Legge 22 maggio 2015 n.68 disposizioni in materia di delitti. Giuseppe de Falco Procuratore della Repubblica di Frosinone

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1 Legge 22 maggio 2015 n.68 disposizioni in materia di delitti contro l ambiente Giuseppe de Falco Procuratore della Repubblica di Frosinone

2 Le novità normative Una lunga attesa ma le tante speranze vengono un po deluse Le norme europee (direttiva 2008/99/CE del ) e la giurisprudenza della Corte Europea (sentenza 23 ottobre 2007) avevano rilevato l esigenza che le norme a protezione dell ambiente fossero accompagnate da sanzioni penali dotate di maggiore dissuasività La sfera di incidenza delle nuove norme: le condotte dei grandi stabilimenti industriali ovvero delle organizzazioni criminali in pregiudizio dell ambiente Sino ad ora la giurisprudenza era stata costretta ad un uso ampio, e a volte distorto rispetto al dato letterale, della disposizione dell art.434 cp (disastro innominato, divenuto in questo campo disastro ambientale) Ora ci sono delitti autonomi (inquinamento, disastro) L impedimento del controllo L omessa bonifica

3 Le criticità delle nuove norme Si è persa l occasione per potenziare l apparato sanzionatorio relativo ai reati formali o di danno contenuto nei confronti dell ambiente Si è usata una tecnica normativa imperfetta, con numerose lacune, contraddizioni e gravi mancanze di coordinamento tra norme

4 Titolo VI-bis - Dei delitti contro l'ambiente Art. 452-bis. (Inquinamento ambientale) E' punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro a euro chiunque abusivamente cagiona una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili: 1) delle acque o dell'aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo; 2) di un ecosistema, della biodiversita', anche agraria, della flora o della fauna. Quando l'inquinamento e' prodotto in un'area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, ovvero in danno di specie animali o vegetali protette, la pena e' aumentata.

5 La struttura del delitto Si abbandona lo schema della violazione formale o del superamento di valori soglia Delitto di evento e di danno Reato comune a forma libera (condotta attiva o omissiva; rileva anche l omesso impedimento dell evento, ex art. 40, comma 2, cp) Rilevano condotte tradizionalmente investigate: scarichi, sversamenti o abbandoni di rifiuti, discariche, emissioni in atmosfera Rileva anche qualunque comportamento che determini un pregiudizio all ambiente : immissione di sostanze chimiche, OGM, materiali radioattivi E configurabile il tentativo, ad esempio nei casi in cui si produca solo una situazione di pericolo, posto che la disposizione di cui all art. 452 quinquies, comma 2, è riferita solo ai delitti colposi

6 Compromissione e deterioramento La compromissione riflette un esito tendenzialmente irreversibile Il deterioramento riflette un pregiudizio tendenzialmente minore Possono ritenersi sinonimi di peggioramento Nella definizione di danno ambientale ex art.18 L.349/86 il deterioramento è una delle forme della compromissione dell ambiente (Qualunque fatto doloso o colposo in violazione di disposizioni di legge o di provvedimenti adottati in base a legge che comprometta l'ambiente, ad esso arrecando danno, alterandolo, deteriorandolo o distruggendolo in tutto o in parte, obbliga l'autore del fatto al risarcimento nei confronti dello Stato) Anche l art.300, primo comma, d.lgs. 152/06 usa il termine deterioramento per indicare una situazione di danno attuale (E' danno ambientale qualsiasi deterioramento significativo e misurabile, diretto o indiretto, di una risorsa naturale o dell'utilita' assicurata da quest'ultima).

7 Definizione normativa di inquinamento Mancato coordinamento Art. 5, lett. i-ter) d.lgs. N.152/2006 inquinamento: l'introduzione diretta o indiretta, a seguito di attivita' umana, di sostanze, vibrazioni, calore o rumore o piu' in generale di agenti fisici o chimici, nell'aria, nell'acqua o nel suolo, che potrebbero nuocere alla salute umana o alla qualita' dell'ambiente, causare il deterioramento dei beni materiali, oppure danni o perturbazioni a valori ricreativi dell'ambiente o ad altri suoi legittimi usi; Definizione incentrata sul pericolo

8 Significativo e misurabile Originaria formulazione: rilevante La significatività ha riguarda al requisito dimensionale La misurabilità ha riguardo alla possibilità di quantificazione sia del pregiudizio alle matrici aggredite (acqua, aria, suolo, ecc.) che del parametro (biologico, chimico, organico, ecc.) alterato Si ripete la terminologia dell art.300 del d.lgs. N.152/2006 Il concetto di misurabilità è anche usato nella definizione di danno ambientale della direttiva 2004/35/CE La soglia inferiore dell inquinamento dovrebbe essere rappresentata quanto meno dal superamento delle CSR, quella superiore dagli eventi di disastro

9 Oggetto della compromissione o deterioramento Acqua, aria riferite al contesto ambientale interessato dalla condotta Porzioni estese (riferimento all estensione) e significative (riferimento alla rilevanza) del suolo o sottosuolo Inevitabile discrezionalità nella valutazione Un ecosistema (richiamo ad un concetto naturalistico e scientifico: ambiente biologico naturale, comprensivo della vita vegetale ed animale ) anche nel senso di micro-contesto ambientale Una definizione normativa di ecosistema si ha nell allegato 1 del DPCM (norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale): complessi di componenti e fattori fisici, chimici e biologici tra loro interagenti ed interdipendenti, che formano un sistema unitario e identificabile (quali un lago, un bosco, un fiume, il mare) per propria struttura, funzionamento ed evoluzione temporale; Flora, fauna, da riferire al contesto ambientale interessato dalla condotta Criticità dei rapporti con gli eventi di danno dell art.452 quater(ecosistema: compromissione, deterioramento, alterazione irreversibile dell equilibrio, alterazione dell equilibrio onerosamente eliminabile) Problemi in tema di tipicità dell illecito Rilevanza di una consulenza tecnica

10 Rapporto di causalità La condotta deve aver prodotto l evento quanto meno quale concausa ai sensi dell art.41 cp Irrilevanza di cause preesistenti, concomitanti o sopravvenute Problemi in tema di prova del rapporto di causalità, specie nel caso di preesistente inquinamento delle matrici ambientali e di condotte ripetute in un arco temporale non breve

11 Abusività della condotta Superata la formula preesistente che richiedeva la violazione di norme specificamente poste a tutela dell ambiente Rileva anche la violazione di cautele intese ad altri fini (es. tutela dall amianto) Se abusivo significa non giustificato bastavano i tradizionali canoni interpretativi in tema di dolo e colpa Se traduce un concetto di antigiuridicità mancanza di cause di giustificazione è pleonastico Ad ogni modo può essere mutuata la giurisprudenza sull art. 260 d.lgs. N.152/2006 (abusività della gestione di rifiuti) e quindi rileva non solo la mancanza di autorizzazione ma anche la condotta che avvenga al di fuori del portato dell autorizzazione, in violazione delle prescrizioni, in base ad autorizzazione scaduta, revocata o illegittima Insomma rileva la condotta non conforme al dettato sostanziale di disposizioni normative o amministrative a tutela dell ambiente Dubbi sulla rilevanza anche di violazioni di principi generali (come quello di precauzione; art.3 ter d.lgs. n.152/2006) qualora non tradotti in disposizioni più specifiche

12 Concorso con gli altri reati ambientali Secondo una visione che privilegia la progressione criminosa le contravvenzioni sarebbero assorbite dal reato che contempla l evento di danno In questo senso l avverbio abusivamente qualificherebbe già come elemento costitutivo del delitto la condotta che integra il reato formale Secondo altra visione vi sarebbe diversità nell oggetto giuridico dei reati, in quanto i reati formali tutelano l interesse all esercizio del controllo da parte dell autorità amministrativa In ogni caso v è concorso con eventuali reati (ad esempio in tema di sicurezza del lavoro) non attinenti alla tutela ambientale

13 Aggravante di cui al secondo comma dell art. 452 bis cp Per il caso in cui l inquinamento avvenga all interno di un area protetta non sono minimamente regolati i rapporti con la contravvenzione di cui all art.733 bis cp (distruzione o deterioramento di habitat all interno di un sito protetto) Analogamente può dirsi a proposito dei rapporti dell art. 733 bis cp con l art. 452 quater, comma 2

14 Art. 452-ter. (Morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale) Se da uno dei fatti di cui all'articolo 452-bis deriva, quale conseguenza non voluta dal reo, una lesione personale, ad eccezione delle ipotesi in cui la malattia ha una durata non superiore ai venti giorni, si applica la pena della reclusione da due anni e sei mesi a sette anni; se ne deriva una lesione grave, la pena della reclusione da tre a otto anni; se ne deriva una lesione gravissima, la pena della reclusione da quattro a nove anni; se ne deriva la morte, la pena della reclusione da cinque a dieci anni. Nel caso di morte di piu' persone, di lesioni di piu' persone, ovvero di morte di una o piu' persone e lesioni di una o piu' persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per l'ipotesi piu' grave, aumentata fino al triplo, ma la pena della reclusione non puo' superare gli anni venti.

15 Struttura e criticità della norma Disposizione modulata sull art.586 cp: morte o lesioni come conseguenza non voluta di altro delitto doloso Si tratta di delitto aggravato dall evento e non di circostanza aggravante Non c è analoga previsione nell art. 452 quater, anche se tra gli eventi che rilevano quale disastro vi è l'offesa alla pubblica incolumita'in ragione della rilevanza del fatto per l'estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi ovvero per il numero delle persone offese o esposte a pericolo Peraltro, se tra le persone offese di cui all art. 452 quatern.3 si ricomprendono anche i casi di offesa quale morte o lesione dolosa queste ipotesi sarebbero punite meno gravemente della morte o lesioni non volute (quindi colpose) che derivano dal delitto di inquinamento Nel caso in cui la morte o le lesioni siano previste e accettate si versa in tema di dolo eventuale dei delitti di omicidio e lesioni

16 Sentenza Thyssenkrupp Sez.U,Sentenza n del24/04/2014ud. (dep.18/09/2014) Rv Presidente: Santacroce G. Estensore: Blaiotta RM. Relatore:BlaiottaRM. Imputato:P.G., R.C., Espenhahne altri. P.M. Destro C. (Conf.) (Annulla in parte con rinvio, Ass.App. Torino, 28/02/2013) In tema di elemento soggettivo del reato, il dolo eventuale ricorre quando l'agente si sia chiaramente rappresentata la significativa possibilità di verificazione dell'evento concreto e ciò nonostante, dopo aver considerato il fine perseguito e l'eventuale prezzo da pagare, si sia determinato ad agire comunque, anche a costo di causare l'evento lesivo, aderendo ad esso, per il caso in cui si verifichi; ricorre invece la colpa cosciente quando la volontà dell'agente non è diretta verso l'evento ed egli, pur avendo concretamente presente la connessione causale tra la violazione delle norme cautelari e l'evento illecito, si astiene dall'agire doveroso per trascuratezza, imperizia, insipienza, irragionevolezza o altro biasimevole motivo.

17 Art. 452-quater. (Disastro ambientale) Fuori dai casi previsti dall'articolo 434, chiunque abusivamente cagiona un disastro ambientale e' punito con la reclusione da cinque a quindici anni. Costituiscono disastro ambientale alternativamente: 1) l'alterazione irreversibile dell'equilibrio di un ecosistema; 2) l'alterazione dell'equilibrio di un ecosistema la cui eliminazione risulti particolarmente onerosa e conseguibile solo con provvedimenti eccezionali; 3) l'offesa alla pubblica incolumita' in ragione della rilevanza del fatto per l'estensione della compromissione o dei suoi effetti lesivi ovvero per il numero delle persone offese o esposte a pericolo. Quando il disastro e' prodotto in un'area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico, architettonico o archeologico, ovvero in danno di specie animali o vegetali protette, la pena e' aumentata.

18 Struttura della norma Reato comune a forma libera abusivamente, rapporto di causalità e tentativo: vale quanto osservato per l art.452 bis cp Ma potrebbe sussistere un disastro ambientale non abusivo e quindi lecito? Eventi dannosi previsti in via alternativa In cosa l alterazione dell equilibrio di un ecosistema si differenzia dall alterazione dell ecosistema? È difficile configurare, almeno in un arco temporale limitato, l alterazione irreversibile dell equilibrio di un ecosistema; meno arduo configurare l ipotesi di cui al n.2? Non rileva l alterazione della biodiversità della flora e della fauna

19 La previsione di cui al n.3 dell art. 452 quatercp Formulazione inadeguata della norma Sembra rilevare la sola offesa alla pubblica incolumità, e non il mero pericolo di essa, ma poi si giudica rilevante il numero delle persone esposte a pericolo L esposizione di persone a pericolo costituisce quindi offesa alla pubblica incolumità? In questo senso non sarebbe un ipotesi di delitto di evento, ma costituirebbe delitto cd. di attentato (messa in pericolo) A cosa si riferisce la compromissione? Agli eventi di cui all art. 452 bis? A cosa si riferisce il fatto (locuzione inutile nell economia della norma)? Verosimilmente allude all evento Si devono ipotizzare pregiudizi disastrosi per l ambiente che non mettono in pericolo l incolumità pubblica (nn.1 e 2) e situazioni di pericolo per l incolumità pubblica che derivano da una compromissione ambientale rilevante ai sensi dell art. 452 bis cp Peraltro, se tra le persone offese di cui all art. 452 quater n. 3 si ricomprendono anche i casi di offesa quale morte o lesione dolosa queste ipotesi sarebbero punite meno gravemente della morte o lesioni non volute (quindi colpose) che derivano dal delitto di inquinamento

20 criticità Descrizione generica degli eventi, non coordinata con quella degli eventi del delitto di inquinamento, per cui potrebbero sussistere un inquinamento non suscettibile di trasformarsi in disastro e un disastro non preceduto da inquinamento L alterazione delle matrici ambientali non sembra possa costituire mai disastro Sarebbe stato invece maggiormente coerente con esigenze sistematiche prevedere una sorta di progressione criminosa (e questo era, verosimilmente, l intento del legislatore) Eccessiva discrezionalità lasciata all interprete Possibile lesione del principio di tipicità (art. 25 Cost.)

21 La clausola di riserva rispetto all art.434 cp Negli ultimi anni la giurisprudenza ha esteso la previsione di cui all art. 434 cp (costruita come delitto di pericolo a consumazione anticipata con la condizione obiettiva di punibilità costituita dal pericolo per la pubblica incolumità) alle condotte gravi ( disastrose ) in tema di ambiente Il nuovo delitto è costituito invece come delitto di evento ed ha riguardo a fatti che prima certamente potevano rapportarsi all art.434 cp Quale è però ora lo spazio applicativo dell art.434 cp in caso di disastro ambientale, posto che l art. 452 quatercp vorrebbe presentarsi come norma tendenzialmente esaustiva? Come può una clausola di riserva disporre l applicazione (nel caso in cui lo stesso fatto possa in ipotesi rapportarsi a due norme diverse) del reato meno grave (nella specie l art. 434 cp)? Si deve ipotizzare una fattispecie di disastro che, pur coinvolgendo direttamente o indirettamente l ambiente, non abbia le caratteristiche delle tre alternative di cui all art.452 quater La clausola di riserva è inutile anche per sancire, in ipotesi, la perdurante vigenza delle contestazioni ex art. 434 cp mosse prima dell introduzione della nuova legge; all uopo basta, infatti, l interpretazione comunemente data all art. 2 cp, in tema di continuità normativa

22 Art. 452-quinquies. (Delitti colposi contro l'ambiente) Se taluno dei fatti di cui agli articoli 452-bis e 452-quater e' commesso per colpa, le pene previste dai medesimi articoli sono diminuite A da un terzo a due terzi. Se dalla commissione dei fatti di cui al comma precedente deriva il pericolo di inquinamento ambientale o di disastro ambientale le pene sono ulteriormente diminuite di un terzo.

23 La produzione colposa degli eventi di danno E una fattispecie autonoma di reato e non una circostanza attenuante, nonostante la formulazione della norma possa far pensare il contrario Si tratterà, verosimilmente, delle ipotesi di più frequente verificazione Analisi accorta, però, in tema di dolo eventuale Per ravvisare l elemento della colpa è sempre necessario accertare la prevedibilità, e dunque evitabilità, dell evento verificatosi o comunque di eventi del genere di quello verificatosi La violazione del generale principio di precauzione può quindi rilevare nei limiti di una concreta prevedibilità dell evento e non quale addebito generico cui agganciare una sorta di responsabilità oggettiva

24 Sentenza Thyssenkrupp Sez. U,Sentenza n del24/04/2014ud. (dep. 18/09/2014) Rv Presidente: Santacroce G. Estensore: Blaiotta RM. Relatore:BlaiottaRM. Imputato:P.G., R.C., Espenhahne altri. P.M. Destro C. (Conf.) (Annulla in parte con rinvio, Ass.App. Torino, 28/02/2013) In tema di colpa, la necessaria prevedibilità dell'evento - anche sotto il profilo causale - non può riguardare la configurazione dello specifico fatto in tutte le sue più minute articolazioni, ma deve mantenere un certo grado di categorialità, nel senso che deve riferirsi alla classe di eventi in cui si colloca quello oggetto del processo (In motivazione la Corte ha precisato che, ai fini della imputazione soggettiva dell'evento, il giudizio di prevedibilità deve essere formulato facendo riferimento alla concreta capacità dell'agente di uniformarsi alla regola, valutando le sue specifiche qualità personali).

25 La stranezza del secondo comma dell art.452 quinquies Il fatto di cui agli artt. 452 bis e quater, menzionato nel primo comma dell art. 452 quinquies, allude chiaramente all intera fattispecie, condotta + evento Il fatto di cui all attenuante del secondo comma allude espressamente al verificarsi di una situazione di pericolo di inquinamento o disastro Quindi: come può derivare un pericolo da eventi di danno?!? Vi è di più: la lettura coordinata dell art. 452 quater n. 3 e dell art. 452 quinquies comma 2 porta a ritenere che possa sussistere un offesa alla pubblica incolumità che derivi da pregiudizio all ambiente che a sua volta determini un pericolo di inquinamento o disastro ambientale e dunque un pericolo di pregiudizio all ambiente. Forse l intenzione del legislatore era quella di punire, a chiusura del sistema, condotte colpose produttrici di un pericolo di inquinamento o disastro; ma allora la norma avrebbe dovuto essere strutturata in maniera autonoma

26 Art. 452-sexies. (Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattivita') Salvo che il fatto costituisca piu' grave reato, e' punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro a euro chiunque abusivamente cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene, trasferisce, abbandona o si disfa illegittimamente di materiale ad alta radioattivita'. La pena di cui al primo comma e' aumentata se dal fatto deriva il pericolo di compromissione o deterioramento: 1) delle acque o dell'aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo; 2) di un ecosistema, della biodiversita', anche agraria, della flora o della fauna. Se dal fatto deriva pericolo per la vita o per l'incolumita' delle persone, la pena e' aumentata fino alla meta'.

27 Art. 452-septies. (Impedimento del controllo) Salvo che il fatto costituisca piu' grave reato, chiunque, negando l'accesso, predisponendo ostacoli o mutando artificiosamente lo stato dei luoghi, impedisce, intralcia o elude l'attivita' di vigilanza e controllo ambientali e di sicurezza e igiene del lavoro, ovvero ne compromette gli esiti, e' punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.

28 L opposizione all accesso Rapporti con l art. 137, comma 8, d.lgs. n.152/2006 in tema di scarichi, che punisce la sola condotta consistente nel negare l accesso per il controllo La clausola di riserva in quest ultima norma rende applicabile il nuovo delitto

29 L impedimento Si applica anche ai controlli in tema di sicurezza del lavoro Reato a forma vincolata Non rilevano modalità diverse (ad esempio elusione dei controlli con predisposizione di documentazione falsa) Nel mutamento artificioso dello stato dei luoghi possono rilevare però l occultata diluizione degli scarichi, la creazione di un bypass di scarico, il mutamento dell attività dell impianto Non può ritenersi che la mancata collaborazione in sede di accesso rilevi come predisposizione di ostacoli Clausola di riserva ad esempio nei casi di cui agli artt cp

30 Art. 452-octies. (Circostanze aggravanti) Quando l'associazione di cui all'articolo 416 e' diretta, in via esclusiva o concorrente, allo scopo di commettere taluno dei delitti previsti dal presente titolo, le pene previste dal medesimo articolo 416 sono aumentate. Quando l'associazione di cui all'articolo 416-bis e' finalizzata a commettere taluno dei delitti previsti dal presente titolo ovvero all'acquisizione della gestione o comunque del controllo di attivita' economiche, di concessioni, di autorizzazioni, di appalti o di servizi pubblici in materia ambientale, le pene previste dal medesimo articolo 416-bis sono aumentate. Le pene di cui ai commi primo e secondo sono aumentate da un terzo alla meta' se dell'associazione fanno parte pubblici ufficiali o incaricati di un pubblico servizio che esercitano funzioni o svolgono servizi in materia ambientale.

31 Art. 452-novies. (Aggravante ambientale) Quando un fatto gia' previsto come reato e' commesso allo scopo di eseguire uno o piu' tra i delitti previsti dal presente titolo, dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, o da altra disposizione di legge posta a tutela dell'ambiente, ovvero se dalla commissione del fatto deriva la violazione di una o piu' norme previste dal citato decreto legislativo n. 152 del 2006 o da altra legge che tutela l'ambiente, la pena nel primo caso e' aumentata da un terzo alla meta'e nel secondo caso e' aumentata di un terzo. In ogni caso il reato e' procedibile d'ufficio.

32 Rapporti tra reati comuni e reati ambientali La prima aggravante è speciale rispetto a quella di cui all art. 61 n.2 cp La seconda si configura, stando al tenore della norma, anche quando la violazione del d.lgs. n.152/2006 che deriva dal reato non ambientale è una violazione amministrativa

33 Art. 452-decies. (Ravvedimento operoso) Le pene previste per i delitti di cui al presente titolo, per il delitto di associazione per delinquere di cui all'articolo 416 aggravato ai sensi dell'articolo 452-octies, nonche' per il delitto di cui all'articolo 260 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni, sono diminuite dalla meta' a due terzi nei confronti di colui che si adopera per evitare che l'attivita' delittuosa venga portata a conseguenze ulteriori, ovvero, prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado, provvede concretamente alla messa in sicurezza, alla bonifica e, ove possibile, al ripristino dello stato dei luoghi, e diminuite da un terzo alla meta' nei confronti di colui che aiuta concretamente l'autorita' di polizia o l'autorita' giudiziaria nella ricostruzione del fatto, nell'individuazione degli autori o nella sottrazione di risorse rilevanti per la commissione dei delitti. Ove il giudice, su richiesta dell'imputato, prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado disponga la sospensione del procedimento per un tempo congruo, comunque non superiore a due anni e prorogabile per un periodo massimo di un ulteriore anno, al fine di consentire le attivita' di cui al comma precedente in corso di esecuzione, il corso della prescrizione e' sospeso.

34 Presupposti alternativi per le attenuanti Irrilevanza delle ragioni dell attività premiante Ipotesi di ravvedimento operoso (evitare conseguenze ulteriori) condotta riparatoria (messa in sicurezza, ecc.) collaborazione processuale (ausilio a PG o AG) Pare incongruo concedere la medesima entità di attenuante al primo caso, posto che per evitare conseguenze ulteriori basta far cessare la condotta lesiva mentre messa in sicurezza e bonifica richiedono molto di più

35 Messa in sicurezza e bonifica E richiesta la concretezza della condotta Non basta la sola messa in sicurezza, necessita la bonifica concreta, da intendere come conclusione del procedimento all uopo regolamentato dal d.lgs. n.152/2006, per cui è insufficiente la redazione di un progetto di bonifica o di un piano di caratterizzazione

36 Sospensione del procedimento e della prescrizione La sospensione costituisce facoltà del giudice e non un diritto dell imputato Può essere giustificata, ad esempio, dal compimento delle attività prodromiche alla bonifica Necessità di vagliare la concretezza dei propositi ripristinatori dell imputato

37 Termine finale Apertura del dibattimento Secondo una prima interpretazione potrebbe intendersi implicitamente legittimata un attività ripristinatoria nei riti alternativi, posto che essi non raggiungono mai il termine finale indicato dalla norma Per altro verso, invece, la scelta dei riti speciali potrebbe giudicarsi preclusiva della facoltà di richiedere la sospensione processuale

38 Art. 452-undecies. (Confisca) Nel caso di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti, a norma dell'articolo 444 del codice di procedura penale, per i delitti previsti dagli articoli 452-bis, 452-quater, 452-sexies, 452-septies e 452-octies del presente codice, e' sempre ordinata la confisca delle cose che costituiscono il prodotto o il profitto del reato o che servirono a commettere il reato, salvo che appartengano a persone estranee al reato. Quando, a seguito di condanna per uno dei delitti previsti dal presente titolo, sia stata disposta la confisca di beni ed essa non sia possibile, il giudice individua beni di valore equivalente di cui il condannato abbia anche indirettamente o per interposta persona la disponibilita' e ne ordina la confisca. I beni confiscati ai sensi dei commi precedenti o i loro eventuali proventi sono messi nella disponibilita' della pubblica amministrazione competente e vincolati all'uso per la bonifica dei luoghi. L'istituto della confisca non trova applicazione nell'ipotesi in cui l'imputato abbia efficacemente provveduto alla messa in sicurezza e, ove necessario, alle attivita' di bonifica e di ripristino dello stato dei luoghi.

39 Il mancato raccordo tra il primo e il secondo comma Primo comma: confisca obbligatoria diretta di cose che hanno un vincolo pertinenziale con i delitti dolosi Non è prevista confisca per i delitti colposi Secondo comma: confisca per equivalente (può colpire anche beni acquisiti lecitamente e/o che non hanno relazioni con il delitto) per tutti i delitti ( uno dei delitti previsti dal presente titolo ) quindi anche i colposi Errore nella formulazione del secondo comma? Oppure può ritenersi obbligatoria la confisca del primo comma e facoltativa quella del secondo?

40 Clausola di salvaguardia Non possono essere colpiti beni che appartengono a persone estranee al reato Il concetto di appartenenza è più ampio di quello di proprietà La giurisprudenza in sede di interpretazione dell art. 259 d.lgs. n.152/06 qualifica l estraneità al reato come comprensiva anche della buona fede

41 Destinazione dei beni confiscati Disponibilità della pubblica amministrazione per finalità di bonifica L amministrazione competente alla gestione delle procedure di bonifica è la regione Quindi i beni confiscati entrano nella disponibilità della regione?

42 Eccezioni alla confisca Riguarda anche la confisca obbligatoria Si premia la messa in sicurezza che però deve essere seguita, ove necessario, da bonifica ed eventuale ripristino Si richiede un attività efficace, quindi effettiva e con risultati

43 Art. 452-duodecies. (Ripristino dello stato dei luoghi) Quando pronuncia sentenza di condanna ovvero di applicazione della pena su richiesta delle parti a norma dell'articolo 444 del codice di procedura penale per taluno dei delitti previsti dal presente titolo, il giudice ordina il recupero e, ove tecnicamente possibile, il ripristino dello stato dei luoghi, ponendone l'esecuzione a carico del condannato e dei soggetti di cui all'articolo 197 del presente codice. Al ripristino dello stato dei luoghi di cui al comma precedente si applicano le disposizioni di cui al titolo II della parte sesta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di ripristino ambientale.

44 Recupero e ripristino Pronuncia obbligatoria Sanzione amministrativa accessoria Il termine recupero, non usato di solito per definire attività che concernono l ambiente, può ingenerare equivoci Non può bastare la messa in sicurezza Deve essere interpretato come significativo della bonifica o attività similare Il ripristino è un quid pluris (riattivazione delle componenti ambientali)

45 Art. 452-terdecies. (Omessa bonifica) Salvo che il fatto costituisca piu'grave reato, chiunque, essendovi obbligato per legge, per ordine del giudice ovvero di un'autorita' pubblica, non provvede alla bonifica, al ripristino o al recupero dello stato dei luoghi e' punito con la pena della reclusione da uno a quattro anni e con la multa da euro a euro ».

46 Modifiche all art. 257 d.lgs. n.152/ All'articolo 257 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1 sono premesse le seguenti parole: «Salvo che il fatto costituisca piu' grave reato,»; b) il comma 4 e' sostituito dal seguente: «4. L'osservanza dei progetti approvati ai sensi degli articoli 242 e seguenti costituisce condizione di non punibilita'per le contravvenzioni ambientali contemplate da altre leggi per il medesimo evento e per la stessa condotta di inquinamento di cui al comma 1».

47 Presupposti e modalità della bonifica L obbligo di intervento non è fissato in concomitanza con il superamento di soglie o con la produzione di inquinamento o pericolo di inquinamento Come fonte dell obbligo si citano la legge (e dunque la disciplina di cui agli artt. 242 segg. d.lgs. n.152/2006) l ordine del giudice (potrebbe essere l ordine di recupero di cui all articolo precedente? Certo la previsione sanzionatoria avrebbe dovuto essere formulata con maggiore tipicità) ovvero un provvedimento dell autorità amministrativa Per le modalità e il procedimento di bonifica deve farsi richiamo agli artt. 242 segg. d.lgs. n.152/2006

48 I rapporti con l art. 257 d.lgs. n.152/2006 Con il d.lgs. n.152/2006 i presupposti per sanzionare l omessa bonifica erano stati grandemente ridotti, facendosi riferimento all accertato superamento delle CSR ed all omessa attuazione del progetto di bonifica approvato dall autorità competente Ora, con l introduzione nell art.257 della clausola di riserva, questa fattispecie assume portata residuale, potendosi razionalmente circoscrivere ai casi di inosservanza del progetto approvato

49 La condizione di non punibilità dell art. 257 Con la modifica si fa opportunamente riferimento alle contravvenzioni, e non ai reati, contemplate da altre leggi Esulano pertanto i delitti di nuova introduzione Per questi ultimi può dunque operare il solo ravvedimento operoso

50 Ulteriori innovazioni 3. All'articolo 260 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e' aggiunto, in fine, il seguente comma: «4-bis. E' sempre ordinata la confisca delle cose che servirono a commettere il reato o che costituiscono il prodotto o il profitto del reato, salvo che appartengano a persone estranee al reato. Quando essa non sia possibile, il giudice individua beni di valore equivalente di cui il condannato abbia anche indirettamente o per interposta persona la disponibilita' e ne ordina la confisca». 4. All'articolo 12-sexies, comma 1, del decreto-legge 8 giugno 1992, n. 306, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 1992, n. 356, e successive modificazioni, dopo la parola: «416-bis,» sono inserite le seguenti: «452-quater, 452-octies, primo comma,» e dopo le parole: «dalla legge 7 agosto 1992, n. 356,» sono inserite le seguenti: «o dall'articolo 260 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni,».

51 Ulteriori innovazioni - continua 5. All'articolo 32-quater del codice penale, dopo la parola: «437,»sono inserite le seguenti: «452-bis, 452-quater, 452-sexies,452-septies,» e dopo la parola: «644» sono inserite le seguenti: «,nonche' dall'articolo 260 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, e successive modificazioni». 6. All'articolo 157, sesto comma, secondo periodo, del codice penale, dopo le parole: «sono altresi'raddoppiati» sono inserite le seguenti: «per i delitti di cui al titolo VI-bis del libro secondo,». 7. All'articolo 118- bis, comma 1, delle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale, di cui al decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271, dopo le parole: «del codice» sono inserite le seguenti: «, nonche' per i delitti di cui agli articoli 452-bis, 452-quater, 452-sexies e 452-octies del codice penale,», dopo le parole: «presso la Corte di appello» sono inserite le seguenti: «nonche' all'agenzia delle entrate ai fini dei necessari accertamenti» ed e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Il Procuratore della Repubblica, quando procede a indagini per i delitti di cui agli articoli 452-bis, 452-quater, 452- sexies e 452-octies del codice penale e all'articolo 260 del decreto legislativo 3 aprile2006, n. 152, e successive modificazioni, ne da' altresi' notizia al Procuratore nazionale antimafia».

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