DIOCESI DI PADOVA UFFICIO PER LA LITURGIA SCUOLA DIOCESANA DI MUSICA PER LA LITURGIA. - Docere cantando fidem -

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1 DIOCESI DI PADOVA UFFICIO PER LA LITURGIA SCUOLA DIOCESANA DI MUSICA PER LA LITURGIA CORSO DI CANTO GREGORIANO ANNO ACCADEMICO 2014/2015 docente: Matteo Cesarotto - Docere cantando fidem - UNITÀ LITURGICA DI BASE Il canto gregoriano è costituito da un vastissimo repertorio di canti, la cui molteplicità è data da stile, forme, uso liturgico. La sorgente di tutte le forme musicali si trova nella antichissima unità liturgica di base, comune ad ogni celebrazione, senza distinzione tra Messa e Ufficio orazioni, letture e salmodia, affidate rispettivamente a celebrante, ministri, cantore Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 1

2 Lo sviluppo della salmodia dà origine: nella Messa: a tratto, graduale, offertorio nell Ufficio: a responsorio (breve -per lodi, vespri e ore minori- e prolisso -per Mattutino-) e antifona In queste forme i ritornelli ai versetti vengono inizialmente eseguiti dall assemblea; sempre più poi diventeranno appannaggio della schola. Altre forme collegate a queste sono poi l introito e il communio. Forma a sé costituisce l Alleluia. I GENERI Per quanto riguarda l aspetto melodico, il repertorio gregoriano si può dividere in tre generi: 1. sillabico: ad ogni sillaba corrisponde perlopiù una sola nota assoluta preminenza al testo 2. semi-ornato: le sillabe sono ornate da gruppi di 2-3 note accenti maggiormente lirici 3. ornato (o melismatico): le sillabe sono ornate da una fioritura di note la melodia pura supplisce l assenza espressiva della parola Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 2

3 LE FORME DEL FONDO CLASSICO N.B.: la trattazione tralascia i recitativi (del celebrante) e i toni delle letture IL PROPRIUM MISSAE Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 3

4 L L INTROITUS Fa parte dei canti del Proprium missae È una salmodia antifonale: il canto di un salmo viene intercalato con una antifona ( ritornello ) L antifona, ornata, viene affidata alla schola Accompagna l ingresso del celebrante (anticamente la sacrestia non si trovava vicino al presbiterio, come oggi) Fissa il tema di festa/tempo liturgico Gli introiti hanno generalmente una melodia ornata perlopiù originale. LAETETUR COR Tempus per annum Hebdomada IV Introitus Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 4

5 IL GRADUALE Fa parte dei canti del Proprium missae È in forma responsoriale: risposta corale e versetto del solista, eco della forma responsoriale primitiva È così chiamato forse perché eseguito dopo la lettura dell AT sui gradus (gradini) dell ambone o del presbiterio È una composizione molto ornata, si trovano melismi con note da dieci a trenta Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 5

6 CHRISTUS FACTUS EST Hebdomada sancta, Dominica in palmis de passione Domini, ad missam Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 6

7 L L ALLELUIA È una forma musicale a sé: appare un secolo prima di Gregorio Magno ( 604) come canto di acclamazione dopo il Vangelo (jubilus) Affonda le sue radici nella tradizione ebraica Figura nei libri liturgici intercalato dai versetti di un salmo, assente nelle più antiche fonti L esecuzione dell alleluia è legata alla gioia pasquale Secondo la tradizione, sarebbe da attribuire a Gregorio Magno una riduzione dei melismi Era eseguito dalla schola (forse anche dall assemblea) I versetti vengono di frequente adottati a vari testi, e utilizzano le formule melodiche degli alleluia Prima del Vaticano II, la forma era responsoriale: Cantore: alleluia (intonazione) Coro: alleluia (intonazione + melisma) Cantore: verso Coro: conclusione del verso Cantore: alleluia (intonazione) Coro: -a (melisma) L alleluia è uno dei discendenti dello jubilus. Cantore dello jubilus è S. Agostino ( ), soprattutto nelle Enarrationes in Psalmos: egli ne tratta come di un canto spesso in connessione con i salmi responsoriali. Stando ad Agostino, allo jubilus vi partecipava anche l assemblea Esplosione gaudiosa di un lungo melisma vocalico Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 7

8 ALLELUIA DIES SANCTIFICATUS Alleluia ad Missam in die in nativitate Domini * * Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 8

9 Dal «Commento sui salmi» di Sant Agostino (Sal 32, Disc. 1) Canta nel giubilo. Cantare con arte a Dio consiste proprio in questo: Cantare nel giubilo. Che cosa significa cantare nel giubilo? Comprendere e non saper spiegare a parole ciò che si canta col cuore. Coloro infatti che cantano sia durante la mietitura, sia durante la vendemmia, sia durante qualche lavoro intenso, prima avvertono il piacere, suscitato dalle parole dei canti, ma, in seguito, quando l'emozione cresce, sentono che non possono più esprimerla in parole e allora si sfogano in una modulazione di note. Questo canto lo chiamiamo «giubilo». Il giubilo è quella melodia, con la quale il cuore effonde quanto non gli riesce di esprimere a parole. E verso chi è più giusto elevare questo canto di giubilo, se non verso l'ineffabile Dio? Infatti è ineffabile colui che tu non puoi esprimere. E se non lo puoi esprimere, e d'altra parte non puoi tacerlo, che cosa ti rimane se non «giubilare»? Allora il cuore si aprirà alla gioia, senza servirsi di parole, e la grandezza straordinaria della gioia non conoscerà i limiti delle sillabe. Cantate a lui con arte nel giubilo. IL TRACTUS Fa parte dei canti del Proprium missae È una salmodia diretta: è l unico caso sopravvissuto nella messa Veniva cantato al posto dell Alleluia nel periodo di Quaresima e in altri giorni penitenziali È un canto di meditazione, molto ornato, forse passato ai cristiani dai canti sinagogali; per questa sua natura era affidato al solista Il fondo primitivo ne conta pochi esempi, quasi tutti in tetrardus plagale Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 9

10 CANTEMUS DOMINO Tractus post III lectionem ad vigiliam paschalem Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 10

11 L L OFFERTORIUM Fa parte dei canti del Proprium missae È un canto processionale: accompagna la processione che reca all altare le offerte per il sacrificio Nasce come canto antifonale (salmo intero con antifona) per poi diventare canto responsoriale (ritornello dopo ogni verso): è un caso unico di cambio della forma nella storia del gregoriano Nel corso del tempo diventa sempre più melismatico (vicino al graduale) L L OFFERTORIUM OFFERTORIUM- PARTICOLARITÀ Ha un ambito melodico straordinariamente amplificato Ci sono casi di ripetizione di singole parole o di estese frasi del testo es. «Vir erat» (Giobbe), dove si ripete la parola iniziale «Quoniam» per tre volte, e l espressione finale ut videat bona» è ripresa sette volte Alcuni brani si fanno ammirare per lo splendore dei melismi e la classicità di concezione (es. «Iubilate Deo universa terra») Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 11

12 DE PROFUNDIS Tempus per annum - Hebdomada XXXIII Offertorium Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 12

13 IUBILATE DEO UNIVERSA TERRA Tempus paschale - Hebdomada V Offertorium Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 13

14 IL COMMUNIO Fa parte dei canti del Proprium missae È una salmodia antifonale: il canto di un salmo viene intercalato con una antifona ( ritornello ) con il Concilio Vaticano II è stata ripristinata l indicazione del salmo da alternare all antifona, come in origine (in precedenza invece era rimasta soltanto l antifona) L antifona, ornata, viene affidata alla schola Viene eseguito durante la distribuzione dell Eucarestia Le antifone di comunione hanno generalmente una melodia ornata perlopiù originale, spesso modalmente instabile Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 14

15 LUTUM FECIT Tempus Quadragesimae - Dominica IV Communio (Quando legitur Evangelium de caeco nato) Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 15

16 NARRABO Tempus per annum - Hebdomada VII Communio Diocesana di Musica per la Liturgia, Padova 16