ANALISI BOTANICO VEGETAZIONALE DI DETTAGLIO E PROGETTO DEL VERDE

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1 COMUNE DI PORTO RECANATI LOC. SCOSSICCI PIANO ATTUATIVO ZONA R1 KOMAROS RESIDENCE ANALISI BOTANICO VEGETAZIONALE DI DETTAGLIO E PROGETTO DEL VERDE Consulente.. Dr. Euro Buongarzone Via IV Novembre, Appignano (MC) euro.buongarzone@alice.it Tel e fax 0733/ cel. 333/

2 INDICE 1. PREMESSA AMBITO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO ANALISI BOTANICO VEGETAZIONALE Ambito di area vasta Descrizione dell assetto vegetazionale del sito di progetto PROGETTO DEL VERDE Modelli tipologici degli spazi verdi Ecosistemi e potenzialità faunistiche dei corridoi ecologici I corridoi ecologici nella riqualificazione ecologica del territorio Ruolo ecologico e funzioni dei corridoi ecologici Descrizione del progetto di sistemazione e tipologie di verde proposte...21 TAVOLA DI PROGETTO DI RIFERIMENTO: TAV. 21 OPERE DI MITIGAZIONE, PARTICOLARI 2

3 1. PREMESSA Il presente rapporto illustra il progetto del verde da realizzare all interno dell insediamento turistico denominato Komaros ubicato nel comune di Porto Recanati, loc. Scossicci. Esso è finalizzato alla realizzazione di un centro turistico con realizzazione di residence, un hotel, un ristorante, una piccola struttura commerciale funzionale agli ospiti ed un ampia zona per lo svago, dove le attività sportive si affiancano all offerta naturalistica con valorizzazione di una piccola zona umida artificiale, realizzando un percorso pedonale di visita per i clienti. Nella figura che segue si riporta la corografia dell area di interesse. L area di interesse è identificata catastalmente al foglio n 3 mappali n 125, 126, 129, 130, 132, 133 ed ha una estensione, in base ai dati catastali di mq ,00. Urbanisticamente interessa una zona a destinazione ricettiva R1 situata tra la strada costiera che da Porto Recanati arriva a Numana, e l Autostrada A14 dalla quale dista circa 1 km. Coinvolge inoltre una Zona S-VP, confinante, dove saranno realizzati gli standard e posizionate attrezzature sportive, al cui interno è presente uno specchio d acqua, denominato Guazzo, uno dei piccoli invasi artificiali appositamente scavati a scopo venatorio. Tale elemento morfologico, pur se gestito con continui sfalci delle sponde e con un regime idrico a carattere temporaneo, si caratterizza per la presenza di alcune emergenze floristiche e per la frequentazione nel periodo autunno-primaverile, in concomitanza dei flussi migratori, di specie avifaunistiche di un certo interesse. Tale situazione è riscontrabile nell area in altre quattro situazioni, tutte con caratteristiche analoghe a quello in esame ed oggetto di studi di dettaglio della componente floristica che hanno permesso di rendere manifesta l importanza naturalistica anche se questa, è bene sottolinearlo, nonostante le NTA del PRG comunale che disciplina la loro gestione, è lasciata alla buona pratica dei proprietari che comunque nell interno eseguono un attività agricola classica con colture erbacee ed uso di pesticidi e fertilizzanti che non aiutano l evoluzione naturalistica dei piccoli siti umidi. La loro importanza è inoltre legata alla vicinanza alla foce del Musone che rappresenta un importante corridoio ecologico, con possibilità di rifugio ed alimentazione dell avifauna che frequenta anche i Guazzi. Il Piano di attuazione si pone una valorizzazione naturalistica dell intorno del Guazzo, ponendo le basi per un miglioramento della funzione ecologica del sito, inglobandolo in un sistema naturale da realizzare. Il progetto del verde è funzionale anche ad ampliare l offerta di interesse dei visitatori, realizzando un percorso che porta a conoscere le peculiarità del sito. Si evidenzia che l'area oggetto di Piano attuativo è inserita in un contesto costiero a vocazione turistica ed è ubicata in prossimità di aree già destinate a campeggi, residence, ristorazione e luoghi di svago. 3

4 2. AMBITO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO L area di studio è situata nel settore planiziale e alluvionale del tratto terminale del fiume Musone e del suo affluente Aspio. In questa zona la pianura è costituita da depositi alluvionali e ghiaiosi, ghiaioso-sabbiosi e da lenti variamente estese di depositi fini limoso-sabbiosi e da lenti variamente estese limoso-argillose, con spessori di alcuni metri (Nanni 1992). La morfologia della pianura, posta in corrispondenza della foce del fiume Musone è stata profondamente modificata a partire dalla fine dell ottocento con la bonifica delle basse valli del Musone che ha portato e recuperare vaste superfici agricole. A partire degli anni settanta la zona ha cominciato ad assumere un ruolo sempre più importante per l attrazione turistica, grazie anche alla vicinanza del Monte Conero. Ciò ha determinato un aumento del processo di urbanizzazione che, nella zona di interesse, all inizio ha portato alla realizzazione di seconde case, alberghi e locali per lo svago. Questo processo di urbanizzazione si è nel tempo, a seguito della costituzione del Parco del Conero il cui limite passa per il corso del fiume Musone, trasformata in un offerta più aderente alle caratteristiche del territorio e più vicina alla natura. Si sono pertanto creati piccoli residence, campeggi e attività agrituristiche che hanno differenziato l offerta senza compromettere il territorio. Si sono inoltre realizzate piste ciclabili e strutture in grado di essere più a contatto con la natura. Dal punto di vista agricolo, allontanandosi dalla fascia costiera, troviamo colture intensive favorite dai suoli con una buona capacità d uso. L intensa pressione antropica ha comunque impoverito la zona degli elementi diffusi del paesaggio agrario, legati alle vecchie forme di gestione. Tra gli elementi naturali si segnala il corso del fiume Musone, che rappresenta l unico corridoio ecologico dell ambito di area vasta. Altro punto di interesse naturalistico è rappresentato dai Guazzi, che sono piccoli ambienti umidi artificiali realizzati e gestiti a scopo venatorio. Essi vengono allagati in inverno per favorire la sosta degli uccelli e vengono lasciati asciugare in estate. Al centro è posto il capanno per la caccia. Nonostante l origine artificiale, si sono insediate specie floristiche di interesse scientifico e sono visitati da diverse specie avifaunistiche, alcune non frequenti per le zone costiere delle Marche. Tali ambienti sono pertanto interessanti per aumentare la biodiversità in un ambito povero di zone naturali. Dal punto di vista infrastrutturale si segnala la strada costiera che in estate è particolarmente trafficata, la vicina SS 16 Adriatica che dalla strada costiera si raggiunge facilmente, percorrendo la SP 123 Sorbelli che passa in prossimità del sito oggetto di piano attuativo, e la ferrovia. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Porto Recanati che dista qualche chilometro. 4

5 3. ANALISI BOTANICO VEGETAZIONALE La vegetazione naturale dell area risulta ridotta a rari elementi isolati e piccoli nuclei boschivi di olmo campestre, alla fascia di vegetazione igrofila ripariale del Fiume Musone, compenetrata in alcuni punti da una fascia boscata esterna, costituita da specie arboree e arbustive come farnia, roverella, olmo e alla vegetazione erbacea dei guazzi, piccoli laghetti artificiali realizzati e gestiti a scopi venatori. Al loro interno sono presenti numerose specie floristiche alcune delle quali di valore botanico e fitogeografico. Questi laghetti, rappresentano un elemento di particolare interesse naturalistico della zona, insieme alla vicina fascia di vegetazione ripariale del Fiume Musone. Dal punto di vista bioclimatico, l area rientra nella zona a macrobioclima Mediterraneo, bioclima pluviostagionale-oceanico, termotipo mesomediterraneo superiore, ombrotipo subumido inferiore. Attraverso uno studio eseguito da Biondi et all. finalizzato alla conoscenza della flora presente nei Guazzi l area è stata oggetto di rilievi floristici e studi di dettaglio. Nell ambito del lavoro citato è stata messa in evidenza la potenzialità vegetazionale dell area ricostruendo la serie di vegetazione che è rappresentata da Lauro nobili- Fraxineto oxycarpa sigmetum, presentata nelle sue varie componenti. Nelle considerazioni dello studio viene rimarcata l importanza dei guazzi quali ecosistemi di ambiente umido di notevole interesse per la flora, la vegetazione e la fauna del territorio in oggetto. Essi vanno pertanto interpretati come nodi di un sistema di relazioni biologiche, secondo la concezione dei corridoi ecologici, unitamente agli elementi diffusi presenti nel paesaggio agrario (quali piccoli alberi o in filare, piccoli boschi, siepi, ecc.). Da queste considerazioni e dai risultati del lavoro citato, integrato dai rilievi eseguiti nel sito, è stato preso lo spunto per definire il progetto del verde della Zona S-VP. 3.1 Ambito di area vasta Le principali unità vegetazionali che si riscontrano nell ambito di area vasta sono pertanto le seguenti: Aree con vegetazione naturale e seminaturale Boscaglia a dominanza di roverella (Quercus pubescens) con specie sempreverdi: asparago (Asparagus acutifolius), alaterno (Rhamnus alaternus), straccia brache (Smilax aspera), - Roso sempervirens Quercetum pubescentis; Bosco igrofilo ripariale a prevalenza di salice bianco (Salix alba) e pioppo (Populus nigra), con presenza di salice rosso (Salix purpurea), sambuco (Sambucus nigra), rovi (Rubus sp), prugnolo (Prunus spinosa). Salici albae- Populetum nigrae Arbusteto a dominanza di prugnolo (Prunus spinosa), rovi (Rubus sp.), clematide (Clematis vitalba) (ord. Prunetalia) Vegetazione sinantropica arboreo-arbustiva delle scarpate stradali con robinia (Robinia pseudoacacia), olmo (Ulmus minor), pioppo (Populus nigra), tamerici (Tamarix africana), pittosforo (Pittosphorum tobira), lauroceraso (Prunus lauroceraus). 5

6 Vegetazione degli incolti erbacei ad enula cepittoni (Inula viscosa) Senecio erucifolii-inuletum viscosae Canneti a canna domestica Rimboschimenti ornamentali di conifere Elementi arborei isolati o a filare di roverella (Quercus pubescens); Siepi miste di: olmo (Ulmus minor), spinocristo (Paliurus spina-christi), maclura (Maclura pomifera) Filari poderali e stradali di quercia (Quercus pubescens s.l.), gelso (Morus alba), pioppo cipressino (Populus nigra var. italica), conifere varie Elementi isolati di roverella e gelso Aree agricole ed urbane Vegetazione ornamentale dei parchi e giardini con specie autoctone ed esotiche Seminativi, frutteti, vigneti, oliveti alberate. Aree con vegetazione scarsa o nulla Bosco igrofilo ripariale a prevalenza di pioppi (Populus alba, Populus nigra), salice bianco (Salix alba) con aspetti arbustivi a (Sambucus nigra), rovi (Rubus sp.), prugnolo (Prunus spinosa) e aspetti erbacei. Il bosco igrofilo è presente esclusivamente lungo gli argini del Fiume Musone, a nord dell area studiata, e si caratterizzata prevalentemente per la dominanza di specie arboree tra cui pioppo nero (Populus nigra), pioppo bianco (Populus alba) e in misura minore salice bianco (Salix alba) e salice rosso (Salix purpurea). La vegetazione ripariale a salici e pioppi, risulta compenetrata da specie arboree e arbustive come olmo (Ulmus minor), biancospino (Crataegus monogyna), prugnolo (Prunus spinosa), rovi (Rubus sp), localizzate lungo la fascia boscata esterna. In alcuni tratti dell area esaminata, la vegetazione ripariale risulta diradata formando delle radure colonizzate da una vegetazione a fisionomia erbaceo/arbustiva a dominanza di rovi, sambuco (Sambucus nigra), vite selvatica (Vitis silvestris), vitalba (Clematis vitalba), olmo. Nei settori più esterni si è osservato che insieme alla vegetazione riparia si sviluppano esemplari isolati arborei di farnia (Quercus robur) e roverella (Quercus pubescens). La boscaglia igrofila viene attribuita alla Classe Salici purpureae-populetaea nigrae. Boscaglia a dominanza di olmo (Ulmus minor) Nell area sono presenti piccoli nuclei di boscaglia, costituiti da varie specie tra cui in particolare olmo (Ulmus minor), prugnolo (Prunus spinosa), sanguinella (Cornus sanguinea), corniolo (Cornus mas), biancospino (Crataegus monogyna). Si tratta di una formazione molto diffusa lungo i fossi e gli impluvi dove persiste un notevole ristagno di umidità. Arbusteto a dominanza di rovo (Rubus sp.) e clematide (Clematis vitalba) In settori incolti, per lo più a contatto con la vegetazione ripariale, sono stati osservati popolamenti a dominanza di rovi (Rubus sp. pl.) e clematide (Clematis vitalba). Si 6

7 tratta di formazioni preforestali mesofile che colonizzano la parte alta dell alveo e che ospitano generalmente poche specie. All interno dell arbusteto sono state osservate anche altre specie, come morella rampicante (Solanum dulcamara), assenzio selvatico (Artemisia vulgaris), madreselva (Lonicera sp.) Nel territorio studiato queste formazioni sono state osservate lungo le strade o in alcune delimitazioni poderali e lungo le aree esterne dei canali artificiali. Vegetazione degli incolti erbacei ad enula cepittoni (Inula viscosa) Molti settori dell area osservata sono interessati dalla vegetazione erbacea degli incolti. Il suolo umido e le attività umane favoriscono l accumulo di sostanza organica, che consente lo sviluppo di una vegetazione ruderale e sinantropica con caratteristiche di nitrofilia. Il contingente floristico risulta abbastanza omogeneo; tra le specie osservate: Inula viscosa, Agropyrum repens, Cichorium intybus, Dactylis glomerata, Melilotus alba, Artemisia verlotorum, Calystegia sepium, Anagallis arvensis, Portulaca oleracea, Setaria viridis, Rumex sp, Malva sylvestris, Daucus carota, Bellis perennis, Trifolium repens, Picris hieracioides. Dal punto di vista dinamico, queste formazioni risultano costituire primi stadi di sviluppo della vegetazione postcolturale. Trattandosi di fitocenosi legate agli ambienti umani e prive di elementi spontanei floristicamente rilevanti, presentano un grado di naturalità molto basso. La vegetazione degli incolti a inula, essendo costituita in prevalenza da specie nitrofile, sinantropiche e cosmopolite, viene considerata di scarsa rilevanza botanica. Alla foce del Fiume Musone (Biondi 2000) sono state descritte aree incolte di limitata estensione interessate da praterie igrofile con Agropyron repens, Lotus tenuis, Thalictrum lucidum. Queste formazioni risultano rare nel territorio e di interesse vegetazionale. Vegetazione erbacea degli ambienti umidi (Guazzi) Tutta la zona esaminata si caratterizza per la presenza di numerosi Guazzi ossia laghetti artificiali realizzati, per scopi venatori, all interno dei coltivi. Attraverso un sistema di riempimento, nel laghetto viene fatta fluire acqua, da pozzi poco distanti, e il laghetto rimane coperto da uno strato di acqua mediamente profondo (circa 50 cm). Questa situazione permane per tutta la stagione invernale, che coincide con il periodo della stagione venatoria. L importanza dei guazzi, dal punto di vista botanico-vegetazionale è da mettere in relazione alla presenza, al loro interno, di una vegetazione idrofitica, di notevole valore botanico (Biondi et alii, 2002). In particolare, sono presenti numerose specie che prediligono ambienti umidi e perennemente inondati. Nei settori di bordo, in condizioni di acqua mediamente profonda, si sviluppano aggruppamenti di Cyperacee dominate da giunchina (Eleocharis palustris), insieme ad altre formazioni a dominanza di Ranunculus ophioglossifolius. Si tratta di aggruppamenti che formano associazioni vegetali di prato costantemente umido. Nei 7

8 settori con acque più profonde invece, sono presenti aggruppamenti a ranuncolo di Baudot (Ranunculus baudotii), ranuncolo a foglie capillari (Ranunculus trichophyllum), mestolaccia (Alisma plantago aquatica), specie che vegetano anche in situazioni di acque stagnanti tendenti al prosciugamento. I guazzi e i loro canali di connessione, rappresentano elementi di importanti per il territorio esaminato, che consentono di mantenere la presenza di alcuni ambienti di un certo interesse ecologica. Essi risultano tutelati dalle NTA del PRG Aree umide, che impone la loro salvaguardia e ne permette la normale gestione, compreso lo sfalcio della vegetazione sulle sponde. Vegetazione erbacea di fossi e canali a dominanza di canna domestica (Arundo donax) e tifa (Tifa sp.). Il territorio in esame risulta attraversato da canali e piccoli fossi, in corrispondenza delle delimitazioni poderali, all interno dei quali si sviluppa una vegetazione prevalentemente erbacea. Questi canali, nella stagione estiva possono arrivare al completo disseccamento. Tuttavia, pur in assenza di acqua, permangono condizioni di terreno umido, idonee allo sviluppo di specie erbacee igrofile o, nel caso di permanenza costante di acqua, condizioni favorevoli allo sviluppo di elofite e idrofite che vegetano esclusivamente in ambiente acquatico. All interno dei canali, sono stati osservati aggruppamenti igrofili a dominanza di canna domestica (Arundo donax) alternata a tifa (Thypha sp.pl.). Lungo i bordi dei canali e sulle parti più esterne, a contatto con le coltivazioni, è stato osservato un contingente di piante nitrofiloruderale, a largo spettro ecologico localizzate su substrati umidi, e ricchi in sostanza organica. Tra quelle osservate, gigaro (Arum italicum), erba mazzolina (Dactylis glomerata), senape bianca (Sinapis alba), gladiolo (Gladiolus italicus), (Calystegia sepium), avena maggiore (Avena sterilis) Lungo il bordo esterno dei Guazzi, è spesso presente un aggruppamento denso di canna domestica (Arundo donax) a struttura monospecifica. Il canneto è un ambiente particolarmente selettivo che permette lo sviluppo di un basso numero di specie; tra le specie osservate si segnalano rovo (Rubus ulmifolius), artemisia (Artemisia verlotiorum, Artemisia vulgaris), ortica (Urtica dioica), anagallide (Anagallis arvensis) borsa del pastore (Capsella bursa pastoris) chenopodio (Chenopodium album). Trattandosi di aggruppamenti abbastanza diffusi, a volte sfalciati con finalità di pulizia dei fossi, presentano naturalità media. Questa aspetto erbaceo dal punto di vista fitosociologico viene riferita alle Classi Artemisietea e Stellarietea. Alcuni settori interni colonizzati dalla tifa, vengono riferiti all associazione Typhetum angustifoliae Pign Vegetazione ornamentale a prevalenza di specie esotiche e/o naturalizzate di: parchi e giardini, scarpate stradali, camping e strutture turistiche Il verde ornamentale, interessa prevalentemente parchi e giardini di case coloniche private sparse nel territorio, ed è costituito soprattutto da essenze esotiche utilizzate a scopo ornamentale. Nei casi osservati sono state rilevate specie quali alloro (Laurus nobilis) cipresso (Cupressus sempervirens), olivi (Olea europaea) ed altre essenze prettamente ornamentali. 8

9 La vegetazione ornamentale riveste un ruolo prevalentemente estetico e paesaggistico mentre riveste minore importanza dal punto di vista naturalistico, pur costituendo, se incrementata e potenziata, un elemento di discreta valenza ecologica, sia sotto l aspetto botanico, che per la popolazione faunistica. Siepi di tamerice (Tamarix dalmatica) Nel territorio indagato, lungo le strade o in alcune delimitazioni poderali, sono presenti siepi costituite per la maggior parte da tamerici (Tamarix dalmatica). Queste strutture lineari rivestono una grande importanza dal punto di vista estetico (paesaggistico), di protezione (microclimatica, del suolo, ecc.) e del mantenimento degli equilibri ecosistemici, costituendo un valido rifugio per la fauna vertebrata, e invertebrata. Filari poderali e stradali Il paesaggio agrario é caratterizzato dalla presenza di elementi arborei disposti in filari. Essi sono dislocati lungo i margini delle strade di servizio, a ridosso dei corsi d'acqua o nei campi coltivati e costituiscono uno degli elementi caratteristici e residuali del territorio esaminato. Questi elementi, insieme alle siepi sono parte integrante del paesaggio agrario. Oliveti, vigneti, frutteti, Seminativi semplici Nel territorio le aree destinate ad uso agricolo con carattere intensivo rappresentate esclusivamente da seminativi semplici, sono risultate molto estese e prevalenti su tutte le altre formazioni. Tra le coltivazioni erbacee, a prevalenza di graminacee, a ciclo autunno-primaverile e primaverile-estivo sono comuni frumento e mais, mentre tra le colture sarchiate a ciclo primaverile-estivo, barbabietola da zucchero e bieta. Nel territorio sono presenti anche piccoli appezzamenti di vigneto o uliveto. Rimboschimento di conifere A nord dell area di indagine è presente un vasto rimboschimento a prevalenza di conifere con presenza di latifoglie come olmo (Ulmus minor), roverella (Quercus pubescens). Aree con vegetazione scarsa o nulla (cave, insediamenti abitativi, strade ecc) In questa categoria vengono incluse tutte le aree antropice interessate da insediamenti abitativi, industriali, infrastrutturali e l arenile. 9

10 Comune di Porto Recanati loc Scossicci. foto 3.a - La vegetazione igrofila lungo il Fiume Musone Foto 3.d - Dettaglio della vegetazione elofitica di un guazzo Foto 3.b - Incolto erbaceo nei pressi della linea di costa Foto 3.e - Fascia di canneto a canna comune Foto 3.c - Panoramica di un guazzo Foto 3.f - Canneto lungo un fosso agricolo 10

11 Comune di Porto Recanati loc Scossicci. Foto 3.g - Siepe di tamerici Foto 3.h - Vegetazione ornamentale all interno di un campeggio 11

12 Fig 3.a: Carta della vegetazione di area vasta. Sito di interesse per Piano di attuazione 12

13 3.2 Descrizione dell assetto vegetazionale del sito di progetto Si tratta di un area prossima alla linea di costa, caratterizzata da seminativi, formazioni di postcoltura e vegetazione delle aree umide, all interno del guazzo. L indagine è stata condotta attraverso la consultazione di materiale bibliografico (Biondi 2002, Biondi 1986, Biondi et alii 1996) e con sopralluoghi sul sito, che hanno permesso di osservare le diverse tipologie vegetazionali presenti. Tale studio riporta i risultati di rilievi floristici eseguiti nel guazzo presente nell area S-VP di interesse. La vegetazione riscontrata nello stesso ha portato all individuazione di tipologie vegetazionali che si distribuiscono in relazione al diverso gradiente di umidità e di profondità delle acque. Pertanto, vicino alla riva, dove la profondità risulta maggiore, si sviluppano le associazioni acquatiche, mentre in corrispondenza del terrapieno situato davanti alla capannina si localizzano le formazioni di transizione verso al vegetazione di prateria umida. Si ritiene utile precisare che il sopralluogo è stato effettuato durante un periodo stagionalmente non idoneo per la maggior parte delle specie (marzo), pertanto le osservazioni risultano carenti delle specie che generalmente si rilevano durante la stagione tardo/primaverile-estiva. Le formazioni individuate si possono osservare nella documentazione fotografica allegata e sono state riportate in un apposito elaborato cartografico. TIPOLOGIE PRESENTI Vegetazione acquatica e anfibia a Chara vulgaris e a Potamogeton pectinatus All interno del guazzo, durante il periodo in cui la presenza di acqua è abbondante, si sviluppa una cenosi algale a Chara vulgaris, specie comune nei guazzi del territorio, che occupa settori con acque molto basse. Nei settori con acque più profonde si sviluppano una comunità acquatica caratterizzata da idrofite radicanti come Potamogeton pectinatus, presenti fino al periodo primaverile. Queste formazioni sono frequenti nelle acque stagnanti con livelli diversi di eutrofizzazione. Nella figura che segue si riporta il risultato dell indagine floristica eseguita nell ambito del lavoro bibliografico citato. 13

14 Fig. 3.a: Charetum vulgaris Corillon 1957 Vegetazione idrofitica a Ranunculus baudotii, con lembi di prateria umida nei settori più asciutti In tutti i guazzi presenti nel territorio, in Località Scossicci, è stata descritta una cenosi a dominanza di Ranunculus baudotii (Biondi 2002), una idrofita che si sviluppa in acque poco profonde, e permane anche a completo disseccamento dell invaso. Nel caso specifico essa è stata osservata nei settori più vicini agli argini del guazzo. La specie risulta inserita nelle Liste Rosse e rientra nella categoria CR (gravemente minacciata, esposta a rischio di estinzione) per le Marche. (Conti et alii 1997). Inoltre all interno della formazione sono state segnalate altre specie come Ranunculus trichophyllus, Alisma plantago aquatica, Eleocharis palustris, Chara vulgaris. Occorre evidenziare che queste aree sono gestite da privati a scopo venatorio che ne ostacolano l evoluzione ecologica. Vegetazione nitrofila e subnitrofila degli argini dei guazzi a dominanza di Galium aparine e Hirschfeldia incana L argine del guazzo è colonizzato da una vegetazione erbacea di carattere nitrofilo e subnitrofilo caratterizzata da specie pioniere, capaci di tollerare l arricchimento di nutrienti del terreno, che comprende specie terofite ruderali e infestanti. Tra le specie presenti dominano Galium aparine, Hirschfeldia incana e in subordine Mercurialis annua, Diplotaxis eurocoides, Veronica persica, Urtica dioica, Geranium dissectum, Beta vulgaris, Soncus oleraceus, Daucus carota, Digitaria sanguinalis, Plantago lanceolata. La presenza di specie infestanti delle colture concimate indica il carattere transitorio di queste formazioni il cui habitat viene rimaneggiato frequentemente. Vegetazione postcolturale a Inula viscosa e Dactylis glomerata Si tratta delle formazioni incolte presenti nelle aree adiacenti il guazzo, caratterizzate dalla presenza di specie appartenenti a diversi gruppi sistematici e accumunate da esigenze ecologiche affini. Le specie osservate con maggior 14

15 frequenza sono: Inula viscosa, Dactylis glomerata, Agropyron repens, Vicia sativa, Rumex sp., Cynodon dactylon, Avena barbata, Veronica persica, Euphorbia elioscopia, Lotus corniculatus. Vegetazione elofitica dei canali a Phragmites communis Lungo i fossi con presenza di acqua e in un piccolo settore dell argine del guazzo sono presenti aggruppamenti a dominanza di canna di palude (Phragmites australis), che formano popolamenti monospecifici che permettono lo sviluppo un basso numero di specie, tra cui mazzasorda (Typha latifolia) e mestolaccia (Alisma plantago aquatica). Fig. 5.b: Carta della vegetazione di dettagli 15

16 Comune di Porto Recanati loc Scossicci. Foto 3.i - Vegetazione acquatica e idrofitica del Guazzo Foto 3.m - Cenosi a Ranunculus baudotii 16

17 Comune di Porto Recanati loc Scossicci. Foto 3.o - Cenosi a Ranunculus baudotii Foto 3.p - Vegetazione postcolturale a inula viscosa Foto 3.l - Vegetazione nitrofila degli argini a Galium aparine, con nucleo di fragmiteto Foto 3.q-r - Vegetazione postcolturale a inula viscosa Foto 3.n - Vegetazione degli argini Foto 3.s- Fascia di fragmiteto lungo il canale 17

18 4. PROGETTO DEL VERDE 4.1 Modelli tipologici degli spazi verdi Nell ambito delle spazi verdi da mettere a dimora si possono individuare tre modelli di riferimento: verde a carattere estensivo: si tratta di formazioni boscate e prati nelle quali il parametro ricreazionale non prevede attrezzature o strutture specifiche, in quanto è l alternanza dei diversi ecosistemi che ha la funzione ricreazionale. In questa tipologia le strutture sono minime e generalmente costituite da sentieri di accesso e qualche panchina; verde a carattere semiestensivo: La struttura delle formazioni è analoga a quella del modello precedente, con la differenza che le funzioni sono legate più all aspetto delle mitigazioni degli impatti paesaggistici, a quello dell inserimento paesaggistico, perdendo in parte la funzione naturalistica. Anche in questo caso si possono prevedere delle strutture minime, analoghe a quelle della tipologia precedente; un terzo modello, intensivo, risulta influenzato dalla pressione antropica e la funzione diventa prevalentemente ricreativa o legata a particolari esigenze di mitigazione degli impatti paesaggistici e per arredo urbano. Esso riguarda i piccoli spazi verdi, i filari ornamentali, le alberature dei parcheggi. In questa tipologia sono previste attrezzature sportive, panchine, fontane, ecc.. I modelli progettuali scelti per le aree a verde sono in pratica quello estensivo per la zona nord, dove ricade il guazzo, con eccezione delle superfici dove ricadono i parcheggi e le strutture sportive dove sarà a carattere semiestensivo ed a verde intensivo nelle aree edificate ed in quelle destinate allo sport. Il principio guida per la disposizione del verde sarà comunque quello di rafforzare la vegetazione esistente e di creare un corridoio ecologico che si connetta con la vegetazione residuale del guazzo e con la siepe di tamerice ad est. 4.2 Ecosistemi e potenzialità faunistiche dei corridoi ecologici L acquisizione delle informazioni sulle caratteristiche della vegetazione e della fauna rappresenta un imprescindibile base informativa per la gestione delle risorse territoriali e per la progettazione di opere di compensazione, mitigazione e ripristino ambientale. La vegetazione residuale è rappresentata da lembi boschivi a ridosso del fiume Musone con salici e pioppi, dalle siepi lungo i fossi principali e dalla vegetazione legata ai guazzi Tali formazioni, pur se fortemente depauperate per l ingressione di essenze a carattere infestante, si possono considerare relitti della vegetazione che caratterizzava l area di interesse. I seminati costituiscono la tipologia ambientale maggiormente rappresentata nell ambito alluvionale, mentre in quello collinare sono diffusi gli oliveti ed i seminativi arborati. La loro coltivazione ha richiesto la soppressione delle siepi e degli alberi sparsi. Nell ambito di area vasta si assiste all aumento dell urbanizzazione con drastico depauperamento della naturalità residua. 18

19 In tale contesto, la presenza di fasce di vegetazione ripariale e di lembi di vegetazione residuale rende l ambiente ancora ospitale per la fauna, la quale trova opportunità di rifugio, riproduzione e risorse alimentari. In una situazione territoriale come quella descritta, gli interventi di ricomposizione devono essere mirati ad ampliare e completare gli habitat presenti, creando nuovi corridoi con la finalità di ampliare la rete ecologica esistente. In questo modo si aumenterà la connettività del tessuto vegetazionale e conseguentemente la mobilità e l ospitalità per la fauna tipica dell ambiente interessato. In particolare, i corridoi ecologici costituiti da siepi arbustivoarborate, strutturate su più livelli, i quali congiungono aree naturali anche di modesta estensione (nodi), esistenti o di nuova formazione, consentono e agevolano lo spostamento della fauna all interno del territorio prevalentemente agricolo dove la disponibilità di cibo è molto variabile nell arco temporale anche se ciclicamente ripetibile. I corridoi ecologici sono ecotopi di forma lineare (ecotopo = unità spaziale di un paesaggio che presenta caratteristiche strutturali e funzionali meno variabili al proprio intero rispetto al contorno, costituita da un ecosistema omogeneo quanto a substrato vegetazionale e funzioni ecologiche), che differiscono dal paesaggio circostante lungo entrambi i lati maggiori I corridoi ecologici nella riqualificazione ecologica del territorio I corridoi ecologici, secondo la definizione sopra riportata, possono quindi essere variamente costituiti. In genere, le tipologie di corridoio ecologico più comuni nell ambito dei paesaggi agrari della collina marchigiana appartengono alle seguenti categorie: - siepi; - siepi alberate; - alberate; - fasce incolte; - culture a perdere ; - corsi d acqua: fossi e scoli principali; - corsi d acqua: fossi e scoli secondari; - strade campestri Ruolo ecologico e funzioni dei corridoi ecologici Il ruolo ecologico dei corridoi è importantissimo e per questo la loro ricomposizione nell ambito dei paesaggi ha un preciso significato nella direzione dell incremento del livello di biodiversità. Certo che la loro funzione è molto più importante in ambiti pianeggianti a forte antropizzazione, ma risultano comunque significativi anche nelle zone collinari dove spesso la meccanizzazione ha determinato un impoverimento ed un frazionamento degli stessi. Le funzioni ecologiche dei corridoi variano in termini quantitativi e qualitativi in rapporto ad una complessa serie di parametri della struttura interna, tra i più importanti dei quali si possono citare ad esempio la larghezza, le caratteristiche della posizione centrale, la composizione e la struttura verticale. 19

20 Le funzioni principali esplicate nel paesaggio possono essere inquadrate in 5 categorie dominanti, che possono risultare particolarmente evidenti se tradotte in termini di beneficio in qualche modo valutabile dall uomo, ad esempio beneficio sociale (confini, protezione, produzione legno) beneficio estetico (miglioramento del paesaggio), controllo dell inquinamento diffuso, miglioramento della quantità e qualità della fauna (anche di interesse venatorio), incremento del livello di biodiversità. Per il sito in esame le funzioni principali sono quelle di formazione di habitat, di inserimento paesaggistico ed estetico ricreativo. La funzione di habitat dei corridoi ecologici di tipo vegetale è di grande importanza conservazionistica, anche se è stato evidenziato che questi ecotopi sono dominati da specie generaliste e di margine. Nell ambito del sito in esame la presenza del guazzo è importante in quanto garantisce un elemento di biodiversità in un contesto povero di elementi naturali, il quale si integra con il sistema degli altri guazzi della zona e con il vicino fiume Musone. La struttura del corridoio ecologico può influenzare il tipo, la varietà e la densità delle specie presenti: nella porzione centrale dei corridoi più larghi possono essere presenti specie di interno, mentre al diminuire della larghezza dominano le specie di margine e/o rustiche. La larghezza è di regola un buon indicatore della diversità specifica, della densità di nidificazione/riparo e foraggiamento, dell efficacia di accoppiamento. Analoghi indicatori sono la complessità della struttura verticale e l altezza. Una funzione importante del corridoio ecologico che coinvolge le aree umide ed i corsi d acqua è data dalla funzione tampone per salvaguardare lo specchio d acqua Nella tabella che segue vengono fornite alcune indicazioni che mettono in relazione i benefici attesi con le diverse fisionomie realizzative. Tipo di vegetazione Beneficio Erbacea Arbustiva Arborea Stabilizzazione delle sponde erose bassa alta alta Filtrazione dei sedimenti alta bassa bassa Filtraz. di nutrienti, pesticidi, microrganismi: - legati ai sedimenti alta bassa bassa - in soluzione media bassa media Habitat acquatici bassa media alta Habitat per la fauna selvatica: - fauna di aree aperte/pascolo/prateria alta media bassa - fauna forestale bassa media alta Prodotti di valore economico media bassa media Diversità paesaggistica bassa media alta Protezione dalle piene bassa media alta N.B. da Biol. Amb. 16 (n.1, 2002) Tab. 4.a: Efficacia relativa di differenti tipi di vegetazione in relazione a specifici vantaggi 20

21 Come si può osservare, i benefici attesi da una fascia tampone sono relativi ad una diversa struttura fisionomica della stessa. Per ottenere benefici multipli è necessario realizzare una struttura fisionomica che, a partire dal corso d acqua, sia costituita prima da una fascia boscata, successivamente da una arbustiva e per ultimo da una erbacea. Tutto ciò è naturalmente da mettere in relazione con gli spazi che si hanno a disposizione. Nella figura che segue viene messa in relazione l ampiezza della fascia con la funzione che la stessa riesce ad esplicare. Fig. 4.b: Benefici di una fascia tampone riparia in relazione alla sua ampiezza La funzione di inserimento paesaggistico è legata all azione di attutire gli impatti del nuovo insediamento verso i punti di visuale ritenuti sensibili, che nel nostro caso sono tutti ubicati sul versante collinare nord. L inserimento e la progettazione delle aree verdi, oltre alla creazione di nicchie di vegetazione naturale all interno dell area edificata, servirà anche ad avere funzioni estetiche e ricreative Descrizione del progetto di sistemazione e tipologie di verde proposte Il progetto di sistemazione della zona S-VP prevede la realizzazione di parcheggi in prossimità del confine est ed ovest; inoltre è prevista la realizzazione di impianti sportivi, costituiti da due piscine per adulti ed una baby, un campo di calcetto e campi da tennis a valle del guazzo. Fra quest ultimo e la Zona R1, rimane una vasta area che sarà naturalizzata con la realizzazione di macchie boschive immerse nel prato. Questa tipologia interesserà anche gli spazi verdi liberi fra le strutture sportive ed il parcheggio ad est. L ambito del guazzo sarà lasciato indisturbato e saranno previste piantumazioni lungo l istmo dove attualmente è presente il capanno di caccia che sarà trasformato in punto di osservazione dell avifauna da osservare durante il periodo migratorio. 21

22 Le sponde saranno gestite come avviene attualmente, con periodici sfalci e dalla sommità si realizzerà una fitocenosi che si comporrà di tipologie vegetazionali diversificate. Infatti, a partire dalle sponde è prevista una fascia di pre-bosco, caratterizzata da vegetazione mesoigrofila, seguita da formazioni boscate a carattere mesofilo e mesotermofilo, ed una fascia arbustiva a chiusura a carattere mesotermofilo. Tutta l area sarà percorsa da una serie di sentieri, larghi circa 1 m eventualmente delimitati da staccionate in legno, che collegheranno le diverse parti della Zona S-VP e permetteranno di fare il giro del guazzo, arrivando fino al capanno di avvistamento. In questo modo sarà permessa la fruizione naturalistica del sito, favorita con la realizzazione di alcune bacheche esplicative delle sue peculiarità naturalistiche. L intero complesso residenziale sarà delimitato da siepi a diversa struttura fisionomica. Altre tipologie vegetazionali riguarderanno i parcheggi e la zona R1. In sintesi le tipologie vegetali individuate sono e delimitate nella Tav. 21 Opere di mitigazioni, particolari: Vegetazione che delimita tratti del Guazzo Tipologia 1: Vegetazione acquatica ed anfibia di prateria umida Nella figura che segue si riportano i transetti tipici della vegetazione acquatica ed anfibia elaborati per un guazzo posto nelle vicinanze a quello in esame. 22

23 Come si vede si tratta di serie vegetazionali che si modificano a seconda del grado di idrofilia del rilevabile sulle sponde del Guazzo. Tipologia 2: Pre-bosco caratterizzata da vegetazione mesoigrofila. Rapporto alberiarbusti 1:4. La tipologia vegetazionale è caratterizzata da vegetazione igrofila con un rapporto alberi arbusti 1:4. Gli alberi sono di seconda grandezza. Il sesto di impianto medio è di 2x2 m. La localizzazione è a ridosso del Guazzo, fungendo da corollario allo stesso. Specie arboree Salice bianco (Salix alba) 40% Olmo (Ulmus minor) 30% Acero campestre (Acer campestre) 15% Pioppo bianco (Populus nigra) 15% Specie arbustive Salice rosso (Salix purpurea ) 45% Corniolo (Cornus mas) 20% Berretta del prete (Euonymus europaeus) 35% Tipologia 3: Bosco mesoigrofilo e mesotermofilo. Rapporto alberi:arbusti 4:1. In questa tipologia rientrano le zone boscate prossime al Guazzo e che si differenziano a seconda della distanza dallo stesso. A partire dalla sponda ed in corrispondenza dell istmo dove è situato il capanno è prevista la messa in opera della vegetazione a carattere mesoigrofilo con un rapporto alberi arbusti 4:1 con 3/4 di alberi di prima grandezza ed ¼ di alberi di seconda grandezza. Il sesto di impianto medio è di 2,5 x 2,5 m. 23

24 Specie arboree Farnia (Quercus robur) 15% Salice bianco (Salix alba) 30% Pioppo nero (Populus nigra) 15% Olmo (Ulmus minor) 10% Acero campestre (Acer campestre) 15% Pioppo cipressino (Populus nigra var. Italica) 15% Specie arbustive Ligustro (Ligustrum vulgare) 45% Corniolo (Cornus mas) 20% Berretta del prete (Euonymus europaeus) 35% Comune di Porto Recanati loc Scossicci. In posizione più distante dallo stesso, la vegetazione mesoigrofila si mescola alla vegetazione mesotermofila; il rapporto alberi arbusti è analogo a quello della formazione precedente. Il sesto di impianto medio è 2,5 x 2,5 m. Specie arboree Farnia (Quercus robur) 15% Frassino (Fraxinus oxycarpa) 10% Salice bianco (Salix alba) 10% Pioppo nero (Populus nigra) 15% Olmo (Ulmus minor) 10% Acero campestre (Acer campestre) 15% Pioppo cipressino (Popus nigra var. Italica) 10% Carpino bianco (Carpinus betulus) 10% Gelso bianco (Morus alba) 10% Specie arbustive Ligustro (Ligustrum vulgare) 45% Corniolo (Cornus mas) 20% Berretta del prete (Euonymus europaeus) 35% Tipologia 4: Vegetazione di mantello a carattere termofilo. Rapporto alberi:arbusti 1:4 Si tratta della vegetazione che chiude verso l esterno le formazioni boscate che delimitano il Guazzo. Essa è caratterizzato da vegetazione a carattere mesotermofilo costituita solo da arbusti. Il sesto di impianto medio è di 1,5 x 1,5 m. Biancospino (Crataegus monogyna) 20% 24

25 Corniolo (Cornus mas) 20% Berretta del prete (Euonymus europaeus) 20% Ligustro (Ligustrum vulgare) 20% Viburno (Viburnum tinus) 10% Alloro (Laurus nobilis) 10% Comune di Porto Recanati loc Scossicci. Vegetazione da realizzare all interno della Zona S-VP in ambiti lontani dal Guazzo Tipologia 5: Macchie boscate immerse nel prato Bosco a carattere termofilo con elementi a carattere mediterraneo. Le formazioni possono essere dense, con sesto di impianto 3x3 m, o rade, con sesto di impianto di 5x5m per favorire la fruizione ricreativa. La composizione tra le specie varia man mano che ci si allontana dal guazzo, facendo aumentare gradualmente le specie mediterranee e rifacendosi alla vegetazione potenziale riporta in bibliografia del Lauro nobili-fraxineto oxycarpa sigmetum. La composizione tipo può essere. Specie arboree Farnia (Quercus robur) 15% Frassino (Fraxinus oxycarpa) 20% Olmo (Ulmus minor) 10% Acero campestre (Acer campestre) 15% Pioppo cipressino (Popus nigra var. Italica) 10% Carpino bianco (Carpinus betulus) 10% Gelso bianco (Morus alba) 10% Leccio (Quercus ilex) 10% Vegetazione di mantello/area pre-bosco: Caratterizzato da vegetazione mesotermofila costituita solo da arbusti che forma l orlo delle formazioni chiuse. Può anche costituire delle macchie all interno del bosco. Sesto di impianto medio 1,5 x 1,5 m). Corniolo (Cornus mas) 20% Berretta del prete (Euonymus europaeus) 20% Ligustro (Ligustrum vulgare) 20% Viburno (Viburnum tinus) 20% Alloro (Laurus nobilis) 20% Tipologia 6: Filari e piante isolate a delimitazione degli impianti sportivi. Distanza sulla fila da 6 a 8 m. Le specie arboree indicate sono: 25

26 Frassino (Fraxinus oxycarpa) Acero campestre (Acer campestre) Pioppo cipressino (Popus nigra var. Italica) Carpino bianco (Carpinus betulus) Gelso bianco (Morus alba) Leccio (Quercus ilex) Tiglio (Tilia europaea) Pioppo cipressino Tilia sp.pl. Leccio La scelta delle essenze sarà dettata dalla funzione che queste devono avere. Infatti alcune piante hanno una funzione di richiamo per il portamento colonnare, quali il pioppo cipressino, altre sono più adatte per formazioni a siepe come l acero campestre ed il carpino bianco, altre sono decorative come il leccio, il tiglio ed il frassino. Inoltre il tiglio ha fiori molto profumati in primavera. In questo contesto possono essere messi a dimora arbusti aventi funzioni estetiche e decorative. Tipologia 7: Alberi isolati con funzione di ombreggiamento dei parcheggi interni. Tale tipologia interessa le aree a parcheggio, per le quali necessita utilizzare essenze che siano di fare ombra nel periodo estivo e non lascino essudati o sostanze che inbrattino le auto. Pertanto sono state scelte le seguenti essenze: Carpino bianco (Carpinus betulus) 26

27 Acero campestre (Acer campestre) Frassino (Fraxinus oxycarpa) Pioppo nero (Populus nigra) Leccio (Quercus ilex) Siepi perimetrali Questa tipologia delimita il complesso turistico, la Zona S-VP e la Zona R1. Tali formazioni lineari hanno lo scopo di mitigare l impatto paesaggistico delle volumetrie e di aumentare la rete della connessione ecologica locale in quanto le siepi sono inserite nel sistema del verde naturale che delimita l area di interesse e collegano le formazioni naturali presenti e da realizzare all interno del complesso turistico. Hanno anche la funzione di mitigare l effetto dell antropizzazione dell area circostante verso l interno, fungendo da filtro contro l inquinamento acustico ed atmosferico. Per la loro composizione si ipotizza di utilizzare le seguenti specie: Specie arboree Acero campestre (Acer campestre) Frassino (Fraxinus oxycarpa) Carpino bianco (Carpinus betulus) Pioppo bianco (Populus alba) Pioppo cipressino (Populus nigra var. Italica) Salice bianco (Salix alba) Platano orientale (Platanus orientalis) Gelso bianco (Morus alba) Tiglio (Tilia plathyphillos) Olmo (Ulmus minor) Leccio (Quercus ilex) Specie arbustive Berretta del prete (Euonymus europaeus) Alloro (Laurus nobilis) Biancospino selvatico (Crataegus monogyna) Ginestra (Spartium junceum) Ligustro (Ligustrum vulgare) Corniolo (Cornus mas) Viburno (Viburnum tinus) Tamerice comune (Tamarix gallica) Tamerice bianca (Tamarix africana) 27

28 La percentuale di essenze che entra nella realizzazione dei diversi tratti di siepe varierà a seconda degli approfondimenti progettuali da fare in fase esecutiva, legati essenzialmente alle funzioni che queste devono avere nei diversi settori di realizzo. In linea generale, nei settori che delimitano il complesso turistico da comparti esterni antropizzati si preferirà realizzare una siepe arborea. Negli altri settori si preferirà utilizzare prevalentemente essenze arbustive. Una variabile sarà data anche dalla necessità di ombreggiamento di settori interni del complesso residenziale. Tipologia 8: Prato. Interessa ampie zone della zona S-VP delimitando le macchie boscate e risaltandole. Per ridurre il consumo d acqua si realizzerà un prato con specie ad elevata attitudine colonizzatrici ed in grado resistere in condizioni di siccità. Ad esempio si utilizzeranno alcune specie di gramigna a carattere ornamentale con presenza di specie in grado di fiorire in primavera. Vegetazione del complesso turistico della Zona R1 Tipologia 9: Verde ornamentale del complesso residenziale. Per la piantumazione del settore R1 si utilizzeranno le essenze indicate sopra cercando di rifarsi alla vegetazione potenziale Lauro nobili-fraxineto oxycarpa sigmetum. Per favorire una progettazione esecutiva che sia rispettosa anche delle esigenze estetico-ornamentali e funzionali che le tipologie vegetali devono avere per rispondere alle esigenze delle diverse zone del settore dove si realizzeranno le volumetrie, viene ipotizzato l uso di un 20% di essenze diverse da quelle previste facendo riferimento alla vegetazione potenziale. 28

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