Sommario [STUDIO PRELIMIARE AMBIENTALE]
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- Gianmarco Ruggeri
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1 Sommario PREMESSA LOCALIZZAZIONE DELL INTERVENTO Inquadramento geografico-territoriale Presentazione aziendale Dati occupazionali MODALITA DI ACCETTAZIONE, CARICO E SCARICO RIFIUTI DESCRIZIONE SINTENTICA DELL INTERVENTO Rifiuti da avviare alla messa in riserva Rifiuti da avviare al recupero IMPIANTI ED ATTREZZATURE UTILIZZATE Principali elementi dell impianto: Benna frantoio Principali elementi dell impianto: Pinza demolitrice COMPONENTI AMBIENTALI COINVOLTE Risorse idriche: approvvigionamento dell impianto Emissioni di polveri Emissioni in atmosfera Emissioni sonore Inquinamento del suolo Inquinamento idrico Attività di trasporto VALUTAZIONE DELLE FONTI DI IMPATTO MITIGAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI Emissioni di polveri Emissioni sonore Inquinamento idrico MISURE DI SICUREZZA ADOTTATE MISURE DI DISMISSIONE AREA A CONCLUSIONE DELL ATTIVITA ASPETTI NORMATIVI ALLEGATI Dichiarazione di conformità della benna frantoio BF Dichiarazione di conformità della pinza demolitrice OSA RS I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 1
2 11.3 Laboratori Soveco: valutazione della potenza sonora I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 2
3 PREMESSA Lo studio preliminare ambientale per la verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale, esaminerà i possibili effetti di un impianto per la messa in riserva, il recupero e il deposito temporaneo di rifiuti inerti costituiti da laterizi, intonaci e conglomerati di cemento armato e non, privi di amianto, provenienti da attività di costruzione e demolizione della ditta. In riferimento a quanto previsto dall allegato B1 alla D.G.R. n. 24/23 del 23/04/ Categorie di opere da sottoporre alla procedura di verifica di assoggettabilità - l attività della ditta è riconducibile alla tipologia elencata al punto 7, lettera W impianti di smaltimento e recupero rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n L attività della ditta si articola in: messa in riserva e recupero di rifiuti non pericolosi; trattasi di attività di frantumazione di materiale inerte proveniente da operazioni di demolizioni e costruzioni, di cui alle tipologie 7.1 del D.M. 05/02/1998 come modificato dal D.M. 05/04/2006 n.186. All'interno del lotto verranno collocati un prefabbricato modulare ad uso ufficio e un container ad uso WC, entrambi conformi alle norme ISO. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 3
4 Le attività edilizie, sempre più orientate alle operazioni di recupero e manutenzione degli edifici più che alla realizzazione di nuove costruzioni, implicano la produzione di grandi quantitativi di rifiuti. L impianto per il recupero dei rifiuti della ditta GSM DI CABONI GUERINO consentirà la rigenerazione del materiale per l ottenimento, dalla separazione e frantumazione dei rifiuti, di nuovi inerti per il materiale edilizio. Per il progetto in questione è stata presentata la documentazione al SUAP competente per la messa in riserva (R13) ed il riciclo/recupero (R5) di inerti provenienti da attività di demolizione e costruzioni, ai sensi degli artt. 214 e 216 del D.Lgs. 152/06. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 4
5 1. LOCALIZZAZIONE DELL INTERVENTO Nei paragrafi che seguono vengono forniti i dati per l inquadramento geografico e territoriale dell area di intervento con riferimento alle criticità e agli ambiti di tutela definiti dai principali strumenti di pianificazione e programmazione territoriale. 1.1 Inquadramento geografico-territoriale L impianto della ditta ricade interamente nel Comune di Villasor (Provincia di Cagliari) in località Bia Monastir. Villasor dista 25 km dal capoluogo sardo ed ha una superficie di km 2 (Fonte: Comune di Villasor). Comune di Villasor Vista generale dal satellite I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 5
6 L area dove insisterà l impianto è distinta nel N.C.T. al foglio n. 53 mappale n. 2. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 6
7 I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 7
8 1.2 Presentazione aziendale Ditta: partita IVA Sede legale: Via Gandhi 20, Villasor (CA); Titolare: Sig. Guerino Caboni nato a Cagliari il 25/01/1973 in qualità di titolare della ditta individuale. La ditta è iscritta al Registro delle Imprese della Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Cagliari in data 20/03/2003 con il numero Albo Artigiani e iscritta con il numero Repertorio Economico Amministrativo Inoltre, è regolarmente iscritta dal 29/08/2006 all Albo Nazionale Gestori Ambientali, Sezione Regionale della Sardegna, con numero di iscrizione CA01469 con Prot. n. 253/2008 del 14/01/2008, ai sensi dell articolo 212, comma 8, del D.Lgs. n.152 del 03/04/2006. In questi anni di attività ha ampliato, completato e migliorato le attività specializzandosi nel processo di recupero, trattamento e riutilizzo di materiali inerti naturali, sfridi di materiali edili, provenienti da scavi e demolizioni, per il loro riutilizzo nei lavori civili. 1.3 Dati occupazionali Lavoratori Uomini Donne Totale Operai 2 / 2 Impiegati 1 / 1 I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 8
9 2. MODALITA DI ACCETTAZIONE, CARICO E SCARICO RIFIUTI Caratterizzazione dei rifiuti trattati così come da Decreto Ministeriale 5 febbraio 1998: TIPOLOGIA 7.1: rifiuti costituiti da laterizi, intonaci e conglomerati di cemento armato e non, comprese le traverse e traversoni ferroviari e i pali in calcestruzzo armato provenienti da linee ferroviarie, telematiche ed elettriche e frammenti di rivestimenti stradali, purché privi di amianto; CARATTERISTICHE DEL RIFIUTO: materiale inerte, laterizio e ceramica cotta anche con presenza di frazioni metalliche, legno, plastica, carta e isolanti escluso amianto; STATO FISICO DEL RIFIUTO: solido e solido polverulento; PROVENIENZA DEL RIFIUTO: attività di demolizione, frantumazione e costruzione, selezione da RSU e/o RAU, manutenzione reti, attività di produzione di lastre e manufatti in fibrocemento; ATTIVITA DI RECUPERO: messa in riserva di rifiuti inerti [R13] per la produzione di materie prime secondarie per l edilizia mediante fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse di macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate per l ottenimento di frazioni inerti di natura lapidea a granulometria idonea e selezionata con eluato del test di cessione conforme a quanto previsto in allegato 3 al presente decreto e con caratteristiche di cui alle norme CNR-UNI [R5]. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 9
10 Ai sensi del D.Lgs. 152/2006, la tipologia dei rifiuti recuperabili è la seguente: Tipologia all. 1 del D.M come modificato dal DM 186/2006 Provenienza Codici CER 7.1 Rifiuti costituiti da laterizi, intonaci e conglomerati di cemento armato e non, comprese le traverse e traversoni ferroviari e i pali in cls armato provenienti da linee ferroviarie, telematiche e elettriche e frammenti di rivestimenti stradali, purché privi di amianto Tabella 1 Attività di demolizione, frantumazione e costruzione; selezione da RSU e/ RAU; manutenzione reti; attività di produzione di lastre e manufatti in fibrocemento In relazione alla tipologia del rifiuto indicato saranno dunque effettuate le seguenti operazioni di recupero: - R5 (riciclo/recupero di altre sostanze organiche) dei rifiuti di cui al punto 7.1 del D.M come modificato dal DM 186/2006; - R13 (messa in riserva dei rifiuti) dei rifiuti di cui al punto 7.1 D.M. 05/02/1998 come modificato dal DM 186/2006. Tutti i rifiuti, elencati nella Tabella 1, arriveranno presso l insediamento tramite automezzi autorizzati con specifica autorizzazione al trasporto di rifiuti. All ingresso della ditta l autista dell automezzo consegnerà il formulario di identificazione all accettazione all impiegato addetto il quale, dopo verifica dei dati riportati, controllerà il materiale depositato nel cassone dell autocarro per constatare l accettabilità del materiale. Solo a questo punto l autotrasportatore si dirigerà verso l area di scarico appositamente indicata per la movimentazione dei rifiuti tramite pala meccanica. Il percorso che effettuerà la pala sarà totalmente su piazzale pavimentato. Sarà cura della ditta effettuare una periodica pulizia dei piazzali tramite raccolta dei residui eventualmente fuoriusciti dalla pala durante la movimentazione. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 10
11 L iter di movimentazione dei rifiuti sarà il seguente: il trasporto dei rifiuti di recupero dal luogo di produzione all impianto di recupero avviene con autocarri; i mezzi di trasporto utilizzati sono adatti al trasporto del materiali pulverulenti; il materiale viene scaricato nelle apposite aree di stoccaggio evidenziate; il materiale viene quindi prelevato al bisogno con pala meccanica. L area di movimentazione sarà la piazzola realizzata in battuto di cls e dotata di rete di raccolta delle acque meteoriche. La piazzola avrà un unica pendenza verso le griglie di raccolta delle acque meteoriche, che verranno raccolte e trattate tramite un sistema di decantazione e disoleazione in continuo. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 11
12 3. DESCRIZIONE SINTENTICA DELL INTERVENTO L impianto della società opererà per il riciclo e il recupero dei rifiuti costituiti da laterizi, intonaci e conglomerati di cemento armato e non, privi di amianto. L impianto di produzione avrà la seguente capacità d impiego: DENOMINAZIONE CODICE C.E.R.* Cemento Mattoni Mattonelle e ceramiche Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche diverse da quelle di cui alla voce Materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce Rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e * Catalogo Europeo dei Rifiuti CLASSIFICAZIONE Rifiuti Speciali non pericolosi Rifiuti Speciali non pericolosi Rifiuti Speciali non pericolosi Rifiuti Speciali non pericolosi Rifiuti Speciali non pericolosi Rifiuti Speciali non pericolosi STATO FISICO Solido pulverulento Solido pulverulento Solido pulverulento Solido pulverulento Solido pulverulento Solido pulverulento POTENZIALITA GIORNALIERA (t/g) POTENZIALITA ANNUALE (t/a) I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 12
13 3.1 Rifiuti da avviare alla messa in riserva TIOLOGIE 7.1 Rifiuti costituiti da laterizi, intonaci e conglomerati di cemento armato e non, purché privi di amianto *Catalogo Europeo dei Rifiuti CODICE CER* OPERAZIONI DI RECUPERO** R13 DESTINAZIONE FINALE Impianto di recupero autorizzato ** D.Lgs. 152/06 - All.C alla parte quarta 3.2 Rifiuti da avviare al recupero TIOLOGIE 7.1 Rifiuti costituiti da laterizi, intonaci e conglomerati di cemento armato e non, purché privi di amianto *Catalogo Europeo dei Rifiuti CODICE CER* OPERAZIONI DI RECUPERO** R5 DESTINAZIONE FINALE Commercializzazione in edilizia ** D.Lgs. 152/06 - All.C alla parte quarta I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 13
14 Schema di flusso relativo al processo di recupero: VERIFICA DELLA CONFORMITA DEI RIFIUTI IN INGRESSO IL RIFIUTO CON CARATTERISTICHE NON IDONEE VIENE RESPINTO ACCETTAZIONE DEL RIFIUTO CONFORME ACCOMPAGNATO DA FORMULARIO (ANTE SISTRI) PRESA IN CARICO USB (SISTRI) STOCCAGGIO DEI RIFIUTI IN CUMULI SEPARAZIONE DELLE FRAZIONI ESTRANEE CARICAMENTO DEI RIFIUTI STOCCAGGIO DEI RIFIUTI E SUCCESSIVO CONFERIMENTO A TERZI FRANTUMAZIONE DEL MATERIALE I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 14
15 PASSAGGIO AL VAGLIO DEL MATERIALE FRANTUMATO STOCCAGGIO DEL MATERIALE IN CUMULI ESECUZIONE DEL TEST DI CESSIONE SUL MATERIALE RECUPERATO PREVIO RISULTATO POSITIVO DEL TEST DI CESSIONE CLASSIFICAZIONE COME M.P.S.* * Materie Prime Secondarie I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 15
16 4. IMPIANTI ED ATTREZZATURE UTILIZZATE L impianto utilizzato dalla ditta è costituito da un ecofrantumatore nuovo (modello BF 90.3) dotato del KIT deferrizzatore BF 90 e da una pinza demolitrice idraulica (modello OSA RS 1800). La Benna Frantoio, o eco-frantumatore, è caratterizzata da una straordinaria flessibilità di impiego e, introducendo un nuovo modo di frantumare, ha ampliato enormemente i confini della cultura del riciclaggio. Riciclare il materiale di risulta e frantumare immediatamente sono infatti sempre più una necessità imprescindibile per le imprese che operano nel settore delle costruzioni, delle demolizioni, edile e del movimento terra in genere. La Benna Frantoio BF 90.3 è stato uno dei primi modelli di attrezzatura idraulica equipaggiata con un frantoio a mascelle da utilizzare con l escavatore. Le caratteristiche peculiari di questa macchina sono la versatilità di impiego, la possibilità di frantumazione sul posto in qualsiasi situazione e, ultima ma forse la più importante, la capacità di abbattimento dei costi operativi. La pezzatura in uscita è regolabile da 2 a 12cm per il materiale in uscita e consente un risparmio notevole sia nel trasporto che nel riutilizzo. È dotata di mascelle realizzate con una lega speciale per consentire la minor usura possibile, ed è costruita in acciaio Hardox 600 per le strutture portanti e Hardox 400 per le parti che non subiscono sollecitazioni. È equipaggiata con un volano, grazie al quale, con la forza di inerzia, si produce il movimento della mascella secondo il principio funzionale di un vero e proprio frantoio. Il Centro di Frantumazione potrà accettare rifiuti provenienti da demolizioni effettuate da terzi oppure da demolizioni di fabbricati effettuati dalla GSM mediante utilizzo di pinza demolitrice. La pinza demolitrice RS 1800 è stata concepita per soddisfare i requisiti più severi della demolizione primaria. Progettata con particolare cura ai materiali, può abbattere strutture in cemento armato, riducendo sensibilmente rumorosità e vibrazioni. La struttura è interamente realizzata in HARDOX e WELDOX e un impianto idraulico integrato permette alla pinza di ruotare a 360 continui in entrambi i sensi per avere un rapido, accurato ed efficiente posizionamento delle chele in qualsiasi condizione di lavoro. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 16
17 4.1 Principali elementi dell impianto: Benna frantoio CARATTERISTICHE TECNICHE DELLA BENNA FRANTOIO 90.3: Tipo macchina: Escavatore Tipologia escavatori: da 20 a 28 t. Volume di carico: 0.75 m 3 Apertura bocca di ingresso: 900 x 450 mm Apertura mascella: da 20 a 120 mm Produzione oraria: da 18 a 40 m 3 Conformità CE CARATTERISTICHE FISICHE BENNA FRANTOIO 90.3: Casa: MB S.p.A. Modello: BF 90.3 Peso: 3500 kg Dimensioni: lunghezza 2450, larghezza 1350, altezza 1450 mm Numero di matricola: 4678 L eco-frantumatore, la Benna Frantoio, consente la raccolta del materiale inerte e la sua frantumazione immediata riducendo notevolmente i tempi. Funziona sfruttando la potenza idraulica dell escavatore con cui lavora in sinergia e non necessita di nessun altra macchina in nessuna fase di lavoro. Essa è in grado di raccogliere il prodotto da frantumare e di mettere a cumulo anche direttamente su camion velocizzando le operazioni di cantiere. L impianto è dotato di un KIT di deferrizzatore BF 90 (numero di matricola: 535) che consente di dividere il materiale ferroso da quello frantumato. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 17
18 A seguire, alcune foto dell eco-frantumatore (Modello BF 90.3): Foto n. 1 I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 18
19 Foto n. 2 Foto n. 3 I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 19
20 Foto n. 4 - KIT deferrizzatore I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 20
21 4.2 Principali elementi dell impianto: Pinza demolitrice CARATTERISTICHE TECNICHE DELLA PINZA OSA RS 1800: Pressione massima: 310 bar Portata massima olio: 220 l/min Forza di serraggio in punta: 120 t. Forza di serraggio alle lame: 160 t. Pressione olio rotazione: bar Portata olio rotazione: 30 l/min. Conformità CE CARATTERISTICHE FISICHE PINZA OSA RS 1800: Modello: OSA RS 1800 Peso escavatore: ton. Peso attrezzatura: 1900 kg Numero di matricola: 1060 Anno costruzione: 2009 I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 21
22 A seguire, alcune foto della pinza demolitrice (Modello OSA RS 1800): Foto n. 5 I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 22
23 Foto n. 6 A 2120 mm B 630 mm C 850 mm D 1400 mm Foto n. 7 Scheda Tecnica I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 23
24 5. COMPONENTI AMBIENTALI COINVOLTE A seguire, si riporta la descrizione delle componenti ambientali potenzialmente soggette a subire effetti indotti dall impianto, nonché la descrizione degli effetti sulle stesse, unitamente alle connesse attività di trasporto. 5.1 Risorse idriche: approvvigionamento dell impianto L impianto di trattamento in oggetto non prevede alcun consumo idrico perché non utilizza acqua di processo. L acqua consumata sarà solamente quella relativa alla umidificazione dei cumuli di rifiuti effettuata mediante utilizzo di autobotti. 5.2 Emissioni di polveri L attività lavorativa all interno dell impianto potrà provocare la produzione di polveri durante le: - fasi di ingresso ed uscita degli automezzi preposti al trasporto dei rifiuti; - operazioni di carico e scarico; - operazioni di trattamento e di trasporto interno mediante macchine operatrici. Gli automezzi preposti alle operazioni di carico e scarico dei rifiuti saranno dotati di teloni di protezione o di struttura portante rigida e transiteranno a velocità ridotta all interno dell area. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 24
25 Anche le macchine operatrici verranno movimentate a velocità ridotta e per il tempo strettamente necessario all esecuzione dell attività di competenza. Il settore di trattamento rifiuti sarà completamente pavimentato e la ditta provvederà ad irrorare periodicamente i cumuli in modo da ridurre il quantitativo di polveri prodotte. Sulla base di quanto suddetto, si può ritenere che le quantità di polveri sollevate durante l attività lavorativa siano modeste. Durante le fasi di triturazione le emissioni saranno particolarmente modeste in quanto queste operazioni verranno effettuate a umido. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 25
26 5.3 Emissioni in atmosfera I mezzi impiegati dalla ditta in oggetto sono alimentati a gasolio; il rifornimento di carburante degli automezzi in ingresso ed uscita avviene presso distributori esterni. La ditta avrà cura di impiegare i macchinari per il tempo strettamente necessario all effettuazione delle lavorazioni, effettuandone periodicamente revisioni e controlli degli impianti di scarico. A seguire la Tabella 2, con l indicazione della quantità e della qualità (stimate) delle emissioni, secondo il quadro riassuntivo seguente. QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA Emissione Sezione o diametro camino (m) Altezza camino (m) Temp. ( C) Durata Emissione ore/giorno Frequenza Emissione su 24 ore Sostanza inquinante Concentrazio ne mg/nmc VALORI LIMITE Concentraz. (mg/nmc) E1 N.A N.A. ambien 8 1 polvere Inf. a te Tabella 2 E1 = impianto di triturazione N.A. = non ammissibile I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 26
27 5.4 Emissioni sonore Il livello di rumorosità è stato misurato secondo le disposizioni contenute nella direttiva 89/392/CEE (direttiva macchine) ed eccede il valore di 85 db(a). Relativamente all eco-frantumatore BF 90.3, in allegato la valutazione della potenza sonora eseguita dai Laboratori Soveco, per conto della ditta produttrice (come da Allegato 11.3). La Direttiva Macchine 98/37/CE, recepita in Italia dal D.P.R. 24 luglio 1996 n. 459 prescrive, per i rischi dovuti alle vibrazioni, (punto ) che la macchina debba essere progettata e costruita in modo tale che i rischi dovuti alle vibrazioni trasmesse dalla macchina siano ridotti al livello minimo, tenuto conto del progresso tecnico e della disponibilità di mezzi atti a ridurre le vibrazioni, in particolare alla fonte". Sia l ecofrantumatore BF 90.3 che la pinza demolitrice OSA RS 1800 sono in possesso della dichiarazione CE di conformità e sono quindi conformi a quanto prescritto dalla suddetta Direttiva Macchine (come da Allegato 11.1 e Allegato 11.2). Per l eco-frantumatore BF 90.3 sono inoltre state applicate le norme armonizzate EN :2005 (Sicurezza del macchinario - Concetti fondamentali, principi generali di progettazione - Parte 1: Terminologia di base, metodologia) ed EN :2005 (Sicurezza del macchinario - Concetti fondamentali, principi generali di progettazione - Parte 2: Principi tecnici). I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 27
28 5.5 Inquinamento del suolo Relativamente al bersaglio suolo, la ditta effettua un corretto stoccaggio dei materiali in uso, mettendo in atto se necessario apposite procedure di contenimento di potenziali sversamenti o perdite. L attività di recupero si svilupperà nel seguente modo: la ditta trasporterà il materiale oggetto di demolizione presso il proprio impianto, depositando il materiale nell apposita piazzola dedicata; verrà azionata la benna frantoio e il prodotto in uscita, classificato come inerte rigenerato, sarà pronto per il riutilizzo sarà stoccato all interno del piazzale. 5.6 Inquinamento idrico Dovendo realizzare una piazzola pavimentata per lo stoccaggio dei cumuli del materiale da frantumare proveniente da attività di demolizioni e costruzioni sulla quale insisterà il frantumatore, si installerà uno specifico trattamento delle acque meteoriche. La piazzola sarà dotata di pozzetti e condotte per la raccolta dei reflui meteorici e quindi questi saranno trattati da uno specifico impianto di trattamento. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 28
29 5.7 Attività di trasporto La ditta trasporterà il materiale già demolito presso il proprio impianto mediante autocarri, depositando il materiale nell apposita piazzola dedicata. Potrà ricevere anche rifiuti provenienti da terzi seguendo le procedure previste nel diagramma di flusso dell attività. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 29
30 6. VALUTAZIONE DELLE FONTI DI IMPATTO La ditta ha proceduto con la valutazione del livello di significatività di ciascun aspetto ambientale e ha formalizzato i risultati attraverso il Registro valutazioni impatti ambientali che costituirà il punto di partenza per la strutturazione del Sistema di Gestione e la definizione degli obiettivi e programmi ambientali. In esso vengono calcolati due indici: FIP (Fattore di Impatto Primario) che può assumere valore 0 oppure 1 a seconda delle risposte; IPR (Indice di Priorità di Rischio) che viene calcolato come il prodotto di tre fattori indicanti la: - gravità - probabilità di accadimento - rilevabilità dell impatto ambientale associato all aspetto ambientale. Il Fattore di Impatto Primario dell impatto sottoposto a valutazione, viene individuato in funzione delle risposte che vengono date alle domande sotto riportate. Il FIP ha valore 0 se a tutte le domande viene data risposta negativa, assume al contrario valore 1 se almeno ad una domanda viene data risposta affermativa. Le domande proposte nel metodo nel metodo vogliono essere un mezzo per valutare l impatto in relazione alla normativa ambientale ed ai limiti imposti da questa e per prendere in considerazione eventuali incidenti e lamentele già verificatesi. Si considera, dunque, condizione sufficiente per considerare l impatto significativo e quindi a priorità elevata di intervento se si verificano le situazioni proposte. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 30
31 L impatto è ritenuto significativo se: 1. sono state registrate lamentele da parte della popolazione; 2. si sono raggiunti in passato livello prossimi al limite di legge (ad esempio il livello di attenzione potrebbe essere posto al 90% del limite imposto, ma ogni azienda può spostare i limite a seconda delle situazioni e delle esigenze); nel caso la normativa non riporti limiti quantitativi imposti la risposta è Non applicabile; 3. l azienda ha subito in passato procedimenti giudiziari o sono stati trovati parametri al di fuori dei limiti a seguito di un controllo da parte delle autorità preposte al controllo; 4. sono avvenuti incidenti in passato che hanno portato al verificarsi dell impatto ambientale in questione. Il secondo indice utilizzato per la valutazione dell impatto ambientale, l Indice di Priorità di Rischio è individuato da tre caratteristiche dell impatto: G = gravità P = probabilità di accadimento dell impatto R = rilevabilità dell impatto. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 31
32 La gravità dell impatto è identificata in funzione della vastità dell impatto, della severità dell impatto e della durata dello stesso; il valore attribuito è compreso tra 1 e 10 in misura proporzionale alla gravità. INDICE DI GRAVITA (G) Criterio Punteggio Ininfluente Il manifestarsi dell aspetto ambientale non provoca un effetto significativo né rilevabile dall esterno 1 Minima Il manifestarsi dell aspetto ambientale provoca un effetto non significativo appena rilevabile dall esterno 2 Minore Il manifestarsi dell aspetto ambientale provoca un effetto non significativo ma rilevabile dall esterno 3 Molto bassa Bassa Moderata Alta Molto alta Pericolosa con preavviso Il manifestarsi dell aspetto ambientale provoca un effetto di natura minore, rilevabile dall esterno, ma senza noie Il manifestarsi dell aspetto ambientale provoca un effetto di natura minore, causante una leggera noia dall esterno Il manifestarsi dell aspetto ambientale provoca insoddisfazione nella popolazione esterna, non è a rischio la conformità alle leggi Il manifestarsi dell aspetto ambientale provoca effetti rilevanti sull ambiente esterno ma che non incidono sulla sicurezza delle persone, la conformità alle leggi è a rischio Il manifestarsi dell aspetto ambientale provoca effetti rilevanti sull ambiente esterno ma che non incidono sulla sicurezza delle persone, la conformità alle leggi è compromessa Il manifestarsi dell aspetto ambientale provoca effetti che incidono sulla sicurezza delle persone esterne e ad una non conformità alle leggi. L aspetto si manifesta con un preavviso Pericolosa senza preavviso Il manifestarsi dell aspetto ambientale provoca effetti che incidono sulla sicurezza delle persone esterne e ad una non conformità alle leggi. L aspetto si manifesta senza preavviso 10 Tabella Indice di Gravità I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 32
33 La probabilità dell impatto è la possibilità che esso avvenga o si verifichi a seguito dell attività dell azienda; il valore attribuito è compreso tra 1 e 10 in maniera proporzionale alla probabilità. INDICE DI PROBABILITA (P) Criterio Punteggio Remota È inverosimile che l aspetto ambientale si presenti 1 Minima L aspetto ambientale si presenta sporadicamente e non ciclicamente 2 Minore L aspetto ambientale si presenta più di una volta all anno 3 Molto bassa L aspetto ambientale si presenta alcune volte all anno, ma meno di una volta al mese 4 Bassa L aspetto ambientale si presenta una volta al mese 5 Moderata L aspetto ambientale si presenta più di una volta al mese, ma meno di una volta alla settimana. 6 Elevata L aspetto ambientale si presenta una volta alla settimana 7 Alta L aspetto ambientale si presenta più una volta alla settimana, ma meno di una volta al giorno 8 Molto alta L aspetto ambientale si presenta con frequenza giornaliera 9 Altissima L aspetto ambientale si presenta più volte all interno di una stessa giornata 10 Tabella Indice di Probabilità I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 33
34 La rilevabilità dell impatto ambientale tiene conto della facilità con cui l impatto può essere rilevato; il valore attribuito a questo fattore deve essere compreso tra 1 e 10 in maniera inversamente proporzionale di rilevabilità. INDICE DI RILEVABILITA (R) Criterio Punteggio Certa Molto alta Alta Moderatamente alta Moderata Bassa Molto bassa Remota Molto remota Assoluta incertezza Il programma di monitoraggio e controllo è in grado di rilevare certamente il manifestarsi di effetti dannosi causati dall aspetto ambientale. Il programma di monitoraggio e controllo ha una probabilità molto alta di rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall aspetto ambientale. Il programma di monitoraggio e controllo ha un alta probabilità di rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall aspetto ambientale. Il programma di monitoraggio e controllo ha una probabilità moderatamente alta di rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall aspetto ambientale.. Il programma di monitoraggio e controllo potrebbe rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall aspetto ambientale. Il programma di monitoraggio e controllo non è facilmente in grado di rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall aspetto ambientale. Il programma di monitoraggio e controllo ha una probabilità molto bassa di rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall aspetto ambientale.. Il programma di monitoraggio e controllo ha una remota possibilità di rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall aspetto ambientale. Il programma di monitoraggio e controllo una possibilità molto remota di rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall aspetto ambientale. Il programma di monitoraggio e controllo non può rilevare il manifestarsi di effetti dannosi causati dall aspetto ambientale o non esiste Tabella Indice di Rilevabilità I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 34
35 L Indice di Priorità di Rischio si calcola come prodotto dei tre fattori: IPR = G x P x R L IPR può assumere valori compresi tra 1 e A seconda del valore risultante può essere inserito in tre livelli di significatività che si traducono in tre livelli di priorità d intervento: IPR Criterio Non rilevante Rilevante Molto rilevante Una volta determinati i due fattori suddetti, si può valutare la significatività dell impatto ambientale e determinarne quindi le priorità. Il FIP con valore uguale a 1 si è detto essere condizione sufficiente a che la priorità dell intervento sia considerata elevata. Nel caso di valore del FIP uguale a 0 si passa a considerare l IPR. La valutazione deve essere fatta per ogni aspetto ed i risultati inseriti nel modulo dove sono riportati l aspetto ambientale e l impatto correlato, il calcolo del FIP e dell IPR ed il livello di significatività rilevato. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 35
36 ASPETTO AMBIENTALE INDICE G INDICE P INDICE R IPR Stoccaggio Rifiuti Trasporto Lavorazioni Movimentazione mezzi Impiego di sostanze pericolose Eventi accidentali Tabella individuazione IPR La valutazione degli impatti ambientali ha, dunque, prodotto i seguenti risultati: ASPETTO AMBIENTALE EFFETTO SULL AMBIENTE IPR SIGNIFICATIVITA Stoccaggio Rifiuti Contaminazione del suolo 48 non rilevante Trasporto Emissione di gas di scarico Traffico indotto 18 non rilevante Lavorazioni Emissioni atmosferiche 96 non rilevante Movimentazione mezzi Rumore esterno 36 non rilevante Impiego di sostanze pericolose Contaminazione del suolo 32 non rilevante Eventi accidentali Contaminazione del suolo 100 non rilevante Tabella significatività IPR La non rilevanza della significatività non esonera la ditta dal monitoraggio dei requisiti, delle prescrizioni legali e dagli obiettivi di miglioramento. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 36
37 7. MITIGAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI 7.1 Emissioni di polveri Relativamente a quanto previsto dalla Parte V del D.Lgs. 152/06 - Allegato V - Polveri e sostanze organiche liquide - Parte I - Emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico, scarico o stoccaggio di materiali polverulenti, sono già presenti apposite misure per il contenimento delle emissioni di polveri, che tengono conto di: natura delle polveri; flusso di massa delle emissioni; durata delle emissioni; condizioni meteorologiche; condizioni dell'ambiente circostante. Il frantumatore, utilizzato come impianto di triturazione dell inerte proveniente da demolizioni, frantumerà il materiale preventivamente irrorato con acqua nebulizzata. Per quanto attiene la formazione delle polveri diffuse generate durante la fase di carico, gli operatori della ditta avranno sempre l accortezza di movimentare l inerte in giorni privi di vento. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 37
38 7.2 Emissioni sonore Si ritiene che non siano necessari interventi di mitigazione. 7.3 Inquinamento idrico Si ritiene che il sistema di trattamento delle acque di prima pioggia mediante sistema di vasca di sedimentazione e disoleazione possa costituire un costante mezzo di mitigazione del potenziale impatto derivante dal dilavamento di materiale potenzialmente inquinante. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 38
39 8. MISURE DI SICUREZZA ADOTTATE Nell impianto saranno adottate tutte le misure di protezione e di sicurezza sia per le persone sia per l ambiente circostante: - pannelli e segnali previsti dal Codice della Strada; - recinzione lungo tutto il perimetro di altezza non inferiore a 2.00 metri; - accesso all impianto tramite un passo carraio dotato cancello sempre chiuso e comunque presidiato dal personale dell azienda; - distribuzione nei diversi settori, nelle aree di stoccaggio ed in quelle di lavorazione dei cartelli di Prescrizione, di Segnalazione, di Avvertimento e di Pericolo, così come previsto dalla normativa vigente in materia di sicurezza e prevenzione nei posti di lavoro; - macchinari e apparecchiature in dotazione avranno tutti i sistemi di protezione e di sicurezza, come previsto dalla normativa vigente; - utilizzo, da parte di tutto il personale, di attrezzi in buone condizioni e di qualità; - utilizzo, durante le operazioni di trattamento, movimentazione dei materiali, frantumazione e vaglio, di tutte le precauzioni e gli accorgimenti necessari per la protezione della propria persona; - guanti, scarpe con punta rinforzata e tutti i D.P.I. come previsto dal piano di sicurezza. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 39
40 9. MISURE DI DISMISSIONE AREA A CONCLUSIONE DELL ATTIVITA Si provvede ad indicare quali sono gli interventi che verranno adottati in caso di cessata attività: i macchinari e le attrezzature verranno bonificati e smontati e successivamente commercializzati. In caso che questi saranno considerati obsoleti, si provvederà alla demolizione e/o rottamazione; le aree di stoccaggio e deposito dei rifiuti verranno ripulite ed il materiale presente (materiale invenduto) inviati in discarica o ad altri centri di messa in riserva; i rifiuti eventualmente presenti verranno inviati agli impianti di smaltimento. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 40
41 10. ASPETTI NORMATIVI Il D.Lgs. 13/01/2003, n. 36 (Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche dei rifiuti) all art. 1 lett. e definisce rifiuti inerti: i rifiuti solidi che non subiscono alcuna trasformazione fisica, chimica o biologica significativa; i rifiuti inerti non si dissolvono, non bruciano né sono soggetti ad altre reazioni fisiche o chimiche, non sono biodegradabili e, in caso di contatto con altre materie, non comportano effetti nocivi tali da provocare inquinamento ambientale o danno alla salute umana. La tendenza a dar luogo a percolati e la percentuale inquinante globale dei rifiuti, nonché l ecotossicità dei percolati devono essere trascurabili e, in particolare, non danneggiare la qualità delle acque, superficiali e sotterranee. Per i rifiuti inerti e da demolizioni, come previsto dal D.M. 05/02/1998 (Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22) integrato con il D.M. 05/04/2006 n.186 (Regolamento recante modifiche al decreto ministeriale 5 febbraio 1998), quale attività di recupero, è prevista la messa in riserva di rifiuti inerti per la produzione di materie prime secondarie per l'edilizia mediante fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse di macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate. Le frazioni cosi ottenute secondo granulometrie idonee devono superare i test di cessione (D.M. 05/02/1998) che specificano i requisiti che devono rispettare gli aggregati di origine naturale o artificiale per l'ottenimento di frazioni inerti di natura lapidea a granulometria idonea e selezionata, con eluato del test di cessione conforme a quanto previsto in allegato 3 al suddetto decreto e con caratteristiche di cui alle norme CNR-UNI Tali rifiuti possono essere utilizzati per la realizzazione di rilevati e sottofondi stradali, ferroviari piazzali industriali, per recuperi, bonifiche ambientali e coperture di discariche di RSU, nella produzione di conglomerati cementizi, calcestruzzi e manufatti per edilizia, utilizzati per impermeabilizzazioni e nei cementifici, in aggiunta al clinker, come additivo nella carica al forno per la produzione di cementi ferrici e nell edilizia in genere. I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 41
42 11. ALLEGATI 11.1 Dichiarazione di conformità della benna frantoio BF Dichiarazione di conformità della pinza demolitrice OSA RS Laboratori Soveco: valutazione della potenza sonora I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 42
43 11.1 Dichiarazione di conformità della benna frantoio BF 90.3 I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 43
44 11.2 Dichiarazione di conformità della pinza demolitrice OSA RS 1800 I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 44
45 11.3 Laboratori Soveco: valutazione della potenza sonora I m p i a n t o d i m e s s a i n r i s e r v a, r e c u p e r o e d e p o s i t o t e m p o r a n e o d i i n e r t i Pagina 45
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