PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre Relazione sulla Gestione pag. 3. Stato Patrimoniale pag. 36. Conto Economico pag.

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1 BILANCIO DI ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2011

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3 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 SOMMARIO BILANCIO D ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2011 Relazione sulla Gestione pag. 3 Stato Patrimoniale pag. 36 Conto Economico pag. 38 Prospetto della redditività complessiva pag. 39 Prospetto delle variazioni di Patrimonio Netto pag. 40 Rendiconto Finanziario pag. 42 Nota Integrativa pag.44 Relazione del Collegio Sindacale pag. 137 Relazione della Società di Revisione pag

4 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre

5 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 RELAZIONE SULLA GESTIONE 1. L ATTIVITA DI PRESTINUOVA PrestiNuova S.p.A. è una società di intermediazione finanziaria, con sede a Roma, iscritta nell elenco speciale ex art. 107 TUB ed ha per oggetto la concessione di credito al consumo. La Società, costituita in data 8 giugno 2005, ha iniziato l operatività il 1 gennaio 2006 in seguito al conferimento del ramo d azienda Cessione del Quinto (CQS) da parte della ex controllante diretta Banca Nuova. Il core business di PrestiNuova è rappresentato dai finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio e della pensione nonché dai prestiti con ritenuta per delega su stipendio e pensione, disponibili sia per dipendenti del settore pubblico, che per quelli del settore privato, con particolare focalizzazione, allo stato attuale, sui dipendenti di Enti pubblici. La costituzione di PrestiNuova si deve infatti alla volontà del Gruppo di razionalizzare e potenziare l attività nel comparto del credito al consumo, iniziata già da alcuni anni, soprattutto in seguito alla convenzione, stipulata nel 2004 con durata triennale, tra Banca Nuova e l INPDAP per la concessione di prestiti con delegazioni di pagamento per i pensionati. La nuova convenzione sottoscritta nel 2007 ha visto il Raggruppamento Temporaneo di Impresa (RTI, costituito tra PrestiNuova, Banca Popolare di Vicenza, Banca Nuova e Cassa di Risparmio di Prato), posizionarsi in posizioni di prestigio nella classifica delle Banche e Istituti Finanziari partecipanti alla Convenzione. Questo ha garantito nel tempo alla Società una posizione di privilegio, oltre ad importanti possibilità di sviluppo. Al 31 dicembre 2011 la compagine societaria è costituita dalla Capogruppo Banca Popolare di Vicenza che detiene il 95% del capitale sociale, mentre il restante 5% è detenuto dalla Banca Popolare Sant Angelo. La Società, come da vigente normativa, è soggetta all attività di direzione e coordinamento della Banca Popolare di Vicenza S.C.p.A., della quale si avvale anche a supporto dell operatività, in qualità di outsourcer, per tutto ciò che concerne i servizi generali e alcune attività amministrative

6 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 L'esercizio 2011 è stato un esercizio di "transizione" per Prestinuova che ha dovuto concentrarsi in una decisa azione di consolidamento strutturale e di ristrutturazione aziendale, volta - tra l'altro - a rendere l'operatività pienamente compliant con le nuove normative e gli indirizzi della Vigilanza. In tale contesto, si è provveduto - tra l'altro - sia al radicale rinnovo del Consiglio di Amministrazione, avvenuto nel mese di febbraio 2011, sia all insediamento del nuovo Direttore Generale, a far data dal 1 aprile Dopo le rilevanti ripercussioni che il Comunicato di Banca d Italia del 10 novembre 2009 ha avuto nel 2010 per l intero settore, sia in termini di adeguamenti normativi, procedurali ed organizzativi, sia in termini di produttività e redditività, una consistente parte del 2011 è stata dedicata - come anticipato - al processo di consolidamento di Prestinuova, elemento prodromico del più ampio progetto di rilancio della Società, da attuare in modo deciso e strutturato, con un orientamento preferenziale alla produzione tramite le reti captive del Gruppo, senza comunque escludere anche la crescita per linee esterne. In tal senso, nel primo semestre 2011, su richiesta della Società, la Direzione Generale di Capogruppo ha istituito un Gruppo di Lavoro, operante sotto la supervisione di un Comitato Guida, che ha visto la partecipazione di diverse strutture di Capogruppo e che è stato principalmente dedicato alla revisione dei processi della Società: in particolare si è posto l'obiettivo di seguire l'entrata in vigore, dal 1 giugno 2011, della Nuova Normativa sul credito ai consumatori ed ottemperare alle disposizioni della Banca d Italia (lettera del 7 aprile 2011) con la quale venivano identificate le principali novità normative del settore e venivano forniti i correlati indirizzi di Vigilanza. Per meglio approfondire le diverse tematiche coinvolte, il citato Comitato Guida ha altresì attivato 4 sotto-gruppi che hanno approfondito e analizzato le seguenti problematiche: - contabilità e ristori; - reti commerciali; - trasparenza e rapporti con la clientela; - merito creditizio; al fine di ottemperare alle disposizioni di Banca d Italia. Come risultato delle attività svolte, si evidenziano: - l adeguamento della contrattualistica e dell informativa precontrattuale (cc.dd S.e.c.c.i. contrattuale e S.e.c.c.i. comparativo); - 4 -

7 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre la semplificazione contrattuale, portando a tre il numero dei contratti da utilizzarsi con la clientela, in relazione ai prodotti disponibili per la stessa (Cessione del quinto dello stipendio, Cessione del quinto della pensione, Delegazione di pagamento); - l attivazione dei processi di revisione delle Convenzioni; - la verifica della correttezza dei processi e delle metodologie utilizzate per i ristori alla clientela degli oneri non maturati nonché dei flussi contabili relativi alle operazioni di cessione del quinto ed operazioni assimilate; - la definizione di un nuovo Manuale di Vendita, e relative Schede Prodotto, con indicazioni sempre più chiare e precise relative ai processi di vendita ed identificazione della clientela; - la definizione di una nuova ipotesi di struttura commissionale, nell ottica di una sempre maggiore trasparenza, semplicità amministrativa e organizzativa; - la definizione delle prime modalità relative alla valutazione del merito creditizio della clientela, nell ottica della sostenibilità dell operazione da parte della stessa; - la definizione di un nuovo format per comunicazioni pubblicitarie nonché del nuovo sito internet della Società; - l aggiornamento della manualistica relativa alle modifiche organizzative predisposte. L'attivazione di ulteriori efficientamenti operativi quali, per esempio, la nuova ipotesi di struttura commissionale in sostituzione dell'attuale, peraltro compliant con la vigente normativa, sono stati pianificati nell'esercizio Nel corso del 2011 la Società ha dovuto inoltre concentrarsi nell analisi e ridefinizione dei processi aziendali e nell attuazione di azioni organizzative volte a sanare anche le carenze evidenziate dalle Funzioni di Controllo Interno, nonché quelle rilevate dalla Banca d Italia nell ambito di una verifica svolta a livello di Gruppo. Le azioni di sistemazione svolte da appositi Gruppi di Lavoro interni alla Società con il costante supporto delle Funzioni di Controllo della Capogruppo, hanno permesso, in accordo con le medesime Funzioni, il presidio delle criticità riscontrate e la chiusura della maggioranza dei rilievi. Contestualmente si è proceduto, con il supporto di una consulenza esterna, al maggiore efficientamento del processo del credito, identificando aree di miglioramento relative sia ai tempi di predisposizione che di delibera ed erogazione delle pratiche di finanziamento

8 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 Alla fine dell'esercizio 2011 sono emerse ulteriori criticità inerenti una possibile riduzione degli importi, richiesti dalla Società ad alcune imprese di assicurazione, a titolo di rimborso di diverse ipotesi di rischio insite nella tipologia di business aziendale (es. morte o perdita del posto di lavoro del cliente finanziato). In considerazione dell indubbia complessità delle differenti fattispecie sottostanti e della numerosità dei casi specifici da analizzare è stato conferito nel mese di gennaio 2012 un mandato specifico ad un primario broker assicurativo internazionale, AON SPA, dotato delle specifiche professionalità di Risk Management per definire con precisione il perimetro del rischio. Considerato che AON ha ipotizzato un lavoro di analisi della durata di almeno tre mesi, il Consiglio di Amministrazione, con il parere favorevole del Collegio Sindacale, ha inteso effettuare nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2011 una rettifica prudenziale del valore dei crediti, in base alle migliori informazioni disponibili alla data di formulazione del Bilancio. Tale stima sarà oggetto di aggiornamento nell esercizio 2012, al completamento del lavoro di analisi da parte di AON. In coerenza ai programmi già delineati alla fine del 2010, si è dato corso al trasferimento della Direzione Generale da Palermo a Roma. Dopo i necessari passaggi di natura sindacale, nell'ultimo trimestre del 2011 si è infatti definitivamente perfezionato l'insediamento nei prestigiosi locali di via Nazionale 230, dove risultano pienamente operativi la Direzione Commerciale e tutti i Nuclei in staff al Direttore Generale. Naturalmente la Società è stata particolarmente impegnata nell'ultima parte dell'anno nella definizione delle modalità più appropriate per promuovere l'importante trasferimento nella capitale. Le attività di consolidamento e di sistemazione/riorganizzazione sopra descritte, nonché le novità regolamentari rese operative nei tempi previsti dalla Normativa, hanno influito in maniera significativa - in un quadro congiunturale alquanto deteriorato - sulla produttività, con un totale erogato al 31 dicembre 2011 pari a 87,6 milioni di Euro, in flessione di 21 milioni rispetto all esercizio precedente (-19,5%). Anche il risultato economico di fine esercizio, che evidenzia un risultato dell attività corrente al lordo delle imposte negativo, pari a -2,5 milioni di Euro, ha risentito negativamente, oltre che del calo della produttività e dei minori margini conseguibili sull attività, anche di fattori straordinari, quali: -accantonamenti relativi a problematiche contrattuali con le società assicurative attinenti finanziamenti erogati negli esercizi (1,1 milioni di Euro); - 6 -

9 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre accantonamenti relativi a errate coperture assicurative effettuate per il tramite del Fondo Rischi INPDAP (0,3 milioni di Euro); -oneri relativi alla restituzione alla clientela delle commissioni finanziarie non maturate conseguenti ad estinzioni anticipate dei finanziamenti (3,1 milioni di Euro); -transazioni con ex dipendenti, riferibili principalmente ad un esponente del personale direttivo (0,5 milioni di Euro); al netto dei quali il risultato lordo sarebbe stato sostanzialmente in linea con il risultato dell esercizio precedente

10 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre LA RETE DISTRIBUTIVA Nel corso del 2011 le modalità di presidio del territorio e dell attività commerciale di PrestiNuova sono rimaste invariate: i Corner, allocati all interno delle Filiali delle Banche del Gruppo, e gli Spazi Finanziari, punti vendita diretti, ubicati invece in locali autonomi. La ricerca di soluzioni distributive più proficue per una efficace penetrazione del mercato di riferimento (pensionati e dipendenti pubblici e privati) ha suggerito una rivisitazione di alcune location: - è stato chiuso lo Spazio di Cagliari, ancora troppo isolato rispetto alle tradizionali regioni di influenza territoriale del Gruppo Banca Popolare di Vicenza; - è stato avviato un processo di rivisitazione della rete commerciale - composta al 31 dicembre 2011 da n. 28 Corner (20 presso le Filiali BPVI e n. 8 presso le Filiali di Banca Nuova) e da n. 3 Spazi Finanziari - teso al conseguimento di una crescente omogeneità geograficofunzionale rispetto l attuale struttura della Rete distributiva del Gruppo. In tale ottica sono stati effettuati alcuni interventi di riposizionamento territoriale nell Area Nord Ovest e Nord Est, rivolti ad assicurare una copertura più idonea e mirata: sulle Aree di Vicenza Nord, di Treviso, di Padova e di Castelfranco, nonché sulla piazza di Milano, tramite nuovi presidi e/o tramite un assegnazione più equilibrata delle Filiali sottese ai corner di pertinenza; sulle Aree Friuli Ovest, Friuli Est, Venezia e Verona, tramite una distribuzione più razionale delle zone di influenza degli attuali corner. - è stata per il momento alleggerita la presenza su Rovigo e Pavia, mentre sono in corso di definizione ulteriori interventi di razionalizzazione presso le Aree di Vicenza Città e Vicenza Sud-Ovest, Vicenza Nord, Castelfranco Veneto, Brescia e Bergamo. Tali azioni condotte sulla Rete distributiva, che tenderà peraltro ad assicurare una maggiore capillarità, si inseriscono in un programma più generale e di più ampio respiro relativo al rafforzamento della Società che trova espressione analitica nel nuovo Piano Industriale , approvato ad agosto del 2011, dove gli aspetti di sviluppo, in termini di sinergia commerciale con le Banche del Gruppo, assumono una particolare valenza, all interno di un piano più organico, rivolto alla creazione di valore per la Società stessa e per il Gruppo

11 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 Conseguentemente, nell ultima parte dell anno la figura dell addetto commerciale di PrestiNuova ha progressivamente iniziato ad assumere sempre più un ruolo di precisa e rilevante assistenza e consulenza alle Filiali di pertinenza, con una crescente relazione, peraltro, anche con i referenti di Area e di Mercato, proprio con l obiettivo comune di aumentare tutte le opportunità di business con la Rete bancaria del Gruppo. Le attività di sviluppo in partnership con le banche del Gruppo rappresenteranno sempre più l aspetto centrale della strategia commerciale: gli aspetti formativi e di piena coscienza e conoscenza, a beneficio del personale della rete, delle varie soluzioni di finanziamento legate alla Cessione del Quinto e alla Delegazione di Pagamento, assumono già da adesso una valenza particolare, quale presupposto fondamentale per una penetrazione commerciale durevole, sinergica e strutturata. A riguardo, sono state promosse diverse aule di formazione a beneficio sia della rete commerciale della Società - per trasmettere e condividere il maggior apporto allo sviluppo dei prodotti presso le reti captive sul territorio - sia dei colleghi stessi di Filiale, per rivisitare e ripercorrere insieme i target preferenziali, i contenuti e le opportunità legate all offerta delle soluzioni di finanziamento PrestiNuova. In tale ambito si innesta la rivisitazione dei prodotti dedicati alla clientela privata, che nell esercizio 2012 dovrebbe iniziare ad assorbire volumi di erogato progressivamente crescenti. In questo contesto si inseriscono gli studi condotti in ambito organizzativo che hanno poi trovato compimento con l emanazione dei nuovi Manuali di Vendita e relative Schede Prodotto, a favore della Rete di vendita

12 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre STRUTTURA ORGANIZZATIVA La struttura organizzativa di Prestinuova prevede l affidamento in outsourcing di gran parte delle attività di natura amministrativa alla Capogruppo e alle connesse Società strumentali. Come anticipato, in data 24 febbraio 2011 l Assemblea di Prestinuova ha deliberato il trasferimento della Sede Sociale e Direzione Generale a Roma, in Via Nazionale 230. L Organico delle tre Strutture in staff al Direttore Generale (Nucleo Segreteria Generale, Legale, Pianificazione e Controllo, Nucleo Organizzazione e Risorse Umane e Nucleo Marketing) e della Direzione Commerciale hanno perfezionato e completato il relativo trasferimento il 14 dicembre scorso. L Ufficio Crediti risiede attualmente ancora a Palermo, dove dal 1 febbraio 2012 si è insediata una risorsa di comprovata esperienza in distacco da Servizi Bancari, Società del Gruppo Banca Popolare di Vicenza in qualità di Responsabile dell Ufficio. Oltre all inserimento del nuovo Direttore Generale, in relazione all attività commerciale è stata valutata l opportunità di dare un nuovo assetto alla struttura strategica e di coordinamento commerciale della Società, con l inserimento, reso operativo a far data dal 1 agosto 2011, di un nuovo Direttore Commerciale, selezionato tra il personale dirigente del Gruppo, in base alle esperienze maturate ed alle conoscenze della Rete Captive

13 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 La struttura organizzativa della Società è caratterizzata dalla contemporanea presenza dell Amministratore Delegato e del Direttore Generale, rispettivamente focalizzati il primo sulle strategie e il secondo sulla gestione attraverso il coordinamento delle già richiamate tre funzioni di staff (Nucleo Segreteria Generale, Legale, Pianificazione e Controllo, Nucleo Organizzazione e Risorse Umane e Nucleo Marketing e Convenzioni) e delle 2 Strutture in linea, Direzione Commerciale e Ufficio Crediti. In particolare, l attività commerciale, è coordinata dalla Direzione Commerciale con l ausilio del Nucleo Supporto Reti (preposto, quest ultimo, all assistenza operativa alla Rete interna e alle Reti Terze) e viene gestita da 9 Raggruppamenti presenti in 13 regioni: - Raggruppamento Territoriale Nord Est - Raggruppamento Territoriale Nord Ovest - Raggruppamento Territoriale Toscana - Raggruppamento Territoriale Campania e Puglia - Raggruppamento Territoriale Lazio - Raggruppamento Territoriale Calabria - Raggruppamento Territoriale Palermo - Raggruppamento Territoriale Sicilia Centro Occidentale - Raggruppamento Territoriale Sicilia Orientale. L attività amministrativa risiede invece nell Ufficio Crediti, a cui è demandata la gestione dell intero processo del credito, la gestione delle rate di ammortamento dei finanziamenti erogati e la gestione dei sinistri con le Società Assicurative, avvalendosi dei seguenti tre Nuclei: Nucleo Crediti, Nucleo Amministrazione Crediti, Nucleo Incassi. In ordine alle attività affidate tramite specifici contratti di outsourcing e garantite dai relativi SLA alle varie società del Gruppo Banca Popolare di Vicenza, al 31 dicembre 2011 si rileva: 1. presso Banca Popolare di Vicenza: controlli interni e attività di audit; verifica del rispetto della normativa antiriciclaggio; gestione della tesoreria (funding) e dell ALM operativo; attività di supporto organizzativo, di interfaccia con l outsourcer informatico (Sec Servizi), di gestione dell informatica dipartimentale e manutenzione hardware; risk management e controllo di gestione; gestione delle relazioni sindacali e consulenza sulla normativa in materia di risorse umane;

14 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 gestione della contabilità generale e bilancio, degli adempimenti fiscali, delle segnalazioni di vigilanza nonché del ciclo attivo; funzione Compliance; consulenza legale e societaria; gestione reclami. 2. presso Immobiliare Stampa: gestione delle attività connesse con l acquisizione di beni e servizi e gestione della Logistica e Sicurezza. 3. presso Servizi Bancari: gestione degli accertamenti richiesti dalle autorità; contabilità fornitori; amministrazione del personale. 4. PERSONALE Attesa la consapevolezza circa la inevitabilità della contrazione della produzione nel corso del 2011 nonché del processo di riorganizzazione effettuato, la gestione del personale, nel quadro di una sostanziale stabilità delle risorse in organico, ha puntato a consolidare la rete commerciale e a contenere il personale di Direzione. Alla data del 31 dicembre 2011, l organico effettivo di PrestiNuova è risultato pari a 71 risorse, di cui 3 in distacco e 1 con contratto di collaborazione a progetto (a fronte di 81 risorse effettive al 31 dicembre 2010, di cui 3 in distacco, 8 con contratto di somministrazione e 2 con contratto di collaborazione a progetto). In dettaglio: n. 65 risorse a tempo indeterminato full time ; n. 2 risorse a tempo indeterminato part time ; n. 1 risorsa in distacco da Banca Popolare di Vicenza; n. 2 risorse in distacco da Banca Nuova; n. 1 risorsa con contratto di collaborazione a progetto; per un totale di n. 71 risorse effettive al 31 dicembre

15 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 Al netto delle risorse in distacco da BPVI e da Banca Nuova e dei contratti di collaborazione a progetto e di somministrazione, l organico di Prestinuova al 31 dicembre 2011 è di 67 unità. N dipendenti Personale in servizio al 31 dicembre Assunti 3 Cessati 4 Personale al 31 dicembre La ripartizione del personale, al netto dei distacchi e del contratto di collaborazione a progetto, è la seguente: a) con riferimento alle strutture: n. 7 risorse in carico alla Direzione Generale; n. 18 risorse in carico all Ufficio Crediti; n. 42 risorse in carico alla Direzione Commerciale. b) con riferimento al sesso: n. 40 uomini; n. 27 donne. c) con riferimento alla ripartizione per inquadramento: n. 2 dirigenti; n. 11 quadri direttivi; n. 54 impiegati. 5. ATTIVITA DI RICERCA E SVILUPPO PrestiNuova, anche in considerazione dell attività svolta e del settore di appartenenza, in linea generale non effettua attività di ricerca e sviluppo in senso proprio. Conseguentemente non rileva attività immateriali ed oneri di esercizio a tale specifico titolo. Le consuete attività di implementazione e aggiornamento del catalogo prodotti, finalizzate a garantire ai segmenti seguiti un offerta completa e coerente con quella dei principali competitor, nonché la revisione delle proprie procedure e dei propri processi interni al fine di garantire un adeguato funzionamento della struttura operativa, non si sostanziano in prodotti, servizi e processi nuovi o significativamente migliorativi rispetto a quanto già presente sul mercato, non derivando da attività di ricerca e sviluppo in senso stretto

16 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre IL PIANO DI SVILUPPO COMMERCIALE L attività commerciale del 2011 ha consentito di erogare n nuovi finanziamenti per complessivi 87,6 milioni di nuovi impieghi. Al netto dei rimborsi delle quote capitale e delle estinzioni anticipate, il volume degli impieghi al 31 dicembre 2011 si attesta a 421,8 milioni di Euro con una diminuzione di 14 milioni di Euro (-3,2%), rispetto al valore registrato al 31 dicembre dell anno precedente

17 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 L analisi della produzione conseguita nell esercizio in esame è connessa all evoluzione delle due macro componenti Revolving e Nuova Clientela Come si evince dal grafico la Società ha incontrato talune difficoltà, in ordine all acquisizione di nuova clientela, in un contesto di sistema che seppur in misura minore ha mostrato anch esso una battuta di arresto. Meritevole di attenzione risulta il fenomeno delle richieste di estinzioni (non relative ai cosiddetti rinnovi interni e non riconducibili a decessi), presentati dalla clientela di PrestiNuova, che denuncia ancora una particolare vivacità: nel corso del 2011 si registrano infatti oltre estinzioni di finanziamenti, che certamente, e in misura rilevante, sottendono operazioni di rinnovo promosse da competitor sul nostro portafoglio

18 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 Evoluzione Analitica Estinzione Anticipate (n. finanziamenti) In questo contesto, l andamento della produzione aziendale, analizzata con riferimento ai canali di vendita, ha fatto emergere i seguenti trend: Il canale captive, costituito dalle Banche del Gruppo di riferimento, mostra una assoluta stabilità nell ultimo triennio e, alla luce degli ampi margini di crescita, assume una valenza strategica nelle dinamiche complessive di crescita dell azienda

19 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 La flessione registrata è quindi riconducibile alla minore penetrazione della rete di vendita PrestiNuova sul canale diretto, che non è riuscita ad assorbire completamente le conseguenze del nuovo contesto normativo, dovendo comunque confrontarsi con una marcata criticità congiunturale, che ha colpito in profondità il segmento delle famiglie e, più specificatamente il reddito reale e la propensione al consumo dei dipendenti e pensionati. Nel nuovo Piano Industriale viene contemplata l ipotesi di una graduale attivazione anche del canale di agenti. In termini di segmentazione della clientela, la produzione 2011 registra una crescita consistente del target dei Pensionati, a fronte di una riduzione dei Dipendenti Pubblici e di una stabile marginalità dei Privati, segmento, quest ultimo, candidato fin dalle prime settimane del 2012 a trovare una attenzione superiore, all interno delle strategie commerciali della Società e del Gruppo

20 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre L ANDAMENTO DELLA GESTIONE NEL CORSO DEL 2011 Prima di illustrare l andamento della gestione di PrestiNuova nel corso del 2011, si ritiene utile sintetizzare quale è stato l andamento della congiuntura economica internazionale e nazionale nel corso dell anno e in particolare del settore del credito al consumo. 7.1 Sintesi del quadro economico creditizio Le prospettive di crescita delle economie avanzate hanno profondamente risentito delle difficoltà diffuse sul debito sovrano, in Europa, e della incertezza circa il processo di consolidamento delle finanze pubbliche, negli USA. Il livello della tensione sul debito sovrano, in particolare nell area Euro, ha assunto rilevanza sistemica nel corso del 2011, condizionando il commercio mondiale, che ha registrato, Giappone incluso, un rallentamento. In questo contesto, e in un quadro di moderazione dei costi e di ovvia debolezza della domanda, le pressioni inflazionistiche sono risultate in attenuazione, mentre è proseguita la contrazione del credito all impresa e alle famiglie. Anche in Italia, le menzionate tensioni sul debito sovrano di diversi Paesi dell Area Euro hanno ulteriormente indebolito la propensione al consumo delle famiglie, deteriorando il clima di fiducia sia tra gli intermediari, alla luce della stretta correlazione tra sistema bancario e rischio sovrano, con ricadute nelle politiche di offerta di credito, progressivamente più restrittive, anche a causa del peggioramento delle condizioni del funding, sia, come detto, sulla capacità di spesa e sulla condizione finanziaria in genere delle famiglie. Il comparto del credito al consumo, in tale scenario, ha quindi risentito pesantemente del comportamento più cauto da parte dei privati, nella scelta di assumere impegni. La fase di difficoltà, comune ai tanti Paesi europei, ha quindi condizionato seriamente il trend delle erogazioni, in discesa, anche dei prestiti per acquisto abitazioni, anche se sembra ormai superato il punto di minimo accusato nel Il mercato delle cessioni del quinto hanno senza dubbio denunciato flessioni considerevoli, poiché in un contesto di così crescente incertezza, sono intervenute novità normative, anche molto rilevanti, che hanno impegnato gli operatori in un imponente sforzo di adeguamento e di profonde riorganizzazioni del business, ancora in via di completamento

21 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 In compenso, il rischio di credito per le famiglie inizia a dare importanti segnali di lieve miglioramento, sia per i mutui che per il credito al consumo. Lo scenario prospettico per il 2012 sconterà senza dubbio le spinte recessive derivanti dal rallentamento dell Area Euro, da una parte, e dalla restrizione fiscale e dalle manovre di correzione dei conti pubblici, dall altra. Le stime offerte dai centri studi di operatori del Settore concordano però su una ripresa già partire dal 2013, anche sulle consistenze complessive del credito al consumo e sui volumi erogati. Chiaramente la rapidità e l intensità delle evoluzioni attese nel 2012 e nel 2013 risultano collegate all effettivo andamento che subirà il costo del funding, nonché chiaramente, in un ottica più ampia, sull impatto che le recentissime nuove misure strutturali in corso di definizione sapranno concretamente esercitare sulla capacità di crescita del sistema economico nazionale, sulle aspettative dei mercati e sulle decisioni di spesa di famiglie e imprese. 7.2 Dati di Sistema sulle Cessioni del Quinto Le più recenti rilevazioni sulle Cessioni del Quinto a livello di sistema mostrano un pronunciato ridimensionamento delle erogazioni, rispetto al 2010, con una diminuzione del 9,00% degli importi finanziati e di quasi il 12%, in termini di numero finanziamenti, con la sola tenuta del segmento dei Pensionati, che registra un leggero aumento. importi finanziati n operazioni 2011 Peso% var % var % 2011 Peso% (da 2010) (da 2010) Cessione del Quinto 4.506,6 100,0% -9,00% ,0% -11,90% Dipendenti Pubblici 1.783,0 39,6% -7,00% ,5% -17,40% Dipendenti Privati 912,5 20,2% -27,20% ,4% -29,20% Pensionati 1.811,1 40,2% 1,70% ,2% 4,40% Fonte: Osservatorio Assofin sul credito al consumo Sintesi Anno 2011 (dati in milioni di Euro)

22 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre Il mercato del credito al consumo in Italia L espansione del mercato del credito al consumo in Italia continua ad essere condizionata dall incertezza del mercato del lavoro e dalla riduzione del reddito disponibile delle famiglie italiane; secondo la trentunesima edizione dell Osservatorio sul credito al dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia, si segnala un trend ancora negativo per le erogazioni del credito al consumo, seppure in miglioramento rispetto ai due anni precedenti mentre l evoluzione del credito alle famiglie è tornata ad indebolirsi nella seconda parte del 2011, scontando il peggioramento del contesto economico e finanziario. In particolare: nei primi nove mesi del 2011 le erogazioni di credito al consumo continuano a mostrare un trend negativo (-1,4%), ma in miglioramento rispetto ai due anni precedenti (-5,2% nel 2010 e - 11,2% del 2009); i finanziamenti finalizzati all acquisto di autoveicoli e motocicli erogati a privati presso i concessionari prosegue nel trend di contrazione e cala del 10,6% nel corso dei primo nove mesi del 2011, scontando l andamento negativo delle immatricolazioni di auto e moto; torna ad essere negativo (-3,9% nei primi nove mesi dell anno) l andamento delle erogazioni di finanziamenti finalizzati all acquisto di altri beni/servizi, dopo il risultato positivo dl 2010 (+4,7%), penalizzati dall entrata in vigore della nuova Direttiva sul credito ai consumatori; risultano ancora in contrazione i finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio/pensione (-4,7%), riflettendo ancora le cautele nelle modalità di erogazione indotte dalle indicazioni di indirizzo emanate dall Organismo di Vigilanza a novembre I prestiti personali si confermano il prodotto con l evoluzione più brillante (+5,8% nei primi nove mesi del 2011), sebbene in progressiva decelerazione nel corso dell anno. Il risultato è da collegare alla maggior focalizzazione degli operatori sul prodotto, date le difficoltà di altre tipologie di finanziamento, maggiormente colpite dalla nuove disposizioni normative, oltre al sempre maggior utilizzo nella sua collocazione del canale bancario, che riesce ad approcciare una clientela molto vasta e con rischio di credito più contenuto

23 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 Mutui immobiliari Nel corso del 2011, dopo la relativa tenuta registrata nel primo trimestre, il comparto dei mutui alle famiglie ha evidenziato un deciso rallentamento. Nei primi nove mesi del 2011 si registra una decisa riduzione delle erogazioni sia dei mutui per l acquisto di immobili (-5,7%), sia degli altri mutui (-11,7%) a causa del progressivo rallentamento della congiuntura economica e della crisi del debito sovrano che si sono riflessi, da un lato in una maggiore fragilità finanziaria delle famiglie e in una crescente incertezza e cautela nelle decisioni di indebitamento, dall altro in maggiori vincoli nell offerta. La rischiosità del credito al consumo Nel corso dei primi nove mesi del 2011 gli indicatori di rischio mostrano un trend in diminuzione. Nonostante la congiuntura negativa e la forte instabilità dei mercati, il flusso di nuove sofferenze è stato mitigato da politiche di offerta più selettive e da una maggior attenzione alla sostenibilità del debito. A ciò si aggiunge il piano famiglie (con la moratoria protratta fino a gennaio 2012) che sta ancora sostenendo la clientela in difficoltà nel rispettare gli impegni di pagamento. Nel corso degli ultimi mesi il tasso di default (l indice di rischio di credito di tipo dinamico che misura le nuove sofferenze e i ritardi di sei o più rate nell ultimo anno di rilevazione) scende e si attesta a settembre 2011 al 2,4% per il credito al consumo, su livelli ancora lontani dai periodi di migliore congiuntura e migliore qualità del credito. Per quanto riguarda il comparto dei mutui immobiliari, il quadro risulta più favorevole grazie al ritorno delle erogazioni verso importi e durate contrattuali leggermente maggiori, a testimonianza dell atteggiamento cauto delle famiglie, orientato a scelte che rendano maggiormente sostenibili i rimborsi; il tasso di default risulta quindi in lieve miglioramento attestandosi all 1,6% a settembre Le prospettive future Il difficile contesto macroeconomico e le accresciute incertezze sui tempi di ripresa determineranno il proseguire dei segnali di rallentamento nel mercato del credito alle famiglie e le attese per il 2012 sono di un ulteriore contrazione dei consumi e solo nel 2013 l andamento potrebbe migliorare, ma in modo molto contenuto. La domanda del credito, quindi, è attesa in ulteriore riduzione, penalizzata dall evoluzione del reddito disponibile, in un contesto di debolezza del mercato del lavoro e di elevata incertezza sull evoluzione dell economia. A livello di credito al consumo anche il 2012 manterrà un intonazione negativa con il dispiegarsi degli effetti della manovra fiscale, gli elevati tassi di disoccupazione e la debole evoluzione del reddito disponibile delle famiglie che condizioneranno la dinamica della spesa per consumi durevoli, prevista ancora in contrazione

24 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 Inoltre, gli effetti del graduale peggioramento delle condizioni finanziarie delle famiglie potrebbero interrompere il processo di miglioramento della qualità dei mutui e dei crediti al consumo evidenziato nel 2011, facendo prevedere un ritorno alla crescita della rischiosità delle famiglie. Solo nel 2013 il comparto del credito al consumo dovrebbe recuperare un sentiero di crescita delle consistenze, pur se modesta (+1,0%), grazie al lento riattivarsi della spesa delle famiglie. La nuova fase della crisi in atto rafforza gli elementi di criticità: alla modesta espansione della domanda di credito si accompagneranno maggiori vincoli da parte dell offerta. Anche superata la fase più delicata del 2012, l operatività risulterà indubbiamente più complessa rispetto al passato, richiedendo un cambiamento del modello di servizio alle famiglie, in una logica di maggior fidelizzazione e mantenimento della relazione nel tempo. In generale, in una fase di modesta crescita dei flussi e di flessione dei margini, l attenzione degli operatori si focalizzerà sui costi delle strutture di produzione e di distribuzione. Lo sviluppo della multicanalità è già oggi un fattore critico di successo, accompagnato dalla costante attenzione alla formazione della rete commerciale e all educazione finanziaria delle famiglie. In relazione alla Cessione del quinto, appare importante il ruolo di ammortizzatore sociale che probabilmente tale forma di finanziamento riveste e rivestirà, in ordine al crescente accesso da parte di clientela non giovane, verosimilmente proprio a diretto beneficio dei figli, chiamati ad affrontare una incertezza crescente, sul mercato del lavoro

25 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre ATTIVITA DI IMPIEGO E RACCOLTA Viene di seguito illustrata e commentata la situazione degli impieghi e della raccolta della Società al 31 dicembre 2011, comparata con quella al 31 dicembre GLI IMPIEGHI CON CLIENTELA Al 31 dicembre 2011 i Crediti verso clientela ammontano, al netto delle rettifiche di valore, a mila Euro, contro i mila Euro al 31 dicembre Impieghi per cassa con clientela (in migliaia di euro) 31/12/2011 RACCOLTA DIRETTA RACCOLTA DIRETTA 31/12/2010 Var.ne Annuale assoluta % in milioni di Prestiti contro cessione dello stipendio (14.920) -3,4% Altri finanziamenti (1) (21) -16,9% Totale ,4% RACCOLTA DIRETTA +8,4% IMPIEGHI CON CLIENTELA in milioni di +2,4% (1) il rapporto con Banco Posta in essere al 31/12/2010 è stato riclassificato tra i "crediti verso banche"

26 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 La qualità del credito Di seguito si riportano gli indici di qualità del credito al 31 dicembre 2011 e quelli dell esercizio precedente: Situazione dei crediti per cassa verso clientela 31 DICEMBRE 2011 Categorie (in migliaia di euro) Esposizione lorda Rettifiche di valore Esposizione netta Crediti deteriorati Sofferenze Incagli Crediti ristrutturati Esposizioni scadute Crediti in bonis Crediti verso clientela Totale DICEMBRE 2010 Categorie (in migliaia di euro) Esposizione lorda Rettifiche di valore Esposizione netta Crediti deteriorati Sofferenze Incagli Crediti ristrutturati Esposizioni scadute Crediti in bonis Crediti verso clientela Totale Indici di qualità del credito 31/12/ /12/ crediti deteriorati lordi / crediti lordi 0,18% 0,20% - sofferenze lorde / crediti lordi 0,18% 0,20% - % copertura crediti deteriorati 100,00% 100,00% - % copertura sofferenze 100,00% 100,00% - % copertura crediti verso clientela in bonis 0,69% 0,41% Le rettifiche di valore su crediti verso clientela in bonis includono le svalutazioni dei crediti verso le compagnie assicurative in relazione ai quali è stato stimato un potenziale rischio di perdita in quanto il rimborso assicurativo potrebbe non risultare attivabile

27 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 Al 31 dicembre 2011 i crediti in sofferenza, interamente svalutati, ammontano a Euro 739 mila, di cui Euro 663 mila in quota capitale e Euro 76 mila in quota interessi, evidenziando un decremento in valore assoluto di Euro 140 mila rispetto al 31 dicembre 2010, per effetto di passaggi a perdite avvenuti nell esercizio. Il fondo rettificativo a copertura dei crediti in bonis ammonta a complessivi Euro mila, corrispondente ad una copertura dello 0,69% dei crediti stessi (0,41% al 31 dicembre 2010). 8.2 LA RACCOLTA Raccolta diretta (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2010 Variazione Annuale assoluta % Finanziamenti a scadenza ,5% Altri debiti (26.747) -30,8% Totale (13.189) -3,4% in milioni di RACCOLTA DIRETTA RACCOLTA DIRETTA Al 31 dicembre 2011 la raccolta di PrestiNuova, interamente finanziata dalla Banche Socie, è rappresentata da: un finanziamento di 153,4 milioni di Euro al tasso fisso nominale annuo del 4,50% con la Capogruppo Banca Popolare di Vicenza, con scadenza al 30 giugno 2020; un finanziamento di 60,6 milioni di Euro al tasso fisso nominale annuo del 4,52% con la Capogruppo Banca Popolare di Vicenza, con scadenza al 30 giugno 2019; un finanziamento di 47,4 milioni di Euro al tasso fisso nominale annuo del 4,48% con la Capogruppo Banca Popolare di Vicenza, con scadenza al 31 maggio 2019; un finanziamento di 50 milioni di Euro al tasso fisso nominale annuo del 5,03% con la Capogruppo Banca Popolare di Vicenza, con scadenza al 30 aprile 2014; un finanziamento di 4,4 milioni di Euro al tasso fisso nominale annuo del 3,55% con la Banca Popolare di Sant Angelo, con scadenza al 10 agosto 2013; un rateo interessi maturato sui suddetti finanziamenti per Euro 615 mila; uno scoperto in c/c di 60 milioni di Euro con Banca Popolare di Vicenza. Nel corso del 2011 sono stati estinti: un finanziamento a medio/lungo termine di 55 milioni di Euro con la Capogruppo Banca Popolare di Vicenza, giunto a scadenza in data 31 gennaio 2011; un finanziamento di 5 milioni di Euro con Banca Popolare Sant Angelo, giunto a scadenza in data 31 luglio

28 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre PATRIMONIO NETTO E REQUISITI PRUDENZIALI Il patrimonio della Società, esclusa la perdita d esercizio, si attesta al 31 dicembre 2011 a mila Euro, evidenziando un incremento di 133 mila Euro rispetto al 31 dicembre 2010, interamente riferibile alla quota dell utile d esercizio 2010 destinata a riserve, come da proposta di riparto deliberata dall Assemblea dei Soci del 24 febbraio Patrimonio netto (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2010 Variazione Assoluta % Capitale (voce 120) ,0% Sovrapprezzi di emissione (voce 150) ,0% Riserve (voce 160) ,8% Riserve da valutazione (voce 170) ,0% Patrimonio ,4% Utile/Perdita d'esercizio (voce 180) (2.230) n.s. n.s. Totale patrimonio netto (3.998) -10,6% La posizione patrimoniale della Società ai fini di Vigilanza al 31 dicembre 2011 è la seguente: Dati in migliaia di Euro dic-11 A.1) Patrimonio di base A.2) Patrimonio supplementare - A.3) Elementi da dedurre - A.4) Patrimonio di Vigilanza [ A.1 + A.2 - A.3 ] A.5) Patrimonio di terzo livello - A.6) Patrimonio di Vigilanza incluso patrimonio di terzo livello[ A.4 + A.5 ] B.1) Rischi di credito B.2) Rischi di mercato - B.3) Rischi operativi B.4) Requisiti patrimoniali specifici - B.5) Totale requisiti prudenziali lordi [ B.1 + B.2 + B.3 + B.4 ] B.6) Sconto per banche appartenenti a gruppi [ ( B.1 + B.2 + B.3 ) * 25% ] B.7) Totale requisiti prudenziali netti [ B.5 - B.6 ] B.8) Attività di rischio ponderate complessive [ B.7 * 16,67 ] Ratios patrimoniali - Tier 1 capital ratio [ A.1 / B.8 ] 11,45% - Total capital ratio [ A.6 / B.8 ] 11,45% - Avanzo patrimoniale [ A.6 - B.7 ]

29 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 Il coefficiente patrimoniale al 31 dicembre 2011 si attesta a 11,45% (11,70% al 31 dicembre 2010), a fronte di un requisito minimo obbligatorio del 6%. Il margine disponibile, pari a mila Euro (Euro mila al 31 dicembre 2010), è tale da assicurare alla Società ampi margini di crescita

30 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre COMMENTO AI RISULTATI ECONOMICI La Società chiude l esercizio 2011 con una perdita di mila Euro. Tale risultato è influenzato da talune componenti straordinarie connesse principalmente al ristoro d iniziativa in conformità alle Comunicazioni di Banca d Italia del 10 novembre 2009 e del 7 aprile a favore della clientela delle commissioni finanziarie percepite dalla Società e non ancora maturate al momento dell estinzione anticipata del finanziamento, ad incentivi all esodo del personale dipendente (principalmente di un esponente del personale direttivo), nonché a talune poste non ordinarie di rettifiche di valore e accantonamenti prudenziali al fondo per rischi e oneri. Al netto di tali poste straordinarie l utile lordo d esercizio, contabilmente pari a Euro mila, si attesterebbe su valori sostanzialmente in linea a quelli dell anno precedente. Si commentano di seguito le principali voci del conto economico al 31 dicembre 2011, confrontate con quelle dell esercizio precedente Margine di intermediazione Voce di Bilancio (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta % 10. Interessi attivi e proventi assimilati (379) -1,4% 20. Interessi passivi e oneri assimilati (16.327) (15.770) (557) 3,5% Margine di interesse (936) -8,6% Il margine di interesse si attesta a mila Euro, in decremento dell 8,6% sull esercizio precedente, e concorre per il 96,9% alla formazione del margine di intermediazione. In particolare la voce interessi attivi, pari a mila, quasi interamente riferibile ai finanziamenti contro Cessione del Quinto erogati dalla Società, evidenzia un calo dell 1,4% rispetto al dato dell esercizio precedente. Gli interessi passivi rappresentano prevalentemente il costo della raccolta di PrestiNuova finanziata dalle Banche Socie e al 31 dicembre 2011 ammontano a mila Euro. La voce evidenzia un incremento pari a 557 mila Euro (+3,5% rispetto all esercizio precedente). Voce di Bilancio (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta % Margine di interesse (936) -8,6% 30. Commissioni attive (129) -23,4% 40. Commissioni passive (107) (80) (27) 33,8% Commissioni nette (156) -33,1% Margine di intermediazione (1.092) -9,6%

31 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 Il restante 3,1% del margine di intermediazione è rappresentato dalle commissioni nette, pari a 315 mila Euro, costituite prevalentemente dalle commissioni attive retrocesse alla Società dalle compagnie di assicurazione, relativamente alle polizze sottoscritte dalla clientela a garanzia dei finanziamenti erogati in caso di morte o di perdita del posto di lavoro. Nel complesso il margine di intermediazione si attesta a mila Euro, evidenziando un decremento del 9,6% rispetto all esercizio precedente Risultato della gestione operativa Voce di Bilancio (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta % Margine di intermediazione (1.092) -9,6% 100. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: (1.680) (618) (1.062) 171,8% a) attività finanziarie (1.680) (618) (1.062) 171,8% b) altre attività finanziarie Spese amministrative: (7.502) (7.105) (397) 5,6% a) spese per il personale (5.111) (4.616) (495) 10,7% b) altre spese amministrative (2.391) (2.489) 98-3,9% 120. Rettifiche di valore nette su attività materiali (55) (71) 16-22,5% 130. Rettifiche di valore nette su attività immateriali (10) (67) 57-85,1% 140. Ris. netto della valutaz. al fair value delle att. materiali e immateriali Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (351) (65) (286) 440,0% 160. Altri proventi e oneri di gestione (3.151) 29 (3.180) n.s. Risultato della gestione operativa (2.465) (5.944) n.s. Le rettifiche di valore nette iscritte a conto economico al 31 dicembre 2011 sui finanziamenti in essere ammontano complessivamente a Euro mila, principalmente riferibili a rettifiche su finanziamenti estinti anticipatamente a causa del decesso o della perdita del posto di lavoro del cliente, per i quali sussiste un potenziale rischio di perdita in quanto il rimborso assicurativo potrebbe risultare non attivabile. Le spese amministrative si attestano a mila Euro, in aumento del 5,6% rispetto al 31 dicembre 2010, e sono costituite per mila Euro da spese per il personale (+10,7%) e per mila Euro da altre spese amministrative (-3,9%). L incremento delle spese del personale è principalmente connesso a incentivazioni all esodo e a costi una tantum in favore del personale dipendente a seguito del trasferimento della sede sociale da Palermo a Roma. Le rettifiche di valore su attività materiali e immateriali ammontano nel complesso a 65 mila Euro, in riduzione del 52,9% rispetto all esercizio precedente. Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ammontano a 351 mila Euro, a fronte dei 65 mila Euro del Essi sono relativi:

32 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 per Euro 50 mila ad accantonamenti connessi a cause passive; per Euro 10 mila ad accantonamenti connessi a rischi conseguenti ad un azione revocatoria ordinaria; per Euro 23 mila ad accantonamenti prudenziali a fronte di reclami da clientela; per Euro 268 mila ad altri accantonamenti per rischi e oneri. Gli altri proventi di gestione ammontano a 161 mila Euro, mentre gli altri oneri di gestione risultano pari a mila Euro. Quest ultimi, come già evidenziato, sono relativi per Euro mila all onere per rimborsi delle commissioni finanziarie incassate dalla Società, ma non ancora maturate, in favore della clientela che ha proceduto all estinzione anticipata del finanziamento prima del 10 novembre 2009, anche a fronte di rinnovi. La Società, infatti, al fine di contenere i potenziali rischi reputazionali e in ottica di massima salvaguardia degli interessi della clientela, ha deciso di procedere di iniziativa al ristoro degli oneri non maturati anche per i finanziamenti in essere, oggetto di estinzione anticipata prima del 10 novembre 2009, data della Comunicazione Cessione del quinto dello stipendio e operazioni assimilate: cautele e indirizzi per gli operatori della Banca d Italia. Il risultato della gestione operativa è pertanto negativo per mila Euro Perdita d esercizio Voce di Bilancio (in migliaia di euro) 31/12/ /12/2010 Variazione assoluta % Risultato della gestione operativa (2.465) (5.944) n.s Utili (Perdite) delle partecipazioni Utili (Perdite) da cessione di investimenti n.s. Utile (Perdita) dell'attività corrente al lordo delle imposte (2.453) (5.932) n.s Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 223 (1.578) n.s. Utile (Perdita) dell'attività corrente al netto delle imposte (2.230) (4.131) n.s Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismiss.al netto delle imp Utile (Perdita) d'esercizio (2.230) (4.131) n.s. Gli utili da cessione di investimenti ammontano a Euro 12 mila, mentre le imposte sul reddito dell esercizio sono positive per Euro 223 mila. La perdita dell esercizio si attesta, pertanto, a mila Euro

33 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre Altre informazioni Ai sensi del punto 26 del Disciplinare Tecnico in materia di misure minime di sicurezza, allegato B al D. Lgs. 196/2003 ( codice in materia di protezione di dati personali ), si conferma l attività di periodico aggiornamento del Documento Programmatico sulla Sicurezza. In tale documento sono descritte le misure emanate per garantire la sicurezza dei dati personali trattati. 12. Fatti di rilievo avvenuti dopo il 31 dicembre 2011 Con riferimento all informativa sui fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell esercizio di cui all art n. 5 del codice civile, si fa esplicito rimando alla Parte A Politiche contabili, Sezione 3 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio della Nota Integrativa. 13. Principali indicatori Principali dati patrimoniali ed economici (in migliaia di euro) var. ass var. % Dati patrimoniali Impieghi con clientela ,4% Totale dell'attivo ,3% Attività di rischio ponderate ,1% Patrimonio netto (escluso utile/perdita d'esercizio) ,4% Patrimonio netto (incluso utile/perdita d'esercizio) ,6% Patrimonio di Vigilanza ,1% Dati economici Margine di interesse ,6% Margine di intermediazione ,6% Spese amministrative (7.502) (7.105) ,6% di cui spese per il personale (1) (5.111) (4.616) ,7% di cui altre spese amministrative (2.391) (2.489) 98-3,9% Utile (Perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte (2.453) ,5% Utile (Perdita) d'esercizio (2.230) ,3% Altre informazioni var. ass var. % Numero puntuale dipendenti (inclusi contratti a progetto) ,3% Numero medio dipendenti (inclusi contratti a progetto) (2) ,0% (1) Sulla base delle indicazioni fornite da Banca d'italia con lettere "roneate" del febbraio 2011 e del febbraio 2012, si è proceduto a riclassificare dalla sottovoce 110 b) "Spese Amministrative: altre spese amministrative" alla sottovoce 110 a) "Spese Amministrative: spese del personale" tutti gli "oneri funzionalmente connessi con il personale" in precedenza classificati "per natura" anzichè "per destinazione" della spesa, con l'eccezione dei rimborsi analitici e documentati dei costi per vitto e alloggio sostenuti dai dipendenti in trasferta e dei rimborsi analitici e documentati calcolati sulla base dei tariffari riconosciuti come validi (esempio ACI) e dei chilometri effettivamente percorsi. (2) Il numero medio dei dipendenti è calcolato come media ponderata dei dipendenti dove il peso è dato dal numero di mesi lavorati sull'anno

34 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 Principali indicatori di performance var. 2011/2010 Indici di struttura (%) Impieghi con clientela / totale attivo 97,8% 96,9% 0,9 p.p. Indici di redditività ed efficienza (%) Utile netto / patrimonio netto senza utile (ROE) -6,2% 5,3% -11,5 p.p. Utile netto / totale attivo medio (ROAA) (1) -0,5% 0,4% -0,9 p.p. Margine di intermediazione / totale attivo medio 2,4% 2,6% -0,3 p.p. Indici di produttività (2) Impieghi su clientela per dipendente (in migliaia di euro) 5.502, ,4 1,6% Margine di intermediazione per dipendente (in migliaia di euro) 135,3 142,2-4,8% Spese del personale per dipendente (in migliaia di euro) -67,3-57,7 16,6% Indici di rischiosità (%) Attività di rischio ponderate / totale attivo 60,46% 60,32% 0,14 p.p. Sofferenze lorde/impieghi lordi 0,18% 0,20% -0,02 p.p. Percentuale di copertura sofferenze 100,00% 100,00% 0,00 p.p. Percentuale copertura crediti in bonis 0,69% 0,41% 0,28 p.p. Coefficienti patrimoniali (%) (3) Tier 1 Ratio (Patrimonio di base / Tot. attività ponderate) 11,45% 11,70% -0,25 p.p. Total Capital Ratio (Patrim. di Vigilanza / Tot. attività ponderate) 11,45% 11,70% -0,25 p.p. (1) Il totale attivo medio è determinato come media semplice del totale attivo alla fine dell'esercizio e del totale attivo alla fine dell'esercizio precedente. (2) Gli indicatori di produttività sono calcolati rapportando i vari aggregati al numero medio dipendenti. (3) I dati dei Coefficienti di Vigilanza sopra riportati potrebbero divergere marginalmente da quelli che saranno oggetto di segnalazione all'organo di Vigilanza nei termini regolamentari previsti. 14. L evoluzione prevedibile della gestione In coerenza alle linee strategiche contemplate nel Piano Industriale (deliberato nel mese di agosto 2011), il 2012, in virtù del consolidamento sulle tematiche di natura organizzativa gestite nel corso dell'esercizio 2011, si prefigura come volto alla definizione e al completamento dei citati interventi organizzativi e alla progressiva conseguente focalizzazione sullo sviluppo del business. In tale contesto, centrale sarà il livello di sinergia sempre più elevato con le Filiali del Gruppo Banca Popolare di Vicenza, insieme ad una valorizzazione più estesa delle convenzioni in essere e ad una progressiva apertura al mercato esterno, tramite nuovi accordi di natura distributiva con reti terzi, in particolare Banche. In questo ambito si inquadra il nuovo modello di Business della Società, che vede i propri addetti commerciali quali "Specialisti di prodotto", al servizio delle specifiche Aree Commerciali della Banca

35 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre 2011 Proposta di riporto a nuovo della perdita d esercizio Gentili Socie, Egregi Soci, sottoponiamo, dunque, alla Vostra approvazione, la proposta di riporto a nuovo della perdita dell esercizio 2011 ammontante ad Euro ,

36 PrestiNuova SpA Relazione sulla Gestione al 31 dicembre

37 BILANCIO DI ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE

38 PRESTINUOVA STATO PATRIMONIALE in unità di euro VOCI DELL'ATTIVO 31 DICEMBRE DICEMBRE Crediti Partecipazioni Attività materiali Attività immateriali Attività fiscali a) correnti b) anticipate Altre attività Totale dell'attivo

39 VOCI DEL PASSIVO 31 DICEMBRE DICEMBRE Debiti Passività fiscali: a) correnti Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi e oneri: b) altri fondi Capitale Sovrapprezzi di emissione Riserve Utile (Perdita) d'esercizio ( ) Totale del Passivo e del Patrimonio netto

40 PRESTINUOVA CONTO ECONOMICO in unità di euro VOCI 31 DICEMBRE DICEMBRE Interessi attivi e proventi assimilati Interessi passivi e oneri assimilati ( ) ( ) MARGINE DI INTERESSE Commissioni attive Commissioni passive ( ) (80.293) COMMISSIONI NETTE MARGINE DI INTERMEDIAZIONE Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: ( ) ( ) a) attività finanziarie ( ) ( ) 110. Spese amministrative: ( ) ( ) a) spese per il personale ( ) ( ) b) altre spese amministrative ( ) ( ) 120. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (55.481) (71.127) 130. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (9.959) (66.659) 150. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ( ) (64.625) 160. Altri proventi e oneri di gestione ( ) RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA ( ) Utili (Perdite) da cessione di investimenti UTILE (PERDITA) DELL'ATTIVITA' CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE ( ) Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente ( ) UTILE (PERDITA) DELL'ATTIVITA' CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE ( ) UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO ( )

41 PRESTINUOVA PROSPETTO DELLA REDDITIVITA COMPLESSIVA in unità di euro VOCI 31 DICEMBRE DICEMBRE Utile (Perdita) d'esercizio ( ) Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte Redditività complessiva (Voce ) ( )

42 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio Modifica Esistenze Operazioni sul patrimonio netto Esistenze al saldi al riserve 31/12/2010 apertura 01/01/2011 Dividendi e Distribuzione Variazione Emissione Acquisto Riserve altre straordinaria strumenti di nuove azioni azioni proprie destinazioni dividendi capitale Altre variazioni Redditività complessiva esercizio 2011 Patrimonio netto al 31/12/2011 Capitale Sovrapprezzo emissioni Riserve: a) di utili b) altre (12.587) - (12.587) (12.587) Riserve da valutazione Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) d'esercizio ( ) ( ) ( ) ( ) Patrimonio netto ( ) ( ) esercizio precedente Variazioni di

43 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO Esistenze al 31/12/2009 Modifica saldi apertura Esistenze al 01/01/2010 Allocazione risultato esercizio precedente Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Variazioni dell'esercizio Operazioni sul patrimonio netto Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazione strumenti di capitale Altre variazioni Redditività complessiva esercizio 2010 Patrimonio netto al 31/12/2010 Capitale Sovrapprezzo di emissione Riserve: a) di utili b) altre (12.587) - (12.587) (12.587) Riserve da valutazione Strumenti di capitale Azioni proprie Utile (Perdita) d'esercizio ( ) ( ) Patrimonio netto ( )

44 RENDICONTO FINANZIARIO Metodo Diretto in unità di euro A. ATTIVITA' OPERATIVA 31 DICEMBRE DICEMBRE Gestione ( ) Interessi attivi incassati ( + ) Interessi passivi pagati ( - ) ( ) ( ) - Dividendi e proventi simili ( + ) Commissioni nette (+/-) Spese per il personale ( - ) ( ) ( ) - Altri costi ( - ) ( ) ( ) - Altri ricavi ( + ) Imposte e tasse ( - ) ( ) ( ) - Costi/ricavi relativi ai gruppi di attività in via di dismissione e al netto dell'effetto fiscale (+/-) Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie ( ) - Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche ( ) - Crediti verso enti finanziari Crediti verso clientela ( ) - Altre attività ( ) 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie ( ) Debiti verso banche ( ) Debiti verso enti finanziari Debiti verso clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Altre passività ( ) Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa

45 B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 31 DICEMBRE DICEMBRE Liquidità generata da Vendite di partecipazioni Dividendi incassati su partecipazioni Vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza Vendite di attività materiali Vendite di attività immateriali Vendite di rami d'azienda Liquidità assorbita da (59.370) ( ) - Acquisti di partecipazioni - (9.528) - Acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza Acquisti di attività materiali (44.370) (90.650) - Acquisti di attività immateriali (15.000) ( ) - Acquisti di rami d'azienda - - Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (46.575) ( ) C. ATTIVITA' DI PROVVISTA - Emissioni/Acquisti di azioni proprie Emissioni/Acquisti di strumenti di capitale Distribuzione dividendi e altre finalità ( ) ( ) Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista ( ) ( ) LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO - - RICONCILIAZIONE (in Euro) Voci di bilancio 31 DICEMBRE DICEMBRE 2010 Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio - - Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio - - Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio - - Il rendiconto finanziario sopra riportato è stato redatto secondo il metodo diretto di cui allo IAS

46 N O T A I N T E G R A T I V A Parte A POLITICHE CONTABILI Parte B INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE Parte C INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO Parte D ALTRE INFORMAZIONI 44

47 PARTE A POLITICHE CONTABILI A. 1 PARTE GENERALE Sezione 1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il bilancio d esercizio al 31 dicembre 2011 è redatto in conformità ai principi contabili internazionali International Accounting Standards (IAS) e International Financial Reporting Standards (IFRS) emanati dall International Accounting Standards Board (IASB) e omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura di cui all art. 6 del Regolamento (CE) n. 1606/2002 e in vigore alla data di riferimento del bilancio, incluse le relative interpretazioni dell International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC). Si riporta di seguito l elenco dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, così come omologati dalla Commissione Europea, adottati per la redazione del bilancio d esercizio al 31 dicembre 2011: IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative IFRS 8 Settori operativi IAS 1 Presentazione del bilancio IAS 7 Rendiconto Finanziario IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio IAS 12 Imposte sul reddito IAS 16 Immobili, impianti e macchinari IAS 17 Leasing IAS 18 Ricavi IAS 19 Benefici per i dipendenti IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate IAS 26 Fondi di previdenza IAS 27 Bilancio consolidato e separato IAS 28 Partecipazioni in società collegate IAS 30 Informazioni richieste nel bilancio delle banche e degli istituti finanziari IAS 32 Strumenti finanziari:esposizione nel bilancio IAS 36 Riduzione durevole di valore delle attività IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali IAS 38 Attività immateriali IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione IAS 40 Investimenti immobiliari 45

48 Principi contabili e interpretazioni applicati dal 1 gennaio 2011 Come richiesto dallo IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori) vengono qui di seguito elencati i nuovi principi contabili, gli emendamenti e le interpretazioni che hanno trovato applicazione a partire dal 1 gennaio 2011 e che risultano attinenti alle fattispecie applicabili alla Società ai fini della redazione del presente Bilancio: Modifiche allo IAS 24 - Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate: sono state introdotte una nuova definizione semplificata di parte correlata e una parziale esclusione dell informativa con riferimento alle operazioni e relazioni con società controllate (o controllate congiuntamente o sottoposte ad influenza notevole) dallo Stato. Inoltre il nuovo principio specifica che tra le parti correlate devono essere considerate anche le società controllate da entità collegate. Modifiche all IFRIC 14 - IAS 19 il limite relativo a una attività a servizio di un piano a benefici definiti, le previsioni di contribuzione minime e la loro interazione: è stata modificata l interpretazione del principio relativamente al caso di pagamento anticipato di un contributo minimo, prevedendo in tale ipotesi l iscrizione di un attività in luogo di una spesa. Miglioramenti agli International Financial Reporting Standards: o Modifiche allo IAS 1 Presentazione del bilancio: si introducono chiarimenti in merito al prospetto di variazioni di patrimonio netto. o Modifiche all IFRS 7 - Strumenti finanziari: informazioni integrative: si forniscono maggiori chiarimenti in merito all informativa di bilancio sui rischi derivanti dagli strumenti finanziari. In particolare si richiede una più ampia descrizione delle garanzie reali e di altri strumenti atti a mitigare il rischio di credito. Con decorrenza 1 luglio 2011 sono inoltre applicabili gli emendamenti, le interpretazioni e le modifiche di seguito elencati: Modifiche all'ifrs 7 - Strumenti finanziari: informazioni integrative: si richiedono informazioni sui trasferimenti di attività finanziarie. Principi contabili e interpretazioni di prossima applicazione Alla data di approvazione del presente Bilancio, risultano emanati dallo IASB, ma non ancora omologati dall Unione Europea, principi contabili, interpretazioni ed emendamenti, alcuni ancora in fase di consultazione, tra i quali si segnalano: IFRS 9 Financial Instruments, nell ambito del progetto di rivisitazione dell attuale IAS 39; alcuni Exposure Draft (ED), anch essi emessi nell ambito del progetto di rivisitazione dell attuale IAS 39, in tema di Costo Ammortizzato e Impairment, ed Hedge Accounting; 46

49 IFRS 10 Consolidated Financial Statments; IFRS 11- Joint Arrangements; IFRS 12 Disclosures of Interest in Other Entities; IFRS 13 Fair Value Measurement; IAS 27 Separate Financial Statements; IAS 28 Investments in Associates and Joint Ventures. Gli eventuali riflessi che i principi contabili, gli emendamenti e le interpretazioni di prossima applicazione potranno avere sull informativa finanziaria sono in corso di approfondimento e valutazione. Sezione 2 Principi generali di redazione Il Bilancio d esercizio al 31 dicembre 2011 è costituito dai prospetti di stato patrimoniale e di conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla presente nota integrativa ed è corredato dalla relazione sull'andamento della gestione. Nella predisposizione del Bilancio d esercizio si sono osservati gli schemi e le regole di compilazione di cui al Provvedimento della Banca d Italia del 16 dicembre 2009 e successivi aggiornamenti recante le Istruzioni per la redazione dei bilanci e dei rendiconti degli Intermediari finanziari ex art. 107 del TUB, degli Istituti di Pagamento, degli IMEL, delle SGR e delle SIM. Come disposto dall art. 5, comma 2, del D.Lgs. n. 38/2005, i prospetti dello stato patrimoniale, del conto economico, della redditività complessiva, delle variazioni del patrimonio netto e del rendiconto finanziario sono redatti in unità di Euro, mentre i valori della presente nota integrativa, quando non diversamente indicato, sono espressi in migliaia di Euro, procedendo agli opportuni arrotondamenti in conformità al disposto normativo. Il presente Bilancio d esercizio é redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell esercizio della Società. 47

50 Nella predisposizione del Bilancio d esercizio sono stati osservati i principi generali di redazione, nel seguito dettagliati, previsti dallo IAS 1 Presentazione del bilancio e i principi contabili illustrati nella parte A.2 della presente nota integrativa, in aderenza con le previsioni generali incluse nel Quadro Sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio (c.d. framework) elaborato dall'international Accounting Standards Board, con particolare riguardo al principio fondamentale che riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma, nonché al concetto della rilevanza e significatività dell informazione. Si riepilogano nel seguito i principi generali di redazione previsti dallo IAS 1: Continuità aziendale Il presente Bilancio d esercizio è redatto nella prospettiva della continuità dell attività aziendale della Società (going concern). A tale proposito, il tavolo di coordinamento congiunto fra Banca d'italia, Consob ed Isvap in materia di applicazione degli IAS/IFRS, con il documento n. 2 del 6 febbraio 2009 Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell utilizzo di stime, ha richiesto agli Amministratori di svolgere valutazioni accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale, conformemente alle previsioni contenute nel principio contabile IAS 1. In particolare, i paragrafi del principio contabile IAS 1 stabiliscono che: Nella fase di preparazione del bilancio, la direzione aziendale deve effettuare una valutazione della capacità dell entità di continuare a operare come un entità in funzionamento. Il bilancio deve essere redatto nella prospettiva della continuazione dell attività a meno che la direzione aziendale non intenda liquidare l entità o interromperne l attività, o non abbia alternative realistiche a ciò. Qualora la direzione aziendale sia a conoscenza, nel fare le proprie valutazioni, di significative incertezze relative a eventi o condizioni che possano comportare l insorgere di seri dubbi sulla capacità dell entità di continuare a operare come un entità in funzionamento, tali incertezze devono essere evidenziate. Qualora il bilancio non sia redatto nella prospettiva della continuazione dell attività, tale fatto deve essere indicato, unitamente ai criteri in base ai quali esso è stato redatto e alla ragione per cui l entità non è considerata in funzionamento. Le attuali condizioni dei mercati finanziari e dell economia reale e le negative previsioni formulate con riferimento al breve/medio periodo richiedono di svolgere valutazioni accurate in merito alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale. 48

51 Al riguardo, esaminati i rischi e le incertezze connessi all attuale contesto macroeconomico e tenuto conto delle indicazioni presenti nel Piano Industriale approvato lo scorso mese di agosto, si ritiene ragionevole l aspettativa che la Società continuerà con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile e, conseguentemente, il Bilancio d esercizio al 31 dicembre 2011 è predisposto nel presupposto della continuità aziendale. Le incertezze connesse alle problematiche inerenti ai rischi di liquidità, di credito e di redditività possono infatti essere ritenute non significate e comunque tali da non generare dubbi sulla continuità aziendale, anche in considerazione della buona qualità degli impieghi e delle coperture assicurative che li assistono, della dimostrata capacità di accesso alle risorse finanziarie necessarie per il tramite della Capogruppo e della buona redditività registrata dalla Società nel recente passato. La perdita d esercizio registrata nell anno 2011 è infatti imputabile a componenti straordinarie che si ritengono non ripetibili e, pertanto, si ritiene ragionevole l aspettativa che la Società tornerà nel prossimo futuro a generare risultati economici positivi. Rilevazione per competenza economica Il Bilancio d esercizio è preparato, ad eccezione dell informativa sui flussi finanziari, secondo il principio della contabilizzazione dei costi e dei ricavi per competenza a prescindere dal momento del loro regolamento monetario. Rilevanza, significatività e aggregazione Ogni classe rilevante di voci, ancorché simili, deve essere esposta in bilancio distintamente. Le voci di natura o destinazione dissimile possono essere aggregate solo se queste non sono rilevanti. La presentazione e la classificazione delle voci del Bilancio d esercizio è conforme alle disposizioni contenute nel Provvedimento della Banca d Italia del 16 dicembre 2009 e successivi aggiornamenti che stabilisce in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto della nota integrativa. Conformemente alle disposizioni contenute nel suddetto Provvedimento della Banca d Italia del 16 dicembre 2009 e successivi aggiornamenti gli schemi di stato patrimoniale, di conto economico e della redditività complessiva sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i di cui delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Ai suddetti schemi possono essere aggiunte nuove voci purché il loro contenuto non sia riconducibile ad alcune delle voci già previste dagli schemi e solo se si tratti di importi di rilievo. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorra una delle due seguenti condizioni: a) l importo delle sottovoci sia irrilevante; b) il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la nota integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento. 49

52 Al riguardo si evidenzia che la Società, nella predisposizione del Bilancio d esercizio al 31 dicembre 2011, non si è avvalsa delle citate previsioni che consentono l aggiunta di nuove voci ovvero il loro raggruppamento. Le voci dello stato patrimoniale, del conto economico, del prospetto della redditività complessiva e le tabelle di nota integrativa che non presentano importi in entrambi gli esercizi non sono indicate. Compensazione Salvo quanto disposto o espressamente ammesso dai principi contabili internazionali o da una loro interpretazione ovvero da quanto disposto dal citato Provvedimento della Banca d Italia del 16 dicembre 2009 e successivi aggiornamenti, le attività e le passività nonché i costi e i ricavi non possono essere fra loro compensati. Uniformità di presentazione I criteri di presentazione e di classificazione delle voci del Bilancio sono tenuti costanti da un esercizio all altro allo scopo di garantire la comparabilità delle informazioni, salvo diverse indicazioni richieste da un principio contabile internazionale o da un interpretazione ovvero si manifesti la necessità, in termini di significatività, di rendere più appropriata la rappresentazione delle informazioni. Se fattibile, il cambiamento viene adottato retroattivamente e sono indicati la natura, la ragione e l importo delle voci interessate dal mutamento. Informazioni comparative Per tutti gli importi esposti nel Bilancio dell esercizio corrente, ad eccezione di quando non sia diversamente stabilito o permesso da un principio contabile internazionale, sono fornite le informazioni comparative rispetto all esercizio precedente e, quando ciò sia rilevante per la comprensione del bilancio dell esercizio di riferimento, anche le informazioni comparative in merito alle informazioni di commento e descrittive. Qualora nelle voci di bilancio siano intervenute modifiche nella presentazione o classificazione anche gli importi comparativi sono riclassificati, a meno che la riclassifica non sia fattibile. La non comparabilità e l adattamento, o l impossibilità di questo, sono segnalati e commentati nella nota integrativa. Si elenca di seguito la modifica apportata ai dati comparativi nel presente Bilancio d esercizio: sulla base delle indicazioni fornite da Banca d Italia con lettere roneate del febbraio 2011 e del febbraio 2012, si è proceduto a riclassificare dalla sottovoce 110 b) Spese Amministrative: altre spese amministrative alla sottovoce 110 a) Spese Amministrative: spese per il personale tutti gli oneri funzionalmente connessi con il personale in precedenza classificati per natura anziché per destinazione della spesa, con l eccezione dei rimborsi analitici e documentati dei 50

53 costi per vitto e alloggio sostenuti dai dipendenti in trasferta e dei rimborsi analitici e documentati calcolati sulla base dei tariffari riconosciuti come validi (esempio, ACI) e dei chilometri effettivamente percorsi. Sezione 3 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Non si sono verificati eventi di rilievo tra la data di riferimento del presente Bilancio d esercizio (31 dicembre 2011) e la data di approvazione dello stesso da parte del Consiglio di Amministrazione (1 marzo 2012). Sezione 4 Altri aspetti Il Bilancio d esercizio è sottoposto a revisione contabile della società KPMG S.p.A, cui l Assemblea dei Soci del 4 novembre 2010 ha conferito l incarico per la revisione legale dei conti della Società per il novennio , in conformità alle disposizioni del D. Lgs. n 39/2010. Rischi e incertezze legati all utilizzo di stime Come indicato nelle specifiche sezioni della presente nota integrativa, sono stati completati i processi di stima a supporto del valore di iscrizione delle più rilevanti poste valutative iscritte nel Bilancio d esercizio al 31 dicembre 2011, così come previsto dai principi contabili vigenti e dalle normative di riferimento. Detti processi sono basati in larga misura su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio secondo le regole dettate dalle norme vigenti e sono stati effettuati in un ottica di continuità aziendale, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione. Le stime sono state utilizzate principalmente per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari, per la valutazione dei crediti e delle attività immateriali a vita utile indefinita, per la quantificazione del carico di imposte correnti e differite e per la determinazione degli altri accantonamenti a fondi per rischi ed oneri. L indagine svolta conforta i valori di iscrizione delle poste menzionate al 31 dicembre Si precisa tuttavia che il processo valutativo descritto è reso particolarmente complesso dall attuale contesto macroeconomico e di mercato, caratterizzato da inconsueti livelli di volatilità riscontrabili su tutte le grandezze finanziarie e non finanziarie determinanti ai fini della valutazione, e della conseguente difficoltà nella formulazione di previsioni andamentali, anche di breve periodo, relative ai suddetti parametri di natura finanziaria e non finanziaria che influenzano in modo rilevante i valori oggetto di stima. 51

54 A. 2 PARTE RELATIVA AI PRINCIPALI AGGREGATI DI BILANCIO Si riportano di seguito i principi contabili adottati nella predisposizione del Bilancio d esercizio al 31 dicembre ATTIVO 1. Crediti Criteri di classificazione Sono classificati nella voce in esame i crediti verso clientela e verso banche, a breve e a medio-lungo termine, sia erogati direttamente sia acquistati da terzi, che prevedono pagamenti a scadenze prestabilite, o comunque determinabili, e che non sono quotati in un mercato attivo. Criteri di iscrizione L iscrizione iniziale di un credito avviene alla data di erogazione sulla base del fair value dello strumento finanziario, incrementato dei costi e dei ricavi di transazione direttamente attribuibili all acquisizione dello strumento finanziario stesso. Sono esclusi i costi/ricavi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. Il fair value iniziale di un credito solitamente equivale all ammontare erogato o al costo sostenuto per l acquisto. Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali Successivamente alla rilevazione iniziale, i crediti verso clientela sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza il flusso dei pagamenti futuri stimati per la durata attesa del finanziamento in modo da ottenere esattamente il valore contabile netto all atto della rilevazione iniziale, che comprende sia i costi/ricavi di transazione direttamente attribuibili sia tutti i compensi pagati o ricevuti tra i contraenti. 52

55 Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito. La stima dei flussi e della durata del prestito tiene conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze (come, ad esempio, le estinzioni anticipate e le varie opzioni esercitabili), senza considerare invece le perdite attese sul finanziamento. Il metodo del costo ammortizzato non si applica ai crediti a breve termine, per i quali è trascurabile l effetto dell applicazione della logica di attualizzazione e che vengono, pertanto, valorizzati al costo. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. I crediti in bonis verso clientela per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita e per i quali non sono presenti specifiche coperture assicurative a fronte del rischio di insolvenza del debitore sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Analoga valutazione collettiva è effettuata per i crediti che presentano rate scadute e impagate, allorquando per gli stessi viene ritenuto sussistere un rischio di perdita. Inoltre viene effettuata un analisi volta all individuazione di crediti problematici e sugli stessi viene effettuata una valutazione analitica per l accertamento della previsione di perdita. I crediti in sofferenza vengono prudenzialmente svalutati al 100%. L importo delle rettifiche di valore al netto dei fondi precedentemente accantonati e i recuperi di parte o di interi importi precedentemente svalutati sono iscritti nel conto economico nella voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti. Criteri di cancellazione I crediti vengono cancellati dal bilancio quando sono considerati definitivamente irrecuperabili o in caso di cessione, qualora la stessa abbia comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi. 2. Partecipazioni Criteri di classificazione La voce include le interessenze detenute dalla Società in imprese controllate, collegate e sottoposte a controllo congiunto (joint venture) da parte del Gruppo Banca Popolare di Vicenza. 53

56 Criteri di iscrizione Le partecipazioni sono iscritte in bilancio al valore di acquisto. Criteri di valutazione Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell investimento e/o di altri elementi valutativi. L ammontare dell eventuale riduzione di valore, determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione della partecipazione e il suo valore recuperabile, è rilevata a conto economico alla voce utile (perdite) delle partecipazioni. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, nella stessa voce di cui sopra, fino a concorrenza della rettifica precedente. Criteri di cancellazione Le partecipazioni vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi. Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Conformemente allo IAS 18, i dividendi sono rilevati quando si stabilisce il diritto degli azionisti a ricevere il pagamento e, pertanto, successivamente alla data di assunzione della delibera da parte dell Assemblea della società della quale si detengono quote di capitale. 3. Attività materiali Criteri di classificazione La voce include i beni, di uso durevole, detenuti per essere utilizzati nella produzione del reddito, per locazione o per scopi amministrativi, quali gli impianti strumentali, gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. 54

57 Tra le attività materiali sono inclusi anche i costi per migliorie su beni di terzi, allorquando separabili dai beni stessi. Qualora i suddetti costi non presentano autonoma funzionalità ed utilizzabilità, ma dagli stessi si attendono benefici futuri, sono iscritti tra le "altre attività" e vengono ammortizzati nel più breve periodo tra quello di prevedibile utilizzabilità delle migliorie stesse e quello di durata residua della locazione. Al valore delle attività materiali concorrono anche gli acconti versati per l acquisizione e la ristrutturazione di beni non ancora entrati nel processo produttivo, e quindi non ancora oggetto di ammortamento. Si definiscono ad uso funzionale le attività materiali possedute per la fornitura di servizi o per fini amministrativi, mentre si definiscono a scopo di investimento quelle possedute per riscuotere canoni di locazione e/o detenute per l apprezzamento del capitale investito. Criteri di iscrizione Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria ed i costi aventi natura incrementativa che comportano un effettivo miglioramento del bene, ovvero un incremento dei benefici futuri generati dal bene, sono attribuiti ai cespiti cui si riferiscono ed ammortizzati in relazione alle residue possibilità di utilizzo degli stessi. Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali Successivamente alla prima rilevazione, le attività materiali ad uso funzionale sono iscritte in bilancio al costo al netto degli ammortamenti cumulati e di eventuali rettifiche per riduzione di valore, conformemente al modello del costo di cui al paragrafo 30 dello IAS 16. Più precisamente, le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio, sulla base della loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. Per i beni acquisiti nel corso dell esercizio, l ammortamento è calcolato su base giornaliera a partire dalla data di entrata in uso del cespite. Per i beni ceduti e/o dismessi nel corso dell esercizio, l ammortamento è conteggiato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione. Ad ogni chiusura di bilancio, se esiste qualche indicazione che dimostri che un attività materiale possa aver subito una perdita durevole di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite e il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, e il relativo valore d uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico alla voce rettifiche di valore nette su attività materiali. 55

58 Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l attività avrebbe avuto al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore. Criteri di cancellazione Un attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della cessione o quando il bene è permanentemente ritirato dall uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. 4. Attività immateriali Criteri di classificazione La voce accoglie quelle attività non monetarie prive di consistenza fisica che soddisfano le seguenti caratteristiche: identificabilità; controllo della risorsa in oggetto; esistenza di benefici economici futuri. In assenza di una delle suddette caratteristiche, la spesa, per acquisire o generare la stessa internamente, è rilevata come costo nell esercizio in cui è stata sostenuta. Le attività immateriali includono, in particolare, il software applicativo ad utilizzazione pluriennale. E, altresì, classificato alla voce in esame l avviamento, rappresentato dalla differenza positiva tra il costo di acquisto ed il fair value delle attività e delle passività acquisite nell ambito di operazioni di aggregazione aziendali (business combination). In particolare, un attività immateriale é iscritta come avviamento, quando la differenza positiva tra il fair value degli elementi patrimoniali acquisiti e il loro costo di acquisto della partecipazione è rappresentativa delle capacità reddituali future degli stessi (goodwill). Qualora tale differenza risulti negativa (badwill) o nell ipotesi in cui il goodwill non trovi giustificazione nelle capacità reddituali future degli elementi patrimoniali acquisiti, la differenza stessa viene iscritta direttamente a conto economico. Criteri di iscrizione Le attività immateriali sono iscritte, in sede di prima rilevazione, al costo comprensivo degli oneri di diretta attribuzione. 56

59 Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali Successivamente alla prima rilevazione, le attività immateriali sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti e di eventuali rettifiche per riduzione durevole di valore, conformemente al cd. modello del costo di cui al paragrafo 74 dello IAS 38. Le attività immateriali con vita utile definita sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio sulla base della stima della loro vita utile adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. Per le attività acquisite nel corso dell esercizio l ammortamento è calcolato su base giornaliera a partire dalla data di entrata in uso dell attività stessa. Per quelle cedute e/o dismesse nel corso dell esercizio, l ammortamento è conteggiato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione. Se esiste qualche evidenza che dimostri che un immobilizzazione immateriale possa aver subito una riduzione durevole di valore, si procede al confronto tra il valore di carico e il valore di recupero. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico alla voce rettifiche di valore nette su attività immateriali. Qualora i motivi della perdita durevole di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con rilevazione nella medesima voce conto economico. L ammontare della ripresa non può eccedere in ogni caso il valore che l immobilizzazione avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore. Per i beni con vita utile indefinita quali, ad esempio, l avviamento, non si procede all ammortamento, ma alla periodica verifica dell adeguatezza del valore di iscrizione (impairment test) delle immobilizzazioni, in conformità alle previsioni dello IAS 36. L ammontare dell eventuale riduzione di valore, determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell immobilizzazione e il suo valore di recupero, è rilevata a conto economico alla voce rettifiche di valore dell avviamento. Una perdita per riduzione di valore rilevata per l avviamento non può essere eliminata in un esercizio successivo. Criteri di cancellazione Un attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale qualora non siano attesi benefici economici futuri oppure al momento della sua cessione. 57

60 5. Fiscalità corrente e differita Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono rilevate nel conto economico in base al criterio della competenza, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate, ad eccezione di quelle relative a partite addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto. L accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito. In particolare, le imposte anticipate e quelle differite sono determinate sulla base delle differenze temporanee tra il valore contabile di un attività o di una passività e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali. Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della Società di generare con continuità redditi imponibili positivi. Le imposte anticipate e quelle differite sono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, includendo le prime nella voce attività fiscali e le seconde nella voce passività fiscali. Per quanto attiene invece le imposte correnti sono compensati, a livello di singola imposta, gli acconti versati con il relativo debito d imposta, esponendo lo sbilancio netto tra le attività fiscali: correnti o le passività fiscali: correnti a seconda del segno. 58

61 PASSIVO 6. Fondi per rischi e oneri: altri fondi b) Altri fondi Conformemente alle previsioni dello IAS 37, i fondi per rischi e oneri accolgono le passività di ammontare o scadenza incerti relative ad obbligazioni attuali (legali o implicite), derivanti da un evento passato per le quali sia probabile l impiego di risorse economiche per adempiere alle obbligazioni stesse, purché possa essere effettuata una stima attendibile dell importo necessario all adempimento delle obbligazioni stesse alla data di riferimento del bilancio. Nel caso in cui il differimento temporale nel sostenimento dell onere sia rilevante, e conseguentemente l effetto di attualizzazione sia significativo, gli accantonamenti sono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. Gli accantonamenti vengono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Gli stessi sono rilevati nelle voci proprie di conto economico, secondo una logica di classificazione dei costi per natura della spesa. In particolare gli accantonamenti connessi agli oneri futuri del personale dipendente relativi al sistema premiante figurano tra le spese per il personale, gli altri accantonamenti riferibili a rischi ed oneri di natura fiscale sono rilevati tra le imposte sul reddito, mentre gli accantonamenti connessi al rischio di perdite potenziali non direttamente imputabili a specifiche voci del conto economico sono iscritti tra gli accantonamenti netti per rischi e oneri. 7. Debiti Criteri di classificazione La voce accoglie i debiti verso banche nelle varie forme di provvista. Criteri di iscrizione Le suddette passività finanziarie sono iscritte, in sede di prima rilevazione, all atto della ricezione delle somme raccolte. L iscrizione iniziale è effettuata sulla base del fair value delle passività, incrementato dei costi/ricavi di transazione direttamente attribuibili all acquisizione dello strumento finanziario. Sono esclusi i costi/ricavi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte creditrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. Il fair value iniziale di una passività finanziaria solitamente equivale all ammontare incassato. 59

62 Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le suddette passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo, ad eccezione delle passività a breve termine che rimangono iscritte per il valore nominale in quanto l effetto dell attualizzazione risulta trascurabile. Criteri di cancellazione I debiti sono cancellati dal bilancio quando risultano scaduti o estinti. 8. Altre informazioni 8.1 Trattamento di fine rapporto del personale Secondo l IFRIC, il T.F.R. è assimilabile ad un beneficio successivo al rapporto di lavoro (post employment-benefit) del tipo Prestazioni Definite (defined-benefit plan) per il quale è previsto, in base allo IAS 19, che il suo valore venga determinato mediante metodologie di tipo attuariale. Conseguentemente, la valutazione di fine esercizio della posta in esame é effettuata in base al metodo dei benefici maturati utilizzando il criterio del credito unitario previsto (Projected Unit Credit Method). Tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche, statistiche e probabilistiche, nonché in virtù dell adozione di opportune basi tecniche demografiche. Esso consente di calcolare il T.F.R. maturato ad una certa data in senso attuariale, distribuendo l onere per tutti gli anni di stimata permanenza residua dei lavoratori in essere, e non più come onere da liquidare nel caso in cui l azienda cessi la propria attività alla data di bilancio. La valutazione del T.F.R del personale dipendente è effettuata da un attuario indipendente in conformità alla metodologia sopra indicata. 8.3 Criteri di determinazione del fair value Il fair value dei crediti verso clientela è determinato attualizzando, in base alla curva di tassi risk free, i flussi di cassa attesi dei finanziamenti in essere, comprensivi di interessi. I flussi nominali futuri vengono corretti per le perdite attese utilizzando i parametri di probabilità d insolvenza (PD) e di perdita in caso d insolvenza (LGD) attribuiti alla specifica classe di rischio. Il calcolo del fair value è effettuato per singolo rapporto di finanziamento a medio/lungo termine. 60

63 PARTE B INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE ATTIVO SEZIONE 1 CASSA E DISPONIBILITA LIQUIDE VOCE 10 La presente sezione non risulta avvalorata. SEZIONE 2 ATTIVITA FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE VOCE 20 La presente sezione non risulta avvalorata. SEZIONE 3 ATTIVITA FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE VOCE 30 La presente sezione non risulta avvalorata. SEZIONE 4 ATTIVITA FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA VOCE 40 La presente sezione non risulta avvalorata. SEZIONE 5 ATTIVITA FINANZIARIE DETENUTE SINO ALLA SCADENZA VOCE 50 La presente sezione non risulta avvalorata. 61

64 SEZIONE 6 CREDITI VOCE "Crediti verso banche" La sottovoce Depositi e conti correnti al 31 dicembre 2011 è costituita dal saldo attivo dei conti correnti di corrispondenza intrattenuti con Banca Nuova (per Euro mila) e con BancoPosta (per Euro 17 mila). Si evidenzia che, con riferimento al 31 dicembre 2010, si è proceduto a riclassificare il rapporto con Banco Posta dalla sottovoce Crediti verso clientela alla sottovoce Crediti verso banche. In considerazione della durata a breve dei suddetti crediti, il relativo fair value è convenzionalmente assunto pari al valore di bilancio. 62

65 6.3 "Crediti verso clientela" Composizione 31/12/ /12/2010 Bonis Deteriorate Bonis Deteriorate 1. Leasing finanziario di cui: senza opzione finale d'acquisto Factoring pro-solvendo pro-soluto Credito al consumo (incluse carte revolving ) Carte di credito Finanziamenti concessi in relazione ai servizi di pagamento prestati Altri finanziamenti di cui: da escussione di garanzie e impegni Titoli di debito titoli strutturati altri titoli di debito Altre attività Totale valore di bilancio Totale fair value La sottovoce Credito al consumo è interamente costituita da prestiti contro cessione del quinto dello stipendio e prestiti con ritenuta per delega su stipendio e pensione. Nella sottovoce figurano anche i crediti della specie per i quali è stata attivata la relativa richiesta di rimborso alle compagnie assicurative a fronte del decesso o della perdita del posto di lavoro del cliente assicurato. La sottovoce Altre attività è relativa ai crediti di funzionamento verso società finanziarie connessi con la prestazione di servizi finanziari. Il fair value dei crediti verso clientela è determinato attualizzando, in base alla curva dei tassi risk free, i flussi di cassa attesi dei finanziamenti in essere, comprensivi di interessi. I flussi nominali futuri vengono corretti per le perdite attese utilizzando i parametri di probabilità di insolvenza (PD) e di perdita in caso di insolvenza (LGD) attribuiti alla specifica classe di rischio. Il calcolo del fair value effettuato per singolo rapporto di finanziamento a medio/lungo termine. 63

66 SEZIONE 7 DERIVATI DI COPERTURA VOCE 70 La presente sezione non risulta avvalorata. SEZIONE 8 ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITA FINANZIARIE OGGETTO DI COPERTURA GENERICA VOCE 80 La presente sezione non risulta avvalorata. 64

67 SEZIONE 9 PARTECIPAZIONI VOCE Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi Denominazione A. IMPRESE CONTROLLATE IN VIA ESCLUSIVA Valore di bilancio Quota di partecipazione % Disponibilità voti % Sede Totale attivo Totale ricavi Importo del patrimonio netto Risultato dell'ultimo esercizio Quotazione (Si/No) 1. SERVIZI BANCARI S.C.p.A. (1) 10 1,00 1,00 VICENZA NO B. IMPRESE CONTROLLATE IN MODO CONGIUNTO C. IMPRESE SOTTOPOSTE AD INFLUENZA NOTEVOLE 1. SEC SERVIZI S.C.p.A. (2) 25 0,10 0,10 PADOVA NO TOTALE 35 1 Servizi Bancari S.c.p.A. è controllata in via diretta per il 97,00% dalla Capogruppo Banca Popolare di Vicenza S.C.p.A. 2 SEC Servizi S.c.p.A. è partecipata in via diretta per il 47,95% dalla Capogruppo Banca Popolare di Vicenza S.C.p.A. I dati esposti nella tabella in esame sono relativi all ultimo bilancio approvato dalle partecipate riferito al 31 dicembre Variazioni annue delle partecipazioni Partecipazioni di gruppo Partecipazioni non di gruppo Totale A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Riprese di valore B.3 Rivalutazioni B.4 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore C.3 Altre variazioni D. Rimanenze finali Non sono intervenute nell esercizio variazioni nella quota di partecipazione posseduta e/o nel relativo valore di bilancio. 65

68 SEZIONE 10 ATTIVITA MATERIALI VOCE Composizione della voce 100 "Attività materiali" 66

69 10.2 Attività materiali: variazioni annue 67

70 SEZIONE 11 ATTIVITA IMMATERIALI VOCE Composizione della voce 110 "Attività immateriali" L avviamento è relativo al goodwill rilevato in sede di conferimento del ramo d azienda Cessione del Quinto da parte dell ex controllante diretta Banca Nuova, avvenuto in data 1 gennaio Al riguardo si evidenzia che alla suddetta operazione di conferimento, in quanto posta in essere tra entità appartenenti al medesimo Gruppo e pertanto esclusa dall ambito di applicazione dell IFRS 3, è stato applicato il principio della valorizzazione al fair value delle attività e passività conferite trattandosi di operazione che presentava sostanza economica. In assenza di principi o interpretazioni IFRS specifici, si è infatti ritenuto che tale principio fosse il più idoneo a rappresentare fedelmente la situazione patrimoniale, finanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari della Società nonché a riflettere la sostanza economica dell operazione, conformemente alle prescrizioni contenute nello IAS 8, par. 10. Per il suddetto avviamento, in quanto bene intangibile con vita utile indefinita, si è proceduto alla verifica dell adeguatezza del valore di iscrizione (impairment test) conformemente alle previsioni dello IAS 36. La CGU (Cash Generating Unit) oggetto di test relativo alla sostenibilità del valore contabile degli avviamenti è la CGU Prestinuova (trattasi della legal entity Prestinuova). 68

71 Di seguito sono riportati il valori dell avviamento allocato alla CGU: CGU Avviamento Prestinuova Ai fini dell identificazione della CGU coincidente con la legal entity si è fatto riferimento ai criteri stabiliti dallo IAS 36 e se ne è verificata la coerenza in considerazione del fatto, tra le varie motivazioni, che il sistema di reporting gestionale pluriennale e annuale all Organo Amministrativo del Gruppo è organizzato per legal entity; le responsabilità per il raggiungimento dei risultati sono assegnate alla singola legal entity e vi è una perdita di significatività dei flussi reddituali, riconducibili ai rami d azienda acquisiti in passato, tali da non renderli autonomi e perfettamente indipendenti rispetto ai flussi reddituali propri di altri gruppi di attività. Il valore recuperabile di un asset o di una CGU è definito dallo IAS 36, al paragrafo 18, come il maggiore tra il suo valore d uso (value in use), determinato attraverso l utilizzo dei metodi analitici di valutazione, e il suo valore di mercato/cessione al netto dei costi di vendita (fair value less costs to sell), attraverso il ricorso metodi di mercato. La CGU Prestinuova è stata valutata unicamente con il metodo analitico. Metodi analitici: il criterio In conformità alle recenti prassi valutative, la valutazione del value in use come criterio di determinazione del valore recuperabile implica l applicazione di metodologie basate sulla stima dei redditi o dei flussi di cassa futuri quali, ad esempio, i dividendi che la CGU è atta a produrre nel futuro (metodo dei dividendi attualizzati o Dividend Discount Model - DDM, nell accezione dell Excess Capital ). Il Dividend Discount Model rappresenta una variante del metodo dei flussi di cassa. In particolare, tale metodo, nella variante dell Excess Capital, stabilisce che il valore economico di una società finanziaria è dato dall attualizzazione di un flusso di dividendi determinato sulla base dei vincoli patrimoniali minimi imposti dall Autorità di Vigilanza. Ai fini della determinazione del valore d uso si è pertanto fatto riferimento alle metodologie correntemente adottate dai players di settore. 69

72 Metodi analitici: stima del valore recuperabile e analisi di sensitività Con riferimento alla verifica annuale della sostenibilità del valore dell avviamento iscritto in bilancio, pari ad Euro 4,00 milioni, si sono utilizzati per l impairment test, relativamente al valore d uso, le proiezioni del Piano Industriale approvato nel mese di agosto La CGU Prestinuova è stata quindi valutata, con riferimento al valore d uso, con il metodo del Dividend Discount Model nell accezione dell Excess Capital, basato su: proiezioni per gli anni del Piano Industriale di Prestinuova approvato nel mese di agosto u.s., un costo del capitale (Ke) utilizzato per scontare i flussi di cassa del 10,63%, tasso di crescita di lungo periodo del 2%. E stata altresì effettuata un analisi di sensitività con riferimento al costo del capitale (intervallo compreso tra 10,1% e 11,1%) ed al tasso di crescita di lungo periodo (intervallo compreso tra 1,5% e 2,5%). Tabella riepilogativa delle ipotesi relative alla costruzione del valore terminale: Tasso Free Risk netto Beta Risk Premium Costo del Capitale (Ke) Tasso di crescita (g) CGU Prestinuova 5,3% 1,07 5,0% 10,6% 2,0% Sintesi dei risultati dell analisi di impairment test Tabella riepilogativa delle metodologie di valutazione applicate: CGU oggetto di valutazione Prestinuova Valore recuperabile maggiore fra: Valore d'uso Valore di mercato X n.d. Si precisa che il valore d uso (inclusi i valori minimi dell analisi di sensitività condotta secondo i parametri sopra indicati) è risultato superiore al valore da testare pari al patrimonio netto della CGU. Conseguentemente non sono emerse perdite per riduzione durevole di valore da iscrivere a conto economico. Le residue attività immateriali della sottovoce 2 Altre attività immateriali sono riferibili prevalentemente a software di proprietà o in licenza d uso. Esso sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio sulla base della stima della loro vita utile utilizzando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. 70

73 11.2 Attività immateriali: variazioni annue 71

74 SEZIONE 12 ATTIVITA FISCALI E PASSIVITA FISCALI VOCE 120 DELL ATTIVO E VOCE 70 DEL PASSIVO 12.1 Composizione della voce 120 "Attività fiscali: correnti e anticipate" 31/12/ /12/2010 Attività per imposte correnti attività per imposte correnti Ires attività per imposte correnti Irap Attività per imposte anticipate connesse all'ammortamento dell'avviamento connesse a rettifiche di valore su crediti verso clientela altre Totale Composizione della voce 70 "Passività fiscali: correnti e differite" Passività per imposte correnti passività per imposte correnti Irap passività per imposte correnti Ires 88 - Passività per imposte differite - - Totale 88 - Si evidenzia che conformemente al Provvedimento della Banca d Italia del 16 dicembre 2009 recante le Istruzioni per la redazione dei bilanci degli intermediari finanziari iscritti nell Elenco speciale degli IMEL, delle SGR e delle SIM, nelle voci 120 Attività fiscali e 70 Passività fiscali dello stato patrimoniale figurano le attività e passività fiscali (correnti e anticipate) rilevate in applicazione dello IAS 12 (che disciplina le imposte sul reddito) mentre le altre partite fiscali debitorie/creditorie sono rilevate nelle voci 140 Altre attività e 90 Altre passività dello stato patrimoniale. 72

75 Si precisa che, conformemente alle previsioni contenute nello IAS 12, si è proceduto a compensare, a livello di singola imposta, gli acconti versati con il relativo debito d imposta, esponendo lo sbilancio netto tra le Attività fiscali correnti o le Passività fiscali correnti a seconda del segno. Le imposte anticipate e quelle differite sono invece contabilizzate a saldi aperti e senza compensazioni, esponendo le prime tra le Attività fiscali: anticipate e le seconde tra le Passività fiscali: differite. Si segnala che per quanto riguarda le imposte dirette e l IVA, non sono fiscalmente definiti gli esercizi a partire dall anno 2007 e che non vi sono contenziosi in essere con l Amministrazione Finanziaria Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) 31/12/ /12/ Esistenze iniziali Aumenti Imposte anticipate rilevate nell'esercizio a) relative a precedenti esercizi - - b) dovute al mutamento di criteri contabili - - c) riprese di valore - - d) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali Altri aumenti Diminuzioni Imposte anticipate annullate nell'esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - - c) dovute al mutamento di criteri contabili - - d) altre Riduzione di aliquote fiscali Altre diminuzioni Importo finale Variazione delle imposte differite (in contropartita del conto economico) La presente tabella non risulta avvalorata non essendo intervenute variazioni nell esercizio. 73

76 SEZIONE 13 ATTIVITA NON CORRENTI, GRUPPI DI ATTIVITA IN VIA DI DISMISSIONE E PASSIVITA ASSOCIATE VOCE 130 La presente sezione non risulta avvalorata. 74

77 SEZIONE 14 ALTRE ATTIVITA VOCE Composizione della voce 140 "Altre attività" Le Spese incrementative su beni di terzi sono costituite da costi per migliorie su immobili in affitto non scorporabili dai beni stessi e, pertanto, non oggetto di separata rilevazione tra le attività materiali. Nelle Altre attività sono inclusi i crediti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari. 75

78 PASSIVO SEZIONE 1 DEBITI VOCE Debiti La sottovoce Altri finanziamenti al 31 dicembre 2011 è interamente costituita dai finanziamenti in essere con le Banche socie. La sottovoce Altri debiti è interamente riferibile al saldo passivo del conto corrente di corrispondenza intrattenuto con Banca Popolare di Vicenza. 76

79 SEZIONE 2 TITOLI IN CIRCOLAZIONE VOCE 20 La presente sezione non risulta avvalorata. SEZIONE 3 PASSIVITA FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE VOCE 30 La presente sezione non risulta avvalorata. SEZIONE 4 PASSIVITA FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE VOCE 40 La presente sezione non risulta avvalorata. SEZIONE 5 DERIVATI DI COPERTURA VOCE 50 La presente sezione non risulta avvalorata. SEZIONE 6 ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE PASSIVITA FINANZIARIE OGGETTO DI COPERTURA GENERICA VOCE 60 La presente sezione non risulta avvalorata. SEZIONE 7 PASSIVITA FISCALI VOCE 70 Si rinvia alla Sezione 12 Attività fiscali e Passività fiscali dell attivo. SEZIONE 8 PASSIVITA ASSOCIATE AD ATTIVITA IN VIA DI DISMISSIONE VOCE 80 La presente sezione non risulta avvalorata. 77

80 SEZIONE 9 ALTRE PASSIVITA VOCE Composizione della voce 90 "Altre passività" 31/12/ /12/ Creditori per fatture da ricevere Accrediti da Enti in corso di lavorazione Creditori per diritti Enti Debiti verso personale Altre partite in corso di lavorazione Totale Gli accrediti da Enti in corso di lavorazione sono relativi a pagamenti ricevuti dagli Enti convenzionati per i quali erano ancora in corso le attività di lavorazione e di imputazione ai rispettivi finanziamenti. I creditori per diritti Enti attengono a somme da riconoscere agli Enti per diritti d incasso loro spettanti. 78

81 SEZIONE 10 TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE VOCE Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue Secondo l IFRIC, il T.F.R. è assimilabile ad un beneficio successivo al rapporto di lavoro (post employment-benefit) del tipo Prestazioni Definite (defined-benefit plan) per il quale è previsto, in base allo IAS 19, che il suo valore venga determinato mediante metodologie di tipo attuariale. Conseguentemente, la valutazione di fine esercizio della posta in esame é stata effettuata da un attuario indipendente in base al metodo dei benefici maturati utilizzando il criterio del credito unitario previsto (Projected Unit Credit Method). Tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche, statistiche e probabilistiche, nonché in virtù dell adozione di opportune basi tecniche demografiche. Esso consente di calcolare il T.F.R. maturato ad una certa data in senso attuariale, distribuendo l onere per tutti gli anni di stimata permanenza residua dei lavoratori in essere, e non più come onere da liquidare nel caso in cui l azienda cessi la propria attività alla data di bilancio. Si rammenta peraltro che la Finanziaria 2007 (L. 27 dicembre 2006 n. 296) ha anticipato al 1 gennaio 2007 l entrata in vigore della normativa sui fondi pensione (D. Lgs. n. 252/2005). Per effetto di tale normativa gli accantonamenti di T.F.R. maturati dopo la data suddetta confluiscono a fondi pensione esterni alla Società, a meno che il dipendente non si sia opposto chiedendo che il T.F.R. continui a maturare presso l azienda. 79

82 La valutazione attuariale del T.F.R. del personale dipendente effettuata in conformità alla metodologia sopra indicata ha evidenziato un surplus rispetto all ammontare calcolato in base alla vigente legislazione nazionale in materia e al contratto collettivo di lavoro e integrativo aziendale pari ad Euro 37 mila Altre informazioni Si riportano di seguito le ipotesi demografiche e finanziarie utilizzate dall attuario per la valutazione del TFR al 31 dicembre Ipotesi demografiche 31/12/2011 Mortalità Inabilità Età al pensionamento Tabelle di mortalità RG48 Tavole INPS distinte per età e per sesso 100% al raggiungimento requisiti AGO Ipotesi finanziarie 31/12/2011 Tasso annuo di attualizzazione 4,25% Tasso annuo di inflazione 2,00% Tasso annuo di incremento TFR 3,00% Incremento annuo retribuzioni impiegati 1,00% Incremento annuo retribuzioni quadri 1,00% Incremento annuo retribuzioni dirigenti 1,00% Frequenze annue di turnover e anticipazione TFR 31/12/2011 Anticipazioni 1,50% Turnover 5,00% La valutazione attuariale del T.F.R. è stata effettuata tenendo conto delle novità in materia di requisiti di accesso alla pensione introdotte dal Decreto Legge n. 201/2011 convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 214/

83 SEZIONE 11 FONDI PER RISCHI E ONERI VOCE Composizione della voce 110 Fondi per rischi e oneri 11.2 Variazioni nell esercizio della voce 110 Fondi per rischi e oneri La sottovoce B.1 al 31 dicembre 2011 è costituita: per Euro 165 mila da accantonamenti connessi ad oneri futuri riferibili al personale dipendente, iscritti alla voce 110 a) del conto economico Spese per il personale ; per Euro 50 mila da accantonamenti connessi a cause passive con il personale dipendente, iscritti alla voce 150 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ; per Euro 10 mila da accantonamenti connessi a rischi conseguenti ad un azione revocatoria ordinaria, iscritti alla voce 150 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ; per Euro 23 mila da accantonamenti prudenziali a fronte di reclami da clientela, iscritti alla voce 150 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ; per Euro 268 mila da altri accantonamenti per rischi e oneri futuri, iscritti alla voce 150 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri. 81

84 SEZIONE 12 PATRIMONIO DELL IMPRESA VOCI 120, 130, 140 e Composizione della voce 120 Capitale Il capitale al 31 dicembre 2011 è costituito da n azioni ordinarie del valore nominale di Euro 10 cadauna e risulta interamente sottoscritto e liberato. Lo stesso non è stato oggetto di variazioni nell esercizio Composizione della voce 150 Sovrapprezzi di emissione 12.5 Composizione e variazioni della voce 160 Riserve Legale Utili portati a nuovo Riserve FTA A. Esistenze iniziali (14) B. Aumenti B.1 Attribuzioni di utili B.2 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Utilizzi copertura perdite distribuzione trasferimento a capitale C.2 Altre variazioni D. Rimaneze finali (14) 82

85 12.5 Altre informazioni Si riporta ai sensi dell art. 2427, comma 7-bis, del codice civile il dettaglio delle voci di patrimonio netto specificando le relative possibilità di utilizzazione: Descrizione Importo Possibilità di utilizzazione Quota disponibile Riepilogo delle utilizzazioni effettuate nei tre precedenti esercizi per copertura per altre perdite ragioni Capitale Riserve di capitale - riserva di sovrapprezzo azioni a,b Riserve di utili - riserva legale 987 b riserva articolo 7, co. 7 D.Lgs. 38/2005 (13) Perdita dell'esercizio 2011 (2.230) TOTALE Quota non distribuibile Residua quota distribuibile - Legenda: "a": per aumento di capitale; "b": per copertura perdite; "c": per distribuzione ai soci Nella tabella sopra riportata le riserve vengono analiticamente classificate a seconda delle possibilità di utilizzo previste dal codice civile e dalle leggi speciali che le regolano. La possibilità di utilizzazione e la quota disponibile non tengono conto di eventuali vincoli previsti dalla normativa fiscale. Si richiama l'attenzione sulla circostanza che le Istruzioni di Vigilanza per le società finanziarie prescrivono il mantenimento di requisiti minimi di patrimonio che pongono delle limitazioni alle effettive possibilità di distribuzione delle riserve. 83

86 PARTE C INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO SEZIONE 1 INTERESSI VOCI 10 e Composizione della voce 10 Interessi attivi e proventi assimilati 84

87 1.3 Composizione della voce 20 Interessi passivi e oneri assimilati 85

88 SEZIONE 2 COMMISSIONI VOCI 30 e Composizione della voce 30 Commissioni attive Le commissioni per servizi di distribuzione prodotti attengono all importo retrocesso alla Società dalle compagnie di assicurazione a fronte della sottoscrizione di polizze assicurative da parte della clientela. 2.2 Composizione della voce 40 Commissioni passive 86

89 SEZIONE 3 DIVIDENDI E PROVENTI SIMILI VOCE 50 La presente sezione non risulta avvalorata. SEZIONE 4 RISULTATO NETTO DELL ATTIVITA DI NEGOZIAZIONE VOCE 60 La presente sezione non risulta avvalorata. SEZIONE 5 RISULTATO NETTO DELL ATTIVITA DI COPERTURA VOCE 70 La presente sezione non risulta avvalorata. SEZIONE 6 RISULTATO NETTO DELLE ATTIVITA E DELLE PASSIVITA FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE VOCE 80 La presente sezione non risulta avvalorata. SEZIONE 7 UTILE (PERDITA) DA CESSIONE O RIACQUISTO VOCE 90 La presente sezione non risulta avvalorata. 87

90 SEZIONE 8 RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO - VOCE Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti Voci/Rettifiche Rettifiche di valore Riprese di valore specifiche di portafoglio specifiche di portafoglio 31/12/ /12/ Crediti verso banche per leasing per factoring altri crediti Crediti verso enti finanziari per leasing per factoring altri crediti Crediti verso clientela (45) (1.635) - - (1.680) (618) -per leasing per factoring per credito al consumo (45) (1.635) - - (1.680) (618) -altri crediti Totale (45) (1.635) - - (1.680) (618) Le rettifiche di valore su crediti verso clientela in bonis includono le svalutazioni dei crediti verso le compagnie assicurative in relazione ai quali è stato stimato un potenziale rischio di perdita in quanto il rimborso assicurativo potrebbe non risultare attivabile. 88

91 SEZIONE 9 SPESE AMMINISTRATIVE VOCE Composizione della voce 110.a Spese per il personale La sottovoce Altro personale in attività è relativa a spese per prestazioni a progetto e lavoro temporaneo. Nella sottovoce Amministratori e Sindaci figurano i compensi spettanti ai componenti il Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale nonché i relativi rimborsi spese. Sulla base delle indicazioni fornite da Banca d Italia con lettere roneate del febbraio 2011 e del febbraio 2012, si è proceduto a riclassificare dalla sottovoce 110 b) Spese Amministrative: altre spese amministrative alla sottovoce 110 a) Spese Amministrative: spese per il personale tutti gli oneri funzionalmente connessi con il personale in precedenza classificati per natura anziché per destinazione della spesa, con l eccezione dei rimborsi analitici e documentati dei costi per vitto e alloggio sostenuti dai dipendenti in trasferta e dei rimborsi analitici e documentati calcolati sulla base dei tariffari riconosciuti come validi (esempio, ACI) e dei chilometri effettivamente percorsi. 89

92 9.2 Numero medio dei dipendenti ripartiti per categoria Il numero medio è calcolato come media ponderata dei dipendenti dove il peso è dato dal numero di mesi lavorati sull anno. Il numero medio dei dipendenti (sia con contratto di lavoro subordinato sia con altri contratti) include i dipendenti di altre società distaccati presso la Società ed esclude i dipendenti della Società distaccati presso altre società. 9.3 Composizione della voce 110.b "Altre spese amministrative" 90

93 SEZIONE 10 RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ MATERIALI - VOCE Composizione della voce 120 "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali" 91

94 SEZIONE 11 RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ IMMATERIALI VOCE Composizione della voce 130 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali" 92

95 SEZIONE 12 RISULTATO NETTO DELLA VALUTAZIONE AL FAIR VALUE DELLE ATTIVITA MATERIALI E IMMATERIALI VOCE 140 La presente sezione non risulta avvalorata. 93

96 SEZIONE 13 ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI VOCE Composizione della voce 150 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 94

97 SEZIONE 14 ALTRI PROVENTI E ONERI DI GESTIONE VOCE Composizione della voce 160 "Altri proventi di gestione" 14.2 Composizione della voce 160 "Altri oneri di gestione" La sottovoce 2. Altri oneri è relativa, per Euro mila, all onere per rimborsi delle commissioni finanziarie incassate dalla Società, ma non ancora maturate, in favore della clientela che ha proceduto all estinzione anticipata del finanziamento prima del 10 novembre 2009, anche a fronte di rinnovi. La Società, infatti, al fine di contenere i potenziali rischi reputazionali e in ottica di massima salvaguardia degli interessi della clientela, ha deciso di procedere di iniziativa al ristoro degli oneri non maturati anche per i finanziamenti in essere, oggetto di estinzione anticipata prima del 10 novembre 2009, data della Comunicazione Cessione del quinto dello stipendio e operazioni assimilate: cautele e indirizzi per gli operatori della Banca d Italia. 95

98 SEZIONE 15 UTILI (PERDITE) DELLE PARTECIPAZIONI VOCE Composizione della voce 170 Utili (Perdite) delle partecipazioni La presente sezione non risulta avvalorata. 96

99 SEZIONE 16 UTILI (PERDITE) DA CESSIONE DI INVESTIMENTI VOCE Composizione della voce 180 Utili (Perdite) da cessione di investimenti Voci 31/12/ /12/ Immobili Utili da cessione Perdite da cessione Altre attività Utili da cessione Perdite da cessione - - Risultato netto 12-97

100 SEZIONE 17 IMPOSTE SUL REDDITO DELL ESERCIZIO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE VOCE Composizione della voce 190 "Imposte sul reddito dell esercizio dell'operatività corrente" 98

101 17.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio IRES % Imposte Ires con applicazione dell'aliquota nominale ,50% Quota non deducibile degli interessi passivi (180) -7,33% Costi indeducibili ed altre variazioni in aumento (53) 2,16% Totale effetto fiscale delle variazioni in aumento (233) -9,49% Ricavi non imponibili e altre variazioni in diminuzione 28 1,14% Totale effetto fiscale delle variazioni in diminuzione 28 1,14% Imposte Ires imputate a conto economico ,15% IRAP % Imposte Irap con applicazione dell'aliquota nominale 114 4,65% Spese del personale non deducibili (195) -7,95% Maggiorazioni di aliquota deliberate dalle Regioni (45) -1,84% Rettifiche nette di valore su crediti non deducibili (78) -3,18% Costi indeducibili ed altre variazioni (70) -2,86% Totale effetto fiscale delle variazioni in aumento (388) -15,83% Maggiorazione aliquota Irap su imposte differite attive 27 1,10% Totale effetto fiscale delle variazioni in diminuzione 27 1,10% Imposte Irap imputate a conto economico (247) -10,08% 99

102 SEZIONE 18 UTILE (PERDITA) DEI GRUPPI DI ATTIVITA IN VIA DI DISMISSIONE AL NETTO DELLE IMPOSTE VOCE Composizione della voce 200 Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte La presente sezione non risulta avvalorata. 100

103 SEZIONE 19 CONTO ECONOMICO: ALTRE INFORMAZIONI 19.1 Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive Le commissioni attive sono relative alle provvigioni retrocesse alla Società dalle compagnie di assicurazione a fronte della sottoscrizione di polizze assicurative da parte della clientela, contestualmente all erogazione dei prestiti contro cessione del quinto. 101

104 PARTE D ALTRE INFORMAZIONI SEZIONE 1 RIFERIMENTI SPECIFICI SULL OPERATIVA SVOLTA C. CREDITO AL CONSUMO C.1 Composizione per forma tecnica 102

105 Rettifiche di valore Trasferimenti da altro status Altre variazioni positive Riprese di valore Trasferimenti ad altro status Cancellazioni Altre variazioni negative PrestiNuova SpA Bilancio d esercizio al 31 dicembre 2011 C.2 Classificazione per vita residua e qualità Fasce temporali Finanziamenti in bonis Finanziamenti deteriorati 31/12/ /12/ /12/ /12/ fino a 3 mesi oltre 3 mesi e fino a 1 anno oltre 1 anno e fino a 5 anni oltre 5 anni durata indeterminata Totale C.3 Dinamica delle rettifiche di valore Variazioni in aumento Variazioni in diminuzione Voce Rettifiche di valore iniziali Rettifiche di valore finali Specifiche su attività deteriorate Prestiti personali - sofferenze incagli esposizioni ristrutturate scadute Prestiti con carte revolving - sofferenze incagli esposizioni ristrutturate esposizioni scadute Prestiti finalizzati - sofferenze incagli esposizioni ristrutturate esposizioni scadute Cessione del quinto - sofferenze incagli esposizioni ristrutturate esposizioni scadute Di portafoglio su altre attività - prestiti personali prestiti con carte revolving prestiti finalizzati cessione del quinto Totale Le rettifiche di valore su sofferenze includono gli interessi di mora maturati nell esercizio e direttamente abbattuti. 103

106 SEZIONE 2 OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE ATTIVITA La Società non ha posto in essere operazioni di cartolarizzazione proprie né detiene strumenti finanziari connessi ad operazioni di cartolarizzazione di terzi. La presente sezione non viene pertanto avvalorata. 104

107 SEZIONE 3 INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA 3.1. RISCHIO DI CREDITO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA 1. Aspetti generali La Società fa parte del Gruppo Banca Popolare di Vicenza e ha affidato in outsourcing alla Capogruppo le attività di audit/controlli interni, la gestione della tesoreria (funding) e dell ALM operativo, nonché le attività di Risk Management. 2. Politiche di gestione del rischio di credito 2.1 Aspetti organizzativi La Società ha per oggetto unicamente l erogazione di prestiti contro cessione/delegazione del quinto dello stipendio/pensione e di prestiti con ritenuta per delega su stipendio e pensione, in particolare a dipendenti di enti pubblici. Già nel 2007 è stata stipulata una nuova convezione con l'inpdap (che era cessata nel corso del primo semestre dello stesso anno), che prevede oltre alla gestione dei prestiti con delegazione di pagamento per i pensionati, l erogazione di specifici prestiti al consumo e mutui. Grazie ad essa il RTI - Raggruppamento temporaneo di Imprese (PrestiNuova, Banca Popolare di Vicenza, Banca Nuova e Cassa di Risparmio di Prato) si è posizionata in vetta alla classifica delle Banche e Istituti Finanziari partecipanti alla Convenzione, fatto questo che sta garantendo alla Società importanti possibilità di sviluppo. 105

108 2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo L autorizzazione del finanziamento, da parte delle strutture interne, prevede un autonomia deliberativa semplificata in soli tre livelli. Le procedure sono formalizzate attraverso una normativa interna documentata e inserita nell Intranet aziendale, in modo da facilitare l accesso del personale alle disposizioni emanate. I controlli sulle pratiche sono di carattere principalmente formale e riguardano, a titolo esemplificativo, la correttezza dei dati inseriti dalla rete commerciale, la correttezza e la completezza della documentazione sottoscritta dal cliente, il rispetto dei parametri assicurativi, la verifica della documentazione (benestare) dell Ente datore di lavoro (che poi tratterà le rate dallo stipendio/pensione e le verserà alla Società). Non è quindi presente una procedura di istruttoria che prevede l accesso alle banche dati esterne, i modelli di scoring, l analisi del merito creditizio e dell ammontare dell operazione, in quanto tutto è basato sulla disponibilità del quinto cedibile dal cliente certificata dall Ente datore di lavoro. 2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito I clienti sono quasi esclusivamente dipendenti/pensionati di Enti pubblici/statali/privati e i prestiti sono erogati per un importo medio di limitato ammontare, inferiore a (si ricorda, peraltro, che la legge sul credito al consumo prevede un importo massimo erogabile di Euro). La quasi totalità dei prestiti è coperta da polizze collettive di primarie compagnie di Assicurazione (rischio vita e anche rischio impiego), la cui adesione da parte del finanziato è obbligatoria. Non esistono altre forme di garanzia che assistono il credito (es. fideiussioni, ecc.). 2.4 Attività finanziarie deteriorate Le attività finanziarie deteriorate riguardano esclusivamente rapporti creditizi con clientela ordinaria. Al 31 dicembre 2011, il loro importo (riferito a 47 posizioni) è pari a 663 mila Euro in quota capitale e 76 mila euro in quota interessi e sono interamente riferibili ai rapporti in sofferenza che prudenzialmente sono stati svalutati integralmente. 106

109 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia Portafogli/qualità Sofferenze Incagli Eaposizioni ristrutturate Esposizioni scadute Altre Attività Totale 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso enti finanziari Crediti verso clientela Derivati di copertura Totale al 31/12/ Totale al 31/12/ Gli importi indicati rappresentano l esposizione netta. 107

110 2. Esposizioni creditizie 2.1 Esposizioni creditizie verso clientela: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta A. ATTIVITA' DETERIORATE ESPOSIZIONI PER CASSA: 739 (739) Sofferenze 739 (739) Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute deteriorate ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO: Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute deteriorate TOTALE A 739 (739) - - B. ESPOSIZIONI IN BONIS - Esposizioni scadute non deteriorate Altre esposizioni (2.888) TOTALE B (2.888) TOTALE (A+B) (739) (2.888)

111 2.2 Esposizioni creditizie verso banche ed enti finanziari: valori netti e lordi Tipologia esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione Netta A. ATTIVITA' DETERIORATE ESPOSIZIONI PER CASSA: - Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute deteriorate ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO - Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute deteriorate TOTALE A B. ESPOSIZIONI IN BONIS - Esposizioni scadute non deteriorate Altre esposizioni TOTALE B TOTALE (A + B)

112 2.3 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio per classi di rating esterni La Società non utilizza, nel processo di erogazione e rinnovo del credito, un sistema basato sui rating esterni. Per tale ragione si omette la compilazione della tavola in oggetto Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio per classi di rating interni La Società non utilizza, nel processo di erogazione e rinnovo del credito, un sistema basato sui rating interni. Per tale ragione si omette la compilazione della tavola in oggetto. 110

113 3. Concentrazione del credito La Società svolge attività di credito al consumo nella forma tecnica dei prestiti contro cessione/delegazione del quinto dello stipendio/pensione, forma tecnica rivolta esclusivamente a clientela retail. Conseguentemente il credito è frazionato su un numero estremamente elevato di clienti, vale a dire poco meno di con una dimensione media del credito residuo pari a Euro. 4. Modelli e altre metodologie per la misurazione e gestione del rischio di credito Per le ragioni esposte in precedenza al paragrafo 2. Politiche di gestione del rischio di credito sottoparagrafo 2.2. Sistemi di gestione, misurazione e controllo, non sono ad oggi presenti modelli e altre metodologie per la misurazione e gestione del rischio di credito. 5. Altre informazioni quantitative in materia di rischio di credito Non si evidenziano altre informazioni quantitative in materia di rischio di credito. 111

114 3.2 RISCHI DI MERCATO RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA 1. Aspetti generali Il processo di misurazione e controllo del rischio di tasso del banking book, finalizzato ad un efficace gestione delle condizioni di equilibrio economico e finanziario della Società nel mediolungo periodo, è disciplinato in un apposita policy. La Società ha demandato alla Capogruppo la gestione del rischio di tasso di interesse. Al riguardo si precisa che la responsabilità della gestione del rischio di tasso dell intero Gruppo è in capo al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, che si avvale del Comitato Finanza e ALMs e delle Funzioni aziendali preposte per la gestione strategica ed operativa del medesimo sia a livello di Gruppo che di singola legal entity. In particolare, la governance del rischio di tasso prevede il coinvolgimento dei seguenti attori organizzativi della Capogruppo: - il Consiglio di Amministrazione approva le linee guida strategiche ed i limiti operativi proposti dal Comitato Finanza e ALMs, e viene informato periodicamente (almeno con frequenza trimestrale) in merito all evoluzione dell esposizione al rischio di tasso ed alla gestione operativa del medesimo; - il Comitato Finanza e ALMs propone le linee guida strategiche, nell espletamento delle sue funzioni di tipo consultivo nei confronti del Consiglio di Amministrazione, e trasmette alla Divisione Finanza le indicazioni operative per la gestione del rischio di tasso; - la Funzione di Risk Management è responsabile delle attività di reporting e di monitoraggio dei limiti operativi, ed istruisce i temi di discussione nelle riunioni del Comitato Finanza e ALMs della Capogruppo; - la Divisione Finanza ha la responsabilità diretta della gestione operativa del rischio di tasso. Le scelte strategiche e gestionali riguardanti il banking book, adottate dal Comitato Finanza e ALMs, sono volte a minimizzare la volatilità del margine di interesse entro il gapping period di 12 mesi, ovvero a minimizzare la volatilità del valore economico al variare dei tassi di interesse. Al fine di sostenere il funding della Società e di ottimizzarne il rapporto rischio/rendimento del banking book, nell aprile del 2011 è stato erogato da parte della Capogruppo un nuovo finanziamento a tasso fisso con scadenza pari a 3 anni per Euro 50 milioni. 112

115 Per quanto attiene, invece, il funding regolato su rapporto di conto corrente, nel 2011 la Società ha modificato la controparte di tale relazione, passando da Banca Nuova alla Capogruppo Banca Popolare di Vicenza; tale modifica è conseguente all'applicazione delle nuove regole di Tesoreria vigenti a livello di Gruppo che vedono la funzione di Tesoreria accentrata presso la Capogruppo. 113

116 Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata PrestiNuova SpA Bilancio d esercizio al 31 dicembre 2011 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie Voci/durata residua 1. Attività 1.1 Titoli di debito Crediti Altre attività Passività 2.1 Debiti Titoli di debito Altre passività Derivati finanziari Opzioni 3.1 Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati 3.3 Posizioni lunghe Posizioni corte Modelli e altre metodologie per la misurazione e gestione del rischio di tasso di interesse La Società utilizza il sistema di Asset & Liability Management allo scopo di stimare la sensitivity derivante da variazioni dei tassi di interesse sulle condizioni di equilibrio economico e finanziario del banking book. Le analisi effettuate sono di carattere statico, ed escludono quindi ipotesi sulle variazioni future della struttura patrimoniale in termini di volumi e di mix di prodotto. Le metodologie di ALM adottate rispondono prevalentemente all esigenza di monitorare l esposizione al rischio tasso di tutte le poste attive fruttifere e passive onerose al variare delle condizioni di mercato. È prevista la produzione di una reportistica con frequenza mensile, finalizzata all analisi dell esposizione al rischio sia del margine di interesse sia del valore economico del banking book. Il monitoraggio del rischio di tasso viene effettuato attraverso i seguenti modelli: - repricing gap analysis: stima dei mismatch di repricing e della variazione attesa del margine di interesse a seguito di uno shock parallelo ed immediato delle curve dei tassi (±100 bp); - maturity gap analysis fixed rate: stima dei mismatch tra le poste patrimoniali a tasso fisso del banking book, e degli effetti correttivi generati dalle eventuali strategie di hedging; - duration gap analysis e sensitivity analysis: stima di market value, duration, sensitivity, bucket sensitivity del valore economico del banking book a seguito di uno shock parallelo ed immediato delle curve dei tassi pari a +100 bp ed a +200 bp. 114

117 Le prove di stress rappresentano l insieme delle tecniche qualitative e quantitative attraverso le quali la Società valuta la propria vulnerabilità a scenari di mercato avversi. La Capogruppo conduce periodicamente prove di stress per la misurazione ed il controllo del rischio di tasso del banking book della Società. Le analisi di stress interessano le variabili obiettivo proprie degli approcci basati tanto sulla «prospettiva degli utili correnti» quanto sulla «prospettiva dei valori di mercato». Le prove di stress vengono condotte con le seguenti finalità: - evidenziare il rischio generato dagli eventuali mismatch tra poste attive fruttifere e poste passive onerose, e quindi delineare in modo chiaro quali siano gli interventi necessari per l attenuazione ed il contenimento del rischio di tasso entro i limiti predefiniti; - produrre misure di sensitivity per il monitoraggio dei limiti operativi sul rischio di tasso. Gli scenari applicati per misurare l esposizione al rischio del margine di interesse sottendono ipotesi di shift delle curve pari a ±100 basis points. Gli scenari applicati per misurare l esposizione al rischio del valore economico del banking book sottendono ipotesi di shift delle curve pari a +100 basis points e +200 basis points. In ciascuno di questi scenari tutti i fattori di rischio subiscono il medesimo shock. A seguire si riportano i principali indicatori di rischio di tasso di interesse della Società alla data del 31 dicembre 2011 (in unità di Euro). MI +100 bp euro euro VA +100 bp % MI -3,6% % PV -6,3% MI -100 bp euro euro VA +200 bp % MI 3,6% % PV -12,4% 3. Altre informazioni quantitative in materia di rischio di tasso di interesse Non si evidenziano altre informazioni quantitative in materia di rischio di tasso di interesse. 115

118 3.2.2 RISCHIO DI PREZZO Il rischio di prezzo rappresenta il rischio connesso alla variazione del valore di uno strumento finanziario derivante da oscillazioni dei prezzi di mercato e può trovare la sua origine nella variazione del prezzo dello strumento finanziario derivante da fluttuazioni del mercato di riferimento o dal mutamento delle aspettative del mercato sulla solidità patrimoniale o le prospettive della società emittente. Poiché gli unici strumenti finanziari detenuti dalla Società sono rappresentati da crediti verso clientela derivanti da finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio, che la Società intende mantenere fino a scadenza, non si ravvisa alcun rischio di prezzo RISCHIO DI CAMBIO Il rischio di cambio rappresenta il rischio connesso alla variazione di valore delle posizioni espresse in valuta derivante da variazioni inattese dei cross rates. Poiché tutte le attività e passività finanziarie della Società sono denominate esclusivamente in Euro non si ravvisa alcun rischio di cambio. 3.3 RISCHIO OPERATIVO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA 1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale, mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione. Si ricorda che ai fini dei requisiti patrimoniali prudenziali a fronte dei rischi operativi, il Gruppo utilizza il c.d. approccio base o BIA (Basic Indicator Approach) che prevede che il requisito patrimoniale sia pari alla media sugli ultimi 3 anni del Margine di Intermediazione (Voce 120 del Conto Economico) moltiplicato per un coefficiente fisso pari al 15%. 116

119 I principi cardine alla base del modello di governance dei rischi operativi del Gruppo BPVi, sviluppati secondo una logica coerente con i ruoli e responsabilità definiti nell ICAAP, prevedono che: - la responsabilità della definizione delle linee guida di gestione dei rischi operativi sia in capo al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo; - la rischiosità sia monitorata in maniera accentrata presso Capogruppo con riferimento alle singole legal entity e al Gruppo nel suo complesso; - le singole legal entity siano tenute a rispettare le linee guida definite dalla Capogruppo in materia di gestione dei rischi e del capitale. Il framework per la gestione dei rischi operativi del Gruppo BPVi si basa: - sulla valutazione dei presidi organizzativi di 1 e 2 livello e sulla costruzione della c.d. Mappa dei Rischi che rappresenta la modalità attraverso la quale il Gruppo conduce il risk self assessment; - sulla raccolta delle c.d. perdite operative (attività di Loss Data Collection). Il relativo impianto è stato implementato nella Capogruppo e in Banca Nuova, mentre la società Prestinuova, per ora, non è stata inclusa nel perimetro del progetto in quanto al disotto della soglia di rilevanza prevista dalla normativa per l applicazione del metodo standardizzato. 117

120 3.4 RISCHIO DI LIQUIDITA INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA 1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità Il rischio di liquidità si manifesta in genere sotto forma di inadempimento dei propri impegni di pagamento causato dall incapacità di reperire provvista (liquidity funding risk) e/o dalla presenza di limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk). Tale rischio può anche manifestarsi come perdita rispetto alla realizzazione al fair value derivante dalla forzata cessione di attività (forced sale) o, in senso più lato, come perdita in termini reputazionali e di opportunità di business. In particolare, si incorre in liquidity funding risk tipologia di rischio di liquidità prevalente nell ambito dell attività bancaria qualora le controparti istituzionali si rendano indisponibili per le usuali transazioni di raccolta, ovvero richiedano in contropartita una remunerazione significativamente superiore rispetto all operatività svolta in condizioni ordinarie. La policy per la gestione del rischio di liquidità aggiornata nell aprile del 2011, indica i seguenti principi cardine alla base del modello di governance del rischio: - la liquidità è gestita in maniera accentrata presso la Capogruppo Banca Popolare di Vicenza; - la responsabilità delle linee guida di gestione della liquidità e del rischio da essa derivante è in capo al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo; - il Liquidity Funding Plan (finalizzato alla gestione ordinaria della liquidità) ed il Contingency Funding Plan (finalizzato alla gestione della contingency) sono costruiti e gestiti dalla Capogruppo per conto dell intero Gruppo BPVi. Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo si avvale del Comitato Finanza e ALMs e delle Funzioni aziendali preposte per la gestione operativa e strategica della stessa. In particolare: - il Comitato Finanza e ALMs propone le linee guida, nell espletamento delle sue funzioni di tipo consultivo, nei confronti del Consiglio di Amministrazione della Capogruppo; - il Direttore Generale della Capogruppo, nell ambito dei rispettivi poteri, sentito il parere del Comitato Finanza e ALMs, gestisce le situazioni di stress e di crisi. Qualora le azioni identificate per il superamento delle situazioni di stress e di crisi non rientrino nei suoi poteri, le proposte di azione dovranno essere sottoposte agli organi competenti; - la Divisione Finanza ha compiti di gestione operativa. 118

121 La gestione della liquidità di breve termine (entro l orizzonte di 12 mesi) avviene attraverso la Maturity Ladder Operativa, strumento che consente di valutare gli sbilanci tra flussi di cassa in entrata e flussi di cassa in uscita attesi per ciascuna fascia temporale (liquidity gap puntuali). Gli sbilanci cumulati (liquidity gap cumulati) permettono di calcolare il saldo netto del fabbisogno / surplus finanziario in corrispondenza dei diversi orizzonti temporali considerati. La gestione della liquidità di medio lungo periodo avviene, invece, attraverso la Maturity Ladder Strutturale, strumento che consente di valutare l equilibrio tra le poste attive e passive attraverso la contrapposizione delle poste patrimoniali attive e passive non solo in termini di flussi di cassa, ma soprattutto in termini di ratio patrimoniali. L obiettivo è quello di garantire il mantenimento di un profilo di liquidità strutturale che sia sufficientemente equilibrato, ponendo dei vincoli alla possibilità di finanziare attività a medio lungo termine con passività aventi una duration non coerente. A seguito dell attivazione dell applicativo ALMPro ERMAS all inizio del 2010, si è provveduto allo sviluppo di un processo di monitoraggio integrato del rischio di liquidità tra le funzioni di Risk Management e di Tesoreria della Capogruppo. L elevato livello di automazione, da un lato, dell alimentazione della base dati, dall altro, della produzione di reporting, agevola la tempestività di monitoraggio degli indicatori di rischio / limiti operativi. La gestione operativa del rischio di liquidità è stata svolta dalla Direzione Global Markets della Capogruppo puntando al mantenimento del massimo equilibrio fra le scadenze medie degli impieghi e della raccolta a breve termine, avendo altresì cura di diversificare per controparte e scadenza negoziata over the counter e sul mercato interbancario dei depositi. In aggiunta all'attività tipica della tesoreria bancaria (monitoraggio giornaliero della liquidità del Gruppo e ottimizzazione della gestione nel breve termine) è stata posta in essere una gestione degli eventuali sbilanci riferibili al medio e lungo termine, tramite appropriate politiche di raccolta definite nell'ambito del Comitato Finanza e ALMs. Il 2011 è stato caratterizzato da forti tensioni sul mercato monetario in particolar modo nell ultimo trimestre a causa dell aggravarsi delle preoccupazioni sui debiti sovrani degli stati dell Unione Europea, alle quali si è fatto fronte nonostante i crescenti impegni in uscita, il minor numero di controparti bancarie attive e la generalizzata riduzione delle linee di credito concesse da parte del sistema. Le citate circostanze hanno reso ancor più necessaria una politica di raccolta attenta e diversificata, per poter fronteggiare l inevitabile riduzione della scadenza media dei depositi interbancari di raccolta, evitando di raggiungere esposizioni significative relative al brevissimo termine. 119

122 L effettuazione di pronti contro termine di raccolta con la BCE e con la clientela diretta ha consentito di diversificare le fonti di finanziamento rispetto al mercato interbancario, anche alla luce delle recenti operazioni di immissione di liquidità perfezionate dalla Banca Centrale attraverso repo transactions a tasso fisso (pari al TUR) e senza limiti di quantità. A tale proposito, si segnala la particolare importanza che ha avuto la gestione delle operazioni di finanziamento in pronti / termine con la BCE con la modalità pooling: questo ha permesso di gestire con maggior flessibilità le aste utilizzando indistintamente tutti i titoli stanziabili (ceduti in pegno), senza i precedenti vincoli relativi alle cedole future ancora da determinare. Si precisa che Prstinuova si finanzia esclusivamente tramite operazioni interbancarie con le banche Socie. 120

123 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie Valuta: Euro Voci/Scaglioni temporali A Vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata Attività per cassa A.1 Titoli di stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Finanziamenti A.4 Altre attività Passività per cassa B.1 Debiti verso: banche enti finanziari clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale posizioni lunghe posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale posizioni lunghe posizioni corte C.3 Finanziamenti da ricevere posizioni lunghe posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi posizioni lunghe posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate

124 SEZIONE 4 INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO 4.1 IL PATRIMONIO DELL IMPRESA Informazioni di natura qualitativa La nozione di patrimonio utilizzata dalla Società corrisponde alla somma algebrica delle voci 120 Capitale, 150 Sovrapprezzi di emissione, 160 Riserve e 180 Utile (perdite) d esercizio del passivo di stato patrimoniale. L informativa relativa alla modalità con la quale la Società persegue i propri obiettivi di gestione del patrimonio è fornita nella successiva sezione Per le informazioni di natura quantitativa si rimanda alla parte B, sezione 12 del passivo Patrimonio dell impresa della presente nota integrativa Informazioni di natura quantitativa Patrimonio dell impresa: composizione 122

125 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue La Società non detiene attività finanziarie disponibili per la vendita. 123

126 SEZIONE 4.2 IL PATRIMONIO ED I COEFFICIENTI DI VIGILANZA PATRIMONIO DI VIGILANZA Informazioni di natura qualitativa 1. Patrimonio di base Il patrimonio di base è costituito dal capitale sociale e dalle altre riserve patrimoniali computabili in base alla normativa in vigore, al netto delle attività immateriali iscritte in bilancio e dalla perdita di periodo registrata nell esercizio. Nel patrimonio di vigilanza della Società al 31 dicembre 2011 non figurano componenti di secondo e terzo livello Informazioni di natura quantitativa 124

127 4.2.2 Adeguatezza patrimoniale Informazioni di natura qualitativa Le politiche di capital management della Società e più in generale del Gruppo Banca Popolare di Vicenza si propongono, da un lato, di garantire che la base patrimoniale sia coerente con il grado di rischio complessivamente assunto e con i piani di sviluppo aziendale e, dall altro di cercare di ottimizzare la composizione del patrimonio, ricorrendo a diversi strumenti finanziari, allo scopo di minimizzarne il costo Informazioni di natura quantitativa Gli Altri elementi del calcolo si riferiscono alla riduzione del 25% dei requisiti patrimoniali prevista per gli intermediari finanziari appartenenti a gruppi bancari italiani. 125

128 Si precisa che, conformemente alle istruzioni contenute nell aggiornamento del 16 dicembre 2009 del Provvedimento della Banca d Italia del 14 febbraio 2006 recante le Istruzioni per la redazione dei bilanci degli intermediari finanziari iscritti nell Elenco speciale degli IMEL, delle SGR e delle SIM, l ammontare delle attività di rischio ponderate è determinato come prodotto tra il totale dei requisiti prudenziali e 16,67 (inverso del coefficiente minimo obbligatorio pari al 6%). 126

129 SEZIONE 5 IL PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITA COMPLESSIVA Non si sono rilevate nell esercizio componenti reddituali in contropartita delle voci del patrimonio netto. Pertanto, la redditività complessiva coincide con la perdita d esercizio. 127

130 SEZIONE 6 OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 6.1 Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica La tabella che segue riporta l ammontare dei compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche: I dirigenti con responsabilità strategiche comprendono il Direttore Generale, nonchè gli Amministratori e i Sindaci in carica. Le categorie retributive indicate nella tabella sopra riportata comprendono: a) Benefici a breve termine: la voce include: i) per il Direttore Generale: salari, stipendi e relativi contributi sociali, pagamento di indennità sostitutive di ferie e di assenze per malattia, incentivazioni e benefici in natura, quali assistenza medica, abitazione, auto aziendali e beni o servizi gratuiti o forniti a costo ridotto; ii) per gli Amministratori e Sindaci: i gettoni di presenza e le indennità di carica loro spettanti. b) Benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro: la voce include le contribuzioni aziendali ai fondi pensione (piani pensionistici e previdenziali, assicurazioni sulla vita e assistenza sanitaria successive al rapporto di lavoro) e l accantonamento al TFR nelle misure previste dalla legge e dai regolamenti aziendali. c) Altri benefici a lungo termine: non sono presenti benefici a lungo termine degni di nota (quali permessi e periodi sabbatici legati all anzianità di servizio, premi in occasione di anniversario, altri benefici legati all anzianità di servizio, indennità per invalidità e, se dovuti dopo dodici mesi o più dalla chiusura del periodo, compartecipazione agli utili, incentivi e retribuzioni differite). 128

131 d) Indennità dovute per la cessazione del rapporto di lavoro: la voce include i corrispettivi per cessazioni anticipate prima del normale pensionamento, incentivi per dimissioni volontarie e le incentivazioni al pensionamento. e) Pagamenti in azioni: la voce include il costo delle azioni della Banca assegnate per il raggiungimento di determinate anzianità o specifici obiettivi. 2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate Sono definite transazioni con parti correlate tutte le operazioni effettuate da soggetti definiti tali dal principio contabile internazionale IAS 24. Più precisamente, sulla base dell assetto organizzativo e di governance della Banca, hanno la natura di Parti correlate i seguenti soggetti: - impresa controllante: la Capogruppo Banca Popolare di Vicenza che esercita, direttamente, il controllo sulla Banca; - imprese del Gruppo: le società facenti parte del Gruppo Banca Popolare di Vicenza sulle quali la Capogruppo esercita, direttamente o indirettamente, il controllo; - imprese sottoposte a controllo congiunto: le società sulle quali il Gruppo esercita, direttamente o indirettamente, il controllo congiunto; - imprese collegate: le società sulle quali il Gruppo esercita, direttamente o indirettamente, influenza notevole; - i dirigenti con responsabilità strategiche, ossia il Direttore Generale nonché gli Amministratori e i Sindaci della Banca e delle società del Gruppo; - gli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche; - le società controllate, sottoposte a controllo congiunto e collegate dei dirigenti con responsabilità strategiche o dei loro stretti familiari; - i soggetti che gestiscono piani pensionistici a favore dei dipendenti della Banca o di qualsiasi altro soggetto correlato alla Banca. Sono considerati stretti familiari : (a) il convivente e i figli del soggetto; (b) i figli del convivente; (c) le persone a carico del soggetto o del convivente. 129

132 6.2 Crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci Al 31 dicembre 2011 non sono presenti crediti e garanzie rilasciate a favore di Amministratori e Sindaci. 6.3 Informazioni sulle transazioni con parti correlate Di seguito si riporta il dettaglio dei rapporti patrimoniali ed economici in essere con le parti correlate, così come definite dallo IAS 24. Rapporti patrimoniali 1 Voce 140 dell attivo di stato patrimoniale 2 Voce 90 del passivo di stato patrimoniale 3 Include i rapporti in essere con le società controllate direttamente/indirettamente dalla Capogruppo Banca Popolare di Vicenza. 4 Include i rapporti in essere con le società collegate direttamente/indirettamente dalla Capogruppo Banca Popolare di Vicenza. Le attività e le passività sopra indicate sono principalmente relative a rapporti di natura finanziaria connessi alla necessità di garantire una razionale ed efficace gestione della liquidità a livello di Gruppo Banca Popolare di Vicenza. Rapporti economici Parti correlate Interessi attivi Interessi passivi Commissioni nette Altri costi / Altri ricavi 1 - Capogruppo (Banca Popolare di Vicenza) 5 (15.391) (46) (524) - Società controllate 2 4 (782) (33) (198) - Società collegate (314) - Società controllate in modo congiunto Dirigenti con responsabilità strategiche (860) - Altre parti correlate Totale 9 (16.173) (79) (1.896) Voce di bilancio (16.327) 315 (10.653) % di incidenza 0,03% 99,06% -25,08% 17,80% 1 Voci 110 e 160 del conto economico. 2 Include i rapporti in essere con le società controllate direttamente/indirettamente dalla Capogruppo Banca Popolare di Vicenza. 3 Include i rapporti in essere con le società collegate direttamente/indirettamente dalla Capogruppo Banca Popolare di Vicenza. 130

133 Gli interessi passivi rappresentano la remunerazione a tassi di mercato dei finanziamenti ricevuti, mentre gli interessi attivi sono connessi alla remunerazione a tassi di mercato delle disponibilità liquide della Società. Gli altri costi sono riferibili a spese amministrative varie sostenute a fronte di servizi ricevuti. Gli altri costi riferibili ai Dirigenti con responsabilità strategiche attengono ai compensi loro corrisposti, come da dettaglio di cui alla precedente Sezione 6.1. Non sono in essere altri rapporti con parti correlate, come definite dallo IAS 24, oltre a quelli dettagliati ai precedenti paragrafi 6.1 e

134 SEZIONE 7 ALTRI DETTAGLI INFORMATIVI 7.1 Informazioni sull impresa capogruppo e banca comunitaria Denominazione Banca Popolare di Vicenza Soc. coop. per azioni. Sede Via Btg. Framarin, Vicenza Dati essenziali dell'ultimo bilancio della società che esercita l'attività di direzione e coordinamento Si riportano di seguito gli schemi dell ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2010 della Banca Popolare di Vicenza S.C.p.A., che, ai sensi del comma 4 dell'art bis del c.c., è la società che esercita su PrestiNuova l'attività di direzione e coordinamento e che redige il bilancio consolidato. 132

135 BANCA POPOLARE DI VICENZA S.C.p.A. 133

136 BANCA POPOLARE DI VICENZA S.C.p.A. 134

137 BANCA POPOLARE DI VICENZA S.C.p.A. 135

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