MARMI ANTICHI Fondazione SANTARELLI REPORT/TUTORIAL METODOLOGIA DI CATALOGAZIONE

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1 METODOLOGIA DI CATALOGAZIONE La raccolta di marmi antichi della Fondazione Santarelli si compone di due nuclei principali, uno proveniente dalla collezione Gnoli e l'altro proveniente dalla collezione D'Angelo. La collezione D'Angelo, al suo interno, può essere scissa in due nuclei, uno dei quali appartenuto al collezionista Gnoli. Tenendo conto di questo, il lavoro di catalogazione si è basato sulla individuazione dei materiali lapidei appartenenti a ciascun nucleo, rintracciandone le nomenclature originarie. I marmi della Collezione Gnoli sono stati individuati attraverso il confronto dei campioni con le schede di catalogo cartacee ed individuandone la nomenclatura (G1; G2; G3; ecc.) riportata sul verso degli stessi. I marmi della collezione "Ex Gnoli" confluiti nella collezione d'angelo, sono stati individuati attraverso la disamina delle schede di catalogo cartacee ed attraverso l'individuazione della numerazione (1; 2; 3; ecc.) riportata sul verso dei campioni. Di conseguenza, la mancanza di riferimenti numerici sul verso dei campioni lapidei e la disamina delle schede di catalogo ha fatto emergere chiaramente il resto dei campioni attribuibili al nucleo D'Angelo vero e proprio. Questi ultimi sono stati classificati e catalogati apponendo una nuova nomenclatura composta dalla lettera "D" seguita da un numero. In questo modo si è ottenuto il corpus Gnoli i cui campioni riportano la nomenclatura originaria, G1; G2; G3; ecc., ed il corpus D'Angelo, formato dal nucleo "Ex Gnoli", con nomenclatura originaria espressa in sole cifre, 1; 2; 3; ecc. e D'Angelo nominata ex novo secondo le sigle D1; D2; D3; ecc. Raccolta SANTARELLI MARMI ANTICHI Collezione GNOLI Collezione D'ANGELO Collezione GNOLI

2 GESTIONE DATI - FRUIZIONE DATI GESTIONE DATI Per l immissione dei dati relativi all intera Raccolta Santarelli è stato progettato ed appositamente realizzato un database gestionale. Al suo interno sono stati immessi i lemmi già presenti nelle schede di catalogo esistenti, oltre ad una serie di altre informazioni utili nella gestione della collezione. Ciascun campo del database è implementabile per consentire future integrazioni di informazioni ed è interrogabile attraverso un semplice sistema di ricerca con parola chiave. A corredo di ciascun pezzo è stata aggiunta una immagine rappresentativa, denominata con la stessa nomenclatura del materiale lapideo rappresentato, pertanto il campo N INV. + N FOTO contiene in sé due dati espressi con il medesimo codice identificativo. Ciò rende possibile la rapida individuazione del manufatto all interno della galleria fotografica allegata. COLLEZIONE N INV. + N FOTO COLLOC. CLASSIFICAZIONE MATERIALE DIMENSIONI (Cm) L1 L2 P MANUFATTO IMG. NOTE FRUIZIONE DATI Per agevolare la fruizione e la gestione del database è stata creata una legenda e sono state standardizzate ed abbreviate le definizioni maggiormente utilizzate nella classificazione dei materiali lapidei. COLLEZIONE N INVENTARIO. + N FOTO COLLOCAZIONE LEGENDA Nome collezione di provenienza Il numero identificativo riportato sul pezzo, corrisponde al numero della foto. Se sono state scattate più foto, accanto al nunero d'inventario, ci sarà l'addenda (+a/b/ ) che stà ad indicare il nome dell'ulteriore ripresa. Numero cassetta in cui è collocato il pezzo CLASSIFICAZIONE MATERIALE Materiale DIMENSIONI (Ingombro max espresso in Cm) MANUFATTO NOTE Misure centimetri L1 - L2 - P Funzione originaria del manufatto Segnalazioni riprese dalle schede originali - Nuove osservazioni come restauri, fratture, ecc. ABBREVIAZIONI ABBREVIAZIONE: DEFINIZIONE: G1C; G2C; [ecc.] Collezione ex Gnoli, cassetta numero 1; 2; ecc. G1; G2; [ecc.] Pezzo proveniente dalla Collezione Gnoli D1C; D2C; [ecc.] Collezione ex D'Angelo, cassetta numero 1; 2; ecc. D1; D2; [ecc.] Pezzo proveniente dalla Collezione D'Angelo D-G1C; D-G2C; [ecc.] Collezione ex D'Angelo, materiale già di Collezione Gnoli cassetta numero 1; 2; ecc. 1; 2; 3; [ecc.] Pezzo proveniente dalla Collezione D'Angelo ma appartenuto alla Collezione Gnoli di cui conserva il numero originario. N.R. Campione non reperito - Dati provenienti da scheda cartacea

3 METODOLOGIA DI ACQUISIZIONE DATI - IMPLEMANTAZIONE DATI RIORDINO CAMPIONI ACQUISIZIONE DATI Per ciascun campione è stata acquisita l immagine digitale ad alta risoluzione con valore compreso tra 1MB e 1,3MB. In fase di elaborazione, tutte le immagini hanno subito una riduzione di volume, compresa tra 11KB e 12,0 KB, funzionale all inserimento delle stesse all interno del database. Le immagini sono state lavorate, rinominate assegnando a ciascuna di esse il numero del campione corrispettivo ed organizzate per cartelle, ciascuna delle quali ha ricevuto una propria nomenclatura. Successivamente al riordino materiale dei campioni, anche queste cartelle hanno subito un riordino per consentire l adeguamento delle immagini rispetto all ordine numerico progressivo secondo il quale si è inteso riordinare le classi della collezione. IMPLEMANTAZIONE DATI Rispetto alle schede cartacee, il database appositamente creato è stato corredato di ulteriori campi riguardanti: l immagine fotografica del campione; la collocazione; il numero di inventario; il numero di foto; le dimensioni (L2-P); il tipo di manufatto; le note. Sono stati inseriti n. 615 campioni e compilati n (ca.) campi. Ciascun campo è interrogabile attraverso un semplice sistema di ricerca con parola chiave. RIORDINO CAMPIONI Per problemi logistici (mancanza di rastrelliere orizzontali e/o piani d appoggio capaci di ospitare un consono numero di materiali), si è scelto di procedere al riordino soltanto dopo aver effettuato l acquisizione delle immagini, il confronto e l implementazione delle schede catalografiche e l inserimento delle stesse all interno del database appositamente creato. Ciò ha comportato alcuni svantaggi. Uno è derivato dal doppio passaggio manuale di ogni singolo campione prima di raggiungere la sua collocazione definitiva, l altro svantaggio ha riguardato la doppia organizzazione dei files nelle cartelle di destinazione. METODOLOGIA DI ARCHIVIAZIONE - CONSERVAZIONE CAMPIONI LAPIDEI METODOLOGIA DI ARCHIVIAZIONE o ARCHIVIAZIONE DIGITALE La collezione è stata completamente digitalizzata e riordinata secondo la numerazione progressiva dei materiali. Consta di cinque principali livelli di immissione e fruizione dei dati: 1. D:\COLLEZIONE_MARMI_XXXXXXXXXX 2. D:\COLLEZIONE_MARMI_XXXXXXXXXX\DATABASE_ MARMI_XXXXXXXXXX 3. D:\COLLEZIONE_MARMI_XXXXXXXXXX\DATABASE_ MARMI_XXXXXXXXXX\FOTO_MARMI_XXXXX 4. D:\COLLEZIONE_MARMI_XXXXXXXXXX\DATABASE_ MARMI_XXXXXXXXXX\FOTO_MARMI_XXXXXXX 5. D:\COLLEZIONE_MARMI_XXXXXXXXXX\DATABASE_ MARMI_XXXXXXXXXX\FOTO_MARMI_XXXXXXXdaXXXXX Sono stati utilizzati formati digitali standard (.xls -.jpg -.pdf) per garantire la massima interoperabilità dei dati.

4 o ARCHIVIAZIONE CAMPIONI LAPIDEI La raccolta è stata ordinata ed archiviata per nomenclatura in ordine crescente. Lo schema di seguito riportato CAMPIONE LAPIDEO CONTENITORE COLLEZIONE (di provenienza) RACCOLTA SANTARELLI

5 STATO DI FATTO ANTECEDENTE IL RIORDINO I n.551 campioni lapidei della collezione si presentavano disordinati, contenuti, in parte in cassette del tipo usato per gli ortaggi, in parte in scatole di cartone (ormai usurate) ed in parte sciolti. Tali condizioni, unitamente a problemi logistici (mancanza di rastrelliere orizzontali e/o piani d appoggio capaci di ospitare un consono numero di materiali) hanno reso necessario un maggior numero di operazioni sia fisiche che digitali ed un più complesso iter le di catalogazione e riordino

6 STATO DI FATTO DURANTE IL RIORDINO DELLA COLLEZIONE GNOLI La Collezione Gnoli è stata individuata grazie alla presenza del codice alfanumerico (G+numero) posto sul verso di ciascun campione. Il riordino è stato eseguito riponendo sia materialmente che virtualmente (database) il materiale nelle casse secondo l ordine crescente della nomenclatura.

7 STATO DI FATTO DURANTE IL RIORDINO DELLA COLLEZIONE D ANGELO La collezione D Angelo, così come si presentava prima del riordino, consisteva in 159 campioni lapidei non catalogati ma dotati di una nomenclatura alfa-numerica apposta con etichette cartacee adesive sul diverse facce dei materiali. Unitamente a questa dicitura, diversi pezzi presentavano un bollino adesivo rosso di forma circolare. Molto probabilmente, tali contrassegni erano frutto di una classificazione precedente di cui non è pervenuta la scheda di catalogo che, di conseguenza, è stata interamente redatta in questa sede. La suddetta nomenclatura è stata rimossa durante le operazioni di acquisizione digitale delle immagini e la sua presenza è stata segnalata nella sezione note del database. In questo modo si è voluto mantenere traccia di questo passaggio, in attesa che eventuale nuova documentazione possa chiarire le prerogative della sua presenza. Alcuni manufatti presentavano anche un numero identificativo sul verso. La numerazione non era consecutiva. Sapendo che nella collezione D Angelo sono confluiti diversi materiali di una delle collezioni Gnoli, ed essendo la numerazione in oggetto attribuibile alla modalità di classificazione adottata dallo stesso Gnoli, si è potuto estrapolare questo corpus dal resto della collezione. A questo sottoinsieme di materiali (n. 57 campioni lapidei), che non è stato scisso dalla collezione principale, è stato assegnato il nome di D Angelo da Gnoli, con la sigla D-G. Il resto dei campioni ha ricevuto una nuova classificazione la cui nomenclatura è stata stabilita in D più numero del pezzo.

8 STATO DI FATTO A CONSEGNA LAVORI Allo stato attuale la collezione è stata collocata in n. 39 (trentanove) casse, rispettivamente: N. 25 per la Collezione Gnoli contenenti complessivamente n. 423 campioni;* N. 9 per la Collezione D Angelo contenenti complessivamente n. 102 campioni;** N. 5 per la Collezione D Angelo da Gnoli contenenti complessivamente n. 57 campioni. Tutte le casse hanno ricevuto un codice alfanumerico e sono state corredate di etichette contenenti l analitica dei materiali presenti. L etichetta è fornita di QR-CODE attraverso il quale, semplicemente utilizzando uno smart phone, si può risalire alla scheda informatizzata di ciascun pezzo contenuto nella cassa. *Nella Collezioni Gnoli non sono stati ritrovati n. 32 campioni lapidei dei quali è stata comunque digitalizzata la scheda catalografica originaria. **Ai 102 campioni presenti nelle casse della coll. D Angelo bisogna aggiungere n. 13 pezzi sciolti che, per via delle dimensioni, non è stato possibile riporre nelle casse. Pertanto, la collezione D Angelo si compone di n. 115 campioni totali.

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