CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA A VELO VERONESE PROGETTO DI MANUTENZIONE E RESTAURO DEGLI INTONACI DECORATI INTERNI

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1 Restauratrice Marina Cherubini Dott.ssa Nedda Moretto Contrada Bonomi 6 Via Franchetti Roveré Veronese Verona Tel. 348/ tel. 349/ Fax 045/ CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA A VELO VERONESE PROGETTO DI MANUTENZIONE E RESTAURO DEGLI INTONACI DECORATI INTERNI

2 Introduzione storica Il paese di Velo Veronese, posto all interno del comprensorio della Lessinia orientale, racchiude nel cuore del proprio piccolo centro la chiesa parrocchiale di lontane origini, nonostante i numerosi rifacimenti che ne mutarono considerevolmente l aspetto. La chiesa, dedicata a San Giovanni Battista, fu eretta nel 1485 su di una precedente cappella esistente già nel 1435, per mano del lapicida Donato da Lugo, padre del più famoso Domenico da Lugo, così come riporta il Simeoni interpretando l iscrizione posta sul fianco destro esterno della chiesa ( G.M. DO DE HOBON DA LUGO A FATO QUESTA OP ). L esistenza dell edificio prima di questa data viene attestata da un documento del 1435, in cui ben si evince l acuta sensibilità della comunità rurale per l abbellimento ed il mantenimento della propria chiesa ancor prima degli importanti lavori del 1485: trattasi di una sentenza del podestà di Verona per una vertenza giudiziaria che vedeva coinvolti da un lato il pittore magister Betinus de Florentia, dall altro il comune di Velo, rappresentato da due massari, di cui uno denominato massarius fabrice dicte ecclesiae, testimonianza evidente di come esistesse già un organismo amministrativo addetto alla cura dell edificio di culto. Il contenzioso riguardava, per inciso, la somma precedentemente pattuita per l incarico di decorazione della chiesa (probabilmente ad affresco) e ritrattata in un secondo momento adducendo un mancato merito all esecutore. Successivamente al 1485 la chiesa fu oggetto di svariati rifacimenti e ingrandimenti a tal punto che come sottolinea nuovamente il Simeoni di originale non rimangono che le colonne e alcune volte: si abbassò il pavimento, si rifece la facciata e persino l abside, che ospita tuttora al proprio interno un prestigioso battistero ottagonale a coppa in marmo rosso ammonitico eseguito nel 1533 da M. Giacomo Martiri. La costruzione, o rifacimento, delle volte della navata centrale risale al 1590 ad opera dei Maestri Pietro e Bermio di Boscochiesanuova. Più recenti invece la costruzione della crociera (1870) ed il completamento del coro (1880). Eretta in parrocchia nel 1529, la chiesa attesta nei primi anni sacerdoti in parte tedeschi o di lingua tedesca, a testimonianza dell avvento e della diffusione delle popolazioni bavaro-

3 tirolesi nel territorio lessinico durante i secoli XIII-XVII: Don Uldericus Theutonicus nel 1525 e 1527, nonché Don Humbertus Comes della Diocesi di Basilea nel Da ricordare infine la cosidetta croce nera posta di fianco al campanile: un capitello quadrifronte eretto nel 1631 quale voto contro la peste e raffigurante motivi della Passione e San Carlo Borromeo, cui il capitello stesso era dedicato; pare infatti che nel 1545 il cardinale Carlo Borromeo, allora vescovo di Milano e divenuto poi santo, fosse passato da Velo e Camposilvano per recarsi al Concilio di Trento. Descrizione La chiesa presenta uno sviluppo longitudinale articolandosi in tre navate, la centrale composta da quattro campate maggiori mentre le due laterali costituite da otto campate minori per lato. L abside, a pianta quadrata, si innesta direttamente sul corpo della navata centrale essendo la chiesa priva di transetto. Altri ambienti vengono definiti dalla cappella del fonte battesimale e dai due ingressi laterali alla chiesa. Lo spazio viene scandito dai due filari di colonne, in marmo rosso Verona, che si innalzano al di sopra di un alto basamento. Lineare il profilo di queste colonne con un capitello essenziale arricchito solo di foglie alquanto stilizzate. L intradosso di tutte e tre le navate è a volta a crociera con costoloni a rilievo, come pure i sottarchi divisori, sempre in marmo rosso Verona in continuum con le colonne da cui si dipartono. All incrocio delle vele vi sono dei luminari nelle navate laterali mentre nella navata centrale vi sono incastonati dei simboli religiosi in bassorilievo. Cornici dipinte nei colori dell ocra con motivi floreali circoscrivono ogni singola vela. Alcune volte minori invece lasciano intravedere in trasparenza delle coroncine dipinte, residui probabilmente di una precedente decorazione (tav. n.2 foto n. 10 e 13). Quattro campate minori ospitano in parete degli altari in chiaro stile barocco data la profusione di forme a voluta e di marmi colorati impiegati. In altre due campate invece, dirimpettaie, si collocano due confessionali moderni in legno. La decorazione parietale appare molto semplice, in conformità all essenzialità dello stile della chiesa: predomina un fondo neutro color grigio-verde, di certo non originale intravedendo in alcune lacune delle volte tracce di colore azzurro cielo. L ampia campitura

4 neutra dei prospetti della navata centrale viene interrotta, oltre che dalle aperture marmoree a bifora al centro di ogni campata, da cornici lineari con motivo geometrico che si snodano lungo tutta la linea d imposta delle grandi volte a crociera, seguendo anche il profilo della bifora. Proprio al di sotto corre una scritta in latino a caratteri dorati intervallata da quattro tondi marmorei che racchiudono al loro interno immagini dipinte in monocromo. Stato di conservazione Le pareti e le volte a crociera si presentano con intonaco generalmente ben conservato, ma ricoperto da uno spesso strato di polvere e sudiciume depositatisi negli anni. Al di sotto dell attuale strato pittorico si intravede qualche traccia di color azzurrognolo, nonché in trasparenza tracce di una precedente decorazione a coroncine. Solo alcune delle volte e delle pareti presentano segni avanzati di degrado, con cadute di colore e di intonaco, brani pericolanti, macchie di umidità e di sali dovuti sia all umidità di risalita che a qualche percolazione di acque piovane. Rimandiamo alle schede tecniche inserite nelle tavole sullo stato di fatto per i particolari sullo stato di conservazione. Gli elementi in materiale lapideo non presentano invece particolari segni di degrado. Proposta di restauro INTONACI Innanzitutto la proposta è quella di mantenere l attuale decorazione, anche se si intravvedono segni di una precedente. - Trattandosi di pittura a tempera si eseguirà una prima spolveratura con spugnette tipo Wishab per eliminare le polveri superficiali, seguito dal fissaggio della pellicola

5 pittorica, ove necessario, eseguito con nano calci o microemulsioni acriliche, in base a dei test da eseguire durante i lavori; - Consolidamento di eventuali distacchi dell intonaco dal supporto murario di volte e pareti, eseguito con iniezioni di calce alleggerita; - Demolizione di piccole superfici decoese o decisamente ammalorate; - Stuccatura delle piccole lesioni, fessure e mancanze, eseguita con calce composta di grassello di calce, sabbie e polveri di marmo di adeguati colore e granulometria; - Rifacimento delle superfici demolite o già cadute, con rinzaffo eseguito con malta di grassello di calce e sabbia, finitura con la stessa malta delle stuccature; - Riordino pittorico, con riproposizione dei motivi geometrici se in accordo con la D.L. APPARATO LAPIDEO - Aspirazione di polvere e risciacquo eseguito con acqua; - Rimozione stuccature inadeguate; - Rifacimento stuccature con materiale idoneo (malta composta di grassello e polvere di marmo di colore e granulometria adeguati). Verona, 11 Ottobre 2012