SETTIMANALE TELEVISIVO DI CULTURA E INFORMAZIONE DIOCESANA. n marzo 2004

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1 1 SETTIMANALE TELEVISIVO DI CULTURA E INFORMAZIONE DIOCESANA n marzo 2004

2 2 PP Buonasera! PL Domenica scorsa abbiamo celebrato la Giornata di solidarietà con la diocesi di Iringa in Tanzania che ha avuto il suo momento culminante nella Santa Messa celebrata in Cattedrale dall Arcivescovo. MESSA IRINGA Accanto a mons. Caffarra era il Vescovo di Iringa, mons. Tarcisius NGALALEKUMTWA, che ha tenuto l omelia. Il presule ha rievocato il percorso degli ultimi 30 anni di gemellaggio tra la diocesi petroniana e quella di Iringa. Numerosi sono i sacerdoti diocesani che si sono susseguiti nel servizio della Parrocchia di Usokami, insieme alle suore Minime dell Addolorata e ai fratelli della Visitazione. Il Vescovo di Iringa ha espresso la profonda gratitudine della sua Chiesa verso la diocesi di Bologna, per il prezioso contributo dato a servizio del Vangelo e della promozione umana. Mons. Tarcisius ha illustrato il progetto, in avanzata fase di realizzazione, della Università Cattolica, che ha sede proprio nella regione di Iringa e costituirà un elemento straordinario di sviluppo e di civilizzazione per quella popolazione. Nel corso della celebrazione, l Arcivescovo ha consegnato il crocifisso a don Davide Marcheselli, che si prepara a partire per l Africa. Don Davide ha 36 anni, è sacerdote dal 94 e ha svolto il servizio di vicario parrocchiale prima a santa Teresa del Bambin Gesù e attualmente a Pieve di Cento. Sr. Teresa Beltrano fsp

3 3 STUDIO Subito dopo la celebrazione abbiamo chiesto a caldo un intervento a don Davide, sulle sue aspettative per la missione che lo attende in Africa. INTERVISTA DON DAVIDE 2 domande

4 4 STUDIO Come abbiamo visto dal servizio era presente a Bologna anche il Vescovo di Iringa in Tanzania. Lo abbiamo avvicinato per chiedergli le sue valutazioni su questi 30 anni di collaborazione tra la chiesa bolognese e la sua diocesi INTERVISTA VESCOVO IRINGA

5 5 STUDIO Il prossimo servizio ci porta proprio a Usokami, in Tanzania. La scheda riassume l impegno bolognese di questi ultimi anni. Le immagini esclusive ci sono state fornite da un diacono permanente della diocesi. USOKAMI (IRINGA) Il legame della diocesi di Bologna con Iringa risale a 30 anni fa, quando il Cardinale Antonio Poma, inviò don Giovanni Cattani e don Guido Gnudi a raccogliere l eredità dei missionari della Consolata, nel servizio della Parrocchia di Usokami. Da allora la presenza bolognese a Usokami è stata costante. Assistenza sanitaria, organizzazione dei villaggi, infrastrutture sono state le priorità dell impegno sociale. Sul versante della evangelizzazione, l impegno è stato quello di costituire comunità di base, guidate da catechisti, in ciascuno dei 18 villaggi, la cura pastorale delle famiglie e dei giovani, la promozione delle vocazioni. Nel 97 ci sono state a Usokami le prime professioni delle Suore Minime dell Addolorata e nell anno santo 2000 l ordinazione del primo sacerdote. La diocesi bolognese ha promosso anche la traduzione in lingua swahili della Bibbia, della Liturgia delle Ore, dei padri della Chiesa e dei testi del Vaticano II: un opera di grandissima utilità poiché si tratta della lingua utilizzata in gran parte dell Africa orientale. La Parrocchia di Usokami ha una estensione quasi pari a quella di tutta la diocesi di Bologna. La Chiesa parrocchiale, oggi costituisce il Santuario diocesano di nostra Signora di Fatima, meta di pellegrinaggio da tutta la regione. Don Davide Marcheselli andrà a raggiungere don Marco Dalla Casa e don Massimiliano Burgin, mentre rientrerà in diocesi don Franco Lodi. Immagini Gino di Giusto diac.

6 6 STUDIO Chiudiamo questa ampia pagina dedicata alla Missione bolognese. E deceduto ieri dopo una malattia don Paolo Serra Zanetti, sacerdote diocesano e docente presso l Ateneo Bolognese. Mons. Caffarra presiederà il funerale domani, alle 14 in Cattedrale. Ricorre domani la festa di San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria e Patrono della Chiesa universale. L Arcivescovo celebra la santa Messa nel Santuario di San Giuseppe in via Saragozza, alle Il Vescovo ausiliare mons. Ernesto Vecchi, sarà invece all Istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri alle 17.

7 7 STUDIO In occasione del 50mo anniversario della canonizzazione di San Domenico Savio è giunta a Bologna l arca contenente le reliquie del giovane santo dell oratorio. DOMENICO SAVIO: cronaca Venerdì mattina i ragazzi e i giovani alunni degli istituto salesiani hanno gremito la Cattedrale di San Pietro, per una celebrazione eucaristica, segnata di un clima di festa. Domenico Savio era un ragazzo come voi, ha detto mons. Caffarra, e aveva nel cuore un grande desiderio, che espresse subito quando arrivò all oratorio di don Giovanni Bosco: era il desiderio di diventare santo. Don Bosco non gli chiese cose eccezionali, ma gli propose la vita semplice dell oratorio: lo studio, il gioco, l amicizia, alla luce di un grande amore per Gesù e per la Vergine Maria. Ecco la santità: vivere tutto quello che ogni giorno facciamo la scuola, lo studio, il gioco, le amicizie nella grazia di Dio, con una grande fiducia e disponibilità verso gli educatori, come Domenico verso don Bosco. Al termine della celebrazione, l Arcivescovo ha espresso la sua gratitudine ai genitori dei ragazzi. Attraverso la famiglia salesiana, essi hanno affidato alla Chiesa l educazione del loro figli, stringendo con essa un patto educativo. E gratitudine anche verso i sacerdoti e le religiose salesiane, per la testimonianza della loro dedizione nell amore di Cristo e nel servizio educativo.

8 8 STUDIO Vediamo ora una scheda che ci riporta in sintesi la storia del giovane santo Domenico Savio. DOMENICO SAVIO: scheda Noi qui facciamo consistere la santità nello stare molto allegri. Fu così che Domenico Savio presentò l Oratorio ad un giovane amico, invitandolo a frequentarlo. Noi cerchiamo soltanto di evitare il peccato, come un grande nemico che ci ruba la grazia di Dio e la pace del cuore, e di adiempere esattamente i nostri doveri. La vita di Domenico durò solamente 15 anni, ma vissuti con una straordinaria profondità spirituale. Il segreto del suo carattere sempre allegro e disponibile con gli amici, stava nella sua preghiera intensa e in un prolungato colloquio spirituale con Cristo. Con un gruppetto di amici dell Oratorio fondò un gruppo di preghiera, e molti di essi furono poi i primi membri della congregazione salesiana di don Bosco. Fu profondamente segnato dall incontro con Cristo nella prima comunione, nella quale stabilì il suo straordinario progetto di vita: la morte, ma non peccati. Ebbe molta fiducia nella guida spirituale offertagli da don Giovanni Bosco, raggiungendo in poco tempo la meta di una santità straordinaria.

9 9 Primo appuntamento, domenica scorsa, dell Arcivescovo mons. Carlo Caffarra, con le religiose della diocesi. Il servizio è di Suor Teresa Beltrano. RELIGIOSE La presenza delle suore appartenenti ai diversi Istituti è un grande dono per la chiesa bolognese. Mons. Caffarra ha spiegato che l importanza della vita religiosa femminile, all interno della comunità cristiana, si radica nella relazione sponsale con Cristo Gesù, l unico necessario. La bellezza e il valore della vita religiosa, prima che per l utilità delle opere svolte, consiste fondamentalmente nel suo essere segno di una totale appartenenza a Cristo Gesù. Nulla anteponete a Cristo - questo il forte invito dell Arcivescovo fossero anche le urgenze e le preoccupazioni per le nobili opere in cui le religiose della diocesi sono impegnate. Solo l incontro e il rapporto personale con Cristo rende veramente efficace il servizio che le religiose svolgono in tanti ambiti, anche difficili e delicati. I carismi degli Istituti religiosi sono un dono di Dio per la sua Chiesa e per il mondo.

10 10 Domenica pomeriggio si terrà l annuale pellegrinaggio diocesano dei fidanzati alla Madonna di San Luca. I giovani che si preparano al matrimonio sono invitati a ritrovarsi alle 15 al Meloncello. L Arcivescovo presiederà la Santa Messa in basilica. Giovedì prossimo 25 marzo è la festa dell Annunciazione del Signore. Il Vescovo ausiliare mons. Claudio Stagni celebrerà la Messa nel Monastero della Visitazione, in Via Mazzini, alle e accoglierà la professione solenne di una monaca.

11 11 STUDIO In Parrocchia zoom si parla questa settimana di Benedizioni Pasquali. Abbiamo seguito il vice-parroco del Corpus Domini. Alcuni testi del servizio sono tratti dal libro La città a tre navate di mons. Luciano Gherardi. PARROCCHIA ZOOM Benedizioni Pasquali I passi del sacerdote, in talare, che cammina verso il palazzo o la casa... Il prete suona al campanello, si annuncia e sale le scale... Testo: Se si mettono insieme tutti i gradini che ogni parroco ha percorso in su e in giù per la benedizione di Pasqua alle case, si fa la scala di Giacobbe. (don Luciano Gherardi, La Città a tre navate). Si apre la porta: la famiglia è riunita. Il prete saluta e viene salutato. Testo: Nel suo Liber Pastoralis, il cardinal Biffi definisce la benedizione alle case una tradizione preziosissima. Nessun sacerdote deve prendersi la libertà di lasciarla cadere. Nel rispetto della sua essenziale natura di rito, essa deve configurarsi come un vero incontro pastorale con la famiglia. (cfr. Liber Pastoralis, pag 290). Il prete guida la preghiera e asperge i presenti e la casa con l acqua benedetta. Testo: Il segno dell acqua richiama la nostra fondamentale adesione a Cristo. E per la fiducia di appartenergli, che invochiamo protezione e benedizione sulla vita delle nostre famiglie e sui luoghi nei quali viviamo e operiamo. Breve dichiarazione del prete: la sua esperienza. Breve dichiarazione di un famigliare: occasione per... Il prete appunta nell agenda alcune informazioni. I famigliari consegnano la busta con l offerta. Testo: in questa occasione i sacerdoti ricevono anche alcune informazioni

12 12 utili per la vita pastorale, riguardo alle famiglie. Si interessano dei vari problemi, dei più giovani, degli anziani e degli ammalati. Le famiglie, a loro volta, contribuiscono alla vita della comunità. Sulla porta il prete saluta. Poi va verso un altro campanello e suona. Dall altra parte della porta arriva uno vistosamente infastidito e impreparato. Imbarazzo. Poi accoglienza e segno della croce. Testo: Ogni anno a Pasqua, i campanili si mettono in cammino. La Chiesa cerca le case. E un rituale atteso e accettato. Per l occasione cadono serrature e porte stagne, reali e psicologiche. Anche laici conclamati danno la mano al parroco e fanno il segno della croce. (Gherardi). Luca Tentori

13 13 STUDIO Ci sono molti modi per prepararsi alla festa di Pasqua. Uno dei più caratteristici è senza dubbio quello della Unione Campanari Bolognesi. Ne abbiamo incontrati alcuni durante un allenamento. CAMPANARI Risale al 16mo secolo la tradizione campanaria bolognese. Nel famoso doppio le campane attraverso movimenti sincronizzate e sempre più ampi vengono portate in piedi, con la bocca verso l alto. E la fase della scappata. Poi è il momento del doppio vero e proprio : una successione di rintocchi che seguono un ordine prestabilito. Dal 93 è presente una struttura a Villa Pallavicini, dove i campanari possono allenarsi e trasmettere ai giovani questa particolare e straordinaria manifestazione della fede e della tradizione petroniana. sottopancia Il sito internet dell unione contiene molte informazioni sulla storia, le consuetidini e le tecniche campanarie. Dai nostri campanili, un richiamo all incontro con Cristo, che segna i momenti lieti e tristi della vita cristiana.

14 14 STUDIO La basilica di Santo Stefano, riproduce a Bologna i luoghi santi della passione di Cristo. La rubrica SPIRITO & ARTE ci invita ad una sosta nel cosiddetto cortile di Pilato. Il testo del servizio è tratto da un discorso di Paolo VI: che cos è la Verità? SPIRITO & ARTE Cortile di Pilato Pilato magistrato competente a giudicare di delitti e di crimini, non di teorie speculative, si meraviglia che questo Rabbi, presentatogli come reo di morte per lesa maestà, si dichiari testimone di verità, e subito lo interrompe, forse con qualche ironia: Quid est veritas?, ma che cosa è la verità? Vi è chi ingegnosamente, su questa frase latina, ha costruito uno stupendo anagramma di risposta: est vir qui adest (è l uomo che ti sta davanti). Ma Pilato non attende la risposta, e cerca di chiudere l interrogatorio sciogliendo la vertenza giudiziaria. Ma per noi, per tutti la questione rimane sospesa: che cosa è la verità? Est vir qui adest. Paolo VI, Udienza generale, 20 maggio 1970.

15 15 STUDIO In chiusura, ricordiamo che giovedì prossimo il palinsesto di Rete7 subirà una leggera variazione: si gioca infatti al Dall Ara la partita di recupero del Bologna. Il nostro settimanale andrà in onda nell intervallo tra i due tempi Vi ricordiamo infine, come sempre, il sito internet al quale potete scriverci e dove potete anche rivedere questo notiziario: PP Buonasera!