Martedì 23 gennaio 2006

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3 Martedì 23 gennaio 2006 News L ABRUZZO VERSO UNO SPAZIO EUROPEO DELLA RICERCA Si svolgerà mercoledì 24 maggio, alle ore 10.00, nella Sala della lauree della Facoltà di Giurisprudenza, nel Campus di Coste Sant Agostino, il primo meeting dedicato allo Spazio Europeo della Ricerca, promosso dalla Fondazione Abruzzo Europa, d intesa con l Università degli Studi di Teramo e in collaborazione con Associazione Piccole e medie Industrie (API), Autonomie Europa, Confederazione Nazionale dell Artigianato (CNA), Confindustria Abruzzo, Istituto Zooprofilattico Sperimentale G. Caporale e Fondazione Mario Negri Sud. L incontro ha lo scopo di sollecitare la costruzione di un percorso scientifico e culturale per garantire all Abruzzo un ruolo attivo nello Spazio Europeo della Ricerca (SER), una struttura istituita dal Sesto Programma Quadro dell Unione Europea per sostenere e sviluppare la ricerca e l innovazione, ma soprattutto per coordinare la ricerca svolta in tutti i Paesi dell Unione. Tra gli obiettivi stabiliti nel documento istitutivo del SER figurano il miglior uso delle strutture e delle risorse scientifiche in Europa, la promozione di investimenti privati nella ricerca e nello sviluppo, l aumento delle risorse umane e della mobilità dei ricercatori, la creazione di condizioni favorevoli ad uno spazio della ricerca con valori condivisi. Momento centrale del meeting del 24 maggio sarà la relazione di Raffaele Liberali, direttore generale della Ricerca alla Commissione Europea e direttore risorse umane, mobilità e azioni Marie Curie, sempre alla Commissione Europea. L incontro sullo Spazio Europeo della Ricerca sarà presentato da Augusto Di Stanislao, presidente della Fondazione Abruzzo Europa. Porteranno il proprio saluto Giambattista Blasetti, presidente del Comitato regionale piccola industria di Confindustria Abruzzo, Marco Filippini, european local government manager di Autonomie Europa, Gloriano Lanciotti, presidente della CNA di Teramo, Giacomo Migliorati, dell Istituto Zooprofilattico Sperimentale G. Caporale, Andreina Poggi, della Fondazione Mario Negri Sud ed Eugenio Rosa, presidente dell API di Teramo. Introdurrà il meeting il rettore dell Università degli Studi di Teramo, Mauro Mattioli. Seguirà, quindi, la relazione di Raffaele Liberali, dal titolo Fattore umano: elemento portante dello Spazio Europeo della Ricerca. Modererà i lavori Everardo Minardi, direttore del Dipartimento di Teoria dei sistemi e delle organizzazioni dell Università degli Studi di Teramo.

4 Martedì 23 gennaio 2006 News Annunciata dall Università di Teramo la nuova metodologia del prof. Amir Arav per congelare ovaie intere e per conservarle sane In un futuro non troppo lontano potrebbe essere possibile per le donne che si sottopongono a cure invasive, congelare le loro ovaie per reimpiantarle in seguito. In tal senso l annuncio del Magnifico Rettore dell'università degli Studi di Teramo Mauro Mattioli e del docente israeliano Amir Arav che lo scorso 17 maggio 2006 hanno presentato, a Teramo, il primo caso al mondo di organo umano espiantato, congelato e rimpiantato con completa funzionalità. Il procedimento era stato precedentemente sperimentato su delle pecore (che hanno ovaie simili a quelle umane) da Amir Arav e dal suo gruppo presso l Institute of Animal Science, israeliano, che riportano i loro risultati sul The journal HumanProduction. In un caso, appena quattro mesi dopo l intervento l ovaia scongelata è riuscita a produrre 4 uova e da queste si sono sviluppati embrioni di pecora. Dopo tre anni l ovaia continuava a funzionare normalmente. Ma le recenti scoperte del prof. Arav sulle ovaie umane, aprono davvero uno scenario roseo per l altra metà del cielo, in particolare per le donne malate di cancro e per chi, over 50, desiderasse ancora di avere un bambino. L'esperimento condotto dal prof. Arav, docente del Corso di laurea in Biotecnologie della riproduzione dell'università di Teramo, apre nuove frontiere nel campo dei trapianti di organi anche in considerazione degli studi pionieristici che il ricercatore di Tel Aviv conduce nel campo della conservazione delle cellule staminali e delle cellule del sangue. La ricerca, dalle profonde implicazioni etiche, segue di pochi mesi i risultati annunciati dal dr. Sherman Silber nel numero del (7 luglio 2005) The New England Journal of Medicine: il trapianto di un tessuto ovario da una donna alla sua sorella gemella che aveva subito da giovane un trattamento di chemioterapia, per la cura del cancro, che l'aveva resa sterile. Grazie al trapianto, è rimasta incinta e ha dato alla luce un bambino sano. Il limite di questa tecnica è che non tutti dispongono di un donatore gemello e anche che i tessuti ovari possono facilmente danneggiarsi nell'operazione di trapianto. Tuttavia, il 14 settembre 2005, scienziati israeliani dell'institute of Animal Science, annunciavano di aver trapiantato con successo intere ovaie in una pecora e che le uova prodotte dalle ovaie avevano prodotto embrioni. La completa restaurazione ormonale e la normale ovulazione è possibile dopo crio-preservazione e trapianto dell'intera ovaia - avevano dichiarato i ricercatori. L applicazione della stessa tecnica anche sulle donne, il cuore della ricerca del prof. Arav, era solo questione di mesi: ieri l annuncio ufficiale dall Università di Teramo. Naturalmente la comunità scientifica, in attesa come sempre di ulteriori verifiche scientifiche e cliniche, resta moderatamente ottimista. Come il dr. Marcelle Cedars del Center for Reproductive Health alla University of California di San Francisco (Usa): Credo che questa tecnica di congelare le uova sia la soluzione migliore. Maggiori informazioni al sito: Biografia del prof. Amir Arav Amir Arav, 46 anni, è nato a Tiberiade, in Israele dove si è laureato in Animal Science ( Scienze animali) all università ebraica di Gerusalemme. Nell 89, poi, si è laureato in Medicina veterinaria all Università di Bologna, con una tesi sulla Criobiologia di cui è stato relatore Mauro Mattioli, attuale rettore dell Università degli Studi di Teramo. Successivamente ha conseguito un dottorato di ricerca in Criobiologia all Università di Bologna e in Ingegneria Biomedica alla Berkeley University della California, dove ha conseguito anche un post dottorato di ricerca in Criobiologia alla Davis University. Nel 1995 è tornato in Israele, dove ha fondato la Core Dynamics, azienda di ricerca e sviluppo tecnologico per la crioconservazione. Dal 1996 opera, in Israele, presso l Institute of Animal Science, una struttura dell Agricultural research organization dove è docente dal I principali filoni di ricerca di cui si è occupato nell ambito della criobiologia, riguardano la riproduzione umana, le cellule staminali e del sangue - in particolare quelle presenti nel cordone ombelicale - la crioconservazione della cartilagine umana e degli organi animali. E docente di criobiologia del Corso di laurea unico in Italia - in Biotecnologie della riproduzione presso l Università degli Studi di Teramo. La collaborazione con l Ateneo risale al 2000, anno di istituzione del primo master italiano in Biotecnologie della riproduzione. 1/2

5 Martedì 23 gennaio 2006 Madri a 60 anni: è giusto? Le implicazioni etiche della scoperta Usare cure sperimentali per la fertilità per by-passare la menopausa o l infertilità? Si tratta di una procedura da evitare assolutamente secondo un rapporto presentato all incontro annuale dell American Society for Reproductive Medicine (ASRM) di Filadelfia. La fertilità di una donna diminuisce nel tempo, man mano che le cellule uovo, gli ovociti, diminuiscono in numero a causa dell ovulazione, muoiono o si deteriorano. In alcuni casi, tumori e altre patologie (o la chemioterapia e radioterapia usate per curarle) rendono le donne sterili precocemente. Attualmente sono a disposizione degli specialisti numerose procedure per aggirare la perdita della fertilità femminile, sebbene tutti allo stadio sperimentale. Si possono congelare gli ovociti giovani per poi usarli anni dopo in vitro: è una procedura ancora di dubbia efficacia a causa dei danni causati a livello cellulare dai cristalli di ghiaccio, e si sono registrate meno di 100 nascite con questa metodologia, ma parecchie aziende private la propongono alle loro clienti. Si possono rimuovere intere porzioni di tessuto ovarico, congelarle e impiantarle di nuovo nell ovaio della paziente in una fase successiva. Recentemente alcuni ricercatori belgi hanno dichiarato di aver fatto nascere un bambino con questa tecnica, ma i risultati di questa ricerca sono tuttora controversi e contestati. Il rapporto presentato all ASRM suggerisce che queste tecniche pionieristiche vengano proposte a donne rese infertili da malattie o terapie invalidanti e che non hanno altre speranze di avere dei bambini, ma non alle donne sane. L ASRM raccomanda ulteriori ricerche soprattutto sulle possibili malformazioni del nascituro e altri studi sulle conseguenze a lungo termine sulla salute dei bambini dati alla luce con queste tecniche innovative. Uno o due studi con almeno pazienti potrebbero darci un idea della probabilità di successo di queste tecniche, spiega Kutluk Oktay del Weill Medical College della Cornell University di New York. Ma comunque non avremmo ancora delle garanzie. Ci vorranno decenni per questo. Anche se le tecniche di cui sopra si rivelassero efficaci, resterebbero da superare le questioni etiche relative all età giusta per la maternità. La possibilità di dare alla luce bambini in donne di 40, 50 o 60 anni è tuttora al centro di animati dibattiti sia tra gli specialisti sia fra la gente comune: Il solo fatto che per gli uomini è possibile fare figli a tutte le età non vuol dire necessariamente che si tratta di una buona idea anche per le donne, polemizza Leon Kass della University of Chicago (Fonte: Pearson H. Caution over kids after menopause. Nature, october 2004). Nicola Facciolini 2/2

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