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1 CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA. Incontro di studio sul tema: Il contrasto al traffico di stupefacenti: tecniche investigative e problemi applicativi. Roma, 30 novembre-2 dicembre Le condotte illecite in materia di traffico di stupefacenti nella giurisprudenza della Corte di Cassazione. Margherita Cassano Consigliere presso la Corte di Cassazione.

2 Schema di relazione e sintesi delle principali problematiche. 1) Il d.p.r. 9 ottobre 1990 n. 309 e il sistema normativo conseguente agli effetti abrogativi determinati dagli esiti del referendum del aprile I relativi principi elaborati dalla giurisprudenza: a) divieto, penalmente sanzionato, di qualunque attività concernente gli stupefacenti non volta all uso personale, ma di cui fosse preventivamente dimostrata la destinazione delle sostanze a terzi, a prescindere dal quantitativo della sostanza stessa; b) divieto, amministrativamente sanzionato, delle attività di importazione, acquisto e, comunque, detenzione di sostanze stupefacenti destinate all uso esclusivamente personale; applicazione dell art. 75 d.p.r. n. 309 del 1990 nel difetto di una prova concreta della destinazione, anche solo parziale, della sostanza a terzi; c) esclusiva competenza prefettizia nell applicazione delle sanzioni amministrative (art. 75 d.p.r. n. 309 del 1990) ed eliminazione dell intervento dell Autorità giudiziaria, diretto a colpire più incisivamente il trasgressore recidivo (art. 76 d.p.r. n. 309 del 1990, abrogato per effetto del referendum del aprile 1993); d) la destinazione della sostanza stupefacente a terzi, quale elemento costitutivo del reato previsto dall art. 73 d.p.r. n. 309 del 1990 e il relativo onere probatorio gravante sull accusa (Cass., Sez. VI, 29 aprile 2003, n , rv ; Cass., Sez. IV, 4 giugno 2004, n , rv e) gli elementi indiziari utili ai fini della dimostrazione della finalità di spaccio: le circostanze soggettive e oggettive del fatto incriminato quali presupposti per una valutazione prognostica della destinazione della sostanza stupefacente a terzi nelle situazioni non caratterizzate da un accertamento in flagranza dell attività di spaccio. 2) Il nuovo sistema sanzionatorio. Le sanzioni penali disciplinate dall art. 73 e le sanzioni amministrative di cui agli artt. 75 e 75-bis. L inserimento all interno dell art. 73 dei parametri indiziari elaborati dalla giurisprudenza, quali elementi sintomatici della destinazione della sostanza stupefacente ad uso diverso da quello personale (art. 73, comma 1-bis, lett. a). Le sanzioni amministrative quali strumenti per il recupero del soggetto tossicodipendente e di intervento rispetto alle condotte ritenute oggettivamente e soggettivamente più pericolose per la sicurezza pubblica (art. 75-bis).

3 3) L art. 73 d.p.r. n. 309 del Il bene giuridico tutelato: salute pubblica, sicurezza, ordine pubblico (Cass, Sez. Un. 24 giugno 1998, n. 9973, Kremi, rv ; Cass., Sez. Un. 24 giugno 2008, Di Salvia, rv ; Corte Cost., sent. n. 333/1991) Il sistema tabellare. La scomparsa della differenziazione tra droghe c.d. leggere e droghe c.d. pesanti e le motivazioni illustrate nella relazione di accompagnamento al progetto di legge governativo. Profili di costituzionalità (Cass., Sez. IV, 21 maggio 2008, n , rv ). L inserimento nella tabella I di tutte le sostanze vietate che non trovano alcun impiego terapeutico L inserimento nella tabella II, a sua volta suddivisa in cinque differenti sezioni (lett. da A a E), dei medicinali contenenti sostanze stupefacenti o psicotrope, oggetto di possibile abuso. L assoggettabilità a sanzione penale anche della mera condotta di detenzione in assenza della prescrizione medica o in quantitativo superiore a quello prescritto (art. 73, comma 1-bis, lett. b) La nozione legale e non farmacologica di sostanza stupefacente. Le conseguenti ricadute pratico-applicative. (Cass, Sez. Un. 24 giugno 1998, n. 9973, Kremi, rv ; Cass., Sez. VI, 6 ottobre 2005, n , Galliani, rv ). Le sostanze stupefacenti non ancora tabellarizzate (Cass., Sez. VI, 23 giugno 2003, n , rv ; Cass., Sez. IV, 18 aprile 2005, n , rv ). - Il problema aperto dei vegetali contenenti naturalmente un principio attivo già inserito in tabella. - La questione delle piante naturali non ricomprese nell elenco previsto dalla legge (Cass., Sez. I, 16 febbraio 2007, n , rv ). - Le nuove droghe (sintetiche ed etniche). Le smart drugs.

4 3.4. La condotta oggetto di incriminazione. La costruzione della fattispecie penale come norma penale in bianco nella quale la sanzione è determinata con atto legislativo, mentre la condotta illecita è descritta solo in parte, dovendo essere specificata nel decreto ministeriale disciplinante le singole sostanze. I conseguenti profili di costituzionalità. La destinazione della sostanza stupefacente a terzi quale elemento costitutivo del reato. Il criterio quantitativo quale mero elemento indiziario, estraneo alla struttura del reato. Il mero superamento della soglia quantitativa quale elemento insufficiente a fondare un affermazione di penale responsabilità oltre ogni ragionevole dubbio e non comportante un inversione della prova a carico dell imputato (Cass., Sez. IV, 17 dicembre 2007, n , rv ; Cass., Sez. VI, 29 gennaio 2008, n 17899, rv ; Cass., Sez. VI, 2 aprile 2008, n , rv ; Corte Cost., sent. n. 356 del 1996; sent. n. 174 del 1999). La normativizzazione dei criteri indiziari e l onere della prova dell illecito penale. L assenza di automatismi decisori e il dovere di motivazione del giudice. L assenza di reciproca autonomia dei parametri (Cass., Sez. VI, 29 gennaio 2008, n , rv ). La natura di presunzione relativa dei parametri indiziari contenuti nell art. 73, comma 1-bis, lett. a). I conseguenti profili di interpretazione letterale e logicosistematica. La destinazione ad uso personale: natura giuridica ed onere della prova (Cass., Sez. IV, n /08, Bosco; Cass., Sez. IV, sent. n /08, PG in proc. Prendina; Cass., Sez. IV, sent. N , Bramati). La configurabilità del delitto di cessione di sostanze stupefacenti, allorché il quantitativo di sostanza oggetto di cessione superi il parametro normativo della soglia drogante (Cass. Sez. Un. 29 novembre 2007, n , rv ). 4. Le condotte caratterizzate oggettivamente dalla destinazione a terzi La coltivazione. Nozione. La rilevanza penale della condotta in caso di destinazione ad uso personale. Gli orientamenti dottrinali. La più recente elaborazione giurisprudenziale (Cass., Sez. Un., 24 luglio 2008, n , rv ; Cass., Sez. Un. 24 aprile 2008, n , Valletta; Corte Cost. sent. 24 luglio 1995, n. 360; sent. n. 333 del 1991).

5 L efficacia drogante e il principio di offensività (Cass., Sez. Un. 29 novembre 2007, n.47472, rv ; Cass., 15 novembre 2004, n , rv ; Cass., Sez. IV, 17 ottobre 2006, n , rv ; Cass., Sez. VI, 12 febbraio 2007, n , rv ;) 4.2. il trasporto. 5. Importazione illecita di droga e contrabbando. Gli opposti indirizzi giurisprudenziali (Cass., Sez. III, 14 novembre 2002, n. 746, rv ; Cass., Sez. VI, 25 ottobre 2005, n. 8677, rv ). 6. La nuova disciplina dell uso di gruppo. L elaborazione giurisprudenziale (Cass., Sez. Un. 28 maggio 1997, n. 4, Iacolare, rv ; Cass.. Sez. VI, 1 marzo 2007, n , rv ; Cass., Sez. IV, 10 luglio 2007, n , rv ; Cass., Sez. VI, 10 marzo 2008, n , rv ; Cass., Sez. VI, 5 aprile 2007, n , rv ) 7. Il fatto di lieve entità.. La natura circostanziale del quinto comma dell art. 73. La valutazione comparativa ex art. 69 c.p. con le altre circostanze del reato, compresa la recidiva. L elaborazione giurisprudenziale. 8. La sostituzione della pena con il lavoro di pubblica utilità. 9. La fattispecie associativa di cui all art. 74. Gli elementi strutturali dell associazione. I ruoli. Gli elementi distintivi rispetto all associazione a delinquere prevista dall art. 416 c.p. e all associazione di stampo mafioso (art. 416 bis c.p.). La configurabilità del concorso esterno nell associazione di cui all art. 74. Le linee distintive tra la fattispecie associativa e l istituto del concorso di persone nel reato. L eventuale nesso della continuazione tra reato associativo e delitti-fine. I fatti di lieve entità.

6 Il luogo di consumazione. Profili probatori. La prova del delitto associativo desunta dalla commissione dei reati fine. Roma, 30 novembre 2009 Margherita Cassano

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