PRESENTAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA BANCA DEL MUGELLO - CREDITO COOPERATIVO

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3 PRESENTAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA BANCA DEL MUGELLO - CREDITO COOPERATIVO C è un bilancio imposto dalla legge: è quello civilistico e fiscale. Ma c è un altro bilancio che una Banca di Credito Cooperativo non può non redigere: è quello della coerenza tra la propria attività e la propria originale missione d impresa, che è quella di fare banca promuovendo il miglioramento la coesione la crescita sostenibile, come afferma il nostro statuto. Si tratta di documenti sempre più interrelati l uno con l altro, perché sempre più dovrà essere visibile nella descrizione della nostra strategia e delle nostre politiche (di raccolta, di credito, commerciali, di rischio ) il perché delle scelte e dei comportamenti. Il perché che viene spiegato, appunto, dalla nostra missione. Sono le caratteristiche identitarie della BCC che, ad esempio, ne rendono evidente il comportamento in questo tempo di difficoltà. Nella crisi, le BCC non hanno fatto un passo indietro. Hanno scelto di continuare a sostenere l economia reale, rimanendo vicine ai propri soci e clienti. Hanno privilegiato la relazione, introducendo opportuni elementi di flessibilità per venire incontro alle esigenze di imprese e famiglie. È stata un opzione, non un obbligo. E un opzione non indolore. Ma una banca dei soci e delle comunità locali non avrebbe potuto fare altrimenti. Questo rendiconto, dunque, va letto specularmente a quello di bilancio, per poter fare un bilancio realmente completo dell attività della nostra banca. Attorno al tema della misurazione si intersecano oggi diversi interessi. Quelli connessi all esigenza di assicurare trasparenza e comparabilità delle informazioni fornite, ma anche quelli volti a ricercare una metrica del valore più ampia, che vada oltre gli standard, di cui un esempio è stata anche la Commissione voluta dal Governo francese per studiare una misurazione della ricchezza degli Stati che vada oltre il PIL. Anche noi sentiamo l esigenza di una metrica più ampia e più specifica: una metrica mutualistica che aiuti a rendere visibile e trasparente, all esterno ed all interno della nostra impresa, l andamento della nostra attività, e la sua coerenza con la nostra identità ed il nostro piano strategico. È infatti dalla pianificazione strategica che si avvia il processo che la rendicontazione conclude. La complessa attività sul piano bancario ed extrabancario che questo bilancio intende documentare segue allora un disegno strategico che intende valorizzare il fare banca differente e che ha posto come obiettivo centrale di questo anno l affinamento della capacità di servizio ai soci e al territorio. Questo documento serve a rendere visibile come tale obiettivo è stato attuato, a darne delle misure. Comprendere, agire, rivedere sono, infatti, i tre passaggi essenziali di ogni processo di miglioramento. Il Presidente

4 INTRODUZIONE E NOTA METODOLOGICA Il Bilancio sociale è lo strumento mediante il quale la Banca intende fornire elementi di valutazione circa l aspetto sociale dell attività aziendale, di verifica della coerenza dell impresa rispetto agli scopi statutari, di comunicazione del valore creato verso i propri portatori di interesse. Esso è pertanto un documento essenziale in particolare per un impresa cooperativa, che ha la specifica funzione di promuovere uno sviluppo durevole, a beneficio dei soci e delle comunità locali, di distribuire vantaggi economici ma anche metaeconomici e dunque per loro natura intangibili, di più difficile quantificazione e rappresentazione all interno di un rendiconto tradizionale. Dal punto di vista metodologico, abbiamo scelto di adottare dei criteri di redazione standard per privilegiare la comparabilità soprattutto a livello settoriale, introducendo altresì delle personalizzazioni utili a rappresentare la specificità della nostra impresa e, a questo riguardo, ci siamo avvalsi del supporto fornitoci da Federcasse. Il processo di rendicontazione seguito ha pertanto tenuto conto dei seguenti principi: gradualità, ovvero l approfondimento del modello nel tempo; flessibilità, ovvero l adattamento del modello alla situazione della nostra banca, favorendo uno sviluppo modulare della rendicontazione; diffusione della cultura della rendicontazione, per rendere il nostro sempre più un percorso di miglioramento e non un adempimento o, tanto meno, una moda. Di seguito il processo seguito nella redazione del presente Bilancio Sociale e di Missione: FASI OBIETTIVI REQUISITI I RENDERSI CONTO Preparazione e programmazione del processo di rendicontazione agli stakeholders II RENDERE CONTO Analisi, raccolta dati e costruzione del sistema di indicatori, redazione e validazione del documento, verifica III COMUNICARE AGLI STAKEHOLDER Pubblicazione e pubblicizzazione del documento 1. valutare l opportunità per la banca di intraprendere il processo di rendicontazione agli stakeholder 2. valutare la fattibilità del processo nel contesto organizzativo 3. definire il percorso per la realizzazione 4. condividere il progetto 5. individuare contenuti informativi coerenti con la logica della rendicontazione 6. raccogliere i dati necessari a costruire il sistema di indicatori 7. redigere e valicare il documento di rendicontazione agli stakeholder 8. verificare il processo e il documento realizzato 9. comunicare il documento in modo efficace 10. pubblicare il documento 11. pubblicizzare il documento a. informazione/formazione e consapevolezza b. identificazione degli stakeholder e delle loro aspettative legittime c. impegno del vertice aziendale d. responsabilità e. trasparenza e significatività f. coerenza g. coinvolgimento degli stakeholder h. comprensibilità/chiarezza ed intelligibilità i. accessibilità j. ascolto k. tempestività l. neutralità

5 Si procede nel ribadire e confermare alcuni concetti di fondamentale importanza che dimostrano ancora una volta la natura differente di una BCC (e dell intero Movimento del Credito Cooperativo) rispetto agli altri operatori creditizi. La riaffermazione di questi connotati, che non hanno solo valenza formale ma che invece si sostanziano in una realtà operativa quotidiana e facilmente riscontrabile, è oggi quanto mai essenziale alla luce proprio degli importanti cambiamenti che il sistema del credito nazionale ed internazionale sta conoscendo e della situazione economica che stiamo vivendo. PERCHÉ LA BCC È UNA BANCA DIFFERENTE Differente per norma La Banca di Credito Cooperativo, definita dal Testo Unico Bancario del 1993 (D. Lgs. n. 385) e dalle disposizioni della Vigilanza emanate dalla Banca d Italia, nonché dalla normativa civilistica sulle società cooperative, è una banca prima di tutto differente per norma. È l unica banca mutualistica del mercato ed è tra le poche banche completamente locali. In particolare, le specificità delle BCC riguardano: il reclutamento della compagine sociale (i soci debbono risiedere, avere sede o operare con carattere di continuità nell ambito territoriale di attività della banca); i vincoli all operatività con i soci (ovvero l obbligo di realizzare almeno il 50% dell attività creditizia con i soci); i limiti alla competenza territoriale e all operatività fuori di tale competenza (il 95% del totale del credito deve essere obbligatoriamente erogato nel territorio); l obbligo di destinazione degli utili e forti limiti alla distribuzione degli stessi (almeno il 70% degli utili deve andare a riserva, ovvero al rafforzamento del patrimonio che è e resterà sempre indisponibile per i singoli. E questo per la BCC, che non si capitalizza sui mercati finanziari, l unico modo per costruire il proprio sviluppo). I soci Per una Banca di Credito Cooperativo, i soci non sono meri azionisti. Essi contano per ciò che sono, non per il capitale che possiedono. Ogni socio, infatti, ha diritto ad un solo voto a prescindere dall entità del capitale versato. Questo non può comunque essere superiore, per valore nominale, a 50 mila euro, limite che, nell ottica della mutualità, mira ad evitare la disparità tra i soci. D altra parte, obiettivo dei soci non è l acquisizione di un guadagno sotto forma di dividendo, ma la fruizione di un servizio a condizioni vantaggiose. Le BCC debbono esercitare la loro attività prevalentemente nei confronti dei soci. Il principio di prevalenza è rispettato quando più del 50% delle attività di rischio è destinato ai soci e/o ad attività prive di rischio, secondo i criteri dell Autorità di Vigilanza. La Banca d Italia, può autorizzare, comunque, per brevi periodi, le singole banche ad una operatività prevalente a favore di soggetti diversi dai soci, per ragioni di stabilità gestionale. Con la riforma del diritto societario la normativa civilistica stabilisce che il criterio della prevalenza, già precedentemente predisposto per le BCC nel Testo Unico Bancario, è diventato un criterio definitivo per identificare le cosiddette cooperative a mutualità prevalente.

6 La competenza territoriale La competenza territoriale è stabilita dalle Istruzioni di Vigilanza della Banca d Italia e deve essere specificata nello statuto. Essa comprende i Comuni nei quali la banca ha sede legale, le succursali e le zone limitrofe, in modo che ci sia continuità territoriale. Possono diventare soci le persone, le imprese o le associazioni che risiedono o hanno sede o svolgono la loro attività nella zona di competenza della BCC.

7 La destinazione degli utili Per quanto riguarda la destinazione degli utili, il Testo Unico Bancario stabilisce quanto segue: le BCC devono destinare almeno il 70% degli utili netti annuali a riserva legale; una quota degli utili netti annuali deve essere corrisposta ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione nella misura del 3% (come previsto dalla Legge n. 59 del 1992); In applicazione di tale previsione nel 1992 Confcooperative e la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali ed Artigiane hanno costituito il Fondo Mutualistico per la Promozione e il Sostegno della Cooperazione (Fondosviluppo). Dal 2005 con l entrata in vigore del nuovo regime contributivo delle BCC (3% degli utili annuali) l azione del Fondo è stata resa più incisiva, soprattutto a favore delle imprese cooperative di settori e aree geografiche più deboli, in una logica di solidarietà cooperativa; la quota di utili rimanenti, cioè di quella parte non usata per la rivalutazione delle azioni o che è assegnata ad altre riserve o distribuita ai soci, deve essere destinata a fini di beneficenza o mutualità. La disciplina degli utili distribuiti ai soci, disposta dal Testo Unico Bancario, è integrata dalle disposizioni stabilite dal nuovo diritto societario, che per noi Banche di Credito Cooperativo, in quanto cooperative a mutualità prevalente, fissa un limite alla distribuzione dei dividendi. In ragione anche delle suddette caratteristiche, la riforma del diritto societario ha confermato che le BCC sono cooperative a mutualità prevalente. Nello stesso tempo l appartenenza a pieno titolo delle BCC al mondo della cooperazione è stata riaffermata mediante l uniformità dei trattamenti fiscali e parafiscali di tutte le imprese cooperative, indipendentemente dal settore nel quale operano. Altrettanto rilevante nella riaffermazione dell identità mutualistica delle BCC è la normativa sulla revisione cooperativa, prevista dall art. 18 del decreto legislativo n. 220/2002 ed attuata col Decreto ministeriale firmato dal Ministro delle Attività Produttive (ora Ministero dello Sviluppo Economico) il La revisione cooperativa ha la finalità di: fornire agli organi di direzione e di amministrazione della BCC suggerimenti e consigli per migliorare la gestione e il livello di democrazia interna, al fine di promuovere la reale partecipazione dei soci alla vita sociale, accertare la natura mutualistica dell ente verificandone la legittimazione a beneficiare del trattamento peculiare previsto dalla legge. La vigilanza cooperativa, svolta per la verifica della corretta applicazione dei requisiti mutualistici nella BCC, assume un ruolo autonomo rispetto alla vigilanza bancaria svolta dalla Banca d Italia per il presidio della sana e prudente gestione; I soggetti abilitati a svolgere la revisione cooperativa sulla BCC sono le associazioni di categoria specializzate (nel nostro caso Confcooperative, la Federazione italiana delle BCC e la Federazione territoriale), individuate dal Ministero delle Attività Produttive d intesa con la Banca d Italia, sulla base dei requisiti di idoneità e rappresentatività.

8 Differente per identità E sulla base di queste connotazioni, normative e valoriali, che si definisce l identità della Banca di Credito Cooperativo. Gli elementi fondamentali che ne definiscono la peculiare identità sono essenzialmente tre: la partecipazione democratica, sottolineata nel carattere cooperativo della BCC; la mutualità, che è: interna (nella relazione sociale, l obbligo ad orientare l attività prevalentemente a favore dei soci e a non perseguire fini di speculazione privata ); esterna (nella relazione con gli altri portatori di interessi, ed in particolare la comunità locale, come previsto dall articolo 2 dello statuto sociale); di sistema (intesa come cooperazione di categoria, che implica la piena valorizzazione del modello a rete ); la territorialità, che si esprime: nella proprietà dell impresa (i soci di una BCC debbono essere espressione del territorio di insediamento dell azienda); nell operatività (il risparmio raccolto resta nel territorio per finanziare lo sviluppo dell economia reale); nella condivisione che deriva dall appartenenza allo stesso contesto (dal quale le BCC non possono, e non vogliono comunque, allontanarsi per delocalizzare). Dunque, la BCC, in quanto modello esclusivo di banca cooperativa mutualistica esistente sul mercato, è davvero un impresa unica ed originale.

9 Differente per storia Nel 2008 il Credito Cooperativo ha celebrato i 125 anni dalla costituzione della prima Cassa Rurale. La nostra storia, la storia del Credito Cooperativo, è fatta da macrostorie di microcrediti. Le Casse Rurali sono nate sulla base di una necessità, di una sollecitazione e di un progetto. La necessità era quella di liberarsi dallo sfruttamento e talvolta dalla piaga dell usura, di rompere le catene del bisogno che opprimevano anche la dignità delle persone. La sollecitazione derivava dal Magistero della Chiesa, e in particolare dall enciclica di papa Leone XIII, la Rerum Novarum, emanata nel 1891, che pur non parlando espressamente di cooperazione, indicava tuttavia l associazionismo come il giusto rimedio di fronte alle contraddizioni e alle ingiustizie della società di allora: cioè la debolezza dei più poveri. Il progetto era quello di migliorare la condizione morale e materiale dei soci fornendo il denaro a ciò necessario, come si leggeva allora negli statuti delle Casse. La prima Cassa Rurale viene istituita nel 1883 ad opera di Friedrich Wilhelm Raiffeisen ad Anhausen, nella valle del Reno. La banca si proponeva di favorire gli investimenti e la modernizzazione del settore agricolo allora caratterizzato dalla presenza di imprese di piccole e talvolta piccolissime dimensioni. Praticava l erogazione del credito esclusivamente ai soci applicando un tasso di interesse contenuto. In Italia la prima Cassa Rurale, sul modello Raiffeisen, nasce il 20 giugno 1883 a Loreggia, in provincia di Padova, ad opera di Leone Wollemborg. Riunisce 32 soci fondatori, soprattutto contadini e piccoli proprietari terrieri. Questa esperienza inizialmente venne guardata con sospetto o con sufficienza. Le previsioni erano tutte contro. Un autorevole studioso le definì un assurdo economico e ne profetizzò la rapida scomparsa dal mercato ( l egoismo e l opportunismo vi seppelliranno, fu detto). Invece. Invece, nell arco di neppure 15 anni dalla nascita della prima Cassa Rurale, le Casse (tra neutre e cattoliche) avevano raggiunto in Italia il numero di 904. Nel 1905 ne erano state costituite e alla fine del 1920 il numero era salito a La storia ultracentenaria del Credito Cooperativo e la sua affermazione nel mercato sono lì a dimostrare che fare banca differente è possibile.

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11 Di seguito si elencano i principali avvenimenti che hanno segnato la storia ultracentenaria della cooperazione di credito: 1883 nasce la prima Cassa Rurale a Loreggia, Padova, ad opera di Leone Wollemborg viene costituita la Federazione fra le Casse Rurali e Sodalizi affini cui aderiscono 51 Casse Rurali grazie alla operosità di un giovane sacerdote, don Luigi Cerutti, nasce a Gambarare, in provincia di Venezia, la prima Cassa Rurale Cattolica l enciclica Rerum Novarum di papa Leone XIII, sollecitando i cattolici all azione sociale, a forme di tipo solidaristico per vincere la solitudine dei più poveri, diviene il manifesto dell ampio, diffuso movimento le Casse Rurali sono oltre 900, di cui 775 quelle cattoliche; le Federazioni, a carattere diocesano, cominciano a darsi una prima struttura organizzativa nasce a Roma, dopo diversi tentativi, la Federazione Italiana delle Casse Rurali con funzioni di rappresentanza e tutela del gruppo, di promozione e perfezionamento delle banche associate, con una struttura di supporto alle Casse di tipo sindacale, tecnico e finanziario si verifica la grande scissione. Le cooperative cattoliche si staccano dalla Lega delle cooperative e formano la Confederazione Cooperative Italiane, alla quale aderisce la Federazione Italiana delle Casse Rurali il regime fascista, che vuole controllare la cooperazione, crea l Ente Nazionale Fascista della Cooperazione. La legge sulla disciplina giuridica del rapporto di lavoro impone la costituzione dell Associazione Nazionale tra le Casse Rurali ed Enti Assimilati con un presidente per legge di nomina governativa nasce l Ente Nazionale delle Casse Rurali Agrarie ed Enti Ausiliari (Encra). Viene varata la Legge Bancaria entra in vigore il Testo Unico delle Casse Rurali e Artigiane. Il TUCRA non favorisce l espansione numerica delle Rurali che, dopo la caduta del regime fascista, risultano notevolmente diminuite passando da nel 1922, anno in cui raggiunsero la massima numerosità, a 804 nel viene sciolta la Federazione Nazionale delle Casse Rurali ed Enti Ausiliari, mentre continua ad operare l Ente Nazionale delle Casse Rurali viene ricostituita dai cattolici la Confederazione Cooperative Italiane e dai cooperatori di altra ispirazione la Lega nazionale delle Cooperative e Mutue viene ricostituita la Federazione Italiana delle Cassa Rurali e Artigiane comincia una attività di riorganizzazione e rilancio del movimento e dell operatività delle Casse. Si ricostituiscono le Federazioni locali e si ristrutturano quelle esistenti, conferendo loro funzioni di rappresentanza, tutela ed assistenza tecnica a livello regionale e interregionale delle Casse associate costituzione dell Istituto di Credito delle Casse Rurali e Artigiane (Iccrea) che ha come obiettivo rendere più efficace e intensa l opera delle Casse Rurali e Artigiane, agevolando, coordinando e incrementandone l azione, mediante lo svolgimento di funzioni creditizie, di intermediazione tecnica ed assistenza finanziaria (art. 2 statuto Iccrea). Nel corso degli anni 60, si realizza un progetto di gestione integrata del sistema, che passa prima di tutto per la funzione di coordinamento e rappresentanza che dovranno svolgere le Federazioni locali nasce l Editrice delle Casse Rurali e Artigiane, l Ecra. La Federazione Italiana è tra i membri fondatori dell Associazione delle Banche Cooperative della Cee, il Groupment des Cooperatives d Epargne et de Crédit, che ha lo scopo di promuovere e di tutelare gli interessi della categoria in sede (FGD), nuovo strumento obbligatorio di

12 Dallo statuto della Cassa Rurale dei Prestiti di Loreggia (Leone Wollemborg) Per la semplicità somma degli ordinamenti, per i procedimenti patriarcali ad essa propri questa istituzione si addice in tutto alle reali circostanze della popolazione rurale, e sa veramente conseguire i fini che si propone: pareggiare nel credito ai grandi gl imprenditori più muniti, recando quell aiuto potente ai piccoli e piccolissimi proprietari coltivatori, ai piccoli e piccolissimi affittaiuoli e redimendoli all usura; diffondere la moralità, insegnando praticamente alla popolazione il valore economico dell onestà; stimolare le energie morali assopite, ridestando negli animi avviliti la speranza, richiamando forze latenti alla vita. Da Spirito controcorrente (1885) F. W. Raiffeisen Se i principi sui quali le Casse Rurali poggiano si osservano attentamente, è indubbio che le nuove istituzioni avranno un azione benefica e co risultati loro alletteranno all imitazione. Sovratutto è necessario di tenere fermo questo, che i denari prestati siano adoprati, conforme alla destinazione loro, a scopi produttivi economici soltanto, non per inutili spese. Per tal modo solamente si può conseguire l intento, che è lo scopo principale delle nostre unioni: l elevamento morale delle popolazioni. Differente per Strategia La strategia del Credito Cooperativo di questi ultimi anni è riassumibile in due slogan: Buona banca, Buona cooperativa, Buona rete, il primo; Identità e coesione, il secondo. Buona banca, garantendo la solidità e l'efficienza dell'impresa, controllando e gestendo i rischi, realizzando un'organizzazione idonea, assicurando un'offerta competitiva. Buona cooperativa, con un'identità comune e condivisa, sostenendo la partecipazione reale dei soci, creando relazioni qualitativamente elevate con tutti i propri interlocutori, aiutando a sviluppare il territorio in cui hanno sede, creando fiducia nella comunità. Buona impresa di rete, condividendo, in autonomia, valori, cultura, strategie, un sistema organizzativo, una modalità di comunicare, una continuità operativa per essere sempre più efficienti e competitive sul mercato Entrambi gli slogan possono essere ricompresi e in qualche modo ulteriormente rilanciati dall obiettivo della cooperazione totale. Totale, ovvero piena, globale, a tutti i livelli. La cooperazione totale, infatti, ha un accezione sul piano strategico e organizzativo e può fare riferimento sia alle iniziative di rafforzamento delle garanzie offerte dal sistema BCC

13 attraverso il nuovo Fondo di Garanzia Istituzionale, che al potenziamento delle sinergie interne, soprattutto sul piano imprenditoriale; ha un incidenza sul piano gestionale, e comporta, da un lato, l ulteriore diffusione di criteri di gestione dei collaboratori volti alla promozione della partecipazione, del coinvolgimento, della motivazione e, dall altro, il potenziamento di una formazione che valorizzi la nostra distintiva cultura d impresa; ha un accezione operativa, nella logica dell attuazione e attualizzazione degli obiettivi contenuti nell articolo 2 del nostro statuto, e dunque, ad esempio, nella realizzazione di quel miglioramento delle condizioni dei soci e delle comunità locali in esso prescritto; ha una declinazione sul piano della comunicazione, e si traduce nel rafforzamento di iniziative volte ad accreditare il sistema BCC nella sua interezza. Passaggio qualificante e discriminante, con effetti di rilievo sui profili la buona banca e la buona cooperativa, è la recente costituzione del sopra menzionato Fondo di Garanzia Istituzionale (FGI), che genererà numerosi vantaggi: vantaggi di mercato (in primo luogo un migliore accesso ai mercati finanziari per le singole banche in termini di costo della raccolta, potendo contare su rating più favorevoli. E questo vantaggio potrà essere traslato sulla clientela); vantaggi di reputazione (derivanti dalla maggiore solidità); vantaggi regolamentari (la possibilità di utilizzare criteri di vigilanza prudenziali più favorevoli, ovvero la ponderazione "zero" sulle esposizioni interne al network BCC ai fini del calcolo del nuovo coefficiente prudenziale (Basilea 2). Ovvero viene consentito alle singole Banche di Credito Cooperativo, a fronte dei prestiti interbancari interni, di assorbire meno patrimonio e quindi di assicurare una migliore allocazione dei capitali attraverso una gestione più efficiente dei flussi finanziari. Questo consentirà di liberare risorse a vantaggio dell'attività di intermediazione, a favore dei soci e clienti e per il sostegno alle comunità locali. La strategia di sviluppo prospettata evidenzia dunque vantaggi sia per la banca sia per i suoi clienti. Se la prima (la banca) sarà di fatto ancora più stabile e ancora più solida, dunque più competitiva, i soci e i clienti godranno di un beneficio in termini di miglioramento della qualità e della convenienza dei prodotti e dei servizi loro destinati. Differente per valori I valori nei quali il Credito Cooperativo si riconosce, e che derivano dalla sua identità, sono delineati in tre documenti principali: - il fondamento è l articolo 2 dello Statuto; - la Carta dei Valori del Credito Cooperativo ne è una declinazione riferita alle persone; - la Carta della Coesione è la sintesi dello stile della mutualità riferita alle strutture del sistema del Credito Cooperativo e alle loro relazioni interne. L articolo 2 dello Statuto afferma: Nell'esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi dell insegnamento sociale cristiano e ai principi della mutualità senza fini di speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l'educazione al risparmio e alla previdenza

14 nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune. E altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economico-finanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci. Perché la BCC è differente? Art. 2 CONVENIENZA BEN-ESSERE (più di ben-avere) COOPERAZIONE- COESIONE SVILUPPO SOSTENIBILE DIFFERENZA Statuto della Banca di Credito Cooperativo Nell esercizio della sua attività, la Società si ispira (ai principi dell insegnamento sociale cristiano e) ai principi della mutualità senza fini di speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promovendo lo sviluppo della cooperazione e l educazione al risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune. E altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economicofinanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci. Da notare, il fatto che le BCC abbiano scritto la responsabilità sociale nello Statuto, acquisendo l impegno ad agire in coerenza con la Carta dei Valori non solo tra i principi, ma a livello statutario. La Carta dei Valori è al tempo stesso fondamento e meta delle Banche di Credito Cooperativo. Esprime i valori sui quali si fonda la loro azione, la loro strategia e la loro prassi; racchiude le regole di comportamento e rappresenta gli impegni della banca nei confronti del suo pubblico (soci, clienti, collaboratori). Nella Carta della Coesione del Credito Cooperativo, approvata a Parma in occasione del XIII Convegno Nazionale nel dicembre del 2005, inserisce la BCC nel sistema del Credito Cooperativo, traducendo i principi della Carta dei Valori in un contesto di rete.

15 La Carta dei Valori del Credito Cooperativo 1. Primato e centralità della persona Il Credito Cooperativo ispira la propria attività all attenzione e alla promozione della persona. Il Credito Cooperativo è un sistema di banche costituite da persone che lavorano per le persone. Il Credito Cooperativo investe sul capitale umano costituito dai soci, dai clienti e dai collaboratori per valorizzarlo stabilmente. 2. L impegno L impegno del Credito Cooperativo si concentra, in particolare, nel soddisfare i bisogni finanziari dei soci e dei clienti, ricercando il miglioramento continuo della qualità e della convenienza dei prodotti e dei servizi offerti. Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità locale e fabbricare fiducia. Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l eccellenza nella relazione con i soci e clienti, l approccio solidale, la cura della professionalità costituiscono lo stimolo costante per chi amministra le aziende del Credito Cooperativo e per chi vi presta la propria attività professionale. 3. Autonomia L autonomia è uno dei princìpi fondamentali del Credito Cooperativo. Tale principio è vitale e fecondo solo se coordinato, collegato e integrato nel sistema del Credito Cooperativo. 4. Promozione della partecipazione Il Credito Cooperativo promuove la partecipazione al proprio interno e in particolare quella dei soci alla vita della cooperativa. Il Credito Cooperativo favorisce la partecipazione degli operatori locali alla vita economica, privilegiando le famiglie e le piccole imprese; promuove l accesso al credito, contribuisce alla parificazione delle opportunità. 5. Cooperazione Lo stile cooperativo è il segreto del successo. L unione delle forze, il lavoro di gruppo, la condivisione leale degli obiettivi sono il futuro della cooperazione di credito. La cooperazione tra le banche cooperative attraverso le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione per conservarne l autonomia e migliorarne il servizio a soci e clienti. 6. Utilità, servizio e benefici Il Credito Cooperativo non ha scopo di lucro. Il conseguimento di un equo risultato, e non la distribuzione del profitto, è la meta che guida la gestione del Credito Cooperativo. Il risultato utile della gestione è strumento per perpetuare la promozione del benessere dei soci e del territorio di riferimento, al servizio dei quali si pone il Credito Cooperativo. Esso è altresì testimonianza di capacità imprenditoriale e misura dell efficienza organizzativa, nonché condizione indispensabile per l autofinanziamento e lo sviluppo della singola banca cooperativa. Il Credito Cooperativo continuerà a destinare tale utile al rafforzamento delle riserve in misura almeno pari a quella indicata dalla legge e ad altre attività di utilità sociale condivise dai soci. Il patrimonio accumulato è un bene prezioso da preservare e da difendere nel rispetto dei fondatori e nell interesse delle generazioni future. I soci del Credito Cooperativo possono, con le modalità più opportune, ottenere benefici in proporzione all attività finanziaria singolarmente svolta con la propria banca cooperativa. 7. Promozione dello sviluppo locale Il Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime da un alleanza durevole per lo sviluppo. Attraverso la propria attività creditizia e mediante la destinazione annuale di una parte degli utili della gestione promuove il benessere della comunità locale, il suo sviluppo economico, sociale e culturale. Il Credito Cooperativo esplica un attività imprenditoriale a responsabilità sociale, non soltanto finanziaria, ed al servizio dell economia civile. 8. Formazione permanente Il Credito Cooperativo si impegna a favorire la crescita delle competenze e della professionalità degli amministratori, dirigenti, collaboratori e la crescita e la diffusione della cultura economica, sociale, civile nei soci e nelle comunità locali. 9. Soci I soci del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a contribuire allo sviluppo della banca lavorando intensamente con essa, promuovendone lo spirito e l adesione presso la comunità locale e dando chiaro esempio di controllo democratico, eguaglianza di diritti, equità e solidarietà tra i componenti la base sociale. Fedeli allo spirito dei fondatori, i soci credono ed aderiscono ad un codice etico fondato sull onestà, la trasparenza, la responsabilità sociale, l altruismo. 10. Amministratori Gli amministratori del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a partecipare alle decisioni in coscienza ed autonomia, a creare valore economico e sociale per i soci e la comunità, a dedicare il tempo necessario a tale incarico, a curare personalmente la propria qualificazione professionale e formazione permanente. 11. Dipendenti I dipendenti del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a coltivare la propria capacità di relazione orientata al riconoscimento della singolarità della persona e a dedicare intelligenza, impegno qualificato, tempo alla formazione permanente e spirito cooperativo al raggiungimento degli obiettivi economici e sociali della banca per la quale lavorano. Riva del Garda, dicembre 1999

16 La Carta della Coesione del Credito Cooperativo 1. Principio di autonomia L autonomia della singola Banca di Credito Cooperativo-Cassa Rurale è uno dei principi fondamentali del Movimento del Credito Cooperativo. L autonomia si esprime in modo pieno e fecondo se si sviluppa nell ambito del sistema del Credito Cooperativo. Tutti i soggetti del sistema propongono e gestiscono le proprie iniziative nel rispetto dell autonomia della singola cooperativa. L autonomia della singola BCC-CR deve essere compatibile con la stabilità della stessa e con l interesse generale. Le BCC-CR custodiscono la propria indipendenza giuridica e la propria sostanziale autonomia imprenditoriale impegnandosi in una gestione sana, prudente e coerente con la propria missione. Esse sono accomunate da una forte omogeneità statutaria e culturale. Il sistema considera un valore prezioso l esistenza del numero più ampio possibile di BCC-CR e ne assicura lo sviluppo nel segno della stabilità, della coerenza e della competitività. 2. Principio di cooperazione La cooperazione tra banche cooperative mutualistiche mediante le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione per conservarne l autonomia e la stabilità e migliorare la loro capacità di servizio ai soci e ai clienti. Il sistema del Credito Cooperativo costituisce un fattore competitivo indispensabile per le BCC-CR e consente di ottenere e mantenere un posizionamento istituzionale, concorrenziale e reputazionale altrimenti irraggiungibili. 3. Principio di mutualità La mutualità di sistema è condizione per realizzare al meglio le forme di mutualità interna (con e verso i soci) ed esterna (con e verso il territorio) previste dalla normativa bancaria e dallo Statuto della BCC-CR. Lo sviluppo di rapporti collaborativi tra le BCC-CR è finalizzato al perseguimento di vantaggi bancari e nonbancari a favore della base sociale, della clientela finale e del territorio*. (* Art. 45 della Costituzione Italiana e art. 2 della Carta dei Valori del Credito Cooperativo). 4. Principio di solidarietà La solidarietà all interno delle BCC-CR e fra le BCC-CR è un principio irrinunciabile del Movimento. Contribuire a creare le condizioni migliori per la nascita, l operatività e lo sviluppo durevole delle BCC- CR rappresenta un valore prioritario e costituisce interesse primario di ciascuna BCC-CR e dell intero sistema del quale essa fa parte. La solidarietà si esprime anche attraverso la condivisione di principi e idee, l elaborazione e la partecipazione a progetti e iniziative comuni, l aiuto vicendevole nei casi di necessità. 5. Principio di legame col territorio La BCC-CR nasce, vive e si sviluppa nel territorio. Di esso è espressione e al suo servizio si dedica completamente, in modo indiretto (favorendo i soci e gli appartenenti alla comunità locale nelle operazioni di banca) e in modo diretto (favorendo la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio). 6. Principio di unità L unità del sistema rappresenta un bene irrinunciabile per ciascuna BCC-CR. La convinta adesione delle BCC-CR alle Federazioni Locali e di queste alla Federazione Italiana va perseguita costantemente, pur nel rispetto della volontarietà delle scelte. 7. Principio di democrazia Il principio di democrazia regola sia le relazioni tra i soci della singola BCC-CR sia le relazioni tra le BCC- CR all interno delle strutture di natura associativa consortile che nel tempo esse si sono date e si danno. 8. Principio di sussidiarietà Il sistema del Credito Cooperativo si fonda sul principio di sussidiarietà e si presenta come un sistema coordinato di autonomie basato su strutture operanti a vari livelli con funzioni distinte ma tra loro complementari. 9. Principio di efficienza Tutte le iniziative e le forme organizzative del sistema di volta in volta adottate dovranno essere caratterizzate da efficienza. L efficienza dovrà essere valutata in termini economici, qualitativi, relazionali, di stabilità e di coerenza rispetto alla previsione normativa e statutaria. Tutte le iniziative e le forme organizzative del sistema di volta in volta adottate dovranno essere caratterizzate da efficienza. L efficienza dovrà essere valutata in termini economici, qualitativi, relazionali, di stabilità e di coerenza rispetto alla previsione normativa e statutaria. 10. Principio di trasparenza e reciprocità Le iniziative e le relazioni all interno del sistema del Credito Cooperativo sono improntate al principio di trasparenza e di reciprocità. Trasparenza significa stabilire relazioni ispirate alla chiarezza e favorire l accessibilità e la circolazione delle informazioni a tutti i livelli. Reciprocità significa che ciascuna componente si impegna, concordemente alle altre, a contribuire alle attività comuni, nella consapevolezza della responsabilità congiunta e nella prospettiva di un mutuo beneficio. Parma, dicembre 2005

17 I valori delle BCC Statuto Carta dei Valori Carta della Coesione Mutualità senza fini di speculazione privata Primato e centralità della persona Indipendenza giuridica e autonomia Imprenditoriale imprenditoriale della BCC Miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche Sviluppo della cooperazione Coesione sociale e crescita sostenibile del territorio Orientamento sociale e bene comune Credito Credito Cooperativo produttore sistema di utilità e vantaggi banche Autonomia Promozione coordinata, della partecipazione collegata e integrata nel sistema Promozione dello sviluppo locale Cooperazione tra banche attraverso le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali Formazione permanente Credito Cooperativo sistema coordinato di autonomie Sistema come fattore competitivo per il posizionamento istituzionale, concorrenziale e reputazionale Solidarietà all interno delle BCC e fra le BCC Solidarietà all interno delle BCC e fra le BCC Legame con il territorio Efficienza economica, qualitativa, relazionale, relazionale di stabilità e di coerenza alla norma e allo Statuto Trasparenza nelle come relazioni chiarezza interne e e circolazione delle informazioni Democrazia economica e scambio mutualistico tra i soci Attività imprenditoriale a responsabilità sociale e a servizio dell economia civile Reciprocità come impegno di ciascuno ciascuno a contribuire alle attività alle attività comuni comuni Differente per missione La missione della nostra Banca, scritta nell articolo 2 dello Statuto, è favorire i soci e le comunità locali, ovvero assicurare convenienza; perseguire a vantaggio degli stessi un miglioramento complessivo, economico e meta-economico (culturale, morale, sociale ), definibile come ricerca e diffusione del ben-essere; promuovere lo sviluppo della cooperazione, ovvero della partecipazione; agevolare la coesione; spendersi per il bene comune. Principi e valori ispiratori della nostra attività sono: la cooperazione senza fini di speculazione; la promozione della coesione sociale e della crescita responsabile e sostenibile del territorio, per la costruzione del bene comune, per l incentivazione della democrazia economica; la ricerca della coerenza con la Carta dei Valori. La missione La missione delle BCC-CR delle essere intermediarie essere intermediaria della fiducia della dei fiducia soci dei e delle nostri comunità soci e delle locali, e comunità t l li lavorare lavorare per promozione per la promozione del benessere del benessere e dello sviluppo e dello sviluppo complessivo ssivo, l assicurando un assicurando servizio finanziario un servizio conveniente finanziario e eccellente personalizzato ed i ti e favorendo la partecipazione e favorendo e la la partecipazione coesione. e la i

18 La nostra storia L'atto di nascita della Banca del Mugello è recente: risale infatti al 1972 la decisione di fondere in un'unica Cassa Rurale ed Artigiana tre Casse preesistenti (quelle di Luco di Mugello, di Piancaldoli e di Coniale costituite fra il 1910 ed il 1923) che operavano nel Mugello, in modo da dare a questa terra toscana di confine dalle caratteristiche abbastanza omogenee un'unica banca cooperativa. Fin dalla sua nascita, quindi, la Cassa Rurale ed Artigiana del Mugello, dal 1994 Banca di Credito Cooperativo, fu la prima cooperativa di credito in Toscana ad avere già carattere comprensoriale, operando in tutta l'area del Mugello, a differenza di tutte le altre Casse Rurali ed Artigiane della Toscana che avevano la loro attività limitata al comune di insediamento e tutt'al più a qualche comune limitrofo. All'atto della fusione fra le tre Casse rurali preesistenti fu eletto presidente Giuseppe Menetti. A lui, nel 1982, seguì nella carica di presidente Giorgio Fiorentini; nel 1985 fu eletto Luciano Casini cui seguì ancora Giuseppe Menetti nel Nel 1991 tornò alla presidenza Luciano Casini rimasto in carica fino al 2000 quando gli successe l'attuale presidente Paolo Raffini. Dal 2001 la Banca del Mugello ha trasferito la propria sede nell'antico seminario arcivescovile di Firenzuola trasformato, pur rispettandone le forme, in moderni ed efficienti uffici. Oggi l'immagine che la banca da di sè è ancora quella di una banca locale molto attenta a determinare lo sviluppo del territorio nonostante sia ormai inserita anche nella città di Firenze con una filiale nella zona delle Cure.

19 LA STRATEGIA E L ORGANIZZAZIONE Il sistema del Credito Cooperativo: un architettura di rete Il modello organizzativo del Credito Cooperativo ruota intorno alle 415 BCC complessivamente presenti sul territorio nazionale con sportelli: queste sono supportate da un lato dal sistema associativo e dall altro dal sistema imprenditoriale. Il primo, composto dalle Federazioni Regionali e dalla Federazione Nazionale, svolge funzioni di coordinamento, assistenza tecnica, consulenza ed erogazione di servizi a favore delle banche associate. Il sistema imprenditoriale si configura come complemento operativo della BCC per quanto riguarda la fornitura di servizi e prodotti. I due principi che garantiscono l efficienza del sistema sono la sussidiarietà e la solidarietà. La sussidiarietà si esercita dalle strutture nazionali e regionali alle banche: le prime svolgono in modo consortile quelle funzioni che sarebbe meno efficiente realizzare sul territorio. La solidarietà riguarda i rapporti di collaborazione e di corresponsabilità che legano le BCC tra loro.

20 La presenza sul territorio Al 31 dicembre 2010 il Credito Cooperativo contava 415 BCC con sportelli (+4,4%), diffusi in 101 province e comuni. Il presidio delle banche sul territorio risultava il seguente. Numero comuni con sportelli BCC / / / / / / / /2010

21 L articolazione Questo Bilancio sociale e di missione è articolato in tre parti. Nella prima, cercheremo di descrivere l attività sociale della Banca nei confronti dei suoi principali portatori di interessi: i soci i clienti la collettività e la comunità locale i fornitori i collaboratori. Nella seconda rappresenteremo, attraverso la riclassificazione del conto economico con il criterio del valore aggiunto (dato dalla differenza tra il valore della produzione ed i consumi di beni e servizi necessari per ottenere la produzione), il contributo che la Banca del Mugello fornisce alla creazione della ricchezza e la sua distribuzione tra i portatori di interessi (cosiddetta contabilità sociale ). Nella terza abbiamo inserito l elenco dei Soci e nella quarta l elenco dei Dipendenti al Questo schema, che risponde ai criteri generalmente adottati anche se non standardizzati e regolamentati come avviene invece per il bilancio civile e fiscale, ci è sembrato il più adeguato a corrispondere alla nostra fisionomia e al nostro primo intento, che è quello di comunicare privilegiando la chiarezza e la leggibilità delle informazioni. Buona lettura, dunque.

22 Schema dei contenuti 1) Le relazioni con i portatori di interessi a. I soci b. I clienti c. I collaboratori d. I fornitori e. La collettività f. La comunità locale g. L ambiente 2) Il valore economico generato 3) I Soci della Banca del Mugello al ) I dipendenti della Banca del Mugello al

23 1) Le relazioni con i portatori di interessi L obiettivo principale del Bilancio Sociale e di Missione è quello di rendere conto ai portatori di interessi (stakeholders) della Banca circa la complessiva attività svolta e dei risultati raggiunti, non soltanto sul piano economico, ma anche su quello della relazione. Il Bilancio Sociale e di Missione misura, quindi, quanto l attività della Banca sia stata rispondente alle richieste ed agli interessi degli Stakeholders, nonché la coerenza dei comportamenti della Banca con i suoi Valori. I portatori di interesse sono di due tipi: interni ed esterni: interni sono i soci, i collaboratori, il sistema BCC ; esterni sono i clienti, i fornitori, la comunità locale, il movimento cooperativo in generale. Lo stile della relazione della BCC con i propri portatori di interessi è nel segno della mutualità. La mutualità non è un invenzione lessicale, ma un modo specifico di fare impresa, una formula moderna di organizzazione e gestione aziendale. È basata sull unire le forze, sul costruire capitale sociale, su instaurare relazioni basate sulla reciprocità. Ciò che caratterizza un impresa mutualistica è infatti l obiettivo, che è quello di conseguire un vantaggio: il socio è interessato ai mutui benefici, ai vantaggi reciproci che può ottenere dall appartenenza all impresa, e non alla remunerazione del capitale investito sotto forma di dividendi. E l assenza di una finalità speculativa influenza il modo di stare sul mercato, gli stili di governo, i modelli organizzativi, le scelte strategiche, l operatività della nostra impresa. Se quanto detto trova il suo riscontro nella realtà quotidiana, il socio deve sentirsi orgoglioso di contribuire e di essere parte attiva di una realtà che investe la propria ricchezza per la crescita sociale, culturale ed economica del suo territorio e della sua comunità. In ciò la Banca Locale di Credito Cooperativo si pone indubbiamente in modo diverso rispetto agli altri istituti di credito. In ciò si caratterizza ed in ciò si può definire differente. La mutualità, intesa come un modo alternativo di produrre ricchezza sia sociale che economica presuppone una cultura d impresa coerente: inclusiva, plurale, efficiente e solidale. E rappresenta una risorsa, perché: - costituisce una differenza, che a sua volta favorisce il pluralismo e la crescita; - induce dinamismo, stimolando la voglia di fare e il protagonismo, invece che l assistenzialismo; - è basata sulla reciprocità, che è paritetica, circolare e un mix equilibrato di interesse e solidarietà. Si fonda su rapporti tra pari e su relazioni non soltanto bi-direzionali (socio-impresa mutualistica), ma multi-polari (socio-impresa mutualistica; soci tra loro; impresa mutualistica-comunità locale; imprese mutualistiche tra loro). Per la nostra BCC la mutualità è una parte fondamentale dell identità e del codice genetico. È un fattore distintivo e competitivo. Un valore sancito dalla legge e che pervade la storia, le strategie, i modelli organizzativi, ma anche lo stile operativo.

24 IL VALORE PER I SOCI Il Credito Cooperativo investe sul capitale umano costituito dai soci, dai clienti e dai collaboratori per valorizzarlo stabilmente (art.1). L impegno del Credito Cooperativo si concentra, in particolare, nel soddisfare i bisogni finanziari dei soci e dei clienti, ricercando il miglioramento continuo della qualità e della convenienza dei prodotti e dei servizi offerti (art. 2). I soci del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a contribuire allo sviluppo della banca lavorando intensamente con essa, promuovendone lo spirito e l adesione presso la comunità locale e dando chiaro esempio di controllo democratico, eguaglianza di diritti, equità e solidarietà tra i componenti la base sociale (art. 9). Al la Banca contava soci I soci costituiscono l elemento essenziale, il vero patrimonio della Banca di Credito Cooperativo. Essi infatti possono svolgere allo stesso tempo più ruoli, essendo: i proprietari dell azienda (e come tali ne stabiliscono l indirizzo strategico), gli amministratori (e come tali sono responsabili della gestione), i primi e principali clienti, dunque punto di riferimento primario dell operatività (una BCC deve operare infatti per legge prevalentemente con i soci per quanto riguarda l erogazione del credito), nonché il miglior testimone e rappresentante della Banca e della sua cultura. Consapevole dell importanza di sviluppare questo patrimonio e dunque la partecipazione della comunità locale nella nostra impresa nonché il radicamento di questa nel territorio, la Banca ne ha fatto un pilastro della propria strategia ed una politica di incentivazione all apertura ed alla crescita della compagine sociale.

25 Chi sono i nostri soci Il numero dei soci delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali è costantemente cresciuto negli anni, a partire dal 1993, quando il Testo Unico Bancario ne ha liberalizzato il reclutamento (fino a quel momento vincolato per l 80% all appartenenza alle due categorie degli agricoltori e degli artigiani), con il solo legame del condividere il territorio di competenza della banca. Inoltre proprio in funzione della scelta richiamata nel paragrafo precedente, in questi ultimi anni abbiamo ampliato in modo rilevante la nostra base sociale, rivolgendoci a tutte le categorie economiche ed ai privati operanti sul territorio. Così facendo abbiamo potuto ampiamente rispettare il parametro previsto dalle Istruzioni di Vigilanza e nel contempo abbiamo rafforzato il radicamento nelle aree in cui operano gli sportelli della Banca. Evoluzione della compagine sociale Nel corso del 2010 si sono registrati i seguenti movimenti: - Soci ammessi 150 (accogliendo il 100% delle richieste) - Soci usciti per decesso e o per recesso 48 Per quanto riguarda la composizione della compagine sociale, i nostri soci sono espressione e rappresentano le diverse categorie professionali. Diversificata è anche la composizione per sesso e per età. DISTRIBUZIONE PER SESSO E PER ETA DEI SOCI NEL 2010 (IN % SUL TOTALE) Uomini Donne Totale Fino a 35 anni 5,59 2,84 8,43 Da 35 a 45 anni 15,83 4,74 20,57 Da 45 a 55 anni 24,74 5,59 30,33 Da 55 a 65 anni 20,85 6,74 27,59 Oltre 65 anni 11,66 1,42 13,08 Totale 78,67 21,33 100,00

26 Dove sono i nostri soci I nostri soci risiedono o svolgono la propria attività nella zona di competenza della BCC e prevalentemente nei comuni nei quali la Banca è presente con proprie filiali. Rimane ancora particolarmente significativa l incidenza dei soci provenienti dai comuni in cui è nata la nostra cooperativa. Nell anno 2010 la crescita del numero dei soci per area di provenienza è stata sostanzialmente uniforme in tutto il bacino di influenza della Banca. PROVENIENZA DEI SOCI Comuni Soci residenti/soci tot. (%) Firenzuola 20,14 Luco di Mugello 6,79 Piancaldoli 8,74 Borgo San Lorenzo 19,45 Vaglia 7,26 Scarperia 10,23 Barberino di Mugello 5,94 Sesto Fiorentino 9,80 Firenze 5,03 Calenzano 6,62 Totale 100,00 Il capitale sociale Il capitale sociale ammontava al dicembre 2010 a ,60 Euro, con un aumento del 13,35% rispetto all anno precedente. Le azioni sottoscritte erano in totale n La quota media detenuta da ciascun socio si mantiene tuttavia piuttosto contenuta (pur aumentando da 452,13 a 484,79 euro) anche se nel corso dell anno alcuni Soci hanno provveduto a sottoscrivere un numero maggiore di azioni aumentando il loro sostegno all attività della Banca anche questo dato deve essere letto come un esplicita volontà di garantire la partecipazione del socio alla cooperativa; partecipazione che non ha motivazioni esclusivamente o prettamente di carattere lucrativo, ma di ricerca di un più ampio vantaggio e miglioramento a favore del proprio Territorio e della propria Comunità. Crescita del capitale sociale

27 I vantaggi per i soci Cosa significa promuovere il miglioramento dei soci? delle condizioni morali culturali economiche Pareggiare nel credito ai grandi gl imprenditori più minuti redimendoli dall usura; diffondere la moralità, insegnando praticamente alla popolazione il valore economico dell onestà; stimolare le energie morali assopite, ridestando negli animi avviliti la speranza, richiamando forze latenti alla vita. (L. Wollemborg, Statuto Cassa Rurale di Prestiti) Abilitare a conoscere; Informare; Creare consapevolezza; Creare occasioni culturali; Promuovere viaggi; Organizzare incontri su tematiche generali e specifiche Vantaggi bancari; Vantaggi extra-bancari; Accesso al credito; Valore alla conoscenza personale nel merito di credito. Le agevolazioni e i benefici di cui i soci si avvantaggiano sono di natura bancaria ed extrabancaria. Non tutti i benefici sono per tale ragione facilmente monetizzabili, anche se hanno un indubbio valore pure sul piano economico (si pensi, per fare un esempio, al garantire l accesso al credito, nonché servizi e prestazioni integrative di carattere sanitario, connesse alla previdenza o alla cultura e alla formazione servizi collegati al Progetto Soci lanciato da questa Banca). Un ulteriore impulso alla partecipazione dei soci deriva dall entrata in vigore, dall inizio del 2007, della revisione cooperativa (per la verifica e il miglioramento della qualità cooperativa delle BCC), istituto del quale si è già parlato in precedenza. In questa logica, la revisione dei regolamenti elettorali ed assembleari mira a ribadire e rafforzare regole volte a tutelare tre diritti fondamentali dei soci: il diritto all informazione; il diritto a partecipare consapevolmente al dibattito assembleare e a esprimere la propria opinione; il diritto a candidarsi alle cariche sociali. Dunque il vantaggio che la Banca assicura ai propri soci può essere espresso in tre modi: la diffusione dell informazione e la promozione della partecipazione; l incentivazione di carattere bancario; l incentivazione di carattere extra-bancario. Gli strumenti di comunicazione Per quanto riguarda la diffusione dell informazione e la promozione della partecipazione, la Banca lo scorso anno ha investito ,00 Euro per la realizzazione dell assemblea, che costituisce sempre il momento principale di espressione della volontà dei soci i quali, in base alla regola cooperativa del voto capitario (una testa, un voto), hanno lo stesso peso a prescindere dal numero di azioni

28 possedute. All ultima assemblea hanno partecipato 343 soci. È proseguita l attenzione rivolta alla comunicazione, che si avvale di strumenti specifici, quale la pubblicazione Banca del Mugello Credito Cooperativo, periodico spedito ad ogni socio che informa sulle novità, i servizi e le attività svolte dalla Banca. I vantaggi bancari Con riferimento alle incentivazioni di carattere bancario, la Banca ha in primo luogo rispettato il principio della erogazione del credito principalmente ai soci secondo le regole della mutualità. I vantaggi extra bancari Per quanto riguarda i vantaggi di carattere extra-bancario, la Banca ha offerto ai soci le seguenti opportunità: Nell ambito della gestione del tempo libero, la Banca ha organizzato, riscuotendo come gli anni scorsi un sempre più crescente numero di partecipanti e l apprezzamento degli stessi, due gite, una a Sanpietroburgo e l altra in Perù. All interno del rapporto con i Soci vogliamo dare sempre più rilevanza al Progetto Soci che, da un lato mira a consolidare il legame con la base sociale, dall altro vuole offrirgli particolari opportunità e servizi sia di carattere bancario che extrabancario anche in questa iniziativa è visibile il cd. sistema a rete tipico del Mondo Cooperativo e dello Spirito Mutualistico a cui ci ispiriamo. Gli amministratori La nostra Banca è amministrata da 9 consiglieri. Raffini Paolo Tredici Alessandro Baldassini Luca Ballerini Federico Landi Luigi Marchi Roberto Sbrocchi Michele Simonetti Franco Soro Pietro Presidente Vice Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere

29 IL VALORE PER I CLIENTI Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l eccellenza nella relazione con i soci e clienti, l approccio solidale, la cura della professionalità costituiscono lo stimolo costante per chi amministra le aziende del Credito Cooperativo e per chi vi presta la propria attività professionale.. (art. 2) Il Credito Cooperativo favorisce la partecipazione degli operatori locali alla vita economica, privilegiando le famiglie e le piccole imprese; promuove l accesso al credito, contribuisce alla parificazione delle opportunità (art. 4) clienti (effettivi) Euro di finanziamenti all economia locale Euro fuori zona competenza oltre 400 prodotti e servizi in essere L obiettivo costante è quello di fornire ai nostri clienti un servizio di qualità, adottando uno stile di relazione basato sulla trasparenza, sulla fiducia, sulla disponibilità e sull ascolto attivo. I nostri clienti costituiscono il nostro punto di riferimento, ma anche il nostro motore, per la nostra politica di sviluppo che vuole sempre la centralità del cliente e della persona. Per fare tutto ciò siamo sempre più convinti che sia essenziale (oggi più che mai) investire risorse ed energie per: a) sviluppare la formazione e la cultura del nostro personale, facendo crescere la professionalità e garantire la cortesia, la competenza e l attenzione; b) aumentare le possibilità e le occasioni di relazione e di confronto con la clientela, utilizzando anche i canali più innovativi, senza però tralasciare l'importanza del rapporto diretto e personale. Anzi in questo particolare momento è importante mantenere quella relazione diretta e non mediata con il cliente e con la comunità, in quanto in questo modo si può consolidare la fiducia elemento fondamentale per un rapporto duraturo e corretto. In questo vogliamo riaffermare la nostra natura differente, in quanto la nostra visibilità è sempre stata una costante prerogativa nel rapporto con il mercato e nel nostro modo di interfacciarci; c) riaffermare la relazione diretta, il confronto quindi prima di tutto, inteso come strumento per alimentare il nostro patrimonio e la nostra ragione di essere. Una relazione che si basa e si deve basare su un rapporto biunivoco, bilaterale e personale che ci consenta di soddisfare le esigenze dei nostri interlocutori. Un rapporto alla pari, schietto e franco nel rispetto delle singole posizioni ed opinioni. Nella consapevolezza che ogni cliente rappresenta un unicum, abbiamo inoltre cercato di stabilire con ognuno una relazione personalizzata e su misura rispetto alle specifiche esigenze.

30 La rete di vendita e i nuovi canali distributivi La Banca opera oggi con 10 sportelli, nelle seguenti piazze: Firenzuola Luco di Mugello Piancaldoli Borgo San Lorenzo Vaglia Scarperia Barberino di Mugello Sesto Fiorentino Firenze Calenzano Nel processo di crescita della nostra rete di vendita è essenziale il miglioramento del servizio ai nostri soci, ai nostri clienti e all intera comunità locale, talvolta portando il servizio bancario laddove altre banche non avrebbero convenienza ad operare (attività tipica di una vera Banca Locale). Sul territorio sono presenti 13 apparecchi ATM. Nel corso dell ultimo anno sono stati installati n. 60 Pos in altrettanti esercizi commerciali. A livello organizzativo è dinamica ed attiva l azione dell Area Mercato orientata a sviluppare sempre più la collaborazione con gli operatori economici locali. Per una maggiore qualità della relazione con la clientela, la Banca si avvale inoltre di canali distributivi anche di tipo telematico. In particolare la Banca del Mugello offre alla clientela la possibilità di operare tramite internet banking. La Banca offre tramite il proprio sito il servizio Relax Banking, l home banking su internet del Credito Cooperativo per famiglie ed imprese, che consente di consultare il proprio conto corrente, nonché di impartire disposizioni (ad esempio emissione bonifici, pagamento stipendi, pagamento ed emissione RIBA, pagamento ed emissione RID, pagamento deleghe F24). La cosìddetta Banca Virtuale rappresenta ormai una realtà operativa sempre più importante e rilevante e questa tendenza ha trovato conferma nel corso degli anni. La cosa fondamentale è che in questo processo di informatizzazione del rapporto venga sempre mantenuto quell aspetto personale della relazione. Sempre più rilevante è poi la tematica della sicurezza, a cui la Banca sta rivolgendo sempre più attenzione ottemperando alla normativa vigente, e della salvaguardia della persona (in tal senso ci riferiamo sia alla sicurezza fisica allo sportello, sia alla sicurezza riguardante le transazioni per via telematica). In particolare, gli sportelli sono dotati di vetri esterni blindati, di casseforti, di bussole, metal detector e telecamere a circuito chiuso, nonché di un sistema di allarme centralizzato. Relativamente alla sicurezza riguardante le transazioni per via telematica, la Banca nel corso del 2010 ha dotato ogni utente Relax Banking del sistema One Time Password (OTP), dispositivo fisico di sicurezza che abbinato alle credenziali di accesso del cliente lo rende immune dalle più diffuse azioni fraudolente volte a catturare i codici di accesso e le password dispositive. La fase che stiamo attraversando riafferma ancora una volta quanto sia importante riconoscere ed applicare la massima chiarezza nel rapporto con la clientela. E anche per questo che vogliamo sottolineare, ancora una volta in questa sede, i princìpi cardine sui quali si basa la propria attività di gestione del risparmio, in particolare:

31 Correttezza, integrità, onestà Dell azienda e degli operatori. Trasparenza Dovere di fornire un informazione trasparente e chiara, accessibile anche in termini di linguaggio. Controllo Dovere ed impegno a curare un efficiente ed efficace sistema di controlli interni. Informazione Dovere di fornire un informazione aggiornata sulle situazioni delle imprese e sull evoluzione dell investimento effettuato. Professionalità Dovere di fornire una consulenza professionale, che consenta all investitore di effettuare le scelte in funzione del proprio profilo rischio-rendimento. Non a caso, i Principi adottati dalla nostra Banca prevedono, con riferimento alla gestione della finanza della clientela dei privati, che: i rapporti con la clientela dovranno essere orientati nell ambito di una valutazione continua e personalizzata dei profili di rischio-rendimento dalla stessa formalizzati o comunque oggettivamente individuabili. Prima che un cliente concluda una qualsiasi operazione a contenuto finanziario, il personale dovrà valutare, congiuntamente con la clientela, l adeguatezza dell operazione con riferimento agli obiettivi di investimento e alla propensione al rischio dichiarati dalla stessa, e/o desumibili oggettivamente dai comportamenti assunti nella precedente operatività con la BCC. In tal senso l applicazione della normativa MiFiD ha rappresentato un opportunità per migliorare il grado di conoscenza, di tutela e di trasparenza nei confronti della clientela. Inoltre, le regole minimali di comportamento prescrivono, in particolare, che la Banca non definisce politiche incentivanti per favorire la distribuzione e la negoziazione di specifici strumenti finanziari, tali da poter indurre a comportamenti non coerenti con la gestione del profilo di rischio/rendimento del cliente e delle relative scelte di investimento e che non intrattiene rapporti che possono consentire al personale di ricevere utilità da terzi, tali da poter indurre a tenere comportamenti in contrasto con gli interessi degli investitori. La recente revisione delle istruzioni di Vigilanza in materia di trasparenza rappresentano un ulteriore opportunità per confrontarsi con la clientela in modo sempre più chiaro rendendo più agevole l offerta di prodotti della Banca. Gli strumenti di tutela del risparmio del Credito Cooperativo Proprio per questi motivi la Banca ha aderito alle iniziative promosse dal Movimento del Credito Cooperativo volte alla costituzione di due strumenti fondamentali di tutela dei propri clienti in caso di default di una banca consociata: il Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti (FGO) e il Fondo di Garanzia dei Depositanti (FGD). Il primo rappresenta un iniziativa esclusiva del Credito Cooperativo espressamente rivolta alla tutela dei piccoli risparmiatori. Il FGO, costituito nel 2004 sotto forma di consorzio volontario, ha infatti la finalità di intervenire nel caso in cui una banca non sia in grado di rimborsare le obbligazioni da essa emesse. Il Fondo ha ottenuto notevole successo: ad oggi il Fondo sta garantendo emissioni obbligazionarie per un totale di euro.

32 Anche il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (FGD), per quanto sia uno strumento obbligatorio, presenta caratteristiche peculiari. Effettua infatti non solo interventi di ultima istanza, ossia finalizzati a rimborsare i depositanti di quelle banche che versano in una situazione di crisi, ma anche interventi di sostegno orientate a prevenire situazioni di crisi delle banche, e quindi nell interesse dei clienti. La recente costituzione del Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo (FGI), come già in precedenza accennato, rappresenta un ulteriore tutela per tutta clientela e rappresenta un ulteriore elemento che vuole dare solidità all intero Movimento del Credito Cooperativo nazionale. Con il FGI si mette a frutto una lunga e positiva esperienza di gestione della nostra rete di sicurezza, finora costituita dal Fondo di Garanzia dei Depositanti (FGD) e dal Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti (FGO), che insieme rappresentano un già rilevante e originale impegno delle BCC a tutela dei soci e della clientela. Il nuovo Fondo assorbirà l attività di prevenzione del FGD e, a regime, la funzione di garanzia degli obbligazionisti propria del FGO. La Banca, che da sempre ha rivolto la propria attenzione verso le famiglie ed i piccoli operatori economici, ha voluto confermare il proprio ruolo di Banca Locale sostenendo le esigenze di finanziamento dell economia locale. In tutto ciò riaffermiamo che una delle funzioni specifiche di una Banca di Credito Cooperativo è quella di agevolare ed incentivare le relazioni ed i rapporti tra i vari soggetti economici della nostra comunità creandone anche i necessari presupposti volendo realmente incarnare il ruolo di Banca di relazione. Chi sono i nostri clienti Alla fine del 2010 la raccolta diretta ammonta a Euro e gli impieghi a Euro. La raccolta Per quanto riguarda la raccolta diretta, essa è cresciuta negli ultimi tre anni del 10,17%, a dimostrazione della costante fiducia accordata alla nostra azienda. Composizione della raccolta diretta C/C 49,37% D.R. 2,43% PCT 0,89% ALTRI 0,23% C.D. 1,41% OBB. 45,67%

33 Gli impieghi Per quanto riguarda gli impieghi, essi si sono concentrati per il 97,76 nella zona di competenza della Banca. Questo dato dimostra concretamente la vocazione autenticamente locale della Banca, che, a differenza di altre Banche, finanzia lo sviluppo della zona di insediamento non drenando risparmio verso altre piazze (fisiche o semplicemente finanziarie) più appetibili questo aspetto deve essere valutato molto attentamente alla luce dei recenti cambiamenti strutturali del sistema creditizio. In sostanza sostenere la propria Banca Locale significa partecipare attivamente alla crescita ed allo sviluppo dell economia, della cultura, della società e della comunità in cui uno vive. In questo modo la ricchezza creata insieme sul territorio viene condivisa con la Comunità locale svolgendo un vero ruolo di motore per il mantenimento e per il miglioramento del ben-essere. La Banca ha continuato ad applicare la politica basata sul frazionamento del credito, non soltanto per ovvie ragioni di contenimento del rischio, ma anche e soprattutto per dare contenuto reale e sostanziale al principio cooperativo che vede nel credito uno strumento ed uno stimolo per la crescita endogena e responsabilmente gestita le stesse regole contenute nell Accordo di BASILEA2 incentivano questo tipo di politica. Dinamica degli impieghi a clientela Nell attività di erogazione del credito, il cui processo è soggetto ad una continua revisione, la nostra Banca ha cercato di: ridurre e semplificare gli aspetti burocratici delle procedure valutare oltre le garanzie offerte la bontà dei progetti proposti e le capacità di coloro che si candidavano a gestirli La Banca, pur adottando un atteggiamento di prudenza e attenzione, ha favorito l accesso al credito in particolare dei piccoli operatori, dando fiducia alle iniziative progettuali tale processo in questa si mostra molto importante ma anche di estrema delicatezza. La Banca e Basilea 2 La Banca si è dotata per la classificazione e gestione dei rischi di credito del sistema CRC. Tale strumento elaborato nell ambito di un progetto a livello di Movimento Cooperativo, tiene conto e valorizza le relazioni che le singole BCC riescono a instaurare con le imprese, soprattutto le micro e piccole, e quindi il patrimonio informativo originale di cui esse dispongono per valutare il merito creditizio. Il sistema prevede che ciascun cliente venga allocato, sulla base dell analisi di alcuni parametri e della definizione di un punteggio sintetico, in una delle nove classi di merito, ovvero nella decima, rappresentativa dello stato di default. Tuttavia, il rating così determinato, se non ritenuto congruo dall analista della banca in relazione agli

34 elementi di carattere soggettivo in suo possesso, può essere variato, in senso migliorativo o peggiorativo. L aggiustamento, di entità predefinita, dovrà essere motivato in forma scritta e registrato. Il processo, pertanto, consente di misurare il merito di credito della clientela con modalità oggettive e standardizzate, valorizzando però la flessibilità e l'attitudine distintiva delle Banche di Credito Cooperativo ad acquisire e trattare informazioni qualitative sui prenditori, frutto del loro radicamento nel territorio. Il portafoglio prodotti e servizi della Banca Nella logica della personalizzazione dell offerta, la Banca ha messo a punto pacchetti volti a soddisfare specifiche esigenze della clientela: per gli agricoltori: linee di credito agevolato; convenzioni con consorzi di garanzia nel 2010 sono stati numerosi e rilevanti gli interventi a sostegno della categoria; nel corso del 2010 la nostra Banca ha aderito all Accordo di progetto per Cerealicoltori, sottoscritto dalla FTBCC con la Regione Toscana, intervento di urgenza promosso dalla Regione Toscana per sostenere il settore cerealicolo toscano in una fase di basse quotazioni del mercato, avente ad oggetto finanziamenti a breve termine erogati da banche con contributo in conto interessi della Regione Toscana. per gli artigiani, i piccoli imprenditori, i commercianti: plafond agevolati, convenzioni con consorzi di garanzia, facilitazioni nel leasing. Alle imprese di nuova costituzione (artigianali, commerciali), o al massimo costituite da non più di 3 mesi, con sede nell area della Banca, è riservato il prestito Nuova Impresa ; per gli immigrati: agevolazioni per le rimesse in denaro nei paesi d origine, accesso al credito, fidejussioni per l ingresso di extracomunitari; per i giovani: pacchetti per fasce d età arricchiti di vari servizi. A tale classe di prodotti poi è stata legata nel triennio anche l iniziativa denominata Diamogli Credito - Fondo per studenti universitari - stipulata con il Dipartimento delle politiche giovanili e le Attività produttive; per gli anziani: ricercando soluzioni personalizzate in modo da venire incontro alle singole esigenze di questa categoria. per le famiglie: adozioni internazionali con mutuo AD8. La Banca ha inoltre sottoscritto la convenzione finalizzata alla concessione alle famiglie con un figlio nato o adottato negli anni 2009, 2010 e 2011 di finanziamenti assistiti dalla garanzia del "Fondo di credito per i nuovi nati" (art. 4 D.L. 185/2008) istituito presso il Dipartimento per le Politiche della Famiglia, secondo le modalità e le condizioni previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 settembre Per le imprese e per i privati: finanziamenti per gli investimenti relativi alla ricerca di forme alternative di approvvigionamento energetico. Una specifica convenzione è poi in essere con Legambiente. Sono inoltre previste particolari agevolazioni per gli investimenti riguardanti l innovazione tecnologica delle imprese. Le azioni della BCC a fronte della crisi economica Per rispondere alle esigenze del territorio in questa difficile congiuntura economica, la nostra Banca è rimasta al fianco delle famiglie e delle piccole e medie imprese. Inoltre già dal 2009 il nostro Istituto ha attivato specifiche iniziative tra cui si segnalano le seguenti:

35 La nostra Banca ha aderito al 'Piano Famiglie' elaborato dall'a.b.i. e dalla Associazione dei Consumatori per la sospensione delle rate dei mutui fondiari / ipotecari 1^ casa. L'Accordo (misura straordinaria di sostegno alle famiglie in difficoltà a seguito della crisi) prevede la sospensione del rimborso delle rate di mutuo per almeno 12 mesi: per i mutui di importo fino a euro accesi per l'acquisto, costruzione o ristrutturazione dell'abitazione principale; nei confronti dei clienti con un reddito imponibile fino a euro annui che hanno subito o subiscono nel biennio 2009 e 2010 eventi particolarmente negativi (morte, perdita dell'occupazione, insorgenza di condizioni di non autosufficienza, ingresso in cassa integrazione). La Banca ha aderito, inoltre, all Avviso Comune per la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese sottoscritto il 3 agosto 2009 dal Ministero dell Economia e delle Finanze, dall ABI e dalle altre Associazioni di rappresentanza delle imprese per la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio, con l obiettivo di dare un sostegno finanziario alle imprese, fornendo loro liquidità sufficiente per superare proprio tale temporanea difficoltà. Al fine di supportare le esigenze finanziarie delle PMI operanti nella nostra regione, nell'attuale delicata fase congiunturale, la nostra Banca nel mese di febbraio 2009 ha sottoscritto il protocollo di intesa promosso dalla Regione Toscana denominato "EMERGENZA ECONOMIA", che permette di accedere a 2 nuovi fondi di garanzia a prima richiesta (valide per Basilea 2), fino all'80% del finanziamento, denominati: "Fondo Investimenti" e "Fondo Liquidità". I 2 fondi di garanzia possono intervenire attraverso il rilascio di garanzie dirette, cogaranzie con altri confidi o controgaranzie. La nostra Banca ha altresì aderito, per il tramite della FTBCC, alla convenzione con Fidi Toscana per la gestione di interventi (anticipi) in favore dei lavoratori dipendenti di aziende toscane in Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIG) o Straordinaria (CIGS) (o in attesa di ammissione alla medesima) a valere sul fondo regionale all uopo costituito presso Fidi Toscana. Per agevolare l accesso al credito delle imprese che operano nella provincia di Firenze la CCIAA di Firenze ha stipulato un accordo al quale partecipa anche la Banca in base al quale la CCIAA interviene nel finanziamento con l erogazione diretta alle imprese di un contributo pari al 6% dello stesso. Sono ammessi all iniziativa gli interventi finalizzati ad investimenti produttivi, di riqualificazione della struttura finanziaria, a prestiti partecipativi, al ripristino di liquidità, per l acquisto di scorte. Iniziative di microcredito Si cita l adesione della nostra Banca all Accordo quadro tra l ABI e la Conferenza Episcopale Italiana per l attuazione di un programma di microcredito, denominato Prestito della Speranza rivolto alle famiglie in difficoltà a causa dell attuale crisi economica. L accordo, operativo dal 1 settembre 2009, prevede l istituzione, da parte della CEI, di un fondo di garanzia con dotazione patrimoniale pari a trenta milioni di euro, che garantisce (nella misura del 50% di ogni finanziamento erogato) un plafond potenziale di finanziamenti per complessivi 180 milioni di euro. Nel mese di gennaio 2011 la nostra Banca ha sottoscritto il nuovo Accordo Quadro stipulato il 21/12/2010 tra l ABI e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) che estende i benefici oltreché alle famiglie in difficoltà economica e sociale anche alle famiglie che intendano avviare un attività di lavoro autonomo o di microimpresa.

36 Nel corso dell anno 2010 il nostro Istituto ha aderito per il tramite della FTBCC al "Fondo di garanzia per il microcredito alle famiglie in difficoltà" promosso dalla Regione Toscana e gestito da Fiditoscana. Il beneficio si sostanzia in un microfinanziamento per max euro garantito da "Fiditoscana". La Banca poi è sempre vicina ai propri clienti, ascoltando quelle che sono le loro esigenze, trovando insieme le migliori soluzioni personalizzate. In questa fase si sono poi intensificati i rapporti con i Consorzi Fidi volti a sostenere le imprese per le loro esigenze di liquidità e per il finanziamento degli investimenti che queste hanno in progetto. Nello svolgere questa attività il ruolo della Banca è quello di offrire un assistenza completa che quindi non si può limitare alla semplice vendita di un prodotto ma deve prevedere e rientrare in un rapporto (più ampio e complesso) di fiducia e collaborazione reciproca. La gestione dei reclami La Banca ispira i rapporti con la clientela ai princìpi della trasparenza e della chiarezza, dell assistenza e della qualità. Il personale è perciò costantemente a disposizione per fornire informazioni e chiarimenti, con l obiettivo di assicurare la soddisfazione del cliente. Nel caso in cui questo non accada, la Banca ha attivato strumenti specifici per la gestione dei reclami. Il primo è l Ufficio Reclami, cui i clienti possono segnalare per iscritto le proprie ragioni di insoddisfazione e chiedere risposte. Il servizio è assicurato, per quelli in materia di servizi di investimento, dall Ufficio Ispettorato e dall Ufficio Legale relativamente alle altre aree operative della Banca. Annualmente la funzione interna di compliance provvede a redigere la relazione consuntiva ai sensi di quanto previsto dalla normativa vigente tale relazione è pubblicata sul sito internet della Banca. Se il cliente non è soddisfatto o non ha ricevuto risposta entro i 30 giorni, prima di ricorrere al giudice, per giungere alla soluzione del suo problema può inoltre rivolgersi a: 1. L Arbitro Bancario Finanziario (ABF) decide su: controversie relative ad operazioni e servizi bancari e finanziari, che rivestono un valore non superiore a euro, con l esclusione dei servizi di investimento; controversie aventi ad oggetto l accertamento di diritti, obblighi e facoltà indipendentemente dal valore del rapporto al quale si riferiscono; controversie in materia di bonifici transfrontalieri, fermo restando quanto previsto dal D.M. 13 dicembre 2001, n 456, emanato in attuazione del D. Lgs. 28 luglio 2000, n 253. L arbitrato è un istituto diretto a chiudere la controversia con l'intervento di un esperto (l'arbitro), cui viene affidato il compito di giudicare. 2. Conciliatore bancario (associazione promossa dai più importanti gruppi bancari per consentire alla clientela di risolvere le controversie con la banca, in maniera rapida ed efficiente e in modo alternativo alla procedura giudiziaria) che mette a disposizione i seguenti due strumenti di tutela:

37 a) l Ombudsman bancario Giurì bancario (presso il Conciliatore Bancario). È un organismo collegiale cui il cliente si può rivolgere per controversie aventi ad oggetto i servizi e le attività di investimento e le altre tipologie di operazioni escluse dalle competenze dell ABF. Nel corso del 2010 nessun cliente si è rivolto a tale organismo. b) il servizio di conciliazione. La conciliazione consiste in una procedura che non si conclude con un giudizio, ma è volta al tentativo di raggiungere un accordo tra i soggetti coinvolti, che a tal fine sono assistiti da un conciliatore neutrale, ossia da un professionista che aiuta le parti a individuare un possibile accordo. La conciliazione può essere richiesta su qualsiasi controversia attinente l operatività degli intermediari bancari e finanziari, qualunque sia il valore contestato, la natura dell operazione oppure il danno. Dal 20 marzo 2011 il cliente che non è soddisfatto può avvalersi anche del nuovo istituto della mediazione introdotto con D. Lgs. 4 marzo 2010 n. 28, strumento da utilizzarsi prima di rivolgersi al giudice.

38 VALORE PER I COLLABORATORI Il Credito Cooperativo si impegna a favorire la crescita delle competenze e della professionalità degli amministratori, dirigenti, collaboratori e la crescita e la diffusione della cultura economica, sociale, civile nei soci e nelle comunità locali. (art. 8) I dipendenti del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a coltivare la propria capacità di relazione orientata al riconoscimento della singolarità della persona e a dedicare intelligenza, impegno qualificato, tempo alla formazione permanente e spirito cooperativo al raggiungimento degli obiettivi economici e sociali della banca per la quale lavorano (art. 11). 86 Collaboratori 23 assunti in azienda negli ultimi cinque anni Euro investiti nella formazione negli ultimi tre anni (esclusa la formazione interna) L individuo, la persona, sono alla base di qualsiasi relazione. Da essi dipende anche il successo di un sistema compreso quello d impresa. In tal senso dal loro coinvolgimento e dalla loro capacità e professionalità dipende la realizzazione degli obiettivi d impresa. La crescita, la formazione, la valorizzazione del patrimonio umano rappresentano dei cardini essenziali per lo sviluppo della Banca. I collaboratori se da un lato costituiscono l anima operativa dell azienda, dall altro ne rappresentano il volto. Gli investimenti che la Banca effettua destinando molte risorse economiche ed umane mirano proprio al miglioramento qualitativo e quantitativo di questo aspetto. Restiamo infatti della convinzione che una delle nostre principali risorse è l energia umana. Chi sono i nostri collaboratori Alla fine del 2010 la Banca aveva 86 collaboratori, il 61,63% uomini e il 38,37% donne. I neo-assunti sono stati collocati in via prevalente presso la rete commerciale, con l obiettivo di accrescere il servizio alla clientela. Esaminando la composizione del personale, emerge che l età media è molto bassa ed è pari a 41,47 anni, a fronte di un anzianità media di 13,88 anni anni 33,72% Composizione del personale per età anni 15,12% anni 12,79% anni 16,28% oltre 50 anni 15,12% Fino a 25 anni 1,16% anni 5,81%

39 L attività a favore della crescita professionale dei collaboratori La Banca ha investito nella crescita professionale e delle competenze dei collaboratori Euro (nel corso degli ultimi tre anni). La formazione da sempre ha rappresentato un importante momento per diffondere all interno dell azienda i princìpi e la filosofia della nostra Banca, nonché per coinvolgere i collaboratori nelle strategie tracciate. Le modalità formative tradizionali, che si avvalgono anche del servizio Formazione della Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperativo, sono state affiancate anche da altre forme, quali: l autoformazione la formazione interna nel corso del 2010 sono state effettuate 3.092,00 ore di formazione interna la formazione tramite internet l apprendimento on the job, ovvero attraverso l esperienza l affiancamento l apprendimento dagli errori l apprendimento dai competitori (dal benchmarking, dal confronto competitivo). La comunicazione interna La diffusione delle informazioni è un elemento essenziale per incrementare la comunicazione ed è presupposto fondamentale per creare uno spirito di gruppo e di coinvolgimento alla vita aziendale. Se la formazione offre strumenti per l azione, la comunicazione offre motivi per l azione. In questo senso vengono tenute con i Responsabili di Agenzia e con i loro Vice riunioni periodiche al fine di analizzare l andamento complessivo della gestione affrontando in tal modo le varie problematiche operative e commerciali. Questi momenti sono occasioni molto importanti che consentono confronto e crescita reciproca, contribuendo alla conoscenza ed alla comprensione fra colleghi. La rete intranet interna rappresenta ormai un vero e proprio punto di riferimento per la comunicazione aziendale. La piattaforma Aris sulla quale sono stati trasferiti i principali regolamenti di processo consente una sempre più agevole lettura dei documenti interni. Molteplici sono state le occasioni di incontro tra la Banca ed i suoi collaboratori, momenti in cui, in un contesto costruttivo, il confronto che ne deriva costituisce sempre fonte per migliorare l attività ed i servizi offerti. La valorizzazione delle risorse umane Le linee guida della gestione delle risorse umane della Banca sono ispirate ai criteri della partecipazione, della condivisione, del coinvolgimento e della centralità della persona. Interesse della nostra azienda è lo sviluppo delle competenze, della capacità di operare in gruppo, della sensibilità commerciale, della flessibilità, dell orientamento al cliente, della responsabilità e della professionalità.

40 Sicurezza del lavoro In relazione alla previsioni del Decreto Legislativo n. 81/08, la nostra Banca ha confermato la sua particolare attenzione al miglioramento delle condizioni di sicurezza del lavoro. Specifica cura è stata posta per garantire anche i collaboratori, come i clienti, da possibili atti criminosi. A tal fine gli impianti e strutture sono adeguati e conformi ai più moderni strumenti antieffrazione e antirapina. Il personale dipendente ha ricevuto l opportuna formazione in materia di Antincendio, di Primo Soccorso e di Rischio Rapina.

41 VALORE PER I FORNITORI Lo stile cooperativo è il segreto del successo. L unione delle forze, il lavoro di gruppo, la condivisione leale degli obiettivi sono il futuro della cooperazione di credito. La cooperazione tra le banche cooperative attraverso le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione per conservarne l autonomia e migliorarne il servizio a soci e clienti (art. 5). Il Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime da un alleanza durevole per lo sviluppo (art. 7) Euro a fornitori locali nell ultimo anno Euro a fornitori del sistema cooperativo nell ultimo anno Euro di capitale sociale in organismi del sistema I fornitori che per noi sono uno dei partner per le varie iniziative e progetti sono stati scelti privilegiando soprattutto l ambito locale in base a criteri di affidabilità, professionalità e competenza, qualità del servizio e assistenza offerti. Anche in questo si conferma la nostra caratteristica di Banca Locale. È evidente quindi la nostra filosofia non opportunistica o prettamente economica nella relazione con i nostri interlocutori. Infatti vogliamo dare senso a quanto da tempo affermiamo per cui, in un sistema a rete la crescita di un suo componente rappresenta presupposto e finalità per lo sviluppo degli altri componenti. La cooperazione tra cooperative La Banca è attivamente inserita nel mondo della cooperazione, e della cooperazione di credito in particolare, e con questo mondo collabora in termini operativi. Nello specifico, la Banca co-opera con il sistema del Credito Cooperativo nelle sue diverse articolazioni. In particolare la Banca collabora con: Iccrea Banca Banca Agrileasing BCC Factoring Assimoco Aureo Gestioni BCC Vita La Banca, inoltre, partecipa al sistema attraverso propri rappresentanti negli organismi di categoria; infatti il presidente Paolo Raffini è membro del Consiglio di Amministrazione di Iccrea Holding e della Federazione Toscana. Recentemente il presidente Raffini è stato anche nominato alla presidenza del SOAR e in questo modo favorisce la circolarità delle informazioni e delle esperienze, nonché la condivisione nella formulazione delle strategie e nella loro traduzione in linee operative.

42 IL VALORE PER LA COLLETTIVITA E LA COMUNITA LOCALE Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità locale e fabbricare fiducia (art. 2). Il Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime da un alleanza durevole per lo sviluppo. Attraverso la propria attività creditizia e mediante la destinazione annuale di una parte degli utili della gestione promuove il benessere della comunità locale, il suo sviluppo economico, sociale e culturale. Il Credito Cooperativo esplica un attività imprenditoriale a responsabilità sociale, non soltanto finanziaria, ed al servizio dell economia civile. (art. 7) Euro di imposte dirette negli ultimi tre anni Euro per iniziative socio culturali nell ultimo anno Banca di Credito Cooperativo: impresa a responsabilità sociale La responsabilità sociale della Banca del Mugello è scritta non soltanto nello statuto, ma, per non essere una semplice enunciazione formale, deve trovare la sua concretizzazione nelle strategie e negli stili di gestione, nei comportamenti e nella prassi operativa in realtà è una vera e propria cultura che giustifica un certo modo di essere e di proporsi. La ricchezza che viene creata dalla Banca deve essere (e lo è) reinvestita nel territorio, non soltanto perché la quasi totalità degli investimenti per lo sviluppo dell economia è rivolta alla comunità locale, ma anche perché il patrimonio dell azienda è ed è destinato a rimanere un bene di tutta la comunità (venendo quindi condiviso con questa). Un bene di cui nessuno (neanche i soci della Banca) si potrà mai appropriare. La Banca destina inoltre consistenti risorse al sostegno degli organismi locali e per la realizzazione di attività nel campo dell assistenza, del sociale, della cultura, dell ambiente. In una parola, per il miglioramento della qualità della vita nel territorio. Le azioni per la prevenzione dell usura Grazie al nostro radicamento nel territorio, alla nostra vicinanza al cliente, alla nostra conoscenza delle sue abitudini finanziarie e di consumo oggi possiamo essere un importante canale di finanziamento delle famiglie e delle piccole imprese. Per la natura e le caratteristiche che la connotano, la Banca del Mugello continua ogni giorno a contribuire all opera di prevenzione dell usura attraverso una serie di strumenti:

43 concedendo una parte preponderante degli affidamenti a famiglie e piccole e medie imprese; aderendo a consorzi di garanzia fidi e simili. Relativamente ai prodotti commercializzati con tale finalità, si rimanda alle pagine di cui sopra ed in particolare al paragrafo dal titolo Il portafoglio prodotti e servizi della Banca, nonché a quello in cui si citano alcune delle azioni da noi intraprese per far fronte alla crisi economica. Si ricorda che nel luglio 2007 l'abi ha siglato l'accordo quadro nazionale per la prevenzione dell'usura e per il sostegno alle vittime del racket, dell'estorsione e dell'usura. L'accordo, promosso dal Ministero dell'interno, è stato sottoscritto anche dal Ministero dell'economia e delle Finanze, dalla Banca d'italia, dal Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, dalle associazioni degli operatori coinvolti (Confidi, associazioni e fondazioni antiusura) e dalla nostra Banca unitamente ad altri numerosi Istituti di Credito. A questa iniziativa si sono aggiunti nel tempo circa 80 accordi di livello locale con prefetture, comuni, province, regioni. Il contributo alle istituzioni Nel corso degli ultimi tre anni la Banca ha destinato all Erario Euro di imposte proprie, segnale della consistenza dell attività svolta. Anche a livello comunale la presenza della Banca del Mugello ha portato benefici contributivi. Nel corso dell ultimo anno sono state pagate imposte indirette per Euro, di cui: ICI Euro Raccolta rifiuti, affissioni e insegne Euro La Banca collabora con lo Stato nell applicazione di normative di rilevante valore sociale come quelle relative all antiriciclaggio e alla prevenzione del crimine (nel corso degli ultimi anni la normativa Antiriciclaggio è stata oggetto di più interventi da parte del legislatore, riconoscendo alla stessa una maggiore rilevanza). Tale attività ha un costo notevole, derivante anche dalla difficoltà di automatizzare il processo operativo (ad esempio nel caso di accertamenti richiesti dalla Magistratura) e all elevato numero di adempimenti da assolvere. La Banca ha inoltre fornito supporto concreto agli enti e alle istituzioni presenti sul territorio attraverso lo svolgimento di servizi di tesoreria (Comuni di Firenzuola e Scarperia) e di cassa (Misericordia di Firenzuola, Liceo Giotto Ulivi, Istituto Comprensivo Giovanni Della Casa di Borgo San Lorenzo, Istituto Comprensivo don Lorenzo Milani di Firenzuola). Anche in questi casi, il rapporto non si è esaurito in una semplice procedura burocratica o in una semplice relazione Banca/Cliente, ma si è trasformata in un servizio nel quale la Banca si è impegnata a supportare le esigenze finanziarie degli Enti, a garantire consulenza in materia fiscale, finanziaria e normativa, ad erogare un contributo totale di Euro, a fornire strumenti evoluti per la gestione degli incassi e dei pagamenti.

44 Le azioni di finanza etica Mutualità internazionale: il progetto Microfinanza Campesina Dal 2001 il Credito Cooperativo ha attivato una collaborazione con Codesarollo Cooperativa Desarrollo de los Pueblos, cooperativa di risparmio e credito impegnata nel costruire un sistema di Casse Rurali di villaggio in Ecuador cui fa riferimento una rete di circa 800 Casse formali e informali. Tale collaborazione, improntata ad uno stile di reciprocità, riguarda non soltanto il piano finanziario. La nostra banca è una delle 170 BCC che, insieme anche all Istituto Centrale di categoria, Iccrea Banca, ha messo a disposizione un rilevante plafond ad un tasso fortemente agevolato (4-5%). Finanziamenti che hanno permesso a Codesarrollo di raggiungere, a dicembre 2010, un attivo di quasi 59 milioni di dollari di impieghi. Il contributo del Credito Cooperativo non si è fermato al sostegno finanziario, ma ha previsto anche l affiancamento di Codesarrollo per la formazione, l assistenza, la consulenza, il sostegno ad un progetto di sviluppo agricolo, il collegamento con istituzioni nazionali (l Autorità di vigilanza bancaria ecuadoriana) ed internazionali (il BID, Banco Interamericano di Sviluppo). Il progetto Microfinanza Campesina, riconosciuto a livello internazionale come best practice di microfinanza e come nuovo modello di cooperazione internazionale, e citato in documenti della Chiesa italiana, presenta caratteristiche che lo rendono originale rispetto agli strumenti tradizionali di aiuto al Sud del mondo: - adotta una logica di sostegno alle attività produttive locali, anziché assistenzialistica, in termini sia economici che di trasferimento del know-how; - riguarda tutto il ciclo economico di produzione; - integra i contributi pratici con quelli finanziari. Nel gennaio 2007, inoltre, con il supporto di Iccrea Banca, Codesarrollo è entrata a far parte del circuito Swift, diventando quindi abile a gestire le rimesse degli immigrati, che possono così raggiungere in tempi certi anche i più sperduti villaggi andini. Al riguardo, è stata siglata una convenzione tra l Istituto centrale delle BCC, Iccrea Banca, e Codesarrollo, che facilita il trasferimento dei fondi, prevedendo condizioni di favore in termini di costi e di tempi. Il 24 novembre 2009 a Montecristi (Ecuador), in occasione del settimo incontro Ecuador Italia, Codesarrollo ha sottoscritto con la Fondazione Tertio Millennio - Onlus, un Protocollo di Intesa. Il protocollo, che regola il più generale Progetto di Capitalizzazione di Codesarrollo e delle cooperative di base varato dalla Fondazione Tertio Millennio prevede, in estrema sintesi, non solo l ingresso diretto nel capitale di Codesarrollo (da aumentare progressivamente nel triennio), ma soprattutto un piano di consolidamento patrimoniale di un centinaio di cooperative di base (EFL = estructuras financieras locales), con il contributo delle BCC, nonché delle Federazioni Locali delle BCC. Ad8: il mutuo agevolato per le adozioni internazionali Il mutuo, agevolato nel tasso e nelle condizioni, è destinato alle famiglie che vogliono adottare bambini all estero. L importo finanziabile è di Euro, elevabile fino a Euro per adozione contestuale di più minori e/o per adozione in Paesi extraeuropei. Non prevede spese di istruttoria e non richiede

45 garanzie, in quanto considera una garanzia implicita il decreto di idoneità rilasciato dal Tribunale dei minori. Progetto Microcredito Questa Convenzione è stata promossa in collaborazione con la Confraternita della Misericordia di Borgo San Lorenzo e con l Associazione Family Point Mugello. Essa prevede l assistenza creditizia della Banca mediante la concessione di finanziamenti della durata massima di 60 mesi e per importi da 500 a euro a favore di persone fisiche e/o famiglie finalizzati ad uno dei seguenti scopi: - sostegno alle famiglie che per motivi di salute devono affrontare spese straordinarie e consistenti; - sostegno alle famiglie con figli studenti affinché possano concludere il corso di studio; - acquisto e riparazione di auto o altri mezzi indispensabili per l attività lavorativa o per le necessità di portatori di disabilità; - corsi professionalizzanti destinati all assistenza di anziani e/o malati; - pagamento di spese varie e straordinarie quali bollette, contravvenzioni ecc.

46 L azione di promozione sociale e culturale La Banca ha fra i propri obiettivi primari anche quello di promuovere lo sviluppo sociale e culturale del territorio e delle comunità locali, sostenendo l attività delle organizzazioni che svolgono questo ruolo (spesso enti no-profit, cooperative sociali, organismi di volontariato ). Il sostegno alle organizzazioni di promozione sociale e culturale La Banca ha effettuato negli ultimi tre anni erogazioni per Euro attraverso il Fondo per la Beneficenza e la Mutualità, che viene annualmente alimentato per decisione dell Assemblea con la destinazione di una parte degli utili della gestione. Numerosi gli interventi che sono stati finanziati nei confronti di Parrocchie e Misericordie. In particolare nel 2010 è stato dato un contributo per: la ristrutturazione della chiesa della Parrocchia di San Jacopo a Cavallina; la ristrutturazione della canonica della Parrocchia dei SS. Jacopo e Filippo a Scarperia; la ristrutturazione del campanile della Parrocchia di San Paolo a Razzuolo; l acquisto di una nuova Fiat Panda alla Misericordia di Borgo San Lorenzo per i trasporti sociali, l acquisto di un nuovo mezzo alla Misericordia di Quinto; i lavori post-terremoto del 2003 della Chiesa e Casa Canonica di San Bartolomeso a Le Valli, Pietramala, l acquisto di nuove divise per i fratelli della Misericordia di San Piero a Sieve. Inoltre, nell ultimo anno, sono state effettuate sponsorizzazioni per un costo di Euro, che in quanto oneri di gestione sono stati contabilizzati tra i costi di esercizio come spese promozionali e di pubblicità. I settori di intervento verso i quali sono stati prioritariamente indirizzati i contributi nel 2010 sono: salute e ricerca 1,99% Elargizioni per settore sport 24,39% cultura e tempo libero 33,32% istruzione e formazione 2,80% volontariato sociale 24,07% parrocchie 27,27%

47 Il Valore per l Ambiente Il Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime da un alleanza durevole per lo sviluppo. (art. 7). Il nostro territorio merita uno sviluppo sostenibile. Con questo slogan la Banca sta cercando di trasmettere la cultura del risparmio energetico come valore etico oltre che come metodo per spendere meglio il proprio denaro. Promuovere il benessere di un territorio significa pensare allo sviluppo in termini di sostenibilità. Per tale ragione, la nostra Banca ha cercato, sia come singola impresa, sia come intermediario che svolge attività creditizia, di salvaguardare e valorizzare il patrimonio ambientale, nonché di sostenere e promuovere le imprese e gli organismi che si occupano dello sviluppo ecologicamente sostenibile. Sotto il primo profilo, la Banca ha assunto l impegno di limitare l impatto ambientale delle proprie attività, non solo in ottemperanza a disposizioni di legge, ma con lo specifico obiettivo di concorrere alla salvaguardia di un bene preziosissimo, a favore delle generazioni presenti e di quelle future. Per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti tossico-nocivi (pile, toner, ecc.), la Banca si avvale di una ditta specializzata per lo svolgimento di tale attività. Attenzione viene posta anche allo smaltimento della carta, assicurato da un operatore che ne gestisce il recupero. Per quanto riguarda il risparmio energetico, la Banca utilizza nei propri locali prevalentemente lampade a basso consumo ed è intervenuta per realizzare le opere utili (isolamento, coibentazione, riscaldamento) a ridurre i consumi e a diminuire l emissione di gas inquinanti. Sono a pieno regime due specifici prodotti: - una convenzione con Legambiente per il finanziamento degli interventi in materia di energie rinnovabili; - un prestito per la promozione del solare termico per l installazione di pannelli solari termici, di caldaie a legna e di nuove caldaie ad alta efficienza. Inoltre in relazione ai finanziamenti finalizzati agli investimenti per la produzione energia da impianti fotovoltaici, dal maggio 2009 la Banca ha siglato una specifica Convenzione con il Gestore Servizi Elettrici (GSE). L'accordo prevede la possibilità per la cessione del credito, a favore del nostro Istituto, relativo agli importi prodotti dal "Conto Energia" (rimborso con contributo dell energia ceduta al GSE e riconosciuto per 20 anni).

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