Le varietà che consentono di massimizzare le rese

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1 38 Terra e Vita [ SPECIALE COLZA ] n. 33/2012 Le varietà che consentono di massimizzare le rese [ DI GIOVANNI BELLETTATO (1) MASSIMO ZAVANELLA (2) ] La colza rappresenta un importante opportunità per l azienda agricola, sia sotto l aspetto agronomico che economico. Anche per questo motivo, in particolare dal 2008, l Associazione nazionale bieticoltori ha integrato il campo delle proprie attività alle colture agroenergetiche e al settore cerealicolo, con un occhio di riguardo proprio verso la coltivazione della colza. Che in particolare nella corrente annata agraria ha fatto registrare quotazioni sostenute: il prezzo unitario di riferimento Matif di Parigi, future agosto 2012 ha avuto un trend in costante ascesa e attualmente il prezzo è largamente sopra la soglia dei 500 /t. Gli elevati livelli di valorizzazione assumono particolare interesse, soprattutto se accompagnati da buoni risultati produttivi. Apprezzabili performance sono state registrate in molti comprensori del nord e del centro Italia, dove numerose sono le aziende che hanno realizzato Plv superiori a euro/ha, con redditi netto compresi fra 800 e euro/ha. Nell ottica della migliore valorizzazione del prodotto, Anb, attraverso il proprio partner commerciale Sada srl, propone contratti di coltivazione diversificati, consentendo all'azienda agricola di valorizzare il proprio prodotto in base alla media dei prezzi di un determinato periodo di riferimento. In alternativa, il produttore ha la facoltà di fissare, dalla semina fino a maggio (previo accordo fra le parti), il prezzo di vendita della colza in base alla quotazione Matif (future agosto) del giorno prescelto dall'azienda stessa. ANB, grazie anche alla sperimentazione svolta in collaborazione con Beta, intende pro I risultati della sperimentazione 2012 e di un triennio di prove seguire l'attività di divulgazione delle migliori pratiche colturali. Le esperienze dell'ultimo triennio hanno confermato i vantaggi dell'inserimento della colza nella rotazione aziendale, in particolare per quanto concerne la struttura dei terreni, che si riflette in migliori performance produttive dei cereali a paglia in successione. Le esperienze sin qui condotte hanno confermato che la colza è perfettamente adattabile ai più diffusi contesti agronomici e strutturali aziendali. Rispetto alle altre specie di pieno campo inoltre, la tecnica colturale della colza appare sostanzialmente semplificata, in riferimento al numero delle operazioni colturali. [ I TEST DI QUEST ANNO [ TAB. 1 DATI MEDI DELLE 2 LOCALITÀ SPERIMENTALI 2012 (*) VARIETÀ CASA SEMENTIERA/ DISTRIBUTORE PRODUZIONE (T/HA) AL 9% DI UM. PRODUZIONE (IN % SULLA MEDIA DI CAMPO) SKOTT KNOTT TEST Excalibur Dekalb 4,58 121,27 A Pulsar SIS 4,14 109,60 A Turan KWS 4,08 107,94 A Traviata KWS 3,97 105,02 A Belana Carla Import 3,94 104,16 A Vectra Carla Import 3,94 104,12 A Expower Dekalb 3,88 102,60 A Anaconda LG Syngenta 3,67 97,20 B PR46W14 Pioneer 3,55 93,86 B Bagira Carla Import 3,51 92,74 B D03 Pioneer 3,36 89,00 B Toccata Maisadour 3,34 88,37 B Primus SIS 3,18 84,11 B MEDIA CAMPO 3, (*) in ordine decrescente di produzione. Anche nel 2012, per il terzo anno consecutivo, è proseguita l attività sperimentale di Anb in collaborazione con Beta, con l obiettivo primario di individuare le migliori varietà di colza per gli ambienti del nord e centro Italia. Le cultivar in prova, pertanto, sono state aggiornate inserendo nuove tipologie ritenute potenzialmente interessanti in detti areali. Le prove sperimentali sono state oggetto anche di visite e incontri tecnici in campo con i produttori, nel corso dei quali è stato possibile divulgare le principali linee tecniche della coltura e anche di avere un proficuo scambio di idee e suggerimenti. I test sono stati impostati in Emilia Romagna (in provincia di Ferrara) e in Toscana (in provincia di Firenze) dove, oltre al confronto varietale, è stata condotta anche una attività di veri

2 n. 33/2012 [ SPECIALE COLZA ] Terra e Vita 39 [ FIG. 1 METEO NELLA PROVA IN EMILIA ROMAGNA [ FIG. 2 METEO NELLA PROVA IN TOSCANA Le precipitazioni totali sono appena superiori ai 200 mm Le precipitazioni complessive ammontano a poco meno di 500 mm [ FIG. 3 EMERGENZA DI CAMPO (% SUI SEMI DEPOSTI) Media delle località di prova [ FIG. 4 RESE IN T/HA DI SEME (9% DI UMIDITÀ) Nelle 2 località di prova (EMR = Emilia Romagna, TOS = Toscana) fica su fertilizzazione e difesa. Una terza località (Fano, nelle Marche) non è stata inserita nell elaborazione in considerazione dell elevato coefficiente di variabilità dei dati. L andamento meteo nelle località di prova appare quanto mai avaro di precipitazioni in autunno, soprattutto a Ferrara, seguito da un febbraio caratterizzato da temperature eccezionalmente basse e solo scarse precipitazioni nevose (figg. 1 2). Ciò ha determinato, in generale, un rallentamento delle emergenze in campo che ha obbligato ad una irrigazione a pochi giorni dalla semina nella prova di Ferrara. A fine inverno, alla ripresa vegetativa, la scarsità di piogge ha comportato anche una tardiva utilizzazione delle concimazioni azotate. Nonostante questo le produzioni sono da considerarsi medie a Castelfiorentino (FI) ed elevate nella prova di Cona (Fe), evidenziando le buone capacità di recupero della coltura a ciclo autunno vernino. Come ogni anno è stata determinata la percentuale di emergenza in campo (fig. 3) che si è attestata mediamente attorno al 52%, valore simile a quello riscontrato nelle prove dello scorso [ FIG. 5 PRODUZIONI DEL TRIENNIO espresse in % sulle varietà standard Excalibur, Vectra e Toccata indicate con *

3 40 Terra e Vita [ SPECIALE COLZA ] n. 33/2012 [ FIG. 6 L AZIONE DEL GEODISINFESTANTE Andamento delle produzioni nelle due località in tesi protette con geodisinfestante alla semina e non protette [ FIG. 7 L AZIONE DELL AZOTO Differenze produttive tra tesi non concimate e tesi con 130 kg/ha di azoto a Castelfiorentino (Fi) [ Pur non essendoci significatività statistica, la tendenza è un decremento produttivo superiore al 20% nelle tesi non protette anno e derivante dalle minute dimensioni del seme, dall andamento meteo e dalla preparazione del letto di semina. Le produzioni medie si sono attestate attorno alle 3 t/ha a Castelfiorentino e hanno superato le 4 t/ha nella prova di Ferrara, nonostante un diffuso, pur se tardivo allettamento. Nella fig. 4 sono riportati i dati produttivi per le due località, espressi in t/ha di seme al 9% di umidità. Da segnalare, per Touran, una sensibile differenza di comportamento tra le 2 prove e la generale e più marcata differenziazione dei materiali a Castelfiorentino. Nella tabella 1 sono riportate le performance delle varietà come media delle 2 località. Il test statistico separa 2 gruppi, con ai primi posti alcune cultivar che si erano già positivamente distinte negli anni precedenti (Excalibur, Expower, Traviata). I risultati di un triennio di confronti varietali, espressi come percentuale sulle 3 varietà standard Excalibur, Vectra e Toccata sono visibili nella fig. 5. È appena il caso di sottolineare che i dati più robusti e affidabili sono quelli relativi a varietà provate per almeno 2 anni. Infine, due considerazioni su geodisinfestazione e azoto, due

4 n. 33/2012 Terra e Vita 41 fattori che da queste pagine abbiamo sempre indicato come fondamentali per la coltura. La protezione nelle prime fasi vegetative (fig.6) conferma essere un fattore assai utile all ottenimento di un investimento omogeneo di piante sane, in grado di crescere vigorosamente e quindi di affrontare l inverno in uno stadio più avanzato e resistente agli abbassamenti termici. Anche la ripresa vegetativa a fine inverno sarà così più rapida. Si precisa che, al momento, l unico geodisinfestante registrato è il teflutrin. Per quanto riguarda l azoto (fig. 7), l importanza che questo fattore assume per la coltura, verificata in tre anni di prove sperimentali, è oramai fuori discussione: senza di esso le produ [ LE PROVE Caratteristiche agronomiche Schema sperimentale: blocco randomizzato a 4 ripetizioni Parcelle: di 6 file, interfila di 45 cm, distanza di semina 3,5 cm Semina: con seminatrici pneumatiche Riconduzione umidità: i dati produttivi sono stati uniformati ad una umidità standard del 9% Raccolta: con mietitrebbie parcellari [ I TERRENI DI CONA E CASTELFIORENTINO LOCALITÀ Cona (FE) Castelfiorent ino (FI) AZIENDA Fondaz. Navarra Nacci Paolo SABBIA % TESSITURA [ Uno dei fattori chiave nella tecnica colturale è la semina ragionevolmente precoce. LIMO % ARGILLA % AZOTO TOTALE DATA DI SEMINA n DATA DI RACCOLTA ,18 29/9/11 21/6/ ,96 07/10/11 21/6/12

5 42 Terra e Vita [ SPECIALE COLZA ] n. 33/2012 zioni si riducono drasticamente, come confermato anche quest anno da una specifica prova allestita a Castelfiorentino dove, in un terreno con medio scarsa disponibilità dell elemento, tra il test non concimato e le tesi che avevano ricevuto 130 kg/ ha si sono osservate differenze superiori al 40%. In relazione alle pratiche colturali, pertanto, è oramai assodato che la colza necessita di un approccio particolarmente attento, soprattutto nei momenti cruciali del ciclo colturale. Le esperienze maturate in campo, confermate anche dai risultati emersi nel corso della sperimentazione triennale suggeriscono che, al di là della componente stagionale, ai fini produttivi la colza presenta una serie di esigenze che debbono essere correttamente soddisfatte, pena l insuccesso della coltura. I principali aspetti da considerare possono essere così sinteticamente riassunti: buona preparazione del letto di semina, la corretta scelta varietale, individuazione di un congruo investimento in relazione alle condizioni pedologiche e colturali, epoca di semina ragionevolmente precoce. Ancora: l adozione di tutte le pratiche per consentire un emergenza sollecita e regolare, l'adozione di un razionale programma di concimazione, un efficace programma di diserbo, un efficace difesa dai fitofagi autunnali e primaverili (si veda il riquadro con foto), l adozione delle tecniche agronomiche rotazione in particolare in grado di garantire un migliore controllo delle malattie e la riduzione delle perdite di prodotto nella fase di raccolta. n (1) Ufficio tecnico Anb; (2) Beta scarl [ I PRINCIPALI FITOFAGI DELLA COLZA ATTIVI NELLE PRIME FASI COLTURALI LIMACCE Danni: il fitofago può causare danni ingenti alla coltura, in particolare in alcuni specifici areali. Difesa: monitorare l impianto sino alla terza/quarta foglia, in particolare vicino a boschi. Nelle aree a rischio aggiungere esche alla semina. ALTICA Danni: il coleottero causa piccoli fori sulla plantule; in presenza di forti attacchi lo sviluppo della coltura può risultare gravemente compromesso. Difesa: monitorare la coltura nelle prime fasi di crescita (emergenza due foglie vere) e trattare al superamento della soglia di 3 piante colpite su 10. ELATERIDE Danni: Le larve sono particolarmente dannose nelle prime fasi (emergenza/due foglie vere) e possono ridurre drasticamente gli investimenti. Difesa: Per contenere il parassita impiegare preventivamente l insetticida "teflutrin" in localizzazione alla semina (es. Force 12 kg/ha). CAVOLAIA Danni: le larve possono procare gravi defogliazioni, sino alla scomparsa della pianta; con temperature elevate aumenta la frequenza e l intensità del danno. Difesa: monitorare la coltura nelle prime fasi e trattare con piretroidi consentiti ove riscontrata la presenza delle larve lepidottero. [ I PRINCIPALI FITOFAGI DELLA COLZA ATTIVI NELLA FASE PRIMAVERILE MELIGETE Danni: si ciba di polline danneggiando bottoni e pistilli; gravi perdite in caso di forti attacchi in pre fioritura, danno trascurabile in fioritura. Difesa: monitorare dalla ripresa vegetativa bottoni riuniti (fase critica) soglia 1 adulto/p.ta; bottoni separati soglia 2 3 insetti/p.ta; non trattare in fioritura. PUNTERUOLO DELLO STELO Danni: attacca gli steli nella fase di levata (2 20 cm), con cancri dei tessuti, deformazioni, predisposizione attacchi fungini Phoma. Difesa: monitorare la presenza del parassita con ausilio di bacinella trappola e trattare dopo 8 giorni dalla prima cattura. Periodo critico Febbraio/Aprile. PUNTERUOLO DELLE SILIQUE Danni: produce danni a carico delle silique, ma il pericolo reale è di costituire la via di accesso alla Cecidomia, dittero molto dannoso. Difesa: trattare solo bordi rilevando 1 insetto ogni 2 piante; trattare a pieno campo qualora tale soglia venga superata anche all interno dell appezzamento. Oltre al danno, precedentemente citato, indotto dalla cecidomia, altri parassiti che, meno frequentemente, posso arrecare danni alla coltura nella fase primaverile sono altica ed afide ceroso. [ I TRATTAMENTI INSETTICIDI I principi attivi insetticidi registrati su colza ed i relativi formulati sono i seguenti: PRINCIPIO ATTIVO Acetamiprid Cipermetrina Deltametrina Lambda cialotrina Tau Fluvalinate Esfenvalerate Epik 1,2 kg/ha Cythrin 50 EC 0,5 l/ha FITOFARMACI/DOSAGGI Decis 0,3 l/ha, Decis Jet 0,5 l/ha, Delmet 25 EC 0,3 l/ha, Delta 25 EC 0,3 l/ha, Deltrin 0,6/0,8 l/ha, Divam flow 0,6/0,8 l/ha, Meteor 0,6/0.8 l/ha Karate Zeon 0,2 l/ha, Karate Zeon 1.5 1,3 l/ha, Forza 0,75 kg/ha, Kusti 0,75 kg/ha, Ninja 0,75 kg/ha Klatan 20 EW 0,2 l/ha, Mavrik 20 EW 0,2 l/ha, Megic 0,4 l/ha Metis Echo 1 l/ha, Sumialfa Echo 1 l/ha Indicazioni operative Evitare trattamenti in fioritura per non danneggiare i pronubi. In associazione a trattamenti erbicidi utilizzare unicamente insetticidi piretroidi. Relativamente all impiego dei fitofarmaci, rispettare le indicazioni in etichetta, le disposizioni vigenti in materia e quanto previsto dalle direttive o da eventuali specifici protocolli, anche in relazione alla revisione o deroga di taluni prodotti. A cura dell Ufficio tecnico di Anb

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