Capitolo 13 Il secondo dopoguerra

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1 Capitolo 13 Il secondo dopoguerra 1. LA DIVISIONE DEL MONDO IN SFERE D INFLUENZA Nel corso del secondo conflitto mondiale l Unione Sovietica sceglie di allearsi con le democrazie occidentali, nonostante le differenze ideologiche, per sconfiggere il nemico comune. Già durante la guerra, però, sorgono delle incomprensioni che diventano opposizione netta nel periodo postbellico. Alla fine del conflitto l Europa si ritrova divisa in due: nella parte orientale, sotto l influenza russa, sono istituiti regimi comunisti, mentre nella parte occidentale, sotto l influenza americana, si rafforza la consistenza delle repubbliche democratiche. Mosca, però, non è disposta a cedere a nessun tipo di pressione e nel 1949 mette a punto la bomba atomica: comincia così un lungo periodo di terrore in cui i due arsenali nucleari più potenti del globo prendono a fronteggiarsi. Tale situazione dà luogo alla guerra fredda, espressione che evidenzia il carattere incruento e non dichiarato dal conflitto. La tensione tra USA e URSS, tuttavia, se non porta ad uno scontro diretto, impegna le due superpotenze in una serie di confronti indiretti in diversi teatri di guerra. Il primo si ha in Corea, occupata a nord dai russi, a sud dagli americani; in entrambe le zone vengono istituiti governi autonomi che rispecchiano le ideologie dei paesi che li proteggono e ogni tentativo di riunificazione fallisce. Il 25 luglio 1950, truppe del Nord attraversano il 38 parallelo (coincidente con la linea di confine tra i due Stati) e occupano Seul. Gli USA decidono l intervento e dopo alcune settimane le forze occidentali riconquistano Seul e avanzano fino al confine con la Cina. Il 27 luglio 1953 Corea del Nord e Corea del Sud firmano l Armistizio di Panmunjom, in virtù del quale viene ristabilita la linea di confine lungo il 38 parallelo, si delimita una zona-cuscinetto smilitarizzata ed entrambi i paesi vengono riconosciuti dall ONU. 2. IL PIANO MARSHALL E LA COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE La seconda guerra mondiale è combattuta a livello globale, ma il teatro bellico che subisce più distruzioni è l Europa: i bombardamenti radono al suolo intere città, distruggendo fabbriche, vie di comunicazione, mezzi di trasporto, e l economia dei singoli Stati si trasforma in «economia di guerra», comportando poi enormi difficoltà in fase di riconversione. La ripresa economica avviene grazie al flusso di aiuti americani: tra il ne beneficia anche l Unione Sovietica, mentre nel 1948 gli interventi diventano più cospi-

2 Capitolo 13: Il secondo dopoguerra 285 cui e rientrano nel Piano Marshall (1). Dal 1948 al 1952, dopo l approvazione del Congresso americano, il Piano Marshall riversa sulle economie europee 13 miliardi di dollari fra materie prime, beni di consumo, risorse energetiche e prestiti a fondo perduto. Come contropartita, gli Stati beneficiari hanno l obbligo di acquistare una certa quantità di forniture industriali americane e sottoporsi al controllo sull impiego dei fondi e sui piani adottati dai singoli paesi. Il Piano riesce a realizzare molti dei suoi obiettivi: aumenta la produttività europea, gli investimenti in infrastrutture e in mezzi di trasporto rafforzano il commercio, l inflazione viene messa sotto controllo. Le spese che gli Stati affrontano per la ricostruzione servono da stimolo al consumo e agli investimenti. Un altra strategia vincente è la globalizzazione dell economia, in virtù della quale gli accordi commerciali e finanziari internazionali incentivano gli scambi. Nell ottobre 1947 sono stipulati accordi per mantenere basso il livello delle tariffe doganali, di cui a partire dal 1995 sarà garante il WTO (World trade organization, «Organizzazione mondiale del commercio»), con strutture e attività permanenti. 3. LA NASCITA DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI MODERNE ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE (ONU) Il 1 gennaio 1942 a Washington, con una dichiarazione firmata, 26 nazioni si autodefiniscono «Nazioni Unite» nella lotta per la democrazia contro i fascismi. Il 26 giugno 1945, al termine della conferenza di San Francisco, nasce l ONU, l Organizzazione delle Nazioni Unite, cui aderiscono 50 paesi che si definiscono Stati pacifici. Successivamente, vi aderiscono altri Stati e nel dicembre 1955 entra a farne parte anche l Italia. Scopo dell Organizzazione, che ha sede a New York, era ed è la garanzia di relazioni pacifiche tra i vari Stati del mondo, tramite la creazione di istituzioni sovranazionali atte a regolamentare i rapporti economici e politici mondiali. I suoi organi principali sono: 1) l Assemblea generale, organo deliberativo composto da tutti i paesi membri, ognuno dei quali ha diritto a un voto; 2) il Consiglio di sicurezza, organo esecutivo composto da 15 membri, di cui 5 permanenti e con diritto di veto (Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia e USA), 10 eletti per due anni dall Assemblea generale e non immediatamente rieleggibili; 3) il Segretario generale, che, nominato per cinque anni dall Assemblea generale su proposta del Consiglio di sicurezza, ricopre rilevanti funzioni di natura politico-diplomatica e di rappresentanza. (1) Il Piano Marshall prese il nome dall allora Segretario di Stato americano George Marshall, che il 5 giugno 1947, in un discorso tenuto all Università di Harvard, annunciò alla comunità internazionale la decisione degli Stati Uniti di procedere all elaborazione di un progetto di aiuti economico-finanziari per sostenere la ricostruzione dei paesi europei dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale. In seguito alla sua attuazione il piano venne poi denominato ufficialmente ERP (European Recovery Program, «Piano per la ripresa europea»).

3 286 COMUNITÀ ECONOMICA EUROPEA (CEE) Libro terzo: Storia Il 25 marzo 1957 viene firmato a Roma il trattato che dà vita alla CEE, la Comunità Economica Europea. I 6 Stati fondatori Italia, Germania, Francia, Belgio, Olanda e Lussemburgo (cui si uniscono, in seguito, altri paesi europei, fino a giungere al numero di 25 nel 2004) danno vita a un organizzazione politica sovranazionale il cui obiettivo è quello di ricostruire la potenza europea in modo da formare un terzo blocco da contrapporre alle due superpotenze USA e URSS. Inizialmente, la CEE si configura come un organizzazione economica che tende a creare un mercato unico con l abbattimento delle barriere doganali e la stimolazione dell integrazione economica degli Stati membri; successivamente, il suo peso politico è aumentato e oggi le direttive comunitarie influenzano le politiche nazionali dei singoli Stati. COMECON Nato nel 1949 come risposta al Piano Marshall, il COMECON (abbreviazione dell inglese Council for mutual economic aid, «Consiglio di mutua assistenza economica») ha la funzione di stimolare e aiutare le economie dei paesi del blocco comunista per incentivare l industrializzazione dell Europa dell Est. Travolto dal crollo dei regimi comunisti, il COMECON viene sciolto nel NATO Il 4 aprile 1949 nasce la NATO (North atlantic treaty organization, «Organizzazione del Patto dell Atlantico settentrionale»), un organizzazione militare che sancisce l alleanza a scopo difensivo tra i paesi occidentali. Vi aderiscono: USA, Canada, Francia, Gran Bretagna, Islanda, Portogallo, Danimarca, Norvegia, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo. L alleanza, oltre a proporsi il mutuo soccorso tra i suoi membri, si pone a salvaguardia della democrazia, della libertà e dei diritti umani e, in quanto tale, si contrappone al blocco comunista. A partire dagli anni 50 vi aderiscono anche altri Stati, e negli anni 90 la NATO si apre anche ai paesi ex comunisti. PATTO DI VARSAVIA Nel 1955, in conseguenza dell ingresso della Repubblica Federale Tedesca nella NATO, viene sottoscritta, nella capitale polacca, un alleanza militare tra i paesi socialisti dell Europa orientale. Dotato di un comando unico con sede a Mosca e guidato da un generale sovietico, il Patto è stato poi sciolto nel 1991 in seguito alla caduta dei regimi socialisti nell Est europeo. 4. IL PERIODO POSTBELLICO NEI PAESI SCONFITTI Germania Nella conferenza internazionale tenutasi a Potsdam, in Germania, nell estate del 1945, Truman, Stalin e Churchill decidono la divisione sia di Berlino, che si trova nell area sovietica, sia della Germania in quattro zone sotto l ammini-

4 Capitolo 13: Il secondo dopoguerra 287 strazione militare francese, britannica, statunitense e sovietica. Nel 1949, USA, Gran Bretagna e Francia decidono di unificare politicamente le tre zone della Germania che ricadono sotto la loro amministrazione proclamando la Repubblica Federale Tedesca con capitale Bonn, fondata su un ordinamento federalistico e una Costituzione democratico-parlamentare e con a capo del governo Konrad Adenauer. Questi favorisce, in politica estera, i contatti con gli USA e l apertura all Europa occidentale; in ambito interno, invece, incentiva l industrializzazione. Con questa politica, e grazie agli aiuti del Piano Marshall, il marco diventa la valuta più forte di tutta l Europa e la produzione di acciaio si attesta sui livelli inglesi. Nella parte orientale della Germania, l URSS favorisce la costituzione di un nuovo Stato, la Repubblica Democratica Tedesca, che viene proclamata il 7 ottobre 1949, retta da un regime a partito unico (il Partito socialista unificato tedesco, nato dalla fusione tra comunisti e socialdemocratici). Sempre in Germania, l 8 agosto 1945 viene istituito un Tribunale militare internazionale per giudicare i criminali nazisti, con processi che si tengono nella città di Norimberga. Mentre molti gerarchi del Reich e responsabili degli sterminii sono processati e condannati, alcuni trovano rifugio in compiacenti Stati sudamericani, come ha eloquentemente dimostrato il caso del maggiore Erich Priebke, uno dei responsabili del massacro delle Fosse Ardeatine, scovato in Argentina dopo oltre cinquant anni dall eccidio. Giappone Nei primi anni del dopoguerra, nel Giappone sconfitto, gli americani, che occupano il territorio nipponico, introducono un modello di organizzazione politica e sociale di tipo occidentale. Col Trattato di San Francisco, nel 1951, il Giappone ottiene l indipendenza, mentre l azione di rinnovamento imposta dagli USA ha effetti durevoli e sorprendenti: alla fine degli anni 50, la ripresa economica delle grandi industrie e la stabilità politica conducono il Giappone a recuperare l antico ruolo di grande potenza. 5. IL PERIODO POSTBELLICO NEI PAESI VINCITORI Francia Dopo la liberazione, avvenuta tra l agosto e il novembre del 1944, il generale Charles De Gaulle costituisce un esecutivo provvisorio incaricato di dare inizio ai lavori con le quali avrebbero portato alla proclamazione della IV Repubblica. La collaborazione al governo di socialisti, comunisti e cattolici conduce all approvazione di una serie di leggi tese all epurazione dei collaborazionisti e all istituzione di un sistema di sicurezza sociale. De Gaulle, lasciato il governo nel 1946, torna alla guida del paese dodici anni dopo per risolvere la crisi causata dai movimenti indipendentisti algerini e preparare una nuova Costituzione che, approvata nel settembre di quell anno, fonda la V Repubblica, caratterizzata da un regime presidenziale.

5 288 Gran Bretagna Libro terzo: Storia Alla fine della guerra, si tengono le prime elezioni dopo dieci anni, che vedono la sconfitta di Winston Churchill e dei conservatori. Nel 1945 viene formato un governo laburista con a capo Clement Attlee, incaricato di attuare un programma di riforme sociali che dà inizio al Welfare State, un sistema in cui lo Stato garantisce a tutti i cittadini assistenza sanitaria, alloggio, istruzione, previdenza etc. La perdita di prestigio sul piano internazionale, il deficit della bilancia commerciale (che causa la svalutazione della sterlina) e la fine dell impero coloniale portano, nel 1951, alla sconfitta elettorale dei laburisti e al ritorno al potere di Churchill, che sviluppa il Welfare State. Unione Sovietica Dopo la guerra, l URSS si afferma come una delle due superpotenze mondiali egemonizzando tutta l Europa orientale, dove si sono formati governi con a capo i comunisti diretti e controllati da Mosca. Nonostante i successi, Stalin continua a perseguitare i suoi nemici e mantiene il potere assoluto fino alla sua morte, avvenuta nel La politica postbellica staliniana è diretta alla collettivizzazione delle terre e agli incentivi per l industrializzazione, favorendo le industrie pesanti a scapito della produzione di beni di consumo; ciò consente all URSS, nel 1949, di diventare una potenza nucleare. La morte del dittatore segna poi la rinascita del PCUS, che non è più soggiogato dall enorme potenza di un solo uomo, dal momento che i suoi successori non godranno di poteri tanto ampi. Alla fine del 1953, Nikita Krusciov, membro del Comitato centrale del PCUS dal 1949, riesce a farsi nominare segretario generale del partito. La sua politica mira a dare stabilità al paese: nel tentativo di infondere nuova fiducia ai russi, viene introdotto un programma economico teso a migliorare la vita dei cittadini che hanno sofferto tante privazioni per consentire l industrializzazione del paese. Per avviare, poi, una politica di destalinizzazione, Krusciov prepara un rapporto sui crimini commessi da Stalin e lo legge ai dirigenti comunisti al termine del congresso del PCUS del 1956, allo scopo di denunciare gli eccessi dello stalinismo senza mettere in discussione la struttura del partito. In politica estera, invece, attua la linea della «coesistenza pacifica» con i paesi occidentali, tanto che, nel 1955, incontra a Ginevra il presidente degli Stati Uniti, Eisenhower, per avviare una fase di dialogo tra le due superpotenze. USA Dopo aver giocato un ruolo fondamentale nella ricostruzione delle economie dei paesi europei all indomani della fine del secondo conflitto mondiale, gli Stati Uniti si sono affermati come la potenza militare e industriale più forte del globo, imponendosi, legittimamente, come vera e propria guida del mondo occidentale. Harry S. Truman asceso alla carica di presidente dopo la morte di Roosevelt, nel 1945, in quanto già vicepresidente in politica

6 Capitolo 13: Il secondo dopoguerra 289 estera adotta la scelta strategica di «contenere» l espansionismo sovietico e comunista, secondo quanto enunciato nella cosiddetta Dottrina Truman. Tuttavia, le conseguenze della guerra di Corea e la consapevolezza che, a partire dal 1949, anche l URSS si è ormai dotata di armi atomiche, influiscono pesantemente sulla situazione civile e ideologica interna. Nel corso degli anni 50, il senatore repubblicano Joseph McCarthy ne approfitta per scatenare una poderosa campagna anticomunista («maccartismo») che, in un vero e proprio clima di «caccia alle streghe», suscita uno stato di tensione nell intera nazione. Dalla metà degli anni 50 il governo USA, guidato dal democratico Dwight Eisenhower, deve affrontare la drammatica questione dei neri, la cui mancata integrazione nella società americana, provocata da un persistente atteggiamento razzista nei loro confronti, sfocia in una serie di disordini nel In quello stesso anno, peraltro caratterizzato dalla recessione, gli USA incassano un brutto colpo anche nel settore delle ricerche aerospaziali, poiché l Unione Sovietica vanta il merito di aver lanciato il primo satellite artificiale della storia: lo Sputnik I (4 ottobre 1957). Di conseguenza, l amministrazione e la comunità scientifica americane devono impegnarsi a recuperare rapidamente il terreno perduto, sicché, già nel 1958 gli Stati Uniti sono in grado di lanciare anch essi un proprio satellite: l Explorer I. 6. IL PERIODO POSTBELLICO IN ITALIA 6.1 Crisi economica e contrasti sociali all indomani della guerra Nella primavera del 1945 l Italia appare come un paese tristemente segnato dagli orrori della guerra. Lo scenario si presenta particolarmente disastroso e alle macerie e alle distruzioni, segni tangibili del conflitto appena concluso, si aggiungono enormi disagi economici. La guerra ha causato danni non indifferenti all apparato produttivo del paese e l economia italiana vive un momento difficile: l approvvigionamento alimentare, infatti, è piuttosto precario e rispetto al 1938 la produzione industriale è scesa ad un terzo e quella agricola alla metà. Con la diminuzione della capacità produttiva l inflazione sale alle stelle, senza contare che il tasso di disoccupazione risulta enormemente cresciuto, dal momento che i pochi posti di lavoro disponibili vengono riservati ai prigionieri che rimpatriano dai campi di concentramento. Se queste sono le difficili condizioni in cui versa l economia italiana nell immediato dopoguerra, non meno grave e complicata si presenta la situazione dal punto di vista politico e sociale. Il paese è profondamente diviso e il divario tra Nord e Sud si è ulteriormente aggravato a causa delle diverse esperienze vissute dalle «due Italie» tra il 43 e il 45. Al Nord le masse popolari avevano partecipato attivamente alla lotta antifascista, maturando sentimenti di rinnovamento radicale della società, mentre nel Mezzogiorno il conservatorismo piuttosto diffuso, rafforzato anche dall atteggiamento delle classi dominanti che temevano la diffusione dell ideologia comunista, costituiva un ostacolo ad ogni forma di cambiamento.

7 290 Libro terzo: Storia La ricostruzione materiale ed economica del paese da un lato e la risoluzione dei contrasti ideologici dall altro costituiscono, dunque, i principali problemi che la nuova classe politica è chiamata ad affrontare in una fase storica estremamente delicata per la nazione intera. 6.2 Proclamazione della Repubblica ed entrata in vigore della Costituzione Subito dopo la liberazione del paese, nel giugno 1945, i partiti antifascisti formano un governo di unità nazionale presieduto da Ferruccio Parri, uno dei più prestigiosi leader della Resistenza e del Partito d azione. Il suo governo dura solo pochi mesi perché è osteggiato dall apparato burocratico e dalle forze moderate, finché Parri è sostituito dal democristiano Alcide De Gasperi, che pone le basi del lungo predominio della DC. Il primo problema che il nuovo esecutivo deve affrontare è quello istituzionale: il 2 giugno 1946 i cittadini vengono chiamati alle urne sia per eleggere l assemblea costituente, incaricata di redigere la nuova Costituzione che avrebbe sostituito lo Statuto albertino, sia per esprimersi a favore della repubblica o della monarchia. Le due consultazioni si svolgono per la prima volta in Italia a suffragio universale, poiché votano anche le donne. Prevalgono i sostenitori della repubblica e il re Umberto II che poco prima del referendum istituzionale era salito al trono in seguito all abdicazione del padre Vittorio Emanuele III lascia l Italia senza abdicare ritirandosi in esilio in Portogallo. La vittoria dei partiti di massa è schiacciante: emerge una sinistra forte con il Partito Comunista Italiano (PCI) e il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP), fronteggiata dalla Democrazia cristiana quale partito di maggioranza relativa; i partiti laici vengono ridimensionati; De Gasperi è confermato presidente del Consiglio, carica che mantiene sino al Inizialmente, per garantire un ampio consenso al nuovo testo costituzionale e alla firma del trattato di pace con gli alleati, il governo si serve della collaborazione delle sinistre. Gli accordi di pace, sottoscritti a Parigi il 10 febbraio 1947, stabiliscono condizioni particolarmente onerose per l Italia, che, oltre a dover versare 360 milioni di dollari a titolo di risarcimento, perde sia le isole del Dodecaneso (che passano alla Grecia), sia Zara, Fiume e l Istria (a vantaggio della Iugoslavia), nonché Briga e Tenda (attribuite alla Francia). A ciò si aggiunge la rinuncia forzata a tutte le colonie, fatta eccezione per l amministrazione fiduciaria della Somalia (rimasta in vigore fino al 1960), mentre Trieste, trasformata in territorio libero sotto la tutela dell ONU, sarebbe poi stata restituita al nostro paese solo nel L alleanza tra i democristiani e le sinistre è comunque destinata a durare poco. Divergenze sulla politica economica e sulla collocazione internazionale dell Italia inducono De Gasperi ad allontanare le sinistre dall esecutivo, creando, in tal modo, forti dissapori, ai quali si cerca di porre rimedio con la formazione di un nuovo governo di centro comprendente democristiani, liberali e indipendenti moderati. Il nuovo orientamento in senso moderato e filoamericano è determinato da quanto accade nella politica internazionale: per

8 Capitolo 13: Il secondo dopoguerra 291 godere dei considerevoli aiuti finanziari previsti dal Piano Marshall è infatti necessaria una precisa scelta di campo, prendendo le distanze dalle forze politiche (comunisti e socialisti) vicine all Unione Sovietica. Con il nuovo governo centrista di De Gasperi, che entra in carica nel maggio del 1947, tramonta definitivamente l iniziale collaborazione governativa tra i partiti antifascisti. Il 1 gennaio 1948, dopo essere stata approvata dall assemblea costituente con grande spirito unitario, entra in vigore la Costituzione della repubblica, per la quale viene raggiunto un accordo quasi unanime sia sui principi di fondo sia sull assetto istituzionale da dare allo Stato. 6.3 Gli anni Cinquanta Dopo le elezioni svoltesi il 18 aprile 1948 che vedono da una parte la Democrazia cristiana (con il 48% dei voti) che difende i valori delle società occidentali e dei cattolici, dall altra le sinistre, unite nel Fronte democratico popolare (con il 31% dei suffragi), che si presentano come sostenitrici delle istanze di rinnovamento dei lavoratori il problema più urgente da affrontare diventa la ricostruzione economica del paese. De Gasperi, contando sui consistenti aiuti del Piano Marshall, affida al liberale Luigi Einaudi (futuro Presidente della Repubblica) la direzione della politica economica, che si propone di frenare l inflazione attraverso una politica monetaria restrittiva e di lasciare mano libera alle imprese per garantire profitti e investimenti. In breve tempo, la lira si stabilizza, l inflazione scende e le imprese ricominciano a produrre, anche se tutto ciò avviene ai danni delle classi meno abbienti. Infatti, aumenta la disoccupazione perché le industrie, per sopravvivere, devono licenziare numerosi dipendenti; le campagne diventano sempre più misere; la classe operaia si indebolisce a causa della rottura dell unità sindacale. Ne scaturiscono forti tensioni sociali guidate dalle forze politiche di sinistra: a partire dal 1949, il movimento contadino occupa le terre lasciate incolte dai latifondisti e rivendica la riforma agraria. Il governo risponde, inizialmente, con una dura repressione, successivamente vara una serie di provvedimenti per il Meridione che portano, nel 1950, alla riforma auspicata dalla manodopera rurale e all istituzione della Cassa per il Mezzogiorno. In quello stesso anno, nascono anche i sindacati CISL (Confederazione italiana sindacati lavoratori), di estrazione cattolica, e UIL (Unione italiana del lavoro), di estrazione socialista. Agli inizi del 1953, lo stesso anno in cui Enrico Mattei fonda l ENI (Ente nazionale idrocarburi), il parlamento approva una legge elettorale maggioritaria, propugnata da De Gasperi, considerata dalle sinistre legge truffa, in quanto prevede che alla lista o all insieme delle liste che, essendosi «apparentate» tra loro, ottengano più del 50% dei voti validi, tocchi il 65% dei seggi disponibili alla Camera dei deputati. Tuttavia, in occasione delle elezioni che si tengono nel giugno di quello stesso anno, i partiti di governo non ottengono suffragi sufficienti per potersi procacciare l auspicato premio di maggioranza: ciò provoca una grave instabilità politica, in conseguenza della quale De Gasperi rinuncia alla carica di

9 292 Libro terzo: Storia presidente del Consiglio e assume quella di segretario della DC, mentre la «legge truffa» è abrogata nel Nel 1955 viene poi eletto Giovanni Gronchi, terzo dei presidenti della Repubblica italiana, i quali, dal 1946 in poi, sono stati: Enrico De Nicola ( ); Luigi Einaudi ( ); Giovanni Gronchi ( ); Antonio Segni ( ); Giuseppe Saragat ( ); Giovanni Leone ( ); Sandro Pertini ( ); Francesco Cossiga ( ); Oscar Luigi Scalfaro ( ); Carlo Azeglio Ciampi ( ); Giorgio Napolitano (2006-). Sempre nel corso degli anni Cinquanta, l Italia, che già il 4 aprile 1949 aveva fatto il suo ingresso nella NATO (North atlantic treaty organization, «Organizzazione del Patto dell Atlantico settentrionale, l organizzazione militare che stabiliva un alleanza a scopo difensivo tra i paesi occidentali), prima entra a far parte, nel 1955, dell ONU (l Organizzazione delle Nazioni Unite, nata il 26 giugno 1945 al termine della Conferenza di San Francisco, negli Stati Uniti), poi aderisce anche alla Comunità europea dell energia atomica (EURATOM o CEEA) e alla Comunità economica europea (CEE), i cui trattati istitutivi vengono entrambi firmati ufficialmente a Roma il 25 marzo Il 1958, invece, è l anno in cui, oltre alla nascita del CSM (Consiglio superiore della magistratura), ha luogo l ascesa al soglio pontificio di papa Giovanni XXIII (al secolo, Angelo Giuseppe Roncalli), il quale conferisce alla Chiesa cattolica un forte indirizzo progressista destinato a culminare nel Concilio Vaticano II ( ) e si rende autore, nel 1961, dell enciclica Mater et magistra sulla questione sociale. 7. LA SPAGNA DI FRANCO Dopo la guerra civile ( ), il vincitore Francisco Franco, che nel 1937 è proclamato capo dello Stato dai nazionalisti e l anno successivo assume il titolo di caudillo (duce), instaura un regime di stampo fascista: vengono abolite le elezioni e il parlamento si compone di procuratori rappresentanti di gruppi di interesse economico e professionale che detengono il potere legislativo, ma non hanno la possibilità di controllare né il governo né il capo dello Stato. Dopo la seconda guerra mondiale, la Spagna si trova isolata politicamente a causa della condanna del regime franchista da parte dell ONU nel 1946, e solo nel decennio successivo riesce a riannodare i legami con gli USA. Il 25 agosto 1953, il caudillo firma un concordato con il Vaticano in base al quale la Chiesa ottiene grossi privilegi, restando comunque soggetta allo Stato (il clero conserva l obbligo di pregare per il paese e per il suo dittatore).

10 8. LA NASCITA DELLO STATO D ISRAELE Capitolo 13: Il secondo dopoguerra 293 Le atrocità del genocidio perpetrato dai nazisti, che provoca circa di vittime, riaccendono l aspirazione a creare uno Stato ebraico autonomo in Palestina, già promesso dalla Gran Bretagna (Dichiarazione di Balfour, 1917), che nel 1922 ottiene il mandato su quel territorio. Di conseguenza, migliaia di ebrei immigrano nella regione palestinese con la speranza di realizzare l ideale sionista, anche se la convivenza con le popolazioni arabe ivi insediate e con gli Stati circostanti si rivela tutt altro che facile, tanto da sfociare spesso in violenti conflitti. Nel novembre 1947, l assemblea delle Nazioni Unite dà via libera alla creazione di uno Stato ebraico indipendente, con Gerusalemme vincolata a rimanere sotto l amministrazione dell ONU. Il 14 maggio 1948, un governo provvisorio con a capo Ben Gurion proclama la nascita dello Stato d Israele, che, in quello stesso giorno, viene attaccato dagli eserciti di Arabia Saudita, Giordania, Libano, Siria ed Egitto, riuniti nella Lega araba. Alla fine della guerra, essendo riusciti a respingere gli attacchi nemici, gli israeliani si trovano in possesso di un area superiore a quella prevista dal piano di spartizione dell ONU, ma i rapporti nell area restano ugualmente tesi. La resistenza palestinese, a sua volta, è tutt altro che doma: nel 1956, su iniziativa di Yasser Arafat, nasce il movimento denominato Al-Fatah, che poi diventa la principale formazione militare dell OLP, l Organizzazione per la liberazione della Palestina costituita e Gerusalemme il 28 maggio IL PROCESSO DI DECOLONIZZAZIONE I movimenti indipendentisti, già presenti da tempo nei paesi afroasiatici, acquistano forza con la seconda guerra mondiale anche grazie all appoggio delle grandi potenze. Le due potenze vincitrici, liquidando il vecchio ordine mondiale fondato sull eurocentrismo, cercano di eliminare il dominio europeo sui paesi dell Asia e dell Africa per poi imporre la loro egemonia sul Terzo Mondo. Nello specifico, mentre la Gran Bretagna mette in atto un graduale processo di allentamento del proprio dominio coloniale, la Francia oppone una violenta resistenza ai movimenti indipendentisti, come nel caso della lotta di liberazione algerina, che risulta vittoriosa nel Per il resto, occorre comunque sottolineare che, tra gli anni 50 e l inizio degli anni 60, il processo di decolonizzazione ha modo di svilupparsi in maniera imponente, tanto che riescono a conseguire l indipendenza quasi tutti i popoli africani e asiatici. Tuttavia, l indipendenza politica non risolve i problemi delle ex-colonie. Spesso si tratta di un indipendenza poco più che formale, perché di fatto la direzione dell economia resta saldamente nelle mani delle classi dirigenti occidentali e i rapporti di sfruttamento restano inalterati mentre il divario complessivo tra il Nord e il Sud del mondo, le cui economie erano e sono sempre più interdipendenti, tende di fatto ad accentuarsi.

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