Conservazione e ricostruzione di continuità ecologiche

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Conservazione e ricostruzione di continuità ecologiche"

Transcript

1 Conservazione e ricostruzione di continuità ecologiche Autori: Ferrari Ireneo a, Ferrarini Alessandro a a Dipartimento di Scienze Ambientali, Università degli Studi di Parma, Viale G. Usberti 33, Parma, tel , ireneo.ferrari@unipr.it 1. Introduzione Da un punto di vista ecologico-paesaggistico, la continuità ecologica è una proposta di gestione integrata dello spazio fisico territoriale che, tutelando le interconnessioni tra gli habitat, rende possibili i flussi di patrimoni genetici degli esseri viventi animali e vegetali da un area ad un altra. Ciò rappresenta un elemento indispensabile ai fini della conservazione della biodiversità in relazione ai processi frammentativi del territorio (Wade et al., 2003). La frammentazione è un processo che genera una progressiva riduzione della superficie degli ambienti naturali e un aumento del loro isolamento: le superfici naturali vengono, così, a costituire frammenti spazialmente segregati e progressivamente isolati inseriti in una matrice territoriale prevalentemente antropica (Debinski e Holt, 2000). La frammentazione può generare, da un lato, la riduzione degli ambienti naturali fino alla loro scomparsa; dall altro, l insularizzazione progressiva e la ridistribuzione degli ambienti residui. L insularizzazione tende a produrre l isolamento delle specie di piante ed animali all interno del territorio (Parolo et al., 2008). In tali condizioni una popolazione è soggetta dapprima a fattori deterministici (persecuzione diretta, distruzione dell habitat, introduzione di specie alloctone, ecc ) che sono responsabili del suo declino numerico (Buechner, 1987; Danielson et al., 2000). Successivamente, quando la popolazione isolata è fortemente ridotta numericamente, intervengono fattori definiti stocastici: demografici (fluttuazioni casuali del rapporto tra i sessi, delle classi di età, della natalità e della mortalità, ecc.), ambientali (variazioni ambientali, fluttuazioni estreme delle risorse, ecc.), genetici (per es., deriva genetica) (Farhig e Merriam, 1985; Hansson et al., 1992). La scomparsa locale di popolazioni (o di intere specie) provoca effetti a livello di comunità con estinzioni secondarie di specie ecologicamente collegate (Stamps et al., 1987; Hansson et al., 1992; Cayuela L., 2004). La Rete Ecologica rappresenta lo strumento principe per la realizzazione della continuità ecologica sul territorio, mediante il ripristino della interconnessione del territorio in relazione al movimento delle specie. La Rete Ecologica ha lo scopo di ricostituire il tessuto connettivo territoriale per permettere alla biodiversità di fluire tra le aree a naturalità più concentrata (nodi) muovendosi attraverso la naturalità diffusa (corridoi) ovvero la condizione tipica della biodiversità quando essa si trova immersa in una matrice antropica dominante. Nell ambito dell ecologia del paesaggio è nato negli ultimi anni un dialogo tra ecologi e pianificatori del territorio da cui è emerso 1

2 che, al fine di un paesaggio sostenibile, è necessaria una qualche forma di infrastruttura ecologica, ovvero si è introdotto il concetto di nodi e corridoi per collegare le aree ancora naturali del paesaggio che rimangono isolate a causa dell incessante frammentazione dovuta all urbanizzazione. Questo concetto rappresenta un allontanamento dalla convenzionale pianificazione basata esclusivamente sui vincoli applicata nella pianificazione territoriale degli anni 60 e 70 del secolo scorso, pianificazione che ha avuto successo per molti aspetti, ma che non è risultata efficace nel prevenire la frammentazione del paesaggio. 2. Le reti ecologiche come applicazione multifunzionale del concetto di continuità ecologica Da una recente review scientifica (Jongman, 2004) sul ruolo delle reti ecologiche nella pianificazione del paesaggio è emersa la seguente definizione: le reti ecologiche sono reti terrestri contenenti elementi lineari che vengono progettati e gestiti per scopi molteplici tra cui quelli ecologici, ricreativi, culturali, estetici, e altri compatibili con il concetto di uso sostenibile del territorio. Un altra definizione recente riguarda la continuità territoriale, intesa come: un sistema territoriale è continuo se non sono percepibili discontinuità alla scala spaziale e temporale dell osservatore / usufruitore. In queste due definizioni compaiono alcuni concetti chiave: 1. la configurazione spaziale di una rete ecologica è principalmente lineare, perchè un sistema lineare offre vantaggi notevoli in termini di movimento e di trasporto di specie e nutrienti; 2. il collegamento tra aree naturali è ciò che definisce e giustifica una rete ecologica; 3. le reti ecologiche sono multifunzionali, basate su una compatibilità spaziale e funzionale tra differenti usi del suolo. Quindi, la progettazione territoriale necessaria per una rete ecologica deve fare riferimento a obiettivi ecologici, culturali, sociali e anche estetici; 4. la strategia delle reti ecologiche è coerente con il concetto di sviluppo sostenibile, che è basato sulla complementarità tra protezione della natura e sviluppo economico. Tramite le reti ecologiche, infatti, non si guarda solo alla protezione dell ambiente, ma altri usi del paesaggio sono riconosciuti e ritenuti legittimi, e soprattutto è ammesso un equilibrio tra l uso della risorse e la loro protezione; 5. le reti ecologiche rappresentano una strategia spaziale basata sulle particolari caratteristiche e sui vantaggi forniti dai sistemi lineari integrati. Esse devono essere considerate come un elemento necessario per la pianificazione fisica del territorio e devono servire per proteggere e connettere gli elementi non lineari del paesaggio; 2

3 6. la continuità territoriale non è definibile in senso generale per tutti gli organismi che popolano un territorio; lo stesso sistema territoriale può essere, al contempo, continuo per un gruppo di organismi e discontinuo per un altro. Per tale motivo, la continuità territoriale deve essere progettata per almeno quattro macro-categorie di organismi che hanno esigenze molto diverse di spostamento: mammiferi, rettili, anfibi, uccelli. Per esempio, i primi hanno esigenze di spostamento ad ampio raggio (umbrella species). La letteratura recente ha introdotto ulteriori concetti chiave riguardo le reti ecologiche e la continuità ecologica del territorio (Leitao e Ahern J., 2002). Si riassumono di seguito i principali: a) il concetto di continuità spaziale del territorio non deve essere confuso con il concetto di stabilità. Un sistema territoriale può variare nel tempo e nello spazio (instabilità spazio-temporale) eppure essere continuo (connesso). La discriminante è il motore del cambiamento: l uomo tende a creare modifiche veloci, locali, caotiche e discontinuizzanti; i processi naturali tendono a creare modifiche lente, non locali, ordinate lungo gradienti e continuizzanti; b) la continuità (o discontinuità) ecologica è legata in modo indissolubile a fattori sociali ed economici. Una discontinuità (nel senso di evento traumatico) socio-economica può generare discontinuità nell uso del suolo di una certa area (per es. abbandono di certe aree e/o urbanizzazione di altre) e come conseguenza discontinuità ecologica Quindi è lecito parlare al plurale di continuità e di discontinuità interrelate uomo/ambiente; c) la continuità territoriale ha due componenti: la continuità strutturale (detta anche connettività) e la continuità funzionale (connettanza). La prima riguarda la presenza sul territorio di nodi di biodiversità e di corridoi ecologici in grado di connetterli. In altre parole, la connettività riguarda gli elementi strutturali del territorio e può essere stimata a partire dalla cartografia dell uso del suolo di una certa area. La connettanza è invece un concetto molto più complesso e riguarda l effettiva possibilità di utilizzo da parte delle specie dei nodi e dei corridoi presenti. Si tratta in sostanza di un concetto inerente la funzionalità territoriale, che può essere studiato solo mediante complessi modelli e simulazioni scientifici. I due tipi di continuità non sono indipendenti: non può esistere una continuità funzionale se prima non ne esiste una di tipo strutturale. Il viceversa purtroppo non è vero: corridoi e nodi potrebbero essere presenti ma, per esempio, non consentire una sufficiente mobilità spaziale delle specie oppure potrebbero essere compromessi dalla presenza ravvicinata di fattori di disturbo antropico (strade, autostrade, centri abitati, cave, discariche ecc ). d) affinchè la continuità territoriale sia efficace deve poter godere di ridondanza, ovvero deve essere possibile per le specie più di una via tra un nodo ed un altro. La ridondanza garantisce una maggiore probabilità del verificarsi di continuità funzionale a partire da quella strutturale. 3

4 e) quando si progetta una rete ecologica, è necessario quindi porsi tre domande fondamentali: 1) continuità tra quali comparti? Per esempio, l obiettivo può essere la continuità spaziale tra i geositi di una certa area; 2) continuità per quali attori? Ad esempio, si può ricercare la continuità per un certo macro-gruppo (es. anfibi) che si devono poter muovere tra i diversi comparti; 3) quale grado di continuità si vuole raggiungere? un sistema territoriale non è mai configurabile aprioristicamente come connesso o disconnesso, ma presenta vari livelli di continuità/discontinuità. 3. Vantaggi e svantaggi delle reti ecologiche La recente ricerca scientifica ha messo in evidenza potenziali vantaggi e svantaggi delle reti ecologiche (Conine et al., 2004; Fabos, 2004). Uno dei benefici è certamente quello di moderare i flussi di materia ed energia per mantenere livelli più sostenibili della funzionalità del paesaggio attraverso un azione tamponante. Concettualmente ci sono due tipi di zone tampone che si riferiscono alle reti ecologiche: i corridoi ripariali filtranti e le zone cuscinetto. I sistemi ripariali si trovano generalmente alla base di zone collinari o montane e diventano così i recipienti dei materiali mossi dai processi di erosione che spesso colpiscono l integrità ecologica degli ecosistemi fluviali. I corridoi ecologici possono mitigare questi impatti filtrando i sedimenti e controllando l erosione. Nei paesaggi più temperati la rete di drenaggio assume una forma dendritica, coi rami di sorgente collegati con canali più larghi a valle e infine al fiume principale. Se è presente una rete ecologica sotto forma di corridoi ripariali lungo le aree fluviali, questa è in grado di proteggere il sistema fluviale dai flussi eccessivi di nutrienti, di materia e di energia che provengono dalle aree adiacenti. L ampiezza dei corridoi ripari e l ordine del corso d acqua dovrebbero essere in relazione, per cui con corsi d acqua di ordine maggiore occorrono fasce tampone più grandi. La funzione di cuscinetto delle reti ecologiche è invece quella di proteggere gli habitat interni ( core areas ) da perturbazioni provenienti dall esterno. Gli habitat interni sono zone non frammentate essenziali per le specie specialiste che non possono esistere in paesaggi altamente disturbati e frammentati; quindi il mantenimento di tali habitat interni è indispensabile per la protezione della biodiversità. Come già menzionato, le zone frammentate soffrono l incremento delle perturbazioni esterne (per es., l incremento della predazione sulle specie autoctone; il diffondersi di piante invasive alloctone). Le zone-cuscinetto degli habitat interni hanno la capacità di tamponare, o eliminare del tutto, i fattori di perturbazione esterna attraverso un appropriata azione di pianificazione e gestione della rete ecologica. Un secondo beneficio delle reti ecologiche, nonché l argomento più scientificamente supportato che avvalora le reti ecologiche, è il loro ruolo potenziale nel mitigare gli effetti negativi della frammentazione del paesaggio, tesi basata sulle teorie della biogeografia delle isole e delle 4

5 metapopolazioni. Il concetto di collegamento spaziale in una rete di zone adeguate di habitat è una strategia promettente in termini di biodiversità: le reti ecologiche aumentano le prospettive di sopravvivenza per le specie, particolarmente per quelle che mostrano dinamiche di metapopolazione. Un terzo beneficio delle reti ecologiche risiede nella loro capacità di procurare una struttura visibile e leggibile del paesaggio. La pianificazione delle reti ecologiche come forma di progetto a scala regionale potrebbe avere un impatto profondo sulle caratteristiche fisiche e spaziali del paesaggio, rendendo più visibili e leggibili le sue caratteristiche e i suoi processi naturali. Per esempio, Arendt (2004) ha chiesto agli architetti del paesaggio di progettare per gli Stati Uniti una rete ecologica a scala nazionale che dovrebbe essere segnata sulle mappe esattamente come il sistema delle strade inter-statali. Ahern (1995) ha evidenziato un quarto beneficio delle reti ecologiche, pubblicando un lavoro che difendeva i corridoi ecologici per il loro ruolo nel suscitare consapevolezza e conoscenza ambientale dai livelli locali a quelli regionali. Sebbene ci sia un numero sempre crescente di argomenti a favore, le reti ecologiche non possiedono un consenso universale come applicazione del concetto di continuità ecologica. Dawson (1994) e Fabos (2004) identificano tre ragioni per cui i corridoi ecologici potrebbero non essere necessari: a) alcune specie possono spostarsi nel territorio senza i corridoi; b) c è poca evidenza che le specie minacciate useranno i corridoi; c) i corridoi potrebbero facilitare la diffusione di specie invasive nelle aree protette. Alcuni autori (Henein e Merriam, 1990; Merriam e Lanoue, 1990) mettono in evidenza che alcuni importanti habitat per gli animali e le piante potrebbero essere migliori se lasciati isolati, e che i corridoi dovrebbero sempre essere conosciuti in un contesto complessivo del paesaggio per poter determinare se il collegamento previsto è desiderabile o anche solo necessario. Gli oppositori delle reti ecologiche rivendicano che la risposta strategica più appropriata alla frammentazione del paesaggio è la protezione delle larghe zone esistenti prima della frammentazione, attraverso un ulteriore protezione o la creazione di nuove zone naturali. Nei paesaggi aperti i corridoi forestati sono un introduzione non naturale e inappropriata, che può radicalmente cambiare il paesaggio fisico-culturale e visivo. Questa critica è stata espressa riguardo i paesaggi dove l applicazione della teoria della biogeografia delle isole ha già influenzato la politica di pianificazione del paesaggio come, per esempio, in Olanda. La strategia di pianificazione delle reti ecologiche deve inoltre esser parte di una più grande e più comprensiva attività di progettazione fisico-paesaggistica. La popolarità delle reti ecologiche infatti suscita un interesse tale che molti potrebbero vederle come l unica azione di progettazione 5

6 necessaria; in certe circostanze potrebbe sminuire le altre questioni e priorità della pianificazione del paesaggio, come per esempio la protezione delle risorse rare e scarse e la preoccupazione di mitigare o compensare i pericoli per il paesaggio stesso. Infine i database digitali su larga scala forniscono i dati spaziali necessari per i processi di pianificazione delle reti ecologiche, ma la proprietà terriera è spesso assente da tali database, a causa del dettaglio e della complessità spaziale inerente le questioni legali connesse alla precisione dei dati. Nel contesto dell attuazione del progetto invece tali proprietà vengono prese in considerazione, portando spesso i proprietari terrieri ad opporsi energicamente alla proposta e realizzazione delle reti ecologiche, che vedono come una violazione dei loro diritti di proprietà. Questo tipo di opposizione può essere spesso evitato trovando un punto d incontro tra le parti, se solo i proprietari terrieri venissero coinvolti nel processo di pianificazione. 4. Uno sguardo alla situazione internazionale Negli ultimi 50 anni, le tendenze globali riguardo l uso del suolo e le strategie di pianificazione del territorio sono cambiate in modo radicale. In base alla geografia dei diversi Paesi varia anche la natura di questi cambiamenti, ma esiste una consapevolezza globale che l uso intensivo del territorio produce alcuni effetti comuni, tra cui a) un decremento nell eterogeneità del paesaggio e b) un incremento nella frammentazione; entrambi questi effetti hanno conseguenze biologiche e abiotiche negative sul paesaggio stesso. La risposta globale a queste tendenze suggerisce strategie per giungere alla realizzazione di un paesaggio sostenibile, nel quale i bisogni del presente sono soddisfatti senza compromettere la capacità di soddisfare i bisogni futuri. In alcuni Paesi il concetto di paesaggio sostenibile è già stato adottato ed avvallato da regolamentazioni politiche; progetti-pilota di reti ecologiche sono stati realizzati a molte scale basandosi sulle teorie dell ecologia del paesaggio. In Europa, questi progetti sono spesso conosciuti come infrastrutture ecologiche, reti di biotopi o progetti di rete ecologica (Jongman, 2004). In USA e Canada il concetto di infrastruttura ecologica si è spesso concretizzato con iniziative locali sull uso ottimale del suolo (Conine et al., 2004). I progetti di una rete ecologica sono incominciati a livello prima locale e poi regionale. Come risultato, le reti ecologiche tendono a coinvolgere un gran numero di sostenitori nella zona in cui si realizzano e tendono ad essere pensate in modo multi-scopo, ovvero basate sulle diverse combinazioni di usi compatibili. Nonostante queste politiche e piani di azione in Europa e Nord America derivino dalle stesse teorie di base dell ecologia del paesaggio, la loro interpretazione e la realizzazione risultante sono abbastanza differenti perché, oltre alla variabilità di base del paesaggio, i progetti sono influenzati dal fatto che ogni paese ha specifici problemi nell uso del territorio, propri valori culturali e propri 6

7 sistemi legali di pianificazione. Un grande problema risiede nel fatto che nella recente letteratura esistono numerosi nomi assegnati alle reti ecologiche, tra cui per esempio infrastruttura ecologica, struttura ecologica, rete ecologica, sistemi di spazio aperto esteso, moduli di uso plurimo, reti di habitat, corridoi ecologici, struttura di risanamento del territorio e nessuno di questi è universalmente accettato. La recente letteratura degli USA sta accettando il termine greenways, ma la conseguenza dell attuale incomprensione terminologica è che la ricerca e la letteratura al riguardo risultano poco coordinate; questo contribuisce ad impoverire la comunicazione e determina una mancata opportunità per la pianificazione e implementazione di esperimenti globali sulle reti ecologiche. Esistono comunque molti esempi positivi di progettazione e implementazione di reti ecologiche in letteratura. Essendo uno dei paesaggi più densamente popolati e intensivamente sfruttati del mondo, l Olanda può esser vista come un precursore dei problemi del paesaggio. La risposta della pianificazione olandese ad un paesaggio culturalmente ricco e sfruttato in modo intensivo è stata innovativa e paradigmatica (Van Opstal, 1999). Gli olandesi hanno in sistema di pianificazione altamente strutturato su tre livelli, nazionale, provinciale e municipale. A livello nazionale la politica di pianificazione fisica è decisa e coordinata tra diversi ministeri. Il Fourth Policy Document on Physical Planning, che costituisce la base dell attuale politica di pianificazione fisica nazionale, sostenne la necessità dell isolamento spaziale degli usi incompatibili del terreno. Il successivo Nature Policy Plan of the Netherlands definì la rete ecologica nazionale alla scala 1: con lo scopo di proteggere, tamponare, collegare le aree naturali interne, le aree destinate al recupero della natura e i corridoi ecologici dell intero paese. Il successivo livello di pianificazione in Olanda è alla scala delle 12 province. A questa scala (1: ) la rete ecologica nazionale è interpretata al dettaglio e adattata al paesaggio specifico, al contesto politico, culturale e ambientale delle province. I progetti provinciali sono essenzialmente progetti di coordinamento, per assicurare che i progetti locali siano coerenti tra loro e con i progetti nazionali. Infine a livello municipale vengono progettate e implementate reti ecologiche in scala 1: che tengono conto del problema della compatibilità con le proprietà dei terreni. 5. Conclusioni e prospettive Il numero di piani che implementano le reti ecologiche è in forte amento negli ultimi decenni. Questo sviluppo è visto come una risposta alla sempre crescente frammentazione del paesaggio ed al suo uso intensivo. Si cerca in questo modo di considerare la connessione ecologica entro la pianificazione del paesaggio. La progettazione di reti ecologiche sembra essere una grossa opportunità non solo ecologica, ma anche sociale perchè ha la capacità di aumentare la 7

8 coordinazione tra i diversi paesi confinanti, i diversi settori amministrativi, le popolazioni locali e le organizzazioni non governative che in molti paesi e regioni hanno un influenza decisiva. La strategia delle reti ecologiche aiuta ad aumentare la consapevolezza per la conservazione della natura. Per l'implementazione dei futuri sistemi di reti ecologiche è necessario: mettere a sistema tutti i soggetti interessati includendo i settori economici come l'agricoltura, la selvicoltura e il turismo; sviluppare strumenti, anche economici, per l'implementazione a livello locale; scambiare e condividere esperienze e risultati tra università ed enti locali; supportare programmi di ricerca multidisciplinari che prevedano anche il coinvolgimento delle popolazioni locali. La ricostruzione di continuità ecologiche richiede sopra ogni cosa una progettazione basata su metodologie scientifiche quantitative e rigorose. Solo in questo modo si può realizzare il corretto compromesso tra conservazione ambientale e attività antropica. Tra le metodologie considerate di maggiore rigore ed affidabilità si trovano gli algoritmi genetici (Ferrarini et al., 2008; Rossi et al., 2008). Tale metodologia permette di simulare un numero praticamente infinito di possibili soluzioni al problema della progettazione di una rete ecologica in un tempo relativamente limitato per i computer attualmente disponibili. Per fare ciò si appoggia ad un approccio euristico in cui le possibili soluzioni al problema vengono simulate, selezionate, riprodotte, mutate esattamente come nel processo darwiniano di evoluzione. La soluzione ideale risulta essere la più evoluta, in senso darwiniano, tra tutte le soluzioni generate dall'algoritmo genetico. Al termine di tali simulazioni, è possibile per il pianificatore o per il ricercatore individuare la rete ecologica ottimale per il territorio in esame, laddove il termine ottimale indica il migliore compromesso tra tutti i criteri (ecologici, economici, estetici ecc ) che sono richiesti per la progettazione di una rete ecologica. In tal senso, l utilizzo di algoritmi genetici per la progettazione di reti ecologiche rappresenta la perfetta applicazione del concetto di adaptive management (Norton e Steinemann 2001; Gregory et al., 2006) secondo cui, tra le altre cose, lo scenario gestionale ottimale per il territorio può essere scelto solo dopo aver sperimentato e confrontato un numero congruo di alternative gestionali. 6. Bibliografia - Ahern J., Greenways as a planning strategy. Landscape and Urban Planning 33: Arendt R., Linked landscapes: creating greenway corridors through conservation subdivision design strategies in the northeastern and central United States. Landscape and Urban Planning 68:

9 - Buechner M., A geometric model of vertebrate dispersal: tests and implications. Ecology 68: Cayuela L., Habitat evaluation for the Iberian wolf Canis lupus in Picos de Europa National Park, Spain. Applied Geography 24: Conine A. et al., Planning for multi-purpose greenways in Concord, North Carolina. Landscape and Urban Planning, 68: Danielson B. et al., The influence of corridors on the movement behavior of individual Peromyscus polionotus in experimental landscapes. Landscape Ecology 15: Dawson, D., Are habitat corridors conduits for animals and plants in a fragmented landscape? A review of scientific evidence. English Nature Research Report Debinski D.M., Holt R.D., 2000 A survey and overview of habitat fragmentation experiments. Conservation Biology 2: Fabos J.G., Greenway planning in the United States: its origins and recent case studies. Landscape and Urban Planning 68: Farhig, L., Merriam, G., Habitat patch connectivity and population survival. Ecology Ferrarini A., Rossi G., Parolo G., Ferloni M., Planning low-impact tourist paths within a Site of Community Importance through the genetic optimisation of biological and logistic criteria. Biological Conservation, in press. - Gregory, R.; Failing, L. & P. Higgins Adaptive management and environmental decision making: a case study application to water use planning. Ecological Economics 58, Hansson, L., Söderström, L., Solbreck, C., The ecology of dispersal in relation to conservation. In: Hansson, L. (Ed.) Jagomägi, J., Principles of natural Conservation. Elsevier, Amsterdam, pp Henein K. M. e Merriam G., 1990 The elements of connectivity where corridor quality is variable. Landscape Ecology 4: Jongman R.H.G., European ecological networks and greenways. Landscape and Urban Planning 68: Leitao B. A., Ahern J., Applying landscape ecological concepts in sustainable landscape planning. Landscape and Urban Planning 59: Merriam G. e Lanoue A., 1990 Corridor use by small mammals: field measurement for three experimental types of Peromyscus leucopus. Landscape Ecology 4: Norton, B.G. & A.C. Steinemann Environmental values and adaptive management. Environmental Values 10,

10 - Parolo G., Rossi G., Ferrarini A., Assessing better potential distribution of plant species through Maximum Entropy method. Journal of Applied Ecology, in press. - Rossi G., Ferrarini A., Parolo G., Settling the foremost trade-off between biodiversity conservation and tourist activities in a protected area by means of genetic algorithms. Conservation Biology, in press. - Stamps J.A., Buechner M. e Krishnan V.V., 1987 The effects of edge permeability and habitat geometry on emigration from patches of habitat. American Naturalist 129: Van Opstal, A., The architecture of the Pan- European Ecological Network. Report no. 37, National Reference Centre for Nature Conservation, Wageningen, The Netherlands. - Wade T. G., Riitters K. H., Wickham J. D. e K. B. Jones, Distribution and causes of global forest fragmentation. Conservation Ecology, 7(2). 10

Ireneo Ferrari Alessandro Ferrarini sabato 12/5/2007 Ferrari I., Ferrarini A. 1

Ireneo Ferrari Alessandro Ferrarini sabato 12/5/2007 Ferrari I., Ferrarini A. 1 Conservazione e ricostruzione di continuità ecologiche Ireneo Ferrari (ireneo.ferrari@unipr.it) Alessandro Ferrarini (sgtpm@libero.it) 1 Una definizione di continuità Un sistema territoriale è continuo

Dettagli

Dal Bosco di Vanzago al Parco delle Groane

Dal Bosco di Vanzago al Parco delle Groane Dal Bosco di Vanzago al Parco delle Groane REALIZZARE LA CONNESSIONE ECOLOGICA LUNGO IL CORRIDOIO REGIONALE 28 E LA DORSALE VERDE NORD Obiettivo Realizzare la connessione ecologica tra il Bosco di Vanzago

Dettagli

Le conseguenze che l eterogeneità spaziale e la struttura del paesaggio presentano sui diversi livelli di organizzazione

Le conseguenze che l eterogeneità spaziale e la struttura del paesaggio presentano sui diversi livelli di organizzazione 4. Come funziona il paesaggio? Rapporto tra la struttura e la funzione. Le conseguenze che l eterogeneità spaziale e la struttura del paesaggio presentano sui diversi livelli di organizzazione a) Popolazioni

Dettagli

Corso di Ecologia Forestale

Corso di Ecologia Forestale Corso di Ecologia Forestale Donatella Spano Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei Università di Sassari spano@uniss.it Copyright 2006 Università di Sassari Paesaggio Porzione del territorio dove ricorre

Dettagli

Agenda 2000 (o Agenda di Rio)

Agenda 2000 (o Agenda di Rio) Varese, 29 marzo 2012 Vive solo chi si muove Le reti ecologiche per la conservazione della biodiversità La biodiversità e l importanza delle reti ecologiche Giuseppe Bogliani Università di Pavia Agenda

Dettagli

Biodiversità e paesaggio. Bruno Zanon Comitato Scientifico step

Biodiversità e paesaggio. Bruno Zanon Comitato Scientifico step Biodiversità e paesaggio Bruno Zanon Comitato Scientifico step Biodiversità Diversità biologica: molteplicità degli esseri viventi; molteplicità degli ecosistemi. Diversità genetica (variabilità tra gli

Dettagli

IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: ESPLORAZIONE DELL ARGOMENTO"

IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: ESPLORAZIONE DELL ARGOMENTO IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: ESPLORAZIONE DELL ARGOMENTO" CLASSE III UNITA' DI APPRENDIMENTO 2: LA DIVERSITA

Dettagli

PRINCIPALI NOVITA DI PIANO DELLE REGOLE E PIANO DEI SERVIZI

PRINCIPALI NOVITA DI PIANO DELLE REGOLE E PIANO DEI SERVIZI LA VARIANTE AL PGT DI MONZA Innovazione nei processi di pianificazione integrata alla scala comunale PRINCIPALI NOVITA DI PIANO DELLE REGOLE E PIANO DEI SERVIZI Arch. Giuseppe Riva dirigente Settore Governo

Dettagli

Dipartimento Biologia e Biotecnologie C. Darwin. Luigi Boitani. Strategie e tattiche della conservazione della biodiversità

Dipartimento Biologia e Biotecnologie C. Darwin. Luigi Boitani. Strategie e tattiche della conservazione della biodiversità Dipartimento Biologia e Biotecnologie C. Darwin Luigi Boitani Strategie e tattiche della conservazione della biodiversità Proiezioni delle Nazioni Unite per la crescita della popolazione umana nel 2050

Dettagli

Corso di Ecologia Forestale

Corso di Ecologia Forestale Corso di Ecologia Forestale Donatella Spano Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei Università di Sassari spano@uniss.it Copyright 2006 Università di Sassari Ecologia oikos = dimora logos = discorso,

Dettagli

VIVE SOLO CHI SI MUOVE

VIVE SOLO CHI SI MUOVE VIVE SOLO CHI SI MUOVE LA PIANIFICAZIONE DELLA RETE ECOLOGICA IN PROVINCIA DI TRENTO Claudio Ferrari Provincia Autonoma di Trento Incarico Speciale Rete Aree Protette Varese, 29 marzo 2012 Le aree Natura

Dettagli

Margini ed ecotoni. Funzioni dei margini. Ecotoni. Dimensioni dei margini. Funzioni dei margini. Matrice. Ecotoni. Corridoi.

Margini ed ecotoni. Funzioni dei margini. Ecotoni. Dimensioni dei margini. Funzioni dei margini. Matrice. Ecotoni. Corridoi. Margini ed ecotoni Matrice Ecotoni Macchie Corridoi Ecotoni Funzioni dei margini Edge/ porzione di un sistema ecologico vicino al suo perimetro, nella quale si fanno sentire le influenze dell ambiente

Dettagli

Dalle carte della vegetazione ai Piani di Gestione di SIC e ZPS

Dalle carte della vegetazione ai Piani di Gestione di SIC e ZPS Dalle carte della vegetazione ai Piani di Gestione di SIC e ZPS Dr. Alessandro Ferrarini 1 SIC e ZPS Rete Natura 2000 : rete pan-europea di siti importanti per la conservazione (ZSC = zone speciali per

Dettagli

BIODIVERSAMENTE CONSAPEVOLI. Introduzione. a cura di Davide Bazzanella e Franco Frisanco

BIODIVERSAMENTE CONSAPEVOLI. Introduzione. a cura di Davide Bazzanella e Franco Frisanco BIODIVERSAMENTE CONSAPEVOLI Introduzione a cura di Davide Bazzanella e Franco Frisanco Istituto Agrario di S.Michele 1874-2013 Biodiversità = Un po di storia! Diversità della vita Il termine biodiversità

Dettagli

Biodiversità: bene sociale e servizio ecosistemico

Biodiversità: bene sociale e servizio ecosistemico Biodiversità: bene sociale e servizio ecosistemico Ettore Capri Università Cattolica del Sacro Cuore BioD Days, Piacenza 25 novembre 2010 Sommario Definizioni Quadro legislativo Come fare, cosa fare Cos

Dettagli

Il Piano di Governo del Territorio L INFRASTRUTTURA AMBIENTALE RETE ECOLOGICA COMUNALE

Il Piano di Governo del Territorio L INFRASTRUTTURA AMBIENTALE RETE ECOLOGICA COMUNALE Il Piano di Governo del Territorio L INFRASTRUTTURA AMBIENTALE RETE ECOLOGICA COMUNALE CONNETTIVITÀ URBANA Milano, 31 marzo 2015 RIFERIMENTI NORMATIVI DELLA RETE ECOLOGICA Art. 9 LR 12/2005 - Piano

Dettagli

Restauro ecologico Suo ruolo nella conservazione della biodiversità

Restauro ecologico Suo ruolo nella conservazione della biodiversità SEMINARIO Biodiversità, ogni specie è importante Legnaro Agripolis 8 maggio 2013 Restauro ecologico Suo ruolo nella conservazione della biodiversità Michele Scotton Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti

Dettagli

RETI ECOLOGICHE e TUTELE NATURALISTICHE E PAESAGGISTICHE

RETI ECOLOGICHE e TUTELE NATURALISTICHE E PAESAGGISTICHE RETI ECOLOGICHE e TUTELE NATURALISTICHE E PAESAGGISTICHE OBIETTIVO DEL PTCP: COORDINAMENTO e INTEGRAZIONE di diverse politiche e normative volte alla conservazione, tutela e valorizzazione della biodiversità,

Dettagli

Progetto BioVAgando. Primo incontro. Micol Cappello - CAST 23 settembre 2013

Progetto BioVAgando. Primo incontro. Micol Cappello - CAST 23 settembre 2013 Centro per un Appropriato Sviluppo Tecnologico Via Garibaldi 45 Laveno Mombello (Va) Progetto BioVAgando Primo incontro Micol Cappello - CAST 23 settembre 2013 Il progetto BioVAgando Promosso da ISIS Newton,

Dettagli

Dalle criticità idrauliche alla gestione della vegetazione: la manutenzione dei corsi d acqua nell approccio regionale

Dalle criticità idrauliche alla gestione della vegetazione: la manutenzione dei corsi d acqua nell approccio regionale LA GESTIONE DELLA VEGETAZIONE RIPARIALE TRA RISCHIO IDRAULICO E TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ E DEL PAESAGGIO Dalle criticità idrauliche alla gestione della vegetazione: la manutenzione dei corsi d acqua nell

Dettagli

L ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO

L ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO L ITALIA SOSTENIBILE IDEE E AZIONI PER IL FUTURO BOLOGNA 20-21 MAGGIO 2016 C.N.R. AREA DELLA RICERCA DI BOLOGNA Biodiversità e Cambiamenti Climatici proposte operative Roberto Danovaro Università Politecnica

Dettagli

LE AREE PROTETTE, LUOGHI DI TURISMO SOSTENIBILE

LE AREE PROTETTE, LUOGHI DI TURISMO SOSTENIBILE LE AREE PROTETTE, LUOGHI DI TURISMO SOSTENIBILE Strategie e opportunità nell Anno internazionale del turismo sostenibile per lo sviluppo 27 Giugno 2017 - Roma Edo Ronchi Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile

Dettagli

La frammentazione del paesaggio agrario: effetti sul microclima

La frammentazione del paesaggio agrario: effetti sul microclima Roma, 9.6.2005 La frammentazione del paesaggio agrario: effetti sul microclima Corrado Battisti Servizio Ambiente - Ufficio Conservazione Natura Provincia di Roma Frammentazione ambientale di origine antropica

Dettagli

Aree naturali tutelate. in Friuli Venezia Giulia

Aree naturali tutelate. in Friuli Venezia Giulia Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, università Servizio tutela del paesaggio e biodiversità Aree naturali tutelate Gestione nell ambito rete costiero

Dettagli

Riserva Naturale Regionale Orientata Dune di Campomarino. Aspetti normativi

Riserva Naturale Regionale Orientata Dune di Campomarino. Aspetti normativi Riserva Naturale Regionale Orientata Dune di Campomarino Aspetti normativi Il quadro normativo Le Aree Protette Beni paesaggistici Politiche e strumenti di sostegno dell UE Le Direttive CEE Il quadro normativo

Dettagli

Il ruolo delle aree di pertinenza fluviale negli indirizzi della pianificazione sostenibile: un progetto pilota

Il ruolo delle aree di pertinenza fluviale negli indirizzi della pianificazione sostenibile: un progetto pilota Il Piano Territoriale di Coordinamento strumento di pianificazione per la sostenibilità dello sviluppo: l esperienza del P.T.C.P. di Pistoia a confronto Montecatini Terme, 7 Ottobre 2009 Il ruolo delle

Dettagli

LA CONSERVAZIONE DELLO SCOIATTOLO COMUNE IN ITALIA AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO LIFE+ EC-SQUARE

LA CONSERVAZIONE DELLO SCOIATTOLO COMUNE IN ITALIA AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO LIFE+ EC-SQUARE LA CONSERVAZIONE DELLO SCOIATTOLO COMUNE IN ITALIA AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO LIFE+ EC-SQUARE Scopriamo come difendere l ambiente dalle specie introdotte. E capiamo perché farlo è un ottima idea ELISABETTA

Dettagli

Sviluppi del concetto di Rete Ecologica in Italia

Sviluppi del concetto di Rete Ecologica in Italia Le reti ecologiche e il livello provinciale di governo del territorio: riflessioni e spunti dopo il primo monitoraggio del panorama nazionale Arch. Serena D Ambrogi Dipartimento Difesa della Natura Servizio

Dettagli

SCOPI E FINALITA NELL APPRENDIMENTO DELLA GEOGRAFIA TURISTICA NEGLI ISTITUTI TECNICI COMMERCIALI A INDIRIZZO TURISTICO (TRIENNIO)

SCOPI E FINALITA NELL APPRENDIMENTO DELLA GEOGRAFIA TURISTICA NEGLI ISTITUTI TECNICI COMMERCIALI A INDIRIZZO TURISTICO (TRIENNIO) SCOPI E FINALITA NELL APPRENDIMENTO DELLA GEOGRAFIA TURISTICA NEGLI ISTITUTI TECNICI COMMERCIALI A INDIRIZZO TURISTICO (TRIENNIO) COMPETENZE GENERALI Usare termini e concetti fondamentali del linguaggio

Dettagli

Cenni di genetica di popolazione delle specie native

Cenni di genetica di popolazione delle specie native Cenni di genetica di popolazione delle specie native prof. Pallavicini dott. Victoria Bertucci 27 gen 2012 1 Biodiversità L'espressione italiana è un calco linguistico derivante dal termine inglese biodiversity.

Dettagli

Gli anfibi degli ambienti fluviali piemontesi: Biodiversità e conservazione

Gli anfibi degli ambienti fluviali piemontesi: Biodiversità e conservazione Gli anfibi degli ambienti fluviali piemontesi: Biodiversità e conservazione Dott. Daniele Seglie Dipartimento di Biologia Animale e dell Uomo, Università degli Studi di Torino Introduzione Gli ambienti

Dettagli

LO STATO DELLA BIODIVERSITÀ

LO STATO DELLA BIODIVERSITÀ LO STATO DELLA BIODIVERSITÀ Il 2010 e il 2011 sono stati gli anni per salvaguardare la salute del nostro pianeta; in particolar modo il 2010 è stato dichiarato anno internazionale della biodiversità. Negli

Dettagli

ECONOMIA, SOSTENIBILITÀ E RESILIENZA: VALUTARE LA QUALITÀ DEI SISTEMI LOCALI ALLEGATO: REALIZZARE UN ANALISI SWOT Giulia Pesaro

ECONOMIA, SOSTENIBILITÀ E RESILIENZA: VALUTARE LA QUALITÀ DEI SISTEMI LOCALI ALLEGATO: REALIZZARE UN ANALISI SWOT Giulia Pesaro n.1 Fondazione Cariplo progetto Capacity building REesilienceLAB http://www.resiliencelab.eu Incontri di formazione Resilienza urbana e territoriale incontri di formazione 1 aprile 2014 APPROCCI E STRUMENTI

Dettagli

La prevenzione e la manutenzione idraulica a quarant'anni dall'alluvione di Firenze

La prevenzione e la manutenzione idraulica a quarant'anni dall'alluvione di Firenze La prevenzione e la manutenzione idraulica a quarant'anni dall'alluvione di Firenze Firenze 8.11.2006 Le iniziative dei consorzi di bonifica toscani Ing. Francesco Piragino Gestione territoriale La PIANIFICAZIONE

Dettagli

Monitoraggio. Incontro tematico per la partecipazione pubblica a supporto dell elaborazione elaborazione del PBI. Parma, 6 luglio 2011

Monitoraggio. Incontro tematico per la partecipazione pubblica a supporto dell elaborazione elaborazione del PBI. Parma, 6 luglio 2011 Monitoraggio Incontro tematico per la partecipazione pubblica a supporto dell elaborazione elaborazione del PBI Parma, 6 luglio 2011 via Giuseppe Garibaldi, 75-43121 Parma - tel. 0521 2761 www.adbpo.it

Dettagli

Selvicoltura sistemica e possibili attivitànegli habitat forestali: dalle utilizzazioni agli interventi complementari

Selvicoltura sistemica e possibili attivitànegli habitat forestali: dalle utilizzazioni agli interventi complementari Introduzione alla Gestione Forestale Sostenibile nelle Aree Protette Piano Vomano di Crognaleto - 22 settembre 2011-09-19 Selvicoltura sistemica e possibili attivitànegli habitat forestali: dalle utilizzazioni

Dettagli

COMPLESSITA TERRITORIALI

COMPLESSITA TERRITORIALI PROGETTO PILOTA COMPLESSITA TERRITORIALI AZIONE DI SISTEMA PROGETTO PILOTA COMPLESSITA TERRITORIALI AZIONE DI SITEMA La cui IDEA PROGRAMMA è Intercettare le opportunità offerte dall asse infrastrutturale

Dettagli

Capitolo 7 IL TURISMO

Capitolo 7 IL TURISMO Capitolo 7 IL TURISMO 73 7.1 Quadro generale Il turismo è stato il settore produttivo che in Islanda ha avuto maggior crescita negli ultimi anni arrivando ad essere dopo la pesca il settore che contribuisce

Dettagli

WELFARE AZIENDALE. Una leva d'eccellenza per attrarre, trattenere e motivare le persone. L'approccio di OD&M.

WELFARE AZIENDALE. Una leva d'eccellenza per attrarre, trattenere e motivare le persone. L'approccio di OD&M. WELFARE AZIENDALE Una leva d'eccellenza per attrarre, trattenere e motivare le persone. L'approccio di OD&M. WELFARE AZIENDALE Per welfare aziendale si intende la gestione integrata dell insieme di tutte

Dettagli

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA M.I.B.AR. MASTER INTERNAZIONALE DI BIOARCHITETTURA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA La pianificazione sostenibile I Modulo: Elementi di ecologia urbana Arch. LINO GIORGINI Istituto Nazionale di

Dettagli

La biosfera e gli ecosistemi

La biosfera e gli ecosistemi La biosfera e gli ecosistemi La biosfera: l insieme di tutti gli ecosistemi L ecologia studia le interazioni tra gli organismi viventi e il loro ambiente a vari livelli: ECOSISTEMA COMUNITA POPOLAZIONE

Dettagli

Sistema Mugoni: per una gestione integrata e sostenibile

Sistema Mugoni: per una gestione integrata e sostenibile FORUM Sistema Mugoni: per una gestione integrata e sostenibile Parco di Porto Conte, 4 novembre 2016 Introduzione Daniela Addis Coordinatore Nazionale Progetto CAMP Italy Progetto CAMP Italy: principali

Dettagli

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ECOLOGIA

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ECOLOGIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ECOLOGIA LAUREA SPECIALISTICA DELLA CLASSE 6/S - BIOLOGIA Nuovo ordinamento didattico

Dettagli

ENEL E SVILUPPO TERRITORIALE

ENEL E SVILUPPO TERRITORIALE ENEL E SVILUPPO TERRITORIALE Il caso Puglia L innovazione in Enel Strategia Open Power L innovazione tecnologica e le evoluzioni economiche e sociali di questi ultimi tempi hanno trasformato il mondo.

Dettagli

AMBIENTE, BIODIVERSITÀ E APPLICAZIONI BIOFARMACEUTICHE. Mauro Ballero Dipartimento di Scienze Botaniche, Facoltà di farmacia, Università di Cagliari

AMBIENTE, BIODIVERSITÀ E APPLICAZIONI BIOFARMACEUTICHE. Mauro Ballero Dipartimento di Scienze Botaniche, Facoltà di farmacia, Università di Cagliari AMBIENTE, BIODIVERSITÀ E APPLICAZIONI BIOFARMACEUTICHE. Mauro Ballero Dipartimento di Scienze Botaniche, Facoltà di farmacia, Università di Cagliari Negli ultimi decenni le problematiche ambientali stanno

Dettagli

I corridoi ecologici della Regione del Veneto: focus del P.T.R.C.

I corridoi ecologici della Regione del Veneto: focus del P.T.R.C. I corridoi ecologici della Regione del Veneto: focus del P.T.R.C. Regione del Veneto Servizio Forestale Regionale-Verona dott.ssa Gabriella Rivaben IL P.T.R.C. Strumento di pianificazione Adottato nel

Dettagli

Scheda dei paesaggi e individuazione degli obiettivi di qualità

Scheda dei paesaggi e individuazione degli obiettivi di qualità Scheda dei paesaggi e individuazione degli obiettivi di qualità Contenuti della scheda Per la definizione degli indirizzi di valorizzazione dei paesaggi gli elementi conoscitivi relativi ad ogni territorio

Dettagli

BA_09. AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). PROFILO DESCRITTIVO DELL AREA

BA_09. AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). PROFILO DESCRITTIVO DELL AREA SCHEDA n. : BA_09 AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). Data: 31.10.2011 Rilevatore: CG/cv DENOMINAZIONE: : Via Presolala/Via Resegone (ambito

Dettagli

provincia di mantova

provincia di mantova Coordinamento, promozione, integrazione dei PLIS nel sistema Provinciale Criticità, potenzialità dei Parchi locali nella strutturazione del paesaggio e verso una promozione culturale e turistica a dimensione

Dettagli

premesso che Coldiretti Lipu Coldiretti Lipu

premesso che Coldiretti Lipu Coldiretti Lipu Coldiretti & Lipu premesso che Coldiretti è una forza sociale che rappresenta le imprese agricole e valorizza l agricoltura come risorsa economica, umana ed ambientale Lipu è un Associazione che opera

Dettagli

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ECOLOGIA

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ECOLOGIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ECOLOGIA LAUREA SPECIALISTICA DELLA CLASSE 6/S - BIOLOGIA NUOVO ORDINAMENTO DIDATTICO

Dettagli

P.O. Tutela e gestione della Fauna. Gennaio- febbraio 20166

P.O. Tutela e gestione della Fauna. Gennaio- febbraio 20166 P.O. Tutela e gestione della Fauna CORSO DI ABILITAZIONE ALLA QUALIFICA DI OPERATORE ADDETTO AL CONTROLLO DELLA FAUNA Volpe Corvidi i Piccione i e Storno L.R. 7/95 art. 25 PRESENTAZIONE DEL CORSO PRINCIPI

Dettagli

I PARCHI E IL PAESAGGIO CONFLITTI E PROPOSTE

I PARCHI E IL PAESAGGIO CONFLITTI E PROPOSTE 3 OTTOBRE 2015 PARCO REGIONALE DELLE ALPI APUANE LE APUANE IERI OGGI E DOMANI I PARCHI E IL PAESAGGIO CONFLITTI E PROPOSTE Paolo Pigliacelli Responsabile Progetti Federparchi L EVOLUZIONE DEL CONCETTO

Dettagli

I linguaggi delle politiche urbane e territoriali

I linguaggi delle politiche urbane e territoriali I linguaggi delle politiche urbane e territoriali L approccio funzionalista L approccio ecologista L approccio territorialista (Reti, Sviluppo locale) L approccio funzionalista Sistemi ambientali come

Dettagli

25/02/2013. La Rete Ecologica della Regione Lombardia. Le fasi principali e i risultati raggiunti

25/02/2013. La Rete Ecologica della Regione Lombardia. Le fasi principali e i risultati raggiunti Le fasi principali e i risultati raggiunti Fase 2 Contenuti e risultati La Rete Ecologica della Regione Lombardia La Rete Ecologica nella Pianura Padana e nell Oltrepo pavese collinare e montano dott.

Dettagli

HABITAT E NICCHIA ECOLOGICA

HABITAT E NICCHIA ECOLOGICA HABITAT E NICCHIA ECOLOGICA Fattori ecologici Limiti di tolleranza Definizione di habitat Definizione di nicchia ecologica Nicchia ecologica fondamentale e realizzata Ampiezza e sovrapposizione Principio

Dettagli

Biodiversità: varietà degli esseri viventi che popolano la Terra. Si misura a livello di geni, di specie, di popolazioni e di ecosistemi.

Biodiversità: varietà degli esseri viventi che popolano la Terra. Si misura a livello di geni, di specie, di popolazioni e di ecosistemi. Biodiversità: varietà degli esseri viventi che popolano la Terra. Si misura a livello di geni, di specie, di popolazioni e di ecosistemi. Diversità genetica: Ogni individuo possiede un patrimonio genetico

Dettagli

Indicatori di Qualità e di Fragilità Ecologica

Indicatori di Qualità e di Fragilità Ecologica Convegno CTN CTN-NEBNEB Firenze,17 settembre 2003 Indicatori di Qualità e di Fragilità Ecologica Orazio Rossi Alessandro Ferrarini e Pierfrancesca Rossi Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di

Dettagli

Uso degli agrofarmaci in ambiti extra-agricoli professionali nell Unione Europea

Uso degli agrofarmaci in ambiti extra-agricoli professionali nell Unione Europea Uso degli agrofarmaci in ambiti extra-agricoli professionali nell Unione Europea Agenda Presentazione di ECPA Focus degli Stati membri sulla riduzione dei rischi e/o dell uso Approcci nazionali nei confronti

Dettagli

Esiti dei tavoli di lavoro dei cantieri sociali La matita agli abitanti

Esiti dei tavoli di lavoro dei cantieri sociali La matita agli abitanti Esiti dei tavoli di lavoro dei cantieri sociali La matita agli abitanti TAVOLO DELLE RETI ECOLOGICHE Gli obiettivi dell incontro La provincia individua nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

Dettagli

Biodiversità e territorio: un legame imprescindibile

Biodiversità e territorio: un legame imprescindibile Biodiversità e territorio: un legame imprescindibile Vincenzo Maria Molinari Regione PIemonte Direzione Ambiente Settore Sostenibilità,, Salvaguardia ed Educazione Ambientale La biodiversità La varietà

Dettagli

E.Giusti: Nicchia Ecologica. pag. 1

E.Giusti: Nicchia Ecologica. pag. 1 E.Giusti: Nicchia Ecologica pag. 1 Nicchia Ecologica Quali condizioni sono rilevanti per la funzionalità di un organismo? Esempio: Organismo Terrestre Organismo acquatico Temperatura Umidità Conc. Gas

Dettagli

Autorità di bacino del fiume Po

Autorità di bacino del fiume Po Analisi e proposte tecnico-scientifiche per la conoscenza e la pianificazione integrata del distretto del fiume Po: presentazione del progetto Rete di Monitoraggio del Po (Re.Mo. del Po) Lunedì, 15 maggio

Dettagli

Applicazioni dei modelli CTM: analisi di scenario

Applicazioni dei modelli CTM: analisi di scenario Applicazioni dei modelli CTM: analisi di scenario Sommario Cos è un analisi di scenario Esempio di applicazione: il progetto City-Delta Scelte tecniche (impostazione di un analisi di scenario) Validazione

Dettagli

ferdinando boero Università di Lecce

ferdinando boero Università di Lecce ferdinando boero Università di Lecce La diversità Il mondo è abitato da molti organismi evidentemente diversi tra loro L identificazione della diversità è presente sin dall inizio della cultura umana In

Dettagli

LEZIONE EXTRA. Slide ad integrazione Lezione 10 maggio 2012

LEZIONE EXTRA. Slide ad integrazione Lezione 10 maggio 2012 LEZIONE EXTRA Slide ad integrazione Lezione 10 maggio 2012 LE TEORIE POST-MAYER? DOMANDA TEORIE POST-HYMER 2 luoghi di sviluppo - Cambridge (U.S.A.) - Reading (G.B.) TEORIE DI CAMBRIDGE 2 filoni: a) Filone

Dettagli

Carta di Ottawa per la promozione della salute

Carta di Ottawa per la promozione della salute Carta di Ottawa per la promozione della salute 1 Conferenza Internazionale sulla Promozione della Salute del 1986 per stimolare l azione l a favore della Salute per Tutti per l anno l 2000 e oltre Promozione

Dettagli

Bio e Bea alla scoperta dei diritti della natura e dell uomo

Bio e Bea alla scoperta dei diritti della natura e dell uomo Bio e Bea alla scoperta dei diritti della natura e dell uomo Un itinerario tra i 10 messaggi dell Unione Europea per la conservazione degli ecosistemi e la tutela della biodiversità. cambiamenti climatici

Dettagli

Maurizio Giugni Problemi di pianificazione e gestione delle risorse idriche.

Maurizio Giugni Problemi di pianificazione e gestione delle risorse idriche. Maurizio Giugni Problemi di pianificazione e gestione delle risorse idriche. 1 Lezione n. Parole chiave: Gestione risorse idriche. Disponibilità e fabbisogni. Corso di Laurea: Ingegneria per l Ambiente

Dettagli

SPAZIO, TEMPO, GENERI PER LA QUALITA DELLA VITA. Bergamo: esperienza di pianificazione integrata degli spazi e dei tempi della città

SPAZIO, TEMPO, GENERI PER LA QUALITA DELLA VITA. Bergamo: esperienza di pianificazione integrata degli spazi e dei tempi della città SPAZIO, TEMPO, GENERI PER LA QUALITA DELLA VITA Bergamo: esperienza di pianificazione integrata degli spazi e dei tempi della città Teatro Margherita di Bari 18 marzo 2013 Bergamo: nodo di un sistema urbano

Dettagli

Consumo di suolo: i dati e le iniziative regionali

Consumo di suolo: i dati e le iniziative regionali Consumo di suolo: i dati e le iniziative regionali Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio CONSUMO DI SUOLO La necessità di limitare il consumo di suolo Se il suolo viene consumato/degradato

Dettagli

PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA. PIANO del PARCO

PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA. PIANO del PARCO PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA, CAMPIGNA PIANO del PARCO Rapporto Ambientale ai fini della Valutazione Ambientale Strategica (VAS): rinvii ai contenuti di cui all Allegato VI

Dettagli

Lecce, Castello Carlo V 19 gennaio

Lecce, Castello Carlo V 19 gennaio Lecce, Castello Carlo V 19 gennaio 2016 DEFINIZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 analisi territoriale e analisi SWOT esperienze delle precedenti programmazioni coinvolgimento degli stakeholder Strategia:

Dettagli

orientamento e formazione degli insegnanti

orientamento e formazione degli insegnanti PROGETTO LAUREE SCIENTIFICHE orientamento e formazione degli insegnanti matematica 20 aprile 2005 Gabriele Anzellotti Università di Trento [rappresentante Con-Scienze] Laura Mengoni Assolombarda [rappresentante

Dettagli

Linee Guida su Ambiente e paesaggio: il percorso effettuato

Linee Guida su Ambiente e paesaggio: il percorso effettuato Convegno CATAP Riflessi della nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 sull ambiente e sul paesaggio in Italia. Roma, 19 giugno 2014 Linee Guida su Ambiente e paesaggio: il percorso effettuato Ing. Luciano

Dettagli

acqua il monitoraggio in Campania

acqua il monitoraggio in Campania acqua il monitoraggio in Campania 2002-2006 L acqua è probabilmente l unica risorsa naturale che interessa tutti gli aspetti della civiltà umana, dallo sviluppo agricolo e industriale ai valori culturali

Dettagli

LA RETE NATURA 2000 E PIANI DI GESTIONE

LA RETE NATURA 2000 E PIANI DI GESTIONE Servizio conservazione della natura e degli habitat, tutela della fauna selvatica LA RETE NATURA 2000 E PIANI DI GESTIONE 1. LE DIRETTIVE COMUNITARIE A TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ E LA RETE NATURA 2000.

Dettagli

A relazione dell'assessore Valmaggia:

A relazione dell'assessore Valmaggia: REGIONE PIEMONTE BU36 10/09/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 31 luglio 2015, n. 52-1979 Legge regionale del 29 giugno 2009, n. 19 "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversita'".

Dettagli

Relazione di conformità alle previsioni in materia urbanistica, ambientale e paesaggistica

Relazione di conformità alle previsioni in materia urbanistica, ambientale e paesaggistica Relazione di conformità alle previsioni in materia urbanistica, ambientale e paesaggistica Pianificazione territoriale e di area vasta. La Regione Calabria si è dotata di un primo strumento di pianificazione

Dettagli

Convegno «lo sviluppo rurale tra mare e montagna» Gruppo di Lavoro n. 2

Convegno «lo sviluppo rurale tra mare e montagna» Gruppo di Lavoro n. 2 POSITIVI NEGATIVI INTERNI ESTERNI Punti di forza aziende specializzate in grado di realizzare investimenti e adeguamenti tecnici aziende con sistemi di gestione ambientali certificati o disciplinari di

Dettagli

Cosa è la biodiversità? E perché è così importante?

Cosa è la biodiversità? E perché è così importante? Cosa è la biodiversità? E perché è così importante? Biodiversità è la varietà degli esseri viventi che popolano la Terra, frutto di lunghi e complessi processi evolutivi. Comprende tutte le forme di vita

Dettagli

CARTA EUROPEA PER IL TURISMO SOSTENIBILE

CARTA EUROPEA PER IL TURISMO SOSTENIBILE Forum - 4 incontro CARTA EUROPEA PER IL TURISMO SOSTENIBILE Parco Nazionale dell Aspromonte 26.10.2016 Il percorso di costruzione del Piano Valutazione della situazione attuale Patrimonio naturale, storico

Dettagli

La mobilità sostenibile in Italia e in Europa: i risultati di ECOMM 2016

La mobilità sostenibile in Italia e in Europa: i risultati di ECOMM 2016 16 a Prato, 27 e 28 ottobre 2016 La mobilità sostenibile in Italia e in Europa: i risultati di ECOMM 2016 Lorenzo Bertuccio - Euromobility Mobility Management Il Mobility Management (MM) è un approccio

Dettagli

SOMMARIO 1 MONITORAGGIO...2

SOMMARIO 1 MONITORAGGIO...2 SOMMARIO 1...2 1.1 MATRICE ARIA... 4 1.2 MATRICE ACQUA... 5 1.3 MATRICE SUOLO E SOTTOSUOLO... 6 1.4 MATRICE FLORA E FAUNA... 7 1.5 MATRICE BIODIVERSITÁ... 8 1.6 MATRICE POPOLAZIONE... 10 1.7 MATRICE BENI

Dettagli

Il valore della biodiversità 4 febbraio 2014 Mariella Nicastro Parco Regionale della Valle del Lambro. Con il contributo di:

Il valore della biodiversità 4 febbraio 2014 Mariella Nicastro Parco Regionale della Valle del Lambro. Con il contributo di: Il valore della biodiversità 4 febbraio 2014 Mariella Nicastro Parco Regionale della Valle del Lambro Con il contributo di: CHE COS E LA BIODIVERSITA I LIVELLI DI BIODIVERSITA I LIVELLI DI BIODIVERSITA

Dettagli

PERUGIA EUROPA

PERUGIA EUROPA Seminario di Studio Il ruolo delle assemblee elettive nei processi di pianificazione strategica 2003- Strumenti ed esperienze di pianificazione strategica PIANIFICAZIONE STRATEGICA Nuova modalità di programmazione

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE STRATEGICA PER LO SVILUPPO LOCALE INTEGRATO

LA PROGRAMMAZIONE STRATEGICA PER LO SVILUPPO LOCALE INTEGRATO LA PROGRAMMAZIONE STRATEGICA PER LO SVILUPPO LOCALE INTEGRATO di Francesco Mantino Rete Rurale Nazionale (INEA) Obiettivi e metodi per la costruzione del PSR 2014-2020 Campobasso, 24 giugno 2013 Gli elementi

Dettagli

Masterplan Culturale dei territori bellunesi ( ) Executive Summary

Masterplan Culturale dei territori bellunesi ( ) Executive Summary Masterplan Culturale dei territori bellunesi (2017-2019) Executive Summary 1 METODOLOGIA ASCOLTO OSSERVAZIONE RICERCA A S - 5 Consiglieri Fondazione CariVerona - 9 Rappresentanti Istituzioni Pubbliche

Dettagli

Milano, 23 aprile 2009

Milano, 23 aprile 2009 Milano, 23 aprile 2009 Il Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po via Garibaldi, 75-43100 Parma - tel. 0521 2761 www.adbpo.it - partecipo@adbpo.it Piano distrettuale di gestione delle

Dettagli

Base italiana «Dirigibile Italia», Ny-Ålesund

Base italiana «Dirigibile Italia», Ny-Ålesund Base italiana «Dirigibile Italia», Ny-Ålesund Una storia centenaria spedizioni polari dal 1899 Silvio Zavatti Guido Monzino TRATTATO DELLE SVALBARD (1920) Il Trattato firmato a Parigi il 9 febbraio 1920

Dettagli

Ravenna 2010 La comunicazione ambientale. La norma ISO 14063: Linee Guida per la Comunicazione Ambientale

Ravenna 2010 La comunicazione ambientale. La norma ISO 14063: Linee Guida per la Comunicazione Ambientale Ing. Alessandra Archetti CESQA Centro Studi Qualità Ambiente CURA Consorzio Universitario di Ricerca Applicata c/o Dipartimento di Processi Chimici dell Ingegneria Università di Padova tel +39 049 8275539/5536

Dettagli

Biodiversità e restauro delle praterie semi-naturali

Biodiversità e restauro delle praterie semi-naturali 13-14 giugno 2017 Dalla Cultura del Verde alla Cultura del Paesaggio Palazzo di Giano, Sala Maggiore, Pistoia Biodiversità e restauro delle praterie semi-naturali Michele Scotton DIPARTIMENTO DI AGRONOMIA

Dettagli

Autonomie Locali Michele Ottino

Autonomie Locali Michele Ottino Parco Nazionale Gran Paradiso Un Parco Nazionale tra Europa e Autonomie Locali Michele Ottino Classificare per innovare la gestione delle aree protette Torino, 19 Maggio 2008 Un territorio prevalentemente

Dettagli

FORESTE: ECCO, SECONDO IL CREA, COM È CAMBIATA LA RICERCA INTERNAZIONALE

FORESTE: ECCO, SECONDO IL CREA, COM È CAMBIATA LA RICERCA INTERNAZIONALE FORESTE: ECCO, SECONDO IL CREA, COM È CAMBIATA LA RICERCA INTERNAZIONALE A cura dell Ufficio Stampa 1 AMBIENTE: DALLA BIODIVERSITA' ALL'ACQUA, LA RICERCA INTERNAZIONALE SULLE FORESTE Lo studio del Crea

Dettagli

Febbraio 2015 Laurea in Scienze e Tecnologie per l Ambiente

Febbraio 2015 Laurea in Scienze e Tecnologie per l Ambiente Febbraio 2015 Laurea in Scienze e Tecnologie per l Ambiente L ambiente interessa tutti tu puoi studiarlo La definizione Che cosa sono le Scienze Ambientali Un approccio integrato, multidisciplinare e rigoroso

Dettagli

Carta dell uso del Suolo (Regione Emilia Romagna) Carta dell uso del Suolo (Regione Emilia Romagna)

Carta dell uso del Suolo (Regione Emilia Romagna) Carta dell uso del Suolo (Regione Emilia Romagna) Suolo SUOLO Con il termine suolo ci si riferisce allo strato superficiale della crosta terrestre, prodotto dall alterazione chimico-fisica delle rocce affioranti, che sono così trasformate in detrito su

Dettagli

I paesaggi del Friuli Venezia Giulia

I paesaggi del Friuli Venezia Giulia I paesaggi del Friuli Venezia Giulia Piani di gestione dei Siti Natura 2000 e Piani di Conservazione e Sil Sviluppo di Parchi e Riserve Regionali nei rapporti con la legislazione sul paesaggio Giuseppe

Dettagli

Regione Siciliana PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE DELLA REGIONE SICILIANA MONITORAGGIO. (Misure adottate in merito al monitoraggio art.

Regione Siciliana PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE DELLA REGIONE SICILIANA MONITORAGGIO. (Misure adottate in merito al monitoraggio art. PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE DELLA REGIONE SICILIANA MONITORAGGIO (Misure adottate in merito al monitoraggio art. 10) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (Dir. 42/2001/CE) 1 SISTEMA DI MONITORAGGIO

Dettagli

I paesaggi costieri e lagunari

I paesaggi costieri e lagunari Piano paesaggistico regionale workshop I paesaggi costieri e lagunari La parte strategica del Piano Paesaggistico Regionale Mauro Pascolini Università di Udine Grado 9 marzo 2015 La struttura del Piano

Dettagli

Geografia regionale A

Geografia regionale A Geografia regionale A 1. Introduzione al corso TESTI DI RIFERIMENTO Studenti frequentanti: A. Vanolo, Geografia economica del sistemamondo. Territori e reti nello scenario globale, Utet Università, Torino,

Dettagli