ALLEGATO 2.2 RELAZIONE TECNICA
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- Felice Forte
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1 ALLEGATO 2.2 RELAZIONE TECNICA PROCEDURA DI VERIFICA (SCREENING) PER IMPIANTO PER LA MESSA IN RISERVA E IL TRATTAMENTO DI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE SITO IN SAN CLEMENTE VIA TAVOLETO 9 COMMITTENTE: Fermi Giuseppe Bartoli Giuliano e C. S.a.s. Via Tavoleto 9 San Clemente RN LOCALIZZAZIONE Via Tavoleto 9 San Clemente RN PROGETTISTA Ing. Pier Giorgio Rossi Via G.B. Costa 12 - Rimini Data: GIUGNO 2012 Studio Te.Am. Territorio e Ambiente Ing. Giancarlo Celli Ing. Pier Giorgio Rossi Via G.B. Costa, 12 Rimini tel/fax 0541/ info@studio-team.it
2 INTRODUZIONE La Ditta Fermi Giuseppe e Bartoli Giuliano e C. S.n.c. con sede legale in San Clemente (RN), Via Tavoleto, 9 C O M U N I C A che, ai sensi dell art. 216 del D.Lgs. 152/2006, intende poter effettuare il trattamento (R5) e la messa in riserva (R13) relativamente alle seguenti tipologie di rifiuti di cui all'allegato 1 al D.M. 5/2/1998: Allegato 1 D.M Provenienza Processo/riutilizzo Prodotto finale 7.1 rifiuti costituiti da laterizi, intonaci, e conglomerati di cemento armato e non comprese le traverse e traversoni ferroviari e i pali in calcestruzzo armato provenienti da linee ferroviarie e telematiche ed elettriche e frammenti di rivestimenti stradali, purché privi di amianto attività di demolizione, frantumazione e costruzione messa in riserva di rifiuti inerti [R13] per la produzione di materie prime secondarie per l'edilizia, mediante fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse di macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate per l'ottenimento di frazioni inerti di natura lapidea a granulometria idonea e selezionata[r5]; utilizzo per la realizzazione di rilevati e sottofondi stradali e ferroviari e aeroportuali, piazzali industriali previo trattamento [R5] materie prime secondarie per l'edilizia con caratteristiche conformi all'allegato C della Circolare del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio 15 luglio 2005, n. UL/2005/5205 Codifica C.E.R cemento mattoni mattonelle e ceramica miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce rifiuti dell attività di costruzione e demolizione diversi da quelli di cui alle voci , e rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui alle voci e rifiuti urbani non differenziati Relazione tecnica 2
3 Allegato 1 D.M Provenienza Processo/riutilizzo 7.6 conglomerato bituminoso, frammenti di piattelli per il tiro a volo. Attività di scarifica del manto stradale mediante fresatura a freddo; campi di tiro al volo. produzione conglomerato bituminoso «vergine» a caldo e a freddo [R5]; Prodotto finale realizzazione di rilevati e sottofondi stradali [R5]; produzione di materiale per costruzioni stradali e piazzali industriali mediante selezione preventiva (macinazione, vagliatura, separazione delle frazioni indesiderate, eventuale miscelazione con materia inerte vergine) [R5] conglomerato bituminoso nelle forme usualmente commercializzate; materiali per costruzioni nelle forme usualmente commercializzate Codifica C.E.R miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce rifiuti urbani non differenziati Tali tipologie di rifiuti recuperabili non costituiscono un pericolo per la salute dell uomo e non recano pregiudizio all ambiente. DESCRIZIONE DELL ATTIVITA PRODUTTIVA La Ditta esegue opere di demolizione di edifici, opere di escavazione e lavori stradali; tale attività viene svolta nella Regione Emilia Romagna e particolarmente nella Provincia di Rimini. I rifiuti oggetto dell attività di recupero vengono trasportati, con idonei automezzi autorizzati, presso l impianto ubicato in Comune di San Clemente Via Tavoleto, 9 per la messa in riserva e il successivo trattamento al fine di renderlo idoneo al riutilizzo. All impianto vengono conferiti anche materiali della medesima tipologia prodotti da altre ditte. Il trattamento del materiale avviene secondo le seguenti fasi: Umidificazione dei cumuli soggetti a movimentazione per contenere la polverosità; Cernita e separazione dei materiali riutilizzabili da quelli destinati allo smaltimento (legno, plastica, ecc.); Frantumazione (ove prevista) per mezzo di frantoio mobile delle parti di maggiori dimensioni per ottenere una granulometria differenziata; Il ciclo produttivo della macchina inizia dall'alimentatore a piastre, nella cui tramoggia, si deve caricare il materiale da frantumare per mezzo di un escavatore. L'alimentatore a piastre scarica gradualmente il materiale sul vaglio vibrante che esegue una prima selezione: il materiale fine (detto anche "sporco" perché di solito è terroso che passa al di sotto del piano a barrotti, può essere convogliato o sul nastro laterale (per formare un cumulo) o su quello principale con il materiale frantumato proveniente dal Relazione tecnica 3
4 frantoio. Il frantoio, naturalmente, viene alimentato con il materiale di pezzatura maggiore che avanza sopra al piano a barrotti dell'alimentatore. Il frantoio è la parte più importante della macchina nella quale i massi vengono frantumati schiacciandoli fra una mascella fissa e una mobile. Il materiale non può uscire finché non ha raggiunto la dimensione di regolazione della bocca di uscita. Il materiale frantumato, trasportato dal nastro principale, passa sotto al nastro deferizzatore che separa il ferro contenuto nel calcestruzzo proveniente dalle demolizioni. Il materiale uscente dal nastro principale può andare direttamente a cumulo oppure alimentare un ulteriore gruppo di vagliatura. La pompa dell'acqua, per mezzo di appositi nebulizzatori posti nel punti di maggior produzione di polvere, abbatte quasi totalmente la polvere prodotta. Conferimento del materiale di scarto a ditte autorizzate allo smaltimento e stoccaggio in cumuli (h max = 4 m) di quello idoneo ad essere riutilizzato. Il reimpiego avviene principalmente in sottofondazioni stradali, piazzali e riempimenti nel settore edilizio. I prodotti derivati dal trattamento rispondono alle caratteristiche riportate nell allegato 1 al D.M e individuati ai punti 7.1 e 7.6; prima del loro reimpiego saranno sottoposti ai test di cessione secondo il metodo di cui all allegato 3 del succitato decreto. I quantitativi del materiale da trattare sono stimati in t/a. ATTREZZATURE E DISPOSITIVI DI SICUREZZA Per il trattamento dei rifiuti viene utilizzato un frantoio che permette lo svolgimento in fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse delle operazioni di macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate per l'ottenimento di frazioni inerti di natura lapidea a granulometria idonea e selezionata. La macchina utilizzata è dotata di marcatura CE di conformità alle normative tecniche vigenti. Per contenere gli impatti ambientali delle operazioni di trattamento la macchina è dotata di sistema di abbattimento delle polveri alla tramoggia di carico e dei sistemi di sicurezza previsti dalle norme vigenti (dispositivo di spegnimento rapido, comandi a distanza a tutela dell'esposizione al rumore, sistemi di protezione della parti in rotazione, ecc.). Questi macchinari sono poi solitamente dotati di sistemi di insonorizzazione del motore a maggior tutela dell'operatore. Gli addetti all'utilizzo del macchinario sono comunque dotati di otoprotettori a maggior tutela della salute. OPERE PER LA RIDUZIONE DEGLI IMPATTI DALL'ATTIVITÀ Le misure previste per la minimizzazione dell'emissione sonora sono la corretta individuazione dell'area di funzionamento a ridosso dei cumuli del materiale da trattare a trattato e di quelli per l'edilizia che permette l'abbattimento del rumore. Per minimizzare l'impatto causato dalla formazione di acque reflue di dilavamento l'impianto è dotato di un sistema per il trattamento della acque di dilavamento costituito da un sedimentatore e da un disoleatore a servizio della piazzola di stoccaggio delle miscele bituminose. Per evitare il percolamento delle acque di dilavamento delle miscele bituminose nel terreno la relativa area di Relazione tecnica 4
5 deposito è stata dotata di pavimentazione impermeabile. CARATTERISTICHE DEL SITO L area in cui è ubicato l impianto è situata nel Comune di San Clemente, in Via Tavoleto, 9 ed è circoscritta da barriera a verde costituita in parte da siepe sempreverde ed in parte da piante ad alto fusto. Tutta la superficie dell area interessata dall impianto è costituita da pavimentazione drenante in misto granulare stabilizzato (ad esclusione dell'area per lo stoccaggio delle miscele bituminose che come già detto è dotata di pavimentazione impermeabile) che impedisce l inerbimento e l impaludamento dotata di rete fognaria bianca collegata a impianto di trattamento delle acque di dilavamento del piazzale e di disoleatore a servizio della piazzola per lo stoccaggio delle miscele bituminose. Si precisa che l attività in oggetto non origina alcuna emissione convogliata in atmosfera (le polveri sono abbattute mediante impianto di umidificazione). Si intende apportare una modifica non sostanziale riconfigurando l'area per lo stoccaggio in modo da collocare le miscele bituminose nell'area dotata dell'apposita pavimentazione impermeabile e collegata al disoleatore installato. L'impianto è conforme a quanto previsto dall'allegato 5 al DM 5/2/1998. Relazione tecnica 5
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