Il diritto di cittadinanza in Europa

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1 Il diritto di cittadinanza in Europa Il diritto e le politiche della cittadinanza sono uno strumento essenziale per regolare i processi di integrazione a lungo termine. Perciò è importante fare il punto su alcune tendenze in materia di accesso alla cittadinanza, a livello nazionale e comparato. Prima di esaminare i grafici, può essere utile richiamare cosa si intenda per cittadinanza. Nella lingua italiana, i termini cittadinanza e nazionalità sono impropriamente utilizzati come sinonimi. Questo non è corretto. Il concetto di cittadinanza rinvia all insieme di diritti che uno Stato riconosce ai propri cittadini (diritto all istruzione, alla salute ecc), e all insieme di doveri collegati (dovere di difesa della Patria ecc). La nazionalità rinvia invece all appartenenza a una collettività caratterizzata da un forte denominatore culturale, sovente anche linguistico. In un epoca caratterizzata da importanti flussi di migrazioni internazionali è importante comprendere questa distinzione. Ogni anno acquisiscono la cittadinanza di un Paese dell Unione europea circa persone (Fig. 1). La propensione a conferire la cittadinanza varia da Paese a Paese, e nel tempo. Da questo punto di vista, nonostante una leggera crescita degli ultimi anni, l Italia rimane uno dei Paesi con la più bassa propensione a concedere la cittadinanza a cittadini stranieri (Fig. 2): meno di un acquisizione annua ogni residenti. La Svezia è invece il Paese europeo con la maggiore propensione a naturalizzare gli stranieri: così, dopo 10 anni di residenza, oltre l 80% degli immigrati in Svezia ha potuto accedere alla cittadinanza (Fig. 3); all estremo opposto si colloca il Lussemburgo, con solo il 12% di naturalizzati tra gli stranieri che hanno maturato almeno un decennio di residenza legale. La cittadinanza può essere acquisita a tutte le età; pur tuttavia, in Europa le fasi della vita in cui è più frequente tale acquisizione sono la preadolescenza (da 10 a 14 anni) e la prima età adulta (Fig. 4). L età mediana alla quale si diventa cittadini di un Paese europeo è di circa 32 anni, con oscillazioni tra un minimo in Austria (22 anni) e un massimo in Grecia (41 anni); l età mediana per l acquisizione della cittadinanza italiana è di 35 anni (Fig. 5). Da notare che tale acquisizione riguarda soprattutto le donne straniere (Fig. 6), che costituiscono il 60% circa dei nuovi cittadini. Questa predominanza femminile è da mettere in relazione con una peculiarità tutta italiana, ossia la maggior frequenza di matrimoni misti circa 3 su 4 - in cui è la sposa ad essere straniera (Fig. 7). Peraltro, dopo essere stato a lungo il primo canale di accesso alla cittadinanza italiana, dal 2009 il matrimonio misto è stato superato dal motivo della residenza (Fig. 8). E questo un chiaro segno di stabilizzazione dell immigrazione. Altro segno di stabilizzazione è ricavabile dalla crescita degli approdi alla cittadinanza italiani per motivi diversi dal matrimonio e dalla residenza (Fig. 9): si tratta delle acquisizioni da parte di minori che diventano cittadini italiani perché conviventi al seguito di genitori naturalizzati, nonché di quelle da parte degli stranieri nati in Italia che richiedono la cittadinanza al compimento dei 18 anno di età. Come tutti i fenomeni legati all immigrazione, anche le acquisizioni di cittadinanza risultano piuttosto concentrate nelle regioni centro-settentrionali (Fig. 10): in particolare, sono le regioni del Nord-Est a far registrare i maggiori tassi di acquisizione, sia rispetto alla popolazione straniera residente, sia rispetto al totale della popolazione. Peraltro, scendendo alla scala dei grandi comuni non si osserva una chiara relazione tra la frequenza di acquisizione della cittadinanza italiana per la popolazione straniera e l incidenza della stessa popolazione straniera sul totale (Fig. 11). Non tutte le istanze di concessione della cittadinanza italiana presentate da stranieri vengono soddisfatte. Ad esempio, nell anno 2009 il rapporto tra concessioni e domande presentate è stato pari al 65%. Questo dato è solo indicativo, dal momento che l iter burocratico di concessione dura in media 3 anni. Si osservi (Fig. 12) come tale tasso grezzo sia piuttosto variabile a seconda della cittadinanza di origine, con gli argentini in testa alla graduatoria (95% di istanze accolte) e i senegalesi in coda (33%). Va infine considerato un aspetto legato alla costruzione europea: per immigrati da paesi esterni all UE l acquisizione della cittadinanza italiana offre vantaggi (possibilità di soggiornare, viaggiare, studiare, lavorare ecc) che in buona misura sono già riconosciuti ai cittadini di Stati appartenenti

2 all UE, ad esempio romeni o bulgari. Per questi ultimi potrebbe dunque esserci minore convenienza a richiedere la cittadinanza italiana; questa considerazione va fatta anche alla luce della diversa distribuzione degli immigrati (Ue/nonUE) sul territorio nazionale (Fig. 13). Grafico 1 - Numero annuo di acquisizioni di cittadinanza nei paesi europei (fonte SOPEMI Eurostat 2010) Grafico 2 - Numero di acquisizioni annue di cittadinanza per persone residenti (fonte SOPEMI Eurostat 2010)

3 Grafico 3 - Quota di cittadini del paese di arrivo tra gli stranieri di età anni con almeno 10 anni di residenza (fonte SOPEMI 2010)

4 Grafico 4 - Distribuzione per età di chi ha acquisito una cittadinanza europea nel 2008 (fonte Eurostat 2010)

5 Grafico 5 - Età mediana alla quale si è acquisita la cittadinanza nel 2008 (fonte Eurostat 2010)

6 Grafico 6 - % di uomini tra coloro che hanno acquisito una cittadinanza europea nel 2008 (fonte Eurostat 2010)

7 Grafico 7 - Matrimoni misti celebrati nel 2008

8 Grafico 8 - Come è cambiata in un decennio, a legislazione costante, la politica di concessione della cittadinanza italiana (Fonte: Elab. su dati Min. Interni)

9 Grafico 9 - L approdo alla cittadinanza italiana è più frequente di quanto non dicano le statistiche ufficiali fornite dal Ministero degli Interni (riprese da Sopemi)

10 Grafico 10 - Anche i percorsi di acquisizione della cittadinanza italiana interessano maggiormente le regioni settentrionali (Fonte: Elab. su dati Istat)

11 Grafico 11 - Scendendo alla scala dei grandi comuni, non si osserva una chiara relazione tra la frequenza di acquisizione della cittadinanza italiana per la popolazione straniera (asse x) e l incidenza della stessa popolazione straniera sul totale (asse y). (Dati Istat riferiti all'anno 2009)

12 Grafico 12 - Fonte: Elab. su dati Ministero dell Interno (solo Paesi con più di istanze presentate)

13 Grafico 13 - Presenza di stranieri (appartenenti all UE e non appartenenti all UE) nei grandi comuni (Fonte: Elab. su dati Istat)

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