Atto 13AN.2015/D /11/2015 UFFICIO PIANIFICAZIONE SANITARIA 13AN. Elio Manti 03/12/2015 DIPARTIMENTO POLITICHE DELLA PERSONA

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1 DIPARTIMENTO POLITICHE DELLA PERSONA UFFICIO PIANIFICAZIONE SANITARIA 13AN 13AN.2015/D /11/2015 D.G.R. n.1435 del la DGR n.175 del DGR n.1597 del DGR 190 del : NUOVO PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO ED ASSISTENZIALE (PDTA) PER LO SVILUPPO DELLA RETE DELLA SINDROME CORONARICA ACUTA (S.C.A.) Per la Sicurezza dei cittadini e delle cittadine di Basilicata Num. Preimpegno Bilancio Missione.Programma Capitolo Importo Euro Num. Impegno Bilancio Missione. Programma Capitolo Importo Euro Atto Num. Prenotazione Anno Num. Impegno Perente Num. Liquidazione Bilancio Missione. Programma Capitolo Importo Euro Num. Impegno Atto Num. Atto Data Atto Num. Registrazione Bilancio Missione. Programma Capitolo Importo Euro Num. Impegno Atto Num. Atto Data Atto La presente Determinazione Dirigenziale non comporta visto di regolarità contabile. Elio Manti 03/12/ X Pagina 1 di 6

2 IL DIRIGENTE VISTI VISTE VISTE VISTA VISTI il Dlgs 30/03/2001 n. 165 Norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e successive modificazioni e integrazioni; il D.lgs del 23/6/2011 n.118 riguardante l armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009 n.42; la L.R. n. 12 del 2/3/1996 concernente la riforma dell organizzazione amministrativa regionale e s.m.i.; la D.G.R. n. 11/98 con cui sono stati individuati gli atti rientranti in via generale nelle competenze della Giunta Regionale; la D.G.R. n.2017/05 e sue successive modificazioni, recante l organigramma delle strutture e delle posizioni dirigenziali dei dipartimenti della Giunta Regionale; la DGR n. 227 del 19/2/2014 relativa alla nuova denominazione e configurazione dei Dipartimenti regionali relativi alle aree istituzionali Presidenza della Giunta e Giunta Regionale successivamente modificata ed integrata dalla D.G.R. n. 693 del 10/6/2014; la D.G.R. 231 del 19/2/2014 con la quale è stato nominato il Dirigente Generale del Dipartimento Politiche per la Persona; la D.G.R. n 689 del 22/5/2015 di modifica della DGR n. 694 del 10/06/2014 Dimensionamento ed articolazione delle strutture e delle posizioni dirigenziali delle aree istituzionali della Presidenza della Giunta e della Giunta Regionale. Individuazione delle strutture e delle posizioni dirigenziali individuali e declaratoria dei compiti loro assegnati ; la D.G.R. n. 691 del 26/5/2015 inerente l affidamento degli incarichi in conseguenza dell intervenuto riassetto organizzativo di cui alla DGR 689/2015; la D.G.R. n. 771 del 9/6/15 di modifica delle DD.GG.RR. n. 689/2015 e n. 691/2015; la L.R. n. 4 del che ha approvato il Collegato alla Legge di Stabilità 2015 ; la L.R. n. 5 del che ha approvato la Legge di Stabilità Regionale 2014 ; la L.R. n. 6 del 27/01/2015 che ha approvato il Bilancio di Previsione pluriennale per il triennio ; la D.G.R. 3 febbraio 2015, n. 114 Approvazione della ripartizione finanziaria in capitoli dei titoli, tipologie e categorie delle entrate e delle missioni, programmi e titoli delle spese del Bilancio di previsione pluriennale per il triennio ; il Decreto legislativo del , n. 502, come modificato dai decreti legislativi , n. 517, , n. 229, , n. 168, e , n. 254, di riforma del Servizio Sanitario Nazionale; Pagina 2 di 6

3 VISTA PREMESSO ATTESO VISTA il D.P.C.M. del 29/11/2001 Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza -; l Intesa Stato-regioni concernente il nuovo Patto per la salute per gli anni , rep. n.243 del ; il Decreto-Legge 6 luglio 2012, n /07/2012 Art.15 - Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini. (12G0117) (GU n. 156 del Suppl. Ordinario n.141; il Decreto-Legge 13 settembre 2012, n. 158, (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 13 settembre 2012, n. 214), legge di conversione 8 novembre 2012, n. 189 recante: «Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute.». (GU n. 263 del Suppl. Ordinario n.201); la Legge regionale del , n. 39 relativa al Riordino e razionalizzazione del Servizio Sanitario Regionale e s.m.i. ; la L.R. n.4 del Rete Regionale Integrata dei Servizi di Cittadinanza Sociale che sancisce il processo di integrazione dei servizi sociali e sanitari; la Legge regionale dell n.12, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata n.28 del , come modificata e integrata dalla L.R. n.20 del e dalla L.R. 7 agosto 2009, n.27, relativa al Riassetto organizzativo e territoriale del Servizio Sanitario Regionale ; che il Piano regionale Integrato della Salute e dei servizi alla persona e alla comunità , approvato con la D.C.R. n.317 del , ha: individuato gli obiettivi di salute da perseguire nel triennio e i macro standard dotazionali ed organizzativi entro cui le Aziende Sanitarie dovranno sviluppare la propria progettualità operativa; definito le metodologie e gli strumenti di valutazione degli esiti, della produzione e della qualità dell offerta nonchè le risorse da impiegare per la garanzia dei LEA; ha previsto lo sviluppo delle reti assistenziali secondo percorsi di qualità e continuità, adottando il modello hub & spoke e che, in particolare relativamente alla rete cardiologica per l infarto del miocardico (IMA) ha posto come obiettivo prioritario, l attuazione di un modello organizzativo capillare, garantendo un assistenza qualificata al paziente, fornendo un adeguata stratificazione clinica del rischio e un trattamento rapido ed efficace in relazione al quadro clinico lungo il percorso organizzativo sia extra che intraospedaliero. che obiettivo del Sistema Sanitario Nazionale è l erogazione dei livelli essenziali di assistenza nel rispetto dei principi di universalità, equità di accesso ai servizi, qualità e appropriatezza delle prestazioni; che l Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito che, in medicina, il concetto di equità si associa alla capacità di curare l individuo, in quanto essere specifico e appartenente a un determinato genere. Proprio la differenza di genere identifica esigenze diverse sul fronte dell assistenza, delle terapie da porre in essere, oltre a influenzare in modo sensibile l accesso, la qualità e l aderenza alle cure stesse. Pagina 3 di 6

4 la D.G.R. 953 del 15 luglio 2015 Aspetti di genere nelle linee guida regionali per la definizione dei percorsi diagnostico terapeutici che ha stabilito che nella definizione dei PDTA, promossi dalla Regione Basilicata e dalle aziende del SSR, gli aspetti di genere siano considerati quali strumenti di appropriatezza e di equità di accesso alle cure. DATO ATTO CONSIDERATO DATO ATTO altresì, che con D.G.R. n.1435 del si è approvato il documento Raccordo territorio-ospedale per la gestione dell emergenza cardiologica in caso di infarto acuto del miocardio, elaborato dal gruppo di lavoro costituito con la Determinazione Dirigenziale n.72ab/2006/d/1072; che la DGR n.175 del ha approvato il Percorso diagnostico terapeutico ed assistenziale (PDTA) per lo sviluppo della rete dell infarto miocardico acuto (IMA), attesa la necessità di esplicitare il modello organizzativo e gestionale di tipo hub & spoke, delineato con la sopracitata D.G.R. n.1435/2007, e di sensibilizzare la cittadinanza, a corretti comportamenti in casi di dolore toracico, con una adeguata informazione sanitaria; che la successiva DGR n.1597 del ha apportato delle modifiche al percorso diagnostico-terapeutico ed assistenziale (PDTA) in caso di infarto miocardico acuto (IMA) di cui alla DGR n.175/2011, per rimuovere le criticità connesse alla fase iniziale del soccorso e al primo intervento e migliorare ulteriormente l efficacia e l efficienza assistenziale all interno della rete per l emergenza coronarica; che con DGR 190 del si è approvato il Percorso diagnosticoterapeutico per le sindromi coronariche acute senza sopra-slivellamento del tratto ST (SCA-NSTEMI) predisposto e condiviso dal tavolo tecnico emergenza coronarica, assicurando così trattamenti più adeguati a tutti i pazienti con SCA- NSTEMI. Che a tutt oggi è necessario aggiornare i Percorsi Diagnostici Terapeutici ed Assistenziali (PDTA) della Rete per le Sindromi Coronariche Acute (SCA) in relazione ai soggetti eleggibili, ai trattamenti farmacologici da effettuarsi, ai miglioramenti organizzativi in funzione delle specificità di genere al fine di assicurare a tutti, uomini e donne il migliore trattamento auspicabile. Il tutto al fine di garantire la migliore assistenza in un sistema integrato territorio-ospedale con avvio del paziente alla struttura in grado di offrire rapidamente le soluzioni terapeutiche più appropriate. che il gruppo di lavoro Tavolo Tecnico Emergenza Coronarica, costituito giusta Determinazione Dirigenziale n.72ab/2006/d/1072, si è riunito più volte presso la sede del Dipartimento Politiche alla Persona ed ha elaborato, redatto e condiviso un nuovo Percorso Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale (PDTA) per lo sviluppo della Rete per le Sindromi Coronariche Acute (SCA riassumendolo in un documento dal titolo PERCORSO DIAGNOSTICO- TERAPEUTICO ED ASSISTENZIALE (PDTA) PER LO SVILUPPO DELLA RETE PER LE SINDROMI CORONARICHE ACUTE (SCA) Per la Sicurezza delle cittadine e dei cittadini della Basilicata ed allegato Pagina 4 di 6

5 RITENUTO alla presente determinazione di cui è parte integrante e sostanziale. opportuno approvare il documento sopra esposto al fine di assicurare i trattamenti più adeguati ai pazienti con SCA-STEMI e NSTEMI, indipendentemente dal luogo dove viene formulata la diagnosi e attraverso l utilizzo di un sistema integrato territorio-ospedale e della rete cardiologica interospedaliera ed intra-ospedaliera preposta all assistenza con la partecipazione del 118 DETERMINA per i motivi espressi in premessa che qui si intendono integralmente riportati DI APPROVARE il PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO ED ASSISTENZIALE (PDTA) PER LO SVILUPPO DELLA RETE PER LE SINDROMI CORONARICHE ACUTE (SCA) - Per la Sicurezza delle cittadine e dei cittadini della Basilicata - così come definito nel documento predisposto e condiviso (verbali in atti) dall apposito Tavolo Tecnico Emergenza Coronarica (Det. Dir.le n.72ab/2006/d/1072), parte integrante e sostanziale del presente atto, finalizzato a rendere la migliore assistenza possibile ai pazienti colpiti da infarto miocardico acuto IMA STEMI e NSTEMI indipendentemente dal luogo dove viene formulata la diagnosi, attraverso l utilizzo di un sistema integrato territorio-ospedale e della rete cardiologica inter-ospedaliera ed intraospedaliera preposta all assistenza, con la partecipazione del 118, con debita considerazione, tra altro, della diversità tra generi per garantire a tutti, uomini e donne, il migliore trattamento, sanitario e farmacologico, auspicabile in funzione delle specificità di genere. DI IMPEGNARE i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie di Potenza (ASP), di Matera (ASM) e dell Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza a predisporre le azioni necessarie per rendere operativi i protocolli clinico assistenziali di cui al su detto documento; DI TRASMETTERE copia del presente atto alle aziende sanitarie. Ivana Nanni Giuseppe Montagano Pagina 5 di 6

6 D.G.R. n.1435 del la DGR n.175 del DGR n.1597 del DGR 190 del : NUOVO PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO ED ASSISTENZIALE (PDTA) PER LO SVILUPPO DELLA RETE DELLA SINDROME CORONARICA ACUTA (S.C.A.) Per la Sicurezza dei cittadini e delle cittadine di Basilicata Anna Roberti 02/12/2015 Donato Pafundi Pagina 6 di 6

7 Elenco Firme del provvedimento n. 13AN.2015/D del 27/11/2015 Numero Certificato: 735FD257DD761AB60817B7247BD69E61 Rilasciato a: dnqualifier= , SN=Nanni, G=Ivana, SERIALNUMBER=IT:NNNVNI60D69G942F, CN=Nanni Ivana, O=non presente, C=IT Valido da: 28/10/ fino a: 29/10/ documento firmato il : 11/11/2015 Numero Certificato: 6DFF3B83475A1B9987DA5D528509EC60 Rilasciato a: dnqualifier= , SN=Montagano, G=Giuseppe, SERIALNUMBER=IT:MNTGPP58R03F839X, CN=Montagano Giuseppe, O=non presente, C=IT Valido da: 10/09/ fino a: 11/09/ documento firmato il : 13/11/2015 Numero Certificato: 0F3BDF9C3B69859DA7CC58826AF0BE37 Rilasciato a: dnqualifier= , SN=Pafundi, G=Donato Vincenzo, SERIALNUMBER=IT:PFNDTV55E28A519T, CN=Pafundi Donato Vincenzo, O=non presente, C=IT Valido da: 03/03/ fino a: 03/03/ documento firmato il : 27/11/2015 Numero Certificato: 2167D750F06CD8D62366B1D485ACE265 Rilasciato a: dnqualifier= , SN=Roberti, G=Anna, SERIALNUMBER=IT:RBRNNA53S65F495D, CN=Roberti Anna, O=non presente, C=IT Valido da: 11/02/

8 fino a: 12/02/ documento firmato il : 02/12/2015 Numero Certificato: 1BE31E496439F563403F89F835103D30 Rilasciato a: dnqualifier= , SN=Manti, G=Elio, SERIALNUMBER=IT:MNTLEI60A27F158H, CN=Manti Elio, O=non presente, C=IT Valido da: 08/07/ fino a: 08/07/ documento firmato il : 03/12/2015 Numero Certificato: 1BE31E496439F563403F89F835103D30 Rilasciato a: dnqualifier= , SN=Manti, G=Elio, SERIALNUMBER=IT:MNTLEI60A27F158H, CN=Manti Elio, O=non presente, C=IT Valido da: 08/07/ fino a: 08/07/ documento firmato il : 03/12/2015

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10 PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO ED ASSISTENZIALE (PDTA) PER LO SVILUPPO DELLA RETE DELLA SINDROME CORONARICA ACUTA (S.C.A.) Per la Sicurezza dei cittadini e delle cittadine di Basilicata

11 INDICE 1. Premessa Obiettivi UTIC e Cardiologia: situazione attuale Posti letto STEMI : Protocollo Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale (P.D.T.A.) Quale Strategia Riperfusiva? Protocollo farmacologico per la trombolisi sistemica Protocollo Farmacologico Pre Ospedaliero per la PTCA Primaria Percorso paziente trombolisato Flow chart percorso STEMI NSTEMI : Protocollo Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale (P.D.T.A) Rete interospedaliera per il trattamento delle SCA NSTEMI Percorso nelle SCA NSTEMI Trattamento antitrombotico in pazienti con SCA NSTEMI da sottoporre a PTCA Trattamento Anticoagulante Flow chart percorso NSTEMI Le azioni di accompagnamento al progetto Logo progettuale SCA Piano di comunicazione Governance della rete SCA Comitato di Coordinamento Linee guida e protocolli Formazione degli operatori Bibliografia

12 1. Premessa Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel mondo occidentale. Ogni anno in Italia circa persone vengono colpite da infarto miocardico acuto (IMA), in Basilicata circa 700. Negli ultimi anni a fronte di una significativa riduzione della mortalità intraospedaliera (passata dal 25-30% degli anni 60 al 4,5% dei nostri giorni grazie allo sviluppo delle UTIC) e alla dimostrata maggiore mortalità delle donne rispetto agli uomini al primo episodio di infarto miocardico acuto(20), è rimasto, purtroppo, invariato il numero dei decessi che avviene in fase pre- UTIC, cioè al di fuori dell ospedale, in quanto circa la metà dei pazienti con IMA muore prima di poter raggiungere una struttura ospedaliera. E stato, altresì, dimostrato che tali tassi di mortalità e morbilità possono essere ulteriormente e significativamente ridotti grazie alla disponibilità di strategie terapeutiche molto efficaci se effettuate rapidamente (trombolisi pre-ospedaliera e PTCA primaria). La terapia dell infarto miocardio acuto (IMA) si fonda sul ripristino rapido, completo e persistente del vaso correlato all infarto e tanto più precoce sarà la riperfusione, tanto migliore sarà l outcome del paziente a breve e lungo termine. (1-3) La risposta globale del sistema ai bisogni di questi pazienti non è tuttora ottimale, per le eterogeneità culturali, professionali, organizzative, anche in rapporto alle differenze di genere, che si riverberano in un assistenza spesso discontinua e frammentaria. Numerosi studi, infatti, hanno dimostrato la minore probabilità per le donne di essere sottoposte a coronarografia e rivascolarizzazione in confronto agli uomini nella fase acuta dell infarto miocardico. Nondimeno l esperienza di questi ultimi anni ha evidenziato come, nella terapia dell IMA, accanto ai progressi della farmacologia e della cardiologia interventistica, sia essenziale la realizzazione di un sistema integrato territorio-ospedale al fine di ridurre al massimo i tempi pre-coronarici e di avviare il paziente non al centro ospedaliero più vicino bensì a quello in grado di offrire rapidamente soluzioni terapeutiche più appropriate e più eque in rapporto alle differenze di genere.(19-20) La classificazione attualmente adottata per le SCA si basa sulla presenza o assenza di sopraslivellamento del tratto ST dell elettrocardiogramma (ECG) durante ischemia miocardica acuta (11, 12). La dizione sempre più comunemente utilizzata è quella di STEMI (ST elevation myocardial infarction) e di NSTEMI (non-st elevation myocardial infarction), quest ultima categoria comprende i pazienti con angina instabile e quelli con cosiddetto infarto senza sopraslivellamento del tratto ST. 3

13 Il sopraslivellamento del tratto ST durante sintomatologia ischemica indica una ischemia massiva (trans murale) derivante da una occlusione improvvisa (trombotica o anche spastica) di un arteria coronarica epicardica nel contesto di un circolo non preparato, non condizionato, più tipicamente nel soggetto giovane o al primo episodio infartuale, senza circolazione collaterale, o in territori non interessati da precedente ischemia. Questa condizione implica la necessità immediata, e con efficacia tempo-dipendente, di riaprire l arteria infartuale (con angioplastica primaria o fibrinolisi), al fine di minimizzare l area necrotica. Ischemia acuta senza sopraslivellamento ST si verifica invece per stenosi severe non occlusive, spesso nel contesto di una circolazione condizionata da ripetuti eventi ischemici, a seguito di una precedente storia di aterosclerosi coronarica, spessa frammentata di occlusioni croniche con tessuto miocardico riabitato da circolazioni collaterali. Anche in Italia le SCA NSTEMI sono in progressivo aumento ed oggi hanno una frequenza quasi raddoppiata rispetto allo STEMI. Infatti al momento del ricovero, le SCA NSTEMI presentano un minore rischio di eventi precoci rispetto allo STEMI. Successivamente, colpendo soggetti con un profilo di rischio elevato, perdono a distanza gran parte del vantaggio prognostico iniziale sullo STEMI, determinando, a quattro anni, una mortalità raddoppiata (13). Le linee guida più recenti sullo STEMI sottolineano fortemente l aspetto organizzativo dell assistenza al paziente con sindrome coronaria acuta, secondo il modello di rete integrata tra ospedali di complessità diversa (Hub & Spoke), con l obiettivo di rendere disponibile la più rapida e la più efficace terapia riperfusiva al fine: 1. di aumentare il numero di pazienti che giungono vivi in ospedale; 2. di aumentare il numero di pazienti trattati con terapie di riperfusione miocardica; 3. di iniziare il più rapidamente possibile il trattamento riperfusivo; 4. di rendere disponibili trattamenti adeguati per tutti i pazienti, indipendentemente dal luogo dove viene formulata la diagnosi e dalla differenza di genere; 5. di assicurare il trattamento interventistico ai pazienti a più alto rischio. Tali obiettivi sono perseguiti con la rete di intervento che parte dal territorio e si coniuga efficacemente con una organizzazione interospedaliera di tipo Hub & Spoke, con protocolli diagnostico- terapeutici e percorsi intra- e interospedalieri redatti e condivisi sulla base delle Linee Guida vigenti (2-4). 4

14 2. Obiettivi L obiettivo della rete regionale in questo specifico contesto è quello di offrire ai soggetti colpiti da SCA il trattamento più rapido ed efficace possibile in relazione alle caratteristiche cliniche del paziente ed al luogo in cui si verifica l evento e alla differenza di genere. Con l organizzazione a rete si è di fatto notevolmente mitigato, l impatto negativo rappresentato dalla peculiare oro-topografia della nostra Regione (distanze, viabilità, catene montuose, ecc.) e si è garantito così ad un maggiore numero di pazienti un trattamento riperfusivo da realizzare o con farmaci fibrinolitici (in grado di sciogliere rapidamente il trombo occludente l arteria coronarica correlata all infarto) o con Angioplastica Coronarica (PTCA) laddove esistono le condizioni logistiche/organizzative favorevoli alla realizzazione di quest ultima con tempi di accesso alla sala di Emodinamica non superiori a a partire dal primo contatto sanitario (FMC) (5). Quindi, la gestione ottimale dei pazienti con SCA prevede la trasformazione del sistema tradizionale di diagnosi e cura, basato sulla concentrazione di tutti gli atti medici in un unico luogo (UTIC dell Ospedale più vicino), verso un sistema più complesso ed integrato dove la diagnosi e la terapia delle primissime fasi possono essere eseguite in sedi diverse da quelle tradizionali e cioè su Territorio, Ambulanza, Eliambulanza, Pronto soccorso di Ospedali periferici e da altre figure professionali (medici ed infermieri dell Area Emergenza-Urgenza) in stretto contatto con la centrale operativa del 118 ed il Cardiologo dell UTIC di riferimento. Tale modello organizzativo è diventato praticabile per tutti i pazienti con sospetto di SCA che si rivolgono al 118, in quanto in grado di eseguire un ECG completo nella sede dell evento spostando quindi il luogo di diagnosi fuori dall ospedale; a tal proposito vi è chiara evidenza che l esecuzione dell ECG pre-ospedaliero si correla con una riduzione della mortalità per SCA. (6) Per quanto sopra, le ambulanze del 118 sono state dotate di un sistema di trasmissione ECG completo a 12 derivazioni per via telefonica/gsm alle centrali di ricezione e certificazione del tracciato collocate presso la Centrale Operativa del 118 e presso le UTIC dell ospedale San Carlo di Potenza e dell ospedale Madonna delle Grazie di Matera dove è presente un cardiologo H-24. Tutto ciò ha permesso di trasferire l intervento diagnostico del paziente con sospetta SCA sul territorio, determinandone così il miglioramento del ritardo evitabile nella diagnosi/terapia e l abbattimento dei ricoveri di mobilità fuori regione. 5

15 3. UTIC e Cardiologia: situazione attuale Le strutture UTIC ed i servizi di emodinamica ed interventistica presenti sul territorio regionale, sono riportati nella figura seguente Ospedale di Melfi * Ospedale S. Carlo Potenza Ospedale Mad. delle Grazie di Matera Ospedale sede di UTIC ed Emodinamica Interventistica Ospedale Villa D AgrI * Ospedale sede di UTIC * Ospedale Lagonegro * Ospedale Policoro * 3.1 Posti letto Nella tabella sottostante viene riportato il numero dei posti assegnati alle UTIC e Cardiologia : Posti letto UTIC Cardiologia Totale A.O.R. San Carlo Ospedale di Matera Ospedale di Villa d Agri Ospedale di Policoro Ospedale di Lagonegro Ospedale di Melfi TOTALE

16 4. STEMI: Protocollo Diagnostico Terapeutico ed Assistenziale (P.D.T.A.) Il presente protocollo ridefinisce il percorso diagnostico terapeutico ed assistenziale dei pazienti affetti da STEMI con sintomi ed alterazioni ECG persistenti insorti da meno di 12 ore, al fine di garantire in loco, al paziente con sintomi suggestivi di infarto, una precoce valutazione clinica ed elettrocardiografica (Triage), indispensabile per la pianificazione di una corretta strategia riperfusiva. Val la pena di riportare i segni e i sintomi del paziente con infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI): il sintomo più comune è una sensazione di dolore toracico retrosternale, che può essere percepito come costrizione, oppressione o bruciore retrosternale oltre che come un vero e proprio dolore. Altri sintomi o segni di allarme possono includere: Sintomo di oppressione alla bocca dello stomaco o di pesantezza di stomaco associato o meno a nausea vomito e eruttazioni Una sensazione spiacevole di oppressione, pienezza, schiacciamento o dolore al centro del torace, che duri diversi minuti (di solito più di venti) Un dolore localizzato o irradiato alle spalle, al collo, alle braccia, alla mandibola, o un dolore alla schiena o fra le scapole Un fastidio toracico con sensazione di testa vuota, astenia, sudorazione algida (fredda), nausea o dispnea Una sensazione globale di angoscia, ansia o morte imminente Sincope, associata o meno a nausea e vomito Per il genere femminile è spesso assente il dolore toracico retro sternale con prevalenza di ansia, vomito, dolore al collo, difficoltà a respirare, sudorazione fredda e vertigini. Nondimeno un sistema regionale ben funzionante che si basi sul corretto Triage preospedaliero e sul trasporto veloce alla struttura sanitaria più idonea (non più vicina!) rappresenta la chiave del successo del trattamento e si traduce in un significativo miglioramento dell out-come (4). 7

17 4.1 Quale Strategia Riperfusiva? Vi è consenso generale nel ritenere che la riperfusione meccanica mediante PTCA primaria sia da preferirsi a quella farmacologica quando può essere garantita in tempi ragionevoli ( dal primo contatto medico) e da un Team esperto (Classe 1; Livello di Evidenza: A) (7) Tutte le metanalisi che hanno confrontato la Trombolisi con la PTCA primaria hanno evidenziato un netto vantaggio della riperfusione meccanica rispetto alla trombolisi, sia in termini di sopravvivenza a breve e lungo termine, che in termini di mortalità cerebro-cardiovascolare in entrambi i sessi.(20) Laddove, però, la PTCA primaria non è facilmente e prontamente ottenibile, come nella realtà geografica della nostra Regione, la trombolisi continua a mantenere un ruolo importante e fondamentale. Infatti la terapia fibrinolitica, soprattutto se praticata precocemente in ambito preospedaliero, nonostante le frequenti controindicazioni (vedi criteri di esclusione), l'efficacia riperfusiva limitata (60-70% dei casi) ed il rischio emorragico non trascurabile, rappresenta oggi attualmente una valida alternativa per la riperfusione nell'ima in quanto consente ancora oggi di anticipare il trattamento e di ridurre il tempo globale di ischemia. (8) I pazienti che mostrino al primo contatto medico un quadro di STEMI entro 12 ore dall insorgenza dei sintomi associato a sopraslivellamento persistente del tratto ST o blocco di branca sinistro (BBS) di nuova insorgenza, o presunto tale, devono essere sottoposti tempestivamente a riperfusione meccanica o farmacologica. La scelta tra le due strategie deve ponderare, oltre al rischio emorragico, le caratteristiche cliniche e strumentali del paziente (età, locazione dell IMA, durata della sintomatologia) nonché i tempi previsti di accesso alla PTCA primaria (9). La Trombolisi, molto efficace se somministrata precocemente (entro 2 ore), perde significativamente il suo potere riperfusivo dopo la 4 ora dall insorgenza dei sintomi, contrariamente alla PTCA che assicura sempre una rivascolarizzazione del vaso responsabile dell IMA in oltre il 90% dei casi. Pertanto, si propone il seguente schema decisionale: STEMI < 2 h dall insorgenza dei sintomi: preferibilmente trombolisi; PTCA Primaria se accesso al Centro Hub < 90 (soprattutto per pazienti giovani e con IMA esteso); 8

18 STEMI con 2-6 ore dall insorgenza dei sintomi: PTCA Primaria se accesso al Centro Hub < 120, altrimenti trombolisi in loco; STEMI con 6-12 ore dall insorgenza dei sintomi e/o anche oltre in caso di persistenza dei sintomi, o STEMI in soggetto con pregresso By-Pass Aorto- Coronarico o con controindicazioni alla terapia trombolitica: PTCA primaria a prescindere dai tempi di accesso al Centro Hub. 4.2 Protocollo farmacologico per la trombolisi sistemica Farmaci da impiegare per la trombolisi a) Trombolisi con tenecteplase (TNK) (Raccomandazione di classe I) - entro 6 ore, secondo quanto riportato in tabella: Peso Farmaco U inferiore a 60 Kg Tenecteplase 6000 compreso tra 60 e 70 Kg Tenecteplase 7000 compreso tra 70 e 80 Kg Tenecteplase 8000 compreso tra 80 e 90 Kg Tenecteplase 9000 maggiore di 90 Kg Tenecteplase b) Acidoacetilsalicilico (ASA ) mg per os oppure 250 mg ev ; c) Clopidogrel 300 mg os, 4 compresse da 75 mg se il paziente ha meno di 75 anni, 1 compressa se età > 75 anni; d) Enoxaparina secondo lo schema indicato in tabella: <75anni >75anni BOLO ev 3000UI NO Iniezione sc 100UI x Kg di peso 75 UI x Kg di peso e) Fondaparinux 2,5mg EV seguito da 2,5mg sottocute fino alla dimissione f) Eparina non frazionata 60u x kg di peso EV (max unità) seguita da infusione di 12 unità x kg di peso(max unità per ore) con PTT compreso tra1,5-2 e controllo ogni tre ore 9

19 CONTROINDICAZIONI ALLA TERAPIA TROMBOLITICA: Controindicazioni Assolute: Ictus emorragico o ictus ad eziologia ignota in qualsiasi momento; Ictus ischemico nei 6 mesi precedenti; Patologia o neoplasia del sistema nervoso centrale; recenti traumi maggiori /chirurgia /traumi cranici/ (nelle 3 settimane precedenti); Sanguinamenti gastrointestinali nell ultimo mese; Alterazioni note della coagulazione; Dissezione aortica; Punture in sede non comprimibile (biopsia epatica; puntura lombare). Controindicazioni Relative: Attacco ischemico transitorio nei 6 mesi precedenti; Terapia anticoagulante orale; Gravidanza o parto nell ultima settimana; Ipertensione arteriosa refrattaria (PAS > 180 mmhg e/ pressione arteriosa diastolica >110mmHg); Patologia epatica avanzata; Endocardite infettiva; Ulcera peptica attiva. Trauma toracico dopo manovre rianimatorie 4.3 Protocollo Farmacologico Pre Ospedaliero per la PTCA Primaria Di seguito viene riportato lo schema di protocollo farmacologico dei pazienti eleggibili a PTCA primaria: 1. ASA mg per os oppure mg EV; 2. Prasugrel (carico 60 mg os e 10mg/die) in assenza di pregresso ictus ischemico/emorragico, età>75, peso <60kg. Da preferire nei diabetici; oppure 3. Ticagrelor (carico 180mg os e 90mg BID) per pazienti a moderato-alto rischio di eventi ischemici; 10

20 oppure 4. Clopidogrel (carico 600 mg os, e 75 mg/die) solo quando Prasugrel o Ticagrelor non disponibili o controindicati; 5. Enoxaparina secondo lo schema indicato in tabella seguente, oppure eparina sodica (bolo ev 4000 UI seguito da infusione atta a mantenere il PTT compreso tra 1,5 e 2 valore basale); <75anni >75anni BOLO ev 3000 UI NO Iniezione sc 100 UI x Kg di peso 75 UI x Kg di peso 6. Fondaparinux 2,5mg EV seguito da 2,5mg sottocute fino alla dimissione; 7. Eparina non frazionata 60u x kg di peso EV (max unità) seguita da infusione di 12 unità x kg di peso(max unità per ore) con PTT compreso tra1,5-2 e controllo ogni tre ore; 8. Beta bloccante: Metoprololo o atenololo (se non controindicato). 4.4 Percorso del paziente trombolisato Trascorsi quattro anni dall applicazione del Protocollo Regionale STEMI periodo in cui la collaborazione tra i vari attori della rete( cardiologi delle UTIC Spoke, della UTIC Hub, emodinamisti, operatori del 118, ect) si è concretizzata nella condivisione del percorso e della terapia, si ritiene di poter migliorare l azione della rete partendo dai seguenti presupposti esplicati in maniera chiara dalle recenti linee guida sulla terapia dello STEMI (10): La migliore terapia riperfusiva per questi pazienti è la PTCA primaria, per cui è assolutamente necessario portare il maggior numero possibile di pazienti alla riperfusione meccanica con nuova sensibilità e approccio culturale alla differenza di genere La trombolisi pre-ospedaliera è un obiettivo che deve essere realizzato di pari passo con quello della riperfusione meccanica. Coronografia in tutti i pazienti che hanno ricevuto un trattamento trombolitico come previsto dalle attuali linee guida. Tutti i pazienti con diagnosi di SCA STEMI devono essere presi in carico dal Sistema del 118 e trasferiti presso la struttura HUB, fatta eccezione per quei pazienti, globalmente considerati molto 11

21 compromessi, fragili per gravi comorbilità, senza indicazione a terapia riperfusiva, da ricoverare presso la UTIC SPOKE di competenza territoriale, ed aventi le seguenti caratteristiche Perdita di autonomia fisica e di reattività per esiti di encefalopatia multinfartuale o altre terapie neurologiche; Insufficienza respiratoria cronica grave; Insufficienza renale cronica grave (clearance creatinina<30ml/min), epatopatia cronica avanzata; Anemia grave (Hb<10gr/dl) e/o alto rischio emorragico spontaneo. In questa categoria di pazienti, con aspettativa di vita ridotta, lo stress dell esame invasivo e soprattutto la somministrazione di mezzo di contrasto può essere potenzialmente più dannosa che utile. Sia i pazienti che arrivano con mezzi propri ai PSA (Pronto soccorso attivo), quindi alle Unità UTIC dei centri Spoke, sia i pazienti che si rivolgono al 118 e che non ricadono nei criteri di esclusione sopra descritti, devono essere trasferiti presso il Centro HUB, sempre dal Sistema del 118, previo allertamento del cardiologo di guardia h24 del centro HUB ai seguenti numeri telefonici: Potenza 0971/613550, Matera 0835/ Il cardiologo di guardia del centro HUB deve essere informato circa le condizioni clinico-obiettive del paziente (tempi di insorgenza dei sintomi, sede dell infarto, dati ECG, età, PA, FC, patologie associate, allergie note, terapia praticata) e in base all ora di insorgenza dei sintomi ed al profilo di rischio del paziente concorderà: L indicazione alla PTCA primaria allertando contestualmente la sala di Emodinamica oppure La trombolisi anche pre-ospedaliera (con atto delegato per gli operatori del 118) e contestuale trasferimento del paziente al centro HUB secondo le attuali linee guida. E auspicabile prevedere un DRG di percorso a livello regionale che consenta il rientro del paziente presso i centri SPOKE di competenza territoriale nel più breve tempo possibile. 12

22 4.5 Flow Chart percorso STEMI Di seguito viene riportata una flow chart del percorso assistenziale dei pazienti con diagnosi di STEMI che sostituisce il percorso approvato con la precedente D.G.R. 1597/2012. PERCORSO STEMI Nel caso il paziente arrivi con mezzi propri al PS P.S.A. SPOKE Invio Ecg- dati paziente-(età, FC, ora insorgenza sintomi patologie associate, allergie note, ecc) CARDIOLOGO DI GUARDIA H24 UTIC HUB POTENZA MATERA no terapia riperfusiva UTIC SPOKE PTCA PRIMARIA (previo consenso informato per VCG) FIBRINOLISI ( previo consenso informato per VCG) Trasferimento immediato UTIC HUB con 118 ed allertamento dell equipe della sala di Emodinamica Trasferimento immediato UTIC HUB con 118 UTIC HUB 13

23 5. NSTEMI- Protocollo Diagnostico Terapeutico PDTA 5.1 Rete interospedaliera per il trattamento delle SCA NSTEMI E ormai riconosciuto che le SCA NSTEMI hanno una prognosi a medio termine non molto diversa da quella dello STEMI. Questo rende opportuno l utilizzo ottimale delle risorse nei casi più gravi, che devono essere avviati ad un strategia invasiva, anche se inizialmente accolti da centri sprovvisti di emodinamica. Di qui l importanza di una stratificazione prognostica precoce ed efficace, capace di fornire non solo le indicazioni ma anche le priorità delle indicazioni stesse alla coronarografia. Come per lo STEMI anche per le SCA NSTEMI è fondamentale la stratificazione precoce del rischio: solo i pazienti giudicati ad alto /medio rischio si giovano di un atteggiamento aggressivo precoce (coronarografia e rivascolarizzazione in tempi molto brevi) con significativa riduzione di morte ed IMA ad un follow-up di 5 anni ; per i pazienti invece a basso rischio gli studi di confronto tra strategia conservativa ed invasiva precoce non hanno evidenziato alcun vantaggio di quest ultima. (14) Ne deriva la necessità di: Corretta valutazione del dolore toracico e di altri sintomi che possono presentarsi in modo differente nei due sessi nonché dei diversi gradi di gravità delle SCA NSTEMI; Indirizzare i pazienti con SCA NSTEMI a rischio medio/alto nelle strutture di unità di terapia intensiva cardiologica e di degenza cardiologica; Assicurare l appropriatezza dei trattamenti farmacologici; Aumentare la percentuale dei pazienti ad alto rischio trattati tempestivamente con terapia interventistica tenendo altresì conto della differenza di genere; Rendere disponibili trattamenti adeguati per tutti i pazienti, indipendentemente dal luogo dove viene formulata la diagnosi, attraverso l attivazione della rete cardiologica interospedaliera per i pazienti ad alto rischio ammessi in ospedali periferici senza emodinamica; Assicurare un adeguata assistenza anche nella fase post-acuta, dopo la dimissione. Le nuove linee della Società Europea di Cardiologia (ESC) sono a favore di una valutazione prognostica globale, basata su una combinazione di anamnesi clinica, sintomi, ECG, marcatori biochimici e score di rischio clinico (11). Per gli score di rischio è espressa una preferenza per il GRACE score ( Questo score è stato sviluppato con l analisi multivariata dalla popolazione 14

24 di pazienti con SCA del registro GRACE; la predittività delle variabili ricavate è stata validata su 3962 pazienti del GRACE e su pazienti del GUSTO-IIb. Si tratta in questo caso di variabili predittive di mortalità intraospedaliera ed a 6 mesi, a ciascuna delle quali, nel calcolo dello score globale, viene attribuito un punteggio parziale (15,16). Le variabili considerate per la previsione della mortalità intraospedaliera, sulla base delle caratteristiche di presentazione della SCA-NSTEMI all ingresso, sono ovviamente quelle più rilevanti ai fini della scelta di una strategia terapeutica: classe Killip, età, sesso, pressione arteriosa sistolica, frequenza cardiaca, creatininemia, arresto cardiaco all ingresso, deviazione del tratto ST, incremento della troponina. E possibile individuare tre categorie di pazienti con profilo di rischio diverso alla presentazione e quindi con diverso timing di esecuzione della coronarografia, atteso che la precocità del trattamento invasivo dovrebbe essere proporzionale al livello di rischio basale: a) Indicazione a coronarografia urgente: appena possibile (strategia immediatamente invasiva), attivando la rete interospedaliera (come per lo STEMI), nei casi di : Angor continuo persistente alla prima osservazione, angina refrattaria o ricorrente; Segni di scompenso, ipotensione (PA <100mmHg) o instabilità emodinamica; Aritmie ventricolari maggiori potenzialmente letali (TV; FV). b) Indicazione a coronarografia preferibilmente entro 24 ore, con trasferimento del paziente nel centro Hub di riferimento, in presenza di: Elevato score di rischio clinico (GRACE >140: mortalità intraospedaliera >3%) ( 17 ); Associazione di 3 o più variabili di rischio tra : età >75 anni, classe Killip>1, diabete mellito, elevazione della troponina all ingresso, pressione arteriosa sistolica <100mmHg. c) Indicazione a coronarografia entro 72 ore per i pazienti a rischio intermedio (GRACE score : ; mortalità ospedaliera 1-3%). d) Indicazione a coronarografia elettiva (entro 30 gg) nei casi di: Regressione completa dei sintomi, in terapia medica ad hoc; Assenza di segni di insufficienza. cardiaca; Assenza di anomalie al primo ECG ed in quelli seguenti (a 6 e 12 ore); Assenza di incremento dei livelli di troponina (alla presentazione e a 6 e 12 ore); Basso GRACE score (1-108; mortalità ospedaliera <1%) e) Nessuna indicazione a coronarografia (né precoce né elettiva): ma solo terapia medica nei pazienti globalmente considerati molto compromessi e fragili per gravi comorbilità: perdita di autonomia fisica e di reattività per esiti di encefalopatia multinfartuale o altre patologie 15

25 neurologiche; insufficienza respiratoria cronica grave; Insufficienza Renale Cronica grave (clearance creatinina <30ml/min); epatopatia cronica avanzata; anemia grave (Hb <10gr/dl) e/o alto rischio emorragico spontaneo. In questa categoria di pazienti, con aspettativa di vita ridotta, lo stress dell esame invasivo e soprattuttola somministrazione di mezzo di contrasto può essere potenzialmente più dannosa che utile (17). 5.2 Percorso nella SCA NSTEMI In caso di paziente con SCA NSTEMI il Dirigente Medico Cardiologo della UTIC spoke, dopo opportuno inquadramento clinico e stratificazione clinica secondo Grace Risk Score, contatterà Potenza- Unità Cardiologica di Media intensità di cure (0971/ ) e Matera Unità Operativa di Cardiologia ( ) per concordare le modalità per il trasferimento del paziente al fine di assicurare il rispetto della tempistica. L organizzazione della Rete per le Sindromi Coronariche Acute senza sopraslivellamento del tratto ST (SCA NSTEMI) si basa sulle raccomandazioni espresse nelle attuali Linee Guida della Società Europea di Cardiologia (ESC Guidelines for the management of acute coronary syndromes in patients presenting without persistent ST-segment elevation). Dopo la prima valutazione del paziente, che deve comprendere l attribuzione di uno score di rischio basato sul protocollo GRACE, il centro Spoke contatta il centro Hub che deve provvedere a sottoporre il paziente a procedura secondo il seguente schema: 1. Urgente (entro 2 ore ) -con trasferimento garantito dal 118 c/o: HUB Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza Tel. 0971/ HUB Ospedale Madonna Delle Grazie Di Matera Tel. 0835/ Precoce (entro 24 ore)- con trasferimento garantito dal Centro Spoke c/o: HUB Azienda Ospeliera San Carlo di Potenza Tel. 0971/ HUB Ospedale Madonna Delle Grazie Di Matera Tel. 0835/ Entro 72 ore dalla prima presentazione con trasferimento garantito dal Centro Spoke c/o: HUB Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza- Unità Cardiologica di Media intensità di cure - Tel. 0971/ HUB Ospedale Madonna Delle Grazie Di Matera - Unità Operativa di Cardiologia- Tel. 0835/ Pazienti a basso rischio (GRACE Risk score 108): In assenza di sintomi recidivanti si raccomanda di procedere a rilevamento non invasivo di ischemia inducibile prima di optare per la valutazione invasiva. 16

26 5.3 TRATTAMENTO ANTITROMBOTICO IN PAZIENTI CON SCA- NSTEMI DA SOTTOPORRE A PTCA 1. ASA mg per os oppure mg EV; 2. Prasugrel (carico 60 mg os e 10mg/die) nei pazienti in cui l anatomia coronarica è nota e che effettueranno PTCA, in assenza di pregresso ictus ischemico/emorragico, età>75, peso <60kg. Da preferire nei diabetici; oppure 3. Ticagrelor (carico 180mg os e 90mg BID) per pazienti a moderato-alto rischio di eventi ischemici; oppure 4. Clopidogrel (carico 600 mg os, e 75 mg/die) solo quando Prasugrel o Ticagrelor non disponibili o controindicati. 5.4 TRATTAMENTO ANTICOAGULANTE 1. Enoxaparina secondo lo schema indicato in tabella seguente, oppure eparina sodica (bolo ev 4000 UI seguito da infusione atta a mantenere il PTT compreso tra 1,5 e 2 valore basale) <75anni >75anni BOLO ev 3000 UI NO Iniezione sc 100 UI x Kg di peso 75 UI x Kg di peso 2. Fondaparinux 2,5mg EV seguito da 2,5mg sottocute fino alla dimissione; 3. Eparina non frazionata 60u x kg di peso EV (max unità) seguita da infusione di 12 unità x kg di peso (max unità per ore) con PTT compreso tra1,5-2 e controllo ogni tre ore. 17

27 5.5 Flow Chart percorso NSTEMI Riepilogo percorsi attivabili in rapporto al Grace Score PAZIENTE CON DIAGNOSI DI SCA NSTEMI PERCORSO 1 PERCORSO 2 PERCORSO 3 PERCORSO 4 PAZIENTE AD ALTO RISCHIO Entro 2 ore PAZIENTE CON GRACE > 140 PAZIENTE CON GRACE PAZIENTE CON GRACE SPOKE SPOKE SPOKE PROGRAMMATO INDICAZIONE A STUDIO INVASIVO ENTRO 2 ORE PERCORSO STEMI (previo consenso informato per VCG) TRASPORTO AL CENTRO HUB INDICAZIONE A STUDIO INVASIVO ENTRO 24 ORE (previo consenso informato per VCG) TRASPORTO AL CENTRO HUB INDICAZIONE A STUDIO INVASIVO ENTRO 72 ORE (previo consenso informato per VCG) INDICAZIONE ELETTIVA ALLA CORONAROGRA FIA ENTRO 30 GIORNI, previa valutazione non invasiva (previo consenso informato per VCG) TERAPIA MEDICA NEL CENTRO SPOKE NEI PAZIENTI SENZA INDICAZIONE A CORONAROGRAFIA 18

28 6. Le azioni di accompagnamento al progetto Al fine di dare piena e concreta continuità al progetto di creazione della Rete SCA occorre prevedere una serie di azioni di accompagnamento che ne favoriscano la ulteriore diffusione della conoscenza sul territorio regionale. Accanto a queste azioni vanno definiti i servizi di e-health che nell ambito del progetto si intendono attivare. Di seguito saranno descritti sia le azioni di accompagnamento che i servizi di e-health. 6.1 Logo progettuale Rete IMA La rete IMA sarà identificata da un specifico logo, in fase avanzata di predisposizione, che andrà apposto in tutte le strutture della rete e su tutti gli atti e documenti inerenti le attività a garanzia dell uniformità di standard qualitativi del trattamento nel pieno rispetto di linee guida e protocolli condivisi e monitorati a livello dell intera rete regionale. 6.2 Piano di comunicazione Lo scopo della comunicazione è informare e sensibilizzare gli operatori del settore e i cittadini sulle finalità, sui benefici attesi e sugli stati di avanzamento della realizzazione della Rete. Al tal fine sarà predisposto dalla Regione uno specifico Piano di comunicazione nel quale andranno esplicitate le azioni da mettere in atto secondo percorsi di comunicazione e informazione differenziati in rapporto al destinatario (cittadino, MMG, PLS, operatore sanitario, Associazioni di volontariato, ecc.) utilizzando strumenti diversi (campagne pubblicitarie, sito web aziendale e regionale, pubblicazioni aziendali, quotidiani locali, manifesti murali, radio e tv locali, ecc). A livello aziendale, gli Uffici di Relazione con il Pubblico (URP) ospedalieri e territoriali dovranno sviluppare una strategia comune di informazione ai cittadini circa le modalità di accesso alla rete e sulle prestazioni erogate da ciascun livello della rete, ivi compresi i presidi territoriali. Sarà inoltre compito di tali uffici provvedere a fornire il necessario supporto per l attivazione degli strumenti ICT previsti nel progetto. 19

29 7. Governance della rete SCA Per garantire il corretto funzionamento della rete SCA occorre prevedere una efficiente struttura di governance della stessa. Pertanto è prevista l attivazione dei seguenti strumenti: Comitato di coordinamento permanente della Rete SCA ; Definizione di linee guida e protocolli; Definizione di un percorso formativo degli operatori; 7.1 Comitato di Coordinamento Al fine di assicurare una funzione di coordinamento della rete, viene istituito un Comitato Rete SCA cui viene affidata la funzione di coordinamento e verifica delle attività. Il Comitato, istituito presso il della Regione, è composto dai componenti rappresentativi delle Unità Cardiologiche presenti sul territorio regionale, da un rappresentante del 118 e da un rappresentante dei Medici di Medicina Generale opportunamente nominati, il coordinamento è affidato ad un medico esperto della rete per l infarto; al comitato partecipa un dirigente regionale nominato dal Dirigente Generale dello stesso Dipartimento, supportato nelle funzioni da segreteria tecnica-amministrativa con funzioni di raccordo per le politiche di programmazione. Il Comitato svolge i seguenti compiti: Attività di verifica e controllo del processo di riorganizzazione dell attuale rete SCA della Regione Basilicata, Sviluppo e diffusione di linee guida e protocolli Predisposizione di piani operativi per garantire la integrazione ospedale territorio per la presa in carico e la continuità assistenziale; Elaborazione, diffusione di raccomandazioni e strumenti per la sicurezza; Definizione di specifici piani di formazione degli operatori sanitari coinvolti; Monitoraggio dei risultati ottenuti; Attivazione degli strumenti ICT messi a disposizione della rete per garantire una maggior integrazione tra l ospedale ed i servizi territoriali. 20

30 7.2 Linee guida e protocolli La rete deve rispettare in ogni fase il principio della globalità e multidisciplinarietà dell intervento. La Regione, attraverso il Comitato di Coordinamento, al fine di promuovere in tutto il territorio regionale la diffusione delle più aggiornate acquisizioni scientifiche, elabora e diffonde: linee guida evidence-based ed aggiornate per la pratica clinica e terapeutica che tengano conto delle differenze di genere (19), rivolte ai professionisti interessati; stesura di una sintesi divulgativa delle linee guida rivolta agli operatori sanitari interessati; diffusione di linee guida attraverso canali istituzionali e di comunicazione scientifica. La Regione mette a disposizione degli operatori e dei servizi questi strumenti, assicurando una capillare diffusione anche mediante l'utilizzo di strumenti informatici. Il Comitato di Coordinamento di cui al punto precedente avrà il compito di integrare ed aggiornare tali linee guida e protocolli ed assicurarne la loro applicazione attraverso un monitoraggio costante dei risultati di progetto. 7.3 Formazione degli operatori Parte integrante del PDTA è la formazione e l aggiornamento delle varie figure professionali coinvolte nella rete. Il Comitato di Coordinamento predisporrà annualmente un piano di aggiornamento orientato a: Garantire percorsi di formazione/aggiornamento, con particolare attenzione alla medicina di genere, con modalità integrate, nell ambito delle attività di formazione continua ECM aziendale e regionale; promuovere l audit clinico, quale strumento di valutazione della qualità dei servizi e delle cure erogate; promuovere il coinvolgimento delle società scientifiche nella formazione continua dei professionisti sanitari; prevedere attività formativa con carattere di multidisciplinarietà; promuovere un percorso strutturato per l inserimento dei professionisti nuovi assunti, confacente alle caratteristiche dei livelli assistenziali garantiti. 21

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