Previsioni per il sistema economico della provincia di Padova

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1 Provincia di Padova Previsioni per il sistema economico della provincia di Padova Stime 2011 e previsioni Gennaio Numero gennaio

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3 Indice 1. Il quadro internazionale e nazionale Indicatori economici locali Il mercato del lavoro locale Nota metodologica Glossario Appendice: tabelle riassuntive Sommario Dall autunno scorso il quadro macroeconomico internazionale e in particolare dell Area Euro è repentinamente peggiorato a causa dell aggravarsi delle tensioni sui mercati dei debiti sovrani e del rallentamento dei flussi commerciali mondiali. Ad oggi l incertezza sulle prospettive a medio termine appare straordinariamente elevata. Tuttavia sulla scia dei buoni risultati osservati nella prima parte dell anno, il 2011 si chiude con un aumento della ricchezza sia a livello nazionale che locale. Riflessi positivi si scorgono anche nel mercato del lavoro con un ritorno alla crescita dell occupazione e una riduzione significativa del numero di disoccupati. Si stima che nella media del 2011 il valore aggiunto nella provincia di Padova sia cresciuto dell 1,2%, gli occupati siano aumentati dell 1,3% e il tasso di disoccupazione sia sceso al di sotto del 5%, dal 5,8% registrato nel Tuttavia il recupero dei livelli pre-crisi appare ancora parziale. Le prospettive sull andamento dell economia nazionale e locale nel biennio incorporano un elevato grado di aleatorietà in gran parte legata alla capacità del governo di attuare le politiche necessarie per iniziare un percorso parallelo di risanamento del debito e di crescita economica e alla tenuta dell Eurozona. Nel 2012 si stima una contrazione del prodotto sia a livello nazionale che provinciale (-1,5% e -0,7% rispettivamente) e un deterioramento degli indicatori occupazionali. Il motivo della miglior performance provinciale sembra risiedere nella spinta del commercio estero e soprattutto nella maggior tenuta di investimenti e consumi. Sul fronte del mercato del lavoro gli occupati dovrebbero diminuire dello 0,2%, mentre il tasso di disoccupazione si riporterebbe sopra il 5%. Il 2013 dovrebbe caratterizzarsi per una modesta variazione dell attività. 1. Il quadro internazionale e nazionale 1.1. L economia mondiale nel 2011 Nel terzo trimestre 2011 la crescita del Pil nell Area Euro è risultata debole (+0,1%) a causa del rallentamento della domanda mondiale e dell incertezza legata al consolidamento dei conti pubblici dell area. Questo ha provocato ricadute negative sul clima di fiducia di imprese e consumatori e un inasprimento delle condizioni di accesso al credito, deteriorando la domanda interna. L ulteriore peggioramento osservato negli ultimi mesi del 2011 si stima abbia portato ad una lieve flessione del Pil dell area (-0,3%) nel quarto trimestre. Tutte le maggiori economie dell area hanno osservato una contrazione simile (tabella 1). Nonostante l inatteso indebolimento dell attività nell Eurozona nella seconda metà dell anno passato, il bilancio 2011 risulta positivo (+1,6%), grazie alla crescita osservata nei primi sei mesi. La 3

4 buona performance è legata all aumento sostenuto della Germania (+3%, tabella 1). Tab. 1. Pil nelle maggiori economie. Anni e dati trimestrali 2011 (var.%). Paese I trim. II trim. III trim. IV trim Area Euro (17) 1,9 0,8 0,2 0,1-0,3 1,6 Francia 1,5 0,9-0,1 0,3-0,4 1,6 Germania 3,7 1,3 0,3 0,5-0,3 3,0 Spagna -0,1 0,4 0,2 0,0-0,3 0,7 Gran Bretagna 2,1 0,4 0,0 0,6-0,2 0,9 Stati Uniti 3,0 0,1 0,3 0,5 0,9 1,8 Giappone 4,1-0,7-0,3 1,5-1,3-0,9 Note: variazioni percentuali sul periodo precedente; valori concatenati; stime per il IV trimestre e il Fonte: elaborazioni su dati Eurostat (gennaio 2012) e FMI (gennaio 2012). La dinamica del prodotto nei principali paesi avanzati al di fuori dell Area Euro è accelerata nel terzo trimestre 2011: +0,6% in Gran Bretagna, +0,5% negli Stati Uniti e +1,5% in Giappone (tabella 1), grazie soprattutto alla spinta della domanda interna. Per i primi due paesi il 2011 si chiude con una crescita del Pil più contenuta rispetto al 2010 (+0,9% e +1,8% rispettivamente) a causa dell incertezza generalizzata e del rallentamento dei flussi commerciali avvenuto nella seconda parte dell anno. Graf. 1. Tasso di disoccupazione in alcuni paesi europei. Anni (dati trimestrali). 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV ,8 Area Euro (17) Francia Italia Germania Spagna (asse dx) 22,0 10,3 20,0 Note: dati destagionalizzati; il IV trimestre viene stimato sulla base dei dati mensili disponibili fino a novembre Fonte: elaborazioni su dati Eurostat (gennaio 2012). 9,8 8,6 5,6 26,0 24,0 18,0 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 L aggravarsi della crisi dei debiti sovrani e il conseguente peggioramento del quadro economico internazionale hanno avuto ripercussioni sul mercato del lavoro, in particolare nei paesi dell Area Euro. In base ai dati mensili si stima che nel quarto trimestre 2011 il tasso di disoccupazione nell Eurozona abbia raggiunto il 10,3%, in crescita rispetto ai tre trimestri precedenti e a fronte del 10,1% di un anno prima. Tra le maggiori economie dell area solo la Germania ha osservato un trend decrescente (grafico 1) L economia nazionale nel 2011 Nel terzo trimestre 2011 il Pil dell Italia è diminuito dello 0,2% segnando la prima flessione dall inizio del La dinamica del prodotto ha risentito della contrazione della domanda interna (-0,2% i consumi delle famiglie e -0,8% gli investimenti), mentre le esportazioni hanno continuato a fornire un sostegno positivo segnando un incremento dell 1,6% (tabella 2). Tab. 2. Pil e principali componenti in Italia. Anni e dati trimestrali 2011 (var. %) Componenti I trim. II trim. III trim.iv trim. Pil 1,5 0,1 0,3-0,2-0,5 0,4 Consumi delle famiglie 1,0 0,0 0,1-0,2-0,4 0,4 Investimenti fissi lordi 2,4-0,5 0,1-0,8-1,6-1,0 Importazioni totali 12,7-2,6-1,2-1,1-1,8 0,8 Esportazioni totali 12,2 0,4 1,0 1,6-1,0 6,1 Note: variazioni percentuali sul periodo precedente; dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario; valori concatenati; stime per il IV trimestre e il Fonte: elaborazioni su dati Istat (conti economici nazionali, dicembre 2011) e Banca d Italia (gennaio 2012). La flessione del Pil nazionale sconta un brusco deterioramento del quadro economico globale iniziato già a partire dall estate e determinato principalmente dall aggravarsi della crisi del debito e dal rallentamento del commercio mondiale. Questo ha accresciuto le incertezze dei 4

5 mercati finanziari comportando una caduta nella fiducia di imprese e famiglie che hanno modificato i loro piani di spesa. Nei mesi autunnali del 2011 il quadro congiunturale nazionale, al pari di quello internazionale, è ulteriormente peggiorato. Nell ultimo trimestre l attività industriale si è indebolita. L indice della produzione industriale, secondo stime Confindustria, avrebbe subito nella media del quarto trimestre una contrazione del 2,9%, il calo più consistente dalla primavera del 2009, dopo il -0,5% nel terzo e il +0,6% nel secondo (grafico 2). Graf. 2. Indice della produzione industriale in Italia. Anni (dati trimestrali e var. %). 110,0 105,0 100,0 95,0 90,0 85,0 80,0 75,0 70,0 2,4-0,8-4,7-7,5-11,2-2,5 2,5 2,0 2,4 1,4 1,1 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV Var. congiunturale (asse dx) 0,6-0,8 0,6 Indice produzione -0,5-2,9 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0-2,0-4,0-6,0-8,0-10,0-12,0 Note: indice medio trimestrale e variazioni percentuali sul trimestre precedente; dati destagionalizzati (base 2005=100); valore stimato a dicembre Fonte: elaborazioni su dati Istat (gennaio 2012) e stime Confindustria (gennaio 2012). I dati di ottobre e novembre relativi alle esportazioni indicano un peggioramento dei flussi commerciali con una flessione stimata, in termini destagionalizzati, per il quarto trimestre 2011, attorno allo 0,8%, dopo l aumento nei primi 9 mesi dell anno. Nel quarto trimestre gli ordinativi esteri avrebbero, infatti, subito una diminuzione tra il -5% e il -6%, sulla scia della lieve contrazione registrata nel terzo trimestre (-0,1%). Il clima di fiducia dei consumatori a dicembre è sceso a 91,6, quota mai toccata dall inizio della crisi, a causa della diminuzione del reddito disponibile, dovuta alle manovre correttive di finanza pubblica, e alle prospettive negative sul mercato del lavoro. Nel quarto trimestre 2011 secondo i dati provvisori dell Istat gli occupati sono diminuiti dello 0,2% in termini congiunturali, ritornando ai valori osservati nel IV trimestre 2010; mentre i disoccupati sono cresciuti del 4,9% raggiungendo il livello massimo, su base trimestrale, dall inizio della crisi (oltre i 2 milioni e 200 mila, grafico 3). Graf. 3. Occupati e disoccupati in Italia. Anni (dati trimestrali in migliaia) I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV Occupati Disoccupati (asse dx) Note: dati provvisori e destagionalizzati. Fonte: elaborazioni su dati Istat (rilevazione mensile sulle forze lavoro, gennaio 2012). Alla luce di quanto evidenziato dai principali indicatori economici, per il quarto trimestre 2011 si prevede un accentuazione della contrazione del Pil nazionale rispetto al terzo trimestre e stimata attorno allo 0,5%, con una flessione di tutte le componenti. Nonostante il forte peggioramento della dinamica del Pil, il 2011 dovrebbe essersi concluso con un aumento dello 0,4% (tabella 2), sostenuto dalla crescita osservata nella prima parte dell anno Previsioni Dall autunno scorso le prospettive di crescita per il 2012 delle maggiori economie sono repentinamente calate. L incertezza sulle previsioni di medio termine è straordinariamente elevata e fortemente connessa alla gestione in sede 5

6 comunitaria della crisi del debito sovrano nell Area Euro. La dinamica risente, oltre che dell incertezza politica, anche della riduzione del potere d acquisto delle famiglie a causa delle politiche fiscali restrittive e del peggioramento nelle condizioni di accesso al credito. Lo scenario proposto per il 2012 e il 2013 è basato quindi sull ipotesi che nei prossimi mesi si stabilizzino le condizioni dei mercati finanziari e del credito, e vi sia un miglioramento della fiducia sulla capacità dei governi europei di affrontare la crisi del debito con l attuazione delle misure necessarie. La fase recessiva dell Eurozona, iniziata alla fine del 2011, dovrebbe protrarsi anche nella prima parte del 2012 segnando nella media dell anno un calo del Pil dello 0,5%, per poi ritornare a crescere nel 2013 (+0,8%). Tra le maggiori economie dell area la Germania, pur con una crescita notevolmente ridimensionata nel 2012 (+0,3%), registrerà l aumento maggiore. La Francia dovrebbe segnare un incremento dello 0,2%, mentre la Spagna vedrà un calo del Pil stimato attorno all 1,7% (tabella 3). Tab. 3. Pil, occupati e tasso di disoccupazione nelle maggiori economie. Anni Pil (var.% su per. prec.) Occupati (var.% su per. prec.) Tasso di disoccupaz. Paesi Area Euro (17) -0,5 0,8-0,3 0,2 10,3 10,3 Francia 0,2 1,0 0,1 0,4 9,7 9,8 Germania 0,3 1,5 0,2 0,2 5,7 5,5 Italia -1,5 0,0-0,6-0,2 8,6 9,0 Spagna -1,7-0,3-0,4 0,5 22,9 22,7 Gran Bretagna 0,6 2,0-0,7 0,2 8,8 9,1 Stati Uniti 1,8 2,2 0,9 1,5 8,9 8,6 Giappone 1,7 1,6-0,4-0,4 4,5 4,4 Note: dati destagionalizzati; Pil e occupati sono espressi in termini di variazione percentuale sull anno precedente; in Francia, Germania, Spagna e Italia gli occupati sono espressi in termini di unità di lavoro equivalenti. Fonte: elaborazioni su dati Oecd e Commissione europea (novembre 2011), Confindustria (dicembre 2011), Banca d Italia e FMI (gennaio 2012). Gran Bretagna e Stati Uniti, pur risentendo della crisi dell Eurozona e del rallentamento del commercio internazionale, dovrebbero osservare una miglior dinamica del Pil: rispettivamente +0,6% e +1,8% nel L Italia registrerà un calo del Pil maggiore rispetto alla media dell Eurozona. La fase recessiva iniziata nel terzo trimestre 2011 dovrebbe, infatti, accentuarsi nel primo trimestre 2012 (si potrebbero raggiungere i valori minimi toccati nel 2009) e proseguire, in misura più lieve, anche nel secondo (grafico 4). Nella media del 2012 il Pil nazionale dovrebbe diminuire dell 1,5% e mantenersi stabile nel Graf. 4. Pil in Italia. Anni (dati trimestrali in miliardi di euro e var.%) ,5-0,9-0,4 0,1 0,0 I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV Var. congiunturale (asse dx) Note: variazione percentuale sul trimestre precedente; dati destagionalizzati e corretti per gli effetti di calendario; valori concatenati; stime IV trim e previsioni Fonte: elaborazioni su dati Commissione europea (novembre 2011), Eurostat e Banca d Italia (gennaio 2012). Sono, infine deteriorate, le prospettive nel mercato del lavoro. Nell Area Euro il tasso di disoccupazione, dopo la parentesi nel 2011, dovrebbe riprendere a crescere nel 2012 e stabilizzarsi nel In Italia dovrebbe arrivare alla soglia del 9% nel 2013 (tabella 3). Sul fronte occupazionale si prevede per il 2012 un calo delle unità di lavoro nel complesso dell Area Euro (-0,3%) e in particolare in Italia (-0,6%) e in Spagna (-0,4%), con una crescita lievemente positiva in Francia e Germania. Per gli Stati Uniti, invece, dovrebbe avviarsi una fase di ripresa occupazionale accompagnata da un progressivo calo del tasso di disoccupazione. Pil 3,5 2,5 1,5 0,5-0,5-1,5-2,5-3,5 6

7 2. Indicatori economici locali 2.1. Il quadro congiunturale L industria manifatturiera provinciale nel terzo trimestre del 2011 ha evidenziato un rallentamento di tutti i principali indicatori (grafico 5): la produzione industriale è aumentata del 2,9% sullo stesso trimestre dell anno precedente (+5,2% nel secondo trimestre in ragione d anno), manifestando però una contrazione del 4,5% sul trimestre precedente. Dal lato degli ordinativi si è interrotta la spinta proveniente dalla componente estera che ha segnato una flessione tendenziale del 2%. Gli ordinativi interni hanno visto, invece, un aumento del 2,2%. Infine, l incremento del fatturato è risultato di modesta entità e in linea con quanto osservato nei primi due trimestri dell anno. Graf. 5. Produzione, fatturato e ordinativi interni ed esteri nell industria manifatturiera in provincia di Padova. Anni (dati trimestrali, var.%). 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0-20,0-25,0-30,0-35,0 I II III IV I II III IV I II III IV I II III Ordinativi interni Ordinativi esteri Produzione Fatturato Note: variazioni percentuali sullo stesso trimestre dell anno precedente. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere Veneto (gennaio 2012). Nel settore del commercio nel terzo trimestre 2011 si accentua la dinamica negativa del fatturato (-2,1% sullo stesso trimestre del 2010). Prosegue anche per l insieme delle attività di servizi l andamento negativo: il terzo trimestre ha visto una flessione del fatturato pari allo 0,5% (-3,2% nel secondo, grafico 6). La dinamica negativa del settore è legata prevalentemente al calo nel comparto dei servizi innovativi (-1,8%), ad una lieve contrazione nel settore dei trasporti (-0,2), mentre si registra una crescita tendenziale nel settore del turismo (+2,3%). Graf. 6. Fatturato nel commercio e nei servizi in provincia di Padova. Anni (dati trimestrali, var.%). 15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0-20,0-7,9-16,5-4,1-11,4 0,9-4,5-0,9-5,7 13,5 0,4-1,1-6,2 I II III IV I II III IV I II III 0,8 0,4 4,2-3,4 0,7-0,9-0,4-3, Servizi Commercio al dettaglio Note: variazioni percentuali sullo stesso trimestre dell anno precedente; i servizi comprendono: (a) servizi innovativi e tecnologici, (b) alberghi, ristoranti e servizi turistici, (c) trasporti, magazzinaggio e logistica. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere Veneto (gennaio 2012). Graf. 7. Import ed export in provincia di Padova. Anni (dati trimestrali, valori in milioni di euro). Milioni ,5-2, I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III Esportazioni Importazioni Note: valori correnti non destagionalizzati; dati 2011 provvisori. Fonte: elaborazioni su dati Istat (dicembre 2011). Nel terzo trimestre 2011 si interrompe la corsa degli scambi commerciali (grafico 7): in termini correnti si è osservata una diminuzione del valore delle importazioni e delle esportazioni rispetto al secondo trimestre. Le prime hanno segnato una flessione del 10,4%, dell 1,4% le secon- 7

8 de. Le previsioni per l ultima parte dell anno sono di un ulteriore ribasso Stime 2011 e previsioni Il rallentamento della spinta del commercio mondiale e la stagnazione dell attività industriale avvenuti nella seconda parte del 2011 hanno inciso negativamente sulla crescita del valore aggiunto regionale e provinciale che in media d anno si è dimezzata rispetto al Si stima, infatti, che nel 2011 il valore aggiunto nella provincia di Padova sia cresciuto dell 1,2% (tabella 4) rispetto al 2,4% osservato nel Tab. 4. Principali indicatori economici in provincia di Padova. Anni (var.%) Valore aggiunto 1,2-0,7 0,1 Esportazioni 3,9 1,7 0,2 Importazioni 4,5 0,6 4,6 Consumi delle famiglie 1,1-0,3 0,0 Reddito disponibile -0,9 0,0 0,7 Note: variazioni percentuali sull anno precedente; valori concatenati. Fonte: elaborazioni su stime GRETA. La dinamica di import ed export provinciale assume segno positivo anche nell anno appena trascorso, ma ad un ritmo decisamente più contenuto rispetto al In termini reali nel 2011 si stima che le esportazioni siano cresciute del 3,9%, le importazioni del 4,5%. La debolezza dei consumi delle famiglie osservata nel corso dell anno (+1,1% nel 2011 a fronte del 2,2% nel 2010) riflette la contrazione del reddito disponibile, stimata attorno allo 0,9% (tabella 4). La crescita del valore aggiunto provinciale per il 2011 è da ricondursi in gran parte alla dinamica positiva del settore industriale (+2,8%). Nel comparto dei servizi, invece, l incremento è risultato di modesta entità (l 1% circa), mentre è proseguita la contrazione del prodotto nelle costruzioni con un intensità maggiore rispetto al 2010 (-3,2% a fronte del -2,1%). Le tendenze del valore aggiunto per il 2011 nelle diverse aree della provincia di Padova indicano una crescita inferiore alla media provinciale nell area comunale e nell area Colli; un aumento attorno all 1,2% per l area Saccisica, l Estense e il Monselicense; superiore alla media per le altre aree (grafico 8), in particolare Camposampierese, Cittadellese e Montagnanese (+1,4% circa). Graf. 8. Valore aggiunto per le aree della provincia di Padova. Anno 2011 (var.%). Cittadellese Area Metropolitana Montagnanese Area Colli Estense Città Conselvano Monselicense Var.% 2011 Camposampierese Area Saccisica maggiore di 1,2% 1,2% inferiore a 1,2% Note: variazione percentuale sul periodo precedente; valori concatenati. Fonte: elaborazioni su dati Istat e stime GRETA. Il quadro macroeconomico straordinariamente incerto rende particolarmente difficile ogni previsione per il prossimo biennio. Tenuto conto di quanto prospettato a livello nazionale e sull ipotesi di tenuta della moneta comune si prevede per il Veneto e la provincia di Padova nel 2012 un calo del valore aggiunto pari rispettivamente allo 0,8% e allo 0,7%. La performance locale lievemente migliore non dovrebbe risiedere tanto nell evoluzione del commercio estero (le esportazioni crescerebbero dell 1,7%), quanto piuttosto nel minor calo degli investimenti fissi e della spesa delle famiglie (-0,3%), grazie alla maggior tenuta del reddito disponibile (tabella 4). Lo scenario incorpora anche le previsioni 8

9 su di un andamento positivo del comparto del turismo sull onda dei buoni risultati registrati nel Nel 2013 il valore aggiunto segnerebbe una leggera crescita legata ad una ripresa della domanda interna. Graf. 9. Valore aggiunto per attività economica in provincia di Padova. Anni (indice 2009=100). 125,0 120,0 115,0 110,0 105,0 100,0 95,0 90,0 85, Industria in senso stretto Costruzioni Servizi Totale Note: valori concatenati. Fonte: elaborazioni su dati Istat e stime GRETA. Lo scenario a medio termine sul valore aggiunto per settore di attività prospetta, per la provincia, una frenata della crescita dell industria e dei servizi e un biennio di flessione per le costruzioni, che scenderebbero ad un livello inferiore del 10% rispetto al 2009 (grafico 9). Importazioni ed esportazioni provinciali continuerebbero a crescere nel biennio , ma a ritmi decisamente più contenuti rispetto al In termini reali alla fine dell orizzonte temporale considerato i valori appaiono ai livelli del 2003 (grafico 10). Graf. 10. Import ed export in provincia di Padova. Anni (valori in milioni) Esportazioni Importazioni Note: valori concatenati. Fonte: elaborazioni su dati Istat e stime GRETA. Sul fronte dei bilanci famigliari gli indicatori pro-capite evidenziano una diminuzione del reddito e della spesa sia per il 2012 che per il 2013 a causa della crescita maggiore della popolazione. Inoltre si evidenzia come dall inizio della crisi le famiglie abbiano progressivamente eroso i loro risparmi per mantenere costante il livello dei consumi (grafico 11). Graf.11. Reddito disponibile e consumo procapite delle famiglie in provincia di Padova. Anni Reddito disponibile Consumi delle famiglie Note: valori concatenati. Fonte: elaborazioni su dati Istat e stime GRETA. 3. Il mercato del lavoro locale 3.1. Il quadro congiunturale Nel terzo trimestre 2011 prosegue il recupero dei livelli occupazionali dell industria manifatturiera iniziato nel primo trimestre dell anno: gli occupati sono cresciuti dello 0,3% nel complesso, mentre l incremento è risultato dello 0,7% per la sola componente straniera (grafico 12). Nonostante il trend positivo, i tassi di crescita osservati non consentono il ritorno ai livelli pre-crisi. La caduta nel 2009 è risultata del 4,6%, quella nel 2010 dell 1,4%, mentre l aumento nel 9

10 2011 è risultato di poco superiore allo zero, data la stagnazione nei primi tre trimestri e l andamento negativo stimato per il quarto. Graf. 12. Occupati totali e stranieri nell industria manifatturiera in provincia di Padova. Anni (dati trimestrali, var.%). 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0-2,0-4,0-6,0-8,0-10,0-12,0-14,0 1,9 2,5 0,7 0,0 0,0 0,3 I II III IV I II III IV I II III IV I II III Occupati totali Occupati stranieri Note: variazioni percentuali sullo stesso trimestre dell anno precedente. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere Veneto (gennaio 2012). Graf. 13. Occupati nel commercio al dettaglio e nei servizi in provincia di Padova. Anni (dati trimestrali, var.%). 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0-2,0-4,0-6,0-8,0-10,0 7,0 2,9-1,0-0,2 2,1-1,3-1,4-3,0 I II III IV I II III IV I II III Servizi Commercio al dettaglio Note: variazioni percentuali sullo stesso trimestre dell anno precedente; i servizi comprendono: (a) servizi innovativi e tecnologici, (b) alberghi, ristoranti e servizi turistici, (c) trasporti, magazzinaggio e logistica. Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere Veneto (gennaio 2012). L andamento dell occupazione nel settore terziario evidenzia due opposte tendenze nel terzo trimestre 2011 (grafico 13): una crescita del commercio al dettaglio (+2,1%) e una consistente contrazione nelle altre attività di servizi (-3%). Nel primo caso si osserva un inversione di tendenza rispetto ai due trimestri precedenti legata all aumento degli addetti nel dettaglio alimentare e nella grande distribuzione. Nel secondo caso si accentua una dinamica già negativa dal quarto trimestre La diminuzione riflette l andamento negativo dei trasporti (-4,5%) e dei servizi innovativi (-3,7%), a fronte di una crescita nel turismo (+2%). Osservando le tendenze del lavoro dipendente, i dati relativi al terzo trimestre 2011 indicano un saldo provinciale positivo e pari a circa unità (grafico 14). Rispetto allo stesso periodo del 2010 il dato risulta però nettamente inferiore. Graf. 14. Saldo dell occupazione dipendente in provincia di Padova. Anni (dati trimestrali in migliaia). 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0-2,0-4,0-6,0-8,0 2,7-3,9-0,4-6,9 4,2-1,3 2,9-6,2 5,8-1,8 I II III IV I II III IV I II III Note: per saldo si intende la differenza tra assunzioni e cessazioni al netto del lavoro domestico e intermittente. Fonte: elaborazioni su dati Veneto Lavoro ( La Bussola, novembre 2011). Per completare il quadro sull andamento del mercato del lavoro provinciale nel 2011 si osservano i dati relativi alle crisi aziendali, alle ore di cassa integrazione concesse e al numero di licenziamenti realizzati. Il bilancio appare positivo con una riduzione nell utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali. Tab. 5. Aperture di crisi: aziende e lavoratori coinvolti in provincia di Padova. Anni , primi 11 mesi (val. ass. e var.%). Aperture di crisi Valori assoluti Var.% 1, /09 11/10 Aziende in crisi ,9-24,2 Lavoratori coinvolti ,1-38,4 Fonte: elaborazioni su dati Veneto Lavoro ( Crisi Aziendali, dicembre 2011). 10

11 Le aziende che hanno avviato una procedura di crisi sono scese, nei primi 11 mesi del 2011, da 306 a 232 (-24,2%), mentre il numero di lavoratori coinvolti si è attestato attorno alle 4 mila unità, a fronte delle oltre 7 mila evidenziate nel 2009 e nel 2010 (tabella 5). Tab. 6. Lavoratori equivalenti in CIG per gestione in provincia di Padova. Anni (val. ass. e var.%). Gestione Valori assoluti Var.% /09 11/10 Ordinaria ,4-48,5 Straordinaria ,9-46,1 Deroga ,7-25,3 Totale ,6-39,7 Note: i lavoratori equivalenti sono calcolati ipotizzando un orario medio di lavoro annuo di ore. Fonte: elaborazioni su dati Inps (gennaio 2012). Il calo dei lavoratori interessati dalla CIG è risultato consistente nel 2011 dopo il boom osservato l anno prima. Le unità di lavoro equivalenti coinvolte nella gestione ordinaria si sono praticamente dimezzate (da a 1.399), accompagnate dal calo significativo anche nella gestione straordinaria e in deroga (tabella 6). Nonostante la forte decelerazione le ore autorizzate hanno mantenuto un livello superiore rispetto al Il numero di ingressi in mobilità, osservato nei primi 10 mesi del 2011, è risultato praticamente invariato rispetto al 2010 (circa unità), segno che parte dei cassaintegrati non sono stati riassorbiti dalle aziende. Sono cresciuti del 18,1% i licenziamenti effettuati dalle aziende con più di 15 dipendenti, mentre sono calati del 7,6% gli ingressi in mobilità a carattere individuale (tabella 7). Da segnalare che a livello regionale i licenziamenti totali, nei primi 10 mesi del 2011, sono cresciuti del 6,8%, a causa dell aumento consistente delle uscite collettive (+23,8%). I licenziamenti individuali sono diminuiti dello 0,6% Stime 2011 e previsioni Grazie al rilancio del mercato del lavoro iniziato a fine 2010 e ai miglioramenti osservati nei primi tre trimestri del 2011, l anno appena concluso evidenzia per la provincia di Padova (al pari di Veneto e Italia) una crescita dell occupazione stimata attorno all 1,3% (+1% in Veneto) e una riduzione del numero di disoccupati del 15% circa (-12,5% in Veneto) (tabelle A1 e A2 in appendice). Graf. 15. Unità di lavoro, occupati e disoccupati in provincia di Padova. Anni (valori assoluti) Tab. 7. Ingressi in mobilità per legge in provincia di Padova. Anni , primi 10 mesi (val. ass. e var.%). Tipo di mobilità Valori assoluti Var.% /09 11/10 Collettiva L. 223/ ,8 18,1 Individuale L. 236/ ,7-7,6 Totale ,9-0,1 Note: la legge 223/91 si riferisce ai lavoratori licenziati da aziende con più di 15 dipendenti; la legge 236/93 si riferisce a lavoratori licenziati da aziende con meno di 15 dipendenti. Fonte: elaborazioni su dati Veneto Lavoro ( Crisi Aziendali, dicembre 2011). Unità di lavoro e Occupati Disoccupati (asse dx) Unità di lavoro Occupati Fonte: elaborazioni su dati Istat e stime GRETA Nel 2011 il numero di occupati provinciali dovrebbe risultare pari a circa 412 mila unità (2.133 mila in Veneto), mentre le persone in cerca di occupazione si stima siano scese attorno alle unità (grafico 15) (in Veneto circa). Il miglioramento nel mercato del lavoro si è riscontrato anche nel recupe- Disoccupati 11

12 ro del tasso di occupazione (salito al 66,2% rispetto al 65,8% del 2010) e in un calo del tasso di disoccupazione, che si porta al di sotto della soglia del 5% (grafico 17). Il parziale reintegro dei cassaintegrati unito alla crescita occupazionale determina per il 2011 un incremento delle unità di lavoro equivalenti pari allo 0,7%. L analisi per dettaglio territoriale rivela una crescita delle unità di lavoro nel 2011 in tutte le aree della provincia di Padova. Mostrano un aumento in linea con la media provinciale l area cittadina e la zona Colli, mentre assume un ritmo più consistente l aumento dell occupazione nel Camposampierese e nel Cittadellese (+0,8%, grafico 16), in linea con l andamento del valore aggiunto subprovinciale (grafico 8). Graf. 16. Unità di lavoro per le aree della provincia di Padova. Anno 2011 (var.%). Montagnanese Area Metropolitana Cittadellese Area Colli Estense Camposampierese Città Monselicense Conselvano Area Saccisica Note: variazione percentuale sull anno precedente. Fonte: elaborazioni su stime GRETA. La flessione dei livelli di attività iniziata alla fine del 2011 ha interrotto il rilancio della domanda di lavoro e avviato una fase di contrazione che si svilupperà soprattutto nella prima parte del Le previsioni per quest anno indicano quindi un leggero calo dell occupazione provinciale (-0,2% la flessione degli occupati e -0,5% quella delle unità di lavoro) e un peggioramento dei livelli di disoccupazione (+5,1% la crescita delle persone in cerca di occupazione): il tasso di disoccupazione dovrebbe risalire sopra il 5% senza però raggiungere il livello massimo del 2010 (grafico 17). Alla fine dell orizzonte temporale analizzato il mercato del lavoro provinciale dovrebbe stabilizzarsi sui valori del 2011, con un occupazione inferiore di circa 9 mila unità rispetto al 2008 e un tasso di disoccupazione attorno al 4,9-5%. L arretramento dell attività e la minor vivacità degli scambi commerciali colpirà soprattutto l occupazione nell industria: nel 2012 la contrazione nell industria in senso stretto dovrebbe essere attorno allo 0,7%, mentre per le costruzioni la flessione risulterà maggiore (-1,9%). Dopo cinque anni i livelli occupazionali nell industria in senso stretto risulteranno ancora inferiori del 13,7% rispetto ai valori del 2008 (circa 17 mila unità in meno). Graf. 17. Tasso di occupazione e disoccupazione in provincia di Padova. Anni Tasso di disoccupazione 10,0 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 65,5 3,2 68,0 3,5 66,2 65,8 66,2 4,3 5,8 4,9 65,7 65, T.disoccupazione T.occupazione Note: il tasso di occupazione è dato dal rapporto tra occupati 15+ e popolazione di fonte demografica. Fonte: elaborazioni su dati Istat e stime GRETA. 5,2 4,9 70,0 65,0 60,0 55,0 50,0 Tasso di occupazione 12

13 4. Nota metodologica I dati prospettici relativi alla provincia di Padova e al Veneto sono elaborati da GRETA Associati sul modello macroeconometrico G.R.E.M (GRETA Regional Econometric Model). Il modello viene costruito in base ai dati storici provinciali e ai dati prospettici delle variabili esogene. Le variabili esogene di rilievo, presenti nel modello, sono sia variabili di contabilità nazionale, come i deflatori delle importazioni e delle esportazioni, ricavati dal modello trimestrale GREM-IT (si veda il sito per gli indicatori economici più rilevanti), sia variabili regionali, quali i deflatori impliciti del valore aggiunto per agricoltura, industria, costruzioni e servizi e i deflatori impliciti della spesa per consumi finali. Questi deflatori sono ricavati dal modello GREM- RVeneto. Il risultato finale si ha dopo aver ottenuto precedentemente (a cascata) i valori delle esogene per il modello regionale dalle endogene del modello trimestrale italiano e le esogene per il modello provinciale dalle endogene del modello regionale per il Veneto. Per la ripartizione dei valori tra le sottoaree della provincia, si è fatto uso dei dati comunali sugli addetti, provenienti dall archivio ASIA 2007, raggruppati per macro settore, facendo l ipotesi che la crisi colpisca allo stesso modo le imprese di comuni differenti, ma appartenenti allo stesso settore. 5. Glossario Forze di lavoro: comprendono le persone occupate e quelle in cerca di occupazione. Occupati: persone di 15 anni e più che dichiarano di svolgere un attività lavorativa. Sono considerate occupate le persone in cassa integrazione. Persona in cerca di occupazione: comprendono le persone dai 15 anni ai 74 anni che dichiarano di essere alla ricerca di un lavoro. Popolazione non attiva: comprende le persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione. Reddito disponibile: rappresenta l'ammontare di risorse a disposizione delle famiglie destinato agli impieghi finali (consumo e risparmio). Spesa per consumi finali delle famiglie: valore della spesa delle famiglie per l insieme di beni e servizi acquisiti per il soddisfacimento dei propri bisogni individuali. Tasso di attività: rapporto tra le persone appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione di riferimento. La somma del tasso di attività e del tasso di inattività è pari al 100 per cento. Tasso di disoccupazione: ottenuto dal rapporto tra persone in cerca di occupazione e forze di lavoro. Tasso di occupazione: ottenuto dal rapporto tra occupati e popolazione attiva. Unità di lavoro (o Equivalente a tempo pieno): sono calcolate attraverso la trasformazione in posti di lavoro a tempo pieno delle posizioni lavorative ricoperte da ciascuna persona occupata. Si basano sulle ore effettivamente lavorate e, quindi, non tengono conto delle ore di cassa integrazione. Valore aggiunto: differenza tra il valore dei beni e servizi prodotti e il valore dei beni e servizi acquistati per essere impiegati nel processo produttivo. Valori concatenati: valutazione in termini reali di un aggregato monetario ottenuta attraverso un sistema di indici a catena espressi ai prezzi dell anno precedente o di un anno base. Variazione congiunturale: si intende la variazione percentuale rispetto al periodo precedente. Variazione tendenziale: si intende la variazione percentuale rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. 13

14 6. Appendice: tabelle riassuntive Tab. A1. Indicatori socio-economici per il Veneto. Anni (valori assoluti e variazioni percentuali). Indicatori Commercio (valori concatenati in milioni) Valori assoluti Var.% /08 11/10 12/11 13/12 Esportazioni ,6 3,8 1,7 0,2 Importazioni ,8 4,4 0,8 4,7 Valore Aggiunto (valori concatenati in milioni) Agricoltura ,4 1,1-0,4-0,3 Industria in senso stretto ,3 2,7-0,3 0,5 Costruzioni ,5-3,1-3,4-1,7 Servizi ,0 0,9-0,8-0,1 Totale (a) ,3 1,2-0,8 0,0 Unità di lavoro Agricoltura ,6 0,0-0,4 0,0 Industria in senso stretto ,1 1,5-1,0 0,2 Costruzioni ,5-1,0-1,7-1,0 Servizi ,0 0,5-0,2 0,4 Totale ,4 0,6-0,5 0,2 Produttività del lavoro Valore aggiunto per unità di lavoro ,1 0,5-0,3-0,2 Forze lavoro Occupati ,2 1,0-0,3 0,1 Disoccupati ,0-12,5 4,9-4,7 Forze di lavoro ,1 0,2 0,0-0,1 Tasso di occupazione (b) 66,2 65,1 65,4 65,0 64,9-1,1 0,3-0,4 0,0 Tasso di disoccupazione 3,5 5,8 5,0 5,3 5,0 2,2-0,7 0,2-0,2 Popolazione (c) ,5 0,5 0,4 0,2 Popolazione, reddito e consumi Popolazione residente (c) ,4 0,8 0,8 0,5 Consumi delle famiglie (milioni) (d) ,4 1,1-0,3 0,0 Reddito disp. delle famiglie (milioni) (d) ,9-0,8 0,1 0,7 Consumi pro-capite ,9 0,3-1,0-0,5 Reddito pro-capite ,2-1,6-0,7 0,2 Valore aggiunto pro capite ,6 0,4-1,6-0,5 Note: la variazione per il tasso di occupazione e disoccupazione è espressa in punti percentuali; (a) l'utilizzo degli indici a catena comporta la perdita di additività delle componenti concatenate espresse in termini monetari. Infatti la somma dei valori concatenati delle componenti di un aggregato non è uguale al valore concatenato dell'aggregato stesso. Il concatenamento attraverso gli indici di tipo Laspeyres garantisce tuttavia la proprietà di additività per l'anno di riferimento e per l'anno seguente; (b) il tasso di occupazione è calcolato come rapporto tra gli occupati 15+ e la popolazione di fonte demografica e differisce leggermente dal dato Istat derivante dall indagine sulle forze lavoro; (c) popolazione media annua; (d) consumi e reddito disponibile delle famiglie sono espressi in valori concatenati. Fonte: elaborazioni su dati Istat e stime GRETA. 14

15 Tab. A2. Indicatori socio-economici per la provincia di Padova. Anni (valori assoluti e variazioni percentuali). Indicatori Commercio (valori concatenati in milioni) Valori assoluti Var.% /08 11/10 12/11 13/12 Esportazioni ,9 3,9 1,7 0,2 Importazioni ,9 4,5 0,6 4,6 Valore Aggiunto (valori concatenati in milioni) Agricoltura ,7 0,7-0,7-0,5 Industria in senso stretto ,9 2,8-0,1 0,7 Costruzioni ,7-3,2-3,5-1,8 Servizi ,2 1,0-0,7 0,1 Totale (a) ,8 1,2-0,7 0,1 Unità di lavoro Agricoltura ,4 0,0-1,4-0,4 Industria in senso stretto ,1 1,6-0,7 0,7 Costruzioni ,3-0,8-1,9-1,2 Servizi ,5 0,6-0,2 0,2 Totale ,0 0,7-0,5 0,2 Produttività del lavoro Valore aggiunto per unità di lavoro ,2 0,5-0,2-0,1 Forze lavoro Occupati ,4 1,3-0,2 0,2 Disoccupati ,4-15,0 5,1-4,7 Forze di lavoro ,0 0,3 0,1 0,0 Tasso di occupazione (b) 68,0 65,8 66,2 65,7 65,6-2,2 0,4-0,5-0,1 Tasso di disoccupazione 3,5 5,8 4,9 5,2 4,9 2,4-0,9 0,2-0,2 Popolazione (c) ,2 0,7 0,6 0,4 Popolazione, reddito e consumi Popolazione residente (c) ,8 0,9 0,8 0,7 Consumi delle famiglie (milioni) (d) ,4 1,1-0,3 0,0 Reddito disp. delle famiglie (milioni) (d) ,9-0,9 0,0 0,7 Consumi pro-capite ,4 0,2-1,1-0,7 Reddito pro-capite ,5-1,9-0,8-0,1 Valore aggiunto pro capite ,6 0,3-1,5-0,6 Note: la variazione per il tasso di occupazione e disoccupazione è espressa in punti percentuali; (a) l'utilizzo degli indici a catena comporta la perdita di additività delle componenti concatenate espresse in termini monetari. Infatti la somma dei valori concatenati delle componenti di un aggregato non è uguale al valore concatenato dell'aggregato stesso. Il concatenamento attraverso gli indici di tipo Laspeyres garantisce tuttavia la proprietà di additività per l'anno di riferimento e per l'anno seguente; (b) il tasso di occupazione è calcolato come rapporto tra gli occupati 15+ e la popolazione di fonte demografica e differisce leggermente dal dato Istat derivante dall indagine sulle forze lavoro; (c) popolazione media annua; (d) consumi e reddito disponibile delle famiglie sono espressi in valori concatenati. Fonte: elaborazioni su dati Istat e stime GRETA. 15

16 Tab. A3. Valore aggiunto per macrosettore e area nella provincia di Padova. Anni (valori assoluti in milioni). Settore Anno Comune di Padova Area Metropolitana - Escl. Comune di Pd Conselvano Area Colli Area Saccisica Estense Monselincense Camposampierese Cittadellese Montagnanese Totale Provincia Agricoltura Industria in senso stretto Costruzioni Servizi Totale Note: valori concatenati. L'utilizzo degli indici a catena comporta la perdita di additività delle componenti concatenate espresse in termini monetari. Infatti la somma dei valori concatenati delle componenti di un aggregato non è uguale al valore concatenato dell'aggregato stesso. Il concatenamento attraverso gli indici di tipo Laspeyres garantisce tuttavia la proprietà di additività per l'anno di riferimento e per l'anno seguente. Fonte: elaborazioni su dati Istat e stime GRETA. 16

17 Tab. A4. Unità di lavoro per macrosettore e area nella provincia di Padova. Anni (valori assoluti). Settore Anno Comune di Padova Area Metropolitana - Escl. Comune di Pd Conselvano Area Colli Area Saccisica Estense Monselincense Camposampierese Cittadellese Montagnanese Totale Provincia Agricoltura Industria in senso stretto Costruzioni Servizi Totale Fonte: elaborazioni su dati Istat e stime GRETA. 17

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