RIASSUNTO DEL PROGETTO

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1 RIASSUNTO DEL PROGETTO

2 L obiettivo del progetto LIFE ASAP è ridurre il tasso di introduzione di specie aliene invasive e i loro impatti aumentando la consapevolezza della cittadinanza italiana e promuovendone la partecipazione attiva. Le specie aliene invasive (IAS) sono una delle principali cause di perdita della biodiversità e generano ingenti danni socioeconomici alle attività produttive e alla salute umana. Le invasioni biologiche sono in forte crescita e la ridotta sensibilità del pubblico e la loro conseguente cattiva gestione sono i maggiori fattori limitanti l azione di prevenzione e mitigazione dei loro impatti, in particolare in Italia. E' pertanto prioritario aumentare la consapevolezza sulle IAS mediante programmi di comunicazione ben pianificati e mirati in funzione dei diversi target. Non esistono dati esaustivi sula tasso d introduzione di IAS e i relativi impatti in Italia. Alcuni dati sono disponibili per limitate aree geografiche o specie, ma spesso non sono aggiornati. Nei prossimi mesi, ISPRA lancerà il nuovo database nazionale sulle IAS con gli aggiornamenti per l Italia. Come risultato minimo di progetto, ci attendiamo che il tasso di introduzione di IAS non aumenterà nei prossimi anni. Obiettivi specifici del progetto ASAP: 1) diffusione e adozione degli strumenti volontari di controllo delle specie aliene invasive da parte dei portatori di interesse attraverso la redazione in italiano dei codici di condotta europei nei vari ambiti e delle linee guida gestionali per le aree protette; diffusione di linee-guida e manuali tecnici per attività professionali (floro-vivaisti, commercianti di animali, liberi professionisti) e non (pescatori, cacciatori) e interventi mirati su forum e mailing list di settore (es. acquariofili) 2) supporto all implementazione del nuovo Regolamento EU sulle specie aliene invasive attraverso la formazione del personale di amministrazioni pubbliche a vario titolo competenti per l attuazione del regolamento e; 3) formazione e coinvolgimento della comunità scientifica italiana nell implementazione del regolamento EU con la creazione di una prima blacklist nazionale di IAS e di proposte da sottoporre al governo italiano scaturite da attività di horizon scanning e priority setting; 4) aumento della consapevolezza del grande pubblico attraverso la formazione dei moltiplicatori e lo svolgimento di azioni mirate su scuole e cittadinanza intera con l'ausilio di differenti strumenti informativi e il supporto di differenti media (es. concorso nazionale, azioni di citizen science, Smart App, sito web, social network). Azioni previste: Entro il 1 anno sarà sviluppato il Piano di Comunicazione, condiviso tra tutti i partner di ASAP e realizzato da professionisti del settore.

3 Le attività di formazione previste dalle Azioni A4, B1, B2, B5, B6 consisteranno in lezioni frontali, tavole rotonde, simulazioni di comportamento con il pubblico. Una guida tecnica verrà distribuita ai partecipanti degli incontri. Verranno organizzate in tutte le regioni delle attività di informazione/comunicazione per amministratori pubblici, docenti, cacciatori e pescatori, titolari di attività commerciali, liberi professionisti e personale che opera in aeroporto. Nelle Aree Protette e negli Orti botanici saranno realizzati 9 sentieri natura sul tema delle IAS, materiali informativi per la cittadinanza e per la didattica nelle scuole (con kit educativi e manuali per gli insegnanti). Per gli zoo ci si avvarrà della pregressa campagna UIZA sulle IAS per svolgere attività di sensibilizzazione con le modalità più appropriate già sperimentate (laboratori didattici, attività, cartellonistica, pannelli divulgativi, incontri a tema). Il MUSE di Trento divulgherà il materiale informativo di ASAP e metterà a disposizione i propri spazi per le attività informative. Nelle Aree Protette verrà condotta una web-survey per la definizione del quadro conoscitivo sul tema e la costruzione delle linee guida italiane per le Aree Protette stesse. Negli aeroporti romani verrà allestito un info point sul tema e prodotto del materiale informativo per i passeggeri in transito. Verranno realizzate due edizioni del concorso nazionale per le scuole nel quale ogni istituto partecipante potrà dare vita ad iniziative ed attività secondo le proprie caratteristiche o necessità didattiche. Il concorso verrà pubblicizzato attraverso il sito web del progetto e attraverso i consueti canali del mondo della scuola. Per la citizen science si prevedono una serie di attività di coinvolgimento della popolazione come la realizzazione di 12 bioblitz cui parteciperanno 1000 persone affiancati da esperti e la Smart App per le specie aliene. Per il mondo scientifico l attività informativa sarà realizzata attraverso 3 giornate di seminario, mentre l esercizio di priority setting, condotto da 2 coordinatori e da 2 leader e 5 specialisti per ogni gruppo tematico, sarà organizzato in 4 fasi distinte che culmineranno in un workshop finale di lavoro collettivo e consensus-building tra gruppi. Risultati attesi Ci si attende una diminuzione oggettivamente non quantificabile e misurabile - delle introduzioni di specie aliene invasive e dei loro impatti, l aumento della consapevolezza della cittadinanza e di specifici target groups, una loro partecipazione attiva al contrasto delle IAS e una migliorata azione delle pubbliche amministrazioni con il raggiungimento dei seguenti risultati: 1) adozioni di codici di condotta e di buone pratiche da parte degli specifici target groups (almeno un associazione di cacciatori e una di pescatori sportivi a livello nazionale, 500 professionisti, 200

4 operatori economici florovivaisti e commercianti di pets, 50 progettisti del verde) e di linee guida sulle gestione delle IAS in almeno 4 AAPP; 2) adeguata implementazione del Regolamento EU grazie all attività di form/inform negli Enti pubblici competenti (almeno 115 persone tra ministeri e regioni) 3) migliorata governance del problema delle IAS attraverso la stesura di una Black list delle IAS di prioritario interesse per il Paese e di un documento di sintesi con idee guida/proposte emerse nel corso dell attività di horizon scanning e priority setting da sottoporre al governo italiano come contributo della comunità scientifica nazionale (comunità scientifica formata: almeno 50 persone); 4) accresciuta informazione e consapevolezza nel pubblico con riduzione delle introduzioni volontarie e involontarie (maggiore attenzione su acquisto e gestione di pets e piante ornamentali); maggiore disponibilità delle pubbliche amministrazioni a operare e investire nel settore indotta dall'accresciuto interesse della cittadinanza grazie alla formazione del personale (almeno 100 operatori) che lavora a contatto con il pubblico nelle aree protette, negli zoo, negli orti botanici, nei musei e che parteciperà attivamente alle azioni di informazione e comunicazione fungendo da moltiplicatore della conoscenza anche dopo la conclusione del progetto ASAP; formazione di liberi professionisti, insegnanti, docenti/ricercatori (almeno 100 per categoria) che svolgeranno il ruolo di moltiplicatori della conoscenza dopo la fine del progetto; attività divulgative rivolte a scuole e cittadinanza intera, incluse le attività di citizen science (almeno 800 persone coinvolte in tutto il progetto). A lungo termine l'implementazione del Regolamento EU, favorito dalle attività di progetto, potrebbe rallentare il tasso di introduzione di nuove IAS, come avvenuto in Nuova Zelanda grazie a una strategia complessiva di contrasto del fenomeno. Il problema delle IAS Le specie aliene invasive (IAS) rappresentano la seconda causa di perdita di biodiversità dopo la perdita e/o frammentazione dell habitat e la terza più grave minaccia alle specie in pericolo di estinzione in Europa (Genovesi et al. 2015), causando l estinzione di specie (Scalera et al. 2012) e notevoli impatti socio-economici: la Commissione Europea ne ha stimato in oltre 12 miliardi di euro/anno i costi nella UE (Kettunen et al. 2009). Il fenomeno delle invasioni biologiche è in forte crescita a causa della globalizzazione: in Europa il numero di specie aliene è cresciuto del 76% negli ultimi 30 anni. Porti e aeroporti sono importanti vie di ingresso: merci, imballaggi, contaminanti di altre specie possono essere veicoli per le IAS e gli stessi passeggeri funzionano da vettori, trasportando spore e semi attaccati alle scarpe ma anche animali e semi nei bagagli (Inghilesi et al. 2014). Nel Mediterraneo, le IAS, insieme al cambiamento di uso del suolo, sono considerate la maggiore driving force per il cambiamento di biodiversità (Sala et al. 2000). Infine i cambiamenti

5 climatici ne favoriscono l arrivo e la diffusione, incrementando la loro pressione sulla biodiversità (Gallardo & Aldridge 2013). In Italia sono presenti più di 2600 specie aliene, introdotte spesso volontariamente (soprattutto vertebrati e piante), di cui oltre il 15% invasive (Banca Dati Nazionale delle specie alloctone). I loro impatti su biodiversità locale (gambero rosso americano, scoiattolo grigio, caulerpa, robinia), attività economiche (nutria, cozza zebrata, fitofagi come cinipede del castagno e cimice del pino) e salute umana (ambrosia, zanzara tigre) sono noti da anni sul territorio. Nuove IAS continuano ad arrivare in Italia, come il calabrone asiatico, grave minaccia per le api, e il Marmorkreb, molto amato dagli acquariofili, con la stessa potenzialità invasiva del congenerico Procambarus clarkii. Ad oggi le IAS sono oggetto di particolare attenzione da parte del mondo della ricerca e delle istituzioni, come testimonia lo sviluppo di normative, regolamenti e risoluzioni a livello internazionale ed europeo. Nel nuovo Regolamento EU 1143/2014 sulle IAS vengono contemplate la prevenzione, l identificazione e la gestione delle pathway di introduzione prioritarie da unire con l adozione di buone pratiche di condotta per le attività più sensibili per ridurne il rischio di ingresso. L adozione di comportamenti virtuosi è il risultato di un aumento della sensibilità e consapevolezza sul tema, raggiunto attraverso una costante e corretta comunicazione, informazione ed educazione. Numerose esperienze internazionali di citizen science dimostrano che la consapevolezza si ottiene anche attraverso il coinvolgimento del pubblico nelle attività di monitoraggio e gestione delle IAS. La ridotta sensibilità del pubblico verso le IAS è uno dei maggiori fattori limitanti l azione di prevenzione e mitigazione dei loro impatti (Selge et al. 2011). Dalla campagna europea del sulla comunicazione sulla biodiversità emerge come meno del 5% degli intervistati riconosca le IAS come una minaccia alla biodiversità. Nel 2013, un Workshop internazionale dell EPPO in Portogallo ha focalizzato la sua attenzione sulle modalità di comunicazione della problematica delle IAS, confermando come, nonostante gli sforzi di Governi, Università e ONG, gli stakeholders e l opinione pubblica raramente sappiano cosa sia una IAS e/o quali siano i danni che provoca, ed evidenziando la necessità di implementare e migliorare la comunicazione in tale ambito con programmi ben pianificati e a lungo termine ( In Italia, un indagine condotta da ISPRA sulle IAS (Alonzi et al. 2009) tra numerosi enti/associazioni nazionali e locali coinvolti nella conservazione della biodiversità e/o nella problematica delle IAS ha evidenziato la bassa adesione degli intervistati (solo il 15% di questionari restituiti) e la scarsa conoscenza del problema da parte di numerose istituzioni: Università, Aree protette e Province risultano essere i soggetti principali impegnati in azioni sulle IAS. Nel 2012, nel progetto Co.R.E.M. (Cooperazione delle Reti Ecologiche nel Mediterraneo), dalle interviste svolte all interno del Parco dell Arcipelago Toscano sulla tematica emerge che, nonostante la maggior parte degli intervistati

6 ne abbia sentito parlare (90%), non sia poi in grado di indicare o riconoscere una IAS (Cerri et al. 2012). Similmente, il recente sondaggio per il progetto LIFE U-Savereds sulle IAS mostra come il 74% degli intervistati ne abbia sentito parlare, ma solo il 44% ne rilevi la presenza nel territorio dove vive, confondendo spesso lo scoiattolo rosso con il grigio che non viene percepito come IAS. La poca attenzione dell Italia al problema è comprovata anche dai risultati della Consultazione pubblica EU sulle IAS del 2012: solo lo 0.47% di coloro che hanno risposto erano italiani. Un ulteriore conferma viene da uno studio condotto sul commercio online di acquariofilia in Italia (Mazza et al. 2015): specie notoriamente invasive in Italia, come P. clarkii, Trachemys scripta, Eichhornia crassipes, continuano a essere vendute molto comunemente e a prezzi bassi. Il problema riguarda la popolazione complessiva, specifici gruppi collegati all introduzione e diffusione di IAS (pescatori e cacciatori, vivaisti, professionisti in campo agricolo e forestale), politici e funzionari delle amministrazioni. La messa in atto di adeguate politiche di contrasto richiede la partecipazione attiva della popolazione (con la riduzione di rilasci in natura di pets indesiderati) e l accettazione di interventi svolti dalle pubbliche amministrazioni, anche economicamente costosi o impopolari se riguardanti specie amate dal pubblico. I progetti LIFE EC Square e Montecristo2010 sono stati infatti osteggiati da mass media e da settori dell opinione pubblica, tanto che nel primo è stato necessario modificare le strategie di intervento, complicandone notevolmente la messa in atto, e nel secondo i responsabili di tutti i beneficiari sono stati oggetto di procedimento penale (concluso favorevolmente per gli indagati). In altri casi non è stato possibile completare l eradicazione di specie vegetali in quanto non autorizzata la rimozione da giardini privati (14 anni dopo la conclusione del progetto LIFE97NAT/IT/ nell isola di Capraia sono ancora presenti singole piante di ailanto in 3 proprietà private che rendono necessari periodici interventi, di estirpazione di ricacci nelle immediate vicinanze). Ispra ha condotto un indagine su un campione di 17 Regioni per testare la conoscenza del Regolamento n. 1143/2014 recante disposizioni volte a prevenire e gestire l introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive. I risultati mostrano una conoscenza sommaria del regolamento e un esiguo o nullo sviluppo di strumenti operativi per la sua futura implementazione. Il 71% degli intervistati è a conoscenza dei principali obblighi previsti dal Regolamento, ma nel 94% dei casi non è stato predisposto un documento strategico di gestione delle IAS. Il 76% dichiara che non è disponibile una banca dati (o una check-list) aggiornata delle IAS presenti sul territorio regionale e per l 88% non sono disponibili i dati sulle loro modalità di arrivo (pathways). Sempre l'88% dichiara che non esiste un sistema di sorveglianza e rapido intervento per l ingresso di nuove IAS sul territorio regionale mentre nel 71% dei casi non sono in corso azioni di contrasto (prevenzione, eradicazione, controllo) sul territorio.

7 La messa in atto degli obblighi dal Regolamento risulterà difficoltosa se non avrà sufficiente consenso da parte ddei target audiences e degli stakeholders. Una maggiore consapevolezza sulle IAS favorirebbe maggiore disponibilità delle amministrazioni a finanziare le necessarie attività di contrasto incluse quelle che oggi provocano opposizione.

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