ASSOCIATI ALLA MISSIONE DI GESU
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- Lidia Brunelli
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1 ASSOCIATI ALLA MISSIONE DI GESU Salmo 33 1 Esultate, giusti, nel Signore; ai retti si addice la lode. 2 Lodate il Signore con la cetra, con l'arpa a dieci corde a lui cantate. 3 Cantate al Signore un canto nuovo, suonate la cetra con arte e acclamate. 1
2 4 Poiché retta è la parola del Signore e fedele ogni sua opera. 5 Egli ama il diritto e la giustizia, della sua grazia è piena la terra. 6 Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera. 7 Come in un otre raccoglie le acque del mare, chiude in riserve gli abissi. 8 Tema il Signore tutta la terra, tremino davanti a lui gli abitanti del mondo; 9 perché egli parla e tutto è fatto, comanda e tutto esiste. 10 Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli. 11 Ma il piano del Signore sussiste per sempre, i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni. 12 Beata la nazione il cui Dio è il Signore, il popolo che si è scelto come eredità. 13 Il Signore guarda dal cielo, egli vede tutti gli uomini. 14 Dal luogo della sua dimora scruta tutti gli abitanti della terra, 15 lui che, solo, ha plasmato il loro cuore e comprende tutte le loro opere. 16 Il re non si salva per un forte esercito né il prode per il suo grande vigore. 17 Il cavallo non giova per la vittoria, con tutta la sua forza non potrà salvare. 18 Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi spera nella sua grazia, 19 per liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo di fame. 20 L'anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo. 21 In lui gioisce il nostro cuore e confidiamo nel suo santo nome. 22 Signore, sia su di noi la tua grazia, perché in te speriamo. Lc 9, Egli allora chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i demoni e di guarire le malattie. 2 E li mandò ad annunziare il regno 2
3 di Dio e a guarire gli infermi. 3 Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né bisaccia, né pane, né denaro, né due tuniche per ciascuno. 4 In qualunque casa entriate, là rimanete e di là poi riprendete il cammino. 5 Quanto a coloro che non vi accolgono, nell uscire dalla loro città scuotete la polvere dai vostri piedi, a testimonianza contro di loro». 6 Allora essi partirono e si recavano di villaggio in villaggio, annunziando dovunque il vangelo e operando guarigioni. 7 Intanto il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», 8 altri: «È apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». 9 Ma Erode diceva: «Giovanni l ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?». E cercava di vederlo. 10 Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò verso una città chiamata Betsaida. 11 Ma le folle lo seppero e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. 12 Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovare cibo, poiché qui siamo in una zona deserta». 13 Gesù disse loro: «Date loro voi stessi da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14 C erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: «Fateli sedere per gruppi di cinquanta». 15 Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti. 16 Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17 Tutti mangiarono e si saziarono e dei pezzi loro avanzati furono portate via dodici ceste. Messaggio Gesù che aveva chiamato i dodici affinché stessero con lui, adesso li invia a radunare il popolo di Dio nel deserto. Gesù li associa alla sua missione. Lui l Inviato, adesso invia. Fine di questa missione è il servizio del Pane, come fine della missione di Gesù è donare il suo Corpo. Qui è prefigurata la Chiesa, che è inviata a continuare l opera di Gesù con lo stesso potere e la stessa autorità. Si tratta dell autorità e del potere di liberare gli uomini dalla schiavitù del male e dalle miserie umane. È precisamente attraverso questi gesti di salvezza che si rivela il Regno di Dio: proclamare il regno e guarire gli infermi 3
4 sono due attività qualificanti la missione dei dodici come quella di Gesù. Il discorso di Gesù contiene una breve istruzione circa lo «statuto» del missionario. L edizione di Luca, rispetto al testo di Marco, è contrassegnata da un radicalismo senza mezzi termini: Non prendete nulla per il viaggio. I rappresentanti del regno per i poveri devono impegnarsi in una condizione di estrema povertà e libertà, come quella di richiesta al discepolo. Gli inviati in missione possono contare sull ospitalità, come gli antichi leviti che erano senza terra e senza patrimonio (Nm 18,20); ma si tratta di una ospitalità discreta che non deve trasformarsi in parassitismo equivoco. Infine l ultima e più dura povertà: devono mettere in conto il rifiuto. Un annuncio che si vale unicamente della parola e della testimonianza a favore del regno è esposto al rischio del fallimento; e certamente non può essere un compenso gratificante sapere che chi rifiuta la buona notizia è escluso dal nuovo popolo di Dio. Il gesto tradizionale di separazione dei giudei quando rientravano dal territorio pagano, scuotere la polvere dai piedi, è un segno molto pittoresco ed efficace di rottura. Eppure, nonostante questa prospettiva pessimistica, Luca ci dice che la missione dei dodici ha portato dovunque la buona notizia del regno, anticipando nei gesti guaritori la salvezza. Tutto questo per la chiesa di Luca non è soltanto un lontano e venerando ricordo, ma una realtà vivente perché la «missione» è il tessuto connettivo delle nuove comunità dopo la pasqua. Non prendete nulla : Il motivo unico di questa povertà, richiesta ai discepoli e che i discepoli effettivamente vivono (cf. At 3,6), è che il Signore l ha richiesta e l'ha vissuta per primo. È possibile viverla solo come suo dono, concesso a chi conosce «la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà» (2Cor 8,9). Non c è altro motivo. Per questo in Mc 6,8 Gesù «ordinò» questa povertà, sapendo che umanamente non siamo in grado di comprenderla né di attuarla: è solo sulla sua parola che così crediamo e così facciamo. E solo per amore possiamo accettare quest ordine e solo per amore suo, cercare di viverlo. La povertà infatti è necessaria per amare. Perché se hai cose, dai cose: solo quando hai nulla, dai te stesso, cioè ami. La povertà è segno di gratuità, principio di ogni vita e grazia, bontà e bellezza. La povertà è vittoria sull idolo, il dio mammona che tutti cercano, facendo dei propri bisogni il proprio dio, invece che riconoscere in Dio il proprio bisogno. 4
5 La povertà è fede in Dio, invece che nel dio di questo mondo (16,13). La povertà è necessaria per servire Dio (16,13). La povertà è libertà da sé e dalle cose, per essere discepolo (9,23; 14,33). La povertà costringe a servire gli altri: i poveri «devono» servire (17,10). La povertà porta umiliazione e umiltà e ci associa al vessillo di Cristo, la sua croce. La povertà è il vuoto, la condizione per accogliere l azione di Dio: è sacramento di salvezza, per il quale egli riempie della sua grazia. Nei poveri Dio agisce: vedi il Magnificat e tutto il retroterra biblico. Il motivo è che Dio non guarda a ciò che guarda l uomo (ISam 16,7) e che nessuna carne possa gloriarsi davanti a Dio. L imperativo «nulla prendete per il cammino» non è negativo, ma positivo. Infatti il «nulla» che si deve «prendere» è qualcosa di preciso: questo «nulla» è associato al suo corpo, del quale disse nell ultima cena: «prendete» (Mc 14,22) e associa al corpo di Gesù, che fu «nientificato» (23,11; cf. 16,14), alla potenza della sua croce, somma di ogni nullità. La fame di possedere è il cammino di Adamo che, avendo perso tutto, fugge da Dio e cerca di «prendere» tutto. Invece il «cammino» del discepolo, che «nulla» prende, è quello che lo associa a Gesù che torna al Padre (Gerusalemme), obbediente alla Parola, che non ha bisogno di nulla, perché sa che il Signore è vicino a quanti lo temono e non lascia mancare nulla a chi lo cerca. Quando appare Erode sulla strada di Gesù vi sono avvisaglie di persecuzione o di morte. Il tetrarca della Galilea ha già fatto chiudere Giovanni in carcere, e Luca ora ci informa che l ha fatto anche decapitare. Di fronte alle dicerie popolari che arrivano a corte, Erode fuga ogni scrupolo e perplessità con un dato incontestabile: Giovanni è stato ucciso. Ma chi è allora Gesù? Questa è la domanda che rimane senza risposta per Erode. 5
6 Il popolo a sua volta cercherà una risposta sulla base dei vecchi modelli religiosi: un profeta redivivo, Elia che deve ritornare secondo le promesse antiche o addirittura lo stesso Giovanni risuscitato. Luca non si preoccupa di sfatare questi «miti» popolari che mettono insieme reminiscenze reincarnazioniste e attese bibliche. In realtà c è una promessa solenne di Dio circa il «profeta» che deve venire (cfr. Dt 18,15). Gesù è sì un grande profeta, «colui che viene», ma la sua potenza e autorità spezzano l involucro del vecchio modello e fanno sorgere in coloro che gli sono più vicini l interrogativo: Chi è costui? La risposta può essere data a chi si lascia coinvolgere personalmente dal destino di Gesù ed è pronto ad accogliere il nuovo, l inatteso annuncio di Dio. Le false attese e gli pseudo interrogativi sollecitati dalla curiosità religiosa non approdano alla fede. L interesse vacuo di Erode per Gesù servirà solo a dare una mano a Pilato per eliminarlo. L attività di Gesù in Galilea raggiunge il vertice nel racconto della moltiplicazione dei pani. Esso è il perno attorno al quale ruota l attività di Gesù. Infatti, dopo il miracolo dei pani, Gesù, nel confronto con i discepoli, rivela il suo progetto definitivo: la morte e l esaltazione del Figlio dell uomo, 9, Di qui prenderà avvio il lungo cammino che lo porterà a Gerusalemme, l ultima meta, quella della piena manifestazione. Nella costruzione del suo racconto sottolinea il riferimento all esperienza della prima chiesa cristiana. Così il miracolo dei pani 6
7 per il popolo nel deserto diventa il dono meraviglioso e salvifico che Gesù, il Signore, continua a dispensare al suo nuovo popolo nella chiesa. I «dodici», che sono appena rientrati dalla missione, hanno il ruolo di mediatori tra Gesù e il popolo, come fanno nel loro servizio all interno della comunità cristiana. Per comprendere la narrazione di Luca si deve tener conto di questi due livelli di lettura: uno storico e cristologico, l altro cherigmatico ed ecclesiale. Il gesto di Gesù è il compimento delle attese e promesse salvifiche di cui erano carichi alcuni avvenimenti passati, come la manna nel deserto e il miracolo di Eliseo che moltiplica i pani per i discepoli. Luca accoglie queste allusioni presenti nella tradizione, ma senza insistervi, perché il suo sguardo è rivolto al futuro, al tempo della chiesa, dove Gesù di nuovo accoglie la gente per dare la salvezza del regno di Dio: il dono della parola e la liberazione dalle miserie umane. Poi, quando «il giorno incomincia a declinare», Gesù imbandisce una mensa meravigliosa per la gente nel deserto. L'espressione di Luca «il giorno cominciava a declinare» ricorda la scena di Emmaus, dove Gesù prende il pane, dice la benedizione, lo spezza e lo porge ai discepoli. Il racconto è un invito a vedere il dono rinnovato dal Signore risorto presente nella sua comunità. Mediante il servizio dei dodici e dei discepoli la comunità deve provvedere a tutti coloro che hanno bisogno: Date voi loro da mangiare! Allora il Signore può potenziare quel poco che i discepoli gli mettono a disposizione per provvedere a tutti. SALMO 23 1 Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; 2 su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. 3 Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. 4 Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. 5 Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo, il mio calice trabocca. 7
8 6 Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni. PREGHIAMO DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO. TU CHE TUTTO SAI E PUOI, CHE CI NUTRI SULLA TERRA, CONDUCI I TUOI FRATELLI AL BANCHETTO DEL CIELO, NELLA GIOIA DEI TUOI SANTI AMEN 8
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