ANALISI PER LA GESTIONE DELLE MACERIE DERIVANTI DALLA RICOSTRIZIONE DEI FABBRICATI COLPITI DAL SISMA UMBRIA MARCHE DEL SETTEMBRE 1997
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- Orsola Bertolini
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1 ANALISI PER LA GESTIONE DELLE MACERIE DERIVANTI DALLA RICOSTRIZIONE DEI FABBRICATI COLPITI DAL SISMA UMBRIA MARCHE DEL SETTEMBRE 1997 (Rapporto per l Università di Urbino) Dr. Geol. Andrea Dignani 1
2 Programma della ricostruzione Fase 2 Risorse naturali Materiali per la ricostruzione Materiali riciclati Fase 2 Analisi del patrimonio edilizio ricostruito Fase 2 Fase 1 Analisi del patrimonio edilizio danneggiato Demolizione indifferenziata Demolizione differenziata Stoccaggio Preselezione Rifiuti di cantiere Si Materiale contaminato? No Possibile decontaminazione? Si Riutilizzo diretto senza trattamento? Si Riutilizzo No No Smaltimento No Possibile riutilizzo dopo trattamento? Si Pretrattamento Rifiuti Trattamento Materiali trattati 2
3 TIPOLOGIE COSTRUTTIVE DEI FABBRICATI DAL SISMA PRESENTI NELLE ZONE COLPITE Tipologia A Struttura portante in pietra locale (pietra calcarea bianca o rosa) o in blocchi di tufo (in pochissimi casi) Solaio composto da struttura primaria e secondaria in legno Solaio di copertura in legno con manto a più strati in coppi, gronda in rame Tipologia B Struttura portante in pietra locale (calcarea bianca o rosa) e mattoni pieni in laterizio Solaio composto da struttura primaria e secondaria in legno o in latero cemento con cordoli in c.a. Solaio di copertura in legno con manto a più strati in coppi o in latero cemento, gronda in rame Tipologia C Struttura portante in mattoni pieni in laterizio intonacati o faccia a vista Solaio composto da struttura primaria e secondaria in legno o in latero cemento con cordoli in c.a. Solaio di copertura in legno con manto a più strati in coppi o in latero cemento, gronda in rame 3
4 ELENCO DEI MATERIALI PRESENTI NEI FABBRICATI DELLE ZONE COLPITE DAL SISMA 4
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6 GESTIONE DELLE AREE DI STOCCAGGIO Le aree di stoccaggio per il deposito temporaneo dei rifiuti inerti rappresentano una delle componenti operative e logistiche per la gestione dei rifiuti inerti. Le aree devono soddisfare sia le esigenze ambientali che economiche, per questi motivi dovranno essere individuate e dimensionate seguendo alcuni criteri operativi. REQUISITI 1 Adeguata estensione areale, da quantificare in base alle quantità da stoccare, per permettere il funzionale accumulo degli inerti, delle frazioni selezionate e per la spostamento dei mezzi pesanti (camion, pala meccanica). 2 L area deve essere confinata da una recinzione con una cancellata di ingresso per evitare intromissioni illecite. 3 L area necessita di un presidio di almeno un operatore che controlla l ingresso, adempire le formalità previste dalla legge 22/97 e gestisce l orario di apertura. 4 All interno dell area dovrà essere prevista una rampa per lo scarico del materiale ed il controllo dell intero carico in accettazione, eventualmente al la pesatura del carico in ingresso. 5 L area deve pure prevedere una serie di sistemi per la mitigazione degli impatti, quali: barriere verdi per gli impatti, paesaggistico, acustico e per l emissione di polveri; sistemi di umidificazione dei cumuli e delle piazzole di stoccaggio; canalette per le acque meteoriche; vasca di decantazione per la raccolta della frazione fine dilavata dalle acque meteoriche. 6
7 Schema per la gestione integrata dei flussi dei materiali inerti delle zone terremotate INERTI RICICLATI INERTI NATURALI Definizione quantitativa e qualitativa dei rifiuti inerti Calcolo dei fabbisogni Sperimentazione geotecnica ed analisi igienico-sanitaria separata ed integrata Individuazione degli usi e delle destinazioni compatibili Individuazione degli usi e delle destinazioni attuali Individuazione delle tecnologie di trattamento Individuazione dei bacini gestionali Individuazione dei metodi di coltivazione a basso consumo di suolo Individuazione dei soggetti gestionali pubblici e privati Individuazione dei soggetti gestionali privati Individuazione delle tipologie di opere da realizzare con materiali alternativi Sperimentazione strutturale separata ed integrata Analisi e monitoraggio di tutte le fasi precedentemente attuate Adeguamento delle normative in tema di rifiuti Adeguamento delle normative in tema di attività estrattiva 7
8 Analisi del riciclo degli inerti nel panorama europero. 8
9 RICICLAGGIO DEI RIFIUTI DA COSTRUZIONE IN EUROPA La tabella mostra le quantità di rifiuti da costruzione divise per categorie, per alcuni paesi europei. Esistono diversi livelli di riciclaggio dei rifiuti da demolizioni e sono altrettante differenti gli obiettivi posti a livello nazionale per il raggiungimento di tali obiettivi. In alcuni paesi il livello da rispettare per la ricilabilità dei materiali da costruzione è stato fissato ad oltre il 90%. Nella tabella sottostante è stata fatta una comparazione delle diverse stime nei paesi europei dei rifiuti da costruzione e demolizione. COMPARAZIONE DELLE STIME DEI RIFIUTI DA C&D NEI PAESI EUROPEI Nazione ERL E.C.MAP EDA Studi spagnoli Belgio Danimarca Francia Dato 1978 Germania Irlanda Italia Dato 1977 Olanda Spagna Regno Unito Lussemburgo Grecia Non disp. Portogallo Non disp. 4 TOTALE 317, ,
10 (milioni di tonnellate) Rifiuti da costruzione (compresa terra e asfalto) Rifiuti da costruzione (esclusa terra e asfalto) Muratura e calcestruzzo Muratura Laterizi Belgio Olanda Austria Svizzera Danimarca OBIETTIVI DI RICICLAGGIO OGGI (%) 1993 OBIETTIVO (%) 2000 Belgio 50 Olanda Austria Danimarca RICICLAGGIO DI LATERIZI A CH I D B NL UK DK Frantumazione per: Inerti nel calcestruzzo U T U U U T Riempimenti di scavi T T Costruzioni di strade T U U U Sottofondi per campi sportivi U Prod. di mattoni silico-clacarei U T Substrati per piante U Laterizi interi o murature per: Strade o sentieri U U U Vecchi laterizi ripuliti per: Nuove costruzioni U U T Decorazioni U Rottami, sfridi di prod. per: Terra per campi da tennis U U Sottofondi per altri sport U Substrati per piante U Produzione di ceramici U U U U U U in uso T in prova Fonte: La casa riciclabile, i rifiuti in edilizia A cura di : A.Tondi, S. Delli Ed. AMAB EDICOM
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