Le pietre e i cittadini a. s

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1 Progetto nazionale per l Educazione al Patrimonio Le pietre e i cittadini a. s SCHEDA DI LETTURA E DI INDAGINE DEL PAESAGGIO Docente Ornella Spina Tel E mail o.spina@hotmail.it Scuola Istituto: Liceo Classico Megara Via Strazzulla 10 Città Augusta CAP Prov.sr Tel Fax srpc07006@istruzione.it IL PAESAGGIO SCELTO Faro Santa Croce di Augusta (SR) LOCALITÀ Toponimo (anche dialettale) Sant Elena LE MOTIVAZIONI DELLA SCELTA Il paesaggio e il faro Santa Croce di Augusta hanno una grande rilevanza culturale e paesaggistica per la bellezza dei luoghi e per presenza di un faro di segnalazione e di un caseggiato di servizio annesso, risalenti al periodo borbonico BREVE DESCRIZIONE DELLE COMPONENTI PRINCIPALI Contesto territoriale Presso l area di monte Sant Elena raggiungibile da Augusta tramite via Sant Elena vi è posto il cosiddetto Faro Santa Croce situato sul capo roccioso presso l estremità orientale del cosiddetto Monte Sant Elena noto col nome di Capo Santa Croce. La storia Si tratta di uno dei tre più importani fari nautici a luce bianca della provincia di Siracusa,gli altri sono:il Faro del Plemmirio posto a sud di Siracusa presso Capo Murro di Porco ed il Faro di Cozzo Spadaro presso Portopalo di Capo Passero, presso l estrema punta meridionale della Sicilia.

2 Dati geo-morfologici e geografici (orografia, clima, estensione, densità abitativa) Il Faro Santa Croce è collocato su un alta protuberanza rocciosa circondata da profondi anfratti, caratterizzati un mare piuttosto limpido. Le rocce che costituiscono la scogliera sono calcareniti e rocce sedimentarie clastiche, piuttosto friabili, per cui la costa nel corso degli anni ha cambiato spesso il suo aspetto e la sua morfologia. Il clima è mediterraneo con inverni miti ed estati caldo-umide. Capo Faro Santa Croce è battuto da molti venti:in Inverno il Maestrale, in Estate lo Scirocco e frequentemente nel pomeriggio in ogni stagione il Grecale. La flora è quella tipica mediterranea: cannucce e piante grasse succulente. La fauna è comune agli altri ambienti costieri simili: gabbiani, fregate, passeri, adorni, piccioni. La fauna sottomarina più frequente è caratterizzata da polpi, salpe e altri pesci di taglia medio-piccola, più raramente tonni e verdesche, ricci, patelle, stelle marine, pinne nobilis. Il promontorio si estende per circa mt la densità abitativa varia a seconda delle zone, quelle più prossime al mare sono case vacanze o villette abitate solo nella bella stagione, mentre quelle più distanti sono villette mono e bifamiliari o cooperative densamente abitate. Accessibilità (motorizzata e non) L accesso ai mezzi è limitato ma non impedito sia alle vetture che ai mezzi a due ruote,il transito a piedi è agevole. Il parcheggio è consentito solo in aree deputate. Oltre alla costruzione del faro borbonico del 1856 e dell annesso caseggiato di servizio, e al mare limpidissimo con acque di colore verde azzurro che lascia trasparire un fondale ricco di vegetazione sottomarina, si gode un ottimo panorama da qualunque direzione, nelle belle giornate guardando verso nord, si può ammirare il golfo di Catania e il vulcano Etna. I valori espressi I valori espressi sono di natura storico - artistica e paesaggistica: oltre alla costruzione del faro borbonico del 1856,al mare limpidissimo con acque di colore verde azzurro che lascia trasparire un fondale ricco di vegetazione sottomarina, si gode un ottimo panorama da qualunque direzione. Nelle belle giornate guardando verso nord, si può ammirare il golfo di Catania e il vulcano Etna. Il nome Monte Sant Elena si fa risalire ad un antica storia secondo cui qui approdò con al sua nave, la regina Elena madre di Costantino, di ritorno da un pellegrinaggio in terra Santa, luogo in cui rinvenne e portò con se alcuni frammenti della Croce di Cristo. Sorpresa da una tempesta nei pressi di questa località, fece cadere in mare alcuni frammenti della Santa Croce e la tempesta si placò. Per ringraziare Dio della salvezza, fece erigere in questo luogo una grande croce oggi andata perduta della quale pare ci sia il segno dello scavo rettangolare su una roccia nei pressi del faro. Nel 1600 fu eretta una chiesetta a lei consacrata e dedicata alla Santa Croce oggi perduta. Si dice che su una pietra della chiesetta ci fossero le impronte di Sant Elena. Da allora questo sperone roccioso è chiamato Monte Sant Elena e la sua estremità Capo Santa Croce, per mantenere la memoria di questi racconti nel 2008 è stata posta sott acqua, a sei metri di profondità, nei pressi di uno scoglio a est del faro, una croce in metallo. I rischi di alterazione I rischi di alterazione provengono dall incuria e dalla mancanza di progetti conservativi e migliorativi della struttura del faro e degli annessi. La fascia costiera per natura friabile è soggetta a continue sollecitazioni naturali e artificiali che ne aumentano il rischio di frana.

3 Soggetti pubblici con competenza sul territorio interessato Demanio Marittimo, Guardia costiera e Comune di Augusta. Altri Enti ed organismi interessati alla tutela/valorizzazione del paesaggio esaminato Sovrintendenza, Associazioni culturali e di volontariato come la Guardia Costiera Ausiliaria. I materiali disponibili (documenti, testi, pubblicazioni, siti web di riferimento, ecc. ) I materiali utilizzati sono disponibili sulle guide turistiche o sul web alla voce. Faro santa Croce di Augusta (SR). Situazione vincolistica, con particolare riferimento al D.Lgs 42/04 (Codice Urbani) e ad eventuali strumenti di pianificazione paesaggistica... Proposte integrative di tutela formulate da: Eventuali proposte di valorizzazione formulate da: ALTRE NOTE

4 SI ALLEGANO N 6 IMMAGINI IN FORMATO DIGITALE (300 dpi o circa 1 Mb)

5 Augusta (SR) li 31/3/2017 Prof.ssa Ornella Spina