CENNI A SISTEMI DI COMANDO PER LA SICUREZZA DELLE MACCHINE
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1 CENNI A SISTEMI DI COMANDO PER LA SICUREZZA DELLE MACCHINE UNI EN ISO :2016
2 Contenuti trattati: Scopo e campo di applicazione Termini e Definizioni Funzioni di sicurezza Categorie Determinazione del livello di prestazione richiesto Metodo dei blocchi Stime della copertura diagnostica Guasto da causa comune Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
3 La norma specifica i requisiti di sicurezza e le linee guida sui principi di progettazione e integrazione di parti dei sistemi di comando legate alla sicurezza, inclusa la progettazione del software. E UNANORMADITIPOB-1COMEINDICATONELLAISO12100 TRATTA PARTICOLARI ASPETTI DELLA SICUREZZA (AD ESEMPIO DISTANZE DI SICUREZZA, TEMPERATURA SUPERFICIALE, RUMORE) Riferimenti normativi: ISO ISO IEC IEC IEC ISO/TR ISO/TR Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
4 ISO MEMBERS
5 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Le parti dei sistemi di comando intese a fornire funzioni di sicurezza sono denominate «PARTI DEI SISTEMI DI COMANDO LEGATE ALLA SICUREZZA (SRP/CS) SAFETY RELATED PARTS OF CONTROL SYSTEMS» e possono consistere di hardware e software ed essere separate dal sistema di comando della macchina o esserne parte integrante. In aggiunta alle funzioni di sicurezza, le SRP/CS possono consentire anche funzioni operative(ad es. comando di avvio a due mani). La norma ISO copre tutte le tecnologie, in particolare copre i dispositivi elettromeccanici, idraulici, elettronici programmabili complessi (limitatamente alle architetture designate). Si veda la guida ISO/TR La norma IEC riguarda solo i sistemi elettrici, elettronici ed elettronici programmabili legati alla sicurezza. Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
6 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La capacità delle parti dei sistemi di comando legate alla sicurezza di eseguire una funzione di sicurezza è assegnata ad uno di 5 livelli, denominati LIVELLI DI PRESTAZIONE(PL). Tali livelli di prestazione sono definiti in termini di PROBABILITA DI GUASTO PERICOLOSO PER ORA(PFHD) La probabilità di guasto pericoloso di una funzione di sicurezza dipende da numerosi fattori: Struttura hardware e software L estensione dei meccanismi di rilevamento delle avarie(dc) L affidabilità dei componenti(mttfd) Guasto da causa comune(ccf) Il processo di progettazione Le sollecitazioni operative Le condizioni ambientali Procedimenti operativi Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
7 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
8 TERMINI E DEFINIZIONI Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
9 TERMINI E DEFINIZIONI AVARIA (FAULT) Stato di un elemento caratterizzato dall incapacità di eseguire una funzione richiesta, esclusa l inabilità durante la manutenzione preventiva o altre azioni programmate o dovuta alla mancanza di mezzi esterni. GUASTO (FAILURE) Cessazione dell attitudine di un elemento ad eseguire la funzione richiesta Dopo un guasto l elemento è in avaria Il guasto è un evento, l avaria è uno stato GUASTO PERICOLOSO Guasto che può potenzialmente mettere la SRP/CS in uno stato pericoloso o di incapacità di funzionare GUASTO DA CAUSA COMUNE (CCF) Guasti di diversi elementi, derivanti da un unico evento, che non sono conseguenza l uno dell altro. Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
10 TERMINI E DEFINIZIONI FUNZIONE DI SICUREZZA Funzione di una macchina il cui guasto può determinare un immediato aumento del rischio LIVELLO DI PRESTAZIONE(PL) Livello discreto utilizzato per specificare la capacità delle parti dei sistemi di comando legate alla sicurezza di eseguire una funzione di sicurezza in condizioni prevedibili. LIVELLO DI PRESTAZIONE RICHIESTO (PLr) Livello di prestazione applicato al fine di conseguire la riduzione del rischio richiesta per ciascuna funzione di sicurezza TEMPO MEDIO AL GUASTO PERICOLOSO (MTTFd) Previsione del tempo medio al guasto pericoloso COPERTURA DIAGNOSTICA (DC) Misura dell efficacia della diagnostica, data dal rapporto tra frequenza di guasti pericolosi rilevati su frequenza di guasti pericolosi totali. Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
11 SICUREZZA NELLA PROGETTAZIONE STRATEGIE PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO La strategia di riduzione del rischio sulle macchine è data dalla ISO Questa strategia copre l intero ciclo di vita del macchinario. L analisi dei pericoli e la riduzione del rischio per una macchina richiede che i rischi siano eliminati o ridotti attraverso misure gerarchiche: Eliminazione dei pericoli e riduzione dei rischi attraverso la progettazione Riduzione del rischio attraverso misure complementari di salvaguardia Riduzione dei rischi attraverso l informazione, l addestramento e dettagliate istruzioni di lavoro Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
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13 STRATEGIE PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
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15 STRATEGIE PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO La norma UNI EN ISO prende in considerazione per la stima della sicurezza di una funzione legata al sistema di comando diversi fattori, tra i quali: Affidabilità Diagnostica Resistenza ai guasti dei componenti Il metodo che si usa per valutare la sicurezza di un sistema è quello di calcolare la probabilità che possa capitare un guasto pericoloso, in un determinato intervallo di tempo, tenendo conto dell affidabilità dei suoi componenti. Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
16 STRATEGIE PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO Performance level(pl): è la capacità, da parte di una funzione di sicurezza, di riuscire a ridurre il rischio previsto. Viene espresso in probabilità media di un guasto pericoloso nell intervallo di un ora. Sono previsti 5 livelli: da PLaa PLe. Ognuno identifica un ambito numerico di probabilità di accadimento del guasto in un ora.
17 PROGETTAZIONE DI UNA PARTE DI UN SISTEMA DI COMANDO LEGATA ALLA SICUREZZA Funzioni di sicurezza: Ogni funzione/sistema di sicurezza è composto dai seguenti componenti: Input Logic Output Mezzi di interconnessione
18 PROGETTAZIONE DI UNA PARTE DI UN SISTEMA DI COMANDO LEGATA ALLA SICUREZZA
19 DETERMINAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RICHIESTO (PLr) Performance level richiesto (PLr): livello di prestazione che il circuito realizzato deve raggiungere per essere considerato conforme alle necessità di riduzione del rischio. Perché un circuito di sicurezza sia idoneo deve essere quindi:
20 DETERMINAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RICHIESTO (PLr) FREQUENZA DELLA RICHIESTA > 1 ALL ANNO F1 SE FREQ< 1 VOLTA OGNI 15MIN & Tesposizione < 1/20 Toperativo
21 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RAGGIUNTO (PL) Categorie: classificazione delle parti di un sistema di comando legate alla sicurezza in relazione alla loro resistenza alle avarie e al loro successivo comportamento nella condizione di avaria e/o la loro affidabilità. Esistono 5 categorie: B,1,2,3,4 ARCHITETTURA DESIGNATA PER LA CATEGORIA B: Il verificarsi di un avaria può portare alla perdita della funzione di sicurezza.
22 ARCHITETTURE DESIGNATE ARCHITETTURA DESIGNATA PER LA CATEGORIA 1: ha la stessa architettura della categoria B ma una migliore resistenza alle avarie è conseguita attraverso selezione e applicazione dei componenti. COMPONENTI E PRINCIPI DI SICUREZZA BEN PROVATI(ISO ) Quando si verifica un avaria questa può portare alla perdita della funzione di sicurezza. La perdita della funzione di sicurezza è meno probabile rispetto alla categoria B. Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
23 ARCHITETTURE DESIGNATE ARCHITETTURA DESIGNATA PER LA CATEGORIA 2: migliore prestazione mediante il controllo periodico dell espletamento della funzione di sicurezza specificata. All avvio della macchina e Prima dell inizio di qualsiasi situazione pericolosa Il verificarsi di un avaria può portare alla perdita della funzione di sicurezza tra i controlli e la perdita della funzione di sicurezza viene rilevata dal controllo.
24 ARCHITETTURE DESIGNATE ARCHITETTURA DESIGNATA PER LA CATEGORIA 3: progettata in modo che una singola avaria non porti a una perdita delle funzioni di sicurezza. La singola avaria deve essere rilevata durante o prima della successiva richiesta della funzione di sicurezza(sorveglianza«m»). L accumulo di avarie non rilevate può portare ad un uscita accidentale e a una situazione pericolosa della macchina.
25 ARCHITETTURE DESIGNATE ARCHITETTURA DESIGNATA PER LA CATEGORIA 4: progettata in modo che una singola avaria non porti a una perdita delle funzioni di sicurezza. La singola avaria deve essere rilevata durante o prima della successiva richiesta della funzione di sicurezza(sorveglianza«m»). L accumulo di avarie non rilevate NON DEVE PORTARE ad un uscita accidentale e a una situazione pericolosa della macchina.
26 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RAGGIUNTO (PL) TEMPO MEDIO AL GUASTO PERICOLOSO DI OGNI CANALE (MTTFd) Previsione del tempo medio prima del verificarsi di un guasto pericoloso. Fornisce una stima di qualità e affidabilità dei componenti utilizzati. Per la valutazione delle misure di protezione si distinguono tre livelli, basso, medio, alto per l MTTFd, misurato in anni, di ogni canale singolo. Il MTTFdviene calcolato quindi prima su ogni singolo componente, poi su ogni singolo canale e infine un MTTFd complessivo per tutti i canali.
27 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RAGGIUNTO (PL) CALCOLO O VALUTAZIONE DEI VALORI DI MTTFD PER SINGOLI COMPONENTI METODO 1: basato sul rispetto delle buone pratiche tecniche ed applicabile per tutti i tipi di componenti fabbricati in conformità alla ISO , se il fabbricante del componente specifica l applicazione appropriata e le condizioni operative e se la progettazione della SRP/CS soddisfa i principi di sicurezza di base e ben provati secondo la ISO 13849/2. PROSPETTO C.1 COMPONENTI IDRAULICI: applicabile ai componenti idraulici, se sono fabbricati in conformità alla ISO ,, se il fabbricante del componente specifica l applicazione appropriata e le condizioni operative e se la progettazione della SRP/CS soddisfa i principi di sicurezza di base e ben provati secondo la ISO 13849/ anni METODO 3: applicabile ai componenti meccanici, pneumatici ed elettromeccanici.
28 PROSPETTO C.1 Standard internazionali in rapporto a MTTFD o B10D. Relatore: ing. Reppele Luca UNIENISO
29 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RAGGIUNTO (PL) NUMERO DI CICLI FINO AL GUASTO PERICOLOSO DEL 10% DEI COMPONENTI (B10d) Per i componenti pneumatici, meccanici ed elettromeccanici (valvole, relè, contattori, interruttori di posizione ) è più frequente che i costruttori non indichino il valore in anni di MTTFD, ma indichino solo il numero medio di cicli al guasto pericoloso del 10%dei componenti. SI PUO CALCOLARE MTTFDMEDIANTE B10 E T (VITA UTILE) VALORE MEDIO DEGLI AZIONAMENTI ANNUALI ( nop) FUNZIONAMENTO MEDIO IN ORE AL GIORNO ( hop) FUNZIONAMENTO MEDIO IN GIORNI ALL ANNO ( dop) TEMPO MEDIO TRA L INIZIO DI DUE CICLI SUCCESSIVI ( tciclo)
30 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RAGGIUNTO (PL) Esempio: Per una valvola pneumatica, un fabbricante determina un valore medio di 60 milioni di cicli come B10d. La valvola è utilizzata per due turni ogni giorno su 220 giorni lavorativi annui. Il tempo medio tra l inizio di due turni successivi della valvola è stimato a 5 s. Ne derivano i seguenti valori: di 220 giorni/anno di 16 ore/giorno di 5 s per ciclo B 10d di 60 milioni di cicli
31 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RAGGIUNTO (PL) Con questi dati si possono calcolare le seguenti quantità: ,5310 $ 220/16 /3600!/ 5!/ % &'( ) $ 2,5310 $ / 23,7 +%%, - )10 0,1 23,7 0,1 237
32 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RAGGIUNTO (PL) Metodo semplificato di determinare.//0 1 per ogni canale Formula generale: %%, ( +%%, ( 5& %%, (6 Con +%%, ( per l intero canale +%%, ( per ogni componente che abbia un contributo nella funzione di sicurezza +%%, (6 per ogni componente che abbia un contributo nella funzione di sicurezza e dove gli nj componenti identici con lo stesso MTTFDj sono raggruppati insieme 65&
33 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RAGGIUNTO (PL) Metodo semplificato di determinare.//0 1 per ogni canale Esempio: lista di componenti di una scheda elettronica
34 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RAGGIUNTO (PL) COPERTURA DIAGNOSTICA Misura l efficacia della diagnostica, che può essere rappresentata dal rapporto tra la percentuale di guasti pericolosi rilevati e la percentuale dei guasti totali È un parametro che può essere riferito ad una singola parte o ad un singolo componente. Il valore della DC si esprime in quattro livelli:
35 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RAGGIUNTO (PL) COPERTURA DIAGNOSTICA Qualora parti del sistema di controllo avessero diverse DC, è possibile calcolare la DC media dell intera SRP/CS. Si calcola quindi la DC dell intero sistema e non del singolo canale.
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37 UNI EN ISO
38 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RAGGIUNTO (PL) CCF: common cause failure GUASTO DA CAUSA COMUNE Guasti di diversi elementi, derivanti da un unico evento, che non sono conseguenti l uno all altro. Il parametro stima i danni per cause comuni definiti come guasti differenti, riassunti da un singolo evento, dove tali guasti non sono conseguenza uno dell altro. Rappresentano il grado di indipendenza di funzionamento dei canali di un sistema ridondante. La stima dell effetto dei CCF avviene mediante un processo quantitativo di assegnazione di un punteggio in base alle misure utilizzate per ridurre o eliminare i guasti da causa comune.
39 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RAGGIUNTO (PL) Processo di assegnazione di un punteggio e di quantificazione delle misure contro i CCF
40 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RAGGIUNTO (PL) Processo di assegnazione di un punteggio e di quantificazione delle misure contro i CCF
41 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RAGGIUNTO (PL) Procedimento semplificato per stimare il PL di una SRP/CS sulla base di architetture designate Per le architetture designate si assume tipicamente che: TEMPO DI SERVIZIO 20 ANNI FREQUENZE DI GUASTO COSTANTI ENTRO IL TEMPO DI SERVIZIO PER LA CATEGORIA 2, FREQUENZA DI RICHIESTA MINORE O UGUALE A 1/100 DELLA FREQUENZA DI PROVA, o test avviene immediatamente su richiesta della funzione di sicurezza e il tempo complessivo per rilevare il guasto e per portare la macchina ad una condizione non pericolosa (di solito per arrestare la macchina) è più breve del tempo per raggiungere il pericolo. PERLACATEGORIA2,MTTFdDELCANALEDITESTE MAGGIOREDIMETA DI MTTFd DEL CANALE FUNZIONALE Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
42 VALUTAZIONE DEL LIVELLO DI PRESTAZIONE RAGGIUNTO (PL) Procedimento semplificato per stimare il PL di una SRP/CS sulla base di architetture designate Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
43 FUNZIONI DI SICUREZZA I sistemi di comando della macchina espletano funzioni operative e/o di sicurezza. Le funzioni operative possono essere funzioni di sicurezza ma ciò può essere stabilito solo dopo l esecuzione di una valutazione completa del rischio. Funzioni di sicurezza tipiche: Arresto avviata da un mezzo di protezione Ripristino manuale Start/restart Comando locale Muting Funzione di azione mantenuta Dispositivo di consenso.. Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
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45 COMBINAZIONI DI SRP/CS PER CONSEGUIRE IL PL GLOBALE Una funzione di sicurezza può essere implementata mediante una o più SRP/CS e diverse funzioni di sicurezza possono condividere una o più SRP/CS Per ogni funzione di sicurezza individuata dalla analisi di rischio, devono essere stabiliti requisiti funzionali contributo alla riduzione del rischio che essa deve fornire(pl). La valutazione del PL va fatta quindi separatamente per ogni singola funzione di sicurezza. Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
46 COMBINAZIONI DI SRP/CS PER CONSEGUIRE IL PL GLOBALE
47 COMBINAZIONI DI SRP/CS PER CONSEGUIRE IL PL GLOBALE
48 COMBINAZIONI DI SRP/CS PER CONSEGUIRE IL PL GLOBALE La stima del PFHDper una combinazione serie di SRP/CS può essere eseguita anche sommando i valori di PFHD(ad esempio, derivati da allegato K della norma ISO ) di ciascun SRP/CS. PFHD= PFHD1 + PFHD PFHDN Se si conoscono i valori di PFHD L allegato K descrive la relazione che esiste tra MTTFde PFHddi un SRP/CS per le 4 architetture classificate in termini di Categoria e DC.
49 COMBINAZIONI DI SRP/CS PER CONSEGUIRE IL PL GLOBALE
50 COMBINAZIONI DI SRP/CS PER CONSEGUIRE IL PL GLOBALE Esempio di combinazione di diversi sistemi di comando per la sicurezza Il controllo è dato attraverso una logica di controllo elettronico e una valvola direzionale idraulica. Il rischio è ridotto attraverso AOPD che rileva l accesso alla zona pericolosa e previene l azionamento dell attuatore idraulico quando il fascio di luce è interrotto. I sistemi di comando per la sicurezza sono: AOPD, logica di controllo elettronica valvola direzionale idraulica e mezzi di interconnessione. Questa combinazione di parti di sistemi di comando prevede l arresto dell attuatore come funzione di sicurezza. Al momento dell interruzione dell AOPD, un segnale viene inviato alla logica di comando elettronico, che invia il segnale alla valvola direzionale idraulica per arrestare il flusso idraulico come risultato dell SRP/CS. Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
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52 VALIDAZIONE La progettazione della SPR/CS deve essere validata, secondo ISO MANUTENZIONE La manutenzione preventiva o correttiva può essere necessaria per mantenere la prestazione specificata delle parti legate alla sicurezza. Le informazioni per l uso delle SRP/CS devono includere le istruzioni per la manutenzione Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
53 DOCUMENTAZIONE TECNICA Nel progettare un SPR/CS, è compito del progettista specificare le seguenti informazioni relative alla sicurezza: Funzioni di sicurezza svolte dalla SPR/CS Caratteristiche di ogni funzione di sicurezza I punti esatti nei quali il sistema di sicurezza ha inizio e finisce Condizioni ambientali Il livello di prestazione PL La categoria/e selezionata/e I parametri rilevanti per l affidabilità (MTTFD, DC ) Misure contro guasti sistematici Tecnologia/e usate Avarie legate alla sicurezza considerate Giustificazioni per le esclusioni delle avarie Fondamenti logici del progetto Documentazione software Misure contro gli usi scorretti ragionevolmente prevedibili. Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
54 ISTRUZIONI PER L USO Le informazioni di sicurezza importanti per l uso dei SRP/CS devono essere fornite all utilizzatore. Queste includono (ma non si limitano) a: I limiti di ogni parte di sicurezza per la categoria/e selezionata e le eventuali esclusioni I limiti del SRP/CS e tutte le esclusioni delle avarie, per le quali, quando essenziale per il mantenimento della categoria selezionata e delle prestazioni di sicurezza, si devono dare informazioni appropriate per assicurare la continua giustificazione dell esclusione delle avarie Gli effetti di scostamenti dalle prestazioni specificate sulle funzioni di sicurezza Chiare descrizioni delle interfacce tra SRP/CS e dispositivi di protezione Tempo di risposta Limiti operativi Indicazioni e allarmi Muting e sospensione delle funzioni di sicurezza Modalità di comando Manutenzione Lista di controllo della manutenzione Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
55 [Segue] ISTRUZIONI PER L USO facilità di accessibilità e la sostituzione di parti interne Mezzi per ricerca guasti facile e sicura Informazioni specificanti le applicazioni per l uso rilevanti per le categorie cui è fatto riferimento Intervalli di prove di controllo quando pertinenti SI DEVONO FORNIRE LE INFORMAZIONI SPECIFICHE SULLA CATEGORIA/E EIL LIVELLO DI PRESTAZIONE COME SEGUE: IL RIFERIMENTO DATATO ALLA PRESENTE PARTE DELLA ISO LA CATEGORIA IL LIVELLO DI PRESTAZIONE UNI EN ISO :2016 Categoria B PL a Relatore: ing. Reppele Luca UNI EN ISO
56 CENNI DELLA ISO PROCESSO DI VALIDAZIONE VALIDAZIONE MEDIANTE ANALISI VALIDAZIONE MEDIANTE PROVE VALIDAZIONE DELLE FUNZIONI DI SICUREZZA VALIDAZIONE DELLE CATEGORIE VALIDAZIONE DEI REQUISITI AMBIENTALI VALIDAZIONE DEI REQUISITI DI MANUTENZIONE APPENDICI: STRUMENTI DI VALIDAZIONE PER SISTEMI MECCANICI STRUMENTI DI VALIDAZIONE PER SISTEMI PNEUMATICI STRUMENTI DI VALIDAZIONE PER SISTEMI IDRAULICI STRUMENTI DI VALIDAZIONE PER SISTEMI ELETTRICI
57 CENNI DELLA ISO STRUMENTI PER LA VALIDAZIONE: PRINCIPI DI SICUREZZA DI BASE PRINCIPI DI SICUREZZA BEN COLLAUDATI COMPONENTI BEN COLLAUDATI GUASTI ED ESCLUSIONE DEI GUASTI
58 CENNI DELLA ISO
59 CENNI DELLA ISO
60 SOFTWARE APPLICATIVI
61 SOFTWARE APPLICATIVI
62 ESEMPI APPLICATIVI REPORT DI SISTEMA
63 PER MAGGIORI INFORMAZIONI: CONTEC INDUSTRY Tel
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