Oggetto: Circolare esplicativa in merito all 'applicazione della Normativa di Piano di Bacino stralcio sul Rischio Idrogeologico
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- Leona Lamberti
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1 Provincia della Spezia M.O.V.M. per attività partigiana Area 7 Difesa del Suolo Servizio Piani di Bacino Via XXIV Maggio, La Spezia Tel Fax e mail Alla COMUNITA MONTANA della RIVIERA SPEZZINA al Comune di BONASSOLA LEVANTO FRAMURA DEIVA M. e.p.c. REGIONE LIGURIA Oggetto: Circolare esplicativa in merito all 'applicazione della Normativa di Piano di Bacino stralcio sul Rischio Idrogeologico Allo scopo di fornire chiarimenti in merito all'applicazione della Normativa di Piano di Bacino Stralcio sul Rischio ldrogeologico è stata redatta la presente circolare esplicativa. Il Servizio Piani di Bacino dell' Area Difesa del Suolo della Provincia della Spezia emette i pareri di compatibilità di interventi con le prescrizioni e le previsioni dei Piani di Bacino a seguito delle richieste presentate dai Comuni, dalla Comunità Montana competente per territorio e direttamente dai cittadini. Le richieste dovranno essere corredate da opportuna documentazione tecnica esplicativa come definito di seguito. Pareri La richiesta di parere deve essere formulata alla Provincia della Spezia, Area Difesa del Suolo, Servizio Piani di Bacino solo nei limitati casi espressamente previsti dalla Nonnativa di Piano Stralcio e dettagliati nello schema successivo. Nel caso in cui sia previsto il parere del Servizio, come obbligatorio dalla Normativa di Piano Stralcio, la richiesta dovrà essere formulata dall'interessato o dal Comune o anche dalla Comunità Montana territorialmente competente in carta semplice che contenga: 1. nome e cognome e residenza dell' intestatario; 2. uno stralcio cartografico in scala almeno 1: con l'ubicazione del sito di intervento; 3. una relazione tecnica descrittiva relativa alla tipologia di intervento; 4. atti grafici minimi per comprendere l'entità e le caratteristiche dell'intervento.
2 In riferimento alla Normativa di Piano di Bacino il regime dei pareri è soggetto alla disciplina che segue: Normativa di Piano Art.6 Identificazione del reticolo idrografico principale Art.7 comma 2 - Portata di Piena di Progetto (deroga al valore duecentennale) Chiarimenti La disciplina vincolistica relativa ai corsi d'acqua (titolo I capo III del Piano) si applica a tutti i corsi d'acqua inseriti nel reticolo idrografico principale rappresentato in Tav. 6degli allegati al Piano, che comprende sia quelli iscritti nell'elenco delle acque pubbliche che altri ritenuti significativi. Qualora si rientri nei casi in cui è prevista la deroga al valore di portata duecentennale, a corredo dello studio idraulico dovrà essere prodotta una relazione dettagliata sullo stato dei luoghi a giustificazione dell'impossibilità tecnica di realizzare l'opera dimensionata sulla portata duecentennale. Da tale relazione idraulica dovrà emergere che gli interventi da realizzare: 1. concorrono a migliorare il deflusso delle piene, 2. riducono significativamente il rischio di inondazione, 3. non pregiudicano una soluzione definitiva mirata alla realizzazione di interventi di mitigazione del rischio connesso al valore della portata duecentennale. Studio idraulico redatto da tecnico abilitato, secondo quanto indicato in allegato 3 delle Norme di Piano. Art. 8 Distanze dai corsi d'acqua (commi 1 e 4) Deve essere richiesto il parere alla Provincia per interventi ricadenti nella fascia di rispetto di 40 metri dei corsi d'acqua ricadenti nella tav. 6 che non hanno formato oggetto di studi idraulici finalizzati all'individuazione delle fasce di inondabilità (come riportato nella Tav. 14 carta dei tratti indagati con verfiche idrauliche estese). La richiesta di parere deve essere corredata da uno studio idraulico redatto da tecnico abilitato secondo i criteri di cui all'allegato 3 delle norme di Piano. Laddove sia manifesta la non criticità idraulica dell ' area di intervento o nel caso in cui la quota dell ' area di intervento si trovi notevolmente al di sopra della quota d' alveo, il Servizio Piani di Bacino definirà con l'interessato la tipologia dello studio idraulico da produrre. Nei casi in cui la normativa prevede di fare riferimento al piede arginale, la misura della distanza dai corsi d' acqua cui fare riferimento va considerata dal paramento interno dell'argine (lato corso d'acqua). Studio idraulico redatto da tecnico abilitato secondo quanto indicato in allegato 3 delle Norme di Piano.
3 Art. 9 Tombinature La possibilità di realizzare tombinature sui corsi d'acqua inseriti nella tav. 6 è limitata ai casi seguenti: 1. per ovviare situazioni di pericolo in cui l'esondazione può innescare o rimobilizzare fenomeni franosi già classificati P4 o P3. Nel caso specifico deve essere dimostrata l'impossibilità di realizzare interventi ugualmente efficienti a parità di costo 2. per la tutela igienico sanitaria, le istanze devono essere corredate dal parere della ASL. 3. per la realizzazione di discariche di RSU e inerti. Allegato studio idraulico redatto da tecnico abilitato secondo quanto indicato in allegato 3 e 4 delle Norme di Piano e studio geologico e geomorfologico (qualora si rientrasse nel caso 1 in aree a pericolosità geomorfologica). Art. 15 comma 2 lettera b) c) Fascia A Il parere di compatibilità al Piano deve essere richiesto per la realizzazione di: 1. interventi di ristrutturazione edilizia ricadenti in ambiti di tessuto urbano consolidato o da completare; 2. interventi di sistemazione di aree che comportino la permanenza o la sosta di persone inseriti nell' ambito di parchi urbani o di aree a verde attrezzato; 3. manufatti non qualificabili come volumi edilizi; 4. per la realizzabilità di nuove infrastrutture pubbliche e ampliamento di infrastrutture pubbliche connesse alla mobilità (strade e manufatti connessi alla viabilità). - Allegati progettuali contenenti gli accorgimenti tecnicocostruttivi cui all'allegato 5 delle Norme di Piano - Allegato di compatibilità idraulica redatto da tecnico abilitato (comma 2 lett.c) Art.15 comma 3 lettera a) Fascia B Il parere di compatibilità al Piano deve essere richiesto per le ristrutturazioni edilizie, le nuove edificazioni in contesti di tessuto urbano consolidato o da completare all 'interno di aree individuate a minor pericolosità in relazione a modesti tiranti idrici e a ridotte velocità di scorrimento. Per aree a minor pericolosità, individuate secondo quanto indicato nella DGR 250 /2005, il Servizio Piani di Bacino definirà caso per caso la tipologia dello studio idraulico da produrre. -Tavole progettuali con accorgimenti tecnico- costruttivi di cui all'allegato 5 delle Norme di Piano; -Studio di compatibilità idraulica redatto da tecnico abilitato. Art.15 comma 8 e 9 Il parere di compatibilità al Piano deve essere richiesto per la realizzazione di opere di pubblica utilità indifferibili ed urgenti e di nuove infrastrutture connesse alla mobilità (strade a raso, limitati sbancamenti connessi ad allargamenti stradali ed opere di presidio).
4 Allegati Tecnici - Studio idraulico redatto da tecnico abilitato - Tavole progettuali con accorgimenti tecnico-costruttivi cui all'allegato 5 delle Norme di Piano Art.16 comma3 lettera b) Aree P3a Il parere di compatibilità al Piano deve essere richiesto per gli interventi eccedenti la ristrutturazione edilizia, gli interventi pertinenziali, gli interventi di viabilità, servizi tecnologici. e le aree a verde attrezzato. Allegati Tecnici Relazione geologico-geotecnica redatta ai sensi del D.M e ai sensi del D.M (solo per le tubazioni). Lo studio dovrà verificare la fattibilità dell intervento in funzione della criticità e soprattutto verificare che la realizzazione dell'opera non interferisca negativamente con le condizioni di stabilità dell'intera area. La relazione geologica dovrà contenere le verifiche dello stato attuale e dello stato di progetto eseguite con specifico riferimento a quanto previsto dal D.M Art.16 comma 4, 5, 6 e 7 Aree P3b Nel caso specifico le indagini di maggior dettaglio dovranno valutare le caratteristiche geologiche, geomorfologiche e geotecniche dell' area di intervento derivate da indagini dirette eseguite e dovranno dimostrare, utilizzando la medesima metodologia impiegata per il Piano di Bacino, livelli di pericolosità più contenuti rispetto ai parametri geomorfologici e geotecnici e alla pericolosità propria delle frane quiescenti, tali da consentire anche interventi di nuova edificazione. La scelta delle indagini da eseguire per lo studio di approfondimento geologico, finalizzato ad avere un quadro di maggior dettaglio, dipenderanno dall'incidenza e dalla dimensione dell'intervento previsto. Le indagini dovranno essere commisurate all incidenza dell intervento sul territorio, intesa sostanzialmente in funzione di : 1. necessità ed entità (profondità e ampiezza) degli sbancamenti; 2. profondità ed entità dell interferenza fondazioni-terreno. In particolare le indagini dovranno essere di tipo diretto ed avere un grado di approfondimento tale da permettere una corretta ed attendibile ricostruzione del modello geologico su cui eseguire le verifiche di stabilità e determinare gli effetti delle pressioni indotte sul terreno dall' intervento. Allegati Tecnici -Relazione geologica -geotecnica che dimostri che l'intervento migliora o non peggiora le condizioni di stabilità dell'areale interessato e che le condizioni di pericolosità del territorio all'intorno del sito di intervento non interferiscono negativamente; -Tavole progettuali con accorgimenti tecnico-costruttivi per la tutela della pubblica e privata incolumità; - Tabulati relativi alle indagini e prove dirette eseguite in sito.
5 Art.23 Regime transitorio Per gli interventi specificati nell'art. 23 è richiesto di produrre documentazione amministrativa di approvazione dell'intervento rilasciata dal Comune e la documentazione necessaria al fini dell'espressione del parere come indicato per gli art.8, art.15 e art.16 sopra descritti. In questo caso specifico è previsto dalla normativa di Piano il parere vincolante del CTP. Aspetti Urbanistici In riferimento agli indirizzi interpretativi forniti da Regione Liguria con DGR 848/2003 si sottolinea come la Normativa di Piano di Bacino, pur facendo riferimento alla definizione degli interventi edilizi come indicati nel DPR 380/2001 per quanto concerne il regime dei titoli abitativi, deve essere sempre interpretata nel senso che "ogni intervento non deve aumentare le condizioni di rischio attuale e minare la tutela della pubblica e privata incolumità". Pertanto tale criterio sostanziale è inderogabile per la soluzione di ogni dubbio interpretativo, a prescindere dall'ammissibilità o meno del singolo intervento edilizio in relazione alla tipologia urbanistica. Resta confermato il ruolo concorrente della Provincia, della Comunità Montana e dei Comuni nella gestione e divulgazione del Piano di Bacino. - Spetta in particolare ai Comuni verificare in prima istanza le tipologie degli interventi edilizi richiesti e la compatibilità dei medesimi col Piano, solo in seguito potrà essere chiesto il parere alla Provincia per i casi in cui è previsto dalla normativa di Piano di Bacino. - Spetta ai Comuni verificare caso per caso se l'intervento richiesto ricade in tessuto urbano consolidato o da completare o in centro urbano e produrre l' attestazione da trasmettere alla Provincia nel caso sia prevista dalla Normativa di Piano l'espressione del parere di compatibilità. Pertanto, riportando quanto indicato nella DGR 848/2003, si fa presente che: 1. i modesti ampliamenti una tantum a fini igienico sanitari e tecnologici non sono da ricomprendere nella categoria della nuova costruzione ma sono ascrivibili alla ristrutturazione edilizia o al risanamento conservativo 2. non sono da ritenersi interventi di nuova edificazione l installazione di serre a tunnel recinzioni, tettoie, pali, tralicci, verande balconi; 3. non rientrano nella nuova edificazione le sopraelevazioni finalizzate al recupero abitativo dei sottotetti di cui alla L.R. 24/2001 in quanto rientrano nella categoria dei modesti ampliamenti.
6 4. in aree inondabili sono da ritenersi ammissibili installazione di dehors, allestimento di mercati temporanei, fieristici, attrezzature balneari e parcheggi a raso, purchè siano assunte le opportune misure di protezione civile, sono invece sempre vietati l installazione di campeggi, villaggi turistici e insediamenti legati alla ricettività turistica quali case mobili e roulottes, in quanto assimilabili agli interventi di nuova edificazione in termini sia di aumento del rischio idraulico che per la loro alta vulnerabilità nei confronti degli eventi alluvionali. Il Dirigente Area 7 Ing. G. MANCINI
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