new york city AMERICA IN MOTO: PRO-RIDE trip USA testo Pierpaolo Bucci foto Marco Frino 062 lowride magazine 063 lowride magazine

Transcript

1 testo Pierpaolo Bucci foto Marco Frino Il giapponese Keinosuke Sasaki da ormai quasi vent anni vive e lavora nella Big Apple AMERICA IN MOTO: PRO-RIDE city grande mela In autunno non è solo il famoso foliage a tingere New York di mille colori. Nella Grande Mela sfolgorano anche i bagliori metalfalke dei chopperini che spopolano a Brooklyn. L esperienza Pro-Ride promossa da Kanaloa Viaggi parte proprio da qui, dove sono state scritte pagine memorabili del custom destinate a fare scuola. Pierpaolo Bucci e Marco Frino per LowRide Brooklyn pullula di party dedicati a chopper fan Paul Cox dà lezioni di chopper Ingresso a Manhattan con lo Sporty preso a noleggio da Eagle Rider: perfetto per affrontare il traffico della metropoli

2 I terminali alti a megafono corrono su entrambi i lati della XJR1300 by Keino Keino modifica il top della gamma Yamaha Sport Heritage a modo suo, fondendo generi cafe racer e custom KEINO È un protagonista del PROGETTO YAMAHA YARD BUILT Nel sito internet ufficiale dei cinque borough in cui è suddivisa la città è scritto a chiare lettere New York, Capital of the World. Parola del sindaco Bill de Blasio, originario della Basilicata, che diede i natali alla nonna materna, nata Briganti: non c è ragione di dubitare delle sue affermazioni. La medesima scritta campeggia anche all ingresso dell area metropolitana. A chiarire il concetto ci pensa l addetto che ritira i dodici dollari che dobbiamo sborsare prima di attraversare il Manhattan Bridge provenendo da un altro stato: this is New York, guys. Insomma, siamo nel centro del mondo e dobbiamo prenderla come viene. Siamo nell incrocio di razze e culture da cui iniziano le mode e in cui finiscono, dove tutto ha un prezzo e i grattacieli oscurano il sole. Siamo nel posto in cui hanno sparato a John Lennon e due aerei di linea si sono schiantati sul World Trade Center. New York City è una finestra sul mondo. La visita quasi obbligata a Manhattan conferma tutti i luoghi comuni di cui siamo infarciti, ma la realtà va oltre la nostra immaginazione. Accadono qui le cose importanti e non ci si sente neanche troppo distanti da casa, la città più americana d America è anche la più internazionale. Il giorno del giudizio non ti servirà l inglese canta Battiato, ma forse non serve neanche andare così lontano; da queste parti si tira a campare con lo spagnolo e anche con l italiano ce la caviamo. Siamo in tredici e con queste premesse andiamo a vedere cosa succede in città insieme a Marco Mencaccini, anche se ciò che interessa a noi come professionisti del kustom accade in buona parte sull altra sponda del fiume Hudson. Il boss di Kanaloa Viaggi ci fa da guida con l aiuto di Stefano Tulli, interprete di lingua e cultura americana. Il gruppo è composto da specialisti del settore e da qualche semplice appassionato. Ne fanno parte Francesco Barone, titolare dell officina Custom Planet di Roma, accompagnato dagli amici Marco Bizzaglia e Pamela Silvestri, coniugi e possessori di una performante bagger. C è Paolo Di Mizio, progettista CAD impegnato in ambito custom col progetto Chopper3dream. Siamo curiosi di vedere come si lavora qui e quali sono le differenze tra le piccole realtà artigianali newyorkesi e quelle da intrattenimento mediatico come i faraonici OCC; li visiteremo lungo la strada che ci porterà alle Niagara Falls. Insieme a loro Marco Tocci, Marco Zaccariello, Ezio Bizzaglia e Alba Sancamillo, amici con il pallino degli States. Naturalmente ad intessere il racconto per immagini c è il nostro Marco, aiutato stavolta dalla fidanzata Aldina, anche lei harleysta. Fulcro di irradiazione di ogni cosa, la Grande Mela in settembre si trasforma nel centro di gravità permanente del custom di tendenza, quello che prende forma sulle asperità del micidiale fondo stradale di Brooklyn: una letale combinazione di porfido, catrame, ponti metallici, tombini e rotaie in disuso. Le innumerevoli piccole officine che popolano la contea di Kings si animano per una vivace due giorni colma di appuntamenti imperdibili, tutti concentrati nel ribollente quartiere di Williamsburg. Qui il delirio di Manhattan non ci sfiora neanche, la dimensione è più umana e raccolta, ma non meno cool. Meccanici e custom builder devono passare da un aperitivo all altro e si tirano a lucido, ma non troppo: a stringere bicchieri e praticare il finger food si vedono mani segnate dal lavoro e con tanta morchia infilata sotto le unghie. Come quelle di Keinosuke Sasaki, capostipite del flusso migratorio di giapponesi eccellenti che sono andati a imparare Yamaha, H-D, Vincent: l officina di Keino è zeppa di progetti

3 Freni potenti e ammortizzatore di sterzo: nei chopper costruiti oggi sono ancora evidenti gli influssi dell indimenticato Indian Larry umilmente come si fa il custom negli States. Keino ha frequentato la scuola di meccanica MMI, ha imparato dai migliori prima di salire in cattedra. Se esistesse una vecchia scuola New York Hard Core delle due ruote, Keino potrebbe esserne il preside: suo è il compito di organizzare il famoso Brooklyn Invitational Bike Show. È un contest di alto livello che si tiene a poco meno di un miglio dal celebre Grease Monkey Block Party, messo in piedi ogni anno da Bob ed Elisa Seeger in memoria di Indian Larry. Il customizer ci invita a visitare l officina la mattina successiva ai festeggiamenti, dovrà tornare lì di buonora per scaricare le moto sfidando un discreto hangover e la stanchezza. Si dimostra disponibile e puntuale. La sua vita e la sua carriera sono costellate di avvenimenti fondamentali, come l apprendistato da Indian Larry insieme a Paul Cox ai tempi dell officina collettiva Gasoline Alley, i fasti mediatici e la prematura scomparsa dello Sciamano che lo hanno portato a intraprendere un discorso professionale da solista. Il marchio Keino Cycles debutta nel gennaio Quando arriviamo Widow Jane è una cafe racer su base Vincent Black Lightning 1000 a Brooklyn ha appena ultimato Rhapsody in Blue, interpretazione della rinnovata Yamaha XJR1300, modello di punta della gamma Sport Classic Coinvolto insieme ad altri preparatori di talento come Marcus Walz, Roland Sands, Wrenchmonkees, Deus ex Machina e LowRide magazine al progetto Pierpaolo e Keino Yard Built, si dichiara entusiasta della proposta di collaborazione ricevuta dal manager Shun Miyazawa in rappresentanza della Casa dei Tre Diapason. Il nella PICCOLA OFFICINA di keino NASCONO MERAVIGLIE brand lo riporta alla sua patria, all infanzia e alle origini della sua passione per le due ruote. Nato ad Aichi e cresciuto a Fukuoka, la prima moto che toccò con mano, annusò e sognò di modificare per poterla guidare ancora bambino fu la XS650 di suo padre. Artista, orafo ed ebanista, a soli undici anni il babbo gli regalò una Yamaha TY 125 da cross. Lui continuò gli studi sino al dottorato in storia ma la passionaccia per la moto lo spinse a trasferirsi negli USA per imparare in maniera accademica a lavorare sui motori. Spinto da questi ricordi Keino torna a immergersi nella filosofia nipponica, analizza la potente naked quattro cilindri e cerca di fondere generi antitetici in un progetto unico. Monta una forcella springer con unico mollone centrale simile a quella che spesso impiega sui propri chopper old school. Adatta pinze Brembo con apposite piastre e la rinforza a tal punto da non intaccare le doti di stabilità essenziali nella guida a New York. Per aumentare la luce a terra fa scorrere alti gli scarichi, lateralmente, come si usava sulle più classiche scrambler inglesi d epoca. Proprio dal mondo britannico proviene il faro automobilistico di derivazione MG incastonato nel codino. Visitiamo il suo minuscolo quartier generale situato a poche centinaia di metri dalla Hudson Bay in una mattina in cui il cielo ha il colore del latte. Lui sta ancora smaltendo i postumi della fatica e del divertimento accumulati nel corso dell Invitational. Anche io e Marco siamo in un certo senso sopravvissuti, un viaggio in taxi da Lower Manhattan a Red Hook può essere carico di imprevisti, specie se l autista resta fedele allo stile di guida in voga a Islamabad. Arriviamo mentre stanno scaricando da un carro

4 Maestro coltellinaio, artista e customizer: Paul Cox ci ospita nella sua nuova e grande officina inaugurata da poco Tre chopper costruiti da Paul Cox nel corso degli ultimi anni, pronti e tirati a lucido per essere esposti all esclusivo Brooklyn Invitational In attesa dell Invitational, l officina di Paul ospita le moto dei colleghi Marco Mencaccini coi protagonisti dell esperimento Pro-Ride al gran completo 068 Paul cox incarna la vecchia scuola: hardcore attrezzi alcune moto esposte al bike show della sera precedente. Un Knuckle che piscia un po di olio, sotto il suo comprensivo sguardo paterno, e una compattissima cafe racer con motore Vincent del Keino l ha appena terminata su commissione di Widow Jane, importante brand di bourbon molto popolare da queste parti. Si tratta di un lavoro in collaborazione con Stephen Pate di Restoration Werks; per la bella inglese Keinosuke realizza in particolare il serbatoio molto allungato, adattando anche il telaio alla particolare forma nella zona sottostante. Ne costruisce la sella, il codino e gli scarichi: non a caso ricordano molto nella forma e nell andamento quelli della XJR1300. Disseminata di dettagli killer come la chiave inglese che sorregge i fermi dei tamburi, questa Black Lightning sarebbe piaciuta a Indian Larry, che continua ad occhieggiare dalle copertine delle riviste che Keino ha fatto ingrandire e ha affisso sulle pareti dei pochi metri quadri dell officina di Van Dyke Street. Del resto in questi giorni lo spirito dello Sciamano aleggia ovunque, più che mai nell officina in cui Paul Cox ci ospita prima dell Invitational. Siamo ancora a Brooklyn. Paul apre le porte agli amici organizzando un buffet non proprio newyorkese: parmigiano, mozzarella e mortadella della migliore qualità. Confermano che la tendenza da queste parti è stare alla larga dal junk food. Cox ci mostra le meraviglie del suo antro in McGuinness Boulevard diviso in zone di lavoro: choppers, knives, leather & art work, proprio come ci racconta a voce. Qui costruisce moto da cima a fondo, a partire dal metallo per finire al cuoio della sella, forgia coltelli, crea opere d arte. Un artigiano completo che sa intrattenere i visitatori italiani con una lezione sull arte del chopper a New York. Qui vanno ferri corti, con inclinazione del cannotto di sterzo da moto stradale, ben frenati almeno posteriormente, dotati di ammortizzatore di sterzo per non scomporre l assetto sulle continue asperità e sui ponti a struttura metallica. Mezzi artigianali capaci di sopravvivere al micidiale traffico e alle insidide della Grande Mela. Le dimostrazioni pratiche di guida chopper avvengono all esterno, un continuo viavai di rigidi che migrano da una festa all altra a gas spalancato: sono tutte moto vere e radicali con vecchi motori H-D, british e giapponesi. Qualcuno porta sul casco l eloquente adesivo hipster killer. Sono poche le barbe ben 069

5 Pulitissimo il Knuckle di Dan Bacon Carr Preparazioni spettacolari esposte con cura da museo d arte contemporanea Il Panshovel di Brandon Casquilho Molto ammirato il chopper high neck di Paul Wideman pettinate tra gli affamati partecipanti al barbecue che precede l Invitational. I tattoo sono rudi e sinistri; qualche sopracciglio è ridisegnato ma dalle cicatrici. Il pre-party della rivista Dice al Black Bear Bar si svolge all aperto, al 211 di Messerole Street, tra vecchi magazzini a mattoni rossi. La colonna sonora non è male, fantastico il parco moto. La dimensione metropolitana qui pare evaporata. I personaggi sono gli stessi incontrati in altre situazioni, quella degli appassionati di vecchia scuola resta una nicchia di impallinati, forse questa è una fortuna. Vediamo le stesse persone in fila ordinata con l aggiunta di un folto pubblico di curiosi il giorno seguente ad aspettare che aprano i cancelli dei Root Studios, sempre a Brooklyn, per l inizio dell Invitational. Il raffinato bike show è promosso da Paul e Keino con amici di sempre. Oltre alle loro creazioni raccoglie chop celebrati nei migliori contest statunitensi, come il californiano Born Free. Esposti con cura museale bobber, racer inglesi, Harley-Davidson da dirt track, cafe su base Ducati, le onnipresenti BMW boxer, un bimotore Triumph da lago salato e alcune creazioni freestyle. Presenti Tom Fugle di El Forastero MC, Dan Bacon Carr, Max Schaaf, Tyler Malinky, Tim Harney, Roland Sands, Aki Sakamoto, Brandon Casquilho di Mullins Chain Drive, Scott Jones, Walt Siegl, Oliver Jones, James, Roper-Caldbeck. Il bellissimo Knuckle hi-neck di Paul Wideman da Saint Louis, Missouri, si aggiudica una targa Mooneyes e l invito al 23 Yokohama Hot Rod Custom Show di dicembre. All atmosfera raffinata e glamour dell Invitational fa il viaggio PRO-RIDE CONTINUA DESTINAZIONE BLOCK PARTY! Aldina, Marco, Pierpaolo e Stefano da contraltare il carattere rude ma vero e genuino del Block Party che si sta svolgendo poco distante, presso l officina Indian Larry Motorcycle. Ai protagonisti del Pro-Ride by Kanaloa basta percorrere qualche miglio con le Harley noleggiate tramite Eaglerider per scoprire un altra dimensione. Ai lettori di LowRide non resta che aspettare un mese per sapere com è andata. Continua