RICERCHE DI ARCHEOLOGIA CLASSICA E POST CLASSICA IN SICILIA. General editor. Daniele Malfitana

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2 RICERCHE DI ARCHEOLOGIA CLASSICA E POST CLASSICA IN SICILIA General editor Daniele Malfitana

3 RICERCHE DI ARCHEOLOGIA CLASSICA E POST CLASSICA IN SICILIA Questa innovativa serie monografica nasce dalla volontà di promuovere sul territorio siciliano nuovi studi e ricerche che, superando la frammentazione che spesso ha contraddistinto lo spirito della ricerca archeologica in Sicilia, guidino verso un approccio globale e multidisciplinare al fenomeno storico ed archeologico di età classica e post-classica. Essa riflette anche il recente revival che sul tema del documento, del paesaggio e della cultura materiale si è avviato in questi ultimi anni. L aggettivo post-classico non è inteso esclusivamente nel suo significato storiografico restrittivo ma serve, invece, per creare una congiunzione tra culture recenti spesso immeritatamente trascurate. L obiettivo è chiaro: dar vita ad una piattaforma operativa che possa vedere finalmente dialogare, con un linguaggio comune improntato su metodologie di approccio nuove e stimolanti, specialisti di discipline diverse il cui contributo, specie in ricerche di ampio respiro come queste qui presentate, è sicuramente innegabile. L elemento aggregante è quello delle metodologie di approccio all argomento in virtù delle quali oggi si può cercare di analizzare e studiare uno specifico tema da angolazioni e punti di vista differenti, da competenze professionali diverse all interno di un ampio contenitore cronologico che sia in grado di far valutare un territorio o un manufatto non nella specificità di uno o due secoli solamente ma, al contrario, all interno di una sequenza cronologica di sei, sette o più secoli, l unica in grado di far emergere dati coerenti con lo sviluppo storico complessivo cui i medesimi dati appartengono.

4 Daniele Malfitana - Giuseppe Cacciaguerra Archeologia classica in Sicilia e nel Mediterraneo Didattica e ricerca nell esperienza mista CNR e Università Il contributo delle giovani generazioni. Un triennio di ricerche e di tesi universitarie con la collaborazione di Annarita Di Mauro e Maria Luisa Scrofani testi di G. Amara, P. Amato, S. Barone, B. Basile, A. Branca, G. Cacciaguerra, A. Cannata, P. Cannia, C. Capelli, L. Carilli, L. Claessens, L. De Giorgi, A. Di Mauro, G. Fragalà, C. Franco, I. Giordano, V. Guarnera, V. Gullotta, L. Idà, M. Indelicato, R. Lanteri, G. Leucci, D. Malfitana, A.M. Manenti, N. Masini, G. Monterosso, M. Musco, M.E. Musumeci, C. Pantellaro, V. Reina, C. Rizza, C. Santagati, G. Scardozzi, A. Scienza, M.L. Scrofani, E. Shehi, V. Smiriglio Catania 2014

5 Tutti i diritti riservati. è vietata la riproduzione di testi ed illustrazioni senza il permesso scritto dell Editore, dei Curatori, del Responsabile scientifico dei progetti e degli Autori. Ricerche di archeologia classica e post-classica, vol. II Archeologia classica in Sicilia e nel Mediterraneo. Didattica e ricerca nell esperienza mista CNR e Università. Il contributo delle giovani generazioni. Un triennio di ricerche e di tesi universitarie 446 pp., ill. 17 x 24 cm. ISBN(13): I. Malfitana, Daniele <1967> II. Cacciaguerra, Giuseppe <1977> Progettazione grafica ed impaginazione: Maria Luisa Scrofani Coordinamento grafico e rielaborazione immagini dei contributi: Giovanni Fragalà, Maria Luisa Scrofani Copertina: Giovanni Fragalà, Samuele Barone Coordinamento editoriale: Daniele Malfitana, Giuseppe Cacciaguerra Curatela redazionale: Annarita Di Mauro, Maria Luisa Scrofani

6 Indice Introduzione Daniele Malfitana, Archeologia classica oggi: il modello catanese nell interazione CNR e Università. Opportunità di crescita ed innovazione per le giovani generazioni Daniele Malfitana, Giuseppe Cacciaguerra, Il quadro delle ricerche e delle attività in laboratorio e sul campo. Strategie per la crescita delle nuove generazioni Beatrice Basile, Angela Maria Manenti, Giuseppina Monterosso, Le collaborazioni tra l IBAM e il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi di Siracusa Rosa Lanteri, Le collaborazioni tra l IBAM e l Unità Operativa Beni Archeologici della Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa Cultura materiale e società: processi di conoscenza, analisi ed intepretazione Ricerche di archeologia della produzione e del consumo: il quartiere artigianale di Siracusa Daniele Malfitana, Giuseppe Cacciaguerra, Il progetto di ricerca sul quartiere artigianale di Santa Lucia Paolo Amato, Alberto Branca, Gli scarti di fornace e gli strumenti per la produzione ceramica Valeria Reina, Cristina Rizza, La ceramica tipo San Giuliano Claudia Pantellaro, Le ceramiche fini da mensa a vernice nera e rossa. Introduzione Valerio Gullotta, Le ceramiche a vernice nera con impasto grigio tipo Campana C Lorenza Carilli, La ceramica fine a vernice nera: le pinecone moldmade bowls Claudia Pantellaro, Le produzioni a vernice nera e rossa: anfore e brocchette Antonino Cannata, La ceramica a pareti sottili e altre produzioni fini Valeria Guarnera, La coroplastica Viviana Smiriglio, Gli unguentari pag

7 Ricerche di archeologia urbana a Siracusa Rosa Lanteri, Daniele Malfitana, Giuseppe Cacciaguerra, Il progetto di ricerca di via Mauceri Cristina Rizza, La ceramica comune tipo San Giuliano Claudia Pantellaro, Le produzioni italiche e le importazioni orientali Antonino Cannata, La ceramica a pareti sottili Viviana Smiriglio, Le lucerne Paola Cannia, La sigillata italica: nuovi bolli da Siracusa e dalla Sicilia Insediamenti, territorio, paesaggi: strumenti, metodologie e tecniche Daniele Malfitana, Giuseppe Cacciaguerra, Ricerche multidisciplinari nel territorio di Priolo Gargallo. Un progetto di ricerca per lo sviluppo sostenibile Daniele Malfitana, Giovanni Leucci, Giuseppe Cacciaguerra, Lara De Giorgi, Giovanni Fragalà, La Guglia d Agosta: indagini archeo-geofisiche per una nuova conoscenza e percezione culturale del monumento Rosa Lanteri, Italo Giordano, Indagini archeologiche preventive: nuovi dati sulla viabilità antica nel territorio megarese Daniele Malfitana, Rosa Lanteri, Giuseppe Cacciaguerra, Archeologia a Ponte Diddino (Priolo Gargallo, SR). Un progetto multidisciplinare su un sito rurale ellenistico, romano e bizantino. Note per un campo scuola di archeologia classica e post-classica per gli studenti Daniele Malfitana, Giuseppe Cacciaguerra, Archeologia della pesca nella Sicilia sud-orientale: tra metodologie di ricerca e nuove linee interpretative Livio Idà, Marco Musco, Archeologia della pesca nella Sicilia sud-orientale: ricerche e nuovi dati Archeologia sperimentale Attilio Scienza, Quando il DNA incontra la storia: nuovi riscontri sui rapporti genetici di alcuni vitigni dell Italia meridionale e della Sicilia Mario Indelicato, Una vigna romana archeo-sperimentale alle pendici dell Etna pag

8 Le ricerche in Turchia Daniele Malfitana, Maria Luisa Scrofani, La ceramica di Sagalassos decorata a matrice. Tipologia, cronologia, iconografia. Gli oinophoroi Liesbeth Claessens, From iconography to cultural identity, based on the mould-made wares from late Roman Sagalassos Le ricerche in Albania Daniele Malfitana, Eduard Shehi, Giovanni Leucci, Giuseppe Cacciaguerra, Nicola Masini, Giuseppe Scardozzi, Giovanni Fragalà, Cettina Santagati, Maria Elena Musumeci, A Late Roman villa in Dürres (Albania). Digital restitution from an integrated archaeological, remote sensing and geophysical research Saggi Daniele Malfitana, Carmela Franco, Giuseppe Cacciaguerra, Giovanni Fragalà, Archeologia della Sicilia romana, tardoantica e medievale: focus e prospettive di ricerca su documenti, cultura materiale e paesaggi Daniele Malfitana, Giuseppe Cacciaguerra, Carmela Franco, Annarita Di Mauro, Giovanni Fragalà, Merci e scambi tra il Nord e il Sud dell Italia: dati ed osservazioni da alcuni contesti della Sicilia romana, tardoantica e bizantina. Il contributo del «Roman Sicily Project: Ceramics and Trade» Daniele Malfitana, La Campana C in Sicilia: un problema archeologico-archeometrico aperto Carmela Franco, Claudio Capelli, Sicilian flat-bottomed amphorae (1 st -5 th century AD). New data on typo-chronology and distribution and from an integrated petrographic and archaeological study Giulio Amara, Archeologia e statalismo in Rostovtzeff. L Egitto tolemaico del III sec. a.c. Maria Luisa Scrofani, Abbreviazioni bibliografiche Organigramma, autori coinvolti nell edizione del volume e collaboratori pag

9 Il quadro delle ricerche e delle attività in laboratorio e sul campo 25 Il quadro delle ricerche e delle attività in laboratorio e sul campo. Strategie per la crescita delle nuove generazioni Daniele Malfitana, Giuseppe Cacciaguerra Descrivere il vasto complesso di ricerche, attività e progetti svolti tra il 2011 e il 2013, fase di avvio e consolidamento del team di giovani laureandi e, a seguire, laureati, non è un compito semplice. Le numerose attività di ricerca hanno abbracciato un ampio ventaglio di contesti territoriali e problematiche archeologiche che, in un ottica multidisciplinare, hanno visto impegnati ricercatori di diversa esperienza professionale. Le loro competenze hanno permesso di utilizzare strumenti ed applicare metodologie d indagine innovative, i cui risultati scientifici aprono, senza dubbio, nuove interessanti prospettive in svariati campi della ricerca archeologica e della valorizzazione e fruizione dei beni culturali. Come il lettore avrà modo di cogliere dalle pagine di questo volume, gran parte dei lavori scientifici, qui preliminarmente presentati, è stata condotta da giovani tesisti e neolaureati della cattedra di Metodologie, cultura materiale e produzioni artigianali del mondo classico attiva presso il corso di Laurea Magistrale in Archeologia dell Università di Catania. Questo lavoro è, a parere nostro, la testimonianza di quanto la stretta relazione tra Università ed enti di ricerca, come l Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali nel caso in questione, possa creare quel circolo virtuoso che conduce poi a produzioni scientifiche di alto profilo. La proficua collaborazione tra i giovani studenti e i ricercatori (seniores e juniores) delle varie discipline che caratterizzano il profilo dell Istituto sottolinea che il contesto scientifico rappresenta la base per ogni buona ricerca e garantisce, parimenti, uno stimolo per chi ha idee ed ha voglia di investire in conoscenza per sé ed per il proprio territorio. Non è un caso che alcuni dei progetti qui illustrati siano nati per esplicita richiesta degli studenti che hanno trovato nell Istituto il luogo ideale in cui portare avanti le proprie idee e trovare gli stimoli e gli strumenti adatti per realizzarle, insomma, dare concretezza a propri sogni. La recente e ben collaudata collaborazione stretta tra l IBAM, la Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa ed il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi di Siracusa, d altro canto, ha mostrato quanto, attraverso il contributo e la condivisione di progetti e ricerche scientifiche si possa fornire uno spazio fondamentale per sviluppare indagini innovative su campi di ricerca rimasti praticamente fermi e stagnanti per decenni. Proprio sotto questo punto di vista, i progetti di ricerca sulle produzioni artigianali di età ellenistica, romana, tardo-romana e medievale del Mediterraneo rappresentano una parte importante delle attività condotte negli ultimi tre anni. L apertura di depositi e magazzini da parte della Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa e del Museo Archeologico Regionale P. Orsi di Siracusa, grazie al fondamentale contributo della dott.ssa R. Lanteri (Soprintendenza) e della dott.ssa B. Basile e del suo staff (A.M. Manenti, G. Monterosso), ha permesso di riprendere a di-

10 26 Daniele Malfitana - Giuseppe Cacciaguerra Fig. 1. Siracusa, magazzino di Vigna Cassia. Il team di neolaureati e tesisti della cattedra di Metodologie, cultura materiale e produzioni artigianali del mondo classico che lavora sui materiali di Santa Lucia. Fig. 2. Siracusa, Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi. Una fase del lavoro sui materiali di Santa Lucia. stanza di quasi quarant anni il lavoro di analisi e studio dei materiali ellenistici e romani dell antica Siracusa. Il lavoro vede impegnati il gruppo più ampio di tesisti che hanno programmato e stanno ora implementando sempre più una documentazione completa dei materiali, una prima analisi contestuale i cui risultati, come si vedrà, aprono già in questa sede interessanti scenari per la ricostruzione delle dinamiche di trasformazione della cultura materiale ellenistica e romana nel Mediterraneo. Il complesso più importante oggetto delle indagini è dunque quello dell area di Santa Lucia i cui materiali, conservati tra il Museo Archeologico Regionale P. Orsi di Siracusa e i magazzini della Catacomba di Vigna Cassia presso la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, provengono in gran parte dagli scarichi delle fornaci del quartiere di Akradina e annoverano sia scarti che ceramiche finite, queste ultime forse in parte pertinenti ai butti delle aree residenziali e cultuali adiacenti. Il lavoro, condotto in piena sinergia tra gli allievi coinvolti, stabilendo un dialogo reciproco con lo scambio di dati e informazioni, è stato indirizzato in primo luogo alla realizzazione di una documen-

11 Il quadro delle ricerche e delle attività in laboratorio e sul campo 27 tazione completa puntando in modo particolare alla definizione e caratterizzazione degli impasti e delle superfici e, poi, all acquisizione del rilievo grafico e fotografico degli esemplari (Figg. 1-2). Gli scarti e gli attrezzi da fornace, ad esempio, oggetto di studio da parte di Paolo Amato e Alberto Branca, stanno già fornendo dati importantissimi sulla produzione delle ceramiche a Siracusa in età ellenistica e romana, in particolare sulla ceramica cosidetta di tipo San Giuliano e sulle ceramiche a pareti sottili. Inoltre, la ricerca inizia a fornire anche dati interessanti sui sistemi e le tecniche di produzione della ceramica, lavoro che permetterà una migliore caratterizzazione delle produzioni di sicura fabbrica locale e la comprensione delle dinamiche produttive tra l età ellenistica e romana. Le ceramiche fini, in corso di studio da parte di Lorenza Carilli (ceramiche a vernice nera ellenistiche e di transizione), Valerio Gullotta (ceramiche a impasto grigio tipo Campana C), Claudia Pantellaro (ceramiche a vernice nera e rossa di transizione) e Antonino Cannata (ceramiche a pareti sottili), permettono già di delineare un quadro molto complesso di produzioni artigianali circolanti a Siracusa, alcune delle quali certamente di produzione locale o regionale. Si tratta, infatti, di un contesto molto interessante che potrà chiarire forme e tempi del passaggio dalla vernice nera a quella rossa per una città di fondamentale importanza nel mondo ellenistico-romano. La coroplastica, poi, oggetto di ricerche da parte di Valeria Guarnera, offre un quadro molto interessante non solo dei modelli iconografici circolanti a Siracusa ma, grazie alla presenza di alcune matrici, quasi integre in alcuni casi, anche su alcune produzioni locali. Su questo piano, si sta conducendo una prima importante ricerca per la caratterizzazione degli impasti che dovrà fornire un importante contributo per l individuazione dei prodotti di sicura fattura siracusana. Lo studio della ceramica comune tipo San Giuliano, condotto da Valeria Reina e Cristina Rizza, offre un primo panorama aggiornato su una produzione locale molto diffusa e che caratterizza gran parte dei contesti di scavo ellenistici e romani della città. Questo lavoro è stato per ora indirizzato verso una più accurata (ed aggiornata) definizione tipologica allo scopo di realizzare la seriazione di questa ampia e complessa produzione. Infine, lo studio degli unguentari, condotto da Viviana Smiriglio, permette di acquisire importanti dati sulla circolazione di alcuni prodotti a Siracusa e in particolare di chiarire alcuni aspetti delle relazioni con il Mediterraneo orientale. Il progetto di ricerca sulle ceramiche ellenistico-romane di Siracusa è stato ulteriormente implementato dallo studio dei materiali provenienti dagli scavi condotti in Via Mauceri, lavoro realizzato in collaborazione con la dott.ssa Rosa Lanteri, Dirigente dell U.O. VIII Beni Archeologici della Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa che ha diretto scientificamente lo scavo e ha messo, con straordinaria liberalità, a disposizione i materiali. L indagine ha permesso di aggiungere un importante tassello alla conoscenza delle ceramiche che circolavano a Siracusa tra l età repubblicana e la prima età imperiale con uno sguardo particolare alla contestualizzazione delle produzioni. Le ricerche sui materiali sono state concentrate sullo studio della ceramica comune tipo San Giuliano (Cristina Rizza), sulla ceramica a pareti sottili (Antonino Cannata), le sigillate italiche e orientali (Claudia Pantellaro)

12 28 Daniele Malfitana - Giuseppe Cacciaguerra Fig. 3. Sagalassos (Turchia). L agorà superiore. Fig. 4. Guglia d Agosta (Priolo Gargallo, SR). Il dott. Leucci impegnato nel survey geofisico. e le lucerne (Viviana Smiriglio), lungo un arco cronologico compreso tra il I secolo a.c. e gli inizi del II secolo d.c. I dati raccolti hanno fornito un primo interessante spaccato di vita quotidiana ed alcuni primi dati contestuali sulla circolazione di queste ceramiche a Siracusa. Parallelamente al lavoro realizzato su questi due importanti contesti della città, è stata avviata da Paola Cannia un interessante ricerca sulle sigillate italiche conservate nelle collezioni del Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi di Siracusa. I dati finora raccolti, infatti, consentono di integrare ricerche passate e, soprattutto di migliorare la conoscenza e la distribuzione delle forme e dei bolli di questa produzione nella città con l individuazione e l attestazione di nuovi atelier e vasai. Lo studio della cultura materiale romana inquadrata nel più ampio contesto mediterraneo ha avuto un impulso particolare dalle ricerche condotte a Sagalassos (Turchia) (Fig. 3). Nell ambito del Sagalassos Archaeological Reasearch Project, diretto da Jeroen Poblome, è stato attivato dal 2007 un progetto di ricerca dedicato allo studio delle Roman Relief Wares prodotte nel quartiere ceramico dell antica città tra l età augustea e l età tardo-antica. In tale ambito, si pone il lavoro di Maria Luisa Scrofani sugli oinophoroi, creati e decorati a matrice e prodotti, verosimilmente, dal IV al VI secolo d.c. è stato possibile ricostruire in toto il processo di produzione grazie al rinvenimento di un altissimo numero di matrici, punzoni e strumenti per la lavorazione dell argilla, nonché dei resti di una delle officine del quartiere ceramico (Late Roman Coroplast Workshop) specializzata nella produzione mediante matrice di vasi, lucerne e statuine fittili. Lo studio iconografico della ricca decorazione di questa particolare produzione, volto all interpretazione dei messaggi da essa veicolati, ha fornito la base per la ricostruzione del contesto socio-culturale in cui essa fu prodotta. L isolamento dei principali cicli figurativi ha permesso di decifrare in modo particolare il cambiamento culturale e religioso che interessò la città e l antica regione della Pisidia nel passaggio dal V al VI secolo d.c., in un momento in cui la religione cristiana cominciò a prendere il sopravvento tanto nel mondo privato quanto nell amministrazione pubblica. Le ricerche condotte sui materiali e svoltesi perlopiù nei magazzini dei Musei in cui i reperti sono conservati, sono state poi affiancate da un ampio complesso di lavori sul campo condotti in diversi contesti territoriali, su varie problematiche

13 Il quadro delle ricerche e delle attività in laboratorio e sul campo 29 Fig. 5. Ponte Diddino (Priolo Gargallo, SR). Un gruppo di giovani studenti dell Università di Catania impegnati nelle operazioni di rilievo. archeologiche e utilizzando metodologie d indagine diverse. Queste attività hanno visto ancora la partecipazione attiva di studenti del Corso di Laurea Magistrale in Archeologia dell Università di Catania, di numerosi giovani laureandi oltre a giovani collaboratori di ricerca dell IBAM che hanno così avuto modo, attraverso il confronto con i ricercatori seniores dell Istituto, di conoscere ed utilizzare nuovi strumenti di indagine. Le indagini territoriali realizzate nel territorio di Priolo Gargallo nel triennio , che hanno già visto la pubblicazione di importanti risultati 1, sono proseguite in questo triennio con ricognizioni mirate alla soluzione di specifiche problematiche insediative e cronologiche. In particolare, le ricerche avevano individuato nell area della Guglia d Agosta e di Ponte Diddino due contesti su cui concentrare necessariamente l attenzione per l importanza che essi rivestivano nell organizzazione territoriale tra l età classica e altomedievale. è stato così possibile programmare un progetto di ricerca geofisica che a più riprese, in varie campagne, ha interessato i due siti. Le indagini, condotte da Giovanni Leucci geofisico dell IBAM, sono risultate particolarmente utili alla definizione architettonica e contestuale della Guglia d Agosta (Fig. 4) e alla valutazione spaziale dell insediamento di Ponte Diddino, mostrando due siti su cui la prosecuzione delle ricerche e l imminente programmazione di indagini di scavo potranno certamente offrire risultati fondamentali per l archeologia siciliana e mediterranea (Fig. 5). Le indagini geofisiche hanno, infatti, avuto per oggetto anche il centro storico 1 Malfitana - Cacciaguerra 2011a.

14 30 Daniele Malfitana - Giuseppe Cacciaguerra di Augusta (Siracusa) con un intervento mirato nel 2012 ai Giardini Pubblici, area sulla quale sorgevano due isolati della città medievale e moderna abbattuti alla fine del XVIII secolo. Le indagini integrate, archeologiche e geofisiche, hanno permesso di ricostruire la planimetria di alcuni isolati abbattuti e di individuare alcune strutture forse pertinenti ad edifici ecclesiastici, confermando la presenza nel sottosuolo di un ampia stratigrafia archeologica che, in futuro, la prosecuzione delle ricerche potrà rivelare un interessante complesso archeologico. Dal 2010, un vasto intervento di ricerche multidisciplinari ha poi interessato l area urbana di Durazzo all interno di un Accordo quadriennale di ricerca scientifica e tecnologica tra l IBAM e l Institut d Archéologie du Centre de Recherches albanologiques, l Agence albanaise d Archéologie préventive, la Direction régionale de la Culture de Durrës, la Mairie de Durrës, l École française d Athènes, le Centre de recherche Halma-Ipel UMR 8164 (CNRS, Université Lille 3, MCC), le Centre de recherche Hisoma UMR 5189 (CNRS, Université Lyon 2). Le indagini, condotte con innovative metodologie di indagini da un team di ricercatori e specialisti sono state indirizzate alla conoscenza dell impianto urbanistico e alla caratterizzazione dei complessi monumentali e residenziali di Durazzo in età romana. Il lavoro ha avuto l apporto di più livelli di informazioni che hanno contribuito sinergicamente alla ricerca e alla definizione di una lettura completa del paesaggio e del tessuto archeologico della città antica. In particolare, la lettura dei documenti aerofotografici e la loro elaborazione sono serviti da base per l avvio di una importante campagna di indagini geofisiche coordinate da G. Leucci che ha permesso di documentare da remoto le strutture di una villa tardo imperiale. Le indagini, infatti, hanno restituito una lettura ottimale delle strutture sottostanti e stanno consentendo ora di avviare e programmare il delicato lavoro di indagine archeologica vera e propria per riportare alla luce quanto ancora rimane dell impianto residenziale. Un progetto di archeologia urbana è ora in fase di programmazione e potrà essere avviato nelle campagne successive diventando così campo scuola di indagine per gli studenti dell IBAM e dell Università. Nell ambito delle attività sul campo, di sperimentazione metodologica e tecnica, sono stati avviati due interessanti progetti destinati ad offrire una nuova ed intrigante prospettiva per il futuro della ricerca archeologica in Sicilia e nel Mediterraneo. Il progetto Archeologia del Vino, realizzato dal neolaureato Mario Indelicato con la collaborazione del prof. Attilio Scienza (Università di Milano) e dell Assessorato all Agricoltura della Regione Siciliana, ha lo scopo di verificare, sperimentalmente e tradurre in pratica le antiche tecniche romane di produzione del vino seguendo in maniera fedele le istruzioni contenute nelle fonti romane tra il I secolo a.c. e il II secolo d.c. L esperimento, in particolare, proverà a riprodurre un vigneto romano utilizzando un appezzamento di terreno posto nel territorio di Mascali (CT). La ricerca dovrà consentire la comparazione dei risultati sperimentali con quelli delle indagini archeologiche condotte nell Italia continentale e in Sicilia e permetterà di acquisire così informazioni fondamentali per identificare le tecniche ed i processi di produzione dell uva e del vino. Inoltre, sarà possibile verificare la fattibilità ricavata dalle istruzioni degli agronomi antichi e di comprendere

15 Il quadro delle ricerche e delle attività in laboratorio e sul campo 31 Fig. 6. Vendicari (Noto, SR). Le vasche degli impianti per la lavorazione del pesce. Fig. 7. Portopalo di Capopassero (SR). Gruppo di tesisti impegnati nel survey condotto nell ambito del progetto Archeologia della pesca nella Sicilia sud-orientale. poi se queste conoscenze tecniche e pratiche possano essere utili nella viticoltura moderna, anche mediante confronti etnografici tra gli strumenti descritti e utilizzati dai romani e le metodologie e tecniche in uso fino a tempi relativamente recenti. Il secondo progetto di ricerca ci vede impegnati sul tema dell Archeologia della pesca nella Sicilia sud-orientale. L idea, nata dalla collaborazione stretta con la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Siracusa e con il prof. Dario Bernal Casasola (Università di Cadice), ha lo scopo di riconsiderare il rapporto tra le comunità costiere e le risorse marine attraverso lo studio degli stabilimenti della lavorazione del pesce sorti lungo la costa a Sud di Siracusa (Figg. 6-7). Il progetto in questa fase è mirato alla produzione di nuova documentazione per la contestualizzazione degli impianti produttivi sorti in età ellenistica e romana. La strategia di ricerca, pertanto, ha messo in campo le metodologie classiche dell archeologia dei paesaggi al fine di acquisire il maggior numero di informazioni dal territorio costiero e poter successivamente intervenire direttamente sugli impianti. I risultati finora raggiunti dal progetto mostrano una situazione piuttosto eterogenea con stabilimenti posti in stretta connessione con aree insediative ed altri, viceversa, isolati. Essi, tuttavia, sono accompagnati da un ampio spettro di altre attività (fornaci da calce, latomie, ecc.) e forme insediative strettamente connesse al mare la cui interpretazione integrata sta permettendo una lettura globale dei fenomeni antropici antichi. Le opportunità di crescita sul piano scientifico e professionale offerte ai giovani tesisti e collaboratori dell IBAM, comprendono anche altre attività scientifiche e formative di straordinario interesse ed appeal. Gli ultimi due progetti sopra descritti, infatti, sono stati inseriti nel ciclo di seminari It s broken and ugly: Graduate seminar on why it is worth studying archaeology and past material culture organizzati per stimolare la comunicazione e il trasferimento di conoscenze e di competenze ai giovani laureandi e alle giovani forze che lavorano quotidianamente nel campo dei beni culturali. I giovani coinvolti nei progetti Archeologia del Vino e Archeologia della pesca nella Sicilia sud-orientale hanno anche avuto l opportunità di esporre i primi risultati delle ricerche affiancati da ricercatori e docenti esperti nei due campi di

16 32 Daniele Malfitana - Giuseppe Cacciaguerra ricerca che hanno loro fornito spunti di riflessione e stimoli attraverso la presentazione delle più recenti prospettive d indagine. Iniziative di tal genere si inseriscono pienamente nel sempre più necessario processo di internazionalizzazione del fare ricerca oggi. Il progetto di ricerca Roman Sicily Project: the ceramic evidence, dedicato allo studio di cultura, economia e società della Sicilia romana e che impegna giovani ricercatori specialisti negli studi sulla cultura materiale, ne è un esempio che negli anni ha fatto da incubatore di idee poi trasformati in progetti di ricerca veri e propri (dottorato, etc.). Da quella esperienza è nata, per esempio, la International Summer School on Roman Pottery in the Mediterranean che, con cadenza biennale, viene organizzata in una diversa sede europea (Lecce, Catania, Tarragona, Aix-en-Provence) allo scopo di formare studenti e giovani ricercatori sul tema della ceramica romana. Il confronto con le più innovative esperienze di ricerca nazionali e internazionali, in una full immersion di didattica e laboratori di esercitazione guidati dai più qualificati specialisti del settore provenienti da università italiane ed estere, rappresentano, senza dubbio, un importante momento di formazione e luogo ideale di scambio e discussione sui più recenti strumenti di conoscenza delle produzioni artigianali del mondo ellenistico e romano. Lungo questa linea, nel 2012 e con il coinvolgimento di numerosi giovani ricercatori dell IBAM e dell Ateneo catanese è stata organizzata la ventottesima edizione del congresso internazionale sulla ceramica romana promossa dall Associazione internazionale Rei Cretariae Romanae Fautores. Il congresso, dal titolo From broken pottery to lost identity in Roman times, ha visto la partecipazione di più di 200 ricercatori e studiosi provenienti da venti paesi che hanno presentato e si sono confrontati sulle più recenti scoperte, metodologie e teorie per l interpretazione della cultura materiale romana. Se volessimo ora provare a tracciare un primo bilancio di quanto sin qui programmato ed offerto, possiamo dire che le ricerche e le attività svolte in questo primo triennio rappresentano un importante punto di svolta per l archeologia classica della Sicilia e del Mediterraneo. L intervento del gruppo di ricerca da noi coordinato è stato indirizzato, con convinzione, verso un ampio ventaglio di tematiche con lo scopo di costruire il più possibile una archeologia globale, punto di arrivo necessario per la costruzione di una piattaforma di saperi e competenze da cui le giovani generazioni devono attingere. Le ricerche multidisciplinari sulla cultura materiale, l archeologia sperimentale, le indagini geofisiche e quelle sui paesaggi e sui territori, gli studi sull economia antica, utilizzando tecniche e metodologie diverse, non sono da considerare più come aspetti unici e separati della ricerca ma, piuttosto, sono state da noi intese come massa critica compatta per raggiungere obiettivi comuni che andassero al di là della settorializzazione cui tanti studiosi ci hanno abituato nei decenni passati. Solo con un approccio di questo tipo è stato possibile, e ne siamo certi lo sarà ancora di più nei prossimi anni, acquisire dati fondamentali per individuare nuove basi d intervento su cui articolare nuove e più ricerche. Le prospettive e i risultati che stiamo ottenendo, ad esempio, dalle ricerche sulle ceramiche ellenistiche e romane di Siracusa sono incoraggianti. La documentazio-

17 Il quadro delle ricerche e delle attività in laboratorio e sul campo 33 ne raccolta e del tutto inedita invita già ad importanti riflessioni teoriche e a nuove linee interpretative sulla cultura materiale di età ellenistica e romana. Il salto di qualità potrà giungere non appena verranno programmate campagne mirate di indagini archeometriche e, soprattutto, da una più accurata ricontestualizzazione del materiale ritrovato. Un ultimo filone, mentre licenziamo questo libro, resta in attesa di definizione. Nelle prossime settimane sarà firmata la convenzione operativa tra IBAM e Regione Sicilia, Assessorato ai beni culturali ed ambientali per avviare le ricerche sul sito di Ponte Diddino (hinterland di Priolo Gargallo). è una delle sfide più interessanti su cui già da un anno si sono concentrati gli sforzi del gruppo di ricerca. L opportunità di studiare un sito a lunga continuità, di contestualizzare la cultura materiale di Siracusa e verificarne cronologia, circolazione e consumo rimane uno degli aspetti chiave su cui si concentrerà la ricerca. Lo scavo del sito, inoltre, permetterà di fornire una quantità di dati necessaria ad un ulteriore definizione degli aspetti insediativi del territorio di Siracusa tra l età classica e l altomedioevo rispetto a quanto sinora fatto con i survey e di realizzare inoltre, attraverso indagini archeobotaniche, archeozoologiche e archeometriche, una ricostruzione globale del paesaggio antropico e naturale. Su queste linee si pongono le ricerche che ci vedono impegnati a Sagalassos e in Albania. Le collaborazioni strette con i colleghi belgi e albanesi, infatti, vedono crescere la sfera di azione del gruppo di ricerca e le opportunità di raggiungere nuovi importanti risultati grazie all interazione tra l archeologia e i più innovativi sistemi di diagnostica. In conclusione, le possibilità sinora offerte ai nostri giovani studenti e collaboratori di partecipare a queste variegate attività sin qui rapidamente illustrate rappresentano il modo migliore per formare e far crescere una nuova generazione di ricercatori validi e consapevoli. Siamo convinti che il risultato più importante sinora ottenuto sia stato quello di avere generato un gruppo di ricerca fatto di giovani forse, affiatato, sinergico che grazie alla convinta ed entusiasmante condivisione di idee e progetti può dirsi soddisfatto di aver raggiunto alcuni primi, importanti, traguardi scientifici.

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