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1 BOZZA NON CORRETTA 1/9 CAMERA DEI DEPUTATI SENATO DELLA REPUBBLICA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ IL- LECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI RESOCONTO STENOGRAFICO MISSIONE GIOVEDÌ 16 LUGLIO 2009 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA INDICE Audizione del dottor Lucio Di Pietro, procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Salerno Pecorella Gaetano, Presidente. Di Pietro Lucio, procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Salerno Piscitelli Salvatore (PdL)..

2 2/9 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAETANO PECORELLA La seduta comincia alle 13 Audizione del dottor Lucio Di Pietro, procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Salerno PRESIDENTE. Dottor Di Pietro, siamo molto dispiaciuti per la lunga attesa, per la quale ci scusiamo. La informo che la sua audizione viene registrata. Se avrà informazioni che ritiene debbano restare riservate, potrà avvertire la Commissione affinché si interrompa la registrazione e si passi alla secretazione. Il quadro della situazione che ci fornirà non riguarda solo la città di Salerno; per la sua competenza, infatti, lei gode di una prospettiva più vasta. La domanda che le poniamo è la stessa che abbiamo fatto agli amministratori e ai magistrati che l hanno preceduta e riguarda l ipotesi che si corra un «rischio camorra», o più un generale un rischio di infiltrazione di organizzazioni criminali in materia di rifiuti. Per la verità, all inizio la provincia di Salerno ci appariva come un isola felice, ma oggi, dopo le audizioni, siamo meno convinti al riguardo. di Salerno. Per risponderle compiutamente, ho bisogno di svolgere una piccola premessa. Sono stato per quindici anni in procura nazionale antimafia, quindi ho avuto e- sperienze nello specifico settore. Ancor prima, dirigevo la procura distrettuale di Napoli, dove la situazione come del resto avrete sentito nelle audizioni dei colleghi di Santa Maria Capua Vetere e Napoli certamente è abbastanza tragica, sia sotto il profilo delle infiltrazioni camorristiche, sia sotto il profilo della gestione dell intermediazione delle ditte di raccolta, di smaltimento e quant altro. A Salerno parlo sulla base dei dati, naturalmente sino agli anni , esistevano organizzazioni criminali collegate a quelle delle altre province campane. Questo territorio, infatti, si trova a cavallo tra due province e mi riferisco a Poggio Ma-

3 3/9 rino, Pompei, Scafati, Nocera e quant altro. Sussisteva un interconnessione di criminalità. L azione di repressione è stata abbastanza forte, per cui oggi esistono essenzialmente alcuni gruppi che oserei definire più «gangsteristici» che non strutturati, o che comunque non hanno assunto «dignità» di organizzazioni strutturate tali da poter gestire la situazione, come è avvenuto nelle altre due province. Penso, tanto per fare un accenno, al clan dei casalesi, ovvero alle organizzazioni facenti capo, all epoca, ad Alfieri e Galasso. I dati tratti dai registri e la misura delle indagini relative allo smaltimento illecito dei rifiuti, ci dicono che organizzazioni vere e proprie, che possano gestire questo traffico, in questo momento a mio giudizio, naturalmente non ne esistono. Dico questo, anche perché tanto per fornire dati esatti e non solo sensazioni il nostro registro generale annota 376 procedimenti complessivi (i numeri sono aridi, poi cercherò di spiegare), comprendenti 213 iscrizioni a «modello 21», quindi contro persone note e 163 iscrizioni a «modello 44», cioè contro persone ignote. Mi soffermo un attimo sul numero degli ignoti, per trarne una conseguenza (sempre a mio giudizio): si tratta di piccoli fatti, come lo sversamento nella proprietà altrui e simili. In pratica, si tratta di persone che passano, scaricano e vanno via. Se si vanno a vedere, invece, i 213 «modello 21», si evince che si tratta di ipotesi tutte contravvenzionali. Non si trova assolutamente la contestazione dell articolo 260, ex articolo 53 del decreto 22/97, che introdusse come ben sapete il traffico illecito di rifiuti in maniera organizzata, con la predisposizione di mezzi, in ingenti quantità. Presumo che anche il procuratore Roberti vi abbia riferito le stesse cose e questo è quanto. A fianco di queste contestazioni (ripeto: 259, traffico semplice di rifiuti; 256, deposito e quant altro), peraltro, sono ancora pendenti circa cinquanta procedimenti, con contestazioni relative al decreto Ronchi, DLGS 22/97. Questa è la situazione illustrata dai numeri nonché l' analisi delle qualificazioni giuridiche dei fatti contestati. Accanto a questi procedimenti parlo sempre di Salerno ce n è uno, cominciato da pochissimo, ma iscritto al «modello 45», che riguarda fatti non costituenti reato.

4 4/9 Si sta indagando sull ipotesi di immissione di soggetti legati al clan camorristico D' Agostino-Pannella, operante nella città di Salerno. Si è riscontrata la presenza di persone affini, o parenti del Pannella Giuseppe, capo clan, avviate al lavoro da una società interinale, nell' ambito del Consorzio Salerno 2. Ripeto, tuttavia, che questa è una indagine alle prime battute. Pare che il dato sia vero, ma, se sposato al dato che Pannella Giuseppe è ormai recluso da dieci anni e che i fatti risalgono a quattro o cinque anni fa, non so quali sviluppi questo procedimento potrà dare. Vengo alla provincia. Il discorso appena concluso vale per Nocera Inferiore, l' area maggiormente infiltrata, storicamente, dalla criminalità organizzata. Anche in questo caso, non troviamo procedimenti ex 416 (ex 416 bis, naturalmente, li dovremmo trovare in DDA a Salerno). Non c'è neppure un processo che riguardi il delitto di cui all'articolo 270. Si tratta, anche questa volta, di procedimenti riguardanti singoli traffici, o singoli sversamenti, con al massimo uno o due imputati (immagino che si tratti dell' autista e della persona che gli sta a fianco). L iscrizione in materia di rifiuti per queste ipotesi, così come a Salerno, è relativa a 24 procedimenti noti. Quanto a Vallo della Lucania, vi sono procedimenti in numero di 34, ma sempre per ipotesi di sversamento abusivo, o di trasporto abusivo. Sono stati effettuati anche alcuni arresti. Tuttavia, lo ripeto, ai fini del ragionamento legato a infiltrazioni camorristiche nel ciclo dei rifiuti, non è dato di riscontrarne. Con ciò non voglio negare l ipotesi, poiché il futuro ci potrebbe anche dire cose diverse. Tuttavia, allo stato delle indagini, i dati sono quelli che sto riferendo. Per Sala Consilina abbiamo una situazione analoga. Vi sono 14 procedimenti ex 256, quindi ipotesi minori; 8 procedimenti ancora ex 256 e qualche violazione contravvenzionale, già sentenziata peraltro, relativa al decreto legge n. 172 del Ho cercato di apprendere qualcosa anche dal tribunale dei minorenni, anche se non mi aspettavo più di tanto. Forse, l' unico procedimento in corso di dibattimento ex 416 riguarda un minore, che aveva operato in concorso con maggiori,. Il precedente pubblico ministero ha

5 5/9 ritenuto di imputare il 416, insieme alle contravvenzioni di cui parlavo prima. Il procedimento è ancora in corso, quindi non ne conosciamo ancora l' esito. Se mi è consentita una riflessione di carattere generale non mi permetto di dare suggerimenti alla Commissione, ma, avendo studiato a fondo la materia nei miei 20 anni di procura di Napoli e 15 di procura nazionale credo che sia arrivato il momento di intervenire. Peraltro, come procura nazionale, siamo stati i primi a interessarci, fin dal 1994, al problema rifiuti, che all' epoca era competenza delle procure circondariali. Cercammo di capire la situazione, poiché negli anni Novanta un paio di pentiti ci avevano detto che praticavano il traffico di rifiuti, avendo abbandonato il traffico di stupefacenti, perché più remunerativo e con meno pericoli di essere puniti, trattandosi di contravvenzioni soggette a prescrizione breve. Raccogliemmo dati in tutta Italia, cercando poi di elaborarli nella nostra banca dati, che era in DNA, ed emersero cose interessantissime: intrecci tra soggetti indagati per camorra e via dicendo. Oggi è arrivato il momento, secondo me, di fare questa benedetta riforma e di inserire i reati ambientali nel codice penale vero e proprio. Qualche volta, abbiamo avuto difficoltà parlo del passato, prima dell introduzione del delitto di cui all' articolo 53 del decreto Ronchi, oggi 260 poiché le indagini, anche a mezzo di intercettazioni telefoniche, non si potevano fare. È proprio con l introduzione dell articolo 53, che portò la pena per traffico illecito organizzato fino a sei anni di reclusione, che parlo sempre di area napoletana negli ultimi cinque anni sono state condotte alcune operazioni abbastanza importanti. Invitando a introdurre la materia nel codice penale, non mi prospetto una particolare durezza, quanto piuttosto che la materia stessa venga organicamente valorizzata, a differenza di come oggi avviene. Sommessamente, infatti, vedo l impossibilità di combattere tali fenomeni esclusivamente ricorrendo alle vecchie e tradizionali investigazioni, che ci fanno puntare sull ipotesi di associazione a delinquere semplice, o camorristica che sia per verificare poi se, nell' ambito degli scopi, la camorra sia effettivamente presente, o meno. Del resto, la camorra è presente in tutti i settori in cui sente odore di denaro. Su questo non c'è dubbio. Ho concordato col procuratore Roberti, che ha preso servizio a Salerno da un paio di mesi, credo, di prestare maggiore attenzione al porto.

6 6/9 Il porto potrebbe essere, infatti, uno dei transiti naturali dei traffici di rifiuti e ho cercato di informarmi al riguardo, negli ultimi 12 mesi e più. Nel prendere possesso dell' ufficio di procura generale, ho anche cercato di fare opera di sensibilizzazione e mi hanno promesso che si terrà in considerazione anche questo aspetto. PRESIDENTE. La ringraziamo e le vorrei chiedere di chiarirci se, negli ultimi due o tre anni, abbiate comunque riscontrato l' esistenza di organizzazioni criminali, magari anche non camorriste. Mi riferisco, ad esempio, a quanto emerso dall indagine «Caronte». di Salerno. Sono indagini risalenti al , che riguardano più gli aspetti amministrativi degli appalti. PRESIDENTE. Ci è stato fatto presente che l' Agroecologica aveva smaltito tonnellate di rifiuti in modo illegale; che nel 2007 è stata condotta l indagine «Chernobyl»; nel 2009, l indagine «Falena» di Salerno. Sono qui da poco più di un anno, conosco le indagini a cui lei ha fatto riferimento, ma vado a memoria non mi risulta che ci sia presenza di criminalità organizzata di tipo camorristico. PRESIDENTE. Infatti, la mia domanda era un' altra e riguardava la presenza di gruppi organizzati. di Salerno. Gruppi organizzati, sì. Nei tre o quattro processi che sono stati svolti tra il 2007 e il 2008 si può parlare anche di criminalità organizzata, non di tipo camorristico. Nel 2009, mi pare che ci sia una sola indagine, di cui ora non ricordo la denominazione, forse «Falena». Vi è solo questa, ma ancora non si è scoperto tanto.

7 7/9 PRESIDENTE. Eppure, mi risulta che siano state deferite di Salerno. Sedici persone, se non sbaglio PRESIDENTE. Dunque, qualcosa è stato fatto. Vede, procuratore, ci troviamo qui per avere informazioni precise. di Salerno. Effettivamente sono a conoscenza di questi dati: ricordavo anche il numero degli indagati. Tuttavia, allo stato, la situazione è quella che ho rappresentato. PRESIDENTE. Per la verità, la situazione è quella che lei ha rappresentato, aggiungendo queste notizie che lei non ci aveva fornito. di Salerno. Non le ho date, perché pensavo di dover rispondere ad oggi. PRESIDENTE. Siamo nel 2009, dal 2007 sono passati solo tre anni. Non parliamo di dieci anni fa. Ci ha meravigliato che lei abbia fornito un quadro roseo, quando invece ci sono inchieste in corso. di Salerno. Ne ero a conoscenza e credo di averlo dimostrato alla Commissione. Essendo venuto prima di me il procuratore della Repubblica di Salerno, pensavo che a- vesse riferito di queste indagini. PRESIDENTE. Non può essere: per esempio, un' indagine è di Nocera Inferiore, quindi era ovvio che dovesse riferire il procuratore generale, non il procuratore della Repubblica di Salerno. Do la parola ai colleghi che intendano formulare domande.

8 8/9 SALVATORE PISCITELLI. Vorrei sapere se sono state riscontrate infiltrazioni della criminalità organizzata in alcuni investimenti, in attività locali lecite, dei proventi illeciti provenienti dal traffico illegale di rifiuti. di Salerno. Se ho compreso bene la domanda, lei mi sta domandando se la criminalità organizzata abbia investito i proventi di attività illecite nel settore dello smaltimento. SALVATORE PISCITELLI. No, se abbia investito fondi provenienti dal traffico illecito di rifiuti in attività lecite di Salerno. Guardi, al di là di quelli citati ora dal Presidente, non ci sono altri dati. Noi prendiamo le notizie dal registro degli indagati e dalla qualificazione giuridica del fatto. Il settore in cui avvengono le maggiori violazioni, comunque, è quello dell edilizia. Credo di avere capito meglio la domanda e vorrei rispondere illustrando la seguente situazione: le organizzazioni criminali, camorristiche o non, usano produrre il calcestruzzo prelevando abusivamente il pietrisco dalle montagne e pompando acqua fino al limite, per ottenere la sabbia, provocando la formazione di quei laghetti che a- vrete certo visto intorno a Salerno, se avete compiuto un sopralluogo. Mischiando sabbia e pietrisco si produce calcestruzzo a costo zero, arrecando un danno ambientale, sia al paesaggio che alla falda acquifera. Il calcestruzzo, poi, viene gestito come contenitore di rifiuti. In alcuni casi, abbiamo accertato che polveri di alluminio, provenienti da traffici nord-sud sulla rotta tirrenica, sono stati impastati per la formazione del cemento. Questo potrebbe essere il pericolo, studiando bene il fenomeno, rappresentato dall' edilizia abusiva. Non so se riesco a rendere chiara la trasposizione dal campo dell'edilizia illegale a quello dei rifiuti, ma questa è un ipotesi nella quale credo fortemente. Poiché si rileva un forte abusivismo edilizio, soprattutto lungo la costa cilentana, ho già pregato i procuratori e le forze dell'ordine di approfondire l'argomento edilizia e smaltimento dei rifiuti, nei rispettivi territori.

9 PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, nel ringraziare il procuratore per la disponibilità manifestata, dichiaro conclusa l audizione. 9/9 La seduta termina alle 13,24.

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