UNIONE EUROPEA Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: líeuropa investe nelle zone rurali

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UNIONE EUROPEA Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: líeuropa investe nelle zone rurali"

Transcript

1 C o m e a d e r i r e c o r r e t t a m e n t e a l s i s t e m a d i p r o d u z i o n e b i o l o g i c o e d a c c e d e r e a g l i a i u t i d e l P S R. UNIONE EUROPEA Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: líeuropa investe nelle zone rurali

2 Il presente Vademecum è stato realizzato, sia per i contenuti tecnici sia per la veste grafica, nell ambito delle Azioni 2 e 3 della Misura 511 Assistenza tecnica del Programma regionale di Sviluppo Rurale (PSR) Si ringrazia per gli archivi fotografici: Diateca agricoltura della Regione Emilia-Romagna (Fabrizio Dell Aquila e Massimo Fornaciari) e Stefano Radaelli

3 Indice Introduzione 1 Capitolo 1 Obblighi tecnici per le produzioni biologiche 3 a. Il terreno b. La fertilizzazione c. Avvicendamenti e rotazioni d. Sementi e materiale di propagazione e. Difesa fitosanitaria f. Controllo malerbe g. Mezzi tecnici g.1 Sementi e materiale di propagazione g.2 Fertilizzanti g.3 Prodotti fitosanitari Capitolo 2 Capitolo 3 Obblighi di base per l adesione alle Misure agro-ambientali del PSR 2007/ a. Successioni colturali b. Fertilizzazione c. Irrigazione d. Gestione del suolo (rischi di erosione e frane) e. Difesa e controllo delle infestanti f. Taratura irroratrici g. Gestione delle tare e Gestione aziendale Modalità di adesione al sistema di controllo e certificazione delle produzioni biologiche 17 a. Modalità di adesione b. Notifica di Attività con Metodo Biologico e Notifica di Variazione c. Cos'è AgriBio d. Periodo di conversione e. Programma Annuale di Produzione Vegetale f. Schede per le registrazioni g. Deroghe al materiale di riproduzione h. Gestione documenti amministrativi i. Etichettatura prodotti Capitolo 4 Controlli 27 A. Chi fa i controlli per le produzioni biologiche (Organismi di Controllo) B. Cosa controllano gli Organismi di Controllo (OdC) C. Chi fa i controlli per la domanda di contributo (Enti Delegati) D. Cosa controlla AGREA tramite gli Enti Delegati E. Problemi di coerenza tra produzioni biologiche e PSR F. Individuazione delle violazioni di impegni e dei livelli di gravità, entità e durata

4 Appendice A. Requisiti di accesso alla Misura 214 Azione 2 del PSR 2007/ A. Beneficiari e impegni B. Localizzazione C. Condizioni di accesso D. Condizioni di ammissibilità E. Entità ed intensità degli aiuti F. Presentazione della domanda G. Cumulabilità H. Modalità formazione graduatorie I. Obbligo adesione contemporanea alla Misura 216 L. Trasferimento impegni B. Opportunità per le aziende biologiche 51 A. Misura 132 B. Misura 133 C. Altre misure/azioni complementari e cumulabili D. Priorità in altre Misure del PSR C. Obblighi di base e/o requisiti minimi (riferimenti normativi) 55 A. Condizionalità: Criteri di Gestione Obbligatori (CGO); Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA) B. Utilizzazione agronomica effluenti di allevamento e carico animale C. Sicurezza sul lavoro in agricoltura D. Requisiti per l uso dei prodotti fitosanitari E. Requisiti per l uso dei fertilizzanti Allegati A. Modulo E.N.S.E. richiesta deroga sementi o materiali di moltiplicazione convenzionali B. Mandato per la compilazione e la trasmissione telematica di istanze, dichiarazioni, comunicazioni di competenza della Regione Emilia-Romagna C. Concimi, ammendanti e nutrienti ammessi in agricoltura biologica (Allegato I Reg. (CE) n. 834/2007) D. Antiparassitari - prodotti fitosanitari ammessi in agricoltura biologica (Allegato II Reg. (CE) n. 834/2007) E. Prodotti impiegati come corroboranti e potenziatori delle difese naturali dei vegetali (DM n del 27/11/2009) 59

5 Introduzione Il presente Vademecum è finalizzato a facilitare gli operatori agricoli che intendono applicare l Agricoltura Biologica e in particolare a quelli che hanno presentato o intendono presentare domanda alla Pubblica Amministrazione per l adesione alla Misura 214, Azione 2 Produzione biologica, del PSR , in coerenza con le norme previste dal Reg. (CE) 834/2007 e dalle relative normative nazionali e regionali. Si tratta di un testo divulgativo che illustra ma non sostituisce i testi delle norme comunitarie, nazionali e regionali di riferimento che sono ampiamente citate e alle quali si rimanda, per garantire la corretta e completa applicazione delle norme. L Azione 2 Produzione biologica, Misura 214 Pagamenti agro-ambientali del Programma di Sviluppo Rurale (di seguito brevemente PSR) si propone di consolidare ed estendere le tecniche di produzione agricola con caratteristiche di maggiore sostenibilità ambientale, anche alla luce dei positivi risultati ottenuti nelle precedenti programmazioni, sotto il profilo ambientale (riduzione impiego input e minori impatti quali - quantitativi su acque e suolo), qualitativo (sanitario e organolettico) ed economico (soprattutto in termini di valorizzazione commerciale). Questa Azione ha come obiettivo operativo il sostegno all adozione di tecniche di produzione biologica finalizzate alla conservazione della fertilità dei suoli, alla tutela della qualità della risorsa idrica, nonché alla riduzione dei rischi di dissesto idrogeologico e di erosione. In considerazione della complessità delle norme e dei requisiti cui devono sottostare le aziende aderenti alla Misura 214, Azione 2, si è ritenuta opportuna la realizzazione di specifici supporti tecnici finalizzati a semplificarne l applicazione. Tali strumenti intendono facilitare l adesione alla specifica misura, soprattutto in rapporto agli onerosi obblighi derivanti dall assoggettamento al Reg. (CE) 834/2007 e successive modifiche ed integrazioni, nonché alle ulteriori norme tecniche a cui le aziende beneficiarie sono tenute ad adeguarsi in ottemperanza di quanto prescritto nell ambito del PSR. A tal fine è stata prevista anche la realizzazione di questo Vademecum, che ha l obbiettivo specifico di aiutare i potenziali beneficiari nel superamento di problemi legati specificatamente sia alla sfera delle norme tecnico-agronomiche-ambientali, sia alla sfera delle procedure burocratico-amministrative. 1

6 In particolare, sono trattati i seguenti aspetti: 1) obblighi tecnico/amministrativi derivanti dall adesione al sistema biologico in conformità al Reg. (CE) 834/2007; viene effettuata la trattazione degli aspetti di carattere generale (per esempio modalità di adesione, periodo di conversione, ecc.) e degli obblighi specifici legati alle produzioni vegetali (per esempio quaderni di campagna, materiale di propagazione, mezzi tecnici ammessi, rotazioni, ecc.); 2) descrizione sintetica degli obblighi di base per l adesione alle Misure agro-ambientali del PSR 2007/2013 ed in particolare della Misura 214, con particolare riferimento agli impegni aggiuntivi rispetto al Reg. (CE) 834/2007 per gestione del suolo, irrigazione e taratura atomizzatori; 3) modalità di adesione al sistema di controllo e certificazione delle produzioni biologiche in Emilia Romagna, con particolare riferimento al sistema della notifica ed agli adempimenti amministrativi; 4) descrizione generale sul funzionamento dell attività di controllo esercitata ai sensi del Reg. (CE) 834/2007 e modalità di controllo ai fini della verifica del rispetto di quanto previsto dal PSR , con particolare riferimento al modello organizzativo ed ai ruoli dei diversi soggetti coinvolti. Sono poi riportati in Appendice i requisiti di accesso generali per l adesione all Azione 2 della Misura 214 del PSR: per esempio beneficiari, condizioni di accesso, condizioni di ammissibilità, presentazione della domanda, cumulabilità, obbligo adesione a Misura 216, ecc.. 2

7 Capitolo 1 Obblighi tecnici per le produzioni biologiche a. Il terreno L agricoltura biologica si fonda sul mantenimento e il potenziamento della vita e della fertilità del terreno, puntando a nutrire le piante soprattutto attraverso l attività biologica dell ecosistema suolo. Il Regolamento comunitario per le produzioni biologiche richiama questi principi rendendo obbligatoria, per l agricoltore biologico, l adozione di tecniche di lavorazione del terreno e di pratiche colturali volte a incrementarne o a mantenerne il contenuto in sostanza organica. Le prescrizioni riguardano, in particolare, due interventi sulla fertilità e sull attività biologica del suolo: l impiego di concimi di origine naturale o di origine biologica, preferibilmente compostati, e gli avvicendamenti colturali. E preferibile non chiamare questi ultimi rotazioni in quanto queste presuppongono uno schema fisso pluriennale lontano dalle esigenze di un agricoltura moderna. 3

8 b. La fertilizzazione Ai sensi del Regolamento, l agricoltore biologico deve adottare tecniche di lavorazione del terreno, pratiche colturali e rotazioni colturali volte a incrementare o mantenere il contenuto in sostanza organica del suolo. Qualora le tecniche di lavorazione non consentano il raggiungimento dell obiettivo, il ricorso a fertilizzanti deve essere comunque giustificato, cioè l azienda deve disporre di documenti, come ad esempio una relazione tecnico-agronomica, le analisi del terreno, la carta dei suoli, da conservare nel dossier di documentazione giustificativa prevista dall art. 63 del Reg. (CE) 889/2008, che attesti l esigenza di procedere ad una concimazione. La documentazione giustificativa motiva le concimazioni eseguite successivamente e non è indispensabile giustificare il singolo intervento. I fertilizzanti utilizzabili sono quelli indicati nell Allegato I al Regolamento CE 889/2008 (riportato negli allegati del presente testo); essi devono essere utilizzati nelle limitazioni previste dal regolamento stesso. Purtroppo, però, non esiste una perfetta corrispondenza tra le denominazioni utilizzate nell allegato e quelle previste dalle norme italiane sui fertilizzanti. Il problema non provoca particolari difficoltà per i fertilizzanti di origine minerale, come il solfato di potassio e le fosforiti, ma si presenta soprattutto per i fertilizzanti di origine organica, per i quali la normativa italiana è particolarmente stringente. Per questo motivo l unico modo sicuro per sapere se l impiego di un certo fertilizzante commerciale sia ammesso è accertarsi che sull imballaggio del prodotto sia riportata l indicazione Consentito in Agricoltura Biologica. La definizione di una quantità massima di azoto impiegabile riguarda solo alcuni fertilizzanti organici: quando si impiega letame, letame essiccato e pollina, effluenti di allevamento compostati inclusa la pollina, letame compostato ed effluenti di allevamento liquidi (liquame o liquiletame) non è mai possibile superare i 170 kg di azoto ad ettaro per anno. Nel caso di impiego di altri fertilizzanti organici, i limiti massimi di azoto sono quelli determinati dalla normativa regionale e possono variare a seconda della localizzazione dell azienda e dei suoi terreni (zone vulnerabili ai nitrati, ecc.). c. Avvicendamenti e rotazioni Il Regolamento stabilisce che la fertilità e l attività biologica del suolo devono essere mantenute e potenziate, oltre che con l impiego di fertilizzanti organici, anche mediante la rotazione pluriennale delle colture. In questo avvicendamento devono essere comprese le leguminose e/o le colture da sovescio. Le indicazioni di carattere generale fornite dalla norma europea sono state spiegate in modo più puntuale dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che ha stabilito, tramite il Decreto n del 27/11/2009, che le colture annuali possano essere ripetute sul medesimo appezzamento solo dopo l avvicendarsi di almeno due specie differenti, una delle quali deve essere una leguminosa o una coltura da sovescio e che quest ultima deve restare in campo per almeno 70 giorni. Un esempio al riguardo aiuta a comprendere meglio. Ripetere la coltivazione del pomodoro da industria in pieno campo è possibile se la coltivazione è stata seguita da un cereale autunno vernino e dalla soia (leguminosa), ma non è possibile se al posto della soia è stato coltivato del mais. La ripetizione è possibile anche se, dopo il cereale, è stato coltivato un sovescio, ad esempio senape o grano saraceno, purché queste colture siano rimaste in campo almeno 70 giorni. Per alcune colture sono previste eccezioni: i cereali autunno-vernini e il pomodoro in coltura protetta possono succedere a loro stessi per due cicli colturali; il riso e gli ortaggi da foglia a ciclo breve, possono succedere a se stessi per tre cicli colturali. 4

9 Terminati i cicli in monosuccessione permessi si applica la norma generale, cioè i cereali, il riso e il pomodoro in coltura protetta, possono essere coltivati sul medesimo appezzamento solo dopo l avvicendarsi di almeno due specie differenti, una delle quali deve essere una leguminosa o una coltura da sovescio. In successione agli ortaggi da foglia a ciclo breve, deve invece seguire una coltura da radice/tubero, oppure una coltura da sovescio. Questa stessa successione è obbligatoria anche per le colture da taglio. L applicazione di queste norme, tuttavia, è complicata perché le situazioni di campo sono complesse e non sempre schematizzabili, nonostante il Ministero abbia prodotto alcune Circolari interpretative per fornire i chiarimenti necessari. E pertanto sempre consigliabile, prima di procedere alla semina, confrontarsi con i tecnici ispettori degli Organismi di Controllo, sottoponendo loro le informazioni circa le precessioni colturali adottate. d. Sementi e materiale di propagazione Il Regolamento sulle produzioni biologiche detta norme precise per l uso di sementi e di materiale di propagazione, a partire dal divieto assoluto di impiego di materiale geneticamente modificato (OGM) e di prodotti e/o derivati da OGM. Le sementi comprendono le sementi propriamente dette e i tuberi-seme di patata; il materiale di propagazione comprende: barbatelle, marze, astoni, talee, gemme, plantule da micropropagazione, bulbi, rizomi, funghi, piantine, stoloni e cime radicate di fragola e piantine di ortive impiegate come portaseme. Per ottenere un prodotto biologico è consentito esclusivamente l uso di sementi e di materiale di propagazione vegetativa biologici: anche questi mezzi di produzione sono soggetti alle disposizioni del Regolamento Comunitario. Nel caso non fossero reperibili è possibile impiegare materiale non biologico solo dopo aver presentato richiesta di deroga alla banca dati a livello nazionale sulla reperibilità di sementi e materiale di propagazione biologici (attualmente all E.N.S.E. - Ente Nazionale Sementi Elette) e aver ricevuto l autorizzazione al loro impiego. Tale autorizzazione si considera concessa quando, trascorsi 20 giorni dalla sua presentazione, non si è ricevuta nessuna risposta. L autorizzazione vale solo per l azienda a cui è stata rilasciata e solo per la stagione in corso. 5

10 La richiesta di deroga va presentata: almeno 30 giorni prima della semina per tutte le sementi con esclusione di quelle ortive e per il materiale di riproduzione vegetativo; almeno 10 giorni prima dell impianto per le sementi ortive e per il materiale di riproduzione vegetativo. La deroga ad utilizzare materiale convenzionale può essere concessa solo quando: nessun fornitore è in grado di poter consegnare le sementi o i tuberi-seme di patata prima dell epoca di semina o piantagione; la varietà di interesse per l utilizzatore non è registrata nella banca dati delle sementi biologiche dell E.N.S.E. e nessuna delle varietà alternative della stessa specie si adatta alle sue esigenze. Le sementi ed i tuberi-seme di patata di origine convenzionale, possono essere impiegati solo se non trattati con prodotti fitosanitari esclusi dall allegato II del Reg. (CE) n. 889/2008, a meno che il trattamento non sia prescritto per motivi fitosanitari e devono essere ottenuti senza l impiego di OGM e/o loro derivati. Allo scopo di consentire i controlli, l operatore è tenuto a conservare presso l azienda, la documentazione relativa alle sementi e ai materiali di moltiplicazione impiegati, almeno fino al primo sopralluogo utile dell Organismo di controllo. Nel caso delle sementi la documentazione da conservare include almeno i cartellini ufficiali di certificazione E.N.S.E. (per le specie per le quali sono previsti) e il cartellino del produttore, oppure il solo cartellino del produttore per le sementi ortive standard o per quelle non soggette a certificazione. In alternativa ai cartellini, la documentazione da conservare include almeno la fattura di acquisto delle sementi, in cui siano indicate: specie e varietà, categoria, lotto, quantitativo di seme ed eventuale trattamento e da cui si evinca la tipologia biologica o convenzionale. Non sono ammesse deroghe per le piantine orticole: quelle utilizzate devono essere tutte certificate biologiche. 6 Le richieste di deroga possono essere inviate tramite posta, fax o mail ai recapiti sotto indicati: E.N.S.E. Ente Nazionale Sementi Elette Via Ugo Bassi, Milano Telefono: 02/ Fax: 02/ Indirizzo mail: deroghe.bio@ense.it Sito web:

11 Da poco è possibile presentare la richiesta tramite Internet collegandosi al sito dopo aver richiesto le credenziali di accesso. Questo nuovo sistema informatizzato consente anche di poter ottenere notizie sulla disponibilità di sementi certificate biologiche. Il modulo necessario per la richiesta di deroga viene fornito in allegato. Ulteriori dettagli ed informazioni si trovano sul sito Ulteriori e più ampie deroghe a quanto sopra riportato sono ammesse solo per scopi di ricerca e sperimentazione, su scala ridotta o per scopi di conservazione della varietà. e. Difesa fitosanitaria In agricoltura biologica la protezione delle colture da parassiti e infestanti si deve basare, ai sensi del Regolamento 834/2007, su adeguate misure preventive, vale a dire su: protezione degli organismi utili; scelta di specie e varietà tolleranti o resistenti; rotazione delle colture; tecniche agronomiche adeguate; metodi meccanici e fisici. L uso di prodotti fitosanitari è ammesso solo quando queste misure non assicurano una protezione adeguata alle colture, ma ogni intervento deve essere adeguatamente motivato, l agricoltore deve tenere a disposizione dell Organismo di Controllo e dell Autorità di Controllo un documento giustificativo del trattamento eseguito. E possibile utilizzare una Relazione Tecnica per giustificare i trattamenti. In questo caso la dimostrazione della indispensabilità dell intervento deve basarsi su uno dei seguenti strumenti: relazione fitopatologica; bollettini meteorologici e fitosanitari; modelli fitopatologici previsionali; registrazione delle catture su trappole entomologiche. In ogni caso, gli interventi devono essere eseguiti esclusivamente con i prodotti fitosanitari autorizzati dal Ministero della Salute e contenenti sostanze attive indicate nell Allegato II del Regolamento CE 889/2008. Si tratta di principi attivi di origine vegetale o animale (piretro, azadiractina, ecc.), di prodotti microbiologici (Bacillus, granulovirus, ecc.), di sostanze prodotte da microorganismi (Spinosad) e di altre sostanze di uso tradizionale in agricoltura biologica (rame, zolfo, ecc.). A queste si aggiungono sostanze da utilizzare solo in trappole e/o distributori automatici (feromoni, ecc.) e di preparati da spargere in superficie tra le piante coltivate (ortofosfato di ferro). Prima del loro utilizzo l agricoltore deve anche controllare che i prodotti impiegati siano registrati per l impiego sulla coltura e per il parassita contro cui sono utilizzati. è possibile anche usare alcune sostanze, definite come corroboranti o potenziatori delle difese naturali dei vegetali, che non sono soggette ad autorizzazione per l immissione in commercio. Si tratta di: bicarbonato di potassio, lecitina, propoli, sapone di Marsiglia o sapone molle, aceto, calce viva, gel di silice, oli vegetali alimentari, polvere di pietra e preparati biodinamici. Questi prodotti non devono essere venduti con nomi di fantasia. 7

12 Per alcuni principi attivi sono previste ulteriori limitazioni, che riguardano il loro impiego (fungicida o insetticida), le modalità d uso (esclusivamente in trappole o solo per impieghi specifici) e le quantità massime consentite. Quest ultimo è il caso del rame che può essere utilizzato nella quantità massima di 6 kg/anno di rame metallo per ettaro. Questo limite può essere superato quando la Regione adotta, nei territori di propria competenza, un provvedimento di deroga motivato da condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo di alcune patologie fungine. In ogni caso la quantità media effettivamente applicata nei singoli appezzamenti nell arco dei cinque anni (comprensivi dell anno considerato e dei quattro anni precedenti) non deve superare i 6 kg di rame metallo. Invece lo pinosad, il principio attivo ottenuto dal batterio Saccharopolyspora spinosa, può essere usato solo dopo aver adottato misure rivolte a minimizzarne gli effetti sull entomofauna utile e a ridurre il rischio di insorgenza di fenomeni di resistenza nei parassiti. f. Controllo malerbe Anche per il controllo delle malerbe il Regolamento 834/2007 prevede la necessità di applicare misure preventive, come la scelta di specie e varietà adeguate e resistenti e la rotazione delle colture. Sono ammessi anche gli interventi di carattere meccanico e fisico, come le sarchiature, le rincalzature e le vibro rincalzature, l impiego del pirodiserbo e della pacciamatura. è invece vietato l uso dei diserbanti. L Allegato II del Regolamento CE 889/2008 prevede che gli oli vegetali possano essere impiegati come inibitori della germogliazione, ma attualmente non esiste nessun prodotto a base di questi principi attivi che sia registrato e che, di conseguenza, possa essere usato dall agricoltore. g. Mezzi tecnici Fatto salvo il divieto assoluto di impiego di materiale OGM o derivato da OGM, la coltivazione biologica prevede limitazioni nell impiego di tre categorie di mezzi tecnici: le sementi e il materiale di propagazione, i fertilizzanti e i prodotti fitosanitari. g.1 Sementi e materiale di propagazione Come già scritto, le sementi comprendono le sementi propriamente dette e i tuberi-seme di patata, mentre il materiale di propagazione comprende molte tipologie di materiale vegetale. I riproduttori di seme, le ditte sementiere e le ditte vivaistiche hanno l obbligo di comunicare all E.N.S.E. le varietà per le quali sono disponibili sementi, tuberi-seme di patata e materiale di moltiplicazione vegetativa. Queste informazioni sono raccolte in una banca dati informatizzata, il cui accesso è disponibile gratuitamente via Internet a tutti gli interessati. In Italia questa banca dati è gestita dal Settore sementiero dell INRAN (ex E.N.S.E.) ed è consultabile ad uno dei seguenti indirizzi: L impiego di sementi e materiali di propagazione è soggetto a deroghe quando le varietà che l agricoltore intende coltivare sono irreperibili sul mercato biologico. In ogni caso sementi e tuberi-seme di patata non devono essere trattati con prodotti non conformi al Regolamento. 8

13 g.2 Fertilizzanti Attualmente esiste solo un modo per sapere se un fertilizzante commerciale è utilizzabile in agricoltura biologica: verificare che sull imballaggio del prodotto il produttore abbia specificato l indicazione che è consentito in agricoltura biologica. Le norme prevedono che il Ministero pubblichi un Registro dei fertilizzanti, che indichi i prodotti consentiti in agricoltura biologica. è possibile anche impiegare un fertilizzante commerciale dopo essersi accertati che le matrici che lo costituiscono siano unicamente quelle indicate dall allegato I del Regolamento (CE) 889/2008, ma la mancata corrispondenza fra le denominazioni utilizzate per definire le matrici nel Regolamento del biologico e nella legislazione italiana sui fertilizzanti, inducono a consigliare di applicare questa procedura solo in casi eccezionali e comunque con la consulenza di un esperto e dopo avere interpellato il proprio Organismo di Controllo. Un azienda ha la possibilità di utilizzare anche fertilizzanti non commerciali, cioè acquistati sfusi presso un azienda zootecnica, a base di letame e deiezioni animali. Il loro impiego è ammesso solo se questi fertilizzanti contengono unicamente, da soli o in miscela:, letame; letame essiccato e pollina; effluenti di allevamento compostati compresi pollina e stallatico compostato; effluenti liquidi di allevamento. 9

14 Questi prodotti, tuttavia, non sono consentiti se provengono da allevamenti industriali, cioè quelli in cui si verifica almeno una delle due seguenti condizioni: 1) gli animali sono tenuti in assenza di luce naturale o in condizioni di illuminazione controllata artificialmente per tutta la durata del loro ciclo di allevamento; 2) gli animali sono permanentemente legati o stabulati su pavimentazione esclusivamente grigliata o, in ogni caso, durante tutta la durata del loro ciclo di allevamento non dispongono di una zona di riposo dotata di lettiera vegetale. Pertanto, quando si acquista un fertilizzante da un allevamento convenzionale, bisogna richiedere al fornitore una dichiarazione attestante che la produzione degli stessi sia avvenuta in allevamenti in cui non si sono verificate le condizioni sopra indicate. La dichiarazione fa parte del dossier di documentazione giustificativa, prevista dall art. 63 del Reg. (CE) 889/2008, che deve essere tenuta a disposizione dell Organismo di Controllo e delle Autorità competenti. Su terreni condotti con il metodo biologico sono sempre utilizzabili, invece, i fertilizzanti provenienti da allevamenti biologici. A tal riguardo, giova sottolineare che gli allevamenti biologici possono stipulare accordi scritti di cooperazione, ai fini dell utilizzo dei propri effluenti eccedentari, solo con altre aziende ed imprese che rispettano le norme di produzione biologica. 10

15 g.3 Prodotti fitosanitari La possibilità di impiegare prodotti fitosanitari è subordinata: alla loro conformità alle norme di agricoltura biologica; alla verifica del rispetto delle limitazioni di uso fissate dal Regolamento del biologico; alla presenza di formulati commerciali autorizzati in Italia dal Ministero della Salute; al rispetto scrupoloso di tutte le prescrizioni riportate nell etichetta (per es.: intervallo di sicurezza, fasce di rispetto non trattate per tutelare gli organismi acquatici, uso di specifici dispositivi di protezione individuale, ecc.); al rispetto delle altre prescrizioni di legge sull impiego degli antiparassitari (per es.: necessità di possedere il patentino, di disporre di adeguati locali per un loro stoccaggio sicuro, ecc.). Il primo passo da compiere è, dunque, quello di controllare che siano utilizzabili in agricoltura biologica. L unico modo per verificarlo è accertarsi che in etichetta o sulla scheda tecnica il produttore abbia dichiarato la sua conformità alle norme di agricoltura biologica. Come per i fertilizzanti, è possibile anche una verifica diretta da parte dell agricoltore sui componenti del formulato, ma i rischi sono ancora maggiori. Per questi prodotti, infatti, è relativamente semplice individuare il principio attivo e verificarne la ammissibilità, ma è molto complesso controllare l eventuale presenza di altre sostanze coformulanti non ammessi. Anche un prodotto consentito, perché presente fra quelli indicati dall allegato II del Regolamento (CE) n. 889/2008, tuttavia, può essere impiegato solo se il suo uso è conforme a quanto previsto dal Regolamento 834/2007 e dalle specifiche norme che riguardano i prodotti fitosanitari. Ad esempio il rame può essere utilizzato solo come fungicida e non come battericida; gli oli minerali possono essere impiegati solo su alberi da frutta, viti e colture tropicali; la deltametrina (piretroide) solo in trappole con sostanze attrattive e solo contro la mosca della frutta e la mosca dell olivo; i feromoni solo in trappole e distributori automatici. Prima di eseguire un trattamento, quindi, bisogna accertarsi che siano rispettate anche queste condizioni. L impiego dei formulati commerciali deve essere autorizzato sulla coltura da trattare esclusivamente per i parassiti per i quali ne è previsto l impiego e secondo le modalità riportate (per es.: dosi, epoche, numero massimo di trattamenti, ecc.). Queste informazioni sono indicate obbligatoriamente sulle etichette e sulle schede tecniche dei prodotti fitosanitari. Tutte le informazioni che riguardano i pericoli per la salute e per l ambiente, sono invece riportate nelle schede di sicurezza che devono essere consegnate obbligatoriamente all atto dell acquisto. Infine: propoli, polveri di roccia esenti da inquinanti, bicarbonato di sodio, gel di silice, preparati biodinamici, oli vegetali alimentari, lecitina, aceto, sapone molle e/o di Marsiglia e calce viva, possono essere impiegati su tutte le colture come corroboranti, biostimolanti o potenziatori delle difese naturali delle piante. 11

16 12

17 Capitolo 2 Obblighi di base per l adesione alle Misure agro-ambientali del PSR 2007/2013 a. Successioni colturali Per quanto riguarda le successioni colturali, le aziende che aderiscono alle misure agroambientali regionali (Misura 214 Azione 2) devono adeguarsi a quanto previsto nel Decreto Ministeriale sulle rotazioni delle produzioni biologiche. Il bando della Misura 214 e le relative schede tecniche non contengono vincoli ulteriori, contrariamente a quanto previsto invece per le produzioni integrate. I limiti imposti dal citato Decreto n del 27/11/2009 recante Disposizioni per l attuazione dei regolamenti (CE) n. 834/2007, n. 889/2008 e n. 1235/2008 e successive modifiche riguardanti la produzione biologica e l etichettatura dei prodotti biologici sono già stati descritti nell ambito del paragrafo Avvicendamenti e Rotazioni relativo agli obblighi tecnici. Si rimanda a questo per il dettaglio. 13

18 b. Fertilizza zione Per la fertilizzazione, il PSR dell Emilia Romagna e le relative schede tecniche applicative non prevedono alcun impegno aggiuntivo rispetto a quanto già contemplato dalle norme di produzione biologica definite dal Regolamento comunitario 834/2007 e successive modifiche ed integrazioni e dalle disposizioni per la condizionalità. Si mette in evidenza come, nel caso delle produzioni biologiche, non sia mai possibile superare il limite delle 170 unità di azoto ad ettaro, neanche nelle zone considerate ordinarie ai fini degli spandimenti. Infine si ricorda che tutte le pratiche di fertilizzazione vanno riportate nel registro relativo alle operazioni colturali rilasciato dall Organismo di Controllo per le produzioni biologiche. c. Irriga zione Chi procede all irrigazione delle proprie colture è tenuto ad adeguarsi alle norme previste anche per le produzioni integrate e che includono l adozione del metodo del bilancio idrico semplificato, per la definizione delle epoche e dei volumi massimi di acqua distribuibili. Tali parametri sono basati sulle condizioni meteo climatiche e pedologiche aziendali e su quanto divulgato tramite i bollettini provinciali. Se l azienda non proceda all elaborazione di un bilancio idrico semplificato, deve attenersi a volumi massimi di adacquamento, per ogni singola irrigazione, in base alle condizioni pedologiche aziendali ed ai vincoli riportati nei bollettini provinciali. L obiettivo è quello di incrementare il risparmio della risorsa acqua, evitando sprechi e di ridurre la lisciviazione dei nutrienti e le problematiche fitosanitarie. 14

19 d. Gestione del suolo (rischi di erosione e frane) Per la gestione del suolo, oltre al rispetto di quanto già previsto nell ambito della condizionalità, le aziende che aderiscono all Azione Produzioni biologiche devono mettere in atto diversi accorgimenti, in base alla propria fascia altimetrica. Nelle zone di collina e montagna è vietata la lavorazione nei suoli caratterizzati da una pendenza media superiore al 30%. Per le colture erbacee poliennali è consentita la realizzazione di alcune lavorazioni: rinnovo del cotico erboso nei prati tramite scarificatura; lavorazioni per la realizzazione di nuovi impianti su suoli con pendenza media tra il 10% ed 30%. Per le colture annuali, invece è consentita la semina su sodo o la minima lavorazione. Nei suoli con pendenza media tra il 10% ed il 30%, la profondità di lavorazione massima è pari a 30 cm e gli appezzamenti non possono superare i 60 m di lunghezza, cosa che deve essere ottenuta tramite la realizzazione di solchi acquai, per la regimazione delle acque superficiali. Nei suoli con pendenza media oltre il 10% e fino al 30% bisogna rispettare le seguenti prescrizioni: nel caso delle colture arboree il terreno nell interfila, durante il periodo invernale, deve essere inerbito; nel caso delle altre colture, almeno il 50% dei suoli aziendali deve presentare obbligatoriamente una copertura con colture o cover-crops nel periodo autunno-invernale. In presenza di impianti già esistenti di colture arboree e di colture permanenti, non è necessario aprire solchi acquai, ma occorre garantite la regimazione delle acque. I solchi devono essere sempre realizzati nei nuovi impianti o, in alternativa, è possibile effettuare l inerbimento permanente dell interfila. Nelle zone di pianura, nei suoli con meno del 18% di argilla, è necessario: nelle colture arboree l inerbimento dell interfila nel periodo invernale; per le altre colture l obbligo della presenza di copertura con colture o con cover-crops nel periodo autunno-invernale su almeno il 50% della superficie utile aziendale. e. Difesa e controllo delle infestanti Per la difesa ed il controllo delle erbe infestanti, non sono previsti obblighi aggiuntivi rispetto a quanto già in vigore per le produzioni biologiche. Nel settore biologico non esistono diserbanti intesi nel senso comune del termine, ma bisogna rifarsi ad una serie di accorgimenti preventivi o all uso di mezzi fisico/meccanici alternativi. Di importanza assoluta risultano essere le adeguate tecniche agronomiche descritte nel paragrafo del Capitolo Obblighi tecnici per le produzioni biologiche. 15

20 f. Taratura irroratrici Nel caso di impiego di irroratrici, queste devono essere soggette ad un controllo e ad una taratura a cadenza periodica, come previsto nella Deliberazione della Giunta regionale dr. 1202/1999 e successive modificazioni ed aggiornamenti, pari: al massimo ogni 5 anni per le attrezzature aziendali; al massimo 2 anni nel caso dei contoterzisti. g. Gestione delle tare e Gestione aziendale Per le produzioni biologiche l impegno all adesione dell Azione non prevede vincoli particolari o impegni aggiuntivi circa la gestione delle tare aziendali e la gestione aziendale, contrariamente a quanto avviene per la stessa Misura 214 riferita alle produzioni integrate. In caso di interventi è obbligatorio ricorrere a mezzi tecnici e ad operazioni colturali conformi a quanto previsto dalla normativa comunitaria per le produzioni biologiche. E anche necessario il tempestivo e puntuale aggiornamento delle schede per le registrazioni (più frequentemente anche se meno correttamente chiamate Quaderni di Campagna ), periodicamente controllati ed ai tecnici ispettori degli Organismi di Controllo, nel corso delle loro visite ispettive. In tali schede vanno riportate le operazioni colturali, le vendite di prodotto e gli acquisti dei mezzi tecnici. Si rimanda al Capitolo Obblighi amministrativi per le produzioni biologiche in Appendice al vademecum, per una puntuale descrizione di quanto richiesto. 16

21 Capitolo 3 Modalità di adesione al sistema di controllo e certificazione delle produzioni biologiche a. Modalità di adesione Partecipare al sistema di controllo e certificazione è obbligatorio quando si vuole vendere un prodotto definendolo biologico e quando si desidera aderire alla azione Agricoltura Biologica delle Misure agro-ambientali del PSR. L adesione al sistema avviene attraverso l invio di un documento, la Notifica di attività con metodo biologico (in seguito indicata come Notifica per semplicità), con il quale l agricoltore comunica alla Regione l inizio della coltivazione biologica e chiede all Organismo di controllo (OdC) prescelto di avviare le procedure per la certificazione. L OdC deve eseguire, entro 60 giorni dalla spedizione della notifica, un primo sopralluogo in azienda durante il quale verifica le condizioni di ammissibilità al sistema di controllo e certificazione e rende operativa l azienda, consegnando la modulistica necessaria alle verifiche successive quali il Programma Annuale di Produzione e le schede per la registrazione: dei mezzi produttivi acquistati, delle operazioni svolte in campagna (Quaderno di Campagna) e delle produzioni che saranno vendute. L operatore deve inoltre predisporre e consegnare per la sua valutazione all OdC, la Relazione Tecnica in fase di avvio, un documento che descrive le procedure aziendali e le misure che l operatore intende mettere in atto per garantire la produzione di prodotti conformi al Regolamento 834/2007; la relazione entra a far parte del dossier di documentazione giustificativa prevista dall art. 63 del Regolamento 889/2008 e deve essere sempre messa a disposizione dell Organismo di Controllo e delle Autorità di Vigilanza. In questa relazione, tra le altre cose, occorre identificare gli eventuali confini a rischio dell azienda (ad es. perché limitrofi con appezzamenti soggetti a trattamenti con prodotti non ammessi dal Regolamento) 17

22 e le misure che l operatore intende intraprendere per evitare contaminazioni alle proprie colture; oppure le procedure che si intendono adottare per evitare di mescolare prodotti conformi al regolamento con prodotti non conformi, nel caso di aziende non completamente convertite all agricoltura biologica. Se la valutazione della prima visita è positiva, l azienda riceve dall OdC il cosiddetto Documento Giustificativo che descrive le caratteristiche dell azienda ed attesta il suo inserimento nel sistema di controllo e certificazione. Il documento indica i tempi del periodo di conversione per ciascun appezzamento. Dal momento dell invio della notifica l azienda deve: coltivare secondo il metodo biologico; assicurare il continuo aggiornamento della documentazione per il controllo; richiedere formalmente eventuali deroghe per l impiego di materiale di riproduzione non biologico; garantire la disponibilità della documentazione amministrativa agli incaricati del controllo; rispettare le norme e le procedure per l etichettatura dei prodotti. L OdC verifica il rispetto degli obblighi e delle prescrizioni a cui è tenuta l azienda attraverso personale appositamente incaricato, garantendo l esecuzione di almeno un sopralluogo in azienda durante l anno solare. b. Notifica di attività con metodo biologico e notifica di variazione L agricoltore che inizia la produzione biologica deve comunicare ufficialmente questa decisione presentando la Notifica di Attività con Metodo Biologico. Con la notifica l agricoltore: comunica di avere avviato la produzione secondo le norme dell agricoltura biologica; indica dove si svolge tutta l attività aziendale, quindi anche i luoghi di immagazzinamento delle produzioni e dei mezzi tecnici ed eventuali campi e strutture utilizzati per la produzione con metodo convenzionale; richiede l attivazione del sistema di controllo indicando l Organismo di Controllo (OdC) prescelto; si fa carico dei costi per le attività di controllo e certificazione; si impegna a rispettare le norme del biologico e a comunicare alla Regione e all OdC ogni variazione riguardante l azienda (acquisizione o cessione di terreni, variazioni delle strutture aziendali, ecc.); accetta le sanzioni previste nel caso di inadempienze; assicura libero accesso all azienda (campi, strutture, documenti) agli incaricati dell Organismo di Controllo. La notifica svolge quindi funzioni informative, impegnative e contrattuali. In Regione Emilia Romagna deve essere redatta per via telematica utilizzando l applicazione Web AgriBio reperibile sul sito dell Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna (in ER/Agricoltura jsp/index.jsp); questo programma assicura la conformità tra i dati che vengono trascritti in notifica ed il fascicolo aziendale e consente anche di creare il documento in formato pdf, in modo da poterlo stampare e conservare in formato cartaceo. La Prima Notifica va stampata in duplice copia; una, con marca da bollo da 14,62, deve essere inviata a mezzo raccomandata in Regione al seguente indirizzo: Regione Emilia-Romagna - Servizio Percorsi di Qualità, Relazioni di Mercato e Integrazione di Filiera - Viale della Fiera 8, Bologna. 18 La seconda copia deve essere spedita all Organismo di Controllo prescelto. In questo caso è meglio spedire anche una fotocopia della pagina in cui è stato apposto il bollo. L apposizione della marca da bollo è indispensabile,

23 per l iscrizione all elenco ufficiale degli operatori dell agricoltura biologica. E inoltre opportuno tenere a disposizione un ulteriore copia presso la sede aziendale. Ogni cambiamento relativo ai dati di chi esegue la dichiarazione o del rappresentante legale ed ogni modifica delle unità produttive (acquisizione o cessione di nuovi terreni, variazioni della superficie coltivabile delle singole parcelle, localizzazione dei magazzini, ecc.), deve essere comunicato alla Regione e all OdC compilando una Notifica di Variazione. In questi casi è sufficiente l invio in via telematica alla Regione, mentre un modulo cartaceo firmato dall agricoltore, deve pervenire comunque all OdC perché, come visto, la notifica svolge anche funzioni impegnative e contrattuali. Le notifiche di variazione non prevedono mai l apposizione della marca da bollo. Ulteriori informazioni sulle modalità di compilazione ed invio della Notifica di attività con il metodo biologico sono reperibili al seguente indirizzo web: 19

24 c. Cos è AgriBio AgriBio è un programma informatico a cui si accede dal portale ER/Agricoltura. Serve alla compilazione delle notifiche di inizio attività e di variazione e ne consente l invio all Amministrazione regionale, nei casi consentiti, unicamente per via telematica. Il suo impiego è stato reso obbligatorio a partire dal L accesso al programma è possibile per tutte le aziende iscritte all anagrafe delle aziende agricole della Regione Emilia- Romagna, utilizzando una smart card (certificato digitale) che serve ad identificare univocamente l utente; la smart card (o sistema analogo) è rilasciato al titolare o al legale rappresentante dell azienda da una autorità di certificazione riconosciuta. L azienda può anche affidare la compilazione della notifica ai soggetti accreditati al Servizio Informativo Agricolo Regionale (SIAR) conferendo loro un mandato specifico. Questi soggetti possono essere i Centri di Assistenza Agricola (CAA), le cantine sociali, le organizzazioni di produttori, i consorzi di tutela e gli studi professionali, e tutti i professionisti che forniscono servizi in agricoltura. AgriBio permette di inserire nella notifica tutti i dati relativi ai terreni condotti dall azienda, così come figurano nel fascicolo aziendale al momento della compilazione che pertanto deve essere sempre precedentemente aggiornato. La notifica, infatti, deve contenere tutti i possessi attivi dell azienda al momento della compilazione, indipendentemente dal sistema di produzione adottato (biologico, in conversione, convenzionale) e da eventuali domande di finanziamento. Quando intervengono modifiche nella situazione di possesso dei terreni, queste devono essere inserite prima nel fascicolo aziendale e poi importate per la compilazione di una notifica di variazione su AgriBio, perché la notifica di variazione non si genera automaticamente ad ogni variazione del fascicolo. L accesso all archivio delle notifiche di AgriBio è consentito, anche agli Organismi di Controllo, limitatamente alle aziende da loro controllate. 20

25 d. Periodo di conversione L inserimento nel sistema di controllo e certificazione delle produzioni biologiche permette immediatamente l accesso ai benefici previsti dal PSR (Misura 214 Azione 2); infatti al momento della presentazione delle domande è sufficiente aver notificato l inizio dell attività e riportato tutti i terreni aziendali (ma un eventuale bocciatura della richiesta, da parte dell OdC, comporterebbe però la perdita dei benefici). Tale condizione non consente comunque di vendere subito le proprie produzioni come biologiche. A partire dalla data di invio della notifica ha inizio, infatti, un periodo di conversione durante il quale l azienda inizia a rispettare il Regolamento; i suoi prodotti però non possono fregiarsi da subito della denominazione biologica. Il periodo di conversione varia a seconda delle colture. I primi raccolti che possono utilizzare la denominazione biologica sono: per i seminativi e le orticole quelli ottenuti da semine o trapianti realizzati al termine della conversione che ha durata di due anni; per i foraggi quelli raccolti o pascolati almeno due anni dopo l inizio della conversione; per le colture perenni, diverse dai foraggi, quelli raccolti almeno tre anni dopo l inizio della conversione. In casi eccezionali è possibile ridurre questa tempistica. L abbreviazione o l annullamento del periodo di conversione sono concessi dalla Regione, su richiesta dell azienda e sentito il parere dell OdC, nel caso si possano riconoscere retroattivamente periodi precedenti all invio della notifica. A tale scopo l agricoltore deve presentare all OdC, che provvede poi ad inoltrarla alla Regione, una domanda che contiene la descrizione delle coltivazioni e dei metodi produttivi adottati, corredata da documenti che dimostrino il mancato impiego di mezzi tecnici vietati in agricoltura biologica nei tre anni precedenti l invio della notifica, negli appezzamenti interessati. Gli agricoltori controllati possono vendere le loro produzioni vegetali con la dicitura prodotto in conversione all agricoltura biologica trascorsi dodici mesi dall inizio del periodo di conversione. Questa possibilità vale solo per i prodotti freschi e per i trasformati ottenuti da un unico ingrediente vegetale di origine agricola, come, ad esempio, la farina di frumento o la passata di pomodoro. e. Programma Annuale di Produzione Vegetale Il Programma Annuale di Produzione Vegetale (PAP), deve essere inviato al proprio OdC entro il 31 gennaio di ogni anno. Con il PAP l agricoltore comunica, per ogni appezzamento aziendale, quali sono le colture in atto o quelle che intende mettere in atto durante l anno corrente, stimandone anche la produzione. Devono essere indicati anche i sovesci, le colture consociate e le coltivazioni che si intendono realizzare come secondo o terzo raccolto. Ogni cambiamento, rispetto a quanto dichiarato, va comunicato all OdC compilando un PAP di Variazione. Questo ulteriore invio si rende necessario, ad esempio, quando: per qualsiasi motivo non sia stato possibile seminare la coltura prevista rinunciando alla semina o sostituendola con un altro prodotto; se la semina o il trapianto di una coltura è avvenuto in un appezzamento diverso da quello indicato; la stima della produzione subisce incrementi o diminuzioni rilevanti oppure se si verificano variazioni di possesso o di superficie, per quanto riguarda i terreni aziendali. f. Schede per le registrazioni Le schede per le registrazioni devono essere aggiornate tempestivamente e devono essere sempre a disposizione dell autorità o dell organismo di controllo presso la sede dell azienda. Il produttore biologico deve registrare sulla scheda relativa alle operazioni colturali (il vero e proprio Quaderno di Campagna) i dati e le informazioni relative alle produzioni vegetali; vanno riportate tutte le 21

26 operazioni colturali eseguite, in particolare quelle relative all impiego di materiali da riproduzione, di fertilizzanti e di fitofarmaci, cioè di quei mezzi tecnici per i quali il Regolamento del biologico prevede limitazioni nell impiego. Le registrazioni riguardano anche le raccolte: deve essere indicato il prodotto ottenuto e la sua quantità. In questo modo la scheda colturale diventa il registro di scarico dei mezzi tecnici acquistati e il registro di carico delle produzioni da vendere. Per l uso dei fertilizzanti è necessario registrare: la data di impiego, il tipo di fertilizzante utilizzato e la relativa quantità impiegata, la superficie e l appezzamento o gli appezzamenti interessati dalla fertilizzazione. Per l uso di prodotti fitosanitari bisogna indicare: la data dell intervento e la sua motivazione, il prodotto impiegato, la quantità usata, le modalità del trattamento, la superficie e l appezzamento, o gli appezzamenti, in cui si è effettuata l operazione. Per la raccolta si deve indicare la data, il tipo di prodotto ottenuto e la sua quantità. Nella scheda delle materie prime si devono descrivere i mezzi tecnici acquistati riportandone eventualmente la denominazione commerciale. Si devono anche indicare le quantità acquistate ed il nome del venditore e riportare il riferimento al documento fiscale emesso in occasione della transazione. La scheda vendite riporta informazioni sulla destinazione delle produzioni, indicando: la data di vendita, la denominazione del prodotto venduto e la sua quantità, il riferimento al documento fiscale utilizzato per la vendita e i dati dell acquirente. Oltre alla compilazione delle varie schede, le aziende biologiche sono tenute a presentare una Relazione Tecnica che individua le azioni da intraprendere per garantire il rispetto delle norme di produzione biologica e ridurre il rischio di possibili contaminazioni accidentali con prodotti o sostanze non autorizzate. In pratica l agricoltore deve predisporre un documento, analogo a quello utilizzato per i sistemi di qualità tanto che ne può costituire parte integrante, in cui descrive: gli appezzamenti dell azienda; i luoghi di magazzinaggio dei mezzi tecnici e dei prodotti; le tecniche di coltivazione adottate; le procedure per l acquisto delle materie prime; i sistemi di raccolta e conservazione delle produzioni; le procedure per l etichettatura e la vendita dei prodotti. Questa descrizione è finalizzata ad individuare i rischi di contaminazione accidentale provocati da: antiparassitari e fertilizzanti non ammessi; OGM; materiale da riproduzione non ammesso; mancata separazione delle produzioni bio e non bio. Individuati i rischi, l agricoltore deve definire le procedure da adottare per minimizzare le probabilità di inquinamento ed errori accidentali. Il rispetto di queste procedure è parte integrante del sistema di controllo e certificazione delle produzioni. La relazione tecnica aiuta quindi l azienda a prendere coscienza dei pericoli di contaminazioni fortuite ed a rendere più semplice il rispetto delle norme di coltivazione evitando i rischi connessi. 22

[ ] Per garantire questo, negli organi che decidono sulla

[ ] Per garantire questo, negli organi che decidono sulla Organismi di Certificazione [ ] ORGANISMI D I CERTIFICAZIONE O C IL SISTEMA DI CONTROLLO L agricoltura biologica rappresenta uno dei primi esempi di certificazione di filiera : ogni fase del processo produttivo

Dettagli

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ROSMARINO DA PRODUZIONE INTEGRATA

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ROSMARINO DA PRODUZIONE INTEGRATA pag. 1 Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ROSMARINO DA PRODUZIONE INTEGRATA Premessa Il Parco Regionale di Montevecchia e

Dettagli

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104

9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 9.3.2011 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 10 DELIBERAZIONE 28 febbraio 2011, n. 104 Indirizzi per l attività di gestione degli elenchi regionali degli operatori biologici e dei concessionari

Dettagli

ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura

ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura Allegato 1) al Decreto del Direttore di ARTEA n. 39 del 16 aprile 2015 ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura Disposizioni applicative per la presentazione della Domanda Unica

Dettagli

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone pag. 1 Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PRODUZIONI ORTICOLE DA PRODUZIONE BIOLOGICA Premessa Il Parco Regionale di Montevecchia

Dettagli

CEREALI (autunno-vernini) (frumento duro, frumento tenero, orzo, avena, farro e triticale)

CEREALI (autunno-vernini) (frumento duro, frumento tenero, orzo, avena, farro e triticale) CEREALI (autunno-vernini) (frumento duro, frumento tenero, orzo, avena, farro e triticale) Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 32 DEL 24-07-1995 REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA Disciplina e promozione dell'agricoltura biologica nel Friuli - Venezia Giulia

LEGGE REGIONALE N. 32 DEL 24-07-1995 REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA Disciplina e promozione dell'agricoltura biologica nel Friuli - Venezia Giulia LEGGE REGIONALE N. 32 DEL 24-07-1995 REGIONE FRIULI-VENEZIA GIULIA Disciplina e promozione dell'agricoltura biologica nel Friuli - Venezia Giulia Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE FRIULI-VENEZIA

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Misure urgenti per il miglioramento del sistema di controllo come disciplinato agli artt. 27 e seguenti del Reg. (CE) n. 834/2007 e relativi regolamenti di applicazione. VISTO il Reg. (CE) n. 834/2007

Dettagli

REGIONE LAZIO. BANDO PUBBLICO MISURA 10 Pagamenti Agro-climatico-ambientali

REGIONE LAZIO. BANDO PUBBLICO MISURA 10 Pagamenti Agro-climatico-ambientali REGIONE LAZIO ASSESSORATO AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA (In attuazione del Regolamento (UE) N. 1305/2013) BANDO PUBBLICO

Dettagli

ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura

ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura Allegato 1) al Decreto del Direttore di ARTEA n. 45 del 05 aprile 2016 ART A Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura Disposizioni applicative per la presentazione della Domanda Unica

Dettagli

FAQ: Condizionalità. Cosa si intende per condizionalità?

FAQ: Condizionalità. Cosa si intende per condizionalità? FAQ: Condizionalità Cosa si intende per condizionalità? La condizionalità è una delle maggiori novità introdotte dalla Politica Agricola Comune (PAC) approvata nel 2003. Rappresenta l insieme delle norme

Dettagli

Il marchio QC della Regione Emilia-Romagna. Filiere di Qualità Esperienze a confronto Fermo, 18 marzo 2013

Il marchio QC della Regione Emilia-Romagna. Filiere di Qualità Esperienze a confronto Fermo, 18 marzo 2013 Il marchio QC della Regione Emilia-Romagna Filiere di Qualità Esperienze a confronto Fermo, 18 marzo 2013 Il marchio QC della Regione Emilia-Romagna La L.R. 28/99 persegue la valorizzazione dei prodotti

Dettagli

Non hai il conto corrente? L Agea non può pagarti.

Non hai il conto corrente? L Agea non può pagarti. POLITICA AGRICOLA COMUNE DOMANDA UNICA 2007 Non hai il conto corrente? L Agea non può pagarti. Da quest anno, per effetto delle norme contenute nella Finanziaria 2007, i premi PAC non verranno più pagati

Dettagli

ORGANISMO PAGATORE REGIONE LOMBARDIA

ORGANISMO PAGATORE REGIONE LOMBARDIA Allegato 1 al decreto n. ORGANISMO PAGATORE REGIONE LOMBARDIA Modalità e condizioni per la presentazione della domanda di contributo per le assicurazioni nel settore OCM Vitivinicolo Campagna 2010 1 Sommario

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER IL MERCATO, LA CONCORRENZA, IL CONSUMATORE, LA VIGILANZA E LA NORMATIVA TECNICA Divisione

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 REG. (CE) N. 1698/2005 CHIARIMENTI SULLE

Dettagli

[ ] G D GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI

[ ] G D GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI Gestione del prodotto biologico nelle imprese della filiera [ ] GESTIONE DEL PRODOTTO BIOLOGICO NELLE IMPRESE DELLA FILIERA G D COSA DEVONO FARE GLI OPERATORI In una stessa azienda agricola, azienda di

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA IL GAS E IL SISTEMA IDRICO PARERE 16 APRILE 2015 172/2015/I/EFR PARERE AL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO SULLO SCHEMA DI DECRETO RECANTE APPROVAZIONE DI UN MODELLO UNICO PER LA REALIZZAZIONE, LA CONNESSIONE E L ESERCIZIO DI PICCOLI

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA

ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA ETICHETTATURA DEGLI ALIMENTI DA AGRICOLTURA BIOLOGICA REALIZZATO CON LA COLLABORAZIONE TECNICA DI DINTEC DICEMBRE 2009 PREMESSA L agricoltura biologica è un particolare metodo di gestione della produzione

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi

REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi GIUNTA REGIONALE Atto del Dirigente a firma unica: DETERMINAZIONE n 15648 del 30/10/2014 Proposta: DPG/2014/16302 del 30/10/2014 Struttura proponente: Oggetto:

Dettagli

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi Allegato I Parte A Obiettivi formativi Tenuto conto dei contenuti formativi riportati nell Allegato I del decreto legislativo n. 150/2012, si riportano di seguito i contenuti comuni degli specifici corsi

Dettagli

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Nota 9 maggio 2014, n. 3266 Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Modulo di domanda Come noto (NOTA

Dettagli

ISTRUZIONI APPLICATIVE PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI CARBURANTE AGRICOLO AGEVOLATO E RILASCIO DEL LIBRETTO UMA

ISTRUZIONI APPLICATIVE PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI CARBURANTE AGRICOLO AGEVOLATO E RILASCIO DEL LIBRETTO UMA DIPARTIMENTO AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE, ECONOMIA MONTANA UFFICIO SOSTEGNO ALLE IMPRESE, ALLE INFRASTRUTTURE RURALI ED ALLO SVILUPPO DELLA PROPRIETA ISTRUZIONI APPLICATIVE PER LA PRESENTAZIONE DELLE

Dettagli

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

La fatturazione elettronica verso la P.A. - Modalità operative -

La fatturazione elettronica verso la P.A. - Modalità operative - I Dossier fiscali La fatturazione elettronica verso la P.A. - Modalità operative - Aprile 2014 pag. 1 SOMMARIO PREMESSA... 3 Decorrenza del nuovo regime... 3 La procedura di fatturazione elettronica...

Dettagli

PSR e agricoltura conservativa: quali opportunità per le aziende agricole?

PSR e agricoltura conservativa: quali opportunità per le aziende agricole? PSR e agricoltura conservativa: quali opportunità per le aziende agricole? Convegno «Agricoltura conservativa dalla teoria alla pratica Cover crop e fertilità del suolo» Chiara Carasi Regione Lombardia

Dettagli

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale

Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale Regolamento per la certificazione di Sistemi di Gestione Ambientale In vigore dal 01/04/2012 Agroqualità Società per azioni Viale Cesare Pavese, 305-00144 Roma - Italia Tel. +39 0654228675 - Fax: +39 0654228692

Dettagli

BASILICO GENOVESE DOP Sistema delle Camere di Commercio Liguri SCHEDE RIASSUNTIVE

BASILICO GENOVESE DOP Sistema delle Camere di Commercio Liguri SCHEDE RIASSUNTIVE BASILICO GENOVESE DOP Sistema delle Camere di Commercio Liguri SCHEDE RIASSUNTIVE degli adempimenti dei soggetti della filiera (Produttori, Confezionatori) ADEMPIMENTI PRODUTTORE 1. Assoggettarsi al sistema

Dettagli

Ai Dirigenti degli STAPA CePICA LORO SEDI. Autoriproduzioni vivaistiche

Ai Dirigenti degli STAPA CePICA LORO SEDI. Autoriproduzioni vivaistiche Ai Dirigenti degli STAPA CePICA LORO SEDI Autoriproduzioni vivaistiche Come è noto in base alla vigente normativa fitosanitaria il materiale di moltiplicazione può essere prodotto soltanto da Ditte vivaistiche,

Dettagli

PIANO DEI CONTROLLI DI CONFORMITÀ AL DISCIPLINARE GRANO DELLA MAREMMA GROSSETANA

PIANO DEI CONTROLLI DI CONFORMITÀ AL DISCIPLINARE GRANO DELLA MAREMMA GROSSETANA PIANO DEI CONTROLLI DI CONFORMITÀ AL DISCIPLINARE GRANO DELLA MAREMMA GROSSETANA INDICE GENERALE 1. 2. PREMESSA... 3 GENERALITÀ... 3 2.1 SCOPO DELLE VERIFICHE DI AGROQUALITÀ... 3 2.2 RIFERIMENTI... 4 2.3

Dettagli

LISTINO 2012 Toscana-Umbria-Campania-Basilicata-Emilia Romagna- Lombardia-Liguria-Marche-Sardegna-Veneto-Friuli Venezia Giulia-Trentino A/A

LISTINO 2012 Toscana-Umbria-Campania-Basilicata-Emilia Romagna- Lombardia-Liguria-Marche-Sardegna-Veneto-Friuli Venezia Giulia-Trentino A/A LISTINO 2012 Toscana-Umbria-Campania-Basilicata-Emilia Romagna- Lombardia-Liguria-Marche-Sardegna-Veneto-Friuli Venezia Giulia-Trentino A/A TOSCANA E UMBRIA 1. Gestione avvio Per le aziende di produzione

Dettagli

Misura Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali codice 114 (art. 20, a, iv, art. 24 del reg.

Misura Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali codice 114 (art. 20, a, iv, art. 24 del reg. Misura Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali codice 114 (art. 20, a, iv, art. 24 del reg. CE1698/05) Riconoscimento degli organismi abilitati all erogazione di

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

Allegato 2 al Decreto n. del composto di n. 8 pagine

Allegato 2 al Decreto n. del composto di n. 8 pagine Spett. Amministrazione Provinciale di Istituto erogante OGGETTO: PRESENTAZIONE DI ISTANZA DI ADESIONE AL PROGRAMMA D AZIONE REGIONALE DI INVESTIMENTO PER PRODUZIONI AGROENERGETICHE E PER IL CONTENIMENTO

Dettagli

SUAP. Per gli operatori SUAP/amministratori. Per il richiedente

SUAP. Per gli operatori SUAP/amministratori. Per il richiedente Procedura guidata per l inserimento della domanda Consultazione diretta, da parte dell utente, dello stato delle sue richieste Ricezione PEC, protocollazione automatica in entrata e avviamento del procedimento

Dettagli

VADEMECUM. Le Organizzazioni di Produttori Biologici ----------------

VADEMECUM. Le Organizzazioni di Produttori Biologici ---------------- VADEMECUM Le Organizzazioni di Produttori Biologici ---------------- L attuale normativa sulle Organizzazioni di Produttori (O.P.) è disciplinata su base europea, per quanto riguarda il settore ortofrutta,

Dettagli

5.3.1.1.4 Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali

5.3.1.1.4 Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali 5.3.1.1.4 Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali 1. Denominazione della Misura: Ricorso a servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 52/16 DEL 23.12.2014

DELIBERAZIONE N. 52/16 DEL 23.12.2014 Oggetto: D.Lgs. 14.8.2012, n. 150 e decreto interministeriale 22 gennaio 2014. Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Direttive per l'attuazione nella Regione Sardegna

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445)

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445) Spett.le ARPA Lombardia DIPARTIMENTO DI.. Via...... (indirizzare all ARPA territorialmente competente con riferimento al sito di produzione dei materiali da scavo) Dichiarazione relativa al rispetto delle

Dettagli

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO

REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO REGOLAMENTO (CE) N. 183/2005 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 gennaio 2005 che stabilisce requisiti per l igiene dei mangimi Regolamento 183/2005 Applicazione sul territorio regionale L applicazione

Dettagli

R E G I O N E U M B R I A GIUNTA REGIONALE. Direzione Affari Generali della Presidenza e della Giunta regionale. Servizio Segreteria della Giunta

R E G I O N E U M B R I A GIUNTA REGIONALE. Direzione Affari Generali della Presidenza e della Giunta regionale. Servizio Segreteria della Giunta R E G I O N E U M B R I A GIUNTA REGIONALE Direzione Affari Generali della Presidenza e della Giunta regionale Servizio Segreteria della Giunta Disciplinare sull utilizzo della posta elettronica certificata

Dettagli

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE. Decreto n. 32 31 marzo 2015

ART A. Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE. Decreto n. 32 31 marzo 2015 ART A Agenzia Regionale Toscana Erogazioni Agricoltura (L.R. 19 novembre 1999, n. 60) DIREZIONE Decreto n. 32 31 marzo 2015 Oggetto : Disposizioni per la costituzione ed aggiornamento del Fascicolo Aziendale

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4

SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Capitolo 4 1. REQUISITI GENERALI L Azienda DSU Toscana si è dotata di un Sistema di gestione per la qualità disegnato in accordo con la normativa UNI EN ISO 9001:2008. Tutto il personale del DSU Toscana è impegnato

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014)

REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014) REGOLAMENTO PER LA PUBBLICAZIONE DI ATTI E PROVVEDIMENTI ALL ALBO CAMERALE. (Adottato con delibera della Giunta Camerale n.72, del 17 ottobre 2014) Art.1 - Oggetto Il presente Regolamento disciplina, ai

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Definizione di RLS (Art 2, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81) persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per

Dettagli

Relatore: per.agr. Roberto Nataloni Dlgs 150/2012 Art. 1 Oggetto Il presente decreto definisce le misure per un uso sostenibile dei pesticidi, che sono prodotti fitosanitari come definiti all articolo

Dettagli

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO Comune di Modena Politiche Economiche, Società Partecipate e Sportello Unico L Assessore 22 settembre 2005 Prot. Gen. 2005/125195 IE 11299 OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI

Dettagli

Settore Affari Generali e Istituzionali. Disciplinare per le Pubblicazioni on line

Settore Affari Generali e Istituzionali. Disciplinare per le Pubblicazioni on line Settore Affari Generali e Istituzionali Disciplinare per le Pubblicazioni on line ANNO 2014 INDICE Art. 1 Principi generali... 3 Art. 2 Modalità di accesso al servizio on line... 3 Art. 3 Atti destinati

Dettagli

Definizione dello schema di adesione al modello di Risparmio Casa e delle modalità gestionali da adottare da parte dei fondi pensione, ai sensi della

Definizione dello schema di adesione al modello di Risparmio Casa e delle modalità gestionali da adottare da parte dei fondi pensione, ai sensi della Definizione dello schema di adesione al modello di Risparmio Casa e delle modalità gestionali da adottare da parte dei fondi pensione, ai sensi della legge provinciale 17 dicembre 1998, n. 13 e relative

Dettagli

Modificato con deliberazione C.C. n. 92 del 10.09.2015 I N D I C E

Modificato con deliberazione C.C. n. 92 del 10.09.2015 I N D I C E Regolamento per la pubblicità e la trasparenza dello stato patrimoniale dei titolari di incarichi politici e per la disciplina del procedimento sanzionatorio per la applicazione delle sanzioni specifiche

Dettagli

Guida alla FATTURAZIONE ELETTRONICA

Guida alla FATTURAZIONE ELETTRONICA Guida alla FATTURAZIONE ELETTRONICA 1) Normativa Le disposizioni della Legge finanziaria 2008 prevedono che l emissione, la trasmissione, la conservazione e l archiviazione delle fatture emesse nei rapporti

Dettagli

Comune. di Borgo a Mozzano GUIDA ALLA PRESENTAZIONE ON LINE DI PRATICHE SUAP [2013]

Comune. di Borgo a Mozzano GUIDA ALLA PRESENTAZIONE ON LINE DI PRATICHE SUAP [2013] Comune di Borgo a Mozzano GUIDA ALLA PRESENTAZIONE ON LINE DI PRATICHE SUAP [2013] - 1 - PER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE È PREVISTO L OBBLIGO DI PRESENTAZIONE DI TUTTE LE PRATICHE E LORO INTEGRAZIONE ESCLUSIVAMENTE

Dettagli

SCHEMA DI CONTRATTO DI FILIERA

SCHEMA DI CONTRATTO DI FILIERA ALLEGATO IV SCHEMA DI CONTRATTO DI FILIERA Premesso che: La Regione Basilicata, con deliberazione della Giunta Regionale n. del, ha approvato il bando pubblico Progetti Integrati di Filiera, che disciplina

Dettagli

Prot. n. 7744 Livorno, 20 Luglio 2011

Prot. n. 7744 Livorno, 20 Luglio 2011 Prot. n. 7744 Livorno, 20 Luglio 2011 Ai Gestori delle Scuole non statali paritarie della provincia di LIVORNO Oggetto: Avvio dell'anno scolastico 2011-12. Indicazioni operative per le scuole non statali

Dettagli

5 per mille al volontariato 2007

5 per mille al volontariato 2007 Indice COORDINAMENTO REGIONALE DEI CENTRI DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO DELLA LOMBARDIA 5 per mille al volontariato 2007 Inquadramento Come funziona Beneficiari Come le OdV possono accedere 1. Iscrizione

Dettagli

Agosto 2015 EUR/A/IM CONDIZIONI

Agosto 2015 EUR/A/IM CONDIZIONI ACQUISTI MICHELIN ITALIA Agosto 2015 EUR/A/IM CONDIZIONI GENERALI DI ACQUISTO 1 CONDIZIONI GENERALI DI ACQUISTO 1. Premessa... 3 2. Principi etici... 3 3. Prezzi... 3 4. Consegna della fornitura... 3 5.

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE

IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE IL MINISTRO DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE VISTO il decreto legislativo 23 maggio 2000, n.164, che all articolo 17, comma 1, stabilisce che, a decorrere dal 1 gennaio 2003, le imprese che intendono svolgere

Dettagli

BANDO DEL 19 NOVEMBRE 2015 per la presentazione di proposte per l ammissione e la selezione dei Centri di Raccolta beneficiari del Programma

BANDO DEL 19 NOVEMBRE 2015 per la presentazione di proposte per l ammissione e la selezione dei Centri di Raccolta beneficiari del Programma per l erogazione di contributi per il potenziamento e Quali sono i possibili motivi che possono determinare l esclusione della domanda di ammissione presentata per il Bando? I possibili motivi che possono

Dettagli

Istanza di Autorizzazione Unica Ambientale A.U.A. ai sensi del D.P.R. 13 marzo 2013, n 59

Istanza di Autorizzazione Unica Ambientale A.U.A. ai sensi del D.P.R. 13 marzo 2013, n 59 Istanza di Autorizzazione Unica Ambientale A.U.A. ai sensi del D.P.R. 13 marzo 2013, n 59 Al SUAP territorialmente competente Marca da bollo 1 Solo nel caso in cui l istanza al SUAP riguardi esclusivamente

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO DEL 16 LUGLIO 2004 N 2196 ALLEGATO A)

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO DEL 16 LUGLIO 2004 N 2196 ALLEGATO A) pagina 1 di 9 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO DEL 16 LUGLIO 2004 N 2196 ALLEGATO A) Titolo: criteri, condizioni e procedure tecnico-amministrative per il conferimento del riconoscimento

Dettagli

Edok Srl. FatturaPA Light. Servizio di fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione. Brochure del servizio

Edok Srl. FatturaPA Light. Servizio di fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione. Brochure del servizio Edok Srl FatturaPA Light Servizio di fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione Brochure del servizio Fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione LA FATTURAPA La FatturaPA

Dettagli

I corroboranti ed i mezzi tecnici per l agricoltura

I corroboranti ed i mezzi tecnici per l agricoltura SEMINARIO Le pratiche agricole sostenibili in campo e in serra: mezzi tecnici, consumi idrici e pacciamatura Cremona, 26 febbraio 2015 I corroboranti ed i mezzi tecnici per l agricoltura L EVOLUZIONE DEL

Dettagli

RISOLUZIONE N. 81/E. Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015

RISOLUZIONE N. 81/E. Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015 RISOLUZIONE N. 81/E Direzione Centrale Normativa Roma, 25 settembre 2015 OGGETTO: Interpello - ART. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 Comunicazione del luogo di conservazione in modalità elettronica dei

Dettagli

Fatturazione elettronica con WebCare

Fatturazione elettronica con WebCare Fatturazione Elettronica con WebCare 1 Adempimenti per la F.E. Emissione della fattura in formato elettronico, tramite produzione di un file «XML» nel formato previsto dalle specifiche tecniche indicate

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

Oggetto: Riemissione pagamenti di aiuti e premi comunitari non andati a buon fine.

Oggetto: Riemissione pagamenti di aiuti e premi comunitari non andati a buon fine. ORGANISMO PAGATORE Ufficio Monocratico Via Palestro, 81 00185 Roma Tel. 06.49499.646 Fax 06.49499.757 Prot. N. UMU.2013.1147 (CITARE NELLA RISPOSTA) Roma li. 19 giugno 2013 A Tutti gli interessati Agli

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA INTEGRAZIONE DEL SISTEMA ISPRA -ARPA/APPA NEI PROCESSI DI ADESIONE AD EMAS DELLE ORGANIZZAZIONI INDICE. 1.

PROCEDURA OPERATIVA INTEGRAZIONE DEL SISTEMA ISPRA -ARPA/APPA NEI PROCESSI DI ADESIONE AD EMAS DELLE ORGANIZZAZIONI INDICE. 1. PROCEDURA OPERATIVA INTEGRAZIONE DEL SISTEMA ISPRA -ARPA/APPA NEI PROCESSI DI ADESIONE AD EMAS DELLE ORGANIZZAZIONI INDICE 1. Premessa 2. Campo di applicazione 3. Documenti di riferimento 4. Definizioni

Dettagli

CARTA INTESTATA PREMESSA

CARTA INTESTATA PREMESSA REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEGLI IMPIANTI DI VIDEO SORVEGLIANZA AI FINI DI SICUREZZA, TUTELA DEL PATRIMONIO, CONTROLLO E MONITORAGGIO DEGLI ACCESSI, AI FINI DEL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI AI SENSI

Dettagli

1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO 2- INTRODUZIONE

1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO 2- INTRODUZIONE 1- OBIETTIVI DEL DOCUMENTO... 1 2- INTRODUZIONE... 1 3- ACCESSO ALLA PROCEDURA... 2 4- COMPILAZIONE ON-LINE... 4 5- SCELTA DELLA REGIONE O PROVINCIA AUTONOMA... 5 6- DATI ANAGRAFICI... 6 7- DATI ANAGRAFICI

Dettagli

ISTANZA DI AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE - AUA

ISTANZA DI AUTORIZZAZIONE UNICA AMBIENTALE - AUA Mod.AUA_Istanza_parte-generale Al SUAP del Comune di Istanza senza contestuale richiesta di ulteriori titoli abilitativi (art.4 comma 7 del DPR 59/2013) Istanza con contestuale richiesta di ulteriori titoli

Dettagli

Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia - Direzione Generale

Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia - Direzione Generale Prot. MIURAOODRLO R.U. 22232 Milano, 9 dicembre 2009 Ai Signori Dirigenti degli UU.SS.PP. della Lombardia Ai Signori Dirigenti delle Istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado della Lombardia

Dettagli

FORMAZIONE E PRESCRIZIONI PER GLI UTILIZZATORI, I DISTRIBUTORI E I CONSULENTI (ARTICOLI 7, 8, 9 E 10 DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2012).

FORMAZIONE E PRESCRIZIONI PER GLI UTILIZZATORI, I DISTRIBUTORI E I CONSULENTI (ARTICOLI 7, 8, 9 E 10 DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2012). FORMAZIONE E PRESCRIZIONI PER GLI UTILIZZATORI, I DISTRIBUTORI E I CONSULENTI (ARTICOLI 7, 8, 9 E 10 DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 150/2012). INTRODUZIONE In Italia il sistema di formazione, di base e di

Dettagli

REGOLAMENTO D USO DEL MARCHIO NOTO Filiera Controllata e Certificata prodotti tipici della Val di Noto

REGOLAMENTO D USO DEL MARCHIO NOTO Filiera Controllata e Certificata prodotti tipici della Val di Noto Rev. 0 del 18/03/2014 Pag. 1 di 5 STATO DI REVISIONE E MODIFICHE N Data Descrizione Elaborazione 0 18/03/14 Prima emissione Responsabile Schema Verifica/ Validazione Esperto Tecnico Approvazione RD Copia

Dettagli

/#( 0-1( (2 (2-./-#-#

/#( 0-1( (2 (2-./-#-# !!" #$ %&$%' (,,,##( # -(./-##( # (&%)*)+#$ Protocollo M1.2015.0007586 del 15/01/2015 Firmato digitalmente da FIORELLA FERRARIO /#( 0-1( (2 -./-#-# 011( (23./-#-1# 0!1( (2!./-#!# 01( (2--/.(( (# 41( (2-41(./-#

Dettagli

entro 5 giorni lavorativi successivi alla protocollazione.

entro 5 giorni lavorativi successivi alla protocollazione. REGG.(CE) NN. 1234/2007 e 555/2008 RISTRUTTURAZIONE E RICONVERSIONE VIGNETI DISPOSIZIONI PROCEDURALI RELATIVE ALLA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI AIUTO, VARIANTE, ANTICIPO E SALDO CAMPAGNA 2010/2011 1

Dettagli

Il glossario della Posta Elettronica Certificata (PEC) Diamo una definizione ai termini tecnici relativi al mondo della PEC.

Il glossario della Posta Elettronica Certificata (PEC) Diamo una definizione ai termini tecnici relativi al mondo della PEC. Il glossario della Posta Elettronica Certificata (PEC) Diamo una definizione ai termini tecnici relativi al mondo della PEC. Avviso di mancata consegna L avviso, emesso dal sistema, per indicare l anomalia

Dettagli

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013

Dettagli

ASSESSORADU DE S AGRICOLTURA E REFORMA AGRO-PASTORALE ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE

ASSESSORADU DE S AGRICOLTURA E REFORMA AGRO-PASTORALE ASSESSORATO DELL AGRICOLTURA E RIFORMA AGRO-PASTORALE Allegato A del Decreto n. 1027 DecA 18 del 12 maggio 2015 Delibere della Giunta Regionale del 23.12.2014 n. 52/16 e del 27.3.2015 n. 12/35. Ulteriori direttive per l attuazione in Sardegna dell attività

Dettagli

TECNICO PER L AFFIDAMENTO DELL INCARICO DI COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE (D.

TECNICO PER L AFFIDAMENTO DELL INCARICO DI COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE (D. ACEA S.p.A. DISCIPLINARE TECNICO PER L AFFIDAMENTO DELL INCARICO DI COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE (D. Lgs. 81/2008 - Art. 89 punto 1 lett. e) e Art. 91) Roma, marzo 2015 Disciplinare

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA C O M U N E D I B R U I N O PROVINCIA DI TORINO - C. A. P. 10090 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ALBO PRETORIO DIGITALE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 34 del 14/4/2011 Depositato

Dettagli

Giunta Regionale della Campania. Decreto

Giunta Regionale della Campania. Decreto Giunta Regionale della Campania Decreto Dipartimento: Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali N 40 Del Dipart. Direzione G. Unità O.D. 13/02/2015 52 6 11 Oggetto: Campagna vitivinicola 2014/2015

Dettagli

Ministero della Salute D.G.I.S.A.N. Ufficio VII ex DGSAN Prodotti fitosanitari

Ministero della Salute D.G.I.S.A.N. Ufficio VII ex DGSAN Prodotti fitosanitari Rilascio permessi di commercio parallelo per un prodotto fitosanitario Pagina 1 di 7 Emessa il: da: Verificata il: da: Approvata il: da: In vigore dal: Copia controllata n.: Lista di distribuzione: Storia

Dettagli

Roma, 25/07/2013. e, per conoscenza, Circolare n. 113

Roma, 25/07/2013. e, per conoscenza, Circolare n. 113 Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito Direzione Centrale Organizzazione Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici Coordinamento Generale Medico Legale Roma, 25/07/2013 Circolare

Dettagli

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Descrivere la gestione della documentazione e delle registrazioni del sistema di gestione 3. APPLICABILITÀ La presente procedura

Dettagli

LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA

LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA LINEE GUIDA PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA Versione 01 25/10/2012 Indice PREMESSA... 2 1 ACCETTAZIONE CONDIZIONI GENERALI PER L EROGAZIONE DELLA FORMAZIONE INTERNA... 2 2 DEFINIZIONE MODULI

Dettagli

BANDO PER L'EROGAZIONE DI CONTRIBUTI PER IL

BANDO PER L'EROGAZIONE DI CONTRIBUTI PER IL Indice ART. 1 (FINALITÀ).......... 2 ART. 2 (INTERVENTI AMMISSIBILI)...... 2 ART. 3 (DESTINATARI)........ 2 ART. 4 (MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE)...... 2 ART. 5 (COSTI AMMISSIBILI).........

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento

Dettagli

Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico

Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico Linee Guida per la stesura del Documento Tecnico relativo alle certificazioni di prodotto agroalimentare di cui al Regolamento per il rilascio del Certificato di Conformità del prodotto agroalimentare

Dettagli

Scheda di riepilogo x Bando ISI INAIL - Regione Lazio

Scheda di riepilogo x Bando ISI INAIL - Regione Lazio Scheda di riepilogo x Bando ISI INAIL - Regione Lazio Nel presente documento si riporta un riepilogo degli adempimenti richiesti dal Bando ISI-INAIL della Regione Lazio per poter accedere ai contributi

Dettagli

Istruzione Operativa Richiesta di Offerta on-line in busta chiusa digitale

Istruzione Operativa Richiesta di Offerta on-line in busta chiusa digitale Istruzione Operativa Richiesta di Offerta on-line in busta chiusa digitale ATAF avvierà la gara on-line secondo le modalità di seguito descritte, in particolare utilizzando lo strumento RDO on-line disponibile

Dettagli

Posta Elettronica Certificata obbligo e opportunità per le Imprese e la PA

Posta Elettronica Certificata obbligo e opportunità per le Imprese e la PA Posta Elettronica Certificata obbligo e opportunità per le Imprese e la PA Belluno 28 gennaio 2014 www.feinar.it PEC: Posta Elettronica Certificata Che cos'è e come funziona la PEC 3 PEC: Posta Elettronica

Dettagli

Manuale d uso del Sistema di e-procurement

Manuale d uso del Sistema di e-procurement Manuale d uso del Sistema di e-procurement Guida all utilizzo del servizio di generazione e trasmissione delle Fatture Elettroniche sul Portale Acquisti in Rete Data ultimo aggiornamento: 03/06/2014 Pagina

Dettagli

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo NG Università degli Studi di Palermo REGOLAMENTO Per l individuazione dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e la definizione delle loro attribuzioni (approvato nella seduta di contrattazione

Dettagli