FEDERAZIONE ITALIANA PALLACANESTRO. Comitato Regionale Sicilia. Commissione Regionale Allenatori

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "FEDERAZIONE ITALIANA PALLACANESTRO. Comitato Regionale Sicilia. Commissione Regionale Allenatori"

Transcript

1 FEDERAZIONE ITALIANA PALLACANESTRO Comitato Regionale Sicilia Commissione Regionale Allenatori PIANO REGIONALE DI FORMAZIONE CNA SICILIA

2 INDICE 1. INTRODUZIONE 2. ANALISI 3. BISOGNI 4. RISORSE,QUADRI E STRUTTURE 5. GUIDA DIDATTICA PER CORSO ALLIEVO ALLENATORE 6. GUIDA DIDATTICA PER CORSO ALLENATORE DI BASE 7. GUIDA ORGANIZZATIVA PER CORSO ALLIEVO ALLENATORE 8. GUIDA ORGANIZZATIVA PER CORSO ALLENATORE DI BASE 9. ATTIVITA DI FORMAZIONE 10. INIZIATIVE DIDATTICHE E DI SUPPORTO 11. ATTIVITA DI AGGIORNAMENTO PER FORMATORI 2

3 1.INTRODUZIONE In mancanza attualmente di una reale e metodica analisi sul territorio tramite un esaustivo e significativo monitoraggio dati, si è proceduto all individuazione dei bisogni e loro priorità facendo tesoro del contributo dato dai formatori, frutto delle esperienze formative degli ultimi anni vissute nella regione. Sarà compito del CRA Sicilia integrare e/o arricchire il suddetto Piano Regionale di Formazione in funzione delle risorse e strutture disponibili. Il Piano Regionale di formazione vuole essere un occasione per intercettare i bisogni specifici della nostra regione, scongiurando il pericolo, nel frattempo, che l esigenza territoriale del piano regionale da sviluppare faccia riferimento esclusivamente ai limiti propri del territorio, di fatto quindi avvallandoli e perpetuandoli. E bene ricordare infine che il piano di regionalizzazione è e deve essere un occasione di crescita che può contribuire assieme ad altre e varie occasioni che il movimento cestistico dovrà offrire. 3

4 2.ANALISI Raramente un giovane allenatore siciliano riesce a crescere nel tempo nella propria realtà locale vivendo esperienze formative significative all interno di staff tecnico di livello. Un rischio forte di qualsiasi percorso formativo iniziale, nella regione, è quello di annacquarsi in un contesto spesso privo di adeguate sollecitazioni e stimoli nonché conferme date da esempi concreti e quotidiani. Avvertendo questa difficoltà non raramente allenatori siciliani diventano essi stessi promotori di iniziative ( vere e proprie associazioni sportive) che possano creare realtà tecniche consolidate, di livello e durature ( maschile senior, femminile senior, giovanili ) Un altro aspetto da tenere in forte considerazione è la tendenza di molti corsisti di fermarsi alla qualifica di Allenatore di Base, praticando quindi un attività prevalentemente a carattere provinciale e/o regionale 4

5 3.BISOGNI Non possono essere disattese a nostro avviso quindi le seguenti aspettative di chi intende approcciarsi alla formazione necessaria per un Allenatore di Base : 1. Richiesta di una formazione esaustiva seppur nelle linee generali sin dai primi livelli di formazione 2. Richiesta di feed back nella pratica quotidiana soprattutto relativa ai primi due anni Cosi come risulta necessario inoltre per quanto detto sopra porre grande attenzione ad: aspetto etico aspetto professionale (responsabilità oggettiva e soggettiva) conoscenze e competenze basilari Si intende infine andando a regime, dal 2012, sollecitare e incentivare l allievo allenatore alla pratica quotidiana presso un club, nei nove mesi che intercorrono fra il corso allievo allenatore e il corso allenatore di base, ponendo quest attività certificata con minimo sei iscrizioni a referto, come condizione fra le altre per l accesso al corso allenatore di base. 5

6 4.RISORSE,QUADRI E STRUTTURE 1. RISORSE messe a disposizione dal Comitato Regionale 1. tramite la gestione economica dei corsi, il reperimento dei fondi (vedi quote di iscrizione) per il compenso del formatore. Su un corso allievo allenatore di 48 ore sarà previsto il compenso di 1080 euro. 2. strumenti didattici:dispense, dvd. 2. Elenco dei formatori inseriti nel quadro annuale; L elenco dei formatori si renderà noto dopo l aggiornamento previsto per l anno

7 5. CORSO ALLIEVO ALLENATORE-GUIDA DIDATTICA 1. Introduzione La presente guida vuole essere uno strumento a disposizione del Formatore del Corso Allievo Allenatore, con l obiettivo di uniformare, principalmente, tale percorso formativo su tutto il territorio regionale. In particolare fornisce informazioni relative a: obiettivi programma contenuti didattica delle lezioni valutazione finale 2. Qualifica del Corso Allievo Allenatore Il superamento del corso ed il conseguente rilascio della tessera CNA consente di svolgere attività federale e l iscrizione a referto gara in qualità di assistente allenatore in tutti i campionati regionali e, come primo allenatore, in tutti i campionati regionali senior a libera partecipazione. 3. Il profilo dell Allievo Allenatore Al termine del corso e dei successivi incontri di esercitazione didattica, l allievo allenatore dovrà avere acquisito adeguate conoscenze (area del sapere) e competenze (area del sapere fare). AREA DEL SAPERE 1. elementi base della tecnica 2. principali regole del gioco 3. prime nozioni di preparazione fisica 4. elementi di metodologia dell insegnamento sportivo 5. elementi di didattica nella conduzione dell allenamento 6. elementi di psicologia evolutiva AREA DEL SAPER FARE 1. eseguire i principali movimenti tecnici (dimostrare) 2. osservare l esecuzione dei principali movimenti tecnici e delle esercitazioni 3. registrare gli aspetti tecnici e didattici (scrivere ed elaborare, disegnare) 4. arbitrare. Di conseguenza il Formatore deve considerare che ai partecipanti del corso devono essere forniti gli elementi di base del gioco della pallacanestro, con particolare attenzione alla tecnica individuale che dovrà essere presentata in maniera dettagliata ed approfondita. Verranno fornite solo le linee generali delle problematiche relative all insegnamento pratico (elementi di metodologia dell insegnamento sportivo) che saranno successivamente approfondite nel successivo corso di Allenatore di Base. 7

8 4. Struttura del Corso e modalità didattiche periodico a carattere provinciale Numero moduli 16 Numero ore 48 da distribuire in un arco di tempo massimo 4 mesi minimo 4 settimane, fra il 15 aprile ed il 30 settembre (intesa come data ultima di fine corso) moduli formati da lezioni teoriche e da lezioni teorico-pratiche secondo lo schema seguente: contenuti ore tipo luogo 1. il gioco della pallacanestro 2 ore teorica aula 2. strumenti base dell allenatore 2 ore teorica aula/palestra 3. preparazione fisica ore 4+2 teorica -pratica palestra 4. ball handling ore 2 teorico-pratica palestra 5. individuali senza la palla ore 2 teorico-pratica palestra 6. arresti e partenze ore 2 teorico-pratica palestra 7. tiro ore 4 teorico-pratica palestra 8. palleggio ore 4 teorico-pratica palestra 9. regolamento ore 4 teorica teorico-pratica palestra 10.passaggio ore 4 teorico-pratica palestra 11. individuali di difesa ore 2 teorico-pratica palestra 12. metodologia dell insegnamento sportivo ore 4 teorica aula 13. recupero su contenuti moduli precedenti dove si ritiene opportuno un richiamo 2 ore teorico-pratica palestra 14. due contro due in forma libera: 2 teorico-pratica palestra 15.elementi di didattica nella conduzione dell allenamento ore 2 teorica-pratica palestra 16. valutazione corso ore 4 teorico pratico palestra La successione degli argomenti in tabella si ritiene indicativa e risponde ad una logica funzionale ai contenuti del corso. I moduli di quattro ore possono essere suddivisi in due unità didattiche di due ore ciascuna da abbinare, eventualmente, ad unità equivalenti di altri moduli. Al fine di garantire la possibilità di assimilare quanto viene illustrato nelle lezioni, facilitando l apprendimento da parte dei corsisti ed evitando loro un sovraccarico di lavoro è importante che non si facciano più di quattro ore in un unica giornata di lezione (da distribuire fra mattina e pomeriggio o in un unica mezza giornata); in via eccezionale si può prevedere, per una sola occasione, di fare sei ore in una giornata (quattro al mattino e due al pomeriggio o viceversa). 5. Logistica ed attrezzatura Il Corso Allievo Allenatore deve trovare opportuna collocazione in palestra ed in aula: il Formatore deve verificare la disponibilità di tale strutture affinché l attuazione del programma delle lezioni risulti efficace. A tale scopo viene di seguito suggerita l attrezzatura didattica necessaria per lo svolgimento sia delle lezioni teoriche che di quelle teorico-pratiche: 1. palloni di gioco 2. piccoli attrezzi per creare percorsi (coni, cinesini, etc;) 3. computer 4. videoproiettore 5. lavagna (possibilmente a fogli mobili) e pennarelli 6. fotocopie schede - questionari 8

9 6a. Struttura lezione teorico pratica dell area tecnica La lezione teorico pratica consta di tre fasi: Prima fase: introduzione Seconda fase: attività pratica Terza fase: approfondimento e dibattito Introduzione Viene presentato il singolo movimento individuale enunciando anche i diversi tipi del movimento stesso; occorre specificare sempre a cosa ogni singolo movimento serva, quindi in quale situazione e perché senza limitarsi ad una semplice elencazione. Attività pratica Vengono proposte le esercitazioni relative al movimento individuale, specificando la tecnica esecutiva, gli errori più frequenti, gli aspetti del regolamento, le modalità didattiche utilizzate. Naturalmente l attività pratica può essere intervallata con presentazione di singoli movimenti relativi al movimento principale, alternando quindi le esercitazioni pratiche con descrizioni e spiegazioni. Ad esempio, parlando del tiro, lo stesso si presenterà in termini generali nell introduzione, si passerà quindi a parlare del tiro in corsa con relative esercitazioni, quindi si introdurrà il tiro piazzato e relative esercitazioni e così via. In definitiva, ai corsisti, deve essere data un immagine chiara e precisa dei movimenti individuali, attraverso l esercitazione diretta che oltre a migliorare la propria capacità di dimostrare, consente di interiorizzare i movimenti che un domani dovranno essere insegnati. L applicazione dei movimenti individuali nelle situazioni di gioco (dall 1 c 1 in avanti) sarà oggetto dei successivi corsi di formazione. Le proposte devono essere sia di tipo analitico che globale, evidenziando inoltre, quando possibile, alcune peculiarità della pallacanestro giovanile, del minibasket e della pallacanestro femminile. Durante le esercitazioni, a turno, un gruppo di corsisti (due-tre) dovrà svolgere un compito di osservazione guidata, utilizzando apposite schede, fornite dal Formatore e realizzate in base alle proposte didattiche. Le osservazioni riguarderanno sia i movimenti individuali sia l organizzazione delle esercitazioni. Come già sottolineato i metodi di insegnamento saranno ripresi ed approfonditi nel successivo corso di Allenatore di Base. Approfondimento e dibattito In questa fase i corsisti hanno modo di approfondire con il formatore gli aspetti tecnici e didattici emersi durante l esercitazione pratica, utilizzando anche il lavoro di osservazione e le relative schede. Nel corso delle lezioni teorico-pratiche il Formatore porrà l attenzione su alcune problematiche relative all insegnamento del gioco della pallacanestro: 1. Movimenti individuali personalizzati: pur proponendo un modello tecnico di riferimento del movimento è opportuno sottolineare come ogni giocatore lo esegua in base alle proprie caratteristiche; il parametro principale di valutazione resta l efficacia del movimento. 2. I movimenti individuali come strumenti: sono gli strumenti che permettono di giocare; l insegnamento del gioco, nel suo insieme, è il fine ultimo dell allenatore. 3. La diversa struttura dei fondamentali: alcuni fondamentali sono più strutturati, ad esempio il tiro; altri, quali il passaggio, richiedono una grande varietà di esecuzione. 9

10 4. I movimenti speculari e non speculari: il terzo tempo è, ad esempio, un movimento speculare; sul lato destro si tira con la mano destra, sul lato sinistro con la sinistra. Nel caso invece del tiro, a conclusione del palleggio o dopo ricezione, il movimento non è speculare in quanto, pur rimanendo la mano di tiro la stessa, potrà variare l arresto a due tempi in base alla direzione del palleggio o della ricezione della palla. 6b. Struttura lezione teorico pratica del modulo 15 Elementi di didattica nella conduzione dell allenamento-ore 2 teorica-pratica palestra Prima fase: introduzione Seconda fase: attività pratica Terza fase: approfondimento e dibattito Introduzione Vengono presentati i seguenti punti: 1. identificare obiettivi 2. individuare sequenze didattiche 3. spiegare 4. dimostrare 5. osservare 6. fornire feedback Enunciando i diversi momenti didattici, specificandone significato e valenza, con riferimenti alla pratica della sequenza didattica Pratica: Il formatore utilizzando i corsisti come dimostratori o un gruppo di giocatori metterà in atto una sequenza didattica mettendo in evidenza i principali punti della didattica esposti nell introduzione. Approfondimento e dibattito: Finalizzato da parte del Formatore affinché venga confermata l acquisizione dei punti principali e necessari per la stesura e attuazione delle sequenze didattiche che saranno effettuate durante le successive Esercitazioni Didattiche 7. Struttura lezione teorica La lezione teorica viene tenuta possibilmente in aula con l ausilio di vari supporti (presentazioni e/o filmati). La lezione teorica del regolamento viene tenuta in aula e palestra. Consigli per una presentazione efficace 1. Le slide sono uno strumento di supporto per chi ascolta: devono facilitare l ascolto, non sostituirlo. 2. La grafica deve essere chiara. 3. Evitare troppi effetti speciali. 4. Usare frasi brevi e poche righe per ciascuna slide. 5. Usare elenchi puntati e numerati. 6. Usare pochi caratteri, grandi e semplici come Arial, Verdana, Tahoma. 7. Non leggere quanto proiettato, ma illustrarlo e commentarlo. 8. Indicare chiaramente quando sarà possibile fare domande (se alla fine o anche durante). 9. Anticipare il contenuto della slide prima di proiettarla, altrimenti saranno tutti intenti a leggere piuttosto che ad ascoltare. 10. Al termine della presentazione consegnare le fotocopie delle slide, magari rimpicciolite, in modo da lasciare spazio nel foglio per le annotazioni personali. 10

11 8. Docenti Le lezioni dell area tecnica, della didattica e la valutazione sono di esclusiva pertinenza del Formatore CNA, che si può avvalere della collaborazione di un assistente che sia in possesso della qualifica di allenatore da almeno tre anni. L attività di assistente consiste in interventi in ambito didattico attraverso una partecipazione alla parte pratica delle lezioni con suggerimenti ed osservazioni ai corsisti come, ad esempio, nel caso di lavoro su due metà campo. Le lezioni sul regolamento, sono di pertinenza dell Istruttore CIA. Le lezioni sulla preparazione fisica sono di pertinenza del Preparatore Fisico Territoriale. Le lezioni della metodologia dell insegnamento sportivo sono di pertinenza del Docente della Scuola dello Sport. 11

12 9. Moduli Modulo 1: apertura corso - il gioco della pallacanestro (2 ore) apertura corso: il percorso formativo del CNA (da allievo allenatore ad allenatore nazionale) il piano di regionalizzazione obiettivi del corso struttura del corso programma del corso scheda informativa del corsista il gioco della pallacanestro: definizione origini storia ed evoluzione delle regole elementi caratterizzanti fasi di gioco ruoli i postulati, chiavi di lettura della pallacanestro: o spazio/tempo o autonomia / collaborazione o equilibrio concetto di pallacanestro integrata: o tecnico/tattica o fisica o mentale nell esposizione dei suddetti punti è consigliabile che il Formatore si avvalga di adeguati sussidi (filmati) Modulo 2: strumenti base dell allenatore (2 ore) 1. Come si disegna la pallacanestro 2. Come si scrive un piano di allenamento Modulo 3: preparazione fisica (6 ore) 1. I fattori della prestazione. 2. Cenni sui sistemi energetici con particolare riferimento al basket (collegamenti con il lavoro in palestra). 3. La prevenzione dei traumi. 4. La posizione fondamentale del giocatore 5. Il controllo posturale generale e funzionale. 6. Le caratteristiche dei movimenti del giocatore: corsa, salto, accelerazione, decelerazione, cambi di direzione e velocità, scivolamenti, arresti, torsioni. 7. Equilibrio: generale e specifico 8. Coordinazione: generale e specifica. 9. I fondamenti dell allenamento: lo sviluppo della capacità di carico in rapporto allo sviluppo fisico ed alla corretta posizione da assumere con particolare riferimento ai fondamentali tecnici. 12

13 Modulo 4: il ball handling (2 ore) Per ball handling (trattamento di palla) si intende la capacità del giocatore di sapere padroneggiare la palla in tutti i movimenti tecnici, in particolare nella presa e ricezione, nel passaggio e nel palleggio. Questa capacità consente al giocatore di eseguire movimenti tecnici complessi che richiedono coordinazione e destrezza e che si manifestano attraverso un efficace controllo sia della palla che dei movimenti del corpo. Al fine di acquisire e migliorare il trattamento di palla si utilizzano degli esercizi che si distinguono in base agli obiettivi specifici ed alle modalità di esecuzione. Riguardo agli obiettivi si possono distinguere: 1. esercizi per la rapidità delle mani 2. esercizi per la sensibilità delle dita 3. esercizi propedeutici per i movimenti tecnici Riguardo alle modalità di esecuzione: da fermo - in movimento con palleggio - senza palleggio con 1 pallone - con due palloni individuale - a coppie Un progressivo miglioramento del trattamento di palla si ottiene: 1. aumentando la velocità di esecuzione 2. combinando più esercizi Gli esercizi per il miglioramento del trattamento di palla solitamente vengono utilizzati nella prima parte dell allenamento (anche all interno della fase di riscaldamento). Affinché tali esercitazioni siano efficaci se ne consiglia un utilizzo costante soprattutto con i giocatori giovani. Modulo 5: individuali senza palla (2 ore) Strumenti base per il gioco senza palla sono alcuni movimenti individuali specifici, che sono anche propedeutici al gioco con la palla. Equilibrio e rapidità dei piedi ne sono il presupposto fondamentale per un esecuzione efficace: o posizione fondamentale o cambio di velocità o cambio di direzione o cambio di senso o giro in corsa o giro attenzione a: nel cambio di direzione, ad esempio da destra a sinistra, si orienta il piede sinistro nella nuova direzione, si sposta il peso del corpo su questo stesso piede e si incrocia con il piede destro. Modulo 6: arresti e partenze (2 ore) Gli arresti e le partenze sono movimenti fondamentali del gioco della pallacanestro; possono essere legati fra di loro oppure ad altri movimenti (ad es. ricezione e arresto; partenza e palleggio; palleggio ed arresto) Elemento comune agli arresti ed alle partenze è l equilibrio che risulta essere determinante per l efficacia del singolo movimento. 13

14 Ugualmente importante è l uso del piede perno che è determinato dal tipo di arresto effettuato e che definisce il tipo di partenza in palleggio da eseguire. Rispetto all esecuzione gli arresti si distinguono in: 1. arresto ad un tempo 2. arresto a due tempi Rispetto alla situazione gli arresti si distinguono: 1. arresto dopo il palleggio 2. arresto in seguito alla ricezione della palla Le partenze si distinguono in: 1. partenza incrociata 2. partenza omologa (stessa mano stesso piede) Arresti e partenze devono essere allenati sia con esercizi specifici, sia abbinati ad altri movimenti. Gli esercizi proposti saranno inizialmente senza difensore, gradualmente con l inserimento della difesa. attenzione a: nell arresto ad 1 tempo l appoggio dei piedi sul terreno avviene con gli avampiedi, nell arresto a 2 tempi l appoggio del primo piede avviene con il tallone, l appoggio del secondo con l avampiede. Nella partenza è importante la posizione della mano sulla palla, leggermente dietro pronta a spingerla per il palleggio. Modulo 7: tiro (4 ore) Il tiro è il movimento più personalizzato (fattori strutturali, muscolari ed articolari) Principali aspetti del tiro: o meccanica o equilibrio o coordinazione o forza o punto di mira o parabola Esecuzione: o presa e posizione della palla o posizione del corpo o movimento e rilascio della palla Tipi di tiro: o da fermo o in elevazione o in sospensione o tiro in corsa (terzo e secondo tempo) o speciali (uncino e semigancio) La finta di tiro attenzione a: nel tiro, nel posizionare la palla, la mano di tiro resta stabile sulla palla mentre la mano guida scivola lateralmente ad essa. Nella finta di tiro le gambe sono piegate, la palla viene portata sopra la testa ad una velocità che ne rende visibile il movimento, gli occhi guardano il canestro. 14

15 Modulo 8: palleggio (4 ore) A cosa serve: o andare in contropiede o trasferirsi sul campo o battere l avversario o migliorare l angolo di passaggio o uscire da una situazione di pericolo o dare inizio ad un gioco organizzato Tipi di palleggio: veloce protetto Movimenti connessi al palleggio: cambio di velocità cambio di senso cambio di direzione cambio di mano frontale cambio di mano fra le gambe cambio di mano dietro la schiena giro in palleggio (virata) arretramento spostamento laterale in palleggio finte di cambio di mano esitazione in palleggio attenzione a: quando si palleggia elementi importanti sono la posizione della mano sulla palla ed il guardare avanti (palleggiare senza guardare la palla). Nel cambio di mano frontale il palleggio si esegue basso e veloce, l altra mano bassa per ricevere la palla. Nella virata il piede che si muove deve essere posizionato nella nuova direzione, la palla deve essere tirata indietro con la stessa mano prima di effettuare il cambio di mano. Modulo 9: regolamento (4 ore) Fondamentali dell Arbitro Iniziale Percorso formativo dell Arbitro come atleta, persona e tecnico. Regolamento Esecutivo Normative e procedure per la disputa della gara. Regolamento Tecnico Referto di gara Durante la gara: 1. Inizio - salto a due 2. Avvio ed arresto del cronometro 3. Regole a tempo 4. Sanzioni per falli 5. Sanzioni per violazioni 6. Sospensioni e sostituzioni 7. Segnalazioni arbitrali relative Fine gara e rapporto arbitrale Norme comportamentali per giocatori, allenatori, persone al seguito 15

16 Modulo 10: passaggio (4 ore) Ricezione e presa della palla Passaggio due mani: o dal petto o battuto a terra o sopra la testa o laterale Passaggio una mano: o baseball o laterale (con passo incrociato o diretto) o dal palleggio o consegnato la finta di passaggio attenzione a: nella ricezione da fermo la palla deve arrivare nel bersaglio indicato dal ricevente, solitamente lontano dal difensore, ed il passaggio deve essere tempestivo; chi riceve deve dare un bersaglio (1 mano 2 mani), accorciare la distanza e ricevere con due mani. Il passaggio 2 mani dal petto è anche con spostamento laterale del piede e/o con torsione del busto. Modulo 11: individuali di difesa (2 ore) Equilibrio e rapidità dei piedi sono il presupposto fondamentale per eseguire efficaci movimenti difensivi posizione uso delle braccia e delle mani scivolamenti cambio di guardia attenzione a: nello scivolamento i piedi possono avvicinarsi purché non si incrocino; il bacino deve restare sempre alla stessa altezza dal terreno. Modulo 12: metodologia dell insegnamento sportivo (4 ore) 1. Il profilo e le competenze dell allievo allenatore 2. Concetti principali della metodologia dell insegnamento 3. Il ruolo del tecnico come facilitatore dell apprendimento: cenni sui processi di apprendimento. 4. Come comunicare efficacemente con gli allievi 5. Cenni sulla motivazione Modulo 13: recupero (2 ore) 1. Contenuti moduli precedenti dove si ritiene opportuno un richiamo. Modulo 14: (2 ore) 1. 2c2 in forma libera Dalla tecnica alla tattica individuale: in che modo la tecnica sviluppa la tattica Utilizzo dei fondamentali nella collaborazione Il ruolo dei fondamentali nella collaborazione 16

17 Modulo 15: elementi di didattica nella conduzione dell allenamento ( 2 ore) 1. identificare obiettivi 2. individuare sequenze didattiche 3. spiegare 4. dimostrare 5. correggere 6. osservare 7. fornire feedback Modulo 16: valutazione (4 ore) La valutazione finale consisterà in: 1. valutazione intermedia a fine lezioni del corso ( da zero a dieci) 2. valutazione compilazione questionario ( da zero a venti) 3. valutazione prova pratica, tenendo conto della situazione di partenza ( da zero a venti). Nella valutazione intermedia si terrà conto di: 1. impegno e partecipazione 2. capacità acquisite nel disegnare i diagrammi 3. stesura appunti per quaderno tecnico 4. capacità di osservazione Nel questionario il corsista dovrà dimostrare di avere acquisito le conoscenze relative a: 1. elementi di base della tecnica (10 domande, 8 chiuse 2 aperte) 2. prime nozioni di preparazione fisica ( 2 domande, 2 chiuse ) 3. elementi di metodologia dell insegnamento sportivo ( 2 domande 2 chiuse) 4. elementi di didattica nella conduzione dell allenamento ( 4 domande chiuse ) domanda chiusa esatta 1 punto domanda chiusa errata 0 punti domanda aperta da 0 a 2 punti massimo punteggio 20 punti Il questionario sarà compilato : nella parte Tecnica dal Formatore le domande relativa alla preparazione Fisica saranno fornite dal Preparatore Fisico le domande relative alla metodologia saranno fornite dal Metodologo le domande relative ad elementi di didattica saranno formulate dal Formatore Nella prova pratica il corsista dovrà dimostrare di essere in grado di: 17

18 1. spiegare i principali movimenti tecnici ( da zero a dieci) 2. dimostrare i principali movimenti tecnici ( da zero a dieci) A. I partecipanti che avranno raggiunto un minimo di 30 punti avranno superato l esame. B. I partecipanti che avranno raggiunto un punteggio da 21 a 29 punti dovranno sostenere un altra analoga prova di valutazione in occasione degli incontri di esercitazione didattica previsti durante la stagione: coloro che, in questa seconda prova, avranno raggiunto il punteggio minimo di 30 punti avranno superato l esame, coloro i quali viceversa non avranno raggiunto tale punteggio potranno ripetere la prova di valutazione con il corso che avrà luogo l anno successivo (e nel caso in cui non dovesse svolgersi potranno sostenerla in un altra provincia). C. I partecipanti che avranno raggiunto un punteggio da 0 a 20 punti non avranno superato l esame e potranno ripetere la prova di valutazione con il corso che avrà luogo l anno successivo (e nel caso in cui non dovesse svolgersi potranno sostenerla in un altra provincia). 10. Quaderni Tecnici Al fine di creare opportunità di riflessione e confronto, successive ad ogni lezione, si ritiene utile che ogni corsista possa, con la collaborazione del Formatore, produrre un elaborato scritto sull argomento oggetto del modulo. Naturalmente, essendo i corsisti impegnati per lo più nell esercitazioni pratiche e nell attività di osservazione, non potranno prendere nota delle informazioni tecniche e didattiche fornite dal Formatore durante le lezioni. L elaborazione quindi dovrà essere sviluppata in un secondo momento (come fossero dei compiti a casa) il che motiverà i corsisti ad una maggiore attenzione. Il Formatore metterà a disposizione, al termine di ogni incontro, il materiale utilizzato a supporto della lezione (sequenza di esercizi proposti, brevi note tecniche, fotocopie di eventuali diapositive, etc.), che il corsista avrà cura di integrare con le proprie annotazioni. Ciò consentirà ad ogni corsista di avere un quaderno tecnico personale. Inizialmente il Formatore dovrà correggere gli elaborati dei corsisti, sia per avere indicazioni sull efficacia delle proprie lezioni, sia per orientare meglio i corsisti nell attività di registrazione; successivamente la correzione avverrà a campione. In un secondo momento produrrà una sintesi degli elaborati, realizzando il Quaderno Tecnico del corso, che dovrà essere messo a disposizione del CNA entro la fine dell anno in cui si è svolto il corso (2011). L elaborato dovrà essere presentato in formato pdf ed inviato via o tramite adeguato supporto digitale. La produzione del quaderno tecnico e la qualità dello stesso rappresenteranno elementi di valutazione del lavoro svolto. I quaderni tecnici meglio strutturati saranno inseriti nel sito del CNA. Nel quaderno tecnico dovranno essere inseriti: copertina con sede e data del corso e logo del CNA indice elenco formatori e docenti calendario delle lezioni elenco corsisti legenda 18

19 esposizione dei moduli sia dell area tecnica che dell area generale con descrizione grafica degli esercizi questionario di valutazione bibliografia 11. Incontri di esercitazione didattica Nel periodo che intercorre fra il primo ottobre 2011 ed il 30 marzo 2012, devono essere organizzati, con un intervallo di almeno quindici giorni fra l uno e l altro, quattro incontri di esercitazione didattica della durata di due ore ciascuno, con l obiettivo di far esercitare ogni singolo corsista nella programmazione e gestione di sequenze didattiche attinenti gli argomenti trattati durante il corso. La partecipazione a tali incontri si ritiene obbligatoria, per poter accedere al successivo corso di Allenatore di Base. E ammessa una sola assenza opportunamente motivata; in ogni caso, per favorire la partecipazione di tutti i corsisti, il calendario degli incontri dovrà essere comunicato quanto prima, sia ai corsisti che al Formatore Nazionale. In ognuno dei suddetti incontri saranno ripresi gli aspetti tecnici e saranno sottolineati gli aspetti didattici che emergono dalle esercitazione stesse. Ai corsisti sarà chiesto di presentare una sequenza didattica su un tema assegnato dal Formatore e comunicato precedentemente; i temi assegnati per singolo incontro potranno essere diversi per ogni singolo corsista. Il Formatore prenderà visione delle sequenze presentate ed indicherà al corsista quale esercizio lo stesso dovrà far eseguire agli altri corsisti che fungeranno da dimostratori. Il Formatore dovrà focalizzare il proprio intervento sulla capacità del corsista di osservare e fornire adeguati feedback, non tralasciando altri aspetti quali: o l organizzazione dell esercizio (disposizione dei giocatori in campo, etc.) o la spiegazione e dimostrazione dell esercizio o del movimento individuale o la gestione dell esercizio (controllo delle rotazioni, posizione dell allenatore, etc.) A conclusione di tale attività potrebbe essere opportuno creare situazioni di gioco (a metà campo e/o tutto campo), nelle quali impegnare i corsisti nell attività di arbitraggio. Si sottolinea che gli incontri di esercitazione didattica hanno un valore esclusivamente formativo rappresentando essi un ulteriore momento di confronto e crescita. 12. Monitoraggio Durante lo svolgimento del corso e dei successivi incontri di esercitazione didattica è prevista la presenza del Formatore Nazionale. In particolare saranno seguite: l organizzazione didattica (adeguatezza delle strutture e dei supporti didattici, rispetto dei tempi di lavoro, partecipazione dei corsisti alle attività pratiche, etc.); la congruenza dei contenuti delle aree tecnica e generale rispetto alle linee guida; il clima generale in cui si svolge il corso. Si suggerisce di informare il Formatore Nazionale del calendario del corso, delle date delle esercitazioni didattiche e delle eventuali modifiche. 13. Ammissione al Corso Allenatore di base Si precisa che l Allievo Allenatore viene ammesso al Corso Allenatore di Base se: 1. Ha superato l esame di allievo allenatore. 2. Ha partecipato agli incontri di esercitazione didattica. 19

20 4. Risulta iscritto a referto per almeno sei volte con una squadra come assistente o capoallenatore per un campionato provinciale o regionale in una stagione precedente alla data del corso allenatore di base. 14. Programmazione Al fine di garantire la partecipazione dei corsisti è fondamentale che il calendario delle lezioni sia programmato prima dell inizio del corso e che gli appuntamenti siano rispettati evitando variazioni che possano rendere difficoltosa la presenza dei partecipanti. In ogni caso sarà bene prevedere e comunicare delle date alternative da utilizzare nel caso in cui, appunto, si dovessero modificare alcune date già programmate. 15. Relazione Al termine del corso il Formatore dovrà redigere una relazione con indicazione di: andamento generale del corso logistica e disponibilità dell attrezzatura necessaria livello dei partecipanti difficoltà incontrate e come sono state risolte suggerimenti altro avendo cura di indicare ogni singola voce. 16. Conclusioni Pur rappresentando questa guida un supporto didattico, è compito del Formatore, con la propria personalità e le proprie competenze, caratterizzare questo primo momento formativo per i corsisti, trasmettendo passione per l attività intrapresa ed evidenziando, con il proprio esempio, quei valori, come il rispetto, la correttezza e la disponibilità nei confronti degli operatori, sui quali ogni allenatore dovrà costruire la propria identità. Altrettanto importante sarà il contributo che il Formatore darà a conclusione del corso quando dovrà redigere la relazione; è difatti soltanto dalle esperienze fatte che dovranno essere colti quei suggerimenti che potranno migliorare i corsi successivi e l intero iter formativo. Il compito del Formatore ad un corso allievo allenatore è sicuramente impegnativo ma dovrà essere vissuto con particolare partecipazione e coinvolgimento, affinché si offra, ai partecipanti, la migliore opportunità di formazione. 20

21 6. CORSO ALLENATORE DI BASE GUIDA DIDATTICA 1. Introduzione La presente guida vuole essere uno strumento operativo di supporto al formatore del Corso Allenatore di Base CNA SICILIA. In particolare fornisce informazioni relative a: obiettivi programma contenuti didattica delle lezioni 2. Qualifica del Corso Allenatore di Base Il superamento del corso ed il rilascio della corrispondente tessera CNA consente di svolgere attività federale e l iscrizione a referto gara in qualità di allenatore capo in tutti i campionati regionali (campionati giovanili eccellenza esclusi) ed in qualità di assistente in: B/Dil - A2/F C/Dil - BE/F. 3. Il profilo dell allenatore di base (Indicazioni nazionali) Chi è L Allenatore di base è un allenatore abilitato ad allenare nei campionati regionali e nei campionati giovanili (ad esclusione dei campionati d eccellenza) Cosa fa L Allenatore di base: programma allena gestisce la partita Cosa deve saper fare L Allenatore di base, per programmare deve saper: analizzare identificare obiettivi pianificare l attività individuare sequenze didattiche verificare i risultati rimodulare l intervento per allenare deve saper: spiegare dimostrare osservare fornire feedback per gestire la partita deve saper: preparare i giocatori utilizzare sostituzioni e minuti di sospensione interpretare dati statistici 21

22 Cosa deve conoscere La tecnica individuale La tattica individuale La tecnica e la tattica di squadra Il modello di prestazione Le basi della metodologia Le basi della preparazione fisica Il regolamento del gioco 4. Struttura del Corso e modalità didattiche a carattere regionale, residenziale o semiresidenziale periodo di svolgimento dal 15 maggio al 30 settembre 2010 durata 8 giorni lezioni interattive, lezioni teorico-pratiche e lezioni frontali esercitazioni didattiche (8 giorno) 5. Contenuti AREA TECNICA fondamentali d attacco e di difesa 1 c 1 attacco con palla 1 c 1 attacco senza palla (smarcamento e adattamento) 1 c 1 difesa uomo con palla 1 c 1 difesa uomo senza palla collaborazioni attacco in forma libera collaborazioni difesa principini rotazioni difensive 1 c 1 nel 5 c 5 principi base di difesa a zona e di attacco alla difesa a zona principi di contropiede ( mentalità, anticipazione, giocare a tutto campo) regolamento (2 ore) AREA GENERALE metodologia dell insegnamento sportivo (8 ore) preparazione fisica (8 ore) area medica (2 ore) 22

23 6. Programma 1 giorno Fondamentali attacco e difesa 09:00-09:30 presentazione corso e formazione gruppi 09:00-09:45 introduzione 09:45-10:45 progettazione 10:45-12:30 attuazione 13:30 pranzo 15:00-17:30 attuazione 17:30-17:45 break 17:45-19:00 proposta 19:00-20:00 break 20:30 cena 2 giorno 1 c 1 attacco con palla - metodologia dell'insegnamento 08:45-09:00 introduzione 09:00-09:45 interazione 09:45-10:45 progettazione 10:45-12:15 attuazione 12:15-13:15 metodologia dell'insegnamento: 1 int ervento 13:30 pranzo 15:00-16:30 attuazione 16:30-17:30 proposta 17:30-17:45 conclusioni 17:45-18:00 break 18:00-20:00 metodologia dell'insegnamento: 2 int ervento 20:30 cena 3 giorno 1 c 1 attacco senza palla - collaborazioni in attacco 08:45-09:00 introduzione 09:00-09:45 interazione 09:45-10:45 progettazione 10:45-12:30 attuazione 13:00 pranzo 14:30-16:00 attuazione 16:00-17:00 proposta 17:00-17:15 conclusioni 17:15-17:30 break 17:30-19:30 lezione tecnica: collaborazioni attacco 19:30 20:30 lezione tecnica: principi di una costruzione di un attacco alla difesa individuale 20:30 cena 23

24 4 giorno progettare il piano d'allenamento 09:00-11:00 area medica 11:00-11:15 introduzione 11:15-12:00 progettazione 12:30 pranzo 15:00-16:00 discussione 16:00-18:00 regolamento 18:00-18:15 break 18:15-20:00 lezione tecnica: 1 c 1 e collaborazioni nel 5 c 5 20:30 cena 5 giorno 1 c 1 difesa uomo con palla - preparazione fisica 08:45-09:00 introduzione 09:00-09:45 interazione 09:45-10:45 progettazione 10:45-12:15 attuazione 12:15-13:15 preparazione fisica: 1 intervento 13:15 pranzo 15:00-16:30 attuazione 16:30-17:30 proposta 17:30-17:45 conclusioni 17:45-18:00 break 18:00-20:00 preparazione fisica: 2 intervento 20:30 cena 6 giorno 1 c 1difesa uomo senza palla - collaborazioni difesa 08:45-09:00 introduzione 09:00-09:45 interazione 09:45-10:45 progettazione 10:45-12:30 attuazione 13:00 pranzo 14:30-16:00 attuazione 16:00-17:00 proposta 17:00-17:15 conclusioni 17:15-17:30 break 17:30-19:00 lezione tecnica: collaborazioni difesa 19:00-20:30 lezione tecnica: principi di difesa a zona - principi di attacco alla difesa a zona 21:00 cena 24

25 7 giorno Principi del Contropiede 08:45-09:00 introduzione 09:00-09:45 interazione 09:45-10:45 progettazione 10:45-12:30 attuazione 13:00 pranzo 14:30-16:30 attuazione 16:30-17:45 proposta 17:45-18:150 conclusioni 18:15-18:30 break 18:30-20:30 lezione tecnica: preparazione e gestione della gara 21:00 cena 8 giorno Esercitazioni didattiche 08:45-09:15 presentazione lavori 09:15-10:15 progettazione 10:15-12:30 attuazione 13:00 pranzo 14:30-17:00 attuazione 17:00-18:00 proposta 18:00-19:00 conclusioni 20:00 cena 25

26 7. Struttura lezione interattiva L obiettivo della lezione interattiva è quello di portare i corsisti a riflettere partendo da una propria, seppur minima, esperienza in modo da partecipare concretamente alla costruzione delle proprie competenze; vuole essere, in qualche modo, il primo passo verso la formazione di un proprio modello di allenatore che si svilupperà negli anni successivi, attraverso i corsi di formazione e la pratica sul campo. La lezione interattiva vuole inoltre trasmettere un metodo operativo che il corsista potrà utilizzare nella progettazione della propria attività. La lezione interattiva consta di 6 fasi: a - introduzione (15 ) il formatore presenta l argomento della lezione collocandolo all interno del gioco e definendone l importanza; potrà fare esempi di episodi significativi, di giocatori ed anche utilizzare brevi filmati evitando, in ogni caso, di dilungarsi sull argomento. Inoltre può utilizzare questa fase per soffermarsi su problematiche tecnico-didattiche emerse nella giornata precedente, fornendo chiarimenti, approfondimenti, indicazioni per il materiale di supporto. b - interazione (45 ) obiettivo della fase di interazione è quello di tracciare una mappa dell argomento con gli elementi salienti dello stesso (relativi a obiettivi, situazioni, strumenti tecnici, modalità didattiche, etc.) e senza la pretesa di volerne definire tutti i dettagli; per raggiungere l obiettivo il formatore porrà adeguate domande ai corsisti e stimolerà un confronto. Una griglia di domande tipo da poter utilizzare è: 1. Qual è l obiettivo? 2. Quali situazioni di gioco? 3. Cosa deve sapere il giocatore per affrontare la situazione? 4. Quali strumenti deve possedere? 5. Quali presupposti fisici deve possedere? 6. Quali modalità didattiche deve seguire l allenatore? La mappa così delineata servirà da guida ai corsisti per la fase successiva di progettazione. Nella gestione della fase di interazione il formatore dovrà guidare le risposte in modo che siano funzionali alla definizione dell argomento secondo le proprie convinzioni, senza peraltro limitare la creatività dei corsisti. Questo permetterà un adeguato controllo dei tempi. c - progettazione (60 ) i corsisti, divisi in gruppi, elaborano una sequenza didattica inerente l argomento, il tutto con la supervisione del formatore, dell assistente e dove previsto del docente dell area generale. Lo staff interagisce fornendo chiarimenti ed eventualmente risolvendo conflitti che possono nascere fra i membri del gruppo. La supervisione è difatti orientata all osservazione del gruppo di lavoro e dei singoli componenti. In relazione al gruppo: come si dispongono? (posizione e distanza) è efficace? è dispersivo? In relazione ai componenti: chi parla di più chi si estranea chi parla per il gruppo 26

27 chi parla per sé chi collabora chi non collabora La sequenza dovrà essere composta da un numero adeguato di esercitazioni tale da consentire a tutti i componenti del sottogruppo di attuarne una parte sul campo nella fase successiva. In questa fase il corsista dovrà acquisire capacità di cui al punto 9 d - attuazione (210 ) ogni componente del gruppo, a turno, presenta praticamente una sezione della sequenza didattica elaborata, utilizzando gli altri corsisti come dimostratori. Questa è una fase molto importante per il Corsista, dovrà avere una forte valenza Formativa e dovrà essere mirata al conseguimento delle capacità di cui al punto 9. e - proposta (60 ) il formatore presenta praticamente una propria sequenza didattica, allo scopo di integrare le proposte dei corsisti e di precisare gli aspetti rilevanti dell argomento. f - conclusioni (15 ) il formatore conclude sintetizzando il lavoro svolto fornendo, ove necessario, chiarimenti e raccogliendo eventuali ulteriori richieste da parte dei corsisti. 7.1 Costruzione dei gruppi I gruppi dovranno essere costruiti in modo equilibrato, per avere un giusto mix fra le diverse personalità e le competenze acquisite precedentemente. Per fare questo il formatore dovrà prendere visione delle schede anagrafiche dei corsisti in modo da averne una preconoscenza e cogliere elementi utili durante la presentazione. Gli elementi concreti di cui tenere conto possono essere: provenienza tipologia delle categorie allenate (maschile, femminile, giovanili, senior) 7.2 Integrazione dell area tecnica con l area generale I docenti dell area generale relativa alla Metodologia dell insegnamento ed alla Preparazione Fisica presenziano a tutte le fasi della lezione interagendo con il formatore, in particolar modo nella fase di interazione, in quella di progettazione ed in quella di attuazione. Ciò fornirà elementi da sviluppare negli interventi previsti dove saranno ulteriormente approfonditi i contenuti della propria area. 8. Lezione teorico - pratica nella lezione teorico-pratica il formatore illustrerà l argomento utilizzando il seguente schema operativo: 30 /40 presentazione teorico-pratica 45 /60 sequenza didattica 15 /20 discussione e conclusione 9. Esercitazioni didattiche 8 giorno L attività dell 8 giorno avrà come finalità l acquisizione della consapevolezza da parte del corsista in merito a: 1) conoscenza della meccanica del movimento tecnico conoscere i prerequisiti fisici ad esso connessi conoscere i principali errori 2) capacità di descrivere (verbalmente e con una rappresentazione grafica) 27

28 una collaborazione semplice, di sviluppare una sequenza didattica adeguata, di estrapolare una situazione di 1 c 1 e di sviluppare una relativa sequenza didattica. Quindi di: saper disegnare adeguatamente la situazione di gioco conoscere la metodologia di base per costruire una sequenza didattica saper riconoscere i comportamenti di attaccanti e difensori conoscere le regole del gioco 3) capacità di organizzare e gestire un esercizio su una situazione di 1c1 già descritta verbalmente e graficamente Quindi di: sapere organizzare l esercizio saper spiegare in modo chiaro saper dimostrare adeguatamente saper fornire opportuni feedback 10. Docenti Le lezioni dell area tecnica sono di esclusiva pertinenza del formatore CNA, che si può avvalere della collaborazione di un assistente formatore che sia in possesso della qualifica di Allenatore da almeno due anni. L attività di assistente consiste in interventi in ambito didattico attraverso una partecipazione nella fase di progettazione (interagendo con i corsisti) e gestendo, insieme al formatore, la fase di attuazione. L assistente è inoltre coinvolto nella gestione della valutazione e nell elaborazione del Quaderno Tecnico del corso. Le lezioni sul regolamento, sono di pertinenza dell istruttore CIA. Le lezioni sulla preparazione fisica sono di pertinenza del Preparatore Fisico. Le lezioni della metodologia dell insegnamento sportivo, sono di pertinenza del docente della Scuola dello Sport. Le lezioni di medicina sono di pertinenza del medico territoriale. 11 Logistica ed attrezzatura Il Corso Allenatore di base deve trovare opportuna collocazione in palestra ed in aula: il formatore deve verificare la disponibilità di tale strutture affinché l attuazione del programma delle lezioni risulti efficace. E importante che la logistica sia tale da consentire in un unico ambiente, o in ambienti vicini, la possibilità di svolgere le lezioni interattive e quelle teoriche che sono consecutive senza necessità di lunghi trasferimenti. A tale scopo viene di seguito suggerita l attrezzatura didattica necessaria per lo svolgimento sia delle lezioni teoriche che di quelle teorico-pratiche: 1. palloni di gioco 2. piccoli attrezzi per creare percorsi (coni, cinesini, etc;) 3. computer 4. videoproiettore 5. lavagna (possibilmente a fogli mobili) 6. fotocopie schede - questionari 12. Quaderni Tecnici Sarà compito di ogni sottogruppo elaborare, al termine di ogni giornata, una relazione dell attività didattica svolta con indicazione di: 28

29 definizione dell argomento e dei relativi aspetti emersi nella fase di interazione proposta del formatore con relativi diagrammi descrizione degli interventi dell area generale Sarà compito dell assistente correggere gi elaborati e scegliere quelli che andranno a formare il Quaderno Tecnico del corso, che dovrà essere messo a disposizione del CNA entro la fine dell anno in cui si è svolto il corso (2011). La sintesi e definizione ultima del quaderno tecnico sarà compito del Formatore. L elaborato dovrà essere presentato in formato pdf ed inviato via o tramite adeguato supporto digitale. La produzione del quaderno tecnico e la qualità dello stesso rappresenteranno elementi di valutazione del lavoro svolto. I quaderni tecnici meglio strutturati saranno inseriti nel sito del CNA. Nel quaderno tecnico dovranno essere inseriti: copertina con sede e data del corso e logo del CNA indice elenco formatori e docenti calendario delle lezioni elenco corsisti legenda esposizione dei modu li sia dell area tecnica che dell area generale con descrizione grafica degli esercizi bibliografia 13. Supervisione Durante lo svolgimento del corso è prevista la presenza di un formatore nazionale che avrà il compito di supervisionare le attività relative e di operare a supporto del formatore. In particolare saranno seguite: l organizzazione didattica (adeguatezza delle strutture e dei supporti didattici, rispetto dei tempi di lavoro, partecipazione dei corsisti alle attività pratiche, etc.) la congruenza dei contenuti delle aree tecnica e generale rispetto alle linee guida il clima generale in cui si svolge il corso Tale intervento deve ritenersi come un supporto all azione del formatore fornendo quelle indicazioni e suggerimenti che lo aiutino a svolgere al meglio il proprio compito. 14. Relazione Al termine del corso il Formatore dovrà redigere una relazione con indicazione di: andamento generale del corso logistica livello dei partecipanti difficoltà incontrate e come sono state risolte suggerimenti 29

30 7. GUIDA ORGANIZZATIVA PER IL CORSO ALLIEVO ALLENATORE L ammissione al Corso è consentita a tutti coloro che, avendone fatto richiesta sull apposito modello M1 per i cittadini italiani e M2 per i cittadini non italiani, siano in possesso dei seguenti requisiti: 1. aver compiuto il 18 anno di età alla data dell esame finale del Corso; 2. essere idonei fisicamente alla pratica sportiva agonistica, condizione che deve essere certificata ai sensi delle vigenti disposizioni legislative con certificato medico d idoneità fisica agonistica. È prevista deroga per i diversamente abili. 3. aver versato la relativa quota di partecipazione e presentato la ricevuta di versamento. Struttura del corso e modalità periodico a carattere provinciale 16 moduli 48 ore da distribuire in un arco di tempo massimo di quattro mesi minimo quattro settimane, fra il 1 Aprile 2011 e il 30 Ottobre Il numero dei partecipanti al Corso deve essere non inferiore a 12 e non superiore a 24. In casi particolari, solo su deroga della CRA, il numero minimo dei partecipanti può essere ridotto. Al termine del corso, al fine di verificare il raggiungimento degli obiettivi didattici, il corsista sosterrà una prova di valutazione (come programmato nella guida tecnica) alla quale sarà ammesso soltanto se sarà stato presente ad almeno un numero di 40 ore di lezioni. L allievo allenatore è ammesso al Corso Allenatore di Base 2012 se: 1. Ha superato l esame di allievo allenatore. 2. Ha partecipato agli incontri di esercitazione didattica (quattro della durata di due ore ciascuno, dall 1 novembre al 30 marzo, ammessa una sola assenza opportunamente motivata) tenute dal Formatore del corso. 3. Ha partecipato durante la stagione ad un campionato provinciale o regionale come assistente o capo allenatore. Partecipazione dimostrata con presenza ad almeno 6 iscrizioni a referto. Se avrà arbitrato tutte le partite nelle quali e stato designato (un massimo di 10), o non ha rifiutato più di 3 volte tale incarico, nel successivo corso di allenatore di base sarà ammessa un assenza in più rispetto a quella consentita dal regolamento. Organigramma del corso Il corso prevede le seguenti figure istituzionali: Responsabile Amministrativo: è il Presidente FIP del competente Comitato Provinciale; Responsabile Organizzativo: è il Presidente della Commissione Provinciale Allenatori o persona da lui delegata che nomina. Il Formatore del corso: tecnico formato ed abilitato dal C.N.A. a tale scopo. L assistente formatore: con qualifica minima di Allenatore da almeno 2 anni, può essere anche un Formatore. Formatore Nazionale. Il Preparatore fisico scelto dall elenco inviato dal C.N.A. ai Comitati Territoriali. 30

Programma del Corso Allievo Allenatore. Modulo 1: Presentazione del Corso

Programma del Corso Allievo Allenatore. Modulo 1: Presentazione del Corso Programma del Corso Allievo Allenatore Modulo 1: Presentazione del Corso Introduzione del progetto DIVENTARE COACH Obiettivo: formare allenatori autonomi e responsabili per avere giocatori autonomi e responsabili

Dettagli

PROGRAMMA CORSO ALLIEVO ALLENATORI (REGIONE MARCHE 2012) Gli aggiornamenti rispetto alla Guida al Corso della versione 2011 sono evidenziati in verde

PROGRAMMA CORSO ALLIEVO ALLENATORI (REGIONE MARCHE 2012) Gli aggiornamenti rispetto alla Guida al Corso della versione 2011 sono evidenziati in verde PROGRAMMA CORSO ALLIEVO ALLENATORI (REGIONE MARCHE 2012) Gli aggiornamenti rispetto alla Guida al Corso della versione 2011 sono evidenziati in verde INTRODUZIONE 2012 La regione Marche ha già aderito

Dettagli

CORSO ALLIEVO ALLENATORE

CORSO ALLIEVO ALLENATORE CORSO ALLIEVO ALLENATORE GUIDA DIDATTICA 2012 1. Introduzione La presente guida vuole essere uno strumento a disposizione del Formatore del Corso Allievo Allenatore. In particolare fornisce informazioni

Dettagli

STAGIONE SPORTIVA CORSO ABILITANTE al GRADO di ALLIEVO ALLENATORE 1 LIVELLO GIOVANILE

STAGIONE SPORTIVA CORSO ABILITANTE al GRADO di ALLIEVO ALLENATORE 1 LIVELLO GIOVANILE STAGIONE SPORTIVA 2014 2015 CORSO ABILITANTE al GRADO di ALLIEVO ALLENATORE 1 LIVELLO GIOVANILE Novembre 2014 Il Comitato Provinciale di Padova indice per la stagione sportiva 2014 / 2015 il Corso per

Dettagli

CORSO ALLENATORI ABILITANTE

CORSO ALLENATORI ABILITANTE STAGIONE SPORTIVA 2014 2015 CORSO ALLENATORI ABILITANTE al PRIMO GRADO e PRIMO GRADO (2 LIVELLO GIOVANILE) Novembre 2014 Il Comitato Provinciale di Padova indice per la stagione sportiva 2014 / 2015 il

Dettagli

CORSO ALLIEVO ALLENATORE

CORSO ALLIEVO ALLENATORE CORSO ALLIEVO ALLENATORE GUIDA DIDATTICA 2013 1. Introduzione La presente guida vuole essere uno strumento a disposizione del Formatore del Corso Allievo Allenatore. In particolare fornisce informazioni

Dettagli

PROGETTO DEL COMITATO REGIONALE MARCHE

PROGETTO DEL COMITATO REGIONALE MARCHE PROGETTO 10-15 DEL COMITATO REGIONALE MARCHE Il Progetto 10-15 del Comitato Regionale FIP Marche, nasce su indicazione del Presidente Davide Paolini, con l obiettivo di dare un supporto alle società ed

Dettagli

1vs1 in movimento attacco. Formula: prendere vantaggio spazio/tempo individualmente

1vs1 in movimento attacco. Formula: prendere vantaggio spazio/tempo individualmente 1vs1 in movimento attacco Formula: prendere vantaggio spazio/tempo individualmente Nell 1vs1 in movimento in attacco notevole deve essere la capacità di ogni singolo giocatore di giocare l 1vs1 con autonomia

Dettagli

U.S.A.P. Unione Sindacale Allenatori di Pallacanestro. Riconosciuta dalla Federazione Italiana Pallacanestro con Delibera

U.S.A.P. Unione Sindacale Allenatori di Pallacanestro. Riconosciuta dalla Federazione Italiana Pallacanestro con Delibera U.S.A.P. Unione Sindacale Allenatori di Pallacanestro Riconosciuta dalla Federazione Italiana Pallacanestro con Delibera 30.04.1994 Via Dell Abbadia, 8-40122 Bologna Tel 051/26.11.85 - Fax 051/26.74.55

Dettagli

PROGRAMMA CORSO ISTRUTTORE DI BASE (REGIONE MARCHE 2013) (nota: evidenziati alcuni aggiornamenti rispetto al 2012)

PROGRAMMA CORSO ISTRUTTORE DI BASE (REGIONE MARCHE 2013) (nota: evidenziati alcuni aggiornamenti rispetto al 2012) PROGRAMMA CORSO ISTRUTTORE DI BASE (REGIONE MARCHE 2013) (nota: evidenziati alcuni aggiornamenti rispetto al 2012) INTRODUZIONE 2013 La regione Marche ha già aderito al programma di Regionalizzazione della

Dettagli

Relazione e comunicazione Didattica. Il contropiede 1 contro 1 - attacco

Relazione e comunicazione Didattica. Il contropiede 1 contro 1 - attacco C.N.A S.I.P.I. Relazione e comunicazione Didattica Il contropiede 1 contro 1 - attacco Andrea Capobianco Lo scopo di ogni formazione è dar sorgere bisogni. G. Ariano Introduzione La visione della pallacanestro

Dettagli

CORSO ISTRUTTORE REGIONALE MINIBASKET ANCONA

CORSO ISTRUTTORE REGIONALE MINIBASKET ANCONA CORSO ISTRUTTORE REGIONALE MINIBASKET ANCONA La Commissione Provinciale Minibasket di Ancona organizza un corso per Istruttore Regionale. L iter del corso è illustrato alla fine di questa informativa.

Dettagli

MODULO 1 METODOLOGIA 1 La seduta di allenamento tecnico tattico

MODULO 1 METODOLOGIA 1 La seduta di allenamento tecnico tattico CORSO ALLENATORE PRIMO GRADO Comitato Provinciale Modena MODULO 1 METODOLOGIA 1 La seduta di allenamento tecnico tattico MOD. 2 METODOLOGIA 2 L esercizio analitico, sintetico e globale nella seduta tecnico

Dettagli

SECONDO LIVELLO GIOVANILE

SECONDO LIVELLO GIOVANILE STAGIONE SPORTIVA 2016 2017 CORSO ALLENATORI ABILITANTE al SECONDO LIVELLO GIOVANILE Novembre 2016 Il Comitato Provinciale di Padova indice per la stagione sportiva 2016 / 2017 il Corso Istituzionale per

Dettagli

LA PREPARAZIONE FISICA: COSA DEVE SAPERE L ALLENATORE

LA PREPARAZIONE FISICA: COSA DEVE SAPERE L ALLENATORE CENTRO QUALIFICAZIONE NAZIONALE LA PREPARAZIONE FISICA: COSA DEVE SAPERE L ALLENATORE Marco Mencarelli 2º Allenatore e Preparatore Atletico Nazionale Femminile Seniores Alessandro Guazzaloca Preparatore

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA DI ALLENATORE DI SECONDO GRADO

CORSO DI FORMAZIONE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA DI ALLENATORE DI SECONDO GRADO CORSO DI FORMAZIONE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA DI ALLENATORE DI SECONDO GRADO Indizione, Programma ed informazioni utili CORSO DI FORMAZIONE PER IL CONSEGUIMENTO DELLA QUALIFICA DI ALLENATORE

Dettagli

Federazione Italiana Giuoco Handball

Federazione Italiana Giuoco Handball Federazione Italiana Giuoco Handball PALLAMANO DISCIPLINA OLIMPICA Segreteria Generale Circolare n. 46/2016 Roma, 10 giugno 2016 Alle Società Affiliate Agli atleti e tecnici Ai Signori Consiglieri Federali

Dettagli

Dalla didattica della schiacciata all identificazione delle tecniche di attacco caratteristiche dei vari ruoli. Relatore : Romani Roberto

Dalla didattica della schiacciata all identificazione delle tecniche di attacco caratteristiche dei vari ruoli. Relatore : Romani Roberto Dalla didattica della schiacciata all identificazione delle tecniche di attacco caratteristiche dei vari ruoli Relatore : Romani Roberto L attacco da posto 4 Dopo aver insegnato le tecniche di base per

Dettagli

I FONDAMENTALI SENZA PALLA TRAGUARDI DI COMPETENZA

I FONDAMENTALI SENZA PALLA TRAGUARDI DI COMPETENZA Federazione Italiana Pallacanestro Settore Giovanile Minibasket e Scuola Lezioni Integrate Minibasket Proposta Pratica. Obiettivo didattico : I FONDAMENTALI SENZA PALLA TRAGUARDI DI COMPETENZA - sviluppo

Dettagli

COSTRUIRE ESERCIZI E ALLENAMENTO

COSTRUIRE ESERCIZI E ALLENAMENTO PGS Comitato Regionale Piemonte COSTRUIRE ESERCIZI E ALLENAMENTO Corso II livello Commissione Formazione sett. pallavolo GLI ESERCIZI GRANDI CATEGORIE GENERALI Derivanti da altri sport SPECIFICI Contengono

Dettagli

Una nuova versione di pallamano

Una nuova versione di pallamano Flipped classroom Una nuova versione di pallamano COMPETENZE CHIAVE EUROPEE Progettare Comunicare Collaborare e partecipare Scopo della flipped classroom è quello di giungere all organizzazione di un mini

Dettagli

PIANO DI LAVORO ANNO SCOLASTICO 2016/2017. I.I.S.S. '' C. E. GADDA Sede di FORNOVO MATERIA DI INSEGNAMENTO: SCIENZE MOTORIE DOCENTE RINALDI MARTA

PIANO DI LAVORO ANNO SCOLASTICO 2016/2017. I.I.S.S. '' C. E. GADDA Sede di FORNOVO MATERIA DI INSEGNAMENTO: SCIENZE MOTORIE DOCENTE RINALDI MARTA PIANO DI LAVORO ANNO SCOLASTICO 2016/2017 I.I.S.S. '' C. E. GADDA Sede di FORNOVO MATERIA DI INSEGNAMENTO: SCIENZE MOTORIE DOCENTE RINALDI MARTA CLASSE 4D n alunni 11 OBIETTIVI FORMATIVI DELLA DISCIPLINA/

Dettagli

Regolamento attuativo Corso per l acquisizione della Specializzazione di Tecnico Giovanile

Regolamento attuativo Corso per l acquisizione della Specializzazione di Tecnico Giovanile Regolamento attuativo Corso per l acquisizione della Specializzazione di Tecnico Giovanile 1- SOGGETTI ORGANIZZATORI 1. Ogni Comitato Regionale singolarmente o, eventualmente, in collaborazione con altri

Dettagli

Lega nazionale pallacanestro Uisp

Lega nazionale pallacanestro Uisp Lega nazionale pallacanestro Uisp REGOLAMENTO DI FORMAZIONE approvato dal Consiglio nazionale di lega l 8-10 febbraio 2008 DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 - DEFINIZIONE La Lega Pallacanestro fa propri gli

Dettagli

Principi metodologici nell organizzazione dell attività giovanile. Principi della programmazione tecnica per le fasce d età giovanile

Principi metodologici nell organizzazione dell attività giovanile. Principi della programmazione tecnica per le fasce d età giovanile Corso Allievo Allenatori 2013/14 Comitato Provinciale di Modena Mod. 3 Metodologia 3 Principi metodologici nell organizzazione dell attività giovanile. Principi della programmazione tecnica per le fasce

Dettagli

OBBLIGATORI: educazione e sviluppo del sistema senso motorio, degli schemi motori e posturali,

OBBLIGATORI: educazione e sviluppo del sistema senso motorio, degli schemi motori e posturali, 2 anno corso istruttori minibasket, Siracusa Gli OBIETTIVI didattico-educativi OBBLIGATORI: educazione e sviluppo del sistema senso motorio, degli schemi motori e posturali, capacità e abilità motorie

Dettagli

- Ball handling senza scambiarsi la palla (gara 1c1 a tempo)

- Ball handling senza scambiarsi la palla (gara 1c1 a tempo) 1) Palloni sparsi sul campo Corsa libera e: - saltare i palloni staccando su un piede - saltare i palloni staccando su due piedi (arresto a un tempo) - fermarsi davanti al pallone con un piede arretrato

Dettagli

TALENTI 2020 Il progetto pilota dello sport giovanile italiano

TALENTI 2020 Il progetto pilota dello sport giovanile italiano PROGETTO TALENTI 2020 Il progetto pilota dello sport giovanile italiano TRENTINO 2011-2020 Talenti Trentini Progetto Talenti 2020: il progetto pilota dell sport giovanile italiano In un sistema sportivo

Dettagli

1vs1 difesa. Formula: togliere lo spazio vantaggioso prima che lo stesso venga occupato dall attaccante.

1vs1 difesa. Formula: togliere lo spazio vantaggioso prima che lo stesso venga occupato dall attaccante. 1vs1 difesa Formula: togliere lo spazio vantaggioso prima che lo stesso venga occupato dall attaccante. Nell 1vs1 difensivo fondamentale sarà la capacità di capire che l 1vs1 è una parte sempre del 5vs5.

Dettagli

Miglioramento di un giocatore interno all interno di un sistema d attacco per squadre giovanili

Miglioramento di un giocatore interno all interno di un sistema d attacco per squadre giovanili Miglioramento di un giocatore interno all interno di un sistema d attacco per squadre giovanili Responsabile Settore Giovanile AS Basket Corato-Casillo Francesco Raho 1 La proposta didattica che segue,

Dettagli

Comitato Regionale Campano. A tutti gli interessati

Comitato Regionale Campano. A tutti gli interessati Comitato Regionale Campano A tutti gli interessati Oggetto: Corso per Aspirante tecnico + Istruttore anno 2015. Si comunica che è possibile presentare domanda di partecipazione ai corsi di formazione di

Dettagli

COME INSEGNARE I FONDAMENTALI DI GIOCO

COME INSEGNARE I FONDAMENTALI DI GIOCO COME INSEGNARE I FONDAMENTALI DI GIOCO Insegnare è in parte una scienza Un Allenatore deve essere un insegnante ed applicare i principi dell insegnamento Educazione motoria fattori che influenzano l apprendimento

Dettagli

S.S.D. CALCIO TUSCIA. Categ. Esordienti. Io la palla, i compagni e gli avversari in superioritá e in inferioritá numerica

S.S.D. CALCIO TUSCIA. Categ. Esordienti. Io la palla, i compagni e gli avversari in superioritá e in inferioritá numerica Categ. Esordienti Io la palla, i compagni e gli avversari in superioritá e in inferioritá numerica Periodizzazione ed aspetti generali dagli 10 ai 12 anni IPOTETICA PROGRAMMAZIONE LOGISTICA DELL ATTIVITÁ

Dettagli

Corso propedeutico alle funzioni di Animatori di Formazione in ambito medico gennaio 2016 FIMP Napoli C.so A. Lucci Napoli

Corso propedeutico alle funzioni di Animatori di Formazione in ambito medico gennaio 2016 FIMP Napoli C.so A. Lucci Napoli Corso propedeutico alle funzioni di Animatori di Formazione in ambito medico 29-30-31 gennaio 2016 FIMP Napoli C.so A. Lucci 121 80142 Napoli OBIETTIVO COMPLESSIVO DEL CORSO Apprendere le basi della didattica

Dettagli

Miglioramento individuale nell ambito di un sistema di gioco di attacco Coach Claudio Barresi Venafro

Miglioramento individuale nell ambito di un sistema di gioco di attacco Coach Claudio Barresi Venafro Miglioramento individuale nell ambito di un sistema di gioco di attacco Coach Claudio Barresi Venafro20-04-2009 Premesse base Miglioramento sempre in ogni età e categoria lavorando sulla motivazione al

Dettagli

S.S.D. CALCIO TUSCIA

S.S.D. CALCIO TUSCIA Categ. Giovanissimi Perfezioniamoci e specializziamoci Periodizzazione ed aspetti generali dagli 12 ai 14 anni IPOTETICA PROGRAMMAZIONE LOGISTICA DELL ATTIVITÁ DURATA DELL ATTIVITÁ Dal 15 di agosto a giugno

Dettagli

G.V.A.C. GRUPPO VARESINO ALLENATORI DI CALCIO

G.V.A.C. GRUPPO VARESINO ALLENATORI DI CALCIO SCUOLA ALLENATORI Corsi centrali Corso per Allenatori Professionisti di 1a Categoria UEFA PRO Il Corso UEFA PRO viene svolto centralmente a Coverciano una volta all anno, nel periodo compreso tra ottobre

Dettagli

L allenamento tecnico tattico attraverso il gioco minivolley e under 12

L allenamento tecnico tattico attraverso il gioco minivolley e under 12 CENTRO QUALIFICAZIONE NAZIONALE Comitato Provinciale di Roma Corso Allievo Allenatore 1 Livello Giovanile 2014 L allenamento tecnico tattico attraverso il gioco minivolley e under 12 Corso Allievo Allenatore

Dettagli

Comitato Provinciale di Roma. Corso Allievi Allenatori 2013 LA DIFESA. Corso Allievi Alleatori

Comitato Provinciale di Roma. Corso Allievi Allenatori 2013 LA DIFESA. Corso Allievi Alleatori LA DIFESA MDE Corso Allievi Alleatori La difesa è il fondamentale che permette di recuperare la palla attaccata dall avversario, ed è strettamente collegata al muro per l esecuzione di un contrattacco.

Dettagli

L importanza dell uno contro uno nella continuità del gioco. Corso di aggiornamento di I livello stagione 2010/2011

L importanza dell uno contro uno nella continuità del gioco. Corso di aggiornamento di I livello stagione 2010/2011 L importanza dell uno contro uno nella continuità del gioco Corso di aggiornamento di I livello stagione 2010/2011 Un idea del rugby moderno La dimensione tattica rappresenta l aspetto prioritario del

Dettagli

Presupposti per le collaborazioni nel minibasket Marco Tamantini

Presupposti per le collaborazioni nel minibasket Marco Tamantini Presupposti per le collaborazioni nel minibasket Marco Tamantini Proposte pratiche Tutti con palla. Due file posizionate (1) sceglie il lato da cui tirare, attraversa la porta centrale, guarda a destra

Dettagli

LINEE GUIDA ATTIVITÁ DI BASE

LINEE GUIDA ATTIVITÁ DI BASE LINEE GUIDA ATTIVITÁ DI BASE Metodo di lavoro: PEDAGOGIA ATTIVA L istruttore è una guida, deve coltivare il carattere esplorativo dell allievo, deve stimolare la voglia di scoperta, è un motivatore che

Dettagli

Federazione Italiana Rugby. L atto tattico nel gioco sullo spazio in attacco nella formazione Aggiornamento I livello 2009

Federazione Italiana Rugby. L atto tattico nel gioco sullo spazio in attacco nella formazione Aggiornamento I livello 2009 Federazione Italiana Rugby L atto tattico nel gioco sullo spazio in attacco nella formazione Aggiornamento I livello 2009 Uno degli aspetti fondamentali dell avviamento giovanile ai giochi sportivi è:

Dettagli

Allenamenti metodologici - didattici del giovane palleggiatore (15-19 anni) Per lo sviluppo tecnico dell alzata in salto

Allenamenti metodologici - didattici del giovane palleggiatore (15-19 anni) Per lo sviluppo tecnico dell alzata in salto Allenamenti metodologici - didattici del giovane palleggiatore (15-19 anni) Per lo sviluppo tecnico dell alzata in salto Relatore: Eraldo Buonavita Mercoledì 15 Aprile 2015 ore 20.30-22.30 Varese Palestra

Dettagli

STAGIONE SPORTIVA 2016/2017 Seconda parte

STAGIONE SPORTIVA 2016/2017 Seconda parte SETTORE GIOVANILE DI BASE PROGETTO CEF STAGIONE SPORTIVA 2016/2017 Seconda parte San Marino, 11 gennaio 2017 Finalità della serata 1. Valutazione delle attività svolte 2. Presentazione del programma della

Dettagli

Collettivi: vincere il maggior numero di partite! Chiunque scende in campo, bambino o adulto che sia, lo fa per VINCERE.

Collettivi: vincere il maggior numero di partite! Chiunque scende in campo, bambino o adulto che sia, lo fa per VINCERE. LEZIONE 8 CALCIO LA PROGRAMMAZIONE Approfondimento: Il prepartita PROGRAMMAZIONE Cosa significa? Stabilire gli obiettivi da raggiungere e pianificare il percorso per farlo Obiettivi: Individuali (personali)

Dettagli

Obiettivi specifici di apprendimento per le classi prime e seconde

Obiettivi specifici di apprendimento per le classi prime e seconde ISTITUTO COMPRENSIVO MUSSOLENTE SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Scuola Secondaria di 1 grado Obiettivi specifici di apprendimento per le classi prime e seconde - - Livello di sviluppo e tecniche di (forza,

Dettagli

Grosseto, 21/11/2016 CORSO AGGIORNAMENTO ALLENATORI GLI ASPETTI TECNICI DEL BAGHER DI RICEZIONE E DELL ATTACCO IN ETA GIOVANILE

Grosseto, 21/11/2016 CORSO AGGIORNAMENTO ALLENATORI GLI ASPETTI TECNICI DEL BAGHER DI RICEZIONE E DELL ATTACCO IN ETA GIOVANILE GLI ASPETTI TECNICI DEL BAGHER DI RICEZIONE E DELL ATTACCO IN ETA GIOVANILE CENNI AI DIVERSI MODELLI DI PRESTAZIONE DELLE CATEGORIE U14 / U16 / U18 Il bagher di ricezione Preparazione Attivazione Valutazione

Dettagli

Corso Allievo Allenatore. La Fase Ricezione - Punto

Corso Allievo Allenatore. La Fase Ricezione - Punto Corso Allievo Allenatore La Fase Ricezione - Punto Bari 6 Maggio 2004 FASE RICEZIONE PUNTO Le nuove regole della pallavolo hanno portato delle variazioni a questa fase dovute a: 1. La liberalizzazione

Dettagli

PROGRAMMA CORSO ALLIEVO ALLENATORI (REGIONE MARCHE 2013) Gli aggiornamenti rispetto alla Guida al Corso della versione 2012 sono evidenziati in verde

PROGRAMMA CORSO ALLIEVO ALLENATORI (REGIONE MARCHE 2013) Gli aggiornamenti rispetto alla Guida al Corso della versione 2012 sono evidenziati in verde PROGRAMMA CORSO ALLIEVO ALLENATORI (REGIONE MARCHE 2013) Gli aggiornamenti rispetto alla Guida al Corso della versione 2012 sono evidenziati in verde INTRODUZIONE 2013 Le modifiche apportate rispetto ai

Dettagli

Diag. 1. Il palleggio

Diag. 1. Il palleggio Il palleggio Premessa Per quanto riguarda questo fondamentale è necessario stabilire dei limiti. Troppe volte assistiamo all abuso del palleggio che, per i giocatori, diventa un fondamentale che esalta

Dettagli

Il calcio a 5 o futsal

Il calcio a 5 o futsal Il calcio a 5 o futsal Il calcio a 5 è uno sport indoor, ad eccezione di alcuni campionati ( di tipo regionale e provinciale ) che si svolgono all aperto. Presenta aspetti in comune col calcio e proprie

Dettagli

PROGRAMMA DEL CORSO PER ALLENATORE DI SECONDO GRADO FIPAV

PROGRAMMA DEL CORSO PER ALLENATORE DI SECONDO GRADO FIPAV PROGRAMMA DEL CORSO PER ALLENATORE DI SECONDO GRADO FIPAV 2016- organizzative in base al numero degli iscritti): PROGRAMMA SECONDO GRADO 19/02/17 (AULA) Coordinatore Tecnico Regionale Alessandro Bruni

Dettagli

L ESERCITAZIONE GLOBALE Aspetti metodologici ed esercitazioni pratiche

L ESERCITAZIONE GLOBALE Aspetti metodologici ed esercitazioni pratiche Corso aggiornamento allenatori Comitato Provinciale di Reggio Emilia L ESERCITAZIONE GLOBALE Aspetti metodologici ed esercitazioni pratiche Relatore Prof. Nicola Piccinini www.volleyballproject.it L ESERCIZIO

Dettagli

GIOVANISSIMI. Programma Tecnico

GIOVANISSIMI. Programma Tecnico GIOVANISSIMI Programma Tecnico NOI LA PALLA GLI AVVERSARI SEDUTA DI ALLENAMENTO GIOVANISSIMI dal gesto all azione PARTITA A TEMA 25% SITUAZIONE GIOCO COLLETTIVA 15% LA PARTITA (Gli obiettivi specifici)

Dettagli

Federazione Italiana Rugby

Federazione Italiana Rugby Federazione Italiana Rugby PROGRAMMAZIONE Della SEDUTA D ALLENAMENTO il movimento offensivo Categoria under 15 Centro Studi F.I.R. Dividiamo l allenamento in tre fasi: - FASE 1 : avviamento: Durata dai

Dettagli

Corso di Aggiornamento Istruttori Minibasket LA SPEZIA 2007 I PRESUPPOSTI DEL MINIBASKET : DALL EMOZIONE AI FONDAMENTALI.

Corso di Aggiornamento Istruttori Minibasket LA SPEZIA 2007 I PRESUPPOSTI DEL MINIBASKET : DALL EMOZIONE AI FONDAMENTALI. Corso di Aggiornamento Istruttori Minibasket LA SPEZIA 2007 I PRESUPPOSTI DEL MINIBASKET : DALL EMOZIONE AI FONDAMENTALI. GIOCARE A MINIBASKET PALESTRA GENITORI ISTRUTTORE emozione GIOCHI BAMBINI PALLLA

Dettagli

Bormio 2004 Corso Allenatore Nazionale Il contropiede Giordano Consolini www.allenatori.fip.it Premesse. - Cerchiamo di vedere la pallacanestro nella sua globalità, ogni allenatore ha una propria idea

Dettagli

Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società Anno Accademico

Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società Anno Accademico Anno Accademico 2016 2017 A.A. Settore Scientifico Disciplinare CFU Insegnamento Ore di aula Mutuazione 2016/17 M-EDF/02 12 Tecnica e didattica degli sport individuali e di squadra 54+24 NO Classe Corso

Dettagli

A.S.D. G. Crupi In colaborazione con Comitato Regionale Calabria Scacchi con il patrocinio della F.S.I. Federazione Scacchistica Italiana.

A.S.D. G. Crupi In colaborazione con Comitato Regionale Calabria Scacchi con il patrocinio della F.S.I. Federazione Scacchistica Italiana. A.S.D. G. Crupi In colaborazione con Comitato Regionale Calabria Scacchi con il patrocinio della F.S.I. Federazione Scacchistica Italiana organizza Corso di Formazione per Tecnici: 1 livello divulgativo

Dettagli

FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK CENTRO STUDI RICERCA E FORMAZIONE

FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK CENTRO STUDI RICERCA E FORMAZIONE FEDERAZIONE ITALIANA CANOA KAYAK CENTRO STUDI RICERCA E FORMAZIONE PROPOSTA CONTENUTI CORSO IFAA Redatto da FRANCESCO SALVATO e condiviso con i maestri di canoa presenti al seminario di Milano il 16-11-13

Dettagli

Il TALENTO nella PALLAVOLO

Il TALENTO nella PALLAVOLO Regionalday 2016 Il TALENTO nella PALLAVOLO La valutazione dello sviluppo antropometrico e motorio La valutazione della disponibilità al lavoro La valutazione sulla velocità dell apprendimento la disponibilità

Dettagli

LA SEDUTA DI ALLENAMENTO

LA SEDUTA DI ALLENAMENTO La seduta di allenamento Scuola Calcio Settore Giovanile Scuola Calcio LA SEDUTA DI ALLENAMENTO Giovanni Di Rocca - stagione sportiva 2014/2015 Scuola Calcio 1 La seduta di allenamento Scuola Calcio L

Dettagli

GEK GALANDA CAMP CUTIGLIANO Programma Tecnico

GEK GALANDA CAMP CUTIGLIANO Programma Tecnico GEK GALANDA CAMP CUTIGLIANO 2014 Programma Tecnico 1 LUNEDI: PALLEGGIO NBA (97/98/99/2000) MATTINA - BALL HANDLING 2 PALLONI A ONDE ( PALLEGGIO ALTERNATO, CONTEMPORANEO A ZIG ZAG CON CAMBI DI MANO) - 1

Dettagli

Corso Integrato: ATTIVITA' SPORTIVE DI SQUADRA

Corso Integrato: ATTIVITA' SPORTIVE DI SQUADRA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO FACOLTA /SCUOLA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI STUDIO IN SCIENZE DELLE ATTIVITA MOTORIE E SPORTIVE A.A. 2016-2017 Corso Integrato: ATTIVITA' SPORTIVE DI SQUADRA

Dettagli

BANDO DI INDIZIONE CORSO ALLENATORI 3 LIVELLO GIOVANILE

BANDO DI INDIZIONE CORSO ALLENATORI 3 LIVELLO GIOVANILE BANDO DI INDIZIONE CORSO ALLENATORI 3 LIVELLO GIOVANILE Stagione Sportiva 2015-2016 FIPAV Via Trattati Comunitari Europei 7-40127 Bologna Tel. 0516311314 Fax 051370745 - C/C postale 22202402 - IBAN: IT72X0100502599000000070006

Dettagli

Sceneggiare un unità di lavoro LIM centrata sullo studente

Sceneggiare un unità di lavoro LIM centrata sullo studente Sceneggiare un unità di lavoro LIM centrata sullo studente Titolo Attività di FISICA Argomento La PRESSIONE Obiettivi formativi Incoraggiare l'apprendimento collaborativo facilitare la collaborazione tra

Dettagli

LEZIONI CORSO ALLIEVO ALLENATORE - PRIMO LIVELLO GIOVANILE Stagione Sportiva 2014/2015

LEZIONI CORSO ALLIEVO ALLENATORE - PRIMO LIVELLO GIOVANILE Stagione Sportiva 2014/2015 LEZIONI CORSO ALLIEVO ALLENATORE - PRIMO LIVELLO GIOVANILE Stagione Sportiva 2014/2015 Programma lezioni GIOVEDI 16 ottobre 2014 LUOGO Verona c/o PALAOLIMPIA piazzale Atleti Azzurri d Italia (presso sala

Dettagli

INDIZIONE CORSO ALLIEVO ALLENATORE PRIMO LIVELLO GIOVANILE STAGIONE AGONISTICA

INDIZIONE CORSO ALLIEVO ALLENATORE PRIMO LIVELLO GIOVANILE STAGIONE AGONISTICA Prot n 319/16 all Oggetto: Corso Allievo Allenatore INDIZIONE CORSO ALLIEVO ALLENATORE PRIMO LIVELLO GIOVANILE STAGIONE AGONISTICA 2015-2016 Il COMITATO PROVINCIALE DI SALERNO della Federazione Italiana

Dettagli

CORSO NAZIONALE di FORMAZIONE PER ESPERTI in PREPARAZIONE FISICA NELLA PALLAVOLO Decima Edizione

CORSO NAZIONALE di FORMAZIONE PER ESPERTI in PREPARAZIONE FISICA NELLA PALLAVOLO Decima Edizione AREA SVILUPPO E FORMAZIONE Settore Tecnico CORSO NAZIONALE di FORMAZIONE PER ESPERTI in PREPARAZIONE FISICA NELLA PALLAVOLO Decima Edizione Stagione Sportiva 2013/2014 BANDO DI AMMISSIONE Il presente Bando

Dettagli

Progetti Azzurri 2011/2012

Progetti Azzurri 2011/2012 FEDERAZIONE ITALIANA PALLACANESTRO Settore Squadre Nazionali Maschile Progetti Azzurri 2011/2012 La condivisione del Settore Minibasket. Le parole chiave del programma tecnico di lavoro proposto dal SSNM

Dettagli

LINEE GUIDA ATTIVITÁ DI BASE

LINEE GUIDA ATTIVITÁ DI BASE LINEE GUIDA ATTIVITÁ DI BASE stagione sportiva 2012-2013 Metodo di lavoro: PEDAGOGIA ATTIVA L istruttore è una guida, deve coltivare il carattere esplorativo dell allievo, deve stimolare la voglia di scoperta,

Dettagli

10 Lezioni di Minibasket

10 Lezioni di Minibasket 10 Lezioni di Minibasket LEZIONE N. 09 001. Lavoro su due metà campo senza palla, una con cerchi e birilli, l altra libera. Esecuzione di movimenti che richiamano i fondamentali individuali senza palla

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO STATALE "G.B.QUADRI" VICENZA DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE (Regolamento, art.5; O. M. 38 art.6) Anno scolastico

LICEO SCIENTIFICO STATALE G.B.QUADRI VICENZA DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE (Regolamento, art.5; O. M. 38 art.6) Anno scolastico LICEO SCIENTIFICO STATALE "G.B.QUADRI" VICENZA DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE (Regolamento, art.5; O. M. 38 art.6) Anno scolastico 2015-2016 RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE All. A Classe: 5 DSA Indirizzo:

Dettagli

PIANO PROGRAMMATICO DI SVILUPPO DELLE UDA DI GEOGRAFIA. (CLASSI SECONDE) secondo le Indicazioni del 2012

PIANO PROGRAMMATICO DI SVILUPPO DELLE UDA DI GEOGRAFIA. (CLASSI SECONDE) secondo le Indicazioni del 2012 PIANO PROGRAMMATICO DI SVILUPPO DELLE UDA DI GEOGRAFIA (CLASSI SECONDE) secondo le Indicazioni del 2012 NUMERO UDA TITOLO PERIODO ORIENTATIVO DI SVILUPPO UDA N.1 Mi muovo e mi oriento nello spazio Ottobre/Novembre

Dettagli

ISTRUTTORE Manovre Salvavita Pediatriche (MSP)

ISTRUTTORE Manovre Salvavita Pediatriche (MSP) IL Comitato Regionale della Lombardia RENDE NOTO che, in collaborazione con l Area 1 Regionale e lo Staff Regionale MSP, sono stati organizzati 2 Corsi per : ISTRUTTORE Manovre Salvavita Pediatriche (MSP)

Dettagli

Comprendente: UDA CONSEGNA AGLI STUDENTI PIANO DI LAVORO SCHEMA RELAZIONE INDIVIDUALE

Comprendente: UDA CONSEGNA AGLI STUDENTI PIANO DI LAVORO SCHEMA RELAZIONE INDIVIDUALE UNITÀ DI APPRENDIMENTO Faccio attività fisica perché Comprendente: UDA CONSEGNA AGLI STUDENTI PIANO DI LAVORO SCHEMA RELAZIONE INDIVIDUALE Pagina 1 di 6 UDA Denominazione Prodotti Competenze mirate Comuni/cittadinanza

Dettagli

LA PNL NELLA PSICOLOGIA DEL LAVORO

LA PNL NELLA PSICOLOGIA DEL LAVORO CORSO DI FORMAZIONE LA PNL NELLA PSICOLOGIA DEL LAVORO NELLA SEDE DI BOLOGNA 1 CHI SIAMO La (SFP) è un associazione culturale, nata nel 2014 con un duplice scopo: 1) Sviluppare competenze e fornire strumenti

Dettagli

1) TRASFERIMENTO DIFENSIVO - DIFESA DEL CONTROPIEDE 2) TRASFERIMENTO OFFENSIVO / LA CONTROFUGA 3) LA SUPERIORITA NUMERICA

1) TRASFERIMENTO DIFENSIVO - DIFESA DEL CONTROPIEDE 2) TRASFERIMENTO OFFENSIVO / LA CONTROFUGA 3) LA SUPERIORITA NUMERICA 1) Il palleggio 2) Difesa del pallone 3) Nuotate con palla 4) Nuotate senza palla 5) Difesa a pressing 6) Attacco al pressing 7) Il tiro 8) Tecnica del nuoto 9) Le discese 10) La controfuga 11) Il vigile

Dettagli

FEDERAZIONE SAMMARINESE GIUOCO CALCIO SETTORE GIOVANILE DI BASE

FEDERAZIONE SAMMARINESE GIUOCO CALCIO SETTORE GIOVANILE DI BASE FEDERAZIONE SAMMARINESE GIUOCO CALCIO SETTORE GIOVANILE DI BASE San Marino, 28 novembre 2016 PROGETTO CEF: un progetto che riguarda tutti. Le attività del progetto CEF hanno bisogno di condivisione: non

Dettagli

REGOLAMENTO CATEGORIA PROPAGANDA

REGOLAMENTO CATEGORIA PROPAGANDA POLISPORTIVE ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI PROMOZIONE SPORTIVA GIOVANILI SALESIANE Sede nazionale. Via Nomentana 175-00161 ROMA Tel. 06/4462179 - Fax 06/491310 PARTE GENERALE REGOLAMENTO CATEGORIA PROPAGANDA

Dettagli

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE. Tavola di sintesi delle unità di apprendimento da svolgere nel corrente a.s. 2015/16 PROGETTAZIONE ANNAULE DIDATTICA

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE. Tavola di sintesi delle unità di apprendimento da svolgere nel corrente a.s. 2015/16 PROGETTAZIONE ANNAULE DIDATTICA PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE DocentI Plessi SBRANA-LAMBRUSCHINI-TENUTA Classe III Disciplina EDUCAZIONE FISICA Tavola di sintesi delle unità di apprendimento da svolgere nel corrente a.s. 2015/16 PROGETTAZIONE

Dettagli

MAJORANA. www.majoranasanlazzaro.it A.S. 2015/16 INDICAZIONI PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI NEOASSUNTI. Fonti normative

MAJORANA. www.majoranasanlazzaro.it A.S. 2015/16 INDICAZIONI PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI NEOASSUNTI. Fonti normative A.S. 2015/16 INDICAZIONI PER LA FORMAZIONE DEI DOCENTI NEOASSUNTI Fonti normative Legge 107/2015 DM 850/2015 CM 36167/2015 SUDDIVISIONE DELLE 50 ORE DI FORMAZIONE 1. incontro propedeutico formativo dell

Dettagli

Università Roma Tre Facoltà di Scienze della formazione Corso di laurea in Servizio Sociale e Sociologia L.39 A.A

Università Roma Tre Facoltà di Scienze della formazione Corso di laurea in Servizio Sociale e Sociologia L.39 A.A Università Roma Tre Facoltà di Scienze della formazione Corso di laurea in Servizio Sociale e Sociologia L.39 A.A. 2015-2016 7 novembre 2015 Presentazione del Laboratorio di tirocinio Docenti: Alessandra

Dettagli

CORSO PAA PER ASSISTENTI DI VOLO SYLLABUS

CORSO PAA PER ASSISTENTI DI VOLO SYLLABUS CORSO PAA PER ASSISTENTI DI VOLO SYLLABUS I PRINCIPI BASILARI DELLA COMUNICAZIONE: - elementi della comunicazione o mittente, messaggio, ricevente o la pragmatica della comunicazione - fattori di inefficacie

Dettagli

REGOLAMENTO FORMAZIONE ISTRUTTORI DOG ENDURANCE / CANICROSS FISC

REGOLAMENTO FORMAZIONE ISTRUTTORI DOG ENDURANCE / CANICROSS FISC REGOLAMENTO FORMAZIONE ISTRUTTORI DOG ENDURANCE / CANICROSS FISC (ultimo aggiornamento: luglio 2017) CORSO DI FORMAZIONE ISTRUTTORI 1 LIVELLO Formare istruttori in grado di preparare binomi che possano

Dettagli

P r o g r a m m a d i v a l o r i z z a z i o n e d e l c a l c i o g i o v a n i l e

P r o g r a m m a d i v a l o r i z z a z i o n e d e l c a l c i o g i o v a n i l e CENTRI FEDERALI TERRITORIALI P r o g r a m m a d i v a l o r i z z a z i o n e d e l c a l c i o g i o v a n i l e PREMESSA Partendo dall analisi delle esperienze sviluppate dalle principali Federazioni

Dettagli

Modulo 2 1c1 Attacco lezione di Antonio Petillo

Modulo 2 1c1 Attacco lezione di Antonio Petillo Corso Allenatori I anno - Norcia 04/07/2007 Modulo 2 1c1 Attacco lezione di Antonio Petillo La lezione è stata svolta in due parti, una prima parte di lezione frontale con l ausilio di slide ed una pratica

Dettagli

PROGETTAZIONE / PROGRAMMAZIONE DIDATTICA INDICE. Revisioni

PROGETTAZIONE / PROGRAMMAZIONE DIDATTICA INDICE. Revisioni Pagina 1 di 8 INDICE 1.1 OBIETTIVO 1.2 APPLICAZIONE 1.3 RESPONSABILITÀ 1.4 FLOW ATTIVITÀ 1.5 PIANIFICAZIONE 1.6 VERIFICHE E PIANI DI RECUPERO 1.7 VALIDAZIONE E MODIFICHE AL PROGETTO 1.8 MODULISTICA Revisioni

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE TECNICO\TATTICA

LA PROGRAMMAZIONE TECNICO\TATTICA LA PROGRAMMAZIONE TECNICO\TATTICA In che periodo si inizia la programmazione? Quali sono le priorità? Marzo: Programmazione obiettivi Insieme al Club definire o ridefinire gli obiettivi (risultati) per

Dettagli

UN CANESTRO NELLO ZAINO

UN CANESTRO NELLO ZAINO UN CANESTRO NELLO ZAINO Emozione, Scoperta e Gioco Progetto della Federazione Italiana Pallacanestro Realizzato da: RHODIGIUM MINI - BASKET L associazione sportiva dilettantistica Rhodigium Basket segnala

Dettagli

Centro Studi Politici, culturali, Economici, Sociali e Giuridici FUTURA

Centro Studi Politici, culturali, Economici, Sociali e Giuridici FUTURA Centro Studi Politici, culturali, Economici, Sociali e Giuridici FUTURA Lamezia Terme 88046 via Coschi 72/b interno 1 telefono e fax 0968/201908 Codice Fiscale 92003410799 FORMAZIONE GENERALE STRUMENTI

Dettagli

L INCONTRO TRA IL MINIBASKET E IL BASKET:

L INCONTRO TRA IL MINIBASKET E IL BASKET: BRESCIA 12 febbraio 2007 L INCONTRO TRA IL MINIBASKET E IL BASKET: DALL EMOZIONE AI FONDAMENTALI. Maurizio Cremonini Responsabile Tecnico Federale Settore Minibasket FIP ... conoscere il Minibasket è fondamentale.

Dettagli

Fondamentali di base: ATTACCO

Fondamentali di base: ATTACCO Fondamentali di base: ATTACCO Relatore prof. Bosetti Principali problematiche L attacco deve essere considerato come tema permanente di ogni seduta di allenamento. Ore di lavoro specifico sull'attacco

Dettagli

Indizione corsi Arbitri Associati e Segnapunti Associati Stagione sportiva Corso Arbitri Associati

Indizione corsi Arbitri Associati e Segnapunti Associati Stagione sportiva Corso Arbitri Associati Indizione corsi Arbitri Associati e Segnapunti Associati Stagione sportiva 2016-2017 Corso Arbitri Associati Il corso, riservato ai tesserati di società (atleti, allenatori e dirigenti) di età superiore

Dettagli

C.O.N.I. Comitato Regionale Puglia Scuola Regionale dello Sport. Federazione Scacchistica Italiana Comitato Regionale Puglia Gennaio 2011

C.O.N.I. Comitato Regionale Puglia Scuola Regionale dello Sport. Federazione Scacchistica Italiana Comitato Regionale Puglia Gennaio 2011 C.O.N.I. Scuola Regionale dello Sport Federazione Scacchistica Italiana SCACCHI: CORSO DI FORMAZIONE PER NOMINA A TECNICO DI 1 LIVELLO 8-9 - 15-16 Gennaio 2011 SCACCHI: CORSO DI FORMAZIONE PER NOMINA A

Dettagli

Sviluppo tattico offensivo: La sovrapposizione

Sviluppo tattico offensivo: La sovrapposizione Sviluppo tattico offensivo: La sovrapposizione Che cos è la sovrapposizione? Viene definita sovrapposizione la corsa di un giocatore eseguita alle spalle del compagno in possesso di palla. La sovrapposizione

Dettagli

Skimmy e la ginnastica Propriocettiva Daniele Gatti

Skimmy e la ginnastica Propriocettiva Daniele Gatti Skimmy e la ginnastica Propriocettiva Daniele Gatti La regolazione del tono posturale e di tutti i movimenti, volontari e riflessi, è legata alle informazioni che arrivano al Sistema nervoso dai recettori

Dettagli

1 Esercizi : il muro

1 Esercizi : il muro Esercizi : il muro Finalità: studio della corretta posizione e tensione delle braccia piedi a terra (con rete bassa) il giocatore esegue delle simulazioni di muro con estensione della braccia verso l alto

Dettagli