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1 BILANCIO 2012

2 Credito Emiliano Spa Gruppo Bancario Credito Emiliano - Credem Società per Azioni Sede Sociale e Direzione: Via Emilia San Pietro n Reggio Emilia Capitale interamente versato Euro Codice Fiscale Partita IVA Codice ABI Banca iscritta all'albo delle banche al n.5350 Banca iscritta all'albo dei Gruppi bancari al n Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Tel Telefax Telex BACDIR Switf Code BACRIT22 Sito Internet: BILANCIO CONSOLIDATO 2

3 INDICE Cariche Sociali 5 BILANCIO CONSOLIDATO Relazione sulla Gestione 9 Bilancio consolidato al 31/12/ Nota integrativa 77 Allegati al bilancio 325 Attestazione del Presidente e del Dirigente Preposto 337 Relazione della Società di Revisione 341 BILANCIO INDIVIDUALE Organizzazione territoriale 347 Relazione sulla Gestione 359 Bilancio al 31/12/ Nota integrativa 409 Allegati al bilancio 593 Bilanci delle società controllate 603 Attestazione del Presidente e del Dirigente Preposto 659 Relazione della Società di Revisione 663 Relazione del Collegio Sindacale 667 Evoluzione dei mercati creditizi e finanziari 677 BILANCIO CONSOLIDATO 3

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5 CARICHE SOCIALI CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Giorgio Ferrari Vice Presidenti Ignazio Maramotti* Lucio Zanon di Valgiurata* Consiglieri Romano Alfieri Enrico Corradi* Guido Corradi* Giorgia Fontanesi Ugo Medici** Benedetto Renda Paola Schwizer** Giovanni Viani** Segretario Ottorino Righetti * Membri del Comitato Esecutivo ** Amministratori indipendenti ex art.148, comma 3, D.Lgs. n.58/1998 (TUF) COLLEGIO SINDACALE Presidente Gianni Tanturli Sindaci effettivi Maurizio Bergomi Giulio Morandi Sindaci supplenti Vittorio Guidetti Tiziano Scalabrini DIREZIONE CENTRALE Direttore Generale Adolfo Bizzocchi Vice Direttori Generali Angelo Campani Nazzareno Gregori Direttori Centrali Giuliano Baroni Stefano Morellini Stefano Pilastri Condirettori Centrali Giuliano Cassinadri Rossano Zanichelli Vice Direttori Centrali Ferdinando Rebecchi DIRIGENTE PREPOSTO alla redazione dei documenti contabili societari SOCIETA' DI REVISIONE Paolo Tommasini Deloitte & Touche S.p.A. BILANCIO CONSOLIDATO 5

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7 BILANCIO CONSOLIDATO 2012

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9 RELAZIONE SULLA GESTIONE

10 AREA DI CONSOLIDAMENTO CREDITO EMILIANO BANCA CREDEMLEASING MAGAZZINI CREDEM EUROMOBILIARE GENERALI DELLE ASSICURAZIONI 100% TAGLIATE 50% 100% 100% CREDEM CREDEMFACTOR CREDEMTEL RAFFAELLO INTERNATIONAL GENERAL LUX 100% 100% PARTNER 100% 43% CREDEM CREACASA INTERCONSULT PRIVATE EQUITY 33,3% SGR 100% 100% EUROMOBILIARE CREDEMVITA NEXSTONE FIDUCIARIA 30% 100% 100% EUROMOBILIARE ASSET CREDEM CB MANAGEMENT S.G.R. 70% 99,0% CANOSSA CB 70% Note: le percentuali esprimono i diritti di voto esercitabili direttamente e indirettamente le partecipazioni in chiaro sono valutate con il metodo del patrimonio netto Nel mese di settembre 2012 è avvenuta la liquidazione della Società Raffaello Lux SCA, mentre nel mese di luglio 2012 è stato attivato un nuovo programma di emissioni obbligazionarie garantite (Covered Bond); la Società selezionata per lo svolgimento del ruolo di società veicolo all interno del programma è Canossa CB. Nel mese di dicembre 2012 è anche avvenuta la liquidazione della Società Ariosto, società veicolo costituita ai sensi della Legge 130. BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 10

11 Nel corso dell esercizio 2008 Credem ha perfezionato un operazione di cartolarizzazione, relativa a mutui fondiari residenziali in bonis, erogati alla propria clientela e selezionati sulla base di criteri predefiniti in modo tale da costituire un blocco ai sensi e per gli effetti della legge sulla Cartolarizzazione, ad un prezzo di cessione pari ad Euro I crediti sono stati acquistati pro soluto, ossia senza garanzia di solvenza dei debitori o dei loro eventuali garanti, dalla società Alicante Finance Srl, una società veicolo appositamente costituita con oggetto esclusivo la realizzazione di una o più operazioni di cartolarizzazione ai sensi della Legge n. 130 del 30 aprile Per una più efficiente gestione della liquidità, la suddetta operazione è stata oggetto di chiusura anticipata nel corso del 1 trimestre 2012, al fine di rendere disponibili gli attivi utilizzati per il conferimento al programma di obbligazioni bancarie garantite, e, pertanto, la società Alicante è stata ceduta e quindi non più oggetto di consolidamento. Nel mese di gennaio 2012 Reale Mutua Assicurazioni e Credembanca hanno rinunciato, rispettivamente, alle opzioni di vendita e acquisto del 50% di Credem Assicurazioni, pacchetto, quest ultimo, oggetto di compravendita nel contratto stipulato nel marzo E stata pertanto confermata la partnership industriale tra i due gruppi, finalizzata allo sviluppo di prodotti del ramo danni. Per quanto riguarda il gruppo, sotto il profilo civilistico, tale reciproca rinuncia ha consentito, in base a quanto stabilisce il principio contabile IAS 39 in tema di cessione a terzi di attività finanziarie, la derecognition della quota societaria oggetto di vendita. Nel presente rendiconto la partecipazione in Credem Assicurazioni figura, pertanto, inclusa nel gruppo al 50%. Contestualmente, ed in base al principio contabile IAS27 in tema di cessioni che configurano il venir meno del controllo, si è proceduto anche alla valutazione al fair value della quota tuttora detenuta. Per quanto riguarda la rilevazione economica dell intera operazione, i proventi ad essa associati sono stati iscritti alla voce 240 Utile delle partecipazioni. BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 11

12 Signori Azionisti, dedichiamo la consueta, breve, sintesi preliminare alla situazione del contesto macroeconomico, ai mercati finanziari ed alle principali evidenze in atto nel sistema bancario. L economia mondiale continua a espandersi ad un ritmo moderato e la ripresa acquista lentamente vigore, pur restando fragile. Gli indicatori congiunturali più recenti segnalano un timido miglioramento del clima di fiducia su scala internazionale nell ultimo trimestre del 2012, pur restando in diversi casi inferiori alle rispettive medie di lungo periodo; tale tendenza è destinata a rafforzarsi con gradualità. L inflazione a livello mondiale è diminuita a fine 2012, per effetto della rinnovata flessione delle quotazioni energetiche, dopo il temporaneo aumento dei mesi precedenti. Entrando nel dettaglio, negli USA il PIL del quarto trimestre 2012 è rimasto stabile rispetto al periodo precedente. Il terzo trimestre aveva beneficiato della favorevole dinamica della spesa per consumi privati, nonché dell aumento di quella relativa al settore pubblico e agli investimenti in scorte. La preoccupazione delle autorità di politica economica è legata invece all elevata disoccupazione che potrebbe minacciare la crescita potenziale. In Giappone il forte rallentamento del PIL nel terzo trimestre (recessione) è stato determinato dalla profonda flessione delle esportazioni, soprattutto verso la Cina, e dalla caduta degli investimenti e dei consumi privati. In Cina gli indicatori continuano a segnalare una crescita robusta. Per quanto riguarda l area dell euro, nel quarto trimestre del 2012 il PIL ha segnato un calo in termini reali dello 0,6% sul trimestre precedente; rispetto al 2011, la variazione dello stesso aggregato è pari al - 0,5%. Il protrarsi degli andamenti negativi della domanda interna e della variazione delle scorte è stato solo in parte controbilanciato da un contributo positivo del commercio estero. Il PIL è diminuito in termini congiunturali rispettivamente dello 0,6% e dello 0,3% in Germania e Francia. Relativamente alle prospettive, nel prosieguo del 2013 dovrebbe avviarsi una graduale ripresa, poiché l orientamento espansivo della politica monetaria, il netto miglioramento del clima di fiducia nei mercati finanziari e la minore frammentazione finanziaria si dovrebbero trasmettere alla spesa privata interna e il rafforzamento della domanda estera dovrebbe sostenere la crescita delle esportazioni. In tale contesto, il PIL dell Italia nel quarto trimestre del 2012 è diminuito dello 0,9% al terzo trimestre, in linea con quanto osservato nei trimestri precedenti (-0,7/-0,8%, sempre in termini congiunturali). Vi ha contribuito la domanda estera netta mentre la domanda interna si è contratta, riflettendo la perdurante debolezza dei consumi delle famiglie e degli investimenti fissi lordi. La variazione acquisita per il 2012 è pari al -2,2%. La ripresa dovrebbe avviarsi nella seconda parte del 2013, quando lo sviluppo della domanda interna si unirà a quella estera. Passando alla dinamica dei mercati, l esercizio è stato caratterizzato da elevata volatilità. Per quasi tutto il primo trimestre 2012 si è osservato un miglioramento dei mercati finanziari guidato dai segnali di stabilizzazione dell attività economica e dall allentamento delle tensioni sui mercati del debito pubblico nella zona euro. A tale risultato hanno anche contribuito le misure straordinarie della BCE che, oltre a ridurre il rischio di liquidità delle banche, ha sostenuto il mercato dei titoli di stato. Le banche italiane hanno effettuato acquisti netti di titoli pubblici per 69 miliardi di euro nel primo trimestre Nel medesimo trimestre, i rendimenti sui titoli italiani si sono ridotti in misura significativa e il differenziale BTP-Bund è sceso anche sotto i 300 punti base per la scadenza a 10 anni. Nel secondo trimestre del 2012 sui mercati finanziari della zona euro è tornata a prevalere l incertezza. Il mancato ritorno degli investitori istituzionali esteri, si è unito al timore dei mercati degli effetti fortemente depressivi sull economia del processo di risanamento dei conti pubblici. Si è accresciuta la consapevolezza della criticità della situazione della Grecia unita alle voci, diventate poi realtà, del ricorso ad aiuti da parte della Spagna per le crescenti difficoltà del settore bancario. I rendimenti dei titoli di stato di Italia e Spagna sono conseguentemente tornati a crescere e si è nel contempo registrato un aumento della domanda di asset tradizionalmente percepiti come sicuri (titoli governativi statunitensi e tedeschi). A fronte delle perduranti tensioni sul mercato del debito sovrano sopra descritte, il Consiglio direttivo della BCE in agosto ha discusso approfonditamente le opzioni per far fronte alle gravi disfunzioni dei mercati obbligazionari nei paesi dell area dell euro. Il Consiglio ha ritenuto inaccettabili i premi per il rischio connessi con i timori sulla reversibilità della valuta comune e ha ribadito la necessità di affrontarli in modo deciso, al fine di preservare il corretto funzionamento della trasmissione della politica monetaria all interno dell area. Nella riunione del 6 settembre 2012 la BCE ha quindi stabilito le modalità di attuazione delle operazioni definitive monetarie (Outright Monetary Transactions, OMT). Le OMT consistono in acquisti di titoli di Stato sul mercato secondario funzionali al perseguimento della stabilità dei prezzi nell area dell euro e quindi sarebbero comprese nel mandato della BCE. BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 12

13 L annuncio delle OMT, unito ai progressi delle politiche nazionali di consolidamento di bilancio, alle decisioni sul sostegno finanziario alla Grecia e ai passi verso la realizzazione dell Unione bancaria europea, hanno determinato dalla fine di settembre 2012 una progressiva diminuzione dei differenziali di rendimento fra i titoli di Stato decennali e il corrispondente Bund tedesco in Portogallo, Spagna, Italia e Irlanda. Anche i mercati azionari hanno seguito nel complesso l andamento dei mercati finanziari. Nei primi mesi del 2012, si era assistito ad un breve rialzo dei principali indici azionari favorito dalla pubblicazione di dati positivi, dal secondo finanziamento a 3 anni della BCE (LTRO) e dal completamento della ristrutturazione del debito greco. Successivamente, i mercati azionari avevano registrato una tendenza al ribasso, particolarmente accentuata nel settore finanziario, sullo sfondo di pubblicazione di dati che indicavano un indebolimento delle prospettive economiche di breve periodo e del riaffiorare di timori di carattere finanziario e politico. Negli ultimi tre mesi del 2012, la riduzione delle tensioni sui titoli di Stato ha determinato il miglioramento delle condizioni di finanziamento delle banche. I premi per il rischio di banche e società non finanziarie si sono ridotti. In tale contesto, gli indici azionari dei principali paesi avanzati sono saliti. I rialzi più sostenuti hanno riguardato il Giappone e l Area Euro. E apparsa in miglioramento la propensione al rischio. Si ricorda che la BCE, oltre ai finanziamenti effettuati a dicembre 2011 e a febbraio 2012 e alla decisione di aumentare la capacità di rifinanziamento del settore bancario, ha mantenuto nel corso del primo semestre del 2012 il tasso di rifinanziamento principale all 1%. Il 5 luglio 2012 il consiglio direttivo della BCE ha deciso di abbassare il tasso di riferimento principale di 25 punti base portandolo allo 0,75%, minimo storico di sempre, come conseguenza del peggioramento del quadro congiunturale in tutta l area euro. A fronte delle perduranti tensioni sul mercato del debito sovrano, il 6 settembre ha annunciato le modalità di attuazione delle operazioni OMT, per salvaguardare il corretto funzionamento della trasmissione della politica monetaria e sostenere così l economia. Sempre in settembre, il Consiglio direttivo della BCE ha anche adottato nuove misure per preservare la disponibilità di garanzie ammissibili per le operazioni di rifinanziamento presso l Eurosistema. In particolare, ha deciso di sospendere la soglia minima di rating per i titoli emessi o garantiti dai governi che il Consiglio direttivo giudicherà ammissibili alle OMT e di ammettere a garanzia delle operazioni di rifinanziamento anche strumenti di debito denominati in dollari statunitensi, sterline britanniche o yen giapponesi emessi e detenuti nell area dell euro. La BCE, nelle dichiarazioni di gennaio 2013, ha allontanato la possibilità di un nuovo taglio del tasso di rifinanziamento principale, alla luce della riduzione dell incertezza osservata nei mercati finanziari e dei segnali di stabilizzazione della caduta evidenti negli indicatori macroeconomici. Anche a seguito delle turbolenze finanziarie ed economiche che hanno interessato la zona euro, nel corso del 2012 sono proseguiti i progressi sul fronte della governance europea. E stato approvato il cosiddetto fiscal compact, l insieme di regole più stringenti sulla disciplina di bilancio, ed è stato firmato il trattato che istituisce l European Stabilility Mechanism (ESM) operativo da luglio 2012, con una capacità di 500 miliardi di euro, aumentata di 200 miliardi di euro, corrispondenti alle somme impegnate dall European Financial Stability Facility (EFSF) per i programmi di sostegno a Grecia, Irlanda e Portogallo. Al vertice del G-20 di fine aprile 2012 sono stati assunti impegni concreti volti ad incrementare le risorse disponibili del Fondo Monetario Internazionale da parte dei grandi Paesi Emergenti. Al vertice di fine giugno 2012, è stato definito il contributo dei grandi Paesi Emergenti (Cina, Brasile, India e Russia) per 456 miliardi di dollari come seconda linea di difesa. Data la turbolenza dei mercati finanziari, i membri dell euro area del G-20 si sono impegnati a prendere tutte le misure necessarie per salvaguardare l Unione Monetaria. Allo scopo di allentare la correlazione tra crisi del debito governativo e le crisi bancarie, nel vertice di Bruxelles del 28 e 29 giugno la BCE ha previsto di garantire la liquidità illimitata con operazioni ordinarie ed a più lungo termine ai mercati ed alle banche solvibili, ed ha allentato ulteriormente i criteri del collaterale. In particolare, il consiglio europeo ha raggiunto un accordo affinché l ESM, una volta istituito un efficace meccanismo di vigilanza unico con il coinvolgimento della BCE, possa avere facoltà di ricapitalizzare direttamente gli istituti bancari. Inoltre si è stabilito di assicurare la stabilità finanziaria della zona euro con i fondi raccolti mediante strumenti emessi da ESM e EFSF, al fine di stabilizzare i mercati per gli stati membri che rispettino le raccomandazioni specifiche per paese e gli altri impegni (patto di stabilità e crescita e procedure per gli squilibri eccessivi). In Novembre la Commissione europea ha approvato i piani di ristrutturazione delle quattro banche spagnole nazionalizzate e stanziato 37 miliardi di euro che sono serviti a ricapitalizzare queste banche dopo aver transitato nel Fund for Orderly Bank Restructuring. BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 13

14 A dicembre 2012 il Consiglio europeo si è espresso a favore della creazione di un autorità di vigilanza unica sul settore bancario europeo (Single Supervisory Mechanism, SSM). La nascita di un autorità unica di vigilanza rappresenta il primo pilastro dell unione bancaria europea. La BCE vigilerà sulle banche più significative degli stati membri: quelle aventi, a livello consolidato, attività per un valore complessivo superiore a 30 miliardi di euro o che, a livello individuale, possiedono attività pari ad almeno 5 miliardi di euro e il cui valore supera il 20% del PIL nazionale. L entrata in vigore del SSM rappresenta una condizione necessaria, ma non sufficiente, affinché il fondo ESM possa ricapitalizzare direttamente le banche europee. L SSM dovrebbe essere operativo da marzo 2014 e la BCE dovrà formare un Supervisory Board deputato alle questioni di vigilanza. Il Consiglio europeo, sempre nella seduta di dicembre, si è impegnato ad esprimersi entro marzo 2013, sulle direttive relative allo schema di garanzia dei depositi e sul sistema di risoluzione e recupero delle istituzioni finanziarie in difficoltà. A seguito delle maggiori difficoltà economiche e finanziarie dell area euro, sopra descritte, nella primavera del 2012, il tasso di cambio dell euro si è deprezzato nei confronti del dollaro. In autunno, non appena si è diradato il rischio frammentazione dell euro e si sono leggermente attenuate le tensioni sui debiti sovrani, l euro si è apprezzato. Anche nel 2012, come già a partire dal settembre 2011, diversi paesi dell area euro, tra cui l Italia, hanno subito un declassamento da una o più delle principali agenzie di rating. In tale ambito ricordiamo le revisioni al ribasso del 13 gennaio di Standard and Poor s, del 27 gennaio di Fitch e quelle del 13 febbraio e del 13 luglio di Moody s. Passando ad analizzare le principali evidenze del sistema bancario europeo ed italiano, è di tutta evidenza che la crisi finanziaria e quella dei debiti sovrani dei paesi ritenuti a rischio hanno reso sempre più difficoltoso il ricorso ai mercati istituzionali per colmare il funding gap nell intermediazione con clientela. A ciò si è associata, a consolidamento ulteriore del trend crescente del costo del funding, la forte pressione concorrenziale sul mercato retail, legata sia alla necessità di aumentare la disponibilità di fondi della clientela, sia, anche, al crescente rendimento dei titoli sovrani. Le persistenti difficoltà nell approvvigionamento di risorse e nel riequilibrio del rapporto tra impieghi e raccolta da clientela ha inevitabilmente condizionato la capacità delle banche di erogare prestiti; a tale indebolimento hanno altresì concorso la contrazione dell attività economica e l inasprimento nei criteri di selezione derivanti dalla maggiore rischiosità dei debitori. Le misure messe in campo dalla BCE (LTRO) hanno consentito di attenuare la crisi di liquidità ed hanno contribuito all allentamento delle tensioni sul debito sovrano e alla riduzione del rischio percepito sugli intermediari bancari. L allentamento delle tensioni sui titoli sovrani a partire da settembre 2012 si è positivamente riflesso in primis in un calo significativo dei premi per il rischio relativi alle maggiori banche italiane e successivamente sui mercati obbligazionari privati. Nel terzo trimestre 2012 le emissioni obbligazionarie nette delle banche italiane sono tornate ad essere positive. Sono riprese le emissioni di titoli privi di garanzia reale; i quattro maggiori gruppi italiani hanno raccolto 8 miliardi di euro. Passando ad analizzare l andamento degli aggregati bancari, i prestiti al settore privato a residenti hanno continuato a ridursi: dal 2,3% di dicembre 2011 si è scesi al -0,9% di fine La dinamica del credito alle imprese (-2,2% su base annua) appare legata alla congiuntura economica sfavorevole, nel mentre i criteri di offerta di prestiti alle imprese sono divenuti necessariamente più restrittivi, riflettendo l aumento del rischio connesso al deterioramento delle prospettive dell attività economica. Entrando nel dettaglio, si segnala come l andamento del credito alle imprese sia stato influenzato dalla forte contrazione degli investimenti (-8,5% i prestiti con durata da 1 a 5 anni), mentre sulla dinamica del credito a breve termine hanno prevalso la necessità di finanziare scorte e capitale circolante, in relazione all allungamento dei tempi di pagamento delle transazioni commerciali (-1,9% i prestiti con durata inferiore ad 1 anno). Anche il credito alle imprese per esigenze di ristrutturazione del debito ha segnato una flessione (-2,7% i prestiti con durata superiore ai 5 anni). Per quanto riguarda il credito alle famiglie, si è registrato un progressivo rallentamento nel corso del 2012: -0,5% su base annua che si confronta con il +3,4% di fine L evoluzione dei mutui (+5,1% alla fine del 2011; -0,6% a dicembre 2012) appare legata a fattori di domanda quali il basso livello di fiducia dei consumatori, la negativa evoluzione di reddito disponibile e le prospettive sfavorevoli del mercato degli immobili residenziali. E fortemente rallentato, al riguardo, il ritmo delle erogazioni dei mutui alle famiglie (a settembre la variazione negativa rilevata su base annua è pari al 51%). A tale ultimo proposito, secondo l Agenzia del Territorio, il numero di compravendite immobiliari residenziali ha segnato un -23% su base annua a giugno Per il credito al consumo (-6,8% alla fine del 2012) ha inciso anche il protratto indebolimento della spesa delle famiglie in beni per consumo, anche per gli effetti delle misure di restrizione fiscale. BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 14

15 Le già citate misure non convenzionali adottate dalla BCE, unitamente alle misure di sostegno pubbliche e private adottate nei confronti di imprese e famiglie (la moratoria Nuove misure per il credito alle pmi, arricchitasi nel primo semestre di due nuovi protocolli, uno per favorire il finanziamento di progetti di investimento ed uno per agevolare lo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione; fondo di solidarietà per i mutui per l acquisto della prima casa, fondo di credito per i nuovi nati, fondi di garanzia per mutui alle coppie) hanno solo parzialmente attenuato la debolezza del comparto creditizio. Le difficili condizioni dell economia reale si sono riflesse negativamente sulla qualità del credito, sia alle famiglie che alle imprese. Il credito problematico ha pertanto subito un ulteriore accelerazione. A dicembre 2012 le sofferenze lorde hanno raggiunto i 125 miliardi di euro, evidenziando un incremento del 16,6% su base annua; anche le sofferenze nette hanno registrato una dinamica simile: +29,6% l evoluzione annua, superando i 64 miliardi di euro. I provvedimenti a sostegno del credito e la maggiore severità dei criteri di erogazione hanno solo parzialmente attenuato la crescita sostenuta dei crediti non performing. Relativamente alla raccolta diretta interna delle banche italiane, la dinamica dei depositi del settore privato ha evidenziato una progressiva accelerazione nell ultimo quadrimestre del 2012 (+6,9% su base annua). Tale accelerazione ha riguardato anche la dinamica dei depositi detenuti dalle società non finanziarie e dalle famiglie. E proseguito il trend negativo della liquidità a vista detenuta sui conti correnti (-0,7%, dopo aver raggiunto una flessione del -6,0% a luglio), che sconta il processo di graduale ricomposizione del risparmio verso forme di investimento alternative e caratterizzate da rendimenti più elevati. Si confermano sostenuti i ritmi di crescita delle altre forme di deposito, favorite sia da politiche di offerta incentivanti, sia dalla revisione della tassazione (+15,1% i depositi con durata prestabilita e quelli rimborsabili con preavviso). I volumi complessivi di pronti contro termine hanno evidenziato sul fine anno una significativa ripresa (+34,1%). Hanno in proposito inciso le condizioni più distese dei mercati all ingrosso e la conseguente, maggiore, operatività verso controparti centrali ; si è al contrario confermata in contrazione la componente connessa a clientela ordinaria. Nell ambito della raccolta con durata prestabilita, anche il comparto obbligazionario ha mantenuto un positivo tasso di crescita (+4,8% l evoluzione annua). Le emissioni sono state favorite da condizioni di contesto europeo, in vista di possibili utilizzi come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento con l eurosistema, nonché da più distese condizioni economiche di emissione, a seguito della marcata discesa del crediti spread sui titoli governativi. In particolare, si stima che il volume delle obbligazioni retained abbia evidenziato uno sviluppo intorno al 30%. L elevata incertezza dei mercati, il progressivo rallentamento nella formazione del risparmio finanziario delle famiglie, l avversione al rischio e la conseguente preferenza verso strumenti a breve e titoli pubblici, unitamente alle esigenze di funding del sistema bancario (che ha suggerito il collocamento di strumenti di diretta emissione), hanno complessivamente limitato l afflusso di risorse nel comparto relativo al risparmio gestito, in particolare nel primo semestre. Le più favorevoli condizioni dei mercati borsistici, soprattutto a partire da settembre 2012, il miglioramento del quadro finanziario e la ripresa di fiducia degli investitori, hanno accelerato l andamento dell aggregato. Dalla fine del mese di settembre l indice generale della borsa italiana è infatti aumentato del 13%, contro un rialzo del 9% nel complesso dell area euro; ciò ha favorito il riequilibrio dell aggregato. Dopo 2 anni di deflussi netti, nella seconda parte del 2012, i fondi comuni sono tornati ad evidenziare una raccolta netta positiva, prevalentemente concentrata sul comparto obbligazionario. E risultata in contenuta crescita anche la raccolta in titoli a custodia, grazie in particolare all apporto dei titoli governativi a medio termine. Relativamente alla redditività dei gruppi bancari quotati, nei primi nove mesi si è registrata una contenuta crescita dei ricavi. Nel complesso (anche se con andamenti assai differenziati che hanno penalizzato in particolare i grandi gruppi) il margine finanziario ha riflesso il maggiore apporto del portafoglio titoli e la contestuale contrazione del contributo riveniente dalla clientela. Il margine da servizi ha registrato un andamento moderatamente positivo, grazie al maggiore apporto del trading e della componente commissionale legata ai servizi bancari tradizionali. Profondi processi di ristrutturazione in atto hanno favorito la flessione delle spese generali. Ne è complessivamente derivato un miglioramento del reddito caratteristico e dell utile netto, anche grazie al venir meno di rilevanti componenti straordinarie di segno negativo, in particolare riconducibili a rettifiche di valore di partecipazioni e acquisizioni aziendali. Secondo le relazioni trimestrali consolidate dei cinque maggiori gruppi bancari, nei primi nove mesi del 2012 il ROE, espresso su base annua e valutato al netto delle poste straordinarie connesse con le svalutazioni degli avviamenti, è aumentato di circa un punto percentuale rispetto allo stesso periodo del 2011, al 3,3%. Alla fine di settembre il core tier 1 ratio dei primi cinque gruppi ha raggiunto, in media, il 10,8%; i coefficienti relativi al tier 1 ratio e al total capital ratio si sono attestati, rispettivamente, all 11,5% e al 14,3% per cento. BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 15

16 I moderati segnali di ripresa reddituale presentano tuttavia caratteri di potenziale fragilità: restano al riguardo cruciali l evoluzione degli scenari macroeconomici e finanziari, l evoluzione dello spread sui titoli governativi ritenuti più rischiosi ed il conseguente costo del funding del sistema bancario, l andamento del costo del credito che registra evidenti segnali di accelerazione, soprattutto a partire dal secondo semestre del In prospettiva, ragioni di contesto e ragioni normative rendono impraticabili strategie di recupero della redditività fondate sulla crescita sostenuta dei volumi d intermediazione. Al riguardo le leve dei piani strategici che si sono susseguiti nell ultimo scorcio del 2011 e nella prima parte del 2012 sono tendenzialmente improntate al raggiungimento di obiettivi sostenibili e compatibili con i più stringenti vincoli di capitale e liquidità richiesti dai regolatori. Le azioni prevalenti che interesseranno in prospettiva il sistema bancario riguardano pertanto il contenimento dei costi aziendali (semplificazione di processi, strutture e reti distributive), la razionalizzazione di attività e passività, la focalizzazione sul core business, il rafforzamento dell efficienza aziendale, della qualità dei servizi per la clientela, dei presidi organizzativi e degli assetti di governo aziendale, il controllo dei rischi. In tale contesto è sempre più cruciale il pieno utilizzo della leva tecnologica, anche nella revisione delle articolazioni territoriali e nelle modalità di interazione con la clientela. E proseguita nel corso del 2012 l attività normativa sulla vigilanza del sistema bancario. Al riguardo, il Comitato di Basilea ha pubblicato alcuni documenti di consultazione (tra cui ricordiamo la rivisitazione della disciplina dei rischi di mercato) e definitivi (ad esempio D-SIBs frame work, per limitare le esternalità negative relative ad un dissesto domestico), ha avviato il monitoraggio dell attuazione di Basilea 2, 2.5 e 3 nei paesi membri del Comitato e ha proseguito l esercizio di stima di Basilea 3 sui dati a giugno e dicembre Il 6 gennaio 2013 il Comitato di Basilea ha rivisto la disciplina del Liquidity Coverage Ratio. Sono state approvate una serie di modifiche comprendenti quattro elementi: una definizione rivista di attività liquide di elevata qualità (ampliando la gamma di attività includibili) e di deflussi di cassa netti (aggiustando alcuni tassi ipotizzati di afflusso e deflusso), una nuova tabella di marcia per l introduzione graduale del requisito (sarà introdotto come previsto il 1 gennaio 2015, ma nella misura del 60%, per poi essere innalzato di 10 punti percentuali l anno e raggiungere il 100% il 1 gennaio 2019), la conferma della possibilità di utilizzare lo stock di attività liquide nei periodi di stress e infine un accordo affinché il Comitato di Basilea prosegua l analisi dell interazione tra l LCR e le operazioni effettuate con le banche centrali. Il Comitato in prospettiva ha dichiarato di voler perfezionare il Net Stable Funding Ratio. L European Banking Autority (EBA), il 3 ottobre 2012 ha pubblicato il rapporto finale sull'esercizio di ricapitalizzazione effettuato nei paesi dell'unione Europea e i dati relativi alle singole banche. La raccomandazione sul capitale, emanata dall EBA l'8 dicembre 2011, richiedeva alle banche di rafforzare la propria posizione patrimoniale, costituendo un buffer di capitale eccezionale e temporaneo, tale da portare, entro la fine di giugno 2012, il coefficiente patrimoniale in termini di Core Tier 1 ad un livello almeno pari al 9%, tenuto conto dell'effetto di una valutazione prudente delle esposizioni al rischio sovrano, coerente con i prezzi di mercato al 30 settembre All'esercizio EBA sul capitale hanno partecipato 71 banche, tra cui i cinque maggiori gruppi bancari italiani (UniCredit, IntesaSanpaolo, Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare e Unione di Banche Italiane). Nel complesso l'esercizio ha portato ad un incremento del patrimonio delle banche di oltre 200 miliardi di euro. L EBA, nel corso del 2012, inoltre ha pubblicato diversi documenti di consultazione e opinioni relativamente ai provvedimenti normativi con impatto sul settore bancario europeo. In vista del recepimento delle norme di Basilea 3, nell ambito della gestione del rischio di credito, la cui impostazione regolamentare esce sostanzialmente confermata dalla riforma, sarà importante proseguire nel percorso, già avviato da tempo, di rafforzamento della capacità di selezionare i progetti meritevoli, di monitoraggio delle posizioni in deterioramento e di utilizzo di robusti sistemi di controlli interni. Resta invece indispensabile migliorare ancora il governo del rischio di liquidità, anche attraverso un continuo aggiornamento dei contingency funding plans e l utilizzo di robuste analisi di scenario sui flussi di cassa e sulle riserve di liquidità. Passiamo ad una breve disamina dei principali eventi che hanno caratterizzato il Gruppo. Nel mese di gennaio 2012 Reale Mutua Assicurazioni e Credembanca hanno rinunciato, rispettivamente, alle opzioni di vendita e acquisto del 50% di Credemassicurazioni, pacchetto, quest ultimo, oggetto di compravendita nel contratto stipulato nel marzo E stata pertanto confermata la partnership industriale tra i due gruppi, finalizzata allo sviluppo di prodotti del ramo danni. Per quanto riguarda il gruppo, sotto il profilo civilistico, tale reciproca rinuncia ha consentito, in base a quanto stabilisce il principio contabile IAS 39 in tema di cessione a terzi di attività finanziarie, la derecognition della quota societaria oggetto di vendita. Nel presente esercizio la partecipazione in Credemassicurazioni figura, BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 16

17 pertanto, inclusa nel gruppo al 50%. Contestualmente, ed in base al principio contabile IAS27 in tema di cessioni che configurano il venir meno del controllo, si è proceduto anche alla valutazione al fair value della quota tuttora detenuta. Per quanto riguarda la rilevazione economica dell intera operazione, i proventi ad essa associati sono stati iscritti alla voce 240 Utile delle partecipazioni per complessivi 24,7 milioni di euro. Nel mese di maggio, Credembanca ha sottoscritto un accordo con BNP Paribas Securities Services, società controllata dal Gruppo BNP Paribas, leader globale nei servizi di custodia, regolamento titoli e servizi specializzati per le società di gestione del risparmio, relativamente alla cessione delle attività di banca depositaria e di quelle svolte in qualità di soggetto incaricato dei pagamenti (banca corrispondente) in Italia. Contestualmente è stato inoltre siglato un ulteriore accordo tra BNP Paribas Securities Services ed Euromobiliare International Fund Sicav (Sicav lussemburghese costituita per iniziativa del Gruppo Credem) per affidare a BNP Paribas Securities Services il servizio di banca depositaria in Lussemburgo. La cessione, perfezionatasi nel mese di settembre, ha comportato un provento a titolo di avviamento pari a 37,6 milioni di euro, iscritto alla voce economica 270 Utili da cessione di investimenti. Per il Gruppo, l operazione mira a concentrare le attività sul core business di banca commerciale, a migliorare il livello di servizio alla clientela e a razionalizzare le attività di back office. Come previsto in sede contrattuale, è stato dato corso, nel mese di giugno, al pagamento della parte variabile del prezzo, nell ambito dell operazione di cessione, perfezionatasi alla fine del 2011, di Banca Euromobiliare (Suisse) a Lukos SA, società controllante di Banca Zarattini & Co di Lugano. Tale ultimo provento economico, commisurato agli asset della banca svizzera alla data di fine maggio, ammonta a 6,9 milioni di franchi svizzeri, (5,7 milioni di euro) ed è registrato alla voce 270 Utili da cessione di investimenti. Tenuto conto dei 49 milioni incassati al momento del perfezionamento, il prezzo complessivo conseguito per la cessione della società in questione è stato pari a 55,9 milioni di franchi svizzeri. Nei primi mesi del 2012 le principali società di rating sono intervenute rivedendo al ribasso il giudizio sul debito italiano e su quello di altri importanti paesi europei; a seguito di tali revisioni, ma in taluni casi non solo, il sistema bancario italiano ed europeo è stato interessato da generalizzati declassamenti e da revisioni altrettanto generalizzate delle prospettive. Anche il titolo Credem ha inevitabilmente risentito di tali variazioni, che vanno peraltro ascritte esclusivamente agli analoghi interventi sul debito sovrano italiano. Nel dettaglio: - il 10 febbraio scorso Standard & Poor s ha rivisto il rating a lungo termine portandolo da BBB+ a BBB, confermando invece il rating a breve temine (A-2); - il 16 luglio scorso, Moody s ha portato il Long-Term Deposit Ratings a Baa3 (da Baa2 ) e lo Short-Term Deposit Ratings a Prime-3 (da Prime-2 ). Va anche segnalato che, ai primi giorni di agosto, nell ambito di un azione di revisione dei ratings che ha visto l ulteriore penalizzazione di alcuni istituti bancari, Standard & Poor s ha confermato i ratings di Credem a lungo e breve termine. Analogamente, nei giorni che hanno preceduto l approvazione della situazione semestrale, anche l agenzia FITCH, nell ambito di una rating action che ha coinvolto diverse banche italiane, ha confermato le valutazioni di Credem ( BBB+ per quanto riguarda il debito a medio lungo termine; F2 per quanto riguarda il debito a breve; Outolook Negativo ). Ad un anno dall entrata in vigore del nuovo modello organizzativo, che ha visto nel 2011 la concentrazione del business commerciale in una sola unità e l attivazione di nuovi servizi centrali, la struttura organizzativa del Gruppo è stata interessata da ulteriori evoluzioni. Le modifiche hanno in particolare riguardato: - il rafforzamento della Direzione Generale di Credembanca, con la nomina di due Vice Direttori Generali; - la nomina di coordinatori strategici che esercitano la loro funzione su unità organizzative affini e assicurano, conseguentemente, ulteriori integrazioni e sinergie tra le stesse. E tuttora in corso di realizzazione, e sarà del tutto operativa nel primo semestre 2013, la riorganizzazione dell asset management di gruppo; essa prevede in particolare la concentrazione delle attività di produzione e di advisory all interno di Euromobiliare Asset Management SGR, nonché l inserimento del product management degli investimenti nell ambito della business unit commerciale. In questa sede desideriamo rammentare che, a partire dal bilancio relativo all esercizio 2011, a seguito di modifiche apportate al funzionamento del mercato interbancario collateralizzato, i finanziamenti attivi e passivi della specie vengono rilevati, ancorchè di natura sostanzialmente interbancaria, tra i crediti ed i debiti nei confronti della clientela. Nella presente relazione, come già in quella relativa all esercizio 2011, il commento ai capitoli Crediti verso clientela e Raccolta da clientela si basa su aggregati che BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 17

18 non comprendono i suddetti finanziamenti. Nella nota integrativa si è provveduto a fornire, nella sezione 7 dell attivo e nella sezione 2 del passivo, l informativa relativa all importo dei suddetti finanziamenti. Per le informazioni relative alle operazioni con Parti Correlate, in base a quanto previsto dal art.5, comma 8 del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con Parti Correlate (adottato da CONSOB con delibera n del 12/03/2010 e successivamente modificato con delibera n del 23/06/2010), si rimanda a quanto riportato nella parte H della nota integrativa. Segnaliamo anche, che per quanto riguarda l attività deliberativa e di supervisione svolta dai Comitati Consiliari e dai Comitati di Governance di Gruppo e l attività di supporto a tali organi svolta dalle varie funzioni, si fa rimando alla Relazione annuale sulla Corporate Governance e sull adesione al codice di autodisciplina delle società quotate della capogruppo Credembanca. Per le modifiche intervenute nell area di consolidamento si fa rimando alla parte A della nota integrativa. BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 18

19 CREDITI VERSO CLIENTELA milioni di variazione % Gruppo Sistema CREDITI A CLIENTELA - al netto pronti contro termine (*) 1,2 - pronti contro termine - - TOTALE ,2-1,8 (***) (*) impieghi esposti, per omogeneità di confronto, al netto di quelli connessi ad operazioni di cartolarizzazione ed emissione di obbligazioni garantite (274 milioni di euro); sulla base di una recente circolare della Banca d Italia, infatti, i crediti vantati nei confronti di società veicolo non figurano, a partire dalla fine del 2012, nel bilancio consolidato; (**)la voce non comprende i finanziamenti erogati, nella forma tecnica di pronti contro termine attivi, alla Cassa di Compensazione e Garanzia; (***) il sistema comprende residenti Italia al netto delle pubbliche amministrazioni e dei pronti contro termine con controparti centrali Nella parte introduttiva sono state illustrate le ragioni, sia di offerta che di domanda, che hanno determinato un andamento del credito a livello di sistema in progressiva contrazione. Sono stati particolarmente evidenziati sia la contrazione del credito erogato alle imprese (-2,2% su base annua) che quello relativo alla componente destinata alle famiglie (-0,5% su base annua). Il gruppo, che ha inevitabilmente risentito di tali condizioni, ha registrato un contenuto progresso dell aggregato. Nel settore delle imprese è stata confermata sostanzialmente l impostazione che già si era consolidata nella seconda metà del 2011 e che ha focalizzato l erogazione creditizia alle imprese medio-piccole. Si è altresì assistito ad una moderata ricomposizione del credito a favore del breve termine. Passando ad un esame più specifico, il credito a breve termine si è focalizzato sulle piccole (+1,9%) e medie imprese (+4,7%), nonché sulla clientela privata (+10,1%). Più contenuta è risultata la dinamica del credito a medio lungo termine, sia nell ambito delle medie imprese (-7,2%), sia in quello delle piccole imprese (-2,4%). In tale ambito ha in particolare inciso, in un contesto incerto e caratterizzato dall eccesso di capacità produttiva, la contrazione degli investimenti, che è risultata nel 2012 la componente più debole connessa alla domanda di credito. Sempre in tema di medio lungo termine, è tuttora più favorevole l evoluzione dell aggregato relativo ai privati (-0,8%); in tale settore, come evidenzia l intero sistema, si rileva peraltro il minore apporto delle nuove operazioni per quanto riguarda i mutui (-50% circa), mentre risulta in deciso aumento l operatività relativa ai prestiti personali (+39% circa). A quest ultimo riguardo, dopo un intensa attività progettuale, è operativa, dall ultimo scorcio del primo semestre, la struttura adibita all erogazione di finanziamenti garantiti ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati ( cessione del quinto ). Tale forma di finanziamento, collocata da una rete specializzata di agenti in attività finanziaria integrata con le filiali di Credembanca, amplia ulteriormente l offerta del gruppo in materia creditizia; l esercizio si è chiuso con oltre 40 milioni di erogazioni. Nell ambito creditizio è in corso un importante progetto finalizzato alla revisione dei processi del credito. Al riguardo, nell esercizio è stata completata la fase di analisi della nuova pratica elettronica di fido, che diventerà operativa sui segmenti imprese nel corso del La piattaforma consentirà di migliorare la qualità e l efficienza delle fasi di istruttoria e delibera degli affidamenti e dei rating. BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 19

20 Nelle tabelle seguenti viene evidenziata la scomposizione degli impieghi lordi per tipologia di clientela (dato gestionale in milioni di ): % crediti a clientela corporate ,1 - di cui middle ,6 crediti a clientela retail ,1 - di cui privati ,5 - di cui small business , ,1 Nella tabella seguente si illustra (in %) l evoluzione della composizione dei crediti per segmenti di clientela: large corporate 9,2 9,0 12,3 12,7 middle corporate 25,2 25,1 23,3 22,3 small business 22,3 22,3 22,7 23,9 privati 38,1 37,9 37,1 36,7 altri crediti non riconducibili ai segmenti 5,1 5,7 4,6 4,4 100,0 100,0 100,0 100,0 Le tabelle che seguono riportano: - il contributo delle singole società al risultato consolidato (in milioni di ) variazione importo inc.% importo inc.% % Credito Emiliano , ,0 0,8 Credemleasing , ,1 2,0 Credemfactor 550 2, ,1 18,3 Banca Euromobiliare 397 1, ,5 17,8 Abaxbank 0,0 - - Credem International (Lux) 58 0,3 42 0,2 38,1 Altre 28 0,1 28 0,1 0,0 Aggregato , ,0 1,7 Rettifiche di consolidamento Consolidato ,2 - per scadenza residua (in %) vista 21,5 24,1 25,7 - fino a 1 anno 26,8 21,7 20,6 - oltre 51,7 54,2 53,7 100,0 100,0 100,0 BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 20

21 Le quote del mercato nazionale relative alle banche italiane del gruppo mostrano la seguente evoluzione (in %): impieghi per cassa totali (*) di cui 1,136 1,088 1,041 società non finanziarie 0,849 0,827 0,744 famiglie consumatrici 1,716 1,630 1,577 famiglie produttrici 1,002 1,203 1,166 totale quota core 1,161 1,127 1,054 (**) comprende pronti contro termine con controparti istituzionali Si segnala che, a seguito del ripristino dei flussi di ritorno di Banca d Italia, sono state allineate, secondo le metriche dei suddetti flussi, anche le quote di mercato degli esercizi precedenti. In tema di rischio, riportiamo inoltre (in %), la classificazione degli impieghi relativi alla funzione regolamentare corporate effettuata secondo una delle metodologie di quantificazione previste dal Nuovo Accordo di Basilea e applicata nel gruppo alle società Credembanca e Credemleasing (internal rating based): posizioni C1 assenti problematiche di rischio sia al momento che, prevedibilmente, nel medio /lungo periodo C2 assenti problematiche di rischio sia al momento che, prevedibilmente, nel medio periodo C3 breve assenti problematiche di rischio sia al momento che, prevedibilmente, nel breve periodo C4 rischio compatibile con possibilità di sua attenuazione/lieve peggioramento nel breve ,1 12,3 15,6 22,2 21,1 18,4 25,0 24,5 20,2 18,3 18,2 18,1 C5 situazione di rischio con sintomi di peggioramento già evidenti 13,1 13,8 15,0 C6 situazione che evidenzia aspetti di evidente problematicità 6,3 6,3 7,5 C7 situazione di marcata problematicità, potenziale rischio di default 1,7 1,8 3,0 C8 situazione di forte problematicità con rischio di default nel breve 2,3 2,0 2,2 100,0 100,0 100,0 Per una più approfondita disamina della metodologia utilizzata, si rimanda alla Nota Integrativa, Parte E, Sezione 1 -Rischio di credito - A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni. E stata completata la classificazione secondo analoghe metodologie delle posizioni non appartenenti alla funzione regolamentare corporate (sostanzialmente le microattività e la clientela privata); gli esiti di tale monitoraggio sono riportati (in % e a partire dal 2010) nella classificazione sottostante: posizioni C1 assenti problematiche di rischio sia al momento che, prevedibilmente, nel medio /lungo periodo 0,9 0,1 0,1 C2 assenti problematiche di rischio sia al momento che, prevedibilmente, nel medio periodo 22,9 26,7 23,3 C3 breve assenti problematiche di rischio sia al momento che, prevedibilmente, nel breve periodo 32,8 26,2 28,9 C4 rischio compatibile con possibilità di sua attenuazione/lieve peggioramento nel breve 17,4 17,5 2,9 C5 situazione di rischio con sintomi di peggioramento già evidenti 15,4 13,8 18,7 C6 situazione che evidenzia aspetti di evidente problematicità 1,4 5,1 14,0 C7 situazione di marcata problematicità, potenziale rischio di default 6,2 5,0 5,4 C8 situazione di forte problematicità con rischio di default nel breve 3,0 5,6 6,7 100,0 100,0 100,0 BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 21

22 Per una più dettagliata disamina circa la distribuzione per settori di attività e per area geografica dell aggregato in esame si rimanda alle specifiche sezioni E e L della Nota Integrativa. Relativamente ai grandi rischi, nell accezione prevista dalle disposizioni di vigilanza in tema di concentrazione dei rischi al 31 dicembre 2012, si rilevano a fine periodo 2 posizioni, per un ammontare complessivo di 4,684,4 milioni di euro, corrispondenti a 3,4 milioni di euro di valore ponderato (al 31/12/2011 erano presenti 6 posizioni per un ammontare complessivo di 8.018,1 milioni di euro, corrispondenti a 712,9 milioni di euro di valore ponderato). Tra le posizioni rilevate figurano il Ministero del Tesoro, per un ammontare complessivo nominale di 2.685,6 milioni di euro (4.311,2 milioni di euro nel 2011), e la Cassa di Compensazione e Garanzia (per nominali 1.998,8 milioni di euro - ponderati 3,4 milioni di euro). Come già evidenziato in sede introduttiva, le condizioni dell economia reale, si sono riflesse negativamente (con impatti via via più gravosi nel corso dell esercizio) sulla qualità del credito, sia alle famiglie che alle imprese; il credito problematico ha pertanto subito un ulteriore accelerazione. All evoluzione dell aggregato ha contribuito altresì in modo significativo la modifica della normativa di vigilanza in tema di past due; in particolare, a decorrere dal 1 gennaio 2012, la soglia di rilevazione di tale categoria creditizia è passata da 180 a 90 giorni. Nel corso dell esercizio sono state al riguardo potenziate e riorganizzate le strutture dedicate all attività di collection e di gestione del credito deteriorato. Nel prospetto seguente viene illustrata l evoluzione del rischio creditizio del gruppo (dati in milioni di euro): % sofferenze nette/impieghi per cassa netti - Gruppo Credem 1,3 1,2 1,0 - Sistema 3,7 3,5 2,7 % previsioni di perdita su sofferenze - Gruppo Credem 55,4 56,0 57,4 - Sistema 48,5 56,5 60,3 valori nominali - sofferenze 601,1 527,0 459,1 - incagliate 360,2 300,0 253,3 - ristrutturate 23,0 5,9 7,2 - esposizione scadute 115,7 98,2 102,5 crediti problematici 1.100,0 931,1 822,1 previsioni di perdita analitiche 385,3 333,0 298,7 valori di realizzo - sofferenze 268,4 231,8 195,5 - incagliate 315,6 267,8 223,2 - ristrutturate 21,0 3,9 5,6 - esposizioni scadute 109,7 94,5 99,1 714,6 598,0 523,4 rettifiche di valore nette su crediti ed altre operazioni finanziarie 89,1 52,0 62,1 ricostruzione fondi contabili : 439,8 380,2 353,8 - svalutazioni analitiche 385,3 333,0 298,7 - svalutazioni forfetarie su crediti vivi 54,5 47,2 55,1 A seguito del sisma che ha colpito diverse province dell Emilia e della Lombardia nel maggio 2012, sono state poste in essere azioni a favore della clientela colpita e, in un secondo tempo, è iniziato il monitoraggio sui potenziali impatti del fenomeno sul portafoglio creditizio. Nei mesi immediatamente successivi all evento si è provveduto ad un primo censimento da parte del personale interno sulla clientela imprese, che aveva portato all identificazione di un perimetro di circa 130 milioni di euro di esposizioni, di cui circa 40 milioni nelle zone maggiormente colpite dal sisma. Con l entrata in vigore del D.L. 74/2012 nei 104 comuni del perimetro di legge, era stato stimato un primo target di circa operazioni di mutuo e finanziamento per 660 milioni di euro di debito residuo. Con la successiva conversione in legge 122 del 01 agosto, ed il conseguente allargamento del perimetro a 123 comuni, il perimetro è aumentato di circa 50 milioni di euro con l inclusione dei comuni BILANCIO CONSOLIDATO RELAZIONE SULLA GESTIONE 22

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