La gestione delle risorse umane Diritti e doveri del professionista sanitario

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1 La gestione delle risorse umane Diritti e doveri del professionista sanitario Luca Benci

2 La messa in mobilità Legge 12 novembre 2011, n. 183 legge di stabilità art. 16 Disposizioni in tema di mobilità e collocamento in disponibilità dei dipendenti pubblici 2

3 Eccedenze di personale e mobilità collettiva art. 33 Dlgs 165/2001 O Le pubbliche amministrazioni che hanno situazioni di soprannumero o rilevino comunque eccedenze di personale, in relazione alle esigenze funzionali o alla situazione finanziaria, anche in sede di ricognizione annuale prevista dall'articolo 6, comma 1, terzo e quarto periodo, sono tenute ad osservare le procedure previste dal presente articolo dandone immediata comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica. 3

4 Eccedenze di personale e mobilità collettiva art. 33 Dlgs 165/2001 O 2. Le amministrazioni pubbliche che non adempiono alla ricognizione annuale di cui al comma 1 non possono effettuare assunzioni o instaurare rapporti di lavoro con qualunque tipologia di contratto pena la nullità degli atti posti in essere. 3. La mancata attivazione delle procedure di cui al presente articolo da parte del dirigente responsabile è valutabile ai fini della responsabilità disciplinare. 4

5 Eccedenze di personale e mobilità collettiva art. 33 Dlgs 165/2001 O 4. Nei casi previsti dal comma 1 del presente articolo il dirigente responsabile deve dare un'informativa preventiva alle rappresentanze unitarie del personale e alle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo nazionale del comparto o area. 5

6 Eccedenze di personale e mobilità collettiva art. 33 Dlgs 165/2001 O Trascorsi dieci giorni dalla comunicazione di cui al comma 4, l'amministrazione applica l'articolo 72, comma 11, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, in subordine, verifica la ricollocazione totale o parziale del personale in situazione di soprannumero o di eccedenza nell'ambito della stessa amministrazione, anche mediante il ricorso a forme flessibili di gestione del tempo di lavoro o a contratti di solidarietà, ovvero presso altre amministrazioni, previo accordo con le stesse, comprese nell'ambito della regione tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 1, comma 29, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, nonché del comma 6. 6

7 Eccedenze di personale e mobilità collettiva art. 33 Dlgs 165/2001 O I contratti collettivi nazionali possono stabilire criteri generali e procedure per consentire, tenuto conto delle caratteristiche del comparto, la gestione delle eccedenze di personale attraverso il passaggio diretto ad altre amministrazioni al di fuori del territorio regionale che, in relazione alla distribuzione territoriale delle amministrazioni o alla situazione del mercato del lavoro, sia stabilito dai contratti collettivi nazionali. Si applicano le disposizioni dell'articolo 30. 7

8 Eccedenze di personale e mobilità collettiva art. 33 Dlgs 165/2001 O Trascorsi novanta giorni dalla comunicazione di cui al comma 4 l'amministrazione colloca in disponibilità il personale che non sia possibile impiegare diversamente nell'ambito della medesima amministrazione e che non possa essere ricollocato presso altre amministrazioni nell'ambito regionale, ovvero che non abbia preso servizio presso la diversa amministrazione secondo gli accordi di mobilità. 8

9 Eccedenze di personale e mobilità collettiva art. 33 Dlgs 165/2001 O Dalla data di collocamento in disponibilità restano sospese tutte le obbligazioni inerenti al rapporto di lavoro e il lavoratore ha diritto ad un'indennità pari all'80 per cento dello stipendio e dell'indennità integrativa speciale, con esclusione di qualsiasi altro emolumento retributivo comunque denominato, per la durata massima di ventiquattro mesi. I periodi di godimento dell'indennità sono riconosciuti ai fini della determinazione dei requisiti di accesso alla pensione e della misura della stessa. È riconosciuto altresì il diritto all'assegno per il nucleo familiare di cui all'articolo 2 del decreto-legge 13 marzo 1988, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 maggio 1988, n. 153». 9

10 Eccedenze di personale e mobilità collettiva art. 33 Dlgs 165/2001 O Le procedure di cui all'articolo 33 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (4), come modificato dal comma 1 del presente articolo, si applicano anche nei casi previsti dall'articolo 15 del decretolegge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n

11 Eccedenze di personale e mobilità collettiva art. 33 Dlgs 165/2001 O Le disposizioni di cui ai commi precedenti non si applicano ai concorsi già banditi e alle assunzioni già autorizzate alla data di entrata in vigore della presente legge. 11

12 La mobilità secondo Balduzzi O 3. Per comprovate esigenze di riorganizzazione della rete assistenziale, anche connesse a quanto disposto dall'articolo 15 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, le regioni possono attuare, ai sensi dell'articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n

13 La mobilità secondo Balduzzi O processi di mobilità del personale dipendente dalle aziende sanitarie con ricollocazione del medesimo personale presso altre aziende sanitarie della regione situate al di fuori dell'ambito provinciale, previo accertamento delle situazioni di eccedenza ovvero di disponibilità di posti per effetto della predetta riorganizzazione da parte delle aziende sanitarie. 13

14 Effetti della Spending O Le ferie, i riposi e i permessi spettanti al personale, anche di qualifica dirigenziale, delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione sono obbligatoriamente fruiti secondo quanto previsto dai rispettivi ordinamenti e non danno luogo in nessun caso alla corresponsione di trattamenti economici sostitutivi. 14

15 Effetti della Spending O La presente disposizione si applica anche in caso di cessazione del rapporto di lavoro per mobilità, dimissioni, risoluzione, pensionamento e raggiungimento del limite di età. 15

16 Effetti della Spending O Eventuali disposizioni normative e contrattuali più favorevoli cessano di avere applicazione a decorrere dall entrata in vigore del presente decreto. O La violazione della presente disposizione, oltre a comportare il recupero delle somme indebitamente erogate, è fonte di responsabilità disciplinare e amministrativa per il dirigente responsabile. 16

17 Legge 104/1992

18 La fruizione della legge 104/1992 O La distribuzione dei dipenden9 fruitori dei permessi mensili per regione mostra dei valori superiori alla media in 8 regioni, in maggioranza del Mezzogiorno, con la significa9va eccezione dell Umbria che de9ene il primato tra le regioni con il 16%. 18

19 Le 9pologie di fruizione dei permessi O Per i genitori 51% O Per i figli 11% O Per i coniugi 6% O Per se stessi 20% O Per i paren9 entro il III grado 12% 19

20 Aventi diritto art. 24legge 183/2010 che modifica art. 33 comma 3 legge 104/1992 O Il dipendente ha dirijo di prestare assistenza nei confron9 di più persone in situazione di handicap grave, a condizione che si tral del coniuge o di un parente o affine entro il secondo grado o entro il terzo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano anch'essi affel da patologie invalidan9 o siano decedu9 o mancan9. 20

21 Le recen9 gius9ficazioni d.lgs119/2011 art. 6 comma 1 O Il lavoratore che usufruisce dei permessi di cui al comma 3 per assistere persona in situazione di handicap grave, residente in comune situato a distanza stradale superiore a 150 chilometri rispejo a quello di residenza del lavoratore, a"esta con *tolo di viaggio, o altra documentazione idonea, il raggiungimento del luogo di residenza dell'assis*to. 21

22 L azione del Ministro Brunetta O Fu vera gloria? 22

23 Le assenze per malattia 23

24 Assenze per malattia: situazione fino al 2008 O Visita di controllo effettuata su richiesta discrezionale del datore di lavoro O Visite fiscali possibili dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 O Nessuna decurtazione di retribuzione 24

25 Assenze per malattia: situazione dal 2008 al 2009 O Obbligatorietà della visita sin dal primo giorno e anche per un giorno di assenza O Certificato (oltre i dieci giorni) della struttura pubblica O Ampliamento fasce orarie ( ) O Decurtazione primi dieci giorni di malattia O Decurtazione altre assenze 25

26 Situazione al 2009 S Obbligatorietà della visita sin dal primo giorno e anche per un giorno di assenza entro i limiti del budget assegnato (mai stato però assegnato) S Certificato (oltre i dieci giorni) della struttura pubblica e dei medici convenzionati S Fasce orarie di reperibilità: e S Decurtazione primi dieci giorni di malattia S Decurtazione altre assenze 26

27 Fasce (attuali) orarie di reperibilità da febbraio 2010 DM 18 dicembre 2009 O In caso di assenza per malattia, le fasce di reperibilità dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni sono fissate secondo i seguenti orari: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. L obbligo di reperibilità sussiste anche nei giorni non lavorativi e festivi. 27

28 Esclusioni dall obbligo di reperibilità 1. Sono esclusi dall obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i dipendenti per i quali l assenza è etiologicamente riconducibile ad una delle seguenti circostanze: a) patologie gravi che richiedono terapie salvavita; b) infortuni sul lavoro; c) malattie per le quali è stata riconosciuta la causa di servizio; d) stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta; 28

29 Esclusioni dall obbligo di reperibilità 2. Sono altresì esclusi i dipendenti nei confronti dei quali è stata già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato. 29

30 Le nuove disposizioni in tema di assenza per malattia DL 6 luglio 2011, n. 98 art. 16 Contenimento delle spese in materia di pubblico impiego Le pubbliche amministrazioni dispongono per il controllo sulle assenze per malattia del dipendente valutando la condotta complessiva del dipendente e gli oneri connessi all effettuazione della visita, tenendo conto dell esigenza di contrastare e prevenire l assenteismo. Il controllo è in ogni caso richiesto sin dal primo giorno quanto l assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative. 30

31 Le assenze per malala dopo le manovre economiche Qualora il dipendente debba allontanarsi dall indirizzo comunicato durante le fasce di reperibilità per effettuare visite mediche, prestazioni o accertamenti specialistici o per altri giustificati motivi, che devono essere, a richiesta, documentati, è tenuto a darne preventiva comunicazione all amministrazione. 31

32 Le assenze per malala dopo le manovre economiche O Nel caso in cui l assenza per malala abbia luogo per l espletamento di visite, terapie, prestazioni specialis9che od esami diagnos9ci l assenza è gius9ficata mediante la presentazione di ajestazione rilasciata dal medico o dalla strujura, anche priva9, che hanno svolto la visita o la prestazione. 32

33 Nuovi certificati telematici O certificato di malattia O attestato di malattia O comunicazione di inizio ricovero O certificato di dimissione O attestato di dimissione 33

34 Gli obblighi ecm O Correttamente la Corte d'appello di Torino ha, dunque, ritenuto impossibile configurare l'esistenza a carico di ogni singola ASL di un obbligo di predisporre e organizzare specifici e determinati corsi di aggiornamento e/o formazione per i propri medici e, correlativamente un ben definito diritto di questi di ottenere direttamente dall'asl di appartenenza la promozione ed organizzazione di iniziative formative e/o di aggiornamento professionale. 34

35 Gli obblighi ecm O Ad avviso della Corte d'appello, quindi, il comportamento della Asl potrebbe essere legittimamente censurato non già in quanto l'azienda abbia omesso di predisporre la formazione, bensì solo ove abbia, senza giustificato motivo, impedito al proprio medico di aggiornarsi e, in concreto, di partecipare alle iniziative di formazione continua, 35

36 Gli obblighi ecm O situazione che la suddetta Corte d'appello non ha rinvenuto nel caso di specie, alla luce delle risultanze di causa con statuizione sulla quale non verte il presente motivo d'impugnazione, limitata come si è detto alla sola violazione di legge con riguardo alle norme sopra richiamate. O Corte di cassazione, sezione lavoro, sentenza 21817/

37 Titolarità e emanare ordini di servizio O Qualsiasi ufficio, organo o persona fisica gerarchicamente sovraordinata per legge, regolamento o organizzazione aziendale a influire nell organizzazione del lavoro O Quando proviene da chi ha potere di firma diventa un atto amministrativo

38 Tipologia degli ordini O Motivi professionali O Motivi organizzativi

39 Forma degli ordini O Orale O Scritta

40 Il rifiuto agli ordini di servizio Cassazione Penale - Sezione VI, Sent. n del O Le pretese (reiterate in occasione di tutti gli episodi contestati) dell'imputato di ricevere dal dirigente una ulteriore specificazione scritta dei suoi obblighi costituivano espressione di un intenzionale e deliberato comportamento ostruzionistico, tale da integrare un rifiuto penalmente rilevante.

41 Il rifiuto agli ordini di servizio Cassazione Penale - Sezione VI, Sent. n del O Trattasi di conclusioni corrette sul piano logico e giuridico, non potendosi considerare legittimo il rifiuto di adempiere una disposizione impartita dal dirigente nella sola forma verbale.

42 Le disposizioni di servizio O DPR 3/1957 art. 16 Dovere verso il superiore O DPR 3/1957 art. 17 Limiti al dovere verso il superiore O CCNL 1995 Comparto sanità Doveri del dipendente

43 La forma degli ordini: la normativa previgente (art. 16 dpr 3/1957) O L impiegato deve eseguire gli ordini che gli siano impartiti dal superiore gerarchico relativamente alle proprie mansioni o funzioni. Quando, nell esercizio delle sue funzioni, l impiegato rilevi difficoltà o inconvenienti, derivanti dalle disposizioni impartite dai superiori per l organizzazione o lo svolgimento dei servizi, deve riferirne in via gerarchica, formulando le proposte a suo avviso più opportune per rimuovere la difficoltà o l inconveniente.

44 La forma degli ordini: la normativa previgente (art. 17 dpr 3/1957) O L impiegato, al quale, dal proprio superiore venga impartito un ordine che egli ritenga palesemente illegittimo, deve farne rimostranza allo stesso superiore, dichiarandone le ragioni. Se l ordine è rinnovato per iscritto, l impiegato ha il dovere di darvi esecuzione. L impiegato non deve comunque eseguire l ordine del superiore quando l atto sia vietato dalla legge penale.

45 La forma degli ordini: la normativa attuale art. 28 lett. H CCNL 1995 O Il dipendente deve:..eseguire le disposizioni inerenti all espletamento delle proprie funzioni o mansioni che gli siano impartiti. Se ritiene che la disposizione sia palesemente illegittima, il dipendente è tenuto a farne immediata e motivata contestazione a chi l ha impartita dichiarandone le ragioni;.

46 La forma degli ordini: la normativa attuale art. 28 lett. H CCNL 1995.se la disposizione è rinnovata per iscritto ha il dovere di darvi esecuzione, salvo che la stessa sia vietata dalla legge penale o costituisca illecito amministrativo.

47 La giurisprudenza O 2. Il potere di rimostranza previsto dall'art. 16 del T.U. n. 3 del 1957 a favore dell'agente pubblico sottordinato nei confronti degli ordini impartiti dal superiore non può essere utilizzato sulla base di semplici valutazioni soggettive e per contestare provvedimenti di carattere organizzatorio, dovendo detto potere essere qualificato come strumento eccezionale per evitare un improprio coinvolgimento di responsabilità e non per coprire inammissibili ingerenze sostitutive nella sfera decisionale del funzionario competente. O Sez. Giur. Reg. Basilicata, sent. n. 87 del

48 Orario di lavoro e obblighi del dipendente O Effettuare 36 ore settimanali (comparto) 38 ore (dirigenza) O Riposo giornaliero, riposo settimanale, ferie annuali O Una durata della prestazione non superiore alle 12 ore continuative O Orario articolato su base settimanale, plurisettimanale o annuale, sulla base delle 36 ore, rispettando il monte ore

49 Le 35 ore? O Il personale adibito a regimi di orario articolato in più turni o secondo una programmazione plurisettimanale i contratti integrativi potranno prevedere, con decorrenza stabilita nella medesima sede ed in via sperimentale, una riduzione dell'orario fino a raggiungere le 35 ore medie settimanali. O Art. 27 CCNL 1999

50 Riposo giornaliero art. 7 D.Lgs n. 66 O 1. Ferma restando la durata normale dell'orario settimanale, il lavoratore ha diritto a undici ore di riposo consecutivo ogni ventiquattro ore. Il riposo giornaliero deve essere fruito in modo consecutivo fatte salve le attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati durante la giornata o da regimi di reperibilità

51 Riposo giornaliero art. 7 D.Lgs n. 66 art. 3, comma 85, Legge 244/2007 O Le disposizioni di cui all art. 7 non si applicano al personale del ruolo sanitario del Servizio sanitario nazionale, per il quale si fa riferimento alle vigenti disposizioni contrattuali in materia di orario di lavoro, nel rispetto dei principi generali della protezione della sicurezza e della salute dei lavoratori.

52 Riposo giornaliero le norme contrattuali O Deroga alle 11 ore purchè sia preservata la continuità assistenziale e siano rispettati i principi generali di protezione, sicurezza e salute dei lavoratori.

53 Deroghe alla disciplina in materia di riposo giornaliero, pause, lavoro notturno, durata massima settimanale art. 17 D.Lgs n. 66 O 1. Le disposizioni di cui agli articoli 7, 8, 12 e 13 possono essere derogate mediante contratti collettivi stipulati a livello nazionale con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative. In assenza di specifiche disposizioni nei contratti collettivi nazionali le deroghe possono essere stabilite nei contratti collettivi territoriali o aziendali stipulati con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale

54 Riposo settimanale art. 9 D.Lgs n. 66 O 1. Il lavoratore ha diritto ogni sette giorni a un periodo di riposo di almeno ventiquattro ore consecutive, di regola in coincidenza con la domenica, da cumulare con le ore di riposo giornaliero di cui all'articolo 7 il suddetto periodo di riposo consecutivo è calcolato come media in un periodo non superiore a 14 giorni.

55 Il richiamo dalle ferie O Qualora le ferie già in godimento siano interrotte o sospese per motivi di servizio, il dipendente ha diritto al rimborso per le spese documentate per il viaggio di rientro in sede e per quello di eventuale ritorno al luogo di svolgimento delle ferie, nonché all indennità di missione per la durata dei medesimi viaggi. Il dipendente ha inoltre diritto al rimborso delle spese anticipate e documentate per il periodo di ferie non goduto. art. 19 CCNL 1995 comma 10

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