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1 I Data: 16 luglio 2010 n Parti: P.G.D. Fonti: Diritto & Giustizia 2010 (s.m.) (nota di: NATALINI) Il soggetto che pone in essere molestie perpetrate attraverso l invio di messaggi di posta elettronica, sms e messaggi attraverso social network determinando uno stato di ansia nella vita quotidiana della vittima risponde del reato di stalking. Data: 22 giugno 2010 n Parti: D.G.G. Fonti: Diritto & Giustizia 2010 MOLESTIA O DISTURBO ALLE PERSONE Integra il reato di stalking la condotta di chi molesta, minaccia di morte via sms e diffama la ex partner per indurre i datori di lavoro a licenziarla, atteso che tali comportamenti sono idonei a provocare nella vittima un grave stato di ansia ed il fondato timore per la propria incolumità. Data: 02 marzo 2010 n Parti: Proc. rep. Trib. Chieti Fonti: Diritto & Giustizia 2010 (s.m.) (nota di: NATALINI) LIBERTA' PERSONALE Misure cautelari coercitive nei confronti di imputati e indagati allontanamento dalla casa coniugale disposto dal giudice Due soli episodi di minaccia o molestia possono valere ad integrare il reato di atti persecutori previsto dall art. 612 bis c.p., se abbiano indotto un perdurante stato di ansia o di paura nella vittima, che si sia vista costretta a modificare le proprie abitudini di vita, come è in realtà avvenuto nel caso di specie, che ha visto la parte lesa costretta perfino a cambiare casa e città per eludere la pressione indotta dal coniuge, che tuttavia aveva rintracciato la nuova abitazione, manifestandolo alla moglie separata con il macabro segno di un cappio appeso dietro la porta di casa. Data: 02 marzo 2010 n Fonti: Guida al diritto 2010, 33-34, 72 (s.m.) (nota di: Natalini) MOLESTIA O DISTURBO ALLE PERSONE Integrano il delitto di atti persecutori, di cui all'art. 612 bis c.p., anche due soli episodi di minaccia o di molestia, se abbiano indotto un perdurante stato di ansia o di paura nella vittima, che si sia vista costretta a modificare le proprie abitudini di vita. Data: 05 febbraio 2010 n

2 n Parti: M. Fonti: Riv. pen. 2010, 7-8, 730 II reato di atti persecutori, previsto dall'art. 612 bis c.p., può configurarsi anche in presenza di comportamenti reciprocamente molesti o minacciosi, quando si riscontri una posizione di ingiustificata predominanza di uno dei due contendenti, tale da dar luogo alla qualificabilità come persecutoria della condotta da lui posta in essere. Data: 05 febbraio 2010 n Parti: M. C. Fonti: CED Cass. pen LIBERTA' PERSONALE (Delitti contro la) In genere Il delitto di atti persecutori è reato ad evento di danno e si distingue sotto tale profilo dal reato di minacce, che è reato di pericolo. Annulla con rinvio, Trib. lib. Roma, 17 settembre 2009 CONFORMI E DIFFORMI Vedi anche: Cass. pen. n del 2010, Cass. pen. n del 2008 Data: 05 febbraio 2010 n Parti: M. C. Fonti: CED Cass. pen LIBERTA' PERSONALE (Delitti contro la) In genere La reciprocità dei comportamenti molesti non esclude la configurabilità del delitto di atti persecutori, incombendo, in tale ipotesi, sul giudice un più accurato onere di motivazione in ordine alla sussistenza dell'evento di danno, ossia dello stato d'ansia o di paura della presunta persona offesa, del suo effettivo timore per l'incolumità propria o di persone ad essa vicine o della necessità del mutamento delle abitudini di vita (Fattispecie relativa a provvedimento "de libertate"). Annulla con rinvio, Trib. lib. Roma, 17 settembre 2009 CONFORMI E DIFFORMI Vedi anche: Cass. pen. n del 2010 Autorità: Tribunale Roma sez. V Data: 04 febbraio 2010 n Fonti: Ius ac bonum 2010 In materia di atti persecutori (stalking) non sono sufficienti a configurare la fattispecie solo due episodi di aggressione poiché " il requisito della reiterazione degli atti di molestia o minaccia deve essere ricostruito alla luce degli eventi tipici che la norma richiede in relazione ai quali gli atti di aggressione devono presentare "un grado di invasività tale nella vita della vittima da determinarne uno stravolgimento psichico e della stessa organizzazione della quotidianità, compatibile solo con condotte caratterizzate da costanza, permanenza imponenza tali da costituire un vero e proprio impedimento alle sue normali abitudini di vita". Autorità: Tribunale Roma sez. V Data: 04 febbraio 2010 n. 3181

3 n Fonti: Ius ac bonum 2010 Nel reato di atti persecutori (stalking), la presentazione di più querele per ogni fatto di aggressione comporta che, se i procedimenti non vengono riuniti e non viene modificata l'imputazione che si riferisce quindi ad una sola aggressione il giudice non possa prendere in esame, ai fini dell'integrazione del reato, gli altri episodi di minaccia o molestia (Nel caso di specie il giudice assolveva l'imputato dal reato di atti persecutori e riqualificava il fatto di aggressione nel reato di danneggiamento aggravato dalla minaccia). Data: 21 gennaio 2010 n Parti: O. Fonti: CED Cass. pen LIBERTA' PERSONALE (Delitti contro la) In genere Integrano il delitto di atti persecutori, di cui all'art. 612 bis cod. pen., anche due sole condotte di minaccia o di molestia, come tali idonee a costituire la reiterazione richiesta dalla norma incriminatrice. Rigetta, Trib. lib. Bologna, 23 aprile 2009 Autorità: Uff. Indagini preliminari Napoli Data: 14 gennaio 2010 n. 23 Fonti: Redazione Giuffrè 2010 Integra il reato di cui all'art. 612 bis c.p. il comportamento del coniuge separato consistente nel controllare ogni movimento dell'ex moglie, mediante continue telefonate, reiterando ingiurie e minacce, ponendo in essere atti ritorsivi ed imponendo un'invadente presenza non gradita. Data: 12 gennaio 2010 n Parti: G.A. Fonti: Diritto & Giustizia 2010 (nota di: CECCARELLI ) Integra il reato di stalking ex art. 612 bis c.p. la condotta di chi per più giorni rivolge apprezzamenti di vario tipo ad una minore (nella specie, l'individuo si era spinto sino al punto di recarsi alla scuola della ragazzina e, rimanendo dinanzi all'istituto, le aveva rivolto sguardi minacciosi), tanto da generare nella vittima uno stato di alterazione del proprio equilibrio e della propria serenità (la ragazza aveva chiesto ai genitori di non poter più frequentare l'istituto scolastico, percependo come pericolosa la situazione che si andava rappresentando). Data: 12 gennaio 2010 n Parti: G. Fonti: CED Cass. pen LIBERTA' PERSONALE (Delitti contro la) In genere

4 Il perdurante e grave stato di ansia o di paura, costituente uno dei tre possibili eventi del delitto di atti persecutori, è configurabile in presenza del destabilizzante turbamento psicologico di una minore determinato da reiterate condotte dell'indagato consistite nel rivolgere apprezzamenti mandandole dei baci, nell'invitarla a salire a bordo del proprio veicolo e nell'indirizzarle sguardi insistenti e minacciosi. Dichiara inammissibile, Trib. lib. Messina, 04/08/2009 CONFORMI E DIFFORMI Vedi anche: Cass. pen. n del 2010 Data: 12 gennaio 2010 n Parti: Fonti: Resp. civ. e prev. 2010, 9, 1777 MOLESTIA O DISTURBO ALLE PERSONE Responsabilità penale - Atti diretti a forzare l'attenzione della vittima e a stringere con lei un rapporto percepito come anomalo e pericoloso - Perdurante e grave stato di ansia e di paura - Reato di atti persecutori - Sussistenza. Commette il reato di atti persecutori (c.d. stalking) chi, con ripetute condotte di molestie, esprime apprezzamenti, manda baci e rivolge sguardi insistenti e minacciosi tali da turbare le normali condizioni di vita e l'equilibrio della persona offesa nella speranza di stringere con lei un rapporto dalla stessa percepito come pericoloso generando in lei uno stato di soggezione e di disagio emotivo. Autorità: Tribunale Crema Data: 11 gennaio 2010 n. 766 Fonti: Redazione Giuffrè 2010 La clausola di sussidiarietà "salvo che il fatto non costituisca più grave reato" contenuta nella norma di cui all'art. 612 bis c.p., non opera tutte le volte in cui il reato più grave s'identifichi, in concreto, solo con una frazione delle condotte poste in essere dallo stalker e sussumibili nella fattispecie degli "atti persecutori", perché in questi casi la fattispecie più grave non è in grado di assorbire effettivamente il disvalore di quest'ultima. Pertanto, va affermato il concorso tra il delitto di sequestro di persona e quello di cui all'art. 612 bis c.p., quando la condotta con cui lo stalker ha privato la persona offesa della libertà personale rappresenti solo una frazione di una serie di condotte materiali eterogenee a carattere persecutorio perpetrate in un considerevole lasso di tempo dall'agente, quali ripetute telefonate molestatrici, minacce, aggressioni fisiche: in queste ipotesi, visto che la maggior parte delle condotte materiali in cui si sono concretizzati gli atti dello stalker non rientrano nel fuoco della previsione di cui all'art. 605 c.p., applicare solo questa norma incriminatrice significherebbe sostanzialmente lasciare impunite tali condotte. Autorità: Tribunale Caltanissetta Data: 04 gennaio 2010 Parti: G.S. Fonti: Foro it. 2010, 4, 214 VIOLENZA SESSUALE E REATI CONTRO LA LIBERTA' SESSUALE Circostanze attenuanti casi di minore gravità Reiterate e offensive manifestazioni di aggressività e violenza realizzate dal coniuge per convincere la moglie a riprendere la convivenza, e costituenti prosecuzione di precedenti manifestazioni aggressive attuate presso il domicilio familiare mentre i rapporti coniugali stavano deteriorandosi, rimangono assorbite nella fattispecie di maltrattamenti in famiglia e come tali sanzionate, non potendo concorrere l'ulteriore contestazione di atti persecutori. Autorità: Uff. Indagini preliminari Bari Data: 24 novembre 2009

5 Data: 24 novembre 2009 Fonti: Giurisprudenzabarese.it 2009 In relazione al delitto previsto dall'art. 612 bis c.p., si deve ritenere che la condotta posta in essere dal soggetto agente sia idonea ad ingenerare nella vittima un fondato timore per la propria o altrui incolumità allorquando sia caratterizzata dalla reiterazione delle minacce, dalla gravità delle stesse e dalla noncuranza di averle proferite in luoghi pubblici. Autorità: Tribunale Catanzaro sez. II Data: 03 novembre 2009 Fonti: Redazione Giuffrè 2010 Il reato di atti persecutori di cui all'art. 612 bis c.p., è caratterizzato da condotte reiterate nel tempo che ingenerano un fondato timore da parte della vittima di un male più grave, pur senza arrivare ad integrare i reati di lesioni o maltrattamenti. Autorità: Tribunale Palermo Data: 29 settembre 2009 Fonti: Dir. famiglia 2010, 1, 213 MOLESTIA O DISTURBO ALLE PERSONE Persona (diritti e doveri della) - L. 23 aprile 2009 n. 38 (delitto di "stalking" ex) - Atti persecutori - Libertà morale ed autodeterminazione (diritto alla) - Violazione - Libertà personale e riservatezza (diritto alla) - Violazione - Vita familiare, lavorativa e sociale (diritto alla libera esplicazione della propria) - Violazione - Assenza di turbative e molestie (diritto alla) - Violazione - Vita privata (reiterate, assillanti, ossessive, continue intrusioni nella propria) - Vittima (non lievi danni psicofisici arrecati alla) - Illeggittimità - "Stalker" (sanzioni e misure cautelari a carico dello) - Legittimità. Consuma l'illecito penale p.e p. dalla l. 23 aprile 2009 n. 38 (c.d. "stalking") chiunque perseguiti - con pedinamenti reiterati ed assillanti, con frequenti appostamenti, con non lievi, ripetute intrusioni nella vita lavorativa e familiare altrui, con sistematici atti di morbosa, invasiva aggressività, con costanti, ripetuti contatti telefonici ed epistolari - una donna, costantemente e con indubbia certezza, rimasta insensibile alle maniacali profferte amorose dell'agente, provocando in lei uno stato di ansia, di sofferenza, di non irragionevole paura, di continua, giustificata, grave apprensione (nel caso di specie, lo spasimante, ammonito dall'autorità di P.S., ha proseguito imperterrito nella sua condotta pur avendo promesso, formalmente ed esplicitamente, alla predetta autorità che si sarebbe del tutto astenuto dal proseguire nel proprio, pregresso, illecito comportamento). Autorità: Tribunale Lucera Data: 10 luglio 2009 Fonti: Redazione Giuffrè 2009 Integra il reato di cui all'art. 612 bis c.p. chi reitera minacce e molestie a danno della moglie in stato di separazione di fattoo. Autorità: Tribunale Lucera Data: 10 luglio 2009 Parti: Fonti: Giur. merito 2010, 5, 1372

6 Fonti: Giur. merito 2010, 5, 1372 Minaccia - In genere. Le continue minacce e molestie a danno del coniuge separato di fatto tali, da indurre la persona offesa in una condizione psicologica di continuo e fondato timore per la propria incolumità, sono idonee ad integrare l'elemento oggettivo del reato di cui all'art. 612-bis c.p. Data: 01 luglio 2009 Fonti: Foro ambrosiano 2009, 3, 284 Violenza privata - Atti persecutori - Elemento oggettivo - Differenze. Il reato di violenza privata di cui all'art. 610 c.p. si distingue da quello di atti persecutori di cui all'art. 612 bis c.p. perché, mentre nel primo le condotte della persona offesa sono direttamente coartate dal reo (costrizione di fare, omettere, tollerare), nel secondo esse sono finalizzate ad evitare ogni contatto con il persecutore, ma non specificamente imposte da costui. Data: 01 luglio 2009 Fonti: Foro ambrosiano 2009, 3, 284 Atti persecutori - Elemento oggettivo - Condotte persecutorie poste in essere anche antecedentemente rispetto al vigore dell'art. 612 bis - Rilevanza. Il reato di cui all'art. 612 bis c.p. deve qualificarsi come abituale, cosicché le condotte poste in essere dall'agente antecedentemente all'entrata in vigore della norma possono saldarsi alle successive come segmenti del medesimo reato. Data: 01 luglio 2009 Fonti: Foro ambrosiano 2009, 3, 284 Atti persecutori - Elemento oggettivo - Alternatività delle condotte. Il reato di atti persecutori può alternativamente perfezionarsi mediante llalterazione delle abitudini di vita della vittima (rinvenibile ad esempio in presenza di cambio di lavoro, di utenza cellulare, del tragitto per tornare a casa, della rinuncia a pranzare con i colleghi o a uscire la sera, etc.) o causando nella stessa un perdurante stato ddansia, da intendersi provato al ricorrere di una acclarata patologia. Autorità: Tribunale Napoli sez. IV Data: 30 giugno 2009 Parti: Fonti: Resp. civ. e prev. 2009, 11, 2319 (s.m.) (nota di: MACRÌ) LIBERTA' PERSONALE Misure cautelari coercitive nei confronti di imputati e indagati presupposti soggettivi pericolo di recidiva specifica

7 Procedimento penale - Responsabilità penale - Reato di atti persecutori - C.d. stalking - Esigenze cautelari per il concreto pericolo della reiterazione delle azioni delittuose e del verificarsi di ulteriori conseguenze del reato - Sussistenza - Misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa - Applicazione. Commette il reato di atti persecutori (c.d. stalking) chi, con ripetute condotte di minacce, di molestie e di ricatti, verbalmente o per mezzo del telefono, con comportamenti di sorveglianza intrusivi e reiterati tali da turbare le normali condizioni di vita della persona offesa genera in lei uno stato di soggezione e di disagio emotivo al punto da costringerla a modificare le sue intenzioni o le sue abitudini di vita. Nella fattispecie concreta sussistono le esigenze cautelari di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., poiché, per le specifiche modalità o circostanze del fatto desumibili dall'aggressività mostrata in più occasioni dall'indagato per la personalità e il comportamento complessivamente tenuto dal medesimo, vi è il concreto pericolo che egli perseveri nell'azione delittuosa, ma, soprattutto che la stessa sortisca epiloghi peggiori di quelli attuali e viene applicata la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Autorità: Uff. Indagini preliminari Bari Data: 01 aprile 2009 Fonti: Giurisprudenzabarese.it 2009 LIBERTA' PERSONALE Misure cautelari coercitive nei confronti di imputati e indagati arresti domiciliari Il mero dato della modificazione legislativa dell'art. 275, comma 3 c.p.p. per effetto dell'art. 2, comma 1, lett. a) d.l. 23 febbraio 2009, n. 11 (peraltro senza la previsione di alcuna norma transitoria, così evidenziando la necessità di fare ricorso alla disciplina generale dell'art. 299 c.p.p.) non può ritenersi sufficiente per dedurre in via logica il sicuro aggravamento delle esigenze cautelari e quindi llobbligo di disporre la misura di massimo rigore, in quanto llintervento legislativo esprime una valutazione, in termini di presunzione di sussistenza di esigenze cautelari che vanno salvaguardate unicamente con la misura di massimo rigore, che è per sua natura astratta e generale, mentre il giudizio che la norma dell'art. 299 c.p.p. impone al giudice, per riscontrare il mutamento delle esigenze cautelari e la necessità di intervenire sulla scelta della misura idonea a contrastare llaggravamento delle esigenze, si fonda sempre su modifiche fattuali che esprimano la concretezza del pericolo. Autorità: Tribunale Bari sez. riesame Data: 06 aprile 2009 Fonti: Giur. merito 2009, 7-8, 1921 (s.m.) (nota di: RESTA) Atti persecutori - In genere. Il reato di atti persecutori di cui all'art. 612-bis c.p. caratterizzato da ripetute condotte di appostamento, comportamenti intenzionali e finalizzati alla molestia con effetto di provocare disagi psichici, timore per la propria incolumità e quella delle persone care, pregiudizio alle abitudini di vita, si distingue da quello di maltrattamenti poiché le condotte del denunciato, sono reiterate e ingenerano un fondato timore da parte della vittima di un male più grave, pur senza arrivare ad integrare i reati di lesioni o maltrattamenti. Data: 07 aprile 2009 Fonti: Foro ambrosiano 2009, 3, 277 MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA O VERSO FANCIULLI In genere Atti persecutori - Maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli - Assorbimento nel più grave delitto di cui all'art. 572 c.p. - Sussistenza. Nel caso in cui venga posta in essere - nella specie successivamente alla cessazione di convivenza "more uxorio" - sia una condotta di maltrattamenti sia una fattispecie di atti persecutorii di cui all'art. 612 bis c.p., deve ritenersi che il secondo venga assorbito dal primo in quanto meno grave.

8 Autorità: Uff. Indagini preliminari Bari Data: 15 aprile 2009 Fonti: Giurisprudenzabarese.it 2009 La reiterazione di condotte minacciose e moleste, aventi quale unica finalità quella di coartare la volontà della vittima, integrano la condotta del delitto previsto dall'art. 612 bis c.p. (nel caso di specie, le condotte consistevano in protratte telefonate, aggressioni, minacce portate all'indirizzo della vittima e la costante ed evidente presenza nelle immediate adiacenze della abitazione di costei). Data: 09 giugno 2009 Fonti: Foro ambrosiano 2009, 3, 283 Atti persecutori - Elemento oggettivo - Condotte persecutorie poste in essere anche antecedentemente rispetto al vigore dell'art. 612 bis - Rilevanza. Essendo il reato di cui all'art. 612 bis c.p. abituale, la consumazione dopo llentrata in vigore della norma rende la stessa applicabile anche alle condotte poste in essere in precedenza. Data: 09 giugno 2009 Fonti: Foro ambrosiano 2009, 3, 283 Atti persecutori - Natura abituale del reato - Provenienza degli elementi probatori. Per llapplicazione della misura cautelare ex art. 282 ter c.p.p. in ordine al reato di atti persecutori, non vale a inficiare la gravità del quadro indiziario la circostanza che la descrizione degli accadimenti - lineare, non contradditoria, particolareggiata - provenga dalla cerchia familiare o amicale della vittima, non potendo per ciò solo i fatti reputarsi dubbi o meno gravi. Data: 12 giugno 2009 Fonti: Foro ambrosiano 2009, 3, 283 Atti persecutori - Gravi indizi di colpevolezza - Provenienza degli elementi indizianti anche dalle dichiarazioni dei familiari della vittima - Sussistenza - Esigenza cautelare del pericolo di reiterazione del reato - Sussistenza. Per reati del tipo di quello dell'art. 612 bis c.p., sussistono i gravi indizi di colpevolezza ai fini cautelari anche qualora i fatti siano denunciati unicamente dalle persone più vicine alla vittima, giacché spesso solo queste ultime risultano al corrente della vicenda delittuosa. Data: 12 giugno 2009 Fonti: Foro ambrosiano 2009, 3, 283

9 Atti persecutori - Elemento oggettivo - Condotte minacciose e moleste reiterate nel tempo - Tipologie alternative di evento - Stato ddansia ingenerato nella vittima - Necessità ai fini della configurabilità del reato. La norma di cui all'art. 612 bis c.p. richiede in via alternativa per la consumazione del reato llinsorgenza nella persona offesa - a causa delle condotte persecutorie del reo - di un grave stato ddansia o di paura, ovvero di un mutamento nelle abitudini di vita. Autorità: Tribunale Lucera Data: 30 giugno 2009 Parti: Fonti: Giur. merito 2010, 5, 1373 Minaccia - In genere. Integra il reato di atti persecutori colui che reitera minacce e molestie a danno del coniuge separato di fatto. Tutti i diritti riservati - copyright Dott. A. Giuffrè Editore S.p.A.

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