febbraio 2005 Supplemento de L Infermiere n. 2/05 SOMMARIO

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1 13 febbraio 2005 Supplemento de L Infermiere n. 2/05 Laurea specialistica in Scienze infermieristiche: i candidati, gli ammessi e le prove Rapporto SOMMARIO Premessa La Laurea specialistica in Scienze infermieristiche I dati del Rapporto sui corsi di Laurea specialistica in Scienze infermieristiche Candidature e ammissioni al corso di Laurea specialistica Il confronto tra gli uomini e le donne L età media dei valutati e degli ammessi Analisi dell età media per ripartizione geografica I punteggi medi ottenuti alle prove di ammissione Criteri di ammissione Il confronto dei punteggi ottenuti per zone Analisi dei punteggi ottenuti in base all età Analisi dei punteggi ottenuti in base al genere, alle prove e al titolo di studio

2 2 SOMMARIO Analisi delle domande somministrate ai candidati per le prove di accesso in rapporto alla specificità disciplinare Analisi delle domande somministrate ai candidati per le prove di accesso rispetto ai contenuti previsti dal raggruppamento disciplinare Dettaglio dei punteggi in base all età L analisi dei candidati Dai Tassi di ammissione dei Dai per genere ed età Le tappe storico-legislative della riforma della formazione infermieristica Appendice 1 - Modalità e contenuti della prova di ammissione ai corsi di Laurea specialistica delle professioni sanitarie per l'anno Accademico Allegato - Programmi della prova di ammissione ai corsi di Laurea specialistica delle professioni sanitarie Appendice 2 - Definizione dei posti per le immatricolazioni ai corsi di Laurea specialistica delle professioni sanitarie Appendice 3 - Modifica delle modalità di ammissione ai corsi di Laurea specialistica delle professioni sanitarie per l Anno Accademico Il Comitato centrale della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi ringrazia il Gruppo di lavoro che ha collaborato alla realizzazione di questo Quaderno: Rosaria Alvaro, Andrea Mancini, Fabrizio Moggia, Lucia Salvadori e Laura Tibaldi I QUADERNI Supplemento de L Infermiere n. 2/05 Direttore responsabile: Annalisa Silvestro, Comitato editoriale: Marinella D'Innocenzo, Danilo Massai, Gennaro Rocco, Loredana Sasso, Annalisa Silvestro, Giovanni Valerio, Franco Vallicella Responsabile dei servizi editoriali: Emma Martellotti Servizi editoriali: Italpromo Esis Publishing srl Via dei Magazzini Generali, Roma, tel , fax roma@ihg.it Coordinatore Cesare Fassari Segreteria di Redazione: Lorena Giudici Ufficio Grafico: Daniele Lucia Barbara Rizzuti Editore: Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi Via Agostino Depretis, Roma tel. 06/ , fax 06/ Periodicità trimestrale Stampa Elcograf, un marchio della Pozzoni Spa, Beverate di Brivio (Lc) Registrazione Presso il Tribunale di Roma n del 17/10/64. La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione dell editore.

3 I QUADERNI 3 Premessa di Annalisa Silvestro* Con l Anno Accademico hanno preso il via, in molte Università italiane, i corsi di Laurea specialistica in Scienze infermieristiche. Un obiettivo che la Federazione e i Collegi Ipasvi hanno perseguito con tenacia, con il fine ultimo di offrire agli infermieri la possibilità di intraprendere percorsi formativi sempre più articolati e diversificati, che li rendano protagonisti competenti e attivi di un mondo sanitario in continuo sviluppo. In un sistema sanitario moderno, che sia in grado di soddisfare i bisogni della popolazione con prestazioni di qualità, sono infatti necessarie competenze che solo un alto livello di formazione culturale e professionale può assicurare. La Laurea specialistica, come più volte sottolineato, non è una tappa formativa obbligatoria, ma un opportunità che viene offerta agli infermieri che vogliano acquisire il livello professionale necessario ad esercitare specifiche funzioni nella gestione, nell area clinico-assistenziale avanzata, nella formazione e nella ricerca. Il Quaderno che pubblichiamo raccoglie tutti i dati disponibili relativi all avvio di quest esperienza. In particolare analizza le caratteristiche degli infermieri candidati e ammessi ai corsi di Laurea in Scienze infermieristiche in relazione all età, al sesso, ai titoli, nonché alla distribuzione territoriale dei posti e delle domande. Inoltre analizza le graduatorie dei candidati e degli ammessi sulla base dei punteggi da loro ottenuti nella valutazione sia dei titoli che dei test. Questa indagine (così come il Rapporto sulla Formazione universitaria degli infermieri di cui è riportata una sintesi sull Infermiere n. 2/2005) costituisce per il Comitato centrale e per i Collegi Ipasvi uno strumento conoscitivo utile per sostenere, nel confronto con le istituzioni competenti, la richiesta di incentivare e di riequilibrare il rapporto tra la domanda, l offerta formativa e l esigenza di infermieri con competenze avanzate sul territorio italiano. Ma l obiettivo principale di questo lavoro resta comunque quello di garantire a tutti gli infermieri un informazione obiettiva, che li faccia sentire protagonisti e partecipi di una nuova e importante tappa dello sviluppo dell intero gruppo professionale. Per i colleghi che invece stanno considerando la possibilità di iscriversi in un prossimo futuro ai corsi di Laurea specialistica, il Quaderno si propone di essere uno strumento per acquisire ulteriori elementi di valutazione a sostegno della loro scelta. * Presidente della Federazione Nazionale Collegi Ipasvi

4 4 I QUADERNI Supplemento de L Infermiere n. 2/05 La Laurea specialistica in Scienze infermieristiche La Riforma universitaria introdotta dal Dm 509/99 (Figura 1), nasce dalla necessità di adeguare i percorsi di studio ad un sistema europeo più flessibile, più consono alle richieste della formazione della società e del territorio 1 creando un sistema di studi articolato su più livelli e aperto all aggiornamento costante dei professionisti. L introduzione del sistema dei crediti 2, inoltre, orienta e facilita la mobilità degli studenti a livello nazionale e internazionale. Figura 1 IL PERCORSO FORMATIVO DISEGNATO DAL DM 509/99 Diploma di scuola media superiore Corso di laurea per Infermiere 3 anni 180 Cfu Laurea specialistica in Scienze infermieristiche 2 anni 120 Cfu Laurea specialistica in Scienze infermieristiche 2 anni 120 Cfu Master di primo livello 1 anno 60 Cfu Master di secondo livello 1 anno 60 Cfu 1. Autori vari, Linee guida per un progetto di laurea specialistica in Scienze infermieristiche, Federazione nazionale Collegi Ipasvi, Roma Sistema Ecdt = European Credit Transfert System

5 LA LAUREA SPECIALISTICA 5 Nell ambito dello schema rappresentato nella Figura 1 è definito il contesto nel quale è stato possibile progettare e attivare la Laurea specialistica in Scienze infermieristiche. Il decreto del ministero dell Università e della Ricerca (Murst) del 2 aprile 2001 (Gazzetta Ufficiale n. 128 del 5 giugno 2001) esplicita le competenze degli infermieri laureati specialisti, che devono possedere una formazione professionale avanzata per intervenire con elevate competenze nei processi assistenziali, gestionali, formativi e di ricerca ed esser in grado di esprimere competenze avanzate di tipo assistenziale, organizzativo, gestionale, di ricerca in risposta ai problemi prioritari di salute della popolazione e ai problemi di qualità dei servizi. Queste competenze sono in linea con l evoluzione di quel processo di professionalizzazione che è stato più volte sostenuto da un offerta formativa diversificata e coerente con la crescita del ruolo e delle funzioni infermieristiche. Nel dicembre 2003, dopo l approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni dell Accordo tra il ministero della Salute, le Regioni e le Province Autonome sulla determinazione del fabbisogno delle professioni sanitarie, anche il Miur si pronuncia positivamente sull attivazione delle Lauree specialistiche e ratifica la decisione. Il Consiglio universitario nazionale (Cun) costituisce, quindi, uno schema di ordinamento didattico per le singole classi specialistiche al fine di assicurare la formazione di figure professionali uniformi sul territorio nazionale. Con decreto del 9 luglio 2004 il Miur fissa le modalità e i contenuti delle prove di ammissione alla Laurea specialistica delle professioni sanitarie e con decreto del 27 luglio 2004 definisce i posti per le immatricolazioni ai corsi (Cfr. pp ). Il ministero dell Università, recependo le indicazioni del ministero della Salute, per l Anno Accademico corrente, assegna alla classe SNT-SPE/1 (Scienze infermieristiche ed Ostetriche), 578 posti complessivi. Attivazione della Laurea specialistica in Scienze infermieristiche: il panorama nazionale Successivamente, il 1 ottobre 2004, il Miur emana un altro decreto di modifica delle modalità e dei contenuti delle prove di ammissione ai corsi di Laurea specialistica delle professioni sanitarie per l anno accademico 2004/2005 (Cfr. p. 31), nel quale - ai fini dell ammissione in deroga al superamento dell apposita prova - si riconosce la posizione degli infermieri già in possesso del titolo rilasciato dalle Scuole dirette a fini speciali, che siano titolari, con atto formale e datato, da almeno due anni, dell incarico di direttore dei Servizi infermieristici o di direttore o coordinatore di corsi di Laurea. Definito in tutti i suoi aspetti il quadro di riferimento normativo, nell Anno Accademico partono così in 15 Università italiane i primi corsi di Laurea specialistica in Scienze infermieristiche, un obiettivo perseguito con determinazione da oltre un decennio. Insieme alla formazione complementare, la Laurea specialistica rappresenta un opportunità per rivedere ed integrare le competenze professionali degli infermieri che andranno ad assumere un ruolo di orientamento e di governo delle attività in ambito clinico-assistenziale, gestionale, organizzativo, formativo e di ricerca. I laureati specialisti, attraverso un approfondimento delle studio della disciplina e della ricerca specifica, saranno in grado di esprimere competenze avanzate e un approccio diversificato e integrato ai problemi di salute e di qualità dei servizi. Gli importanti risultati raggiunti non possono comunque concludere l impegno della Federazione nazionale Ipasvi per ottenere ulteriori miglioramenti degli attuali assetti normativi.

6 6 I QUADERNI Supplemento de L Infermiere n. 2/05 Il decreto 509/1999 rivisto dal Dm 270/2004 Contestualmente all avvio dei corsi di Laurea specialistica per le professioni sanitarie, il ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (Miur) ha emanato il decreto del 22 ottobre 2004, n. 270 (Gazzetta Ufficiale n. 266 del 12 novembre 2004), proponendo al mondo accademico delle innovazioni che modificano profondamente il precedente ordinamento didattico degli atenei. Tale decreto entra in vigore il 27 novembre La parte del decreto più innovativa, presentata dagli addetti ai lavori come l introduzione del percorso a Y, non modifica però l attuale iter formativo previsto per le professioni sanitarie, come citato nell articolo 10, comma 2: (omissis) fatti salvi i corsi preordinati all accesso alle attività professionali, tenuto conto degli obiettivi formativi generali delle classi (omissis). Viene infatti ribadito che il percorso professionalizzante che conduce alla Laurea triennale determina l acquisizione di 180 crediti formativi universitari (Cfu). Inoltre, poiché il percorso formativo della Laurea triennale è finalizzato all ingresso nell attività lavorativa, esso viene caratterizzato dalla significativa presenza di attività di tirocinio e di laboratorio. Il decreto ribadisce in maniera chiara e inequivocabile che la Laurea magistrale (nuova denominazione della Laurea specialistica ) è autonoma dal percorso di base e che i 120 crediti acquisiti tramite il suo conseguimento sono finalizzati ad approfondire la preparazione nei processi assistenziali, gestionali, formativi e di ricerca. In sintesi, nel corso degli ultimi venti anni le evoluzioni normative e le modificazioni dei contesti assistenziali e organizzativi hanno contribuito a modificare sostanzialmente la struttura della disciplina e l esercizio del ruolo professionale. I percorsi formativi universitari costruiscono a tutti gli effetti le competenze professionali degli infermieri: l acquisizione del diploma di Laurea di per sé definisce l esistenza di una specificità infermieristica, che è frutto di un sapere autonomo che può perfezionarsi e confrontarsi con altri saperi e competenze. Successivamente al percorso di base, l infermiere può oggi aspirare ad approfondire le sue competenze anche attraverso la frequenza del corso di Laurea magistrale. La Laurea magistrale è infatti finalizzata a fornire metodi e strumenti a coloro che, tra gli infermieri, dovranno assumere il ruolo di team leader in ambito clinico-assistenziale, organizzativo, di formazione e ricerca.

7 I QUADERNI 7 I dati del rapporto sui corsi di Laurea specialistica in Scienze infermieristiche Il Quaderno illustra i risultati dell indagine svolta dall Osservatorio sulla Formazione dei Collegi Ipasvi in relazione alle immatricolazioni al corso di Laurea specialistica in Scienze infermieristiche per l Anno Accademico I dati riguardano i valutati e gli ammessi ai corsi, analizzati, in particolare, in base a indici quali sesso, età, ripartizione geografia e punteggi ottenuti alle prove di valutazione. Dall indagine emerge che sia tra i valutati che tra gli ammessi vi è una netta prevalenza di donne, anche se questa differenziazione appare più attenuata al Sud rispetto al Nord. In tutta Italia, comunque, la percentuale di uomini ammessi supera di circa 2 punti la percentuale femminile. I risultati confermano lo sviluppo della professione infermieristica nelle Regioni meridionali sia per quanto riguarda la componente maschile, sia per quanto riguarda la domanda formativa in generale, come rilevato anche nell indagine sulla formazione universitaria di base. L età media per i valutati è stata di 38,4 anni e per gli ammessi di 41,4, con una punta registrata tra i valutati del Sud (39 anni) e gli ammessi del Centro Italia (43,8 anni). Ricordando i criteri di ammissione, l Osservatorio evidenzia che mentre i punteggi ottenuti nei test non presentano grandi differenziazioni nelle varie classi di età, questo fattore svolge invece un ruolo determinante nella valutazione dei titoli, tanto che tra la classe di età più giovane (fino a 30 anni di età) e quella più matura (oltre i 45 anni) lo scarto in termini di punteggio complessivo è di 4,2 punti, sufficiente a determinare il tasso di ammissione crescente tra i valutati di età più elevata. N.B.: per valutati si intendono i candidati che hanno sostenuto la prova di ammissione

8 8 I QUADERNI Supplemento de L Infermiere n. 2/05 Candidature e ammissioni al corso di Laurea specialistica L analisi presentata in questo Rapporto si basa sui dati resi disponibili dalle Università di Milano-Bicocca, Padova, Verona, Ferrara, Firenze, Roma-Sapienza 1 e 2, Roma- Tor Vergata, L Aquila, Bari e Catanzaro, per complessivi candidati e 475 ammessi ai corsi (vedi Tavola 1). Sono invece esclusi dall analisi, perché non disponibili, i dati relativi alle Università di Milano-Statale, Pavia e Torino (che non hanno pubblicato le graduatorie fino al momento della messa in stampa di questa ricerca). Inoltre, Genova non ha attivato il corso e l Università Cattolica-Sacro Cuore ha utilizzato criteri non confrontabili con quelli degli altri Atenei. Il grado di copertura definitivo dell indagine è, dunque, dell 80,5%, mentre i posti disponibili presso le Università non raggiunte dall indagine ammontano a 120 unità, pari al 19,5% del totale dei posti attivati a livello nazionale. Sulla base dei dati disponibili, la stima del tasso di ammissione, definito come il numero di ammessi per 100 valutati (cioè per 100 candidati che hanno sostenuto la prova di ammissione) è a livello nazionale pari a 10,2. Al Nord, tuttavia, il tasso di ammissione si mostra alquanto più elevato (14,2) che nelle altre ripartizioni geografiche (8,9 al Centro e 9,5 al Sud). Il confronto tra gli uomini e le donne Sia tra i valutati che tra gli ammessi, le donne appaiono largamente prevalenti (vedi Tavola 2). A livello nazionale, i maschi costituiscono infatti il 28,2% dei valutati e il 31,9% degli ammessi. La situazione di svantaggio maschile appare, peraltro, più attenuata al al Sud rispetto al Centro e, soprattutto, al Nord. Nelle Regioni meridionali, infatti, la percentuale di maschi tra i valutati supera il 32% (25,9% al Nord), mentre tra gli ammessi sfiora il 41% (23,6% al Nord) Anche relativamente al tasso di ammissione, le differenze di genere appaiono significative: tra gli uomini la percentuale di ammessi è di circa due punti superiore a quello delle donne (10,9% contro il 9,1%). Marcate le differenze a livello territoriale: nel Centro e nel Sud il divario uomini-donne è di 3-4 punti percentuali a favore degli uomini, mentre al Nord, in chiara controtendenza, il tasso di ammissione delle donne risulta, seppur di poco, maggiore di quello dei loro colleghi (11,2% contro 9,9%).

9 DATI RAPPORTO Tavola 1 IL NUMERO DEI VALUTATI, DEGLI AMMESSI E I TASSI DI AMMISSIONE Valutati Ammessi Tasso di ammissione Nord ,2 Centro ,9 Sud ,5 Italia ,2 Tavola 2 VALUTATI E AMMESSI PER SESSO E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA (VALORI PERCENTUALI) Valutati Ammessi Tasso di ammissione Maschi Femmine Tot. Maschi Femmine Tot. Maschi Femmine Tot. Nord 25,9 74,1 100,0 23,6 76,4 100,0 9,9 11,2 10,8 Centro 27,5 72,5 100,0 33,3 66,7 100,0 10,8 8,2 8,9 Sud 32,4 67,6 100,0 40,8 59,2 100,0 12,0 8,3 9,5 Italia 28,2 71,8 100,0 31,9 68,1 100,0 10,9 9,1 9,6

10 10 I QUADERNI Supplemento de L Infermiere n. 2/05 L età media dei valutati e degli ammessi L analisi per età dei valutati e degli ammessi utilizza i dati relativi alle Università di Verona, Roma-Tor Vergata, L Aquila, Bari e Catanzaro, le sole per le quali sono disponibili informazioni sulla data di nascita. Nel suo complesso, l analisi per età fa riferimento a valutati e 225 ammessi. Il Nord e il Centro sono rappresentati da una sola Università (rispettivamente Verona e Roma-Tor Vergata) e, quindi, i dati relativi a queste due ripartizioni geografiche dovranno essere interpretati tenendo conto del basso grado di copertura dell indagine relativamente a questo indice. La distribuzione per età dei valutati, in ogni caso, mostra una sostanziale equidistribuzione nelle varie classi di età considerate. Il dato emerge con chiarezza e sembra caratterizzare allo stesso modo sia gli uomini che le donne. Per quanto riguarda gli ammessi, la distribuzione per età mostra invece una certa concentrazione nelle classi di età più avanzate. Quasi 6 ammessi su 10 (57,3%) hanno infatti più di 40 anni (tra i valutati gli ultraquarantenni sono solo il 39,5%). Inoltre, contrariamente a quanto avviene per i candidati, la distribuzione per età degli uomini e delle donne ammessi non appare omogenea: nella classe degli over 46 anni si concentra il 36,5% degli uomini, ma solo il 29,8% delle donne. Il tasso di ammissione cresce in modo evidente e continuo al crescere dell età. A livello nazionale, fino a 35 anni la percentuale di ammessi è intorno al 5%, che aumenta progressivamente fino a sfiorare il 15% per gli over 46. L andamento descritto si manifesta con modalità analoghe per gli uomini e per le donne, tuttavia, mentre nelle classi di età intermedie (36-45 anni) i tassi di ammissione degli uomini e delle donne sono sostanzialmente equivalenti, nella classe successiva (46 anni e più) gli uomini appaiono alquanto favoriti rispetto alle loro colleghe, nei confronti delle quali fanno registrare un tasso di ammissione notevolmente superiore (18,8% contro 13,0%). Tavola 3 VALUTATI E AMMESSI PER ETÀ E SESSO (VALORI PERCENTUALI) Classi di età (anni) Totale Valutati Maschi 14,8 23,5 23,4 20,1 18,3 100,0 Femmine 18,8 20,8 20,4 21,2 18,8 100,0 Totale 17,0 21,9 21,6 20,9 18,6 100,0 Ammessi Maschi 9,5 16,2 16,2 21,6 36,5 100,0 Femmine 11,9 10,6 20,5 27,2 29,8 100,0 Totale 11,1 12,4 19,1 25,3 32,0 100,0 Tasso di ammissione Maschi 6,8 7,3 7,4 11,4 18,8 10,9 Femmine 5,2 4,2 8,2 10,4 13,0 9,1 Totale 5,6 4,9 7,9 10,3 14,7 9,6

11 DATI RAPPORTO Analisi dell età media per ripartizione geografica L età media dei valutati è, in definitiva, di 38,4 anni, con una differenza contenuta (1 anno) tra uomini e donne. Dal punto di vista territoriale, esistono alcune differenze: da rilevare in particolare che al Nord l età media dei valutati è inferiore di quasi due anni rispetto a quella rilevata a livello nazionale. L età media degli ammessi è di 41,4 anni, tre anni più elevata di quella dei valutati. Le differenze di genere non appaiono significative, con l eccezione forse della ripartizione Centro (vedi Tavola 4). Alquanto consistenti si dimostrano invece le differenze territoriali per le ammissioni, che sembrano più accentuate rispetto a quelle rilevate per i valutati: colpisce in particolare la differenza di età tra gli ammessi del Nord e quelli del Centro, che sfiora i 6 anni (rispettivamente 38,1 e 43,8, anni). La distribuzione territoriale dell età degli ammessi trova riscontro nei dati rilevati dal Rapporto dell Osservatorio Ipasvi sulla formazione di base (vedi L Infermiere n. 2/2005) che attesta che la scelta del percorso formativo al Nord risulta più precoce rispetto al Centro Sud. Tavola 4 ETÀ MEDIA DI VALUTATI E AMMESSI PER SESSO E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA Valutati Ammessi Maschi Femmine Tot. Maschi Femmine Tot. Nord 36,8 36,3 36,4 37,2 38,3 38,1 Centro 38,4 38,1 38,2 41,9 44,6 43,8 Sud 39,9 38,5 39,0 42,3 41,6 41,9 Italia 39,1 38,1 38,4 41,6 41,3 41,4

12 12 I QUADERNI Supplemento de L Infermiere n. 2/05 I punteggi medi ottenuti alle prove di ammissione I dati sui punteggi complessivi e su quelli ottenuti sul complesso dei titoli e delle prove si riferiscono a valutati e 475 ammessi. Le analisi sui punteggi ottenuti dai valutati e dagli ammessi non fanno riferimento ai punteggi assoluti (vedi Scheda 1), ma prendono in considerazione la percentuale di punti ottenuti sul massimo di quelli ottenibili. In questo modo è stato possibile rendere più semplice il confronto tra tutte le diverse componenti della valutazione complessiva. In questo senso occorre ricordare che il massimo punteggio ottenibile dai candidati è di 100 punti, ripartiti in 20 punti per i titoli e 80 per le prove. Va anche ricordato che il punteggio minimo previsto per il titolo di studio è di 5 punti. In media, i valutati hanno ottenuto il 45,6% del punteggio massimo attribuibile per il test, e solo il 33,5% del massimo ottenibile per i titoli. Nella valutazione complessiva, la percentuale di punteggio ottenuto è del 43,7%, senza differenze significative tra gli uomini e le donne. Ovviamente, gli ammessi fanno registrare punteggi significativamente superiori a quelli dei valutati. Il punteggio medio complessivo degli ammessi è, infatti, pari al 62,9% del massimo ottenibile (52,8% il dato relativo ai titoli, 64,8% quello relativo al test). Contrariamente a quanto rilevato per i valutati, tra gli ammessi si denota una certa migliore performance delle donne, che fanno registrare votazioni di 2-4 punti migliori di quelle dei loro colleghi uomini. Il differenziale tra ammessi e valutati nel loro complesso è di circa 19 punti (19,3 per i titoli, 19,2 per il test e per il punteggio totale). Il differenziale, inoltre, appare alquanto più ridotto per gli uomini (17,9 per i titoli, 15,8 per il test e 16,1 per il totale) che per le donne, per le quali si attesta intorno ai 20,0-25,5 punti. Tavola 5 PUNTEGGI MEDI PER SESSO (VALORI PERCENTUALI) Test Titoli Totale Valutati Maschi 46,3 33,4 44,3 Femmine 45,3 33,5 43,5 Totale 45,6 33,5 43,7 Ammessi Maschi 62,1 51,3 60,4 Femmine 66,0 53,4 64,0 Totale 64,8 52,8 62,9

13 DATI RAPPORTO Criteri di ammissione Per il l ammissione ai corsi di Laurea specialistica delle professioni sanitarie è regolamentata dal decreto 9 luglio 2004, di cui riportiamo qui una sintesi (Articolo 1 e 2 del Decreto 9 luglio Cfr. pag. 25 ss.). L ammissione avviene previo superamento di una prova consistente nella soluzione di 80 quesiti a risposta multipla (tra le risposte indicate, una sola è esatta) su argomenti di: teoria/pratica pertinente alle professioni sanitarie ricompresse nella classe di Laurea specialistica di interesse (32 quesiti); logica e cultura generale (18 quesiti); regolamentazione dell esercizio delle professioni sanitarie ricompresse nella classe di Laurea specialistica di interesse e legislazione sanitaria (10 quesiti); cultura scientifico-matematica, statistica e informatica (10 quesiti); scienze umane e sociali (10 quesiti). Per lo svolgimento della prova è assegnato un tempo di 2 ore. Per la valutazione del candidato, la commissione ha a disposizione 100 punti dei quali: 80 per la prova scritta e 20 per i titoli. Scheda 1 CRITERI DI AMMISSIONE Elementi di valutazione Prova scritta (1) Punti 1 punto per risposta esatta -0,2 punti per risposta sbagliata Titoli accademici e professionali Uno dei titoli, a scelta del candidato, presentato per l accesso al corso Altri titoli accademici, professionali o formativi Attività professionali nella funzione apicale di una delle professioni sanitarie ricomprese nella classe di laurea specialistica di interesse 0 punti per risposta non data 7 punti Diploma di laurea triennale abilitante all esercizio di una delle professioni sanitarie ricomprese nella classe di laurea specialistica di interesse 6 punti Diploma universitario, abilitante all esercizio delle professioni sanitarie ricomprese nella classe di laurea specialistica di interesse 5 punti Titoli abilitanti all esercizio di una delle professioni sanitarie ricomprese nella classe di laurea specialistica di interesse 3 punti Diploma di scuola diretta a fini speciali in assistenza infermieristica (Dai) di cui al Dpr 162/82 0,5 punti per ciascun titolo fino ad un massimo di 2 punti 1 punto per ciascun anno o frazione superiore a sei mesi fino ad un massimo di 4 punti Attività professionali nell esercizio di una delle professioni sanitarie ricomprese nella classe di laurea specialistica di interesse 0,5 punti per ciascun anno o frazione superiore a sei mesi fino ad un massimo 4 punti. (1) In caso di parità di voti prevale, in ordine decrescente, il punteggio ottenuto dal candidato nella soluzione dei quesiti relativi ai seguenti argomenti: teoria/pratica pertinente all esercizio delle professioni sanitarie ricomprese nella classe di laurea specialistica d interesse; logica e cultura generale; regolamentazione dell esercizio professionale specifico e legislazione sanitaria; cultura scientifico matematica, statistica e informatica; scienze umane e sociali.

14 14 I QUADERNI Supplemento de L Infermiere n. 2/05 Il confronto dei punteggi ottenuti per zone Dal punto di vista territoriale, l analisi mette in luce alcune specificità interessanti. Per quanto riguarda i valutati, dall indagine emerge che al Sud sono stati ottenuti punteggi medi nei confronti dei titoli inferiori di oltre 3 punti a quelli nazionali, mentre nel test e nella valutazione complessiva; al contrario nel Centro si evidenzia una buona performance complessiva (46,0%, contro il 43,7% registrato a livello nazionale), sostenuta dalla buona valutazione media nel test (48,2%, contro il 45,6% nazionale). Per quanto riguarda gli ammessi, si conferma al Sud la valutazione più bassa in entrambe le componenti; in particolare nettamente inferiore risulta, rispetto a quello nazionale, il dato relativo ai titoli (45,2%, contro 52,8%). Considerando che i punti attribuiti ai titoli rilasciati dalla Scuole dirette a fini speciali nelle Scienze infermieristiche (Dai, Iid, Ddsi ecc.) sono 3 dei 20 punti disponibili, sul dato potrebbe aver influito la minor presenza di tale requisito tra i colleghi che hanno partecipato alla selezione nel Sud. Relativamente al Centro, si registra invece un riallineamento sulle posizioni medie nazionali. I differenziali tra ammessi e valutati registrati nelle varie ripartizioni appaiono non troppo dissimili da quelli già visti a livello nazionale. Tuttavia, va segnalato che al Sud il divario tra ammessi e valutati è di circa 3 punti inferiore a quello registrato al Centro e al Nord. Analisi dei punteggi ottenuti in base all età I punteggi relativi al test non sembrano influenzati positivamente dall età. Infatti, se per i valutati non si evidenzia alcuna particolare correlazione e i punteggi medi sono sostanzialmente gli stessi nelle varie classi di età, per gli ammessi si osserva un influenza negativa, a partire dai 40 anni di età. Con tutta evidenza, l età svolge invece un ruolo determinante ai fini di una buona valutazione dei titoli. La progressione in questo senso è costante lungo le diverse classi di età, sia per i valutati che per gli ammessi. Il punteggio relativo medio passa, infatti, per i primi dal 22,3% della classe 0-30 anni al 42,0% della classe over 46 anni e, per i secondi, dal 25,1% al 59,4%, con una progressione ancora più marcata. Nel complesso, il punteggio finale risulta crescere con l età, in misura comunque limitata. Per i valutati, in particolare, tra la classe di età più giovanile (fino a 30 anni di età) e quella più matura (oltre i 45 anni) lo scarto in termini di punteggio complessivo è di 4,2 punti (dal 41,1% al 45,3%), sufficienti a determinare, come visto, tassi di ammissione crescenti al crescere dell età.

15 DATI RAPPORTO Tavola 6 PUNTEGGI MEDI PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA (VALORI PERCENTUALI) Test Titoli Totale Valutati Nord 43,8 35,2 42,4 Centro 48,2 34,3 46,0 Sud 42,1 30,1 40,2 Italia 45,6 33,5 43,7 Ammessi Nord 64,9 55,5 63,4 Centro 65,2 55,2 63,6 Sud 64,0 45,2 61,0 Italia 64,8 52,8 62,9 Tavola 7 PUNTEGGI MEDI PER ETÀ (VALORI PERCENTUALI) Età (anni) Test Titoli Totale Valutati fino a 30 anni 44,6 22,3 41, anni 46,0 29,6 43, anni 46,3 34,5 44, anni 44,8 37,1 43,6 46 anni e più 45,9 42,0 45,3 Ammessi fino a 30 anni 67,4 25,1 60, anni 62,7 44,6 59, anni 67,7 54,9 65, anni 65,2 55,5 63,6 46 anni e più 62,7 59,4 63,0 Totale 64,8 52,8 62,9

16 16 I QUADERNI Supplemento de L Infermiere n. 2/05 Analisi dei punteggi ottenuti in base al genere, alle prove e al titolo di studio I dati sul dettaglio dei punteggi medi ottenuti dagli ammessi per i singoli titoli e le singole prove sono relativi a 415 ammessi (per le prove) e 220 ammessi (per i titoli); mentre i dati sul dettaglio dei punteggi medi ottenuti dai valutati per i singoli titoli e le singole prove sono relativi a valutati (per le prove) e valutati (per i titoli). Facendo riferimento ad insiemi diversi, i dati sul dettaglio dei punteggi ottenuti per i singoli titoli e le singole prove non possono essere confrontati con quelli calcolati per il complesso dei titoli e delle prove. Per quanto riguarda la valutazione dei titoli, le differenze di genere si propongono con modalità analoghe tra i valutati e tra gli ammessi. Nella valutazione del titolo di studio (da 5 a 7 punti per il titolo di infermiere professionale/vigilatrice d infanzia, 6 per i diplomi universitari e 7 per la Laurea di primo livello), le donne ottengono un punteggio notevolmente più alto degli uomini (8,9 punti di differenza tra i candidati, 11,0 tra gli ammessi). Al contrario gli uomini si vedono attribuire in maniera superiore rispetto alle donne i 3 punti previsti per il possesso del titolo di dirigente; ciò avviene in modo più marcato tra gli ammessi, dove il differenziale è di 9 punti percentuali. I titoli accademici (valutabili fino ad un massimo di 2 punti) tendono a compensare la percentuale più alta del titolo di studio, anche qui in misura più evidente tra gli ammessi. Per quanto riguarda invece i punteggi attribuiti alla funzione apicale e all esercizio professionale (fino a 4 punti di valutazione per ciascuno) non si evidenziano particolari disomogeneità tra uomini e donne. Va tenuto comunque presente che in fase di prima applicazione la valutazione della funzione apicale potrebbe essere stata diversa tra i vari Atenei, che hanno riconosciuto come apicale sia la funzione di coordinamento che quella di dirigente. Sempre relativamente ai titoli, i punteggi più elevati ottenuti dai valutati (in rapporto al massimo ottenibile) si registrano per l esercizio professionale (79,6%) ed il titolo di studio (39,2%); quelli più bassi sono invece relativi allo svolgimento di funzioni apicali (7,5%) e al possesso del titolo di dirigente (11,7%). Per quanto riguarda gli ammessi, le valutazioni più elevate si rilevano per l esercizio professionale (92,4%), i titoli accademici (62,3%) e il possesso del titolo di dirigente (45,5%). I maggiori differenziali tra ammessi e valutati si registrano in relazione al possesso dei titoli di Dai, Iid, Ddsi, e ai titoli accademici, che fruttano agli ammessi un guadagno medio intorno ai 34 punti percentuali ciascuno. Gli ammessi scontano però una valutazione più bassa del titolo di studio, di circa 6 punti percentuali. Molto più omogenei risultano, per i valutati e gli ammessi, i punteggi ottenuti nelle prove, anche se per le prove di matematica-statistica e le scienze umane si rilevano punteggi di circa punti percentuali inferiori a quelli delle altre prove. Per i valutati nel loro complesso i punteggi medi si situano intorno al 40-50% del massimo teorico, senza particolari differenze tra uomini e donne. I punteggi medi degli ammessi mostrano un guadagno medio rispetto ai valutati di circa punti percentuali. Fa eccezione il punteggio relativo alla prova matematico-statistica, per la quale il vantaggio risulta molto più contenuto (5,5 punti). L omogeneità tra i sessi rilevata per i valutati, si attenua considerevolmente per gli ammessi, tra i quali le donne mostrano punteggi medi alquanto migliori di quelli ottenuti dai loro colleghi uomini. I divari più elevati si registrano per la prova sulle scienze umane (63,1% contro 51,1%), per quella teoricopratica (70,4% contro 60,6%) e per quella di logica (78,3% contro 72,1%).

17 DATI RAPPORTO Tavola 8 DETTAGLIO DEI PUNTEGGI PER SESSO (VALORI PERCENTUALI) Dettaglio del test Dettaglio dei titoli Teoria- Logica Regolamentazione Matematica- Scienze Titolo Dai Titoli Funzione Esercizio pratica esercizio statistica umane di studio accademici apicale professionale Valutati Maschi 45,9 52,7 51,8 37,7 37,4 32,9 13,9 29,2 8,4 81,2 Femmine 46,3 49,5 48,9 36,2 38,8 41,8 10,7 27,3 7,0 78,8 Totale 46,2 50,4 49,8 37,1 38,4 39,2 11,7 27,9 7,5 79,6 Ammessi Maschi 60,6 72,1 75,3 41,3 51,1 26,3 51,3 65,4 28,5 92,8 Femmine 70,4 78,3 76,2 44,3 63,1 37,3 42,3 60,6 26,1 92,3 Totale 66,2 75,3 75,2 42,6 58,1 33,4 45,5 62,3 26,9 92,4

18 18 I QUADERNI Supplemento de L Infermiere n. 2/05 Analisi delle domande somministrate ai candidati per le prove di accesso in rapporto alla specificità disciplinare Sono stati analizzati gli item somministrati alla prova di selezione delle Università di Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, l Aquila e Firenze e tutti sono stati valutati attinenti ai programmi previsti dal decreto. Nella griglia di valutazione sono stati individuati gli item riferibili ai contenuti previsti nel settore scientifico-disciplinare MED/45, da cui è emerso che nel 47% dei casi le domande si riferivano a contenuti disciplinari, mentre nel 53% i contenuti si riferivano a conoscenze di cultura generale previste nel corso di studi di maturità. Analisi delle domande somministrate ai candidati per le prove di accesso rispetto ai contenuti previsti dal raggruppamento disciplinare Gli item che prevedevano la conoscenza acquisita dopo un percorso di studi da operatori professionali operanti nell ambito della sanità pubblica e/o privata in regime di dipendenza o di libero-professionale sono stati valutati disciplinari, anche se i contenuti non erano propri dell Infermieristica e pertanto non caratterizzanti la professione in quanto tale. Nell ambito del settore scientifico-disciplinare sono state considerate tre aree e i contenuti disciplinari sono stati ulteriormente suddivisi in Infermieristica generale (15%), Infermieristica clinica (39%) e Organizzazione professionale (46%). Emerge chiaramente come i contenuti clinici siano maggiormente rappresentati rispetto agli altri.

19 DATI RAPPORTO Grafico 1 TIPOLOGIA DEI QUESITI PER LE PROVE DI ACCESSO Specifiche 47% Non specifiche 53% Grafico 2 TIPOLOGIA DEI QUESITI PER LE PROVE DI ACCESSO Organizzazione professionale 39% Infermieristica clinica 46% Infermieristica generale 15%

20 20 I QUADERNI Supplemento de L Infermiere n. 2/05 Dettaglio dei punteggi in base all età La scarsa influenza dell età ai fini dell ottenimento di buoni punteggi nel test si manifesta in modo diffuso nelle varie prove previste, sia per i valutati che per gli ammessi. Tuttavia, tra gli ammessi si rileva una migliore performance dei giovani fino a 30 anni. Tale superiorità emerge in particolare nelle prove teorico-pratiche e in quelle di logica e di regolamentazione dell esercizio, nelle quali i giovani ottengono le valutazioni più alte in assoluto. Tale evidenza non si manifesta, invece, per i valutati, tra i quali la performance nelle prove pratiche tende anzi a crescere leggermente fino ai 40 anni, per poi stabilizzarsi al ribasso. Per quanto riguarda i titoli, l influenza positiva dell età sui punteggi si manifesta in tutti gli ambiti di valutazione, ad esclusione del titolo di studio. Per quest ultimo, la valutazione media (sul massimo teorico) decade infatti in modo molto significativo con l età, sia per i valutati che per gli ammessi, passando da valori intorno al 75% registrato per i giovani sotto i 30 anni al 26-27% rilevato per gli over 46. Per tutti gli altri titoli valutabili, invece, i punteggi crescono in modo deciso con l età, fino a raggiungere il massimo nella classe di età più elevata. Tale andamento caratterizza sia i valutati che gli ammessi. Tavola 9 DETTAGLIO DEI PUNTEGGI PER ETÀ E PROVE (VALORI PERCENTUALI) Dettaglio del test Dettaglio dei titoli Teoria- Logica Regolamentazione Matematica- Scienze Titolo Dai Titoli Funzione Esercizio pratica esercizio statistica umane di studio accademici apicale professionale Valutati ,5 49,4 45,2 36,8 38,2 75,0 3,3 8,5 3,7 42, ,1 49,7 50,0 39,7 37,7 42,2 6,1 18,3 4,0 77, ,8 52,3 49,6 40,3 39,3 32,6 10,6 27,1 5,6 85, ,2 49,8 49,4 33,9 37,3 29,7 13,4 37,0 7,7 89, ,9 50,5 54,1 34,6 39,6 26,5 22,9 43,1 15,7 91,7 Totale 46,2 50,4 49,8 37,1 38,4 39,2 11,7 27,9 7,5 79,6 Ammessi ,8 80,4 79,5 46,6 60,5 75,5 7,2 30,2 10,4 37, ,5 77,2 67,4 39,8 50,8 47,7 32,9 28,5 9,4 81, ,9 78,3 76,4 48,5 63,0 19,1 58,6 58,8 18,9 99, ,1 73,9 75,0 44,6 61,6 35,5 35,9 70,7 22,2 95, ,0 73,4 77,8 38,5 55,7 26,9 56,3 72,4 39,9 99,8 Totale 67,2 75,3 75,2 42,6 58,1 33,4 45,5 62,3 26,9 92,4 I dati sul dettaglio dei punteggi per età confermano quanto già osservato a livello aggregato nella tavola 7.

21 DATI RAPPORTO L analisi dei candidati Dai Le informazioni a disposizione, relative a valutati, consentono di stimare la percentuale di coloro in possesso del titolo di Dai, Iid e Ddsi (semplicemente Dai nel seguito), che risulta pari all 11,6%. Tra i Dai candidati, la quota di donne è del 61,1%; tra quelli ammessi del 54,5%. Entrambe le percentuali sono significativamente inferiori a quelle registrate per il complesso dei valutati e degli ammessi, rispettivamente pari al 71,8% e al 68,1%. Si evidenzia quindi, per i Dai, una significativa maggiore presenza di uomini. Oltre metà dei Dai ha un età compresa tra i 41 e i 50 anni, ma più di uno su quattro ha meno di 40 anni. L età media risulta di 44,1 anni tra i valutati e di 45,1 anni tra gli ammessi. Le differenze di genere risultano minime. Rispetto al complesso dei candidati, i Dai denunciano un età maggiore di 6 anni circa. Tra gli ammessi il divario si riduce tuttavia a meno di 4 anni. Tavola 10 PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEI DAI; CONFRONTO CON IL TOTALE DEI VALUTATI Con titolo Totale Valutati Ammessi Valutati Ammessi Sesso Maschi 38,9 45,5 28,2 31,9 Femmine 61,1 54,5 71,8 68,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Età 0-40 anni 27,3 29,1 58,2 42, anni 56,4 53,7 34,9 47,1 51 anni e più 16,4 17,1 6,9 10,2 Età media (anni) Maschi 44,1 45,7 39,1 41,6 Femmine 44,1 44,6 38,1 41,3 Totale 44,1 45,1 38,4 41,4

22 22 I QUADERNI Supplemento de L Infermiere n. 2/05 Tassi di ammissione dei Dai per genere ed età Il tasso di ammissione dei Dai (38,7%) risulta nettamente superiore a quello dei valutati senza titolo (5,8%) e del complesso dei valutati (9,6%). Particolarmente elevato risulta il tasso di ammissione dei uomini (43,3%) che si colloca circa 7 punti percentuali al di sopra di quello delle donne (36,6%). Tale divario appare una caratteristica specifica dei Dai, poiché per i valutati senza titolo e per il complesso dei valutati, uomini e donne denunciano un tasso di ammissione simile. Relativamente all età, non emergono differenze significative tra i tassi di ammissione dei Dai nelle diverse classi. L età non ha quindi costituito, per i Dai, un fattore premiante ai fini dell ammissione, contrariamente a quanto avvenuto per gli altri candidati, per i quali il tasso di ammissione cresce in modo significativo con l età. Tavola 11 TASSI DI AMMISSIONE DEI DAI PER SESSO ED ETÀ; CONFRONTO CON IL TOTALE DEI VALUTATI E DI COLORO SENZA TITOLO Con titolo Senza titolo Totale valutati Sesso Maschi 43,3 6,9 10,9 Femmine 36,6 5,8 9,1 Età fino a 40 anni 36,7 3,6 6, anni 40,3 8,4 13,2 51 anni e più 37,3 13,8 19,4 Totale 38,7 5,8 9,6

23 I QUADERNI 23 Le tappe storico-legislative della riforma della formazione infermieristica In Italia la regolamentazione della formazione infermieristica avviene a partire dal Rdl 15 agosto 1925, n. 1832, sulla Facoltà della istituzione delle Scuole-convitto professionali per infermiere e di Scuole specializzate di medicina, pubblica igiene ed assistenza sociale per assistenti sanitarie visitatrici. Per accedervi viene richiesta la licenza elementare, che però di fatto non è obbligatoria in mancanza di candidate che ne siano in possesso. Nel 1934 le norme sulla formazione infermieristica vengono inserite nel Testo Unico delle leggi sanitarie. Nel 1969, 252 ottobre, l Accordo di Strasburgo stabilisce i requisiti minimi di accesso per le Scuole infermieristiche e il monte-ore minimo di insegnamento da impartire, che è pari a ore; mentre nel 1971 la legge 124 sopprime l obbligo di internato e la denominazione Scuola-convitto viene sostituita con quella di Scuola per infermieri professionali, accessibile anche agli uomini. La legge 795 del 15 novembre 1973 ratifica il dettato comunitario e il successivo Dpr 867 del 13 ottobre 1975 modifica gli ordinamenti didattici prevedendo un percorso formativo di tre anni a cui si accede con una scolarità di 10 anni (biennio di scuola media superiore). Con il Dpr 761 del 20 ottobre 1979, si parla per la prima di operatore professionale dirigente e successivamente, con la normativa concorsuale del 1982, il diploma conseguito presso le Scuole universitarie dirette a fini speciali per dirigenti e docenti dell assistenza infermieristica diventa requisito obbligatorio per partecipare ai concorsi per Direttore didattico e Capo dei servizi sanitari ausiliari. La legge del 19 novembre 1990, n. 341, sulla riforma degli ordinamenti didattici universitari, istituisce, tra l altro, il diploma universitario di primo livello in Scienze infermieristiche. Secondo questa legge, il nuovo titolo di studio ha il fine di fornire agli studenti adeguata conoscenza di metodi e contenuti culturali e scientifici orientata al conseguimento del livello formativo richiesto da specifiche aree professionali. L ordinamento del corso di diploma universitario in Scienze infermieristiche è stabilito dalla tabella XXXIX ter del Dm 2 dicembre Tuttavia questo provvedimento, pur creando le premesse per un profondo rinnovamento, non modifica le tradizionali Scuole per infermieri professionali. Il corso di diploma universitario costituisce, infatti, un canale formativo parallelo a quello delle Scuole che operano in ambito regionale, rilasciando diplomi che conservano integro il loro valore abilitante ai fini dell esercizio professionale. Il Dlgs 502 del 1992 e successive modificazioni sanciscono - dopo un breve periodo di transizione ( doppio binario ) - il definitivo passaggio alla formazione universitaria, prevedendo come requisito obbligatorio per l ammissione ai corsi il diploma di scuola secondaria superiore di

24 24 I QUADERNI Supplemento de L Infermiere n. 2/05 secondo grado. Il titolo rilasciato al termine del corso è un diploma universitario a firma del Rettore dell Università e del responsabile della struttura sede di formazione. Tra il 1994 e il 1998 le Regioni stipulano i protocolli d intesa con le Università, che diventano così l unico canale di accesso alla professione infermieristica. Il Dm del 24 luglio 1996 disegna il nuovo ordinamento didattico universitario e rivede ancora una volta la denominazione del titolo, che diventa diploma universitario per infermiere. Un ulteriore intervento legislativo, il Dm 509/99, ridefinisce gli assetti del sistema universitario nel quale ormai si colloca a pieno titolo la formazione infermieristica. Gli anni Novanta vedono cambiamenti importanti anche nelle normative che regolamentano l esercizio professionale, che qui citiamo per la loro stretta connessione con la riforma dei percorsi formativi: i decreti sul profilo professionale dell infermiere (Dm 739/94) e dell infermiere pediatrico (Dm 70/97), la legge sull abrogazione del mansionario (42/99), la legge 251/2000 sulla dirigenza infermieristica. Un primo concreto passo verso l attivazione della Laurea specialistica arriva poi con il decreto Murst del 2 aprile 2001, che definisce le competenze del laureato specialista. L accesso a tale livello di formazione è consentito anche a coloro che sono in possesso del titolo abilitante all esercizio professionale rilasciato in base al vecchio ordinamento, nonché della maturità quinquennale (legge 1/2002). Ma bisogna aspettare il 2004 per la definizione delle modalità e dei contenuti delle prove di ammissione ai corsi di Laurea specialistica (decreti 9 luglio 2004, 27 luglio 2004 e 1 ottobre 2004).

25 TAPPE STORICO LEGISLATIVE 25 Appendice 1 Modalità e contenuti della prova di ammissione ai corsi di Laurea specialistica delle professioni sanitarie per l'anno Accademico Decreto ministeriale 9 luglio 2004 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 168 del 20 luglio 2004 Art.1 1. Per l Anno Accademico l ammissione ai corsi di laurea specialistica delle professioni sanitarie di cui al Dm 2 aprile 2001, per i quali si dispone che non sia consentita una abbreviazione di corso, avviene previo superamento di apposita prova predisposta da ciascuna università sulla base delle disposizioni di cui al presente decreto. 2. L ammissione ai corsi di Laurea specialistica delle professioni sanitarie di cui al presente decreto, è consentita direttamente, in deroga al superamento della apposita prova, a coloro i quali è stato conferito l incarico ai sensi e per gli effetti dell articolo 7 della legge 10 agosto 2000, n. 251, da almeno due anni alla data del presente decreto. 3. La prova di ammissione per l accesso ai corsi di laurea di cui al comma 1 articolati in uno per ogni classe di laurea specialistica, consiste nella soluzione di ottanta quesiti a risposta multipla, di cui una sola risposta esatta tra le cinque indicate su argomenti di: teoria/pratica pertinente alle professioni sanitarie ricomprese nella classe di laurea specialistica di interesse; logica e cultura generale; regolamentazione dell'esercizio delle professioni sanitarie ricomprese nella classe di laurea specialistica di interesse e legislazione sanitaria; cultura scientifico-matematica, statistica e informatica; scienze umane e sociali. 4. La prova si svolge presso le sedi universitarie il giorno 6 ottobre Per lo svolgimento della prova è assegnato un tempo di due ore. 5. Sulla base dei programmi di cui all allegato, che costituisce parte integrante del presente decreto, vengono predisposti trentadue quesiti per l argomento di teoria/pratica pertinente all esercizio delle professioni sanitarie ricomprese nella classe di laurea specialistica di interesse; diciotto quesiti per l'argomento di logica e cultura generale e dieci quesiti per ciascuno dei restanti argomenti. Art.2 1. Per la valutazione del candidato ciascuna commissione giudicatrice, nominata dai competenti organi accademici, ha a disposizione cento punti dei quali ottanta riservati alla prova scritta e venti ai titoli. 2. Per la valutazione della prova si tiene conto dei seguenti criteri: a) 1 punto per ogni risposta esatta; 0,2 punti per ogni risposta sbagliata; 0 punti per ogni risposta non data. 3. In caso di parità di voti prevale, in ordine decrescente, il punteggio ottenuto dal candidato nella soluzione rispettivamente dei quesiti relativi ai seguenti argomenti: teoria/pratica pertinente all esercizio delle professioni sanitarie ricomprese

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