ossigeno disciolto ha presentato valori inferiori alla saturazione. La minima percentuale di saturazione dell ossigeno disciolto è stata registrata in superficie presso la stazione MA17 (76,8%), mentre il valore massimo (94,4%) si è presentato sulla stessa stazione a 32,5 metri di profondità. Le concentrazioni di clorofilla a si sono mostrate in forte calo rispetto alla campagna precedente. Valori significativi si sono rilevati soprattutto presso i fondali, spesso associati a valori elevati di torbidità. La superficie del mare è risultata sempre libera da affioramenti mucillaginosi. Dalle osservazioni effettuate mediante telecamera subacquea, si sono riscontrati aggregati in forma di fiocchi e filamenti radi o molto radi soltanto presso le stazioni più esterne (MA17 e MA20). Le forti mareggiate occorse nei giorni agosto hanno sicuramente contribuito a disperdere i piccoli 6

7 aggregati che si erano rilevati nella precedente campagna di monitoraggio, infatti presso le stazioni costiere non si è osservata nessuna formazione. Gli strati prossimi al fondo sono risultati generalmente sgombri e gli organismi bentonici, dove individuati, sono sempre apparsi in condizioni normali. 7

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