SEZIONE 1. Scheda generale d informazione sui rischi d incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori. LAMPOGAS TIRRENA S.r.l.

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1 Scheda generale d informazione sui rischi d incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori SEZIONE 1 Nome della società LAMPOGAS TIRRENA S.r.l. Deposito di Campiglia M.ma (loc. Venturina) Via Aurelia Km 245 Portavoce della società (se diverso dal responsabile) La società ha presentato la notifica prescritta dall art.6 del D.Lgs 334/99 La società ha presentato il rapporto di sicurezza prescritto dall art. 8 del D.Lgs 334/99 La società ha presentato la relazione di cui all art. 5 del D.Lgs 334/99 Responsabile dello stabilimento BARDOCCI ALIGI Gestore BARDOCCI ALIGI

2 SEZIONE 2 Indicazioni e recapiti di Amministrazioni, Enti, Istituzioni, uffici o altri pubblici, a livello nazionale e locale a cui si è comunicata l'assoggettabilità alla presente normativa, o a cui è possibile richiedere informazioni in merito La notifica è stata inviata a: Comitato Tecnico Regionale, presso l'ispettorato Regionale dei Vigili del Fuoco della Toscana Via M. Ficino, 13 Firenze Regione Toscana Dipartimento Tutela e gestione del territorio Settore industriale Via R. Bardazzi, 19/ Firenze Prefettura di Livorno Protezione Civile Piazza del Municipio Livorno Amministrazione Provinciale di Livorno Piazza Municipio, Livorno Ministero dell'ambiente Servizio Inq. Atmosferico e Acustico e le Industrie a rischio Via Ferratella in Laterano Roma Comando Provinciale Vigili del Fuoco Via Campania Livorno Comune di Campiglia M.ma Assessorato Ambiente Municipio Campiglia M.ma Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 2 di 18

3 SEZIONE 3 Descrizione delle attività svolte nello stabilimento Il deposito di travaso e imbottigliamento GPL è stato costruito negli anni 50/60; ha subito diversi ampliamenti di cui l ultimo nel 2002/2003; è gestito dalla Società LAMPOGAS TIRRENA S.r.l. e da lavoro a n 26 dipendenti diretti. L'attività svolta consiste nel travaso e stoccaggio di G.P.L. ( gas di petrolio liquefatti ) per il rifornimento dei piccoli serbatoi per uso domestico, artigianale e industriale installati presso la clientela e per l imbottigliamento delle bombole. L attività è ad intensità variabile con andamento stagionale in funzione delle temperature ambientali. Nel deposito non avvengono processi di trasformazione, ma unicamente attività di carico/scarico. I G.P.L. arrivano al deposito a mezzo di autocisterne e vengono immessi nei serbatoi di deposito con operazioni a ciclo chiuso, senza dispersione di gas nell'atmosfera. Il prodotto viene successivamente ripreso per la caricazione delle cisternette (botticelle) destinate al rifornimento dei piccoli serbatoi della clientela o inviato all impianto di imbottigliamento per il riempimento delle bombole che vengono, in seguito caricate su autocarro per la commercializzazione. La materia prima entrante, GPL, non subisce modificazioni o trattamenti per cui, dopo lo stoccaggio, diventa anche il prodotto uscente. La temperatura del GPL è sostanzialmente quella ambiente e quindi la pressione del GPL nei serbatoi e nelle tubazioni è quella corrispondente alla tensione di vapore alla temperatura ambiente. Il deposito risulta suddiviso in: 1. REPARTO GPL IMBOTTIGLIAMENTO 2. REPARTO GPL SFUSO 1. REPARTO GPL IMBOTTIGLIAMENTO E suddiviso nelle seguenti sezioni o unità: Area stoccaggio Lo stoccaggio è costituito da n. 1 serbatoi da 100 m 3 ed 1 da 54 m 3, cilindrici, ad asse orizzontale che poggiano su adeguate selle in calcestruzzo; i serbatoi sono installati fuori terra e coibentati. L area protetta da impianto idrico di irrorazione. Locale compressore e pompe E' costituito da pareti in cemento armato e copertura in latero-cemento; il pavimento è in battuto di cemento, non combustibile e non assorbente. Il locale ha una superficie di circa 20 mq e vi sono installati: n. 1 compressore volumetrico di tipo alternativo, per le operazioni di carico/scarico n. 3 pompe centrifughe per il riempimento delle bombole Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 3 di 18

4 Area Rampa di travaso E presente una rampa di travaso adibita a ricevere le autocisterne per le operazioni di carico/scarico mediante un sistema di travaso a ciclo chiuso che prevede braccio metallico per i collegamenti sia per la fase liquida che per la fase gas. La rampa è protetta da impianto idrico di irrorazione. Area Imbottigliamento La ribalta ha struttura portante in cemento armato e copertura in latero-cemento; presenta aperture totali per circa il 50% del perimetro. Il piano di lavoro è posto ad una quota di circa 1,00 m rispetto al piano di campagna; il pavimento è realizzato in materiale incombustibile e antistatico. Nel locale è installato un carosello di riempimento ad 8 posti con 4 bilance/dosatori semiautomatiche ad impostazione del peso lordo e n. 2 bilance di riempimento manuali. La ribalta è protetta da impianto idrico di irrorazione. 2. REPARTO GPL SFUSO E suddiviso nelle seguenti sezioni o unità: Area stoccaggio Lo stoccaggio è costituito da n. 2 serbatoi da 200 m 3 cadauno, cilindrici, ad asse orizzontale che poggiano su adeguate selle metalliche, ancorate su basamento in calcestruzzo; i serbatoi sono installati tumulati. Area compressori e pompe E' costituita da una tettoia con pavimento è in battuto di cemento, non combustibile e non assorbente e copertura leggera. Il locale ha una superficie di circa 30 mq e vi sono installati: n. 2 compressori volumetrici di tipo alternativo, da 108 m 3 /h per le operazioni di scarico autobotti n. 2 pompe centrifughe da 60 m 3 /h per il carico delle botticelle Area Rampe di travaso Sono presenti due rampe di travaso adibite a ricevere le autocisterne per le operazioni di carico/scarico mediante un sistema di travaso a ciclo chiuso che prevede braccio metallico per i collegamenti sia in fase liquida che in fase gas. Entrambe le rampe sono protette da impianto idrico di irrorazione. DEPOSITO DI GAS TECNICI E IMBOTTIGLIAMENTO BOMBOLE DI CO 2 Recentemente l Azienda è stata autorizzata a realizzare, all esterno delle aree operative dei reparti GPL, un deposito di bombole di gas tecnici (combustibili, comburenti e inerti) e un impianto di imbottigliamento di bombole di CO 2 (anidride carbonica) con deposito in serbatoio criogenico esterno. Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 4 di 18

5 SECONDO IL D.LGS 334/99, COSI COME MODIFICATO DAL D. LGS. 238/05, IL DEPOSITO È ASSOGGETTATO AGLI OBBLIGHI: NOTIFICA E RAPPORTO DI SICUREZZA art.6 / 8 per quantità di GPL > a 200 tonnellate (vedere la classificazione riportata di seguito) Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 5 di 18

6 Descrizione del territorio circostante Lo stabilimento LAMPOGAS TIRRENA S.r.l. è ubicato nel territorio del Comune di Campiglia M.ma a 11 m sul livello del mare, su terreno pianeggiante. Lo stabilimento è ubicato in area a destinazione agricola e confina: A NORD : Raccordo stradale tra vecchia e nuova SS Aurelia Ad OVEST: terreno agricolo Ad EST : vecchia SS Aurelia (ora strada provinciale) A SUD : terreno agricolo Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 6 di 18

7 Situazione demografica L'area dello Stabilimento dista dalla periferia del centro abitato circa 200 m. Il paese ha una popolazione di circa abitanti Per quanto concerne le distanze rispetto a luoghi abitati esterni allo stabilimento sono riscontrabili: DISTANZA IN METRI Scuole medie - elementari Scuola materna Fabbricato più vicino 29 Chiese 1050 nuova S.S. 1 Aurelia 1300 Impianto stradale carburanti 110 Il sistema viario è costituito da Strade comunali, provinciali e SS. n.1 Aurelia. Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 7 di 18

8 SEZIONE 4 Sostanze e preparati suscettibili di causare un eventuale incidente rilevante NUMERO NOME CLASSIFICAZIONE DI PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUANTITA MAX CAS COMUNE PERICOLO DI PERICOLOSITÀ PRESENTE (t) G.P.L. F+ R12 Gas liquefatto estremamente infiammabile 255, ACETILENE F+ R Gas disciolto estremamente infiammabile ed esplosivo 0, IDROGENO F+ R12 Gas compresso estremamente infiammabile 0, OSSIGENO O R8 Gas compresso, ossidante; provoca l accensione di materiali combustibili 0,42 NOTA: Acetilene, idrogeno e ossigeno sono detenuti in bombole Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 8 di 18

9 LAMPOGAS TIRRENA S.r.l. SEZIONE 5 Natura dei rischi di incidente rilevante Informazioni generali I GPL sono caratterizzati da spiccate caratteristiche d infiammabilità, sono prodotti stabili e non danno origine a reazioni pericolose. Il propano ed il butano allo stato puro sono quasi inodori; i GPL possono avere odore caratteristico solo se odorizzati per uso combustione. Il rischio di incidenti per incendi, esplosioni e dei conseguenti infortuni traumatici, risulta per i GPL, prevalente rispetto alla problematica dell esposizione di lunga durata o al rischio ambientale. Per il deposito LAMPOGAS TIRRENA la natura dei rischi è strettamente associata alla natura intrinseca dei GPL stessi (caratteristiche di infiammabilità ed esplodibilità) ed alla presenza costante di recipienti a pressione. Gli eventi incidentali ipotizzati sono pertanto : SCENARIO CARATTERISTICHE DELL EVENTO Rilascio di gas /vapori di GPL Evento originato dalla fuoriuscita accidentale di propano in fase vapore e che può dar luogo alla formazione di un getto infiammabile Rilascio di liquidi di GPL Evento originato dalla fuoriuscita accidentale di GPL in fase liquida e che può dar luogo alla formazione di una pozza evaporante con successiva nube infiammabile Incendio di GPL Evento determinato dall innesco di : Gas/vapori rialsciati ad alta velocità (jet fire) Gas/vapori costituenti una nube infiammabile (flash fire) Le aree di rischio che possono conseguire agli eventi individuati sono circoscritte dalle distanze di danno, determinate in base ai risultati del Rapporto di Sicurezza. Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 9 di 18

10 LAMPOGAS TIRRENA S.r.l. SEZIONE 6 Tipi di effetti per la popolazione e l ambiente Dalla simulazione delle conseguenze, di eventi incidentali ritenuti credibili per lo stabilimento in esame (descritti nella sezione 5), effettuata utilizzando appositi codici di calcolo è emerso quanto segue: 1. Sono possibili i seguenti effetti: Irraggiamento termico nel caso di incendio 2. Nessun danno, ambientale dovuto ad inquinamento da GPL data la loro natura. In caso di incidente, le aree di impatto sicuro o molto probabile sono tutte comprese all interno del perimetro dello stabilimento o nelle aree limitrofe 3. Gli effetti incidentali si esauriscono nel breve termine e non comportano effetti a medio e lungo termine. 4. Non esistono soggetti particolarmente vulnerabili agli effetti incidentali, né possibili effetti indiretti. 5. La frazione di popolazione effettivamente in pericolo tra quella presente nell'area a rischio è quella ubicata all'aperto; la popolazione all'interno di edifici e lontana da superfici vetrate è ragionevolmente protetta dagli effetti incidentali. 6. Non esistono rischi per le reti di servizio, che potrebbero essere interessate (in casi estremi e assai poco probabili) dalla presenza di miscele infiammabili. In questa ipotesi, sarebbe opportuno sospendere il transito in questa strada. Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 10 di 18

11 MISURE DI PREVENZIONE E SICUREZZA ADOTTATE DAL PUNTO DI VISTA IMPIANTISTICO - La gestione del deposito è affidata ad un qualificato responsabile abilitato ai sensi del titolo XIII del D. M Il personale è stato informato e formato con appositi corsi sulla gestione corretta dei depositi di G.P.L. e partecipa a periodici aggiornamenti. - Il personale addetto alla squadra di emergenza, adeguatamente equipaggiato, è stato addestrato con prove pratiche di spegnimento incendi presso appositi campi di prove a fuoco ed effettua, presso il deposito simulazioni addestrativi di intervento in base al piano di emergenza interno con annotazione su apposito registro. - Il manuale, con le procedure operative del deposito, è stato discusso con tutto il personale ed è a disposizione degli addetti. - L'accesso alla zona di sicurezza del deposito è rigorosamente impedito ai non addetti. All'interno della stessa vengono rigorosamente osservate tutte le norme di sicurezza. - Per gli interventi che esulano dal normale esercizio e per eventuali lavori eseguiti da ditte specializzate esterne vengono osservate le procedure di rilascio di permessi di lavoro. - Viene osservato uno scadenziato programma di verifiche periodiche e di manutenzione preventiva riportando le relative indicazioni su apposito registro. - E' installata un'adeguata segnaletica di sicurezza. MISURE ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI Gli standard progettuali dell'impianto di stoccaggio e degli impianti ausiliari sono conformi alla normativa ed alla buona prassi vigente. In particolare i serbatoi sono conformi alle norme ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) per i recipienti a pressione e vengono verificati annualmente da funzionari del Presidio Multizonale di Igiene e Prevenzione. Tutti gli impianti elettrici sono conformi alle norme C.E.I. (Comitato Elettrotecnico Italiano ). Per ogni possibile deviazione dalle condizioni normali di funzionamento, sono previsti sistemi correttivi manuali ed automatici quali ad esempio : blocco dell'introduzione di prodotto per alto livello interno ai serbatoi; Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 11 di 18

12 attivazione automatica dei sistemi di irrorazione a pioggia per rilevazione gas e incendio; sistemi di rilevazione gas e incendio a mezzo di sensori distribuiti nelle zone operative; sistemi di preallarme e di allarme e blocco automatico per presenza di gas e incendio; sistemi antincendio con riserva idrica e doppio sistema di pompaggio (n.2 elettropompe alimentate da rete ENEL e da gruppo elettrogeno); impiego di bracci metallici sia per la fase liquida che per la fase gas per il carico/scarico del GPL in entrambi i reparti; L azienda ha preparato e distribuito il Documento sulla prevenzione degli incidenti rilevanti relativi alle attività, così come previsto dell art. 7 del D.Lgs 334/99 che contiene: la politica della sicurezza, intesa come insieme di impegni che la direzione intende perseguire nel campo della prevenzione e del controllo degli incidenti rilevanti, per la salvaguardia dei lavoratori, della popolazione e dell ambiente circostante il Manuale del Sistema di Gestione della Sicurezza che la Direzione ha deciso di adottare con il relativo programma di attuazione In tutte le attività di definizione, di progettazione, attuazione, gestione e verifica e nelle eventuali modifiche del Sistema di Gestione della Sicurezza, viene informato e consultato il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, secondo le modalità già previste dal decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 e successive modifiche Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 12 di 18

13 LAMPOGAS TIRRENA S.r.l. SEZIONE 7 PIANO DI EMERGENZA ESTERNO ADOTTATO SI NO Il Piano di Emergenza Esterno non è stato ancora redatto dalle autorità competenti. Si riportano di seguito alcune misure generali previste nello stabilimento: Mezzi di segnalazione incidenti Lo stato d'emergenza interna viene segnalato nel deposito mediante dispositivo acustico e visivo (lampada rotante) attivato da pulsanti manuali e rilevatori di gas e incendio. Le emergenze sono anche segnalate tramite combinatore telefonico alle persone responsabili del deposito oltre che all Istituto di vigilanza esterna. L allarme esterno viene dato tramite sirena manuale e attivato tramite linea telefonica secondo la procedura prevista nel Piano di Emergenza Interno nel caso che l emergenza non sia gestibile con mezzi interni o che possa provocare effetti all esterno del deposito. La funzione incaricata di dare l allarme esterno è il Responsabile del deposito o in sua assenza il Capo Antincendio. Comportamento da seguire INTERNAMENTE ALLO STABILIMENTO Il comportamento che il personale deve seguire all interno dello stabilimento è chiaramente specificato. Sono attribuiti i compiti e le responsabilità per affrontare l emergenza e sono previste le situazioni in cui è prudente evacuare lo stabilimento e le procedure da seguire. ESTERNAMENTE ALLO STABILIMENTO: La responsabilità di suggerire alla popolazione uno specifico comportamento è affidata dalla Legge alle Autorità preposte, alle quali la LAMPOGAS TIRRENA assicura la più completa, trasparente e tempestiva collaborazione. Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 13 di 18

14 Data la natura dei possibili rischi, è comunque presumibile che la popolazione possa essere chiamata per prudenza ad alcune semplici precauzioni, quali: Evitare di affollare le strade con automezzi, per consentire l agevole accesso ai mezzi di soccorso Porsi in ascolto di una determinata stazione radio Mezzi di Comunicazione previsti I mezzi di comunicazione previsti all interno dello stabilimento sono i seguenti: 1) telefono/megafono Comunicazioni con l esterno: Rete telefonica pubblica secondo i modelli di comunicazione previsti nel Piano di Emergenza Interno. Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 14 di 18

15 I Presidi di pronto soccorso I presidi di pronto soccorso esterni disponibili in caso di emergenza sono: VIGILI DEL FUOCO PROTEZIONE CIVILE PREFETTURA COMUNE CARABINIERI POLIZIA DI STATO PRONTO SOCCORSO OSPEDALE VIGILI URBANI Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 15 di 18

16 LAMPOGAS TIRRENA S.r.l. SEZIONE 8 Informazioni per le autorità competenti sulle sostanze elencate nella sezione 4 Si allegano schede di sicurezza di: GPL ACETILENE IDROGENO OSSIGENO Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 16 di 18

17 LAMPOGAS TIRRENA S.r.l. SEZIONE 9 COORDINATE DEL BARICENTRO DELLO STABILIMENTO: Latitudine: N Longitudine : E In assenza di Piano di Emergenza Esterno, le informazioni sugli eventi incidentali sono state desunte dal Rapporto di Sicurezza condotta dall azienda. TOP EVENT Incendio / dispersione di vapori infiammabili per scatto PSV di serbatoio Incendio / dispersione di vapori infiammabili per rottura braccio di carico Incendio / dispersione di vapori infiammabili per rottura tubazione di fase liquida Incendio / dispersione di vapori infiammabili per rottura tubazione di fase gas CONSEGUENZE DISTANZE DI DANNO (m) I ZONA II ZONA III ZONA Incendio di dardo (Jet Fire) Incendio di nube (Flash Fire) Incendio di nube (Flash Fire) Incendio di nube (Flash Fire) Incendio da dardo (Jet Fire) Incendio di nube (Flash Fire) N.B. la III zona dovrà essere individuata sulla base delle valutazioni delle autorità locali in sede di pianificazione esterna (DPCM 25/02/2005 V.1) Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 17 di 18

18 LAMPOGAS TIRRENA S.r.l. -Tabella per determinare l estensione delle zone di sicuro impatto (zona I) e di danno (zona II) con le soglie di riferimento per la valutazione degli effetti su persone e strutture (Tab. III/1 del D.M Ambiente 15/05/1996). I zona II zona SCENARIO INCIDENTALE III zona I zona Elevata letalità Inizio letalità Lesioni irreversibili Lesioni reversibili Danni alla strutture Incendio 12,5 kw/m2 7 kw/m2 5 kw/m2 3 kw/m2 12,5 kw/m2 Raggio fireball 7 kw/m2 5 kw/m2 3 kw/m2 100 m da parco bombole (radiazione termica stazionaria) Bleve (radiazione termica variabile) 600 m da stoccaggio in sfere 800 m da stoccaggio cilindri Sovrapressione 0.3 bar 0.14 bar 0.07 bar 0.03 bar Flash- fire LFL 1/2 LFL UVCE 0,6 bar 0.14 bar 0.07 bar 0.03 bar 0.3 bar (Sovrapressione di picco) (0,3 bar) (radiazione termica istantanea) Scheda di informazione rev. 03 -settembre 2006 Pagina 18 di 18

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